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Argentina, a sopresa Massa distanzia Milei, ora ballottaggio

Argentina, a sopresa Massa distanzia Milei, ora ballottaggioRoma, 23 ott. (askanews) – Il ministro dell’Economia argentino, il peronista Sergio Massa, ha ribaltato le previsioni piazzandosi primo con buono scarto al primo turno delle presidenziali. Il ministro peronista ha ottenuto il 36% dei voti contro il 30% del favorito della vigilia, il candidato di estrema destra Javier Milei. Tutto rinviato quindi al 19 novembre per il voto di ballottaggio quando saranno decisivi gli elettori che a questo primo turno hanno optato per Patricia Bullrich, esponente della destra tradizionale che ha avuto il che il 23,8% dei voti.

Milei era favorito dai sondaggi. Anarco-liberista, per tutta la campagna elettorale aveva cavalcato la protesta popolare scatenata dalla grave situazione economica del paese, con l’inflazione che si avvicina al 140%. Massa, che ha guidato l’economia sembrava condannato a un pesante ridimensionamento. Secondo i media locali, le elezioni di domenica hanno visto un’affluenza alle urne del 74%. L’Argentina ha assistito a un aumento del sostegno nei confronti del politico di estrema destra, che ha promesso di abolire la banca centrale e sostituire il peso argentino con il dollaro statunitense.

Oltre a promettere un cambiamento nelle politiche economiche, Milei ha condotto una campagna per ridurre gli uffici governativi in un processo che, secondo lui, ridurrebbe la burocrazia nel governo. L’attuale ministro dell’Economia Massa e l’ex ministro della Sicurezza Patricia Bullrich erano i principali oppositori di Milei prima del voto di domenica. I due sono due grandi esponenti della tradizionale coalizione argentina.

Massa ha concentrato gran parte della sua campagna sulla difesa delle credenziali sociali e sindacali del movimento peronista. Il 51enne ha insistito sul fatto che le misure di austerità approvate dal suo governo erano il risultato del debito del FMI accumulato dalla precedente amministrazione di centrodestra.

Il conteggio parziale suggerisce che il 23,8% dei voti sia andato alla signora Bullrich, di destra, che si era impegnata a riportare “l’ordine” nel paese. La stata ministra della Sicurezza dal 2015 al 2019 durante la leadership del centrodestra di Buenos Aires. Rivolgendosi ai tifosi dopo la sconfitta, la Bullrich ha affermato che “il populismo ha impoverito il Paese” e riferendosi alla performance di Massa, ha detto: “Non mi congratulerò con chi tornerà al potere, con chi ha fatto parte del peggior governo della storia dell’Argentina”.

Sono 222 gli ostaggi anche stranieri detenuti da Hamas

Sono 222 gli ostaggi anche stranieri detenuti da HamasRoma, 23 ott. (askanews) – In una dichiarazione diffusa oggi, il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha detto che l’esercito può confermare che ci sono 222 ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, compresi cittadini stranieri. L’esercito è in possesso di almeno 1.000 corpi di membri di Hamas uccisi, ha aggiunto Hagari.

L’IDF ha aggiunto nella stessa dichiarazione di aver consentito a 14 camion di aiuti umanitari di entrare nella Striscia negli ultimi giorni dopo aver superato i necessari controlli di sicurezza.

Tajani: auspico il prima possibile l’uscita degli italiani da Gaza

Tajani: auspico il prima possibile l’uscita degli italiani da GazaRoma, 23 ott. (askanews) – “Stiamo seguendo minuto per minuto” la situazione degli italiani in Israele e a Gaza “e lavoriamo perché ci possa essere una situazione che vada verso la pace e non verso un incremento del clima di guerra”, inoltre “seguiamo minuto per minuto” l’evoluzione per gli italiani, “ostaggi e non” perché c’è “più di una famiglia italiana nel nord di Israele, nelle zone dove Hezbollah attacca. Abbiamo due ostaggi e abbiamo un altro gruppo di italiani nel sud della Striscia di Gaza che ci auguriamo possano uscire il prima possibile dal corridoio di Rafah”, ha detto arrivando al Consiglio affari europei il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

Dal 7 ottobre circa 200mila israeliani sono stati costretti a lasciare le loro case

Dal 7 ottobre circa 200mila israeliani sono stati costretti a lasciare le loro caseRoma, 23 ott. (askanews) – Circa 200.000 israeliani sono stati costretti a lasciare le loro case e trasferirsi in altre parti del Paese dopo lo scoppio del conflitto con Hamas il 7 ottobre, ha riferito il quotidiano Times of Israel, citando le autorità.

A circa la metà di loro è stato ordinato di evacuare da 105 insediamenti vicini al confine con la Striscia di Gaza e il Libano, mentre l’altra metà ha deciso di lasciare autonomamente le zone vicine alla linea del fronte.

La Casa Bianca: sostegno a Israele, rispettare la protezione dei civili

La Casa Bianca: sostegno a Israele, rispettare la protezione dei civiliRoma, 23 ott. (askanews) – Nel colloquio di ieri il presidente USA Joe Biden, il primo ministro canadese Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il primo ministro britannico Rishi Sunak “hanno parlato del conflitto in corso tra Israele e l’organizzazione terroristica Hamas. I leader hanno ribadito il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo e hanno chiesto il rispetto del diritto umanitario internazionale, compresa la protezione dei civili. Hanno accolto con favore il rilascio di due ostaggi e hanno chiesto l’immediato rilascio di tutti gli altri ostaggi. Si sono impegnati a uno stretto coordinamento per sostenere i loro cittadini nella regione, in particolare quelli che desiderano lasciare Gaza”. Lo ha fatto sapere in una nota la Casa Bianca.

I leader, continua il comunicato, “hanno accolto con favore l’annuncio dei primi convogli umanitari che hanno raggiunto i palestinesi bisognosi a Gaza e si sono impegnati a continuare a coordinarsi con i partner nella regione per garantire un accesso continuo e sicuro a cibo, acqua, cure mediche e altra assistenza necessaria per soddisfare le esigenze umanitarie. I leader si sono impegnati a proseguire lo stretto coordinamento diplomatico, anche con i principali partner della regione, per evitare che il conflitto si estenda, preservare la stabilità in Medio Oriente e lavorare per una soluzione politica e una pace duratura”.

In Argentina sarà ballottaggio tra Massa e Milei

In Argentina sarà ballottaggio tra Massa e MileiRoma, 23 ott. (askanews) – In Argentina si andrà al ballottaggio per eleggere il nuovo presidente. Nelle elezioni di ieri “Unione per la Patria” del candidato di sinistra – e attuale ministro dell’Economia – Sergio Massa è infatti riuscito a tenere testa a “La libertà avanza” del libertario di estrema destra Javier Milei, che era favorito: Massa ha ottenuto il 36,67% dei voti, mentre Milei si è fermato al 29,99%. “Uniti per il cambiamento” guidato Patricia Bullrich ha ottenuto il 23,83%.

Gli Usa: Israele deve pensare al dopo offensiva

Gli Usa: Israele deve pensare al dopo offensivaRoma, 22 ott. (askanews) – “Ci sono idee diverse là fuori su ciò che potrebbe venire dopo, ma è necessario lavorare su tutto questo ed è qualcosa su cui bisogna lavorare anche mentre Israele sta affrontando l’attuale minaccia”, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken su Nbc.

Rispondendo alla domanda su quale sarà la strategia di Israele su chi governerà Gaza dopo la fine della guerra, Blinken ha detto: “Non possiamo tornare allo status quo. Non possono tornare allo status quo, con Hamas al governo di Gaza in grado di ripetere ciò che ha fattoà Allo stesso tempo, quello che ho sentito dagli israeliani non rivela assolutamente alcun intento, desiderio di gestire Gaza da soli”, quindi “è necessario trovare qualcosa che garantisca che Hamas non possa ripetere una cosa del genere, ma che non riporti anche il governo israeliano di Gaza”.

Biden a Netanyahu: Israele deve operare secondo le leggi di guerra

Biden a Netanyahu: Israele deve operare secondo le leggi di guerraRoma, 22 ott. (askanews) – “Il Primo Ministro Netanyahu ed io abbiamo discusso di come Israele debba operare secondo le leggi di guerra. Ciò significa proteggere i civili in combattimento nel miglior modo possibile. Non possiamo ignorare l’umanità dei palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace. Ecco perché ho ottenuto un accordo per la prima spedizione di assistenza umanitaria per i civili palestinesi a Gaza”, ha scritto su X il presidente americano Joe Biden aggiungendo che “non possiamo rinunciare a una soluzione a due Stati”.

Gli Usa sono preoccupati per l’eventuale escalation del conflitto in Medioriente

Gli Usa sono preoccupati per l’eventuale escalation del conflitto in MediorienteRoma, 22 ott. (askanews) – Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha affermato che gli Stati Uniti vedono la prospettiva di una significativa escalation in Medio Oriente. Ripetendo quanto detto dal segretario di stato americano Antony Blinken poco prima.

“Siamo preoccupati per una potenziale escalation. In effetti, quello che stiamo vedendo è la prospettiva di una significativa escalation di attacchi contro le nostre truppe e la nostra gente in tutta la regione”, ha detto a This Week su ABC. “Per questo motivo, faremo ciò che è necessario per garantire che le nostre truppe siano in una buona posizione e siano protette, e che abbiamo la capacità di rispondere. Questo ulteriore dispiegamento invia un altro messaggio a coloro che vorrebbero ampliare questo conflitto”, ha aggiunto.

Presidenziali Argentina, Capo di stato uscente vota: decide popolo

Presidenziali Argentina, Capo di stato uscente vota: decide popoloRoma, 22 ott. (askanews) – Il presidente uscente argentino Alberto Fernández ha votato per le presidenziali in corso oggi. “Gli argentini stanno definendo il futuro (…) Invito tutti gli argentini ad esprimersi (…) Siamo in democrazia e ciò che decide il popolo è ciò che decide il popolo”, ha detto alla stampa.

L’Argentina va alle urne per eleggere un nuovo presidente con l'(ex) outsider Javier Milei favorito al primo turno: il candidato dell’ultradestra antisistema è accreditato del 30% delle preferenze, con il 29% lo insegue il delfino dell’uscente Alberto Fernandez, Sergio Massa, mentre la candidata della destra più tradizionale, Patricia Bullrich, raccoglierebbe solo il 20% dei voti. A votare sono chiamati 35,8 milioni di argentini: i seggi sono aperti dalle 8 del mattino e chiuderanno alle 18, con i primi risultati attesi non prima delle 21 ora locale (le 2 di notte in Italia).

In base ai sondaggi, è ritenuto probabile che non ci sarà un’elezione al primo turno, dato che in base alla legge elettorale un candidato ha bisogno di una percentuale del 45% oppure del 40% con dieci punti di margine sul secondo classificato per evitare il ballottaggio. In un secondo turno tutt’altro che ipotetico (che si svolgerebbe il 19 novembre) Milei sembra avere il posto assicurato, in un duello con Massa.