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Guerra in Medio Oriente, la Casa Bianca: ok di Israele a pause di quattro ore ogni giorno nel nord di Gaza

Guerra in Medio Oriente, la Casa Bianca: ok di Israele a pause di quattro ore ogni giorno nel nord di GazaMilano, 9 nov. (askanews) – Israele ha detto agli Stati Uniti che introdurrà pause giornaliere nelle ostilità di quattro ore nel nord di Gaza. Il nord della Striscia di Gaza è la zona più colpita dagli attacchi aerei. Lo rende noto la Casa Bianca.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu poco dopo ha però fatto sapere che non ci sarà una vera tregua: “I combattimenti continuano e non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi”, ha detto Netanyahu nel pomeriggio, secondo il quotidiano israeliano Haaretz.

Spagna, attentato a Madrid al leader di Vox Vidal-Quadras

Spagna, attentato a Madrid al leader di Vox Vidal-QuadrasMilano, 9 nov. (askanews) – Il cofondatore di Vox ed ex presidente del PP in Catalogna, Alejo Vidal-Quadras, è “fuori pericolo” dopo essere stato colpito al volto a Madrid, probabilmente con un colpo di pistola. Lo ha detto il presidente di Vox, Santiago Abascal.

In una conferenza stampa in occasione dell’accordo raggiunto tra PSOE e Junts, ha espresso il suo “shock” per il tentato omicidio di un “amico”, che ha descritto come un uomo caratterizzato “dalla sua difesa della nazione della libertà e della istituzioni in Catalogna” per difendere “la libertà contro i regimi fondamentalisti”. Abascal ha espresso alla famiglia il suo “affetto” e il suo “sostegno” e l’augurio che le Forze di Sicurezza dello Stato “catturino questi assassini il più presto possibile e che nessuno conceda loro mai l’amnistia”.

Alejo Vidal-Quadras, ex membro del Partito Popolare (PP) e uno dei fondatori del partito Vox, è stato colpito alla mascella. Anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha espresso “la sua solidarietà e il suo affetto” all’ex leader del PP della Catalogna e fondatore di Vox, Alejo Vidal-Quadras, colpito oggi al volto, e gli ha augurato una buona pronta guarigione.

Il politico catalano, fuori pericolo, è stato colpito oggi in via Nunez de Balboa a Madrid. “Tutto il mio affetto in questo momento per lui e la sua famiglia”, ha detto Sanchez. “Confidiamo che le indagini possano chiarire i fatti al più presto e i responsabili vengano arrestati” ha aggiunto.

(fonte: Servimedia)

L’esercito israeliano combatte nel quartiere generale di Hamas a Gaza City (vicino all’ospedale Shifa)

L’esercito israeliano combatte nel quartiere generale di Hamas a Gaza City (vicino all’ospedale Shifa)Roma, 9 nov. (askanews) – Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che la loro 162a divisione opera nel “quartiere militare” di Hamas a Gaza City, scontrandosi spesso con i terroristi.

Secondo l’Idf, il cosiddetto quartiere militare, adiacente all’ospedale Shifa, è “il cuore” delle attività operative e di intelligence di Hamas, e i siti della zona sono stati utilizzati per pianificare e preparare l’assalto del 7 ottobre. L’esercito informa che nei giorni scorsi forze della Brigata di fanteria Givati e carri armati sono entrati nel quartiere per distruggere le infrastrutture di Hamas. Negli scontri avvenuti nella zona, più di 50 uomini di Hamas sono stati uccisi. L’Idf aggiunge che le truppe hanno trovato materiali di intelligence, tunnel, impianti di produzione di armi e postazioni di lancio di missili anticarro. Il quartiere ospita siti “strategici” di Hamas, secondo l’Idf, tra cui il quartier generale dell’intelligence e della difesa aerea del gruppo, i locali dell’ufficio politico e una stazione di polizia.

L’Idf afferma che nel quartiere si trova anche il più grande campo di addestramento di Hamas, insieme ad altre postazioni militari, impianti e magazzini per la produzione di armi, centri di comando, uffici dei comandanti di Hamas e infrastrutture sotterranee, il tutto incorporato nel “cuore della popolazione civile”. “Questa è un’ulteriore prova dell’uso cinico da parte dell’organizzazione terroristica dei residenti della Striscia di Gaza come scudo umano per la sua attività omicida”, afferma l’Idf aggiungendo che i combattimenti nel quartiere continuano.

Tajani a Conferenza su Gaza: “Italia pronta a fare la sua parte”

Tajani a Conferenza su Gaza: “Italia pronta a fare la sua parte”Parigi, 9 nov. (askanews) – Una nave logistica con assetti sanitari, la possibilità di invio di un ospedale da campo, la disponibilità ad accogliere bambini palestinesi che necessitano di cure nei centri ospedalieri del nostro Paese. L’Italia “è pronta a fare la sua parte” e a “rafforzare ulteriormente” le sue “attività umanitarie” per la popolazione civile di Gaza, ha confermato oggi Antonio Tajani a Parigi, intervenendo alla Conferenza internazionale sugli aiuti ai civili palestinesi della Striscia, promossa dal presidente Emmanuel Macron. “È imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento, nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale”, ha detto il ministro, insistendo sulla necessità di distinguere tra Hamas, che ha la “responsabilità chiara” dell’escalation militare in corso e la popolazione dell’enclave.

Hamas “è un’organizzazione terroristica, il peggior nemico dei palestinesi. E noi siaamo amici di Israele e dei palestinesi, mentre siamo nemici di Hamas”, ha precisato Tajani, insistendo sulle “chiare responsabilità” del gruppo estremista sull’escalation militare con lo Stato ebraico. “Hamas e la sua ideologia fanatica non rappresentano la popolazione palestinese”, ha chiarito, e dunque “la nostra posizione deve riflettere questo fatto in modo inequivocabile”. Un messaggio alle cancellerie di tutto il mondo, ma anche all’opinione pubblica. “In Italia mi pare che anche dai dibattiti parlamentari è emersa una condanna unanime di Hamas, mi sembra che in tutte le forze ci possano essere sfumature diverse nei confronti di Israele ma sarebbe folle pensare che ci possa essere qualcuno che ancora pensa di favorire rigurgiti antisemiti”, ha chiarito il ministro. “Ci saranno frange estremiste che non condannano Hamas, ma questo rappresenta un grave errore, è come non condannare le BR durante gli anni 70”. Quanto agli aiuti, il Governo italiano, ha confermato Tajani alla Conferenza, ha già inviato una nave” logistica con assetti sanitari, partita dal porto di Civitavecchia, “una nave militare per aiutare a curare i feriti”. Il nostro Paese potrà anche inviare “un ospedale militare”: “stiamo discutendo con le autorità americane ed egiziane” su questo, ha commentato. Secondo il ministro, è necessario “assolutamente” aiutare i poveri palestinesi che non sono Hamas. Un messaggio che non è solo italiano, ma di tutta l’Europa e del G7, che sugli aiuti umanitari hanno “già mandato un messaggio chiaro”, ha sottolineato, insistendo sulla necessità che “la porta di Rafah rimanga aperta il più possibile per permettere l’ingresso ai camion con i beni di prima necessità”.

Il ministro ha quindi ribadito l’esigenza di “continuare a lavorare per realizzare pause umanitarie” allo scopo di “consentire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli” alla Striscia di Gaza. Ma “la creazione di corridoi umanitari stabili e affidabili per l’ingresso degli aiuti a Gaza e l’uscita dei feriti richiede un grande sforzo di coordinamento internazionale”, ha avvertito il ministro, che ha confermato il sostegno del Governo italiano a “pause umanitarie” capaci di agevolare l’assistenza ai civili. “Non può esserci un cessate il fuoco, quando Hamas continua a lanciare missili su Israele”, ha però avvertito, perché “dobbiamo anche tutelare la popolazione civile israeliana”, con “l’obiettivo finale di raggiungere la pace”. E da questo punto di vista continua ad essere di “vitale importanza” proseguire il dialogo con l’Anp, “l’unico interlocutore” possibile. “Ho detto al premier palestinese che è l’unica autorità che riconosciamo, con la quale costruire un percorso dei due Stati”, ha commentato Tajani. La ripresa di un processo politico è “l’unica prospettiva credibile per una soluzione duratura allacrisi”. Per questo è essenziale “rinvigorire le aspirazioni per la creazione di due Stati” che coesistano nel riconoscimento reciproco e nel rispetto dei diritti fondamentali: il diritto del popolo palestinese ad avere il proprio paese e il diritto di Israele ad esistere e prosperare in pace e sicurezza”. E l’Italia, che avrà la presidenza del G7 nel 2024, anche su questo è “pronta a fare la sua parte”. (di Corrado Accaputo)

Tajani: siamo amici di Israele e palestinesi, nemici di Hamas. L’unica autorità che riconosciamo è l’Anp

Tajani: siamo amici di Israele e palestinesi, nemici di Hamas. L’unica autorità che riconosciamo è l’AnpParigi, 9 nov. (askanews) – “Oggi ho ribadito un messaggio chiaro, che l’unica autorità che riconosciamo è l’Autorità nazionale palestinese. Hamas è un’organizzazione terroristica che non ha nulla a che fare con il popolo palestinese”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante una conferenza stampa all’ambasciata d’Italia a Parigi. “Ho detto al premier palestinese che è l’unica autorità che riconosciamo. L’Anp è l’unica interlocutrice con la quale costruire un percorso dei due stati”, ha commentato il ministro.

“Non può esserci un cessate il fuoco” tra Israele e Hamas “quando Hamas continua a lanciare missili su Israele”. E’ quanto ha spiegato oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante una conferenza stampa all’ambasciata d’Italia a Parigi, dopo la Conferenza sugli aiuti umanitari a Gaza organizzata all’Eliseo. “Dobbiamo anche tutelare la popolazione civile israeliana”, ha insistito il ministro, ricordando che “l’obiettivo finale è la pace”. “Noi siamo amici di Israele ma non siamo nemici del popolo palestinese, siamo nemici di Hamas, che è un’organizzazione terroristica”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante una conferenza stampa all’ambasciata d’Italia a Parigi, ricordando che oggi, alla Conferenza sugli aiuti umanitari organizzata all’Eliseo, “molti si sono espressi in difesa del diritto di Israele a tutelare la propria sicurezza e colpire le basi di lancio dei missili di Hamas”.

Spagna, accordo fra Psoe e Junts: luce verde al governo Sanchez

Spagna, accordo fra Psoe e Junts: luce verde al governo SanchezRoma, 9 nov. (askanews) – Dopo settimane di negoziati il Psoe e gli indipendentisti catalani di Junts hanno raggiunto l’accordo di governabilità che permetterà la prossima settimana di confermare Pedro Sanchez alla guida del governo spagnolo.

Con un documento di quattro pagine i due partiti hanno definito la propria volontà a sostenere un governo di legislatura, in cambio di una legge di amnistia la cui discussione tuttavia spetterà al nuovo Parlamento, e di cui dunque non si ha alcun dettaglio specifico al di là del fatto che dovrà riguardare tutte le persone vincolate alla dichiarazione di indipendenza unilaterale dell’ottobre 2017.

Per Sanchez strada spianata verso nuovo governo dopo accordo con Junts

Per Sanchez strada spianata verso nuovo governo dopo accordo con JuntsRoma, 9 nov. (askanews) – Governabilità in cambio di amnistia, pace coi giudici e qualche vaga promessa: questo, in sostanza, il contenuto delle quattro pagine dell’accordo fra il partito Socialista (Psoe) e gli indipendentisti catalani di Junts che permetterà a Pedro Sanchez di rimanere alla Moncloa e al leader di Uniti per la Catalogna Carles Puigdemont (almeno in linea di principio) di tornare in patria, si vedrà con quale veste politica. Il patto è stato firmato oggi in Belgio, visto che Puigdemont non può per ora entrare in Spagna, dove lo attende un mndato di arresto.

Va detto che da entrambe le parti era difficile ottenere di più: di fatto, il documento non manca di sottolineare le “profonde discrepanze” fra le due formazioni riguardo al referendum e alla dichiarazione unilaterale di indipendenza dell’ottobre del 2017, referendum al quale i socialisti sottolineano di non aver accreditato alcuna legittimità. In ogni caso, ora, due mesi dopo le elezioni, può essere formato il nuovo governo in Spagna. Roma, 9 nov. (askanews) – Nella pratica, è un compromesso di minimo che premia forse di più i socialisti: Sanchez incassa quattro anni di governo che si preannunciano non certo facili vista la strategia di continua delegittimazione della destra, iniziata subito dopo le elezioni. Junts, da parte sua, avrà il premio politico di una legge di amnistia e quello economico di una serie di trasferimenti di competenze (peraltro già accordati da Sanchez con gli altri indipendentisti di Erc) e revisioni della legge di finanziamento regionale. La legge di amnistia peraltro dovrà essere discussa in Parlamento. I contenuti non sono decisi dal patto, ma dovranno essere concordati tra le forze politiche: di qui che non se ne conosca oggi alcun dettaglio se non che dovrà essere applicata a “tutte le persone vincolate” con i referendum del 2014 sullo Statuto di Autonomia – poi bocciato dalla Corte Costituzionale – e di quello di indipendenza del 2017 – il che sembra sufficiente a salvare quanto meno i responsabili politici dai reati più gravi.

Il resto è più buona volontà che fatti: il documento comprende l’impegno ad evitare il “lawfare”, ovvero l’uso della magistratura come arma politica, ma questo è qualcosa che non dipende certo dal governo – tanto meno con una destra e l’ala conservatrice dei giudici già sul piede di guerra e pronti a ricorrere contro qualsiasi provvedimento legislativo. Quanto al tavolo di dialogo, esiste da tempo ma non ha prodotto – prevedibilmente – alcun risultato: la novità è che data la comprovata sfiducia fra le parti viene inserito un meccanismo di verifica internazionale, quanto mai vago; sul tavolo, invece, rimangono da parte socialista l’impegno a ritornare sullo Statuto del 2014; da parte di Junts, una richiesta di referendum consultivo che dovrà seguire lo stesso iter parlamentare di quello cercato ai tempi di Zapatero dal governatore basco Ibarretxe (bocciato senza appello).

In sostanza, niente più iniziative unilaterali – almeno per i prossimi quatto anni – salvo che l’offensiva politico-giudiziaria della destra non faccia saltare tutto: il Partido Popular parla già di “dittatura” socialista e di “umiliazione”, e il dibattito di investitura si preannuncia rovente. Difficile come detto fare di più viste le circostanze: Junts potrà quanto meno esibire l’amnistia come successo politico, comunque vada la sua applicazione che resta tutta da vedere, e mantiene comunque la chiave di una governabilità numericamente stabile; l’alternativa di un ritorno alle urne costituiva un rischio troppo grande – e non sarebbe piaciuta a gran parte della sua base.

Il Psoe da parte sua si garantisce un orizzonte di legislatura, concede un’amnistia di cui non sarà responsabile per quanto riguarda la sua traduzione in realtà effettiva, e prende le distanze dal referendum di indipendenza che considera illegale: insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte. Il vero successo per Sanchez sarebbe ottenere finalmente il rinnovo della cupola della magistratura, in massima parte conservatrice, bloccato da cinque anni per le manovre del Pp, che non vuole perdere il controllo di questa leva del potere statale. Un ricambio al vertice permetterebbe di avviare finalmente un processo di riforma di un’amministrazione statale che in alcune componenti (magistratura, ma anche forze armate e in ultima analisi la stessa Corona, la cui costituzionalizzazione è sempre stata problematica) non si è mai allontanata troppo dal franchismo. (di Maurizio Ginocchi)

Putin firma con Kazakistan 3 anni cooperazione, anche militare

Putin firma con Kazakistan 3 anni cooperazione, anche militareMilano, 9 nov. (askanews) – Facendo sentire la sua presenza una settimana dopo la visita del presidente francese Emmanuel Macron, il leader del Cremlino Vladimir Putin ad Astana, dal collega Kassym-Jomart Tokayev, ha firmato una dichiarazione congiunta e un piano d’azione per la cooperazione tra Russia e Kazakistan per i prossimi tre anni, nel segno da parte russa di una chiara volontà di tornare stringere i rapporti con il vicino. “In conformità con il principio di sicurezza uguale e indivisibile, la cooperazione militare, tecnico-militare e politico-militare mira a garantire la sicurezza e ad aumentare la capacità di difesa dei due paesi e non è diretta contro terzi” si legge in un dispaccio di Ria Novosti.

Mosca sta dirigendo evidentemente la propria spinta diplomatica nella regione tradizionalmente vista come il proprio “giardino di influenza”. La dichiarazione congiunta contiene i risultati provvisori della cooperazione tra i due paesi, nonché i compiti per il futuro strategico. Putin ha affermato inoltre di aver parlato con Tokayev del coordinamento di Russia e Kazakistan nell’Onu, e deciso di difendere i principi dello stato di diritto. Il leader russo mentre si rivolgeva alla platea accanto a Tokayev si è visto spegnere il microfono quando stava dicendo “noi siamo pronti ad andare incontro ai colleghi kazaki”: allo strano bip che ne è seguito, il capo del Cremlino ha reagito con una battuta: “no, non vogliono, anzi vogliono, hanno già cambiato idea”. Ma i problemi e i ripensamenti non appartengono solo ai microfoni. Prima dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, il Cremlino trattava il Kazakistan come un partner relativamente affidabile anche se qualche volta le due nazioni si sono trovate in disaccordo. Ad esempio nel settembre 2014 Putin dichiarò che “i kazaki non hanno mai avuto uno Stato” e che il loro “desiderio di legami più stretti con la Russia è profondo”: l’allora presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev minacciò di lasciare l’Unione economica eurasiatica dominata dalla Russia. Eppure, fino ad oggi, il Paese centroasiatico rimane parte del blocco guidato dalla Russia.

Mosca ha fatto capire in questi giorni che non accetterà le spinte occidentali per costruire legami con l’Asia centrale. Russia e Kazakistan – si legge oggi – intendono promuovere la costruzione di un’economia mondiale aperta, espandere l’interazione tra le regioni dei due paesi nella sfera commerciale, industriale, culturale e umanitaria, nonché garantire il rafforzamento del potenziale di transito e trasporto. La dichiarazione contiene punti sullo sviluppo della cooperazione nei settori della difesa, militare e tecnico-militare, sul miglioramento del quadro giuridico per garantire la sicurezza regionale e continentale. “Le azioni di alcuni paesi mirano direttamente a scuotere il potere legittimo, la stabilità sociale e i valori tradizionali nei paesi della CSI, a violare i nostri tradizionali stretti legami commerciali, di cooperazione e culturali”, aveva detto Putin prima del suo viaggio. Chiaro segnale che il Cremlino sente la volontà di maggiore presenza di altri attori.

Nel documento si sottolinea poi l’intenzione di continuare la cooperazione nel settore spaziale, nel campo della ricerca e dell’uso dello spazio per scopi pacifici, nello sviluppo di progetti nel campo della sanità e della protezione ambientale. “Gli spostamenti globali costringono la Russia ad acquisire nuove competenze nel campo dello sviluppo economico e il paese ha successo” sostiene Putin, nel giorno in cui si concluderà il summit della Economic Cooperation Organization nel vicino Uzbekistan. Di recente il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non le ha mandate a dire, denigrando l’azione diplomatica dell’Occidente in Asia centrale, con una serie di incontri di alto profilo tra i leader dell’Asia centrale e le loro controparti statunitensi ed europee quest’estate. L’accusa è che l’Occidente punta ai “vicini, amici e alleati” della Russia. E con il proposito di mantenere la sempre più ridotta sfera di influenza, in un contesto di crescente concorrenza economica da parte della Cina e di crescente interesse geopolitico da parte dell’Occidente, Putin vuole evidentemente mantenere un punto d’appoggio in Asia centrale, ovvero Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Ovvero gli -stan, un tempo parte dell’Unione Sovietica di cui più volte Putin ha espresso grande nostalgia.

(di Cristina Giuliano)

Da Parigi appello a tregua Israele-Hamas, sul terreno violenze proseguono

Da Parigi appello a tregua Israele-Hamas, sul terreno violenze proseguonoRoma, 9 nov. (askanews) – Mentre da Parigi il presidente francese Emmanuel Macron fa un appello a “lavorare per un cessate il fuoco” in Medio Oriente, sul campo le operazioni delle forze israeliane proseguono e con esse gli scontri con la popolazione palestinese. La giornata di guerra porta con sè l’ingresso dell’esercito israeliano a Jenin con i bulldozer a cui sono seguite violenze che hanno provocato sei morti e sei feriti, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Altre sei persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su un edificio residenziale a Khan Younis, nel sud di Gaza a cui si aggiungono almeno 26 civili sono rimasti uccisi nei bombardamenti lanciati da Israele nel nord della Striscia di Gaza, 19 in un raid messo a segno contro un’autovettura nei pressi dell’ospedale al-Yemen al-Saeed, nel campo profughi di Jabalia e altre sette in un diverso attacco che ha colpito un’abitazione, sempre a Jabalia. Prosegue l’operazione di terra nella Striscia di Gaza in cui le forze di difesa israeliane hanno affermato che le truppe della brigata di fanteria Nahal hanno catturato una roccaforte di Hamas, nota come avamposto 17, a Jabalia occidentale dopo 10 ore di combattimento. Decine di militanti sono stati uccisi e sono localizzate molte armi, pozzi e tunnel, anche uno vicino a un asilo che conduceva a un “ampio percorso sotterraneo”. Le truppe israeliane hanno anche trovato “significativi” piani di battaglia di Hamas nell’avamposto 17.

Sul campo le armi non tacciono, ma la diplomazia prosegue i suoi sforzi per una tregua umanitaria, prima che vi siano le condizioni per un cessate-il-fuoco. Aprendo la Conferenza umanitaria internazionale a Parigi, Macron ha detto: “Nell’immediato futuro è sulla protezione dei civili che dobbiamo lavorare. Ciò richiede una pausa umanitaria molto rapida e dobbiamo lavorare per un cessate il fuoco”. “Ribadiamo il diritto a difendersi di Israele ma c’è anche l’obbligo di difendere i civili” e questo tema “non è negoziabile” perché la situazione a Gaza “è molto grave”, ha aggiunto annunciando che la Francia invierà 100 milioni di euro di aiuti a Gaza.

Alla conferenza parigina presente il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha ribadito che “l’Italia è pronta a fare la sua parte” e a “rafforzare ulteriormente” le sue “attività umanitarie” per la popolazione civile di Gaza: “Concretamente, vorrei ribadire qui la disponibilità dell’Italia, in collaborazione con i nostri amici negli Emirati Arabi Uniti, ad accogliere alcuni minori palestinesi che necessitano di essere ricoverati in ospedale”. Tajani ha ricordato che il nostro paese ha già inviato i primi due voli di aiuti umanitari per Gaza ad Al-Arish e che il governo sta inviando una nave logistica con assetti ospedalieri e capacità di emergenza e chirurgia. Presente anche il premier dell’Autorità nazionale palestinese Mohammad Shtayyeh, unica autorità che ha “la legittimità per difendere la causa palestinese”, ha sottolineato Macron: “Quanti palestinesi devono morire perché la guerra si fermi? Diecimila persone uccise sono sufficienti? Quattromila bambini sono sufficienti? E’ più del totale delle vittime della guerra in Ucraina. Ciò che Israele sta facendo non è una guerra contro Hamas, è una guerra contro l’intero popolo palestinese” che “ha bisogno di protezione internazionale” ha detto Shtayyeh.

Da Berlino, invece, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto sentire la sua voce esprimendo “vergogna e indignazione” per la recente ondata di incidenti antisemiti in Germania. A un evento di commemorazione dell’85esimo anniversario degli attacchi nazisti contro gli ebrei della “Notte dei cristalli”, Scholz ha detto che chiunque appoggerà il terrorismo, “chiunque inciterà all’antisemitismo sarà perseguito dalla giustizia”.

Arriva a Roma il campionato italiano di Twister Air

Arriva a Roma il campionato italiano di Twister AirRoma, 9 nov. (askanews) – Tra i giochi in scatola che hanno fatto storia e superato le sfide di epoche e tendenze, Twister è decisamente uno dei più amati di sempre. Nato negli anni ’60, ha conquistato il cuore di molti, diventando un’icona culturale presente in innumerevoli film e serie tv e guadagnandosi un posto nell’immaginario di diverse generazioni. Da oggi, questo classico intramontabile può vantare un’imperdibile edizione tutta nuova e al passo con i tempi: Twister Air, la versione che combina l’entusiasmo tradizionale del gioco con l’interattività del digitale.

Roma sarà protagonista di un tour di Natale firmato Toys Center – insegna leader nel giocattolo e parte di PRG Retal Group – l’8 e il 9 novembre, dalle 11 alle 19, tutti potranno provare il nuovo Twister Air e sfidarsi a colpi di ballo. Per tutte le informazioni bastano pochi click su Toyscenter.it. Con Twister Air, le tradizionali mosse vincenti abbandonano il tappeto e si trasferiscono direttamente sullo schermo dei dispositivi smart, trasportando l’esperienza Twister in una dimensione totalmente nuova, ma sempre perfetta per le feste e le serate in famiglia, per mettere alla prova l’agilità, l’equilibrio e la flessibilità dei partecipanti. Basterà scaricare l’app dedicata, indossare le fasce colorate dotate di sensori ai polsi e alle caviglie, e la realtà aumentata porterà il gioco dal mondo fisico a quello digitale, in cui i cerchi colorati sullo schermo guideranno i movimenti dei giocatori, sfidandoli a tempo di musica e obbligandoli ad assumere pose sempre più comiche e intricate. Con tre differenti modalità di gioco, a partire dalla classica sfida uno contro uno, passando alla competizione a squadre, fino alla modalità in solitaria dove l’obiettivo è superare il proprio record personale, Twister Air assicura ore e ore di divertimento da soli e in compagnia.

Una delle caratteristiche più innovative e divertenti è la possibilità di registrare e salvare le proprie sessioni. I giocatori potranno filmare le loro mosse più ardite, le risate e i momenti di gioia, creando così ricordi indimenticabili da condividere con gli amici e tutta la famiglia. Per celebrare questa rivoluzione, Hasbro ha selezionato due ambassador d’eccezione rappresentati da What The Factory: le star del web amate dalle famiglie di tutta Italia, Ninna e Matti, saranno alle prese con colori e pose intricate in vista dell’evento di febbraio 2024 in collaborazione con Toys Center che incoronerà il campione italiano di Twister Air.