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Medio Oriente, Tajani: Netanyahu non tratta? C’è Herzog

Medio Oriente, Tajani: Netanyahu non tratta? C’è HerzogRoma, 21 gen. (askanews) – “E’ come la goccia che scava la roccia, bisognerà lavorare duro per convincere le parti, ma i due popoli e due Stati sono l’unica soluzione per la pace”. Lo afferma senza mezzi termini il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a La Stampa.

“Non è un compito facile. Netanyahu non vuole, Hamas non vuole. Herzog mi è sembrato più disponibile a far nascere uno Stato palestinese. Con un interregno vigilato dall’Onu, sotto la guida di un Paese arabo. L’Italia – prosegue il ministro Tajani – è disponibile eventualmente a mandare dei soldati. Questa è la proposta italiana di cui parlerò mercoledì e giovedì, nella mia visita in Libano, Israele e Palestina”. “Israele – sottolinea – è una democrazia e Netanyahu è stato eletto, non tocca a noi dire chi deve guidare il Paese in questa fase. Herzog mi pare persona di buona volontà e ha una visione più pacifica, aperta ad alcuni spiragli per procedere”.

Netanyahu: l’indipendenza palestinese si scontra con le esigenze di sicurezza di Israele

Netanyahu: l’indipendenza palestinese si scontra con le esigenze di sicurezza di IsraeleRoma, 20 gen. (askanews) – “L’indipendenza palestinese si scontra con le esigenze di sicurezza di Israele per il controllo della Striscia di Gaza”. Lo ha detto a Joe Biden il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso del colloquio telefonico di ieri con il presidente degli Stati Uniti.

Netanyahu – riporta Haaretz – ha voluto fare chiarezza sulla sua posizione dopo che ieri erano filtrate notizie secondo cui aveva spiegato all’inquilino della Casa Bianca di non opporsi alla creazione di uno stato palestinese.

Hamas dice che l’ipotesi di Biden sulla creazione di una stato palestinese “non inganna il nostro popolo”

Hamas dice che l’ipotesi di Biden sulla creazione di una stato palestinese “non inganna il nostro popolo”Roma, 20 gen. (askanews) – Un alto funzionario di Hamas ha ridimensionato le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla possibilità che Israele dia il suo placet alla creazione di uno stato palestinese.

L’inquilino della Casa Bianca ha affermato ieri che è ancora possibile che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu possa accettare una qualche forma di stato palestinese dopo che i due leader hanno parlato al telefono per la prima volta da quasi un mese a questa parte.“L’illusione che Biden stia predicando uno stato della Palestina e le sue caratteristiche non inganna il nostro popolo”, ha detto in una nota Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas, “Biden è un partner a pieno titolo nella guerra genocida e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui”. Biden ha detto dopo la chiamata che è possibile che Netanyahu possa aprirsi a una qualche forma di soluzione a due Stati. “Esistono diversi tipi di soluzioni a due Stati. Ci sono un certo numero di Paesi membri delle Nazioni Unite che…non hanno i propri eserciti”, ha detto Biden ai giornalisti dopo un evento alla Casa Bianca.

La telefonata tra Biden e Netanyahu è arrivata dopo che il leader israeliano ha dichiarato di opporsi al riconoscimento della sovranità palestinese perché la guerra a Gaza non mostra segni di cedimento. 

Il premier francese Attal illustra il suo programma: “Preservare l’identità francese”

Il premier francese Attal illustra il suo programma: “Preservare l’identità francese”Roma, 20 gen. (askanews) – Istruzione, salute, lavoro… In occasione di una cerimonia nella città di Orlienas (Rodano), il neo premier francese Gabriel Attal ha illustrato i punti principali della sua dichiarazione politica generale, prevista per la fine del mese, con l’obiettivo di “preservare l’identità francese”.

“Non intendo preparare (la dichiarazione di politica generale, prevista per il 30 gennaio) seduto nel mio ufficio con i miei consiglieri. Mi piace stare sul campo, muovermi”, ha sottolineato il primo ministro in un discorso di circa 15 minuti, “Una delle sfide che dobbiamo affrontare (…) è come preservare la nostra identità, la nostra identità francese, i nostri valori, i nostri grandi punti di forza, in un mondo che cambia e si muove”. “La mia prima priorità sarà continuare a sostenere la Francia che lavora. Ci sono molti francesi che ogni giorno vanno incontro alle loro responsabilità, che lavorano, a volte in condizioni difficili, che fanno andare avanti il Paese. E che (…) a volte hanno la sensazione di dare molto senza ricevere molto”, ha spiegato il capo del governo, fedele al suo mantra a favore del ceto medio. “La mia seconda priorità è rafforzare i nostri servizi pubblici, che sono il denaro dei francesi”, ha assicurato l’inquilino di Matignon, citando innanzitutto “l’istruzione”, “assicurazione sulla vita della Repubblica” per la quale intende “continuare a investire (se stesso) con una parola d’ordine: standard elevati”.

Ha poi parlato di “salute”: “C’è carenza di medici, e oggi ne stiamo formando di più”.

L’equipaggio della missione AX-3 ha agganciato la Iss

L’equipaggio della missione AX-3 ha agganciato la IssRoma, 20 gen. (askanews) – L’equipaggio della missione spaziale Ax-3, del quale fa parte anche l’italiano Walter Villadei, si è agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) alle 11.42 ora italiana.

La missione è stata lanciata dal Kennedy Space Center della Nasa, in Florida, alle 22.49 di ieri, su un razzo Falcon 9 della società privata di esplorazione spaziale SpaceX. I quattro componenti dell’equipaggio condurranno oltre 30 esperimenti e dimostrazioni scientifiche sulla Iss nell’ambito della missione Ax-3. La missione Ax-3 è guidata da Michael Lopez-Alegria, in rappresentanza di Stati Uniti e Spagna; oltre a Villadei dell’Aeronautica Militare Italiana come pilota e Marcus Wandt della Svezia, in rappresentanza dell’Agenzia Spaziale Europea, dell’equipaggio fa parte anche Alper Gezeravci, diventato il primo viaggiatore spaziale turco.

L’attracco era previsto per il 19 gennaio, ma il decollo è stato rinviato due volte, dal 9 al 17 e al 18 gennaio. Il razzo Falcon 9, lungo 70 metri, con un diametro di 3,7 metri e un peso di circa 550 tonnellate, ha una capacità di carico utile di 22mila chili (oltre 24 tonnellate) in orbita terrestre bassa, 8.300 chili in orbita di trasferimento geostazionario e 4mila chili su Marte.

La navetta Crew Dragon Freedon, lunga 8,1 metri, può trasportare sette persone o un’uguale quantità di carico nella sua area pressurizzata con flusso d’aria all’interno, ed è in grado di trasportare carichi nella sua sezione posteriore non pressurizzata.

Raid di Israele su Damasco: uccisi 4 membri dei Guardiani della Rivoluzione iraniana

Raid di Israele su Damasco: uccisi 4 membri dei Guardiani della Rivoluzione iranianaRoma, 20 gen. (askanews) – Quattro consiglieri militari iraniani sono stati uccisi nell’attacco di Israele contro un edificio residenziale della capitale siriana Damasco. Lo hanno confermato – come riporta la tv iraniana – i Guardiani della rivoluzione iraniana, l’esercito ideologico della repubblica islamica. A quanto si è appreso, nell’edificio di Damasco preso di mira da un raid israeliano era in corso una riunione.

L’edificio di quattro piani è stato completamente distrutto nell’attacco dello stato ebraico: si trova nel quartiere di Mazzah della capitale siriana, noto per essere una zona di massima sicurezza in cui si riuniscono i leader dei Guardiani della Rivoluzione e delle fazioni palestinesi filo-iraniane. L’area ospita anche la sede delle Nazioni Unite, ambasciate e ristoranti. Il raid è avvenuto a metà mattinata e una densa nube di fumo nero si è sprigionata in cielo, come riportato dai media statali siriani. L’edificio distrutto, hanno riferito cronisti sul posto, è stato isolato con ambulanze, vigili del fuoco e squadre di soccorso della Mezzaluna Rossa Araba Siriana. La protezione civile ha avviato le ricerche di eventuali sopravvissuti sotto le macerie dell’edificio completamente crollato, ha aggiunto.

A dicembre, un attacco aereo israeliano aveva ucciso Razi Moussavi, un generale iraniano di alto rango.

Biden: con Netanyahu premier la “soluzione a due Stati non è impossibile”

Biden: con Netanyahu premier la “soluzione a due Stati non è impossibile”Roma, 20 gen. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che la creazione di uno Stato indipendente per i palestinesi non è impossibile finché il primo ministro Benjamin Netanyahu è ancora in carica.

Alla domanda se una soluzione a due Stati sia “impossibile” mentre Netanyahu è in carica, Biden ha risposto: “No, non lo è”. Al presidente americano, che oggi ha parlato al telefono con Netanyahu, è stato anche chiesto se prenderebbe in considerazione la possibilità di condizionare gli aiuti a Israele a causa delle osservazioni di Netanyahu sulla soluzione a due Stati. “Penso che riusciremo a trovare una soluzione”, ha risposto.

Netanyahu non è contrario a tutte le soluzioni a due Stati, e ce ne sono diverse tipologie possibili, ha detto ancora Biden aggiungendo che alcuni membri delle Nazioni Unite non dispongono di forze militari. “Esistono diversi tipi di soluzioni a due Stati”, ha affermato Biden. “E quindi penso che ci siano modi in cui questo potrebbe funzionare”, ha concluso.

Bankitalia: nel 2023 il debito pubblico è aumentato di quasi 100 mld

Bankitalia: nel 2023 il debito pubblico è aumentato di quasi 100 mldRoma, 19 gen. (askanews) – Lo scorso anno il debito pubblico dell’Italia è aumentato di quasi 100 miliardi di euro, tuttavia l’incidenza del debito stesso rispetto al Pil è migliorata se paragonata con i valori del 2022, così come il deficit-Pil. Lo rileva la Banca d’Italia nel Bollettino economico.

“Alla fine di novembre il debito delle Amministrazioni pubbliche ammontava a 2.855 miliardi, circa 97 in più rispetto alla fine del 2022. Sulla base dei dati preliminari di dicembre – dice Bankitalia – si può tuttavia stimare che nel 2023 il debito in rapporto al Pil sia diminuito per il terzo anno consecutivo (dopo il picco di quasi il 155 per cento nel 2020) collocandosi su un valore nell’ordine del 140 per cento”. Le informazioni preliminari disponibili segnalano per il 2023 una riduzione sia del disavanzo sia dell’incidenza del debito sul prodotto rispetto all’anno precedente, aggiunge l’istituzione.

Bankitalia, poi, rileva che a dicembre è stata approvata la manovra di bilancio per il prossimo triennio, “che nelle valutazioni ufficiali accresce l’indebitamento netto del 2024 di 0,7 punti percentuali del Pil nel confronto con il quadro a legislazione vigente”.

Fontana fa ripetere il voto sulla commissione d’inchiesta Covid

Fontana fa ripetere il voto sulla commissione d’inchiesta CovidRoma, 19 gen. (askanews) – La commissione Affari Sociali di Montecitorio dovrà ripetere la prossima settimana il voto sul mandato al relatore a riferire in aula sulla Istituzione di una commissione di inchiesta sull’emergenza. A riferire la decisione del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è il Pd in una nota.

“Dopo la vergognosa forzatura della maggioranza – spiegano i deputati dem in commissione Affari Sociali Marco Furfaro, Paolo Ciani, Gian Antonio Girelli, Ilenia Malavasi e Nicola Stumpo – il presidente della Camera, Lorenzo Fontana ha richiamato il vicepresidente Luciano Ciocchetti (che presiedeva la commissione in sostituzione di Cappellacci) e la prossima settimana la commissione Affari sociali di Montecitorio rivoterà il mandato al relatore sulla legge istitutiva della commissione Covid. Ringraziamo il presidente per il suo tempestivo intervento, quel voto avrebbe creato un gravissimo precedente. Resta il dato politico che Fdi, Lega e Forza Italia vogliono sfregiare i regolamenti parlamentari per piegare le istituzioni alle volontà della maggioranza. E la commissione Covid che vogliono istituire rientra esattamente in questo disegno”. Mercoledì scorso il via libera al mandato al relatore era arrivato, tra le proteste dell’opposizione, soltanto dopo una seconda votazione decisa dal presidente della Commissione che non aveva ritenuto valida la prima votazione in cui la maggioranza era stata battuta.

La Corea del Nord ha testato un drone sottomarino per attacco nucleare

La Corea del Nord ha testato un drone sottomarino per attacco nucleareRoma, 19 gen. (askanews) – La Corea afferma di aver testato un drone sottomarino in grado di condurre un attacco nucleare in risposta a un’esercitazione navale congiunta condotte da Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone. “Le azioni di risposta marittime e sottomarine continueranno come reazione di deterrenza a fronte delle esercitazioni militari ostili delle marine degli Stati Uniti e dei loro alleati”, dichiara un comunicato a nome dell’esercito nordcoreano, citato dall’agenzia Associated Press.

Il primo test di un drone sottomarino risalirebbe all’anno scorso, secondo Pyongyang è stato progettato per colpire navi e porti nemici, ma le forze armate della Corea del Sud che monitorano costantemente gli sviluppi militari nordcoreani insistono a far notare che le capacità del veicolo senza pilota in questione sono state volutamente esagerate. L’annuncio del test arriva comunque pochi giorni dopo le affermazioni dil leader nordcoreano Kim Jong Un sulla decisione di annullare l’obiettivo per il Nordcorea l’obiettivo di una unificazione pacifica con la Corea del Sud: il Nord, ha detto, riscriverà la costituzione per definire il Sud avvversario internazionale più ostile.