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Ecatombe a Gaza (il bilancio)

Ecatombe a Gaza (il bilancio)Milano, 30 ott. (askanews) – Il Ministero della Sanità di Gaza controllata da Hamas afferma che almeno 8.306 palestinesi sono rimasti uccisi dal 7 ottobre. Lo riporta la tv satellitare araba al Jazeera. Le cifre includono 3.457 bambini, 2.136 donne e 480 anziani. Almeno 21.048 persone sono rimaste ferite. Rimangono disperse 1.950 persone, tra cui 1.050 bambini. L’ospedale al Quds continua a ricevere continui avvertimenti da parte dell’esercito israeliano di evacuare. La scarsità d’acqua ha portato a diffuse epidemie di malattie trasmesse dall’acqua e disturbi della pelle.

Cremlino: interferenze esterne dietro sommossa antisemita Daghestan

Cremlino: interferenze esterne dietro sommossa antisemita DaghestanMilano, 30 ott. (askanews) – La competenza delle indagini passa a Mosca e le autorità russe definiscono le rivolte antisemite in Daghestan “un tentativo di destabilizzazione”, lanciando accuse a Kiev. Il Cremlino in particolare parla di “interferenze esterne” e il presidente russo Vladimir Putin terrà un grande incontro oggi alle ore 17 italiane, in seguito agli eventi, ha annunciato il portavoce Dmitry Peskov, spiegando che per le misure da prendere bisognerà attendere.

Chiaro è che non si tratta di una semplice sommossa ma un evento che contraddice l’immagine della Russia, che il potere centrale presenta come Paese “tollerante” dove le religioni e le minoranze convivono pacificamente. “Putin ha ricevuto e riceve rapporti dettagliati sulla situazione nella Repubblica del Daghestan ieri sera e questa mattina dall’Fsb, dalla Guardia russa e dal capo della repubblica Sergei Melikov”, ha detto Peskov. Intanto però – a prova della preoccupazione del potere centrale in merito – il procedimento penale sulle rivolte di massa antisemite all’aeroporto di Makhachkala sarà trasferito all’ufficio centrale di Mosca del potente Comitato investigativo con decisione del presidente del dipartimento, Alexander Bastrykin. Lo ha riferito il servizio stampa del comitato investigativo della Federazione russa.

COSA È SUCCESSO Domenica a Makhachkala i residenti locali hanno fatto irruzione nella pista dell’aeroporto, dopo l’arrivo di un volo da Tel Aviv: l’aereo di linea appartiene alla compagnia aerea russa Red Wings. È stato riferito che coloro che sono riusciti a sfondare le barriere stavano presumibilmente cercando cittadini israeliani in arrivo, e sono iniziate le rivolte. Il Ministero della Sanità del Daghestan ha detto che più di 20 persone sono rimaste ferite: due in condizioni critiche “a causa di lesioni cerebrali traumatiche”. Tra i feriti figurano agenti di polizia e civili. Secondo le autorità, una folla inferocita ha fatto irruzione nell’aeroporto della capitale del Daghestan e ha usato violenza contro le persone che erano arrivate con un aereo da Israele.

Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine. Il mufti del Daghestan Akhmad Abdulaev in un videomessaggio ha definito un errore l’azione contro gli ebrei e ha invitato i credenti a mantenere la calma. I disordini all’aeroporto di Makhachkala sono stati “gestiti” dal territorio dell’Ucraina, ha detto il capo della repubblica Sergei Melikov.

TELEGRAM SOTTO ACCUSA Dopo le rivolte antisemite scoppiate nella repubblica musulmana russa del Daghestan, nel Caucaso settentrionale, le autorità hanno denunciato tentativi mirati di destabilizzazione. Il Comitato investigativo centrale russo a Mosca ha affermato che le persone sono state invitate a proteste violente tramite i canali Telegram e poi hanno commesso – secondo le fonti ufficiali – “pogrom”. Durante una visita all’aeroporto, il capo della repubblica, Sergei Melikov, ha parlato di un tentativo deliberato di destabilizzare la situazione in Daghestan. Ha accusato le forze ucraine di incitare i cittadini all’odio religioso e alla violenza attraverso i canali Telegram. LA REAZIONE DI ISRAELE L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele “si aspetta che le autorità di polizia russe tutelino la sicurezza di tutti i cittadini israeliani e gli ebrei ovunque si trovino e agiscano con risolutezza contro i rivoltosi e contro l’incitamento selvaggio diretto contro ebrei e israeliani”. L’ufficio di Netanyahu ha aggiunto che l’ambasciatore israeliano in Russia sta lavorando con la Russia per tenere al sicuro israeliani ed ebrei. LA REAZIONE USA Gli Stati Uniti intanto hanno condannato le proteste “antisemite” che hanno avuto luogo domenica in un aeroporto del Daghestan, in seguito alla voce secondo cui un aereo proveniente da Israele stava per atterrare. Lo ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson. Gli Stati Uniti sostengono inequivocabilmente l’intera comunità ebraica “mentre assistiamo a un’impennata globale dell’antisemitismo”, ha aggiunto. (di Cristina Giuliano)

Guerra in Medio Oriente, Israele: ampliate le operazioni di terra, uccisi terroristi barricati nei tunnel

Guerra in Medio Oriente, Israele: ampliate le operazioni di terra, uccisi terroristi barricati nei tunnelMilano, 30 ott. (askanews) – Le forze dell’Idf e dello Shin Bet hanno agito ieri sera a Jenin, in quella che hanno definito una “operazione antiterrorismo”. Durante l’operazione hanno eliminato un posto di osservazione attrezzato con esplosivi e un veicolo contenente armi e attrezzature militari. Hanno anche identificato militanti armati che utilizzavano un drone, utilizzato anche per attaccarli. Lo riporta Hareetz, che cita un portavoce dell’Idf per riferire inoltre che le forze israeliane hanno ucciso dozzine di militanti di Hamas nella Striscia di Gaza in molteplici scontri durante la notte.

È stato inoltre sottolineato che nelle ultime 24 ore sono stati attaccati circa 600 obiettivi nella Striscia, tra cui depositi di armi e postazioni anticarro. “Le operazioni di terra dell’IDF a Gaza sono continuate e si sono ampliate durante la notte”. Lo afferma l’esercito israeliano sui social. In particolare “un aereo dell’IAF, guidato dalle forze di terra, ha colpito una postazione di Hamas e gli oltre 20 agenti terroristi che vi si trovavano”.

I soldati israeliani secondo il portavoce di Idf hanno inoltre “individuato terroristi armati e una postazione di lancio di missili anticarro vicino all’Università di Al-Azhar e hanno guidato un aereo da combattimento dell’Iaf per colpirli”. Le forze dell’Idf avvertono poi sui social di aver “eliminato numerosi terroristi barricati all’interno di edifici civili e tunnel che tentavano di attaccare le forze”.

Daghestan, manifestanti filo-palestinesi assaltano aeroporto contro un volo da Tel Aviv: oltre 20 feriti, 60 arresti

Daghestan, manifestanti filo-palestinesi assaltano aeroporto contro un volo da Tel Aviv: oltre 20 feriti, 60 arrestiMilano, 30 ott. (askanews) – Sono stati identificati più di 150 partecipanti attivi agli scontri all’aeroporto di Makhachkala, in Daghestan, repubblica a maggioranza musulmana parte della Federazione russa; 60 di loro sono stati arrestati e portati alla polizia, riferisce la Direzione principale degli affari interni russa per il Distretto federale del Caucaso settentrionale. Sono rimaste ferite più di 20 persone, tra cui almeno 9 poliziotti e civili. Secondo il Ministero della Sanità locale, dieci persone sono ricoverate in ospedale, due delle quali in condizioni critiche. Circa 150 manifestanti sono stati identificati.

Domenica a Makhachkala i residenti locali hanno fatto irruzione nella pista dell’aeroporto, dopo l’arrivo di un volo da Tel Aviv. È stato riferito che coloro che sono riusciti a sfondare le barriere stavano presumibilmente cercando cittadini israeliani in arrivo, e sono iniziate le rivolte. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine. Il mufti del Daghestan Akhmad Abdulaev in un videomessaggio ha definito un errore l’azione contro gli ebrei e ha invitato i credenti a mantenere la calma.

La Corte penale internazionale: impedire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza è un crimine

La Corte penale internazionale: impedire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza è un crimineMilano, 30 ott. (askanews) – Il capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, ha avvertito che impedire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza “come previsto dalla convenzione di Ginevra costituisce un crimine” e “la legge non è un extra che si può applicare o no”.

In un video postato sull’account social del giudice stesso, Karim Khan ha definito la situazione “un incubo” e ha aggiunto che “Israele deve garantire senza indugio che i civili ricevano cibo e medicine” a Gaza, mentre si moltiplicano le richieste per consentire il passaggio del sostegno umanitario ai civili. Karim Khan ha anche dichiarato che gli atti commessi il 7 ottobre “sono i più anti-islamici” che si possano immaginare. Ha parlato di “errori di questa generazione di leaders” e ha detto che “non ci sono figli di un Dio minore”.

“A Rafah, ho visto camion bloccati, pieni di beni e aiuti umanitari, lontani dalle bocche affamate e dalle ferite” dei residenti di Gaza, ha detto Khan. Dal 9 ottobre Israele ha imposto un “assedio totale” a Gaza, interrompendo le forniture di acqua, elettricità e cibo, mentre il territorio era già sottoposto al blocco israeliano.

La vice presidente Usa Kamala Harris: non manderemo soldati in Israele o a Gaza

La vice presidente Usa Kamala Harris: non manderemo soldati in Israele o a GazaRoma, 30 ott. (askanews) – Intervistata a “60 minutes” sulla CBS, la vice presidente USA Kamala Harris ha spiegato che gli Stati Uniti al momento non hanno “assolutamente intenzione di inviare truppe da combattimento in Israele o a Gaza, né abbiamo in programma di farlo, punto.

Harris ha spiegato che gli Stati Uniti non dicono a Israele cosa fare, ma forniscono consulenza, equipaggiamento e sostegno diplomatico: “Un’organizzazione terroristica, Hamas, ha massacrato centinaia di giovani durante un concerto. Secondo la maggior parte delle stime, i morti israeliani sono almeno quattrocento. Israele, senza alcun dubbio, ha il diritto di difendersi. Detto questo – ha aggiunto – è molto importante che non ci sia alcuna confusione tra Hamas e i palestinesi. I palestinesi meritano pari misure di sicurezza e protezione, autodeterminazione e dignità, e noi siamo stati molto chiari sul fatto che le regole della guerra devono essere rispettate e che gli aiuti umanitari devono fluire”. Riguardo un eventuale intervento dell’Iran, Harris ha risposto con le stesse parole del presidente Joe Biden: “Non fatelo. Una sola parola. Piuttosto semplice”.

M.O., Biden a Netanyahu: priorità alla protezione dei civili. Più aiuti umanitari a Gaza

M.O., Biden a Netanyahu: priorità alla protezione dei civili. Più aiuti umanitari a GazaRoma, 29 ott. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden ha detto al primo ministro Benjamin Netanyahu durante la telefonata di oggi che il flusso di aiuti umanitari a Gaza deve “aumentare immediatamente e in modo significativo per soddisfare le esigenze dei civili a Gaza”. Lo rende noto la Casa Bianca informando che il presidente ha fatto altrettanto in una telefonata all’omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi.

Biden “ha ribadito che Israele ha ogni diritto e responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo ma ha sottolineato la necessità di farlo in modo coerente con il diritto internazionale umanitario che dà priorità alla protezione dei civili”, afferma ancora il comunicato di Washington. Biden e Netanyahu hanno anche “discusso degli sforzi in corso per localizzare e garantire il rilascio degli ostaggi, compresi i cittadini americani che risultano dispersi e che potrebbero essere prigionieri di Hamas”, aggiunge il documento, affermando che i due leader hanno concordato di “rimanere in regolare consultazione sia direttamente che attraverso i rispettivi team”.

Usa: Israele deve distinguere tra Hamas e civili palestinesi. Biden parlerà con Netanyahu

Usa: Israele deve distinguere tra Hamas e civili palestinesi. Biden parlerà con NetanyahuRoma, 29 ott. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno affermato che Israele deve fare differenza nelle sue operazioni militari tra Hamas e civili palestinesi. “Quello che crediamo è che ogni ora, ogni giorno di questa operazione militare, il governo israeliano dovrebbe adottare tutte le misure possibili a sua disposizione per distinguere tra Hamas – i terroristi che sono obiettivi militari legittimi – e i civili che non lo sono”, ha affermato il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, alla Cnn.

E per questo il presidente Usa Joe Biden telefonerà al premier israeliano Benjamin Netanyahu nelle prossime ore “e sottolineerà la necessità che l’Idf faccia ogni sforzo possibile per distinguere tra terroristi e civili palestinesi durante l’operazione di terra a Gaza”. “Ci sono stati migliaia di morti di civili palestinesi in questo conflitto e questa è una tragedia assoluta”, ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale Jack Sullivan, diventando il primo responsabile statunitense a fornire una cifra generale delle morti civili a Gaza.

“Quelle persone non meritavano di morire. Queste persone meritano di vivere una vita di pace, sicurezza e dignità”, ha aggiunto. Sullivan ha ribadito che l’uso di scudi umani da parte di Hamas “crea un ulteriore onere per Israele ma non diminuisce la responsabilità di Israele, ai sensi del diritto internazionale, di distinguere tra terroristi e civili e di proteggere la vita di persone innocenti che costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione di Gaza”.

Sullivan ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti hanno posto a Israele “domande difficili” sulle sue operazioni a Gaza, domande che si porrebbe se dovesse portare avanti un’operazione antiterrorismo del genere. Il consigliere per la sicurezza nazionale ha infine detto che gli Usa stanno anche spingendo Israele a “conciliare i mezzi con gli obiettivi” nella guerra, lasciando intendere la preoccupazione di Washington riguardo alla strategia di Israele per l’operazione di terra.

Il ministero della Sanità a Gaza: 8.005 morti da inizio guerra

Il ministero della Sanità a Gaza: 8.005 morti da inizio guerraRome, 29 ott. (askanews) – Secondo Haaretz “il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, afferma che dall’inizio della guerra (con l’attacco di Hamas del 7 ottobre Ndr) sono state uccise 8.005 persone, inclusi 3.342 bambini”. Sempre secondo la testata nelle ultime 24 ore, grandi forze militari di terra dell’IDF continuano ad operare all’interno della Striscia di Gaza. In questa fase le forze si stanno concentrando sull’assumere posizioni di controllo sul campo, “per evitare di essere esposte al fuoco dei terroristi”.

Per la popolazione di Gaza la situazione è sempre più preoccupante. Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha affermato che l’ospedale Al-Quds di Gaza City ha ricevuto due chiamate dalle autorità israeliane che ne chiedevano l’evacuazione. Il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che il rapporto della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui le autorità israeliane hanno ricevuto avvertimenti di evacuare immediatamente l’ospedale al-Quds nella Striscia di Gaza è “profondamente preoccupante”. “Il rapporto della Mezzaluna Rossa Palestinese sulle minacce di evacuazione all’ospedale al-Quds di Gaza è profondamente preoccupante”, ha scritto Tedros Adhanom Ghebreyesus su X, ex Twitter. “Ribadiamo: è impossibile evacuare ospedali pieni di pazienti senza mettere in pericolo la loro vita”, ha aggiunto. Questa mattina si sono verificati diversi attacchi a soli 50 metri dall’ospedale. L’ospedale Al-Quds si trova a Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza.

Guerra in Medio Oriente, massicci attacchi di Israele. A Gaza “situazione disperata”

Guerra in Medio Oriente, massicci attacchi di Israele. A Gaza “situazione disperata”Milano, 29 ott. (askanews) – La guerra in Medio Oriente è nel suo 23esimo giorno, i negoziati per il rilascio degli ostaggi restano in corso, con il Qatar che continua a svolgere un ruolo abbastanza silenzioso ma centrale: esiste tuttavia un divario tra il numero degli ostaggi secondo Hamas e quello secondo Israele. Le forze di terra israeliane sono ormai all’interno di Gaza, mentre i palestinesi hanno sperimentato quello che hanno descritto come la notte di attacchi aerei più intensa da quando Israele ha iniziato la sua rappresaglia contro l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.

L’esercito israeliano ha dichiarato questa mattina di aver colpito altri 450 obiettivi di Hamas nelle ultime 24 ore e di aver aumentato il numero delle forze di terra a Gaza. Ma mentre continua la furia dell’attacco israeliano, c’è paura, distruzione e fame. COLLASSO DELL’ORDINE PUBBLICO

La situazione a Gaza dopo gli avvenuti saccheggi è secondo il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, “ogni ora più disperata” e questo è “totalmente inaccettabile” per il numero di civili uccisi e feriti nella guerra tra Israele e Hamas. L’Onu ha messo in guardia dal collasso dell’ordine pubblico: in migliaia di persone hanno fatto irruzione nei campi umanitari nella Striscia di Gaza, dove vengono distribuiti gli aiuti umanitari. Il tutto nelle zone centrali e meridionali della Striscia: la farina di frumento e altri prodotti di base sono stati rubati dai magazzini e dai centri di distribuzione dell’Unrwa, che attraverso Thomas White ha fatto sapere: “Questo è un segnale preoccupante che l’ordine civile sta iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e uno stretto assedio a Gaza. Le persone sono spaventate, frustrate e disperate. Le tensioni e la paura sono aggravate dai tagli alle linee di comunicazione E Internet. Si sentono soli, tagliati fuori dalle loro famiglie a Gaza e dal resto del mondo”. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha chiesto un immediato allentamento delle ostilità e la fornitura di aiuti umanitari. “È inaccettabile che i civili non abbiano un posto sicuro dove andare in mezzo ai massicci bombardamenti” ha detto la presidente Mirjana Spoljaric in una dichiarazione. Questo è un fallimento catastrofico che il mondo non deve tollerare”. Medici Senza Frontiere ha chiesto un cessate il fuoco immediato per prevenire ulteriori morti nella Striscia di Gaza e consentire l’arrivo delle forniture umanitarie di cui c’è disperatamente bisogno.

LE FAMIGLIE DEGLI OSTAGGI L’operazione “ampliata” di Israele lascia le famiglie degli oltre 200 ostaggi portati a Gaza in un timore ancora maggiore per i loro cari. Un gruppo di pressione a favore delle famiglie ha parlato della “più terribile di tutte le notti” mentre le emozioni aumentavano con l’espansione delle operazioni di terra delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che la guerra a Gaza “sarà lunga”. Ha detto che gli obiettivi di questa fase della guerra sono distruggere Hamas e restituire gli ostaggi presi il 7 ottobre. Netanyahu ha confermato di aver parlato con i familiari e ha detto di aver promesso loro che avrebbe esaurito tutte le opzioni per riportare a casa i loro cari. Tuttavia ha poi sollevato un forte polverone fino a ritrovarsi a scusarsi e cancellare il post per il quale l’ex capo di stato maggiore israeliano e leader di Unità nazionale Benny Gantz lo ha attaccato oggi su X chiedendo al primo ministro israeliano di ritirare la sua dichiarazione di ieri sera contro le agenzie di sicurezza e di smettere di occuparsi della questione.

NETANYAHU IN DIFFICOLTÀ La polemica parte da ieri sera quando Netanyahu ha affermato di non aver ricevuto alcun avvertimento sulle intenzioni di Hamas di iniziare una guerra contro Israele, e ha incolpato le agenzie di sicurezza – in particolare nominando il capo dell’intelligence militare dell’IDF Aharon Haliva e il capo dello Shin Bet Ronen Bar – per il fallimento che ha portato all’attacco. A cascata le reazioni di diversi politici israeliani, compreso Lapid che ha criticato Netanyahu, affermando che il primo ministro “ha oltrepassato la linea rossa”. Il ministro della Sicurezza nazionale e leader di estrema destra Ben-Gvir afferma che “la politica di contenimento, la deterrenza immaginaria e l’acquisto di una pace temporanea a un prezzo esorbitante, sono i padri di tutti i peccati”. “Una mattinata tesa per Netanyahu che ha dovuto affrontare una raffica di critiche” ha commentato al Jazeera. NUOVA FASE Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato in una dichiarazione che il suo paese è entrato “in una nuova fase della guerra”. Il funzionario ha detto che Israele “ha attaccato sopra e sotto terra. Abbiamo attaccato agenti terroristici a tutti i livelli, in tutti i luoghi. Le istruzioni alle nostre forze sono chiare: l’operazione continuerà fino a quando non verrà dato un nuovo ordine”. Le forze israeliane “sono entrate nella Striscia di Gaza e hanno ampliato l’operazione di terra a cui prendono parte unità di fanteria, mezzi corazzati, del genio e artiglieria con fuoco pesante”, ha detto sabato mattina il portavoce dell’Idf, contrammiraglio Daniel Hagari. “Le forze sono sul campo e continuano i combattimenti”, ha aggiunto, senza fornire ulteriori dettagli. Le parole di Hagari confermano che l’operazione militare ha subito una significativa espansione dopo quelli che aveva precedentemente descritto come due “raid mirati”, avvenuti mercoledì notte e giovedì notte. Entrambi i raid hanno visto le forze di terra ritirarsi dopo poche ore. Tuttavia, non sembra che sia ancora in corso una grande offensiva di terra mirata a conquistare e detenere porzioni significative del territorio. In un nuovo appello agli abitanti di Gaza a spostarsi a sud, l’Idf ha parlato di un’operazione “imminente”. L’Idf ha annunciato che almeno 311 soldati israeliani sono stati uccisi dal 7 ottobre e 230 persone – civili e soldati – sono state rapite. Il bilancio totale delle vittime a Gaza è salito a 8.005 persone oggi, secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero della sanità di Gaza. Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania nella notte. COSA SUCCEDE IN LIBANO LUNGO BLUE LINE La forza di pace dell’Onu Unifil dice: “al momento non ci sono incendi vicino alle nostre basi”. Lo riferisce – contattato da askanews – Andrea Tenenti, il portavoce della base, dove sono stanziati oltre mille militari italiani. Tenenti precisa così fonti libanesi che parlavano di una serie di incendi divampati nella zona di Naqoura e di Ayta Shaab, che ci sono stati, ma nei giorni scorsi. Mentre gli scontri a fuoco continuano sporadicamente lungo la Linea Blu da tre settimane. Il portavoce conferma il ferimento di un ufficiale nepalese delle forze internazionali, riferito dall’agenzia di stampa nazionale libanese (Nna). La missione dell’Onu in Libano, Unifil, è composta da contingenti da 49 nazioni, con un totale di 10.500 militari, di cui circa 1.150 sono italiani. (Di Cristina Giuliano)