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A Gaza ucciso un capo di Hamas che teneva i civili ostaggio in ospedale

A Gaza ucciso un capo di Hamas che teneva i civili ostaggio in ospedaleRoma, 11 nov. (askanews) – L’esercito israeliano ha dichiarato oggi di aver ucciso un comandante del gruppo estremista palestinese Hamas che “teneva in ostaggio circa 1.000 abitanti di Gaza all’ospedale Rantisi”.

Nella dichiarazione riportata dai media israeliani, l’esercito ha spiegato che, grazie alle informazioni raccolte dallo Shin Bet e dalla direzione dell’intelligence militare, le truppe della Brigata Givati hanno inviato un caccia per colpire Ahmed Siam, il comandante della compagnia Nasser-Radwan di Hamas, che impediva ai civili di lasciare l’ospedale. Siam è stato ucciso nella scuola al-Buraq di Gaza City, insieme ad altri agenti di Hamas sotto il suo comando, ha precisato l’esercito. Ieri l’agenzia di stampa palestinese Wafa aveva riferito del raid israeliano sulla scuola, affermando che ha causato oltre 50 morti, tra cui donne e bambini.

Israele annuncia una “pausa tattica” nel campo profughi di Jabalia a Gaza

Israele annuncia una “pausa tattica” nel campo profughi di Jabalia a GazaRoma, 11 nov. (askanews) – L’esercito israeliano ha annunciato su Twitter sette ore di corridoio umanitario lungo la strada Salah a-Din, già usata nei giorni scorsi dai palestinesi che si spostano dal nord al sud della Striscia di Gaza, e “una pausa tattica delle attività militari” di quattro ore nel campo profughi di Jabalia, sempre per consentire l’evacuazione verso sud.

Il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Avichay Adraee, ha precisato su X che la strada Salah a-Din sarà aperta dalle 9 alle 16, aggiungendo che i civili potranno raggiungere il sud della Striscia di Gaza anche attraverso la strada costiera. Inoltre ha dichiarato che l’esercito effettuerà “una pausa tattica delle attività militari” a Jabalia dalle 10 alle 14.

A Gaza spenti tutti i generatori all’ospedale Al Shifa

A Gaza spenti tutti i generatori all’ospedale Al ShifaRoma, 11 nov. (askanews) – “Questo è il momento su cui avevamo in guardia il mondo intero, tutti i generatori sono spenti, tutte le fonti di energia sono esaurite”: lo ha detto ad Al Jazeera il vice ministro della Sanità della Striscia di Gaza, Youssef Abu Alreesh, che si trova all’interno dell’ospedale al-Shifa, il più grande dell’enclave palestinese, circondato dalle forze israeliane.

“Abbiamo 39 neonati nelle incubatrici, quei bambini stanno lottando contro la morte”, ha denunciato, aggiungendo: “Nessuno può muoversi nel complesso, i cecchini sono posizionati ovunque, oltre ai droni che prendono di mira e uccidono qualsiasi persona si muova”. Il vice ministro ha riferito di “violenti scontri nei pressi dell’ospedale”. “Tutto quello che posso dire è che abbiamo iniziato a perdere vite umane. I pazienti muoiono di minuto in minuto, anche i bambini nelle incubatrici. Abbiamo perso un bambino nell’incubatrice, abbiamo perso anche un giovane nel reparto di terapia intensiva”: è quanto ha detto ad al Jazeera il direttore dell’ospedale al Shifa di Gaza City, Muhammad Abu Salmiya. La struttura ospedaliera, la più grande della Striscia di Gaza, “è circondata e gli edifici dell’ospedale presi di mira, le forze di occupazione israeliane sono fuori e impediscono a chiunque di muoversi”. “L’ospedale è rimasto senza elettricità, senza internet e perfino senza acqua e forniture mediche – ha proseguito Abu Salmiya – siamo totalmente tagliati fuori dal mondo, siamo a pochi minuti da una morte imminente. Siamo bloccati, abbiamo inviato molti SOS al mondo intero, non c’è stata risposta, nessuna risposta”.

M.O., Macron: bombardamenti israeliani su Gaza ingiustificati

M.O., Macron: bombardamenti israeliani su Gaza ingiustificatiRoma, 10 nov. (askanews) – “Non vi sono giustificazioni” per i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre una tregua sarebbe di beneficio anche per Israele: lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, intervistato dalla Bbc.

Macron ha tuttavia riconosciuto il diritto a difendersi dello Stato ebraico, e ha sottolineato come la Francia abbia “chiaramente condannato” gli atti “terroristici” di Hamas, augurandosi che anche Gran Bretagna e Stati Uniti si uniscano ai suoi appelli per un cessate il fuoco. La conclusione di tutti i governi e le agenzie presenti alla conferenza umanitaria svoltasi ieri a Parigi è che “non vi sia altra soluzione che una pausa umanitaria seguita da un cessate il fuoco, che ci permetta di proteggere i civili che non hanno nulla a che fare con i terroristi”, ha continuato.

“Oggi sono i civili ad essere bombardati, de facto: questi bambini, queste donne, questi anziani vengono bombardati e uccisi. Non esiste alcuna ragione e quindi legittimità per questo, e quindi chiediamo a Israele di fermarsi” ha concluso Macron, precisando come non sia il suo ruolo quello di stabilire se sia stato violato in diritto internazionale.

Il direttore di Al Shifa: “Giornata di guerra contro gli ospedali a Gaza”

Il direttore di Al Shifa: “Giornata di guerra contro gli ospedali a Gaza”Roma, 10 nov. (askanews) – “Una giornata di guerra contro gli ospedali”, una giornata “tragica in tutti i sensi della parola”: così il direttore del complesso Al Shifa, il più grande ospedale di riferimento della Striscia di Gaza, ha commentato ad Al Jazeera le notizie degli attacchi che oggi hanno investito le strutture sanitarie dell’enclave palestinese. Anche Al Shifa, dove un attacco israeliano ha causato almeno 13 morti.

Interpellato dall’emittente del Qatar, Muhammad Abu Salmiya ha spiegato che nella struttura ormai “i malati e i feriti occupano tutti i corridoi dell’ospedale e non possiamo eseguire operazioni chirurgiche” e che il personale medico “sta prendendo decisioni difficili tra chi salvare e chi lasciare morire”. “Mentre vi parlo ho davanti a me 100 cadaveri”, ha affermato. Al momento, solo quattro unità dell’ospedale al Shifa sono ancora operative: l’unità di terapia intensiva, l’unità delle incubatrici dei neonati, la sala operatoria e l’unità di dialisi. “Questi reparti non possono funzionare senza elettricità – ha ricordato Abu Salmiya – abbiamo un disperato bisogno di carburante per mantenere operative queste unità importanti. La vita di migliaia di pazienti è appesa a un filo. Questo è un crimine di guerra”.

Portavoce Onu: “Se c’è un inferno sulla terra, è Nord Gaza”

Portavoce Onu: “Se c’è un inferno sulla terra, è Nord Gaza”Roma, 10 nov. (askanews) – “Se c’è un inferno sulla terra, è il nord di Gaza”: lo ha detto oggi il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), Jens Laerke, ammettendo l’impossibilità di inviare aiuti nell’area. Nel nord della Striscia di Gaza, ha detto Laerke, “è una vita di paura di giorno e di oscurità di notte e cosa diresti ai tuoi figli in una situazione del genere: che il fuoco che vedono nel cielo è lì per ucciderli?”. Nel briefing con la stampa, il portavoce ha precisato che i camion dell’Onu carichi di aiuti umanitari raggiungono il sud della Striscia di Gaza, ma “al momento non possiamo andare verso nord, il che ovviamente è profondamente frustrante perché sappiamo che ci sono diverse centinaia di migliaia di persone”.

Blinken (Usa): “Troppi palestinesi sono stati uccisi”

Blinken (Usa): “Troppi palestinesi sono stati uccisi”Milano, 10 nov. (askanews) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken dall’India ha espresso una delle sue condanne più dirette del bilancio delle vittime civili a Gaza e ha affermato che è necessario fare di più per “minimizzare i danni ai civili palestinesi”. Lo riporta Cnn.

Sebbene Blinken abbia elogiato Israele per il suo annuncio di pause umanitarie giornaliere e di due corridoi umanitari, ha affermato che “c’è di più che si può e si deve fare per ridurre al minimo i danni ai civili palestinesi”. “Troppi palestinesi sono stati uccisi. Troppi hanno sofferto nelle ultime settimane”, ha detto Blinken durante una conferenza stampa nella capitale indiana di Nuova Delhi. “Vogliamo fare tutto il possibile per prevenire loro danni e massimizzare l’assistenza che arriva loro” ha aggiunto.

Lazzarini (Unrwa): “Oltre 100 colleghi uccisi in un mese a Gaza”

Lazzarini (Unrwa): “Oltre 100 colleghi uccisi in un mese a Gaza”Roma, 10 nov. (askanews) – “Oltre 100 colleghi dell’Unrwa sono rimasti uccisi in un mese”. Lo ha scritto su X il Commissario generale dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, dicendosi “distrutto”.

“Genitori, insegnanti, infermieri, medici, personale di supporto”, ha precisato Lazzarini, aggiungendo: “L’Unrwa è in lutto, i palestinesi sono in lutto, gli israeliani sono in lutto. Per porre fine a questa tragedia è necessario il cessate il fuoco umanitario adesso”.

Israele annuncia un’altra pausa per l’evacuazione. L’Onu: deve coordinarsi con noi

Israele annuncia un’altra pausa per l’evacuazione. L’Onu: deve coordinarsi con noiRoma, 10 nov. (askanews) – Cogat, l’organismo del ministero della Difesa israeliano che gestisce la questione dei civili a Gaza, ha annunciato che le Idf hanno aperto un corridoio di evacuazione, per il sesto giorno consecutivo. Il corridoio resterà aperto per sette ore, ha aggiunto Cogat, mostrando sui social un video con “decine di migliaia di residenti di Gaza” che si spostano verso la parte meridionale della Striscia. “Decine di migliaia di residenti di Gaza si stanno spostando verso la parte meridionale della Striscia di Gaza per la loro sicurezza”, ha scritto Cogat, in un post accompagnato dagli hashtag “#LiberaGaza da Hamas” e “#SforzoUmanitario”, “Per il sesto giorno consecutivo, le Idf (Forze di difesa israeliane) hanno aperto un corridoio di evacuazione. Il corridoio di evacuazione è aperto oggi dalle 9 alle 16”.

Le pause nei combattimenti a Gaza devono essere attuate “in coordinamento” con l’Onu. Lo ha detto Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’Onu, citato dal Guardian. A proposito delle ‘pause’ di quattro ore nel conflitto, che sarebbero state accettate da Israele, il portavoce ha detto che “il modo in cui tale sospensione dei combattimenti, e come funzionerebbe per scopi umanitari, dovrà essere coordinato con le Nazioni Unite, soprattutto sulla questione dei tempi e del luogo. E ovviamente, affinché ciò possa essere fatto in sicurezza per scopi umanitari, dovrebbe essere concordato con tutte le parti in conflitto affinché sia veramente efficace”. Dujarric ha anche affermato che mercoledì sono arrivati a Gaza 106 camion che trasportavano principalmente cibo, medicine, forniture sanitarie, acqua in bottiglia e articoli per l’igiene. Un totale di 756 camion sono riusciti ad entrare a Gaza da quando è iniziata la consegna degli aiuti il 21 ottobre, una quantità che ha descritto come “solo una frazione di ciò che è necessario”.

Usa-India, Singh: crescente convergenza di interessi strategici

Usa-India, Singh: crescente convergenza di interessi strategiciMilano, 10 nov. (askanews) – Per il quinto dialogo interministeriale 2+2 si sono incontrati a Nuova Delhi i responsabili degli Esteri e della Difesa di Stati Uniti e India. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato Usa in una nota. Secondo il ministro degli Esteri dell’India, Subrahmanyam Jaishankar “nel contesto degli sviluppi globali in corso, sono ansioso di scambiare opinioni sugli sviluppi in Asia occidentale – Medio Oriente – e Ucraina, tra gli altri”.

La parola di apertura l’ha avuta però il ministro della Difesa indiano Rajnath Singh, che con toni entusiastici ha dichiarato: “Le relazioni bilaterali tra India e Stati Uniti hanno visto una crescente convergenza di interessi strategici e una maggiore cooperazione in materia di difesa, sicurezza e intelligence”, ha detto. “La difesa – ha proseguito – rimane uno dei pilastri più importanti delle nostre relazioni bilaterali. La vostra visita in India avviene in un momento in cui l’India e gli Stati Uniti sono più vicini che mai. Nonostante le varie sfide geopolitiche emergenti, dobbiamo mantenere la nostra attenzione sulle questioni importanti e a lungo termine. La nostra partnership è fondamentale per garantire una regione indo-pacifica libera, aperta e vincolata alle regole”. Secondo Lloyd James Austin III, segretario alla Difesa Usa è “un momento di grande slancio nella partnership tra Stati Uniti e India. Di fronte alle urgenti sfide globali, è più importante che mai che le due più grandi democrazie del mondo si scambino opinioni, trovino obiettivi comuni e si impegnino per il nostro popolo”.

“Se c’è una cosa che abbiamo imparato negli ultimi decenni è che quando indiani e americani studiano insieme, lavorano insieme, collaborano insieme, le possibilità di progresso sono infinite” ha detto il segretario di Stato Antony Blinken. “È quel senso di possibilità che anima la nostra costante attenzione a questa partnership e alla regione che condividiamo. In effetti, questo viaggio fa parte di un periodo intenso della diplomazia americana nell’Indo-Pacifico” ha aggiunto Blinken.