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M.O., Netanyahu ha respinto proposta Usa normalizzazione saudita

M.O., Netanyahu ha respinto proposta Usa normalizzazione sauditaMilano, 18 gen. (askanews) – Secondo quanto riferito, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto una proposta del segretario di Stato americano Antony Blinken che avrebbe visto l’Arabia Saudita normalizzare le relazioni con Israele in cambio dell’accettazione da parte di Gerusalemme di fornire ai palestinesi un percorso per arrivare a un stato.

Netanyahu ha detto a Blinken durante la sua visita in Israele la scorsa settimana che non era preparato a fare un accordo che consentisse uno stato palestinese, riferisce NBC News, citando tre alti funzionari statunitensi senza nominarli. Blinken ha risposto che Hamas non può essere rimosso solo con mezzi militari e che il mancato riconoscimento da parte dei leader israeliani porterà alla ripetizione della storia, secondo un funzionario americano a Times of Israel.

Blinken si è rivolto a Netanyahu con la proposta dopo aver ricevuto impegni dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e da altri quattro leader arabi per aiutare a finanziare la ricostruzione di Gaza dopo la guerra e sostenere il ritorno di un’Autorità Palestinese riformata nella Striscia, dice la NBC News.

M.O., Nave di proprietà americana attaccata nel Mar Rosso

M.O., Nave di proprietà americana attaccata nel Mar RossoMilano, 18 gen. (askanews) – Una nave di proprietà americana è stata colpita da un drone nel Mar Rosso, riferiscono la British Maritime Operations Organization (UKMTO) e la società di sicurezza Ambrey.

Si riferisce inoltre che la nave è stata attaccata da un drone, inviato dal territorio controllato dagli Houthi. Secondo il messaggio della britannica UKMTO, la nave sarebbe stata colpita sul lato sinistro quando si trovava a 120 chilometri a sud-est della città portuale di Aden, nello Yemen. A bordo è scoppiato un incendio, ma questo è stato domato, riferisce l’organizzazione.

“La nave e l’equipaggio sono sani e salvi e stanno proseguendo il viaggio verso il porto successivo”, si legge in una nota. Ambrey riferisce che la nave da carico registrata nelle Isole Marshall è stata colpita. Si tratta della Genco Picardy, di proprietà della Genco Ship Management con sede a New York.

L’attacco è il secondo rivolto direttamente alle navi legate agli Stati Uniti dopo gli attacchi guidati dagli americani contro il movimento Houthi nello Yemen. L’attacco è avvenuto quando le autorità statunitensi hanno nuovamente classificato gli Houthi come terroristi. “Confermiamo che una risposta agli attacchi americani e britannici non può essere evitata e che qualsiasi nuovo attacco non rimarrà senza risposta e punito”, afferma il portavoce militare degli Houthi Yahya Saree.

Ottimismo dopo incontro Biden-repubblicani su aiuti Ucraina e migranti

Ottimismo dopo incontro Biden-repubblicani su aiuti Ucraina e migrantiMilano, 18 gen. (askanews) – Mike Johnson, speaker alla Camera dei rappresentati, afferma che l’incontro tra il presidente Joe Biden e i rappresentanti del Congresso è stato produttivo. E Chuck Schumer, democratico, è d’accordo, secondo Cbs News.

All’ordine del giorno della riunione le misure alla frontiera con il Messico e un nuovo sostegno all’Ucraina, bloccato al Congresso ormai da mesi. Secondo The Hill – che titola “Johnson viene schiacciato da Biden” – gli esperti di sicurezza presenti hanno informato Johnson e gli altri sulla terribile situazione affrontata dall’Ucraina. Tra i presenti c’erano il direttore dell’intelligence nazionale Avril Haines e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

Il presidente della Camera Mike Johnson e il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer hanno avuto un atteggiamento bipartisan, precisa Cbs. “Abbiamo avuto un incontro produttivo”, ha detto Johnson ai giornalisti pochi minuti dopo la fine della riunione alla Casa Bianca. Tuttavia, il repubblicano Johnson afferma che il partito è ancora fermamente convinto che la priorità principale siano le nuove misure per proteggere il confine. “Comprendiamo che tutte queste cose sono importanti, ma dobbiamo insistere, dobbiamo insistere affinché il confine sia la massima priorità”, ha detto.

Il pacchetto imminente include anche finanziamenti per Israele e la regione dell’Indo-Pacifico, altri due punti caldi in cui crescono le preoccupazioni degli Stati Uniti. Schumer, ha affermato dopo lo stesso incontro che tra i partiti c’era accordo su diverse cose e che Biden ha accettato di agire riguardo al confine.

Secondo il New York Timas, ore prima dell’incontro alla Casa Bianca su come uscire dallo stallo del Congresso sugli aiuti all’Ucraina, il portavoce repubblicano ha segnalato che un compromesso non era possibile. Johnson ha incontrato il presidente Joe Biden insieme con il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer, al leader della minoranza al Senato Mitch McConnell e al leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries per discutere una proposta di legge volta a fornire spese per la sicurezza a Israele e Ucraina, tra gli altri aspetti delle politiche nazionali.

Usa, Trump scatenato contro giudice per non aver ritardato udienza

Usa, Trump scatenato contro giudice per non aver ritardato udienzaMilano, 17 gen. (askanews) – L’ex presidente Usa Donald Trump ha accusato di “abusi” il giudice federale che supervisiona il caso di diffamazione che lo vede coinvolto con le accuse della scrittrice E. Jean Carroll: Trump se la prende con il giudice per non aver ritardato il processo in modo che l’ex presidente potesse partecipare al funerale di sua suocera. “Ora, poiché voglio essere presente a questa caccia alle streghe il 100% del tempo e vedere cosa sta succedendo, i miei avvocati hanno chiesto al giudice un giorno di ritardo in modo che io possa partecipare al funerale della mia amata suocera, con mia moglie e tutta la famiglia, domani a Palm Beach, in Florida…”, ha scritto sul suo Truth Social.

Dal canto suo il giudice Lewis Kaplan ha avvertito Donald Trump che il suo diritto di comparire in tribunale nel processo per diffamazione in corso a New York, potrà decadere se continuerà a interrompere il procedimento. Il comportamento odierno di Trump è apparso come “fuochi d’artificio”. Secondo Cbs News Trump era in aula mentre E. Jean Carroll rendeva la sua testimonianza ed è stato “uno spettacolo stridente vedere un ex presidente, attuale presunto candidato per il Partito Repubblicano, in giacca e cravatta rossa in un’aula di tribunale in una causa per diffamazione civile”. Carroll era la prima a testimoniare nel processo che dovrà decidere sul risarcimento (10 milioni di dollari) a suo favore per le affermazioni diffamatorie che Trump avrebbe fatto nel 2019 nei suoi confronti, dopo che la scrittrice lo denunciò per aggressione sessuale risalente al 1996.

Sempre secondo il corrispondente di Cbs “ora ci aspettiamo faccia un discorso in una sorta di quasi conferenza stampa più tardi questo pomeriggio”, ma anche ora “non sta rimanendo completamente in silenzio”.

Gb, Camera Comuni approva legge Ruanda, ma 11 Tory ribelli votano no

Gb, Camera Comuni approva legge Ruanda, ma 11 Tory ribelli votano noMilano, 17 gen. (askanews) – La Camera dei Comuni britannica approva la cosiddetta legge sul Ruanda, con 320 voti a favore e contro 276, ma è caccia agli 11 Tory che hanno votato contro. Il pacchetto legislativo consente ai richiedenti asilo di essere inviati in Ruanda in attesa di una decisione sull’asilo. Tuttavia, potrebbero rimanere in Ruanda solo dopo una decisione positiva, non in Gran Bretagna.

Secondo il governo lo scopo è quello di creare un deterrente e ridurre così il numero dei richiedenti asilo nel Paese. Ma si alzano voci sulla “debolezza” del governo e di Rishi Sunak. Per primo il sindaco di Londra Sadiq Khan ha reagito al disegno di legge del Ruanda che autorizza la Camera dei Comuni. Per Sadiq Khan: “sono necessarie elezioni generali ora”. E il ministro ombra laburista per l’immigrazione Stephen Kinnock afferma che il piano per il Ruanda è “impraticabile, insostenibile e illegale” e ha mostrato “quanto sia debole Rishi Sunak”, aggiungendo che “non è adatto a governare” e che il Partito conservatore è “divenuto una marmaglia”. Nel frattempo, il presidente del Ruanda ha detto alla BBC che restituirà i soldi dei contribuenti britannici se non arriveranno richiedenti asilo.

Il passaggio alla Camera dei Comuni avviene nonostante la grande ribellione fra i Tory avvenuta ieri. Tra chi ha votato contro tra le fila dei conservatori l’ex ministro dell’Interno Suella Braverman e l’ex ministro dell’Immigrazione Robert Jenrick. Altri parlamentari conservatori nella lista includono Simon Clarke, Mark Francois e Danny Kruger. Secondo la Bbc, il governo conservatore del primo ministro Rishi Sunak era fiducioso che il disegno di legge venisse approvato. La legge è stata riformata dopo che la Corte Suprema britannica ha dichiarato illegali i piani del governo per il Ruanda lo scorso novembre. E la nuova legge consentirebbe di inviare persone dalla Gran Bretagna in Ruanda, nonostante le obiezioni della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Gli Houthi avvertono: la missione Ue nel Mar Rosso “minaccerà gli interessi europei”

Gli Houthi avvertono: la missione Ue nel Mar Rosso “minaccerà gli interessi europei”Roma, 17 gen. (askanews) – Una missione europea nel Mar Rosso “minaccerà gli interessi europei nella regione”. Lo ha dichiarato il gruppo yemenita Houthi in una nota riportata dall’agenzia di stampa Saba, in cui si afferma che “i colloqui sulla formazione di un’alleanza marittima dei paesi dell’Unione europea nel Mar Rosso rappresenta un’ingerenza negli affari interni dei paesi che si affacciano sul Mar Rosso”.

Secondo gli Houthi, la missione servirà a “fornire sostegno al nemico israeliano nella sua aggressione e nell’assedio dei palestinesi nella Striscia di Gaza”, ma non fermerà gli attacchi dei miliziani alle navi nel Mar Rosso. Nella dichiarazione si sottolinea che “la formazione di un’alleanza da parte dei paesi dell’Unione europea avviene in un momento in cui Washington e Londra stanno cercando di formare un’alleanza militare ostile nella regione che porterà alla militarizzazione del Mar Rosso e dello Stretto di Bab al-Mandeb, che costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, e susciterà l’ira di molte persone libere nel mondo e minaccerà gli interessi europei nella regione”.

La principessa Kate operata all’addome. Carlo III la prossima settimana in ospedale per problemi alla prostata

La principessa Kate operata all’addome. Carlo III la prossima settimana in ospedale per problemi alla prostataRoma, 17 gen. (askanews) – La principessa del Galles si è sottoposta a un intervento programmato all’addome in un ospedale privato di Londra. Lo ha reso noto Kensington Palace aggiungendo che l’operazione si è svolta ieri con successo e Kate rimarrà ricoverata in ospedale dai dieci ai quattordici giorni.

“Sulla base delle attuali raccomandazioni mediche, è improbabile che ritorni alle funzioni pubbliche prima di Pasqua”, si legge in una nota diffusa oggi. Kensington Palace ha precisato che “Sua Altezza Reale la Principessa del Galles è stata ricoverata ieri alla London Clinic per un intervento chirurgico addominale programmato”, la principessa è consapevole dell’interesse che il suo intervento susciterà e spera che il pubblico “comprenda il suo desiderio di mantenere quanta più normalità possibile per i suoi figli”. Re Carlo III, 75 anni, dovrà essere ricoverato in ospedale la prossima settimana a causa di un ingrossamento “benigno” della prostata. Lo ha annunciato oggi Buckingham Palace.“Come migliaia di uomini ogni anno, il re si è consultato per un ingrossamento della prostata. Ciò di cui soffre Sua Maestà è benigno e la prossima settimana andrà in ospedale per un intervento correttivo”, ha annunciato il palazzo in un breve comunicato, precisando che i suoi impegni pubblici saranno rinviati per un breve periodo per consentirgli di riprendersi.

  

Per gli Usa dichiara i ribelli Houthi “organizzazione terroristica globale”

Per gli Usa dichiara i ribelli Houthi “organizzazione terroristica globale”New York, 17 gen. (askanews) – Il Dipartimento di Stato americano ha designato i ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, come movimento “terrorista globale” dopo (SDGT), a causa dei continui attacchi operati contro le navi commerciali che attraversano il Mar Rosso.

La designazione SDGT innesca un congelamento di tutti i beni e mira a tagliare i finanziamenti agli Houthi, tuttavia il provvedimento non avrà effetto fino a metà febbraio. Le sanzioni SDGT nello specifico non si applicano al cibo, alle medicine, al carburante e ad altri aiuti umanitari destinati al popolo yemenita. Il Dipartimento di Stato sotto la presidenza di Joe Biden aveva revocato l’inserimento degli Houthi nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere (FTO), a febbraio 2021, appena un mese dopo la designazione da parte dell’ex presidente Donald Trump.La decisione rispondeva alle richieste delle Nazioni Unite e di vari gruppi umanitari che denunciavano le sanzioni associate alla designazione come un’accelerazione stavano “dello scivolamento dello Yemen verso una carestia su larga scala”.

 

L’Iran assicura: gli Houthi non prendono ordini da noi, fermate la guerra a Gaza

L’Iran assicura: gli Houthi non prendono ordini da noi, fermate la guerra a GazaRoma, 17 gen. (askanews) – Il gruppo yemenita Houthi, responsabile degli attacchi nel Mar Rosso, “non riceve alcun ordine o istruzione” da Teheran. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, nell’intervista rilasciata all’emittente americana Cnbc a Davos.

Secondo il ministro, i miliziani sciiti “stanno agendo secondo la loro esperienza e i loro interessi, e non ricevono ordini o istruzioni da noi”, aggiungendo però che Teheran “apprezza gli sforzi nella regione a difesa dei palestinesi”. Amirabdollahian ha quindi rimarcato: “La sicurezza nel Mar Rosso, nel Golfo Persico e nelle acque internazionali è nel nostro interesse. Fermate la guerra a Gaza e consentite che la pace venga ripristinata nella nostra regione”.

Tajani: l’Italia sta lavorando per fare uscire da Gaza 100 persone, bambini feriti e loro accompagnatori

Tajani: l’Italia sta lavorando per fare uscire da Gaza 100 persone, bambini feriti e loro accompagnatoriRoma, 17 gen. (askanews) – L’Italia sta lavorando “proprio in queste ore” per fare uscire dalla Striscia di Gaza circa 100 persone, “bambini feriti e loro accompagnatori”. È quanto hanno riferito fonti qualificate ad askanews. L’obiettivo, secondo quanto si è appreso, è quello di trasferirli nel nostro Paese per le cure del caso. “Siamo pronti ad accogliere in Italia bimbi palestinesi feriti: l’unità di crisi è già al lavoro”, ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, senza fornire ulteriori informazioni.