Von der Leyen: l’Ue resterà il primo donatore per i palestinesiRoma, 18 ott. (askanews) – “L’Unione Europea è da sempre il principale donatore internazionale per Palestina. E questo non cambierà”: lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen intervenendo alla plenaria dell’europarlamento a Strasburgo. La situazione umanitaria a Gaza “peggiora di ora in ora. Gli aiuti umanitari devono arrivare urgentemente ai palestinesi e per questa ragione abbiamo deciso di triplicare immediatamente i nostri aiuti umanitari ai civili di Gaza”.
Israele accusa: abbiamo le prove della responsabilità della Jihad Islamica nell’attacco all’ospedale
Roma, 18 ott. (askanews) – L’esercito israeliano, attraverso il suo portavoce Daniel Hagari, ha confermato alla Cnn di essere in possesso di comunicazioni tra militanti di Gaza che, a proposito della strage all’ospedale palestinese, “affermano che si è trattato di un evento della Jihad islamica”, organizzazione terroristica alleata di Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto spiegato, l’esercito sarebbe anche in possesso di filmati di droni che mostrano l’impatto di un missile sul parcheggio dell’ospedale, ma non sull’ospedale stesso.
Guterres chiede il “cessate il fuoco umanitario immediato” a GazaRoma, 18 ott. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto un “cessate il fuoco umanitario immediato” nella guerra tra Israele e il movimento estremista palestinese Hamas.
Parlando a Pechino in un forum a cui erano presenti sia il presidente cinese Xi Jinping che il presidente russo Vladimir Putin, ha detto verso la fine del suo discorso che sentiva di dover affrontare ciò che sta accadendo in Medio Oriente. “Chiedo un immediato cessate il fuoco umanitario… per alleviare l’epica sofferenza umana a cui stiamo assistendo”, ha detto, “troppe vite e il destino dell’intera regione sono in bilico”.
Dopo l’attacco all’ospedale di Gaza proteste in Medio Oriente e in Nord Africa, assalti ad ambasciateRoma, 18 ott. (askanews) – Proteste sono esplose in diversi paesi arabi e nord africani dopo l’attacco dell’ospedale a Gaza che ha causato centiania di morti. La rabbia dei manifestanti si è scagliata contro le ambasciate di Israele, degli Stati Uniti e di Paesi europei.
In Giordania, centinaia di manifestanti sono scesi in piazza ad Amman. Un gruppo si è radunato vicino all’ambasciata israeliana nel tentativo di raggiungerla, ma le forze di sicurezza giordane li hanno respinti. Nell’ultima settimana ci sono state proteste quasi quotidiane. In Libano centinaia di manifestanti si sono radunati nella piazza che conduce all’ambasciata americana a nord di Beirut e hanno cercato di sfondare le barriere di sicurezza. In Iraq, centinaia di persone sono scese in piazza a Baghdad scandendo slogan anti-israeliani. Funzionari della sicurezza hanno detto alla Cnn che dozzine di manifestanti hanno tentato di attraversare un ponte, per raggiungere l’area che ospita gli uffici governativi iracheni e diverse ambasciate ma le forze di sicurezza glielo hanno impedito. Proteste in diversi luoghi in Iran. Davanti alle ambasciate francese e britannica a Teheran sono stati scanditi slogan contro “la Francia, l’Inghilterra, l’America e i sionisti”, secondo un video pubblicato dall’agenzia statale Rna news. Proteste anche in Tunisia.
Israele annuncia la creazione di una zona umanitaria nel sud di GazaRoma, 18 ott. (askanews) – Le forze di difesa israeliane hanno annunciato la creazione di una zona umanitaria nel Sud di Gaza dove verranno forniti aiuti internazionali, dopo giorni di negoziati con l’Egitto, gli Stati Uniti e altri Paesi per creare un’area sicura per gli abitanti di Gaza in fuga.
L’IDF, secondo qaunto riferisce il Times of Israel, ha affermato che i palestinesi dovrebbero recarsi in una zona umanitaria nell’area di Al-Mawasi, vicino a Khan Younis, dove “gli aiuti umanitari internazionali saranno forniti secondo necessità”. L’esercito israeliano ha rinnovato inoltre gli appelli ai palestinesi della parte settentrionale della Striscia di Gaza affinché evacuino verso il sud, poiché l’esercito ha avvertito che presto prenderà di mira pesantemente l’area.
Ieri, Israele ha bombardato le aree di Khan Younis e Rafah, città dove si erano radunati i palestinesi fuggiti dal nord in seguito all’avvertimento dell’IDF.
A Pechino faccia a faccia Xi-Putin: fiducia reciproca, coordinamento strategico efficaceRoma, 18 ott. (askanews) – “La fiducia politica reciproca” tra Cina e Russia “continua ad approfondirsi e il coordinamento strategico è stretto ed efficace”. Così, secondo la televisione di Stato cinese, si è rivolto il presidente Xi Jinping al presidente russo Vladimis Putin, durante la visita di quest’ultimo a Pechino nell’ambito del forum ‘One Belt, One Road’. La Cina è pronta a lavorare con la Russia per difendere la giustizia internazionale ha poi detto Xi Jinping. La Cina è pronta a lavorare con la Russia per promuovere la pace, la prosperità e lo sviluppo comune, ha aggiunto il presidente cinese.
Il Ministero della Sanità palestinese parla di conseguenze indescrivibili dopo l’attacco all’ospedaleRoma, 18 ott. (askanews) – Sono “senza precedenti e indescrivibili” le conseguenze dell’esplosione in un ospedale di Gaza. E’ quanto affermato il dottor Ashraf Al-Qudra, portavoce del ministero della Sanità palestinese. L’esplosione ha ucciso centinaia di persone “e la maggior parte delle vittime sono bambini e donne”.
Il numero delle vittime e dei feriti “supera le capacità delle squadre mediche e delle ambulanze. I medici – prosegue il portavoce della Sanità palestinese – stanno effettuando interventi chirurgici a terra e nei corridoi, alcuni di loro senza anestesia e un gran numero di feriti sono ancora in attesa di essere operati”.
Biden è “indignato” dall’attacco all’ospedale di GazaMilano, 18 ott. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che è in viaggio verso Israele, ha dichiarato di essere “indignato e profondamente rattristato” dall’esplosione all’ospedale di Al-Ahli di Gaza, in cui almeno 500 persone sono state uccise. Biden – in una dichiarazione rilasciata ufficialmente a bordo dell’Air Force One – ha detto di aver parlato con il re Abdullah II di Giordania e con il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu, aggiungendo di aver “incitato il team di sicurezza nazionale a continuare a raccogliere informazioni su cosa sia accaduto esattamente. Gli Stati Uniti sono inequivocabilmente per la protezione della vita civile durante il conflitto. E piangiamo i pazienti, il personale medico e altri innocenti uccisi o feriti in questa tragedia “.
M.O. La Giordania cancella il summit ad Amman con Biden su GazaMilano, 17 ott. (askanews) – La Giordania ha annunciato che il vertice di Amman con i leader statunitensi, egiziani e palestinesi è cancellato. Il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, ha detto ad Al Jazeera che il vertice di Amman è cancellato in quanto “non c’è alcuna utilità adesso nel parlare di nulla tranne che fermare la guerra”. La Giordania ha annullato il vertice che doveva ospitare mercoledì ad Amman il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i leader egiziani e palestinesi per discutere della situazione a Gaza, ha detto Safadi.
M.O., Consiglio europeo conferma la sua linea unitaria e univocaBruxelles, 17 ott. (askanews) – Il vertice Ue straordinario che si è svolto oggi in videoconferenza, a partire dalle 17.30, ha ottenuto senza grandi difficoltà gli obiettivi che sostanzialmente il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, gli aveva dato.
Innanzitutto gli obiettivi espliciti: confermare l’unità totale dei Ventisette su una linea chiara e senza ambiguità riguardo al conflitto in Israele e Gaza, insistendo, oltre che sulla solidarietà con Israele per gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili, anche sulla necessità di rispettare sempre e dovunque il diritto internazionale umanitario (anche quando è Israele che rischia di violarlo con il blocco di Gaza e le vittime civili che sta provocando). In secondo luogo, inviare ai paesi della regione (dopo le ambiguità e contraddizioni della settimana scorsa dovute alle dichiarazioni pubbliche della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e del commissario Ue alla Politica di vicinato, l’ungherese Oliver Varhelyi), un messaggio che corregga l’impressione falsa di una “unione dei valori” ipocrita, di una Europa dei due pesi e due misure, che vede e piange i civili massacrati da Hamas, ma non quelli morti a Gaza sotto i bombardamenti israeliani.
Un chiarimento necessario se si vuole, come ha detto Michel questa sera, impegnare i paesi vicini, l’Egitto, la Giordania, il Libano, nell’azione umanitaria urgente per salvare i civili di Gaza e impedire una ulteriore escalation con l’allargamento del conflitto. Un altro obiettivo, implicito, era quello di rimettere al suo posto la presidente della Commissione, che ha partecipato alla videoconferenza da Strasburgo. Già da sabato scorso, von der Leyen aveva cominciato a “correggere” le sue dichiarazioni pubbliche, aggiungendo la frase, prima sempre omessa, sulla necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario, ogni volta che si afferma il diritto sacrosanto di Israele alla propria autodifesa.
Durante la conferenza stampa finale di stasera a Bruxelles, a cui ha partecipato in collegamento video da Strasburgo, la presidente della Commissione si è allineata chiaramente alla posizione di Michel e dei Ventisette, come era stata espressa nella dichiarazione del Consiglio europeo con l’irrituale comunicato che è stato diramato domenica sera, al momento della convocazione della videoconferenza di oggi, invece che dopo la conclusione della riunione dei leader. E’ “molto importante”, ha detto von der Leyen, “la dichiarazione dei leader concordata oggi, che conclude il Consiglio europeo di cui io sono membro”. Oltre a condannare senza mezzi termini gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili israeliani e all’appello a liberare gli ostaggi, e a “sottolineare con forza” il diritto di Israele a difendersi, i Ventisette avevano affermato, appunto, che questo deve avvenire “in linea con il diritto umanitario e internazionale”, e ribadito “l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto internazionale umanitario”.
I leader dell’Ue avevano anche ribadito “l’importanza della fornitura di aiuti umanitari urgenti”, dicendosi “pronti a continuare a sostenere i civili più bisognosi a Gaza in coordinamento con i partner, garantendo che tale assistenza non venga abusata da organizzazioni terroristiche”, e avvertendo che “è fondamentale prevenire l’escalation regionale”. I Ventisette, inoltre, avevano sottolineato “la necessità di impegnarsi ampiamente con le legittime autorità palestinesi e con i partner regionali e internazionali che potrebbero avere un ruolo positivo da svolgere nel prevenire un’ulteriore escalation”. Questa dichiarazione, già concordata preventivamente e in meno di 48 ore dai Ventisette durante il weekend, ha permesso ai leader di avere una discussione più libera, senza la preoccupazione di controllare e negoziare le formule e le virgole delle tradizionali conclusioni di ogni vertice. Secondo fonti europee, diversi paesi (Irlanda, Francia, Spagna, Lussemburgo, Belgio e Portogallo) hanno criticato duramente von der Leyen per aver rischiato di compromettere al livello internazionale l’unità e l’univocità del messaggio europeo in un’ora tanto grave, per di più senza che i Trattati Ue attribuiscano alla presidente della Commissione prerogative autonome in politica estera rispetto al Consiglio. L’Austria e l’Ungheria (con il premier ungherese Viktor Orban, assente perchè a Pechino, rappresentato dal cancelliere austriaco Karl Nehammer) hanno preso posizioni più vicine a quelle incondizionatamente filoisraeliane che erano state espresse da von der Leyen la settimana scorsa, ma senza mettere in discussione la dichiarazione già concordata dei Ventisette.