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Borrell (Ue): bisogna impedire un conflitto tra il mondo islamico e quello cristiano

Borrell (Ue): bisogna impedire un conflitto tra il mondo islamico e quello cristianoBruxelles, 18 ott. (askanews) – “Stamattina ho ascoltato la voce della Moschea di al-Azhar al Cairo, e mi ha suscitato una enorme preoccupazione, perché questo conflitto purtroppo si sta convertendo in un conflitto tra il mondo musulmano e il mondo cristiano, e noi questo non ce lo possiamo permettere, perché la sicurezza delle nostre strade dipende da questo. E perché gli equilibri geopolitici mondiali dipendono anch’essi da questo. Dobbiamo fare uno sforzo gigantesco per riuscire a evitare questa deriva, evitare che il conflitto si estenda alla frontiera con il Libano”. E’ l’allarme lanciato oggi a Strasburgo dall’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, Josep Borrell, durante il dibattito nella plenaria dell’Europarlamento sul conflitto tra Hamas e Israele.

“In questi momenti tragici – ha detto Borrell – penso che l’Unione europea dovrebbe basare la sua risposta su quattro principi: la fermezza” con la chiara condanna del terrorismo di Hamas, “l’umanità”, con il rispetto del diritto internazionale umanitario, perché “anche le guerre hanno delle regole”, e questo significa che “non possiamo rendere tutta la popolazione di gaza responsabile per le azioni di Hamas”, e poi “la coerenza e una condotta politica attiva di fronte a questo conflitto”.“Dobbiamo fare in modo – ha indicato l’Alto Rappresentante – che le azioni degli Stati membri, di ciascuno di essi, siano compatibili con un’azione comune dell’Unione, e che le politiche comunitarie lo siano anch’esse, e questo pone la questione degli aiuti all’autorità palestinese e la questione degli aiuti umanitari per le vittime di Gaza”.

“Ero a Gaza quando si furono i bombardamenti del 2008 – ha ricordato Borrell -, e da allora o assistito a quattro guerre di questo tipo, e temo che se non porremmo fine a questa spirale di violenza, questo si ripeterà di nuovo fra qualche anno. Dobbiamo affrontare il conflitto israelo-palestinese. La pace tra Israele e i paesi arabi, anche se è una buona notizia, non reca la pace automaticamente tra Israele e la Palestina”. E se non ci sarà pace con i palestinesi “non ci sarà un esercito sufficientemente potente da garantire la pace per Israele”, ha sottolineato.“Ma la pace – ha osservato ancora l’Alto Rappresentante – non verrà da sé, bisognerà costruirla. Riconosciamo che la comunità internazionale, di cui noi siamo parte, non ha fatto tutto quello che avrebbe dovuto affinché gli accordi di Oslo, che hanno già 30 anni, fossero tradotti nella pratica. Proclamiamo tutti i giorni la soluzione dei due Stati ma, come mi ha detto il rappresentante palestinese alle Nazioni Unite, cosa facciamo per realizzarla, oltre che per proclamarla?” “Da Oslo a oggi – ha proseguito Borrell – si è moltiplicato per tre il numero dei coloni israeliani nei territori occupati, mentre lo spazio per un possibile Stato palestinese si è andato riducendo in un labirinto di chiazze non collegate fra di loro. E per quanto ci sembri lontana questa soluzione, per quanto sembri difficile, non abbiamo alternative. Perché qual è l’alternativa? Se non ci sono due Stati ce ne può essere solo uno; e come si vivrebbe dentro questo Stato, in che condizioni gli uni e gli altri? Se abbiamo soltanto una soluzione, mobilitiamo tutte le nostre energie politiche e L’Europa ne ha tante, per costruirla”.

L’Ue ha continuato a lavorare, ha ricordato ancora l’Alto Rappresentante, “per rilanciare un processo che ci possa condurre alla soluzione dei due Stati”. Ma ora “dobbiamo aumentare questo sforzo. Nelle Nazioni Unite abbiamo 60 paesi che si sono espressi a favore di questa soluzione, quindi impegniamoci qui e oggi. Questa sarebbe la migliore maniera di onorare i morti di entrambe le parti: costruire la pace fra loro. E questo può avvenire solo nell’architettura politica che è già stata concordata, che già c’è nelle risoluzioni delle Nazioni Unite, e che richiede l’impulso politico che l’Europa può contribuire a dare”.“Oggi, nel Consiglio di sicurezza dell’Onu si continuerà a discutere una risoluzione presentata ieri dal Brasile” che si voterà oggi. “Ciò che voteremo nel Consiglio di sicurezza e il modo in cui comunicheremo la nostra posizione politica su questo conflitto determinerà il ruolo dell’Europa nel mondo per molti anni”, ha concluso Borrell.

 

Oltre 5mila visitatori alla Roma Jewelry Week

Oltre 5mila visitatori alla Roma Jewelry WeekRoma, 18 ott. (askanews) – Cala il sipario sulla terza edizione della Roma Jewelry Week, la manifestazione ideata e curata dall’architetto Monica Cecchini, in scena nella Città Eterna con mostre diffuse di arte orafa, conferenze, talk e incontri dai Mercati di Traiano al Museo Napoleonico, fino a Palazzo Valentini e Palazzo Braschi. Oltre 5mila i visitatori dell’iniziativa che, promossa dall’associazione Incinque Open Art Monti, quest’anno ha visto la collaborazione organizzativa e logistica del Municipio I – Roma Centro, grazie all’assessore alla cultura Giulia Silvia Ghia, con la collaborazione di Alessandro Onorato, assessore capitolino ai grandi eventi, sport, turismo e moda e della Direzione dei Musei civici della Sovrintendenza capitolina Ilaria Miarelli Mariani.

Il tema del 2023 è “Second Life”: in linea con la nuova evoluzione tecnologica. La rassegna si pone come obiettivo quello di approcciare queste tematiche con uno sguardo riflessivo che non fugga dal presente e riesca a dialogare con il futuro. La conferenza “Dalla via della seta a Venezia” di Alessio Boschi, jewelry designer apprezzato in tutto il mondo, si è svolta a Palazzo Venezia grazie alla collaborazione di Edith Gabrielli direttrice del VIVE-Palazzo Venezia, con l’assessorato alla cultura del Municipio I Roma Centro. Attesa, dopo Madrid e Sofia, l’esposizione nel prestigioso sito archeologico dei Mercati Traianei con alcune delle creazioni svelate nel corso della mostra “Il prezioso cammino di Dante – La Divina Commedia” nei gioielli di Percossi Papi. Hanno accolto l’invito nella suggestiva location, per la cerimonia di consegna del “Premio Incinque Jewels”, vinto da Francesco Ridolfi, Simone Cipolla, Igor Quagliata e l’artista messicana Paula Guzman, La Presidente del Primo Municipio Lorenza Bonaccorsi, la dottoressa Lucia Cianciulli della Sovrintendenza Capitolina, l’attrice Amanda Sandrelli, il presidente della sezione moda di Unindustria Lazio Stefano Dominella, Barbara Brocchi, coordinatrice del dipartimento di design del gioiello Ied-Roma insieme agli studenti dell’Istituto, gli artisti Alessandro Arrigo e Myriam Bottazzi, la blogger e influencer Giorgia Zoppolato, nota come MissGiò, l’orafo e argentiere Claudio Franchi, , i designer Ivan Barbato, Maria Patrizia Marra, Rossella Ugolini, Cristiana Perali, Fontanagioielli. Ospiti d’eccezione Milano Faschion &Jewels che ha premiato Chiara Fenicia e Anna Pinzari, Teilor con il premio a Lisa Dal Pont e Francesca Pallaoro, Elena Donati, e Luca Daverio che ha premiato Angela Gentile.

Brindisi alla galleria “Incinque Open Art Monti”, fra gli ospiti la storica del gioiello Bianca Cappello, la giornalista Laura Astrologo Porché e Massimo Basile Ceo di Mb Media Consulting, Media partner dell’evento, la dottoressa Maria Rita Delli Quadri di Roma&Roma S.r.l., il console camerlengo del Nobil Collegio Sant’Eligio Aldo Vitali.

Von der Leyen: la solidarietà a Israele è il punto di partenza

Von der Leyen: la solidarietà a Israele è il punto di partenzaBruxelles, 18 ott. (askanews) – L’Europa deve riconoscere il dolore di Israele per gli atroci attacchi terroristici di Hamas, e il suo diritto a difendersi, solo così “avremo la credibilità di affermare che Israele dovrebbe reagire come una democrazia, in linea con il diritto umanitario internazionale. E che è fondamentale proteggere le vite dei civili, anche e soprattutto nel mezzo di una guerra”.

E’ il punto centrale dell’intervento della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il dibattito nella plenaria dell’Europarlamento sul conflitto tra Hamas e Israele, oggi a Strasburgo. Von der Leyen ha spiegato in questo modo il suo atteggiamento, molto criticato da più parti non per la solidarietà a Israele ma per l’appoggio incondizionato alla sua reazione agli attacchi terroristici di Hamas, senza menzionare (almeno fino allo scorso weekend) la necessità che sia rispettato il diritto internazionale umanitario nell’assedio di Gaza. “In quest’ora tragica – ha detto la presidente della Commissione -, dobbiamo tutti raddoppiare i nostri sforzi per proteggere i civili dalla furia di questa guerra”, e con gli attacchi terroristici a Bruxelles e Arras, “vediamo, tragicamente, che il terrore sta riemergendo di nuovo. Gli atroci attacchi terroristici di Hamas contro Israele, ciò che abbiamo visto nel kibbutz di Kfar Aza, solo il male puro. Il sangue, testimone dell’orrore, le case bruciate, i giocattoli abbandonati dei bambini, che nessun bambino toccherà più. I terroristi di Hamas hanno massacrato oltre 1.400 uomini, donne, bambini e neonati. Per un solo motivo: perché erano ebrei, o semplicemente perché vivevano nello Stato di Israele”.

“Israele – ha continuato von der Leyen – ha il diritto all’autodifesa, in linea con il diritto internazionale. I militanti di Hamas sono terroristi. E anche il popolo palestinese soffre di questo terrore, e dobbiamo sostenerli. E non c’è alcuna contraddizione – ha rilevato – tra essere solidali con Israele e agire in risposta ai bisogni umanitari dei palestinesi”. “Ho visitato Israele molte volte nella mia vita, ma questa volta ho visto una nazione profondamente scioccata. Mi ha colpito sentire la stessa richiesta da parte di tutte le persone con cui ho parlato, dal presidente Herzog, dal primo ministro Netanyahu e da tutte le forze del governo unitario, dalle famiglie dei rapiti. Tutti hanno chiesto solidarietà e parole chiare. E questo – ha affermato la presidente della Commissione – è il minimo che possiamo fare per il popolo di Israele”.

“Questo orrore richiede una risposta unitaria da parte nostra. Come esseri umani, come difensori di un mondo libero, come cittadini d’Europa, dove l’odio, il terrore e il razzismo non hanno posto. L’Europa sta al fianco di Israele in questo momento buio. Questo – ha indicato von der Leyen – è il punto di partenza essenziale. E credo che fosse importante far passare questo messaggio di solidarietà di persona, in Israele, a pochi giorni dall’attentato di Hamas”. “Solo se riconosciamo il dolore di Israele e il suo diritto a difendersi – ha sottolineato la presidente della Commissione – avremo la credibilità di affermare che Israele dovrebbe reagire come una democrazia, in linea con il diritto umanitario internazionale. E che è fondamentale proteggere le vite dei civili, anche e soprattutto nel mezzo di una guerra. Dobbiamo prima ascoltare, se vogliamo essere ascoltati. E infatti, durante la mia visita, ho discusso degli sforzi di Israele per proteggere le vite dei civili. Da parte nostra non ci possono essere esitazioni: l’Europa sarà sempre dalla parte dell’umanità e dei diritti umani”. Von der Leyen ha poi riferito sull’azione della Commissione per affrontare la situazione umanitaria a Gaza, “che peggiora di ora in ora”.

“Gli aiuti umanitari devono raggiungere urgentemente i palestinesi. Per questo motivo – ha detto – abbiamo deciso di triplicare immediatamente i nostri aiuti umanitari ai civili di Gaza. E abbiamo lanciato un ponte aereo umanitario dell’Ue verso l’Egitto, per portare forniture salvavita alle organizzazioni umanitarie sul campo a Gaza. I primi due voli avranno luogo già questa settimana, trasportando carichi umanitari dell’Unicef. Abbiamo schierato il nostro personale e stiamo lavorando con le agenzie delle Nazioni Unite per garantire che questi aiuti possano raggiungere chi ne ha bisogno”. “L’Unione europea – ha ricordato – è sempre stata il maggiore donatore internazionale alla Palestina. E questo non cambierà. Ma con l’evolversi della situazione sul campo, è anche essenziale rivedere con urgenza e attenzione la nostra assistenza finanziaria alla Palestina”. “I finanziamenti dell’Ue – ha affermato von der Leyen – non sono mai andati e non andranno mai ad Hamas o ad altre entità terroristiche. Ciò che Hamas ha fatto non ha nulla a che vedere con le legittime aspirazioni del popolo palestinese. È stato positivo, perciò, ascoltare le chiare parole del presidente Abbas pronunciate domenica sera”. Mahmoud Abbas aveva affermato domenica che le politiche e le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese, e che solo le politiche, i programmi e le decisioni dell’Autorità palestinese (a cui va gran parte dell’aiuto dell’Ue) lo rappresentano legittimamente.

Attacco con bombe molotov a una sinagoga di Berlino, Scholz: “sono sconvolto”

Attacco con bombe molotov a una sinagoga di Berlino, Scholz: “sono sconvolto”Milano, 18 ott. (askanews) – Nella mattina una sinagoga nel centro di Berlino è stata attaccata con bombe molotov mentre nella capitale tedesca stanno aumentando gli episodi di antisemitismo in seguito all’escalation di violenza in Medio Oriente. La comunità di Kahal Adass Jisroel ha detto sui social che la sua sinagoga nel quartiere Mitte della città è stata attaccata con due ordigni incendiari. La polizia ha confermato l’incidente.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato durante una visita al Cairo di essere “sconvolto” dall’incidente avvenuto nella sinagoga.

Biden: le atrocità di Hamas fanno sembrare l’Isis forse più ragionevole

Biden: le atrocità di Hamas fanno sembrare l’Isis forse più ragionevoleRoma, 18 ott. (askanews) – “Voglio che il mondo sappia da che parte stanno gli Stati uniti. Sono state compiute atrocità che fanno sembrare l’Isis forse più ragionevole”. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nelle dichiarazioni precedenti al suo colloquio con il premier israeliano Benjmain Netanyahu a Tel Aviv. “L’America è in lutto con voi, sta piangendo con voi, gli americani sono preoccupati perché sanno che questo non è un mare facile in cui navigare, ma sanno che Israele rispondendo a questi attacchi sta continuanado a rassicurare” tutti, ha insistito Biden. “E noi vogliamo rassicurare che voi abbiate ciò di cui avete bisogno”.

M.O, Presidente americano Biden in Israele, colloquio con Netanyahu

M.O, Presidente americano Biden in Israele, colloquio con NetanyahuRoma, 18 ott. (askanews) – Il presidente degli Stati uniti Joe Biden è arrivato in Israele, accolto all’aeroporto di Tel Aviv dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Una visita che giunge poche ore dopo il terribile attacco missilistico su un ospedale di Gaza, che ha provocato la morte di centinaia di civili. Biden avrà subito un colloquio con Netanyahu, mentre non ha più in agenda la partecipazione al vertice di Amman con il presidente palestinese Abu Mazen, il capo di Stato egiziano Al Sisi e il re di Giordania Abdallah, annullato dopo la strage all’ospedale di Gaza perchè “al momento non può fermare la guerra”.

Biden, secondo quanto comunicato ieri dal coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, parlerà dell’assistenza umanitaria per Gaza, e dei piani e delle intenzioni israeliane per il futuro. Gli Stati Uniti, ribadirà il presidente, non intendono vedere “un allargamento del conflitto” e “non hanno intenzione di ingaggiare le forze americane sul terreno dei combattimenti in Israele”, secondo le parole di Kirby.

Il presidente americano Joe Biden è arrivato in Israele

Il presidente americano Joe Biden è arrivato in IsraeleRoma, 18 ott. (askanews) – Il presidente degli Stati uniti Joe Biden è arrivato in Israele, accolto all’aeroporto di Tel Aviv dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Una visita che giunge poche ore dopo il terribile attacco missilistico su un ospedale di Gaza, che ha provocato la morte di centinaia di civili. Biden avrà subito un colloquio con Netanyahu, mentre non ha più in agenda la partecipazione a un vertice ad Amman con il presidente palestinese Abu Mazen, il capo di Stato egiziano Al Sisi e il re di Giordania Abdallah, annullato dopo la strage all’ospedale di Gaza perchè “al momento non può fermare la guerra”. Biden, secondo quanto comunicato ieri dal coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, parlerà dell’assistenza umanitaria per Gaza, e dei piani e delle intenzioni israeliane per il futuro. Gli Stati Uniti, ribadirà il presidente, non intendono vedere “un allargamento del conflitto” e “non hanno intenzione di ingaggiare le forze americane sul terreno dei combattimenti in Israele”, secondo le parole di Kirby.

 

Von der Leyen: l’Ue resterà il primo donatore per i palestinesi

Von der Leyen: l’Ue resterà il primo donatore per i palestinesiRoma, 18 ott. (askanews) – “L’Unione Europea è da sempre il principale donatore internazionale per Palestina. E questo non cambierà”: lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen intervenendo alla plenaria dell’europarlamento a Strasburgo. La situazione umanitaria a Gaza “peggiora di ora in ora. Gli aiuti umanitari devono arrivare urgentemente ai palestinesi e per questa ragione abbiamo deciso di triplicare immediatamente i nostri aiuti umanitari ai civili di Gaza”.

Israele accusa: abbiamo le prove della responsabilità della Jihad Islamica nell’attacco all’ospedale

Israele accusa: abbiamo le prove della responsabilità della Jihad Islamica nell’attacco all’ospedale

Roma, 18 ott. (askanews) – L’esercito israeliano, attraverso il suo portavoce Daniel Hagari, ha confermato alla Cnn di essere in possesso di comunicazioni tra militanti di Gaza che, a proposito della strage all’ospedale palestinese, “affermano che si è trattato di un evento della Jihad islamica”, organizzazione terroristica alleata di Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto spiegato, l’esercito sarebbe anche in possesso di filmati di droni che mostrano l’impatto di un missile sul parcheggio dell’ospedale, ma non sull’ospedale stesso.

Guterres chiede il “cessate il fuoco umanitario immediato” a Gaza

Guterres chiede il “cessate il fuoco umanitario immediato” a GazaRoma, 18 ott. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto un “cessate il fuoco umanitario immediato” nella guerra tra Israele e il movimento estremista palestinese Hamas.

Parlando a Pechino in un forum a cui erano presenti sia il presidente cinese Xi Jinping che il presidente russo Vladimir Putin, ha detto verso la fine del suo discorso che sentiva di dover affrontare ciò che sta accadendo in Medio Oriente. “Chiedo un immediato cessate il fuoco umanitario… per alleviare l’epica sofferenza umana a cui stiamo assistendo”, ha detto, “troppe vite e il destino dell’intera regione sono in bilico”.