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Rubio: Kiev è al tavolo, ora attendiamo Mosca. Le sanzioni Usa contro la Russia restano in vigore

Rubio: Kiev è al tavolo, ora attendiamo Mosca. Le sanzioni Usa contro la Russia restano in vigoreRoma, 12 mar. (askanews) – “L’Ucraina è al tavolo, ora attendiamo la Russia” ha dichiarato il segretario di Stato Usa Marco Rubio parlando all’aeroporto di Dublino al ritorno dai negoziati in Arabia Saudita per porre fine alla guerra in Ucraina. “Nessuno si aspetta che sia semplice” ha aggiunto Rubio, sottolineando che “le sanzioni USA contro la Russia rimangono in vigore”. Il segretario di Stato ha espresso la speranza che Mosca accetti l’accordo: “Speriamo che dicano di sì, altrimenti dobbiamo affrontare la situazione”. “L’unico metodo con cui mettere fine a questo conflitto è la negoziazione, non c’è soluzione militare” ha affermato il segretario di Stato Usa Marco Rubio. Sulla questione territoriale ha dichiarato: “Abbiamo parlato di concessione di territorio. Ma di questo non ne parliamo pubblicamente”. Ha inoltre sottolineato che i negoziati hanno toccato diversi aspetti, tra cui “il timing, la restituzione degli ostaggi e l’assistenza dopo il conflitto”.


“Stiamo valutando garanzie di sicurezza a lungo termine” ha aggiunto il segretario di Stato. Ha poi ribadito l’obiettivo della diplomazia americana: “L’Ucraina deve essere messa nelle condizioni di prevenire invasioni future. I combattimenti si fermano e iniziano i colloqui. Vogliamo solo arrivare a quel punto” ha spiegato. 

Truppe russe riconquistano Sudzha nella regione del Kursk

Truppe russe riconquistano Sudzha nella regione del KurskRoma, 12 mar. (askanews) – La bandiera russa è stata issata oggi sull’edificio amministrativo della città di Sudzha, nella regione di Kursk, secondo quanto riferito ai media russi da un comandante di battaglione del gruppo di forze Sever (Nord), affermando che l’esercito ha preso il controllo del centro della città.


Sudzha, importante hub di trasbordo del gas, era finita sotto il controllo di Kiev lo scorso agosto, quando le truppe ucraine erano entrate nella regione di Kursk, conquistando 1.376 chilometri quadrati, con la speranza di usare il territorio occupato come una leva a proprio favore nei negoziati di pace con la Russia. Secondo il tracker satellitare DeepState, che ha legami con l’esercito ucraino, ad oggi la parte della regione di Kursk sotto il controllo ucraino si è ridotta a meno di 290 chilometri quadrati. Poche ore dopo i colloqui tra Usa e Ucraina in Arabia Saudita con una proposta di cessate il fuoco di 30 giorni da portare al tavolo di Mosca, la Russia ha, inoltre, lanciato un massiccio attacco con droni su Kiev, Kharkiv e Sumy, mentre un raid russo ha colpito il porto di Odessa, città dell’Ucraina meridionale, e ha provocato almeno quattro morti. Lo hanno denunciato le autorità di Kiev.

Portogallo, crisi di governo: verso elezioni anticipate

Portogallo, crisi di governo: verso elezioni anticipateRoma, 12 mar. (askanews) – Nessuna sorpresa dell’ultim’ora: il Parlamento portoghese ha bocciato la mozione di fiducia presentata dal premier conservatore Luis Montenegro, spianando la strada al terzo voto in altrettanti anni.


Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha avviato le consultazioni con i partiti per un ritorno alle urne che potrebbe avvenire già l’11 o il 18 maggio – inaugurando una maratona elettorale che si completerà a luglio con le amministrative e a gennaio con le presidenziali. Il premier ha pagato uno scandalo che riguarda la gestione di Spinumviva, un’azienda per la protezione dei dati creata da Montenegro nel 2021 la cui proprietà è stata trasferita l’anno successivo alla moglie e ai figli: è emerso di recente che l’azienda riceve dei pagamenti mensili da un’impresa di gioco d’azzardo che ha beneficiato un appalto governativo.


Montenegro tuttavia non ha voluto accettare la possibilità di una commissione di inchiesta parlamentare sulla vicenda chiesta dalle opposizioni e ha preferito porre la questione di fiducia, nel tentativo di far ricadere la responsabilità del voto sui rivali, in particolare i socialisti di Pedro Nuno Santos. Secondo i sondaggi un eventuale ricorso alle urne darebbe risultati molto simili a quelli dello scorso anno: la conservatrice Alleanza Democratica è accreditata del 30% delle preferenze, leggermente davanti ai socialisti mentre l’ultradestra di Chega si confermerebbe terza forza con il 18% dei consensi; quindi nessuna possibilità di maggioranza assoluta.


A rimanere dubbia sarebbe però la posizione dello stesso Montenegro: se è pur vero che attualmente non è accusato di alcun reato – di fatto, tecnicamente non è ancora stata aperta alcuna inchiesta sulla vicenda – il precedente del suo predecessore, il socialista (e attuale presidente del Consiglio europeo) Antonio Costa, rende la sua situazione difficile. Costa era stato coinvolto in uno scandalo di presunta corruzione per un errore materiale della magistratura, ingannata dall’omonimia con uno degli accusati nel corso di un’intercettazione: nonostante non gli fosse stato contestato alcun reato aveva scelto di dimettersi perché “i doveri di Primo ministro non sono compatibili con i sospetti sull’integrità personale”.


Montenegro ha già fatto sapere di volersi ricandidare alla carica di premier: oltre a quale grado di fiducia saprà conquistarsi da parte dell’elettorato, il secondo dubbio riguarda le alleanze – se cioè i conservatori ribadiranno il ‘no’ all’alleanza con l’utradestra o se decideranno di cambiare strategia e aprire all’ingresso (o all’appoggio esterno) di Chega nell’esecutivo, un precedente che potrebbe avere ricadute europee.

Il Cremlino: attendiamo “dettagli” su colloqui Usa-Ucraina a Gedda

Il Cremlino: attendiamo “dettagli” su colloqui Usa-Ucraina a GeddaRoma, 12 mar. (askanews) – La Russia sta esaminando attentamente le dichiarazioni rilasciate al termine dei negoziati tra Stati Uniti e Ucraina svoltisi il giorno prima in Arabia Saudita, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha aggiunto che la Russia attende “dettagli” dal segretario di Stato Usa Rubio e dal consigliere per la sicurezza Waltz.


“Abbiamo studiato attentamente le dichiarazioni rilasciate al termine (dei negoziati tra Stati Uniti e Ucraina) e abbiamo studiato il testo della dichiarazione congiunta adottata a Gedda”, ha detto il portavoce ai giornalisti. Peskov ha quindi aggiunto che Mosca si aspetta che il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz la informino nei prossimi giorni sui dettagli dei negoziati con Kiev.

La portavoce Zakharova: la posizione di Mosca sulla tregua in Ucraina sarà decisa in Russia, non all’estero

La portavoce Zakharova: la posizione di Mosca sulla tregua in Ucraina sarà decisa in Russia, non all’esteroRoma, 12 mar. (askanews) – La posizione di Mosca sulla proposta di cessate il fuoco concordata ieri da Ucraina e Stati Uniti nell’incontro avuto a Gedda, in Arabia Saudita, verrà decisa all’interno della Russia, non all’estero, e non attraverso sforzi di parti straniere. E’ quanto ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.


“Le notizie principali per noi arriveranno da qui. La formazione della posizione della Russia non avviene all’estero o a spese degli sforzi di altre parti. La formazione della posizione della Russia avviene in Russia”, ha detto Zakharova ai media russi.

Difesa, Crosetto a Parigi per il summit per una forza comune

Difesa, Crosetto a Parigi per il summit per una forza comuneParigi, 12 mar. (askanews) – Gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma oggi a Parigi, a Val de Grace, che vedono coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.


Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica si ritrovano al Summit oggi pomeriggio. L’arrivo a Val de Grace è previsto alle 14.55, mentre la prima riunione del format E5 si svolge alle 15.15, alla presenza anche dei rappresentanti dell’Unione europea e della Nato. Si discute degli aiuti all’Ucraina, con la partecipazione in videocollegamento del ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. Successivamente, alle 16.45, si tiene il secondo incontro, quello sulla costruzione della difesa europea. A conclusione della giornata si tiene una conferenza stampa, alle 18.30.


Un summit, su invito francese, per “coordinare l’azione in sostegno a Kiev”, ha riferito l’entourage del ministro della Difesa francese Lecornu. E’ la terza volta che i ministri della Difesa dei cinque stati si riuniscono, dopo gli incontri in Germania a novembre e in Polonia a gennaio. L’obiettivo è ora quello di trovare una intesa nell’organizzare l’aiuto all’Ucraina nella fase in cui gli Stati Uniti stanno attuando un cambio di rotta. “In un momento in cui i capi di Stato europei hanno ripetutamente affermato che la pace in Ucraina dovrebbe essere imposta con la forza e alla luce della recente decisione americana di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina, i ministri discuteranno di come coordinare l’azione dei nostri Paesi a sostegno di Kiev”, ha dichiarato l’entourage di Lecornu all’Agence France Presse. “Discuteranno anche del necessario riarmo dell’Europa e dei nostri rispettivi Paesi, essenziale per garantire la nostra sicurezza collettiva a lungo termine”.


(Di Serena Sartini)

Il voto in Groenlandia: a sorpresa in testa l’opposizione indipendentista di centrodestra

Il voto in Groenlandia: a sorpresa in testa l’opposizione indipendentista di centrodestraRoma, 12 mar. (askanews) – A sorpresa, il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit è in testa alle elezioni parlamentari in Groenlandia con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese mentre seconda si piazza l’altra forza di opposizione, il partito Narelak, il più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca. Netta sembra la sconfitta del governo uscente del premier Egede.


Secondo i dati del seggio elettorale, con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit è in testa con il 29,9% dei voti, con un guadagno di circa 20 punti rispetto alla precedente tornata elettorale. Il partito al potere Inuit Ataqatigiit, guidato dal primo ministro Múte Bourup Egede, ha ottenuto il 21,4% dei voti. Nelle precedenti elezioni del 2021, la sua formazione aveva vinto 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, il che le aveva consentito di formare un governo con il partito Siumut. L’altra forza di opposizione partito Narelak è la seconda forza politica con il 24,5% dei voti.


Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del parlamento che formeranno la nuova legislatura. Il Parlamento rinnovato potrebbe proporre di indire un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese. La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953 e, sebbene faccia ancora parte del regno danese, nel 2009 le è stata concessa l’autonomia con possibilità di autogoverno e politica interna indipendente. La Danimarca è membro dell’Unione Europea dal 1973 e membro della NATO dal 1949.

Groenlandia, l’opposizione indipendentista in testa

Groenlandia, l’opposizione indipendentista in testaRoma, 12 mar. (askanews) – A sorpresa, il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit è in testa alle elezioni parlamentari in Groenlandia con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese mentre seconda si piazza l’altra forza di opposizione, il partito Narelak, il più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca. Netta sembra la sconfitta del governo uscente del premier Egede.


Secondo i dati del seggio elettorale, con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit è in testa con il 29,9% dei voti, con un guadagno di circa 20 punti rispetto alla precedente tornata elettorale. Il partito al potere Inuit Ataqatigiit, guidato dal primo ministro Múte Bourup Egede, ha ottenuto il 21,4% dei voti. Nelle precedenti elezioni del 2021, la sua formazione aveva vinto 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, il che le aveva consentito di formare un governo con il partito Siumut.


L’altra forza di opposizione partito Narelak è la seconda forza politica con il 24,5% dei voti. Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del parlamento che formeranno la nuova legislatura. Il Parlamento rinnovato potrebbe proporre di indire un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese.


La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953 e, sebbene faccia ancora parte del regno danese, nel 2009 le è stata concessa l’autonomia con possibilità di autogoverno e politica interna indipendente. La Danimarca è membro dell’Unione Europea dal 1973 e membro della NATO dal 1949.

Ue annuncia contromisure da 26 miliardi ai dazi Usa. Von der Leyen: risposta “forte ma proporzionata”

Ue annuncia contromisure da 26 miliardi ai dazi Usa. Von der Leyen: risposta “forte ma proporzionata”Roma, 12 mar. (askanews) – La Commissione europea ha annunciato contromisure “rapide e proporzionate” sulle importazioni americane nell’Unione europea (Ue), definendo “ingiustificati i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Ue” decisi dal presidente americano Donald Trump ed entrati in vigore oggi.


“Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate – ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in una nota – mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, noi stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1 aprile e pienamente operative dal 13 aprile”.

Ucraina, Trump: Usa auspicano che la Russia accetti la tregua. Inviterò di nuovo Zelensky alla Casa Bianca

Ucraina, Trump: Usa auspicano che la Russia accetti la tregua. Inviterò di nuovo Zelensky alla Casa BiancaRoma, 11 mar. (askanews) – Pochi minuti dopo la fine dei colloqui di Gedda tra Stati Uniti e Ucraina, il presidente americano Donald Trump ha espresso la sua speranza che la Russia “accetti la proposta di cessate-il-fuoco” negoziata con Kiev.


Trump ha dichiarato, inoltre, che inviterà di nuovo Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, meno di due settimane dopo il durissimo scontro verbale con il presidente ucraino nello Studio Ovale.Dopo l’annuncio dell’ accordo tra i diplomatici di Kiev e Washington, gli Stati Uniti avranno colloqui con la Russia “durante la giornata” o domani, riguardo alla proposta di cessate-il-fuoco di trenta giorni nel conflitto in Ucraina, ha spiegato Trump. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha precisato che la proposta non prevedeva “una scadenza”, anche se avrebbe voluto
vedere il cessate il fuoco firmato “il prima possibile”.