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Diga di Kakhovka, l’Onu dice che “il livello dell’acqua sale, la situazione è destinata a peggiorare”

Diga di Kakhovka, l’Onu dice che “il livello dell’acqua sale, la situazione è destinata a peggiorare”Roma, 7 giu. (askanews) – I rappresentanti delle Nazioni Unite che hanno visitato la zona inondata dopo la distruzione della diga di Kakhovka ritengono che la situazione possa peggiorare nelle prossime ore: lo ha dichiarato il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric.

“I nostri colleghi dell’Ufficio umanitario per il coordinamento dell’Ocha, insieme ai rappresentanti di cinque agenzie delle Nazioni Unite e di alcune Ong si sono recati oggi a Kherson per valutare gli effetti della distruzione della diga di Kakhovka e coordinare la risposta umanitaria insieme alle organizzazioni e alle autorità locali. Ci dicono che il disastro probabilmente è destinato a peggiorare nelle prossime ore poiché il livello dell’acqua è ancora in aumento e altri villaggi e città vengono allagati”, ha concluso Dujarric.

Il Pride a Cinecittà World: l’evento domenica 11 giugno

Il Pride a Cinecittà World: l’evento domenica 11 giugnoRoma, 7 giu. (askanews) – Domenica 11 giugno a Cinecittà World si festeggia l’inclusività e il mondo LGBTQ+ in tutte le sue sfumature. Per la prima volta il Parco Divertimenti del Cinema e della Tv di Roma ospita il Cinecittà World Pride, manifestazione organizzata con il patrocinio di Roma Pride e del Circolo Mario Mieli, per celebrare la settimana romana del pride: 16 ore di divertimento no-stop, con tantissime attività per tutti.

“Accogliamo con piacere la prima edizione del Cinecittà World Pride, un evento di celebrazione dell’uguaglianza, dell’amore e dell’inclusione – dichiara Stefano Cigarini amministratore delegato di Cinecittà World Spa – È un’occasione per promuovere la sensibilità collettiva del rispetto verso ogni essere umano”. In un’atmosfera magica e più colorata che mai, il Cinecittà World Pride ospiterà DJ di fama nazionale ed internazionale, performer e atleti dalle 11 a notte fonda. Una domenica di musica, danza e voglia di divertirsi con le 40 attrazioni del Parco da provare anche dopo il tramonto.

Il palinsesto della giornata, che si snoda tra le 7 aree a tema del Parco (Cinecittà, Roma, Spaceland, Far West, Adventureland, Il Regno del Ghiaccio, Aqua World) include: – Giochi e attività a cura dell’associazione FAMIGLIE ARCOBALENO – SPLASH NIGHT POOL PARTY – Il mega pool Party LGBT ad Aqua World, dalle 19 alle 2 del mattino, con varie Guest STAR DJ, selezioni musicali house e tech house, animazione con vari artisti, performer e performance, proiezione ed effetti speciali. – La CONTRAST NIGHT: 8 ore di musica Neorave e Techno, con DJ accompagnati dalla voce di Vergana, vocalist e performer di Bob Sinclair al Pacha di Ibiza, eclettiche drag queens, Gogo boys e Gogo girl. – WHAT A DRAG! RECITAL IN TACCHI A SPILLO – esibizione di quattro tra le queen più amate d’Italia – PURPLE HEARTS DANCERS Esibizioni della crew di ballerine dirette da Andrea Piscello. – L’inclusione si gioca anche in campo con A.S.D. LUPI ROMA, la squadra di calcio romana che veicola messaggi attraverso lo sport con tornei di calcio, mini challenge e calcio tennis.

Siamo lieti inoltre di ospitare l’intervento di Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli, in occasione della chiusura della settimana del Pride 2023: “Il Pride è impegno politico ma anche gioia, colore e divertimento; collaborare con Cinecittà World e festeggiare insieme, all’insegna dell’inclusività e dell’apertura, è un’opportunità molto importante per noi. Speriamo che tutte e tutti possano venire a festeggiare con noi in quest’atmosfera magica, dopo aver sfilato per le strade di Roma”.

Paolina Russo si aggiudica il primo Zalando Visionary Award

Paolina Russo si aggiudica il primo Zalando Visionary AwardRoma, 7 giu. (askanews) – Paolina Russo è la vincitrice del primo Zalando Visionary Award 2023 in collaborazione con la Copenhagen Fashion Week. Lo rende noto Zalando. Il brand londinese, fondato nel 2021 da Paolina Russo e Lucile Guilmard, è permeato da uno spirito creativo eccezionale con uno speciale focus sulla maglieria e si pone l’obiettivo di guidare la rinascita futura dell’artigianato. Paolina Russo, spiega una nota, ha dimostrato il proprio approccio visionario e la propria dedizione a creatività e innovazione con collezioni di maglieria vivaci e versatili che abbinano tecniche artigianali a produzione industrializzata, colmando il divario tra la maestria tradizionale e la tecnologia, per ridefinire i confini del design.

La giuria è stata particolarmente colpita dall’approccio del brand alla propria rete di produzione collaborativa. Paolina Russo considera i propri fornitori come partner creativi: visitando i produttori e lavorando personalmente in stabilimento, le fondatrici sono in grado di trarre insegnamenti dai processi e dalla competenza della loro filiera e creare capi che cambiano il modo in cui viene percepita la maglieria tradizionale. Inoltre, l’azienda ha dimostrato una grande attenzione al proprio impatto ambientale garantendo un approvvigionamento etico, l’impiego di singole fibre naturali e la collaborazione con produttori certificati. “Vincere lo Zalando Visionary Award – commenta Paolina Russo – è davvero entusiasmante. Soddisfare i requisiti di uno standard di questo genere ci avvicina al nostro obiettivo di ammodernare l’artigianato e ripensare le tecniche tradizionali tramite l’innovazione e prodotti di moda responsabili. Questa vittoria ci incoraggia a continuare a costruire un marchio sostenibile e celebra un modo alternativo di lavorare che non alimenta le pecche dell’industria della moda. Non vediamo l’ora di presentare la nostra prima sfilata e condividere il nostro lavoro come un pubblico più vasto”.

Il brand vincitore dello Zalando Visionary Award è stato selezionato da una giuria internazionale composta da leader del settore, rappresentanti di Zalando e del Comitato della Copenhagen Fashion Week tra cui il consulente di brand, Dio Kurazawa; il direttore creativo e degli acquisti di Highsnobiety, Herbert Hofmann; la stilista, Leah Abbott; la direttrice Designer e Luxury di Zalando, Lena-Sophie Röper e la CEO della Copenhagen Fashion Week, Cecilie Thorsmark. Paolina Russo riceverà un premio di 50.000 euro e presenterà la sua collezione alla Copenhagen Fashion Week nel mese di agosto 2023, nell’ambito del programma ufficiale della manifestazione. Zalando offrirà un sostegno finanziario per la partecipazione all’evento e per portare la visione di Paolina Russo sulla passerella, mettendo in luce l’impegno del brand di creare una collezione per il futuro.

Lena-Sophie Röper, Director Designer e Luxury di Zalando dichiara: “È un vero piacere annunciare che Paolina Russo è la prima vincitrice dello Zalando Visionary Award. Al premio hanno partecipato talenti davvero innovativi e orientati al futuro e Paolina Russo si è distinta con la sua incredibile maestria artigiana e la sua dedizione a creare collezioni in cui modelli tradizionali fatti a mano si fondono con un’estetica futuristica per ottenere una gamma di motivi e forme estremamente accattivanti. Attendo con impazienza di vedere la collezione sfilare sulla passerella della Copenhagen Fashion Week il prossimo agosto”. Herbert Hofmann, Vicepresidente creativo e acquisti di Highsnobiety aggiunge: “È meraviglioso vedere la stretta relazione che Paolina Russo instaura con i suoi partner creativi; è estremamente importante creare una filiera che fornisce innovazione con processi responsabili. Le creazioni di Paolina Russo sono una fonte di ispirazione non solo per il modo in cui usa i materiali, le forme e i colori, ma per la sua dedizione a creare capi che contribuiscono al futuro della moda. È stato un piacere essere parte di questo percorso e non vedo l’ora di scoprire cosa Paolina Russo avrà in serbo per noi”.

Instagram è la piattaforma preferita dai pedofili per lo scambio di file (secondo il WSJ)

Instagram è la piattaforma preferita dai pedofili per lo scambio di file (secondo il WSJ)New York, 7 giu. (askanews) – Il popolare sito di social media di proprietà di Meta Platforms, Instagram, aiuta a connettere e promuovere una vasta rete di account apertamente dedicati all’acquisto di contenuti di sesso minorile e a richieste di adescamento. A rivelarlo è un’inchiesta del Wall Street Journal e dei ricercatori della Stanford University e dell’Università del Massachusetts Amherst.

I pedofili usano da tempo forum dedicati su Internet per servizi di trasferimento di file dai contenuti illeciti, tuttavia Instagram non solo ospita queste attività, ma i suoi algoritmi le promuovono, collegando i pedofili e guidandoli attraverso il sistema delle raccomandazioni sui profili di venditori di contenuti pedopornografici, classificati come interessi di nicchia. Gli account Instagram che vendono materiale sessuale illecito pubblicano “menu” di contenuti e altri invece invitano gli acquirenti a commissionare atti sessuali specifici. Alcuni menu includono prezzi per video di bambini che si fanno del male e “immagini del minore che compie atti sessuali con animali”, hanno scoperto i ricercatori della Stanford. Inoltre al giusto prezzo, i bambini sono disponibili per “meet up” di persona.

La promozione di contenuti di sesso minorile viola le regole stabilite da Meta e la legge federale statunitense. La società di Zuckerberg ha dichiarato di aver smantellato negli ultimi due anni 27 reti di pedofili. Dopo le sollecitazioni del Journal, ha riconosciuto problemi all’interno del suo sistema e ha annunciato una task force dedicata.

Erdogan propone a Zelensky una commissione d’inchiesta sulla distruzione della diga

Erdogan propone a Zelensky una commissione d’inchiesta sulla distruzione della digaRoma, 7 giu. (askanews) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proposto all’omologo ucraino Volodymyr Zelensky di creare una commissione d’inchiesta internazionale sulla distruzione della diga di Nova Kakhovka, nel sud dell’Ucraina. Lo riportano i media turchi riferendo del colloquio telefonico avuto oggi da Erdogan con il leader ucraino.

Erdogan ha dichiarato che la Commissione potrebbe essere formata da esperti ucraini, russi, delle Nazioni Unite e turchi, e altri partecipanti della comunità internazionale.Il presidente turco ha quindi ribadito la disponibilità di Ankara a favorire negoziati tra Kiev e Mosca per arrivare a una pace giusta.

 

Ucraina, anche la Cina è “seriamente preoccupata” per le conseguenze della distruzione della diga sul Dnipro

Ucraina, anche la Cina è “seriamente preoccupata” per le conseguenze della distruzione della diga sul DniproRoma, 7 giu. (askanews) – La Cina è “seriamente preoccupata” per le distruzioni alla diga ucraina di Nova Kakhovka, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino. “Siamo seriamente preoccupati per la distruzione della diga di Kakhovka. Siamo profondamente preoccupati per gli impatti umanitari, economici ed ecologici che ne derivano”, ha detto Wang Wenbin in un briefing quotidiano alla stampa.

Wang ha aggiunto che Pechino spera che tutte le parti si impegnino per una soluzione politica alla crisi in Ucraina e lavorino insieme per promuovere un’attenuazione delle tensioni. “Chiediamo a tutte le parti coinvolte nei conflitti di seguire il diritto internazionale umanitario e di fare del loro meglio per proteggere la sicurezza dei civili e delle strutture civili”, ha detto Wang.

Oxfam: “Obiettivo dell’Europa è negare il diritto di asilo”

Oxfam: “Obiettivo dell’Europa è negare il diritto di asilo”Milano, 7 giu. (askanews) – “Dopo anni di stallo, questa settimana i Ministri degli Interni e della Giustizia dei Paesi Ue hanno la possibilità di cambiare rotta sulle politiche migratorie europee, ma ancora una volta l’orientamento è rafforzare i meccanismi di respingimento dei migranti, esternalizzare le frontiere, minando di fatto il diritto di asilo. Intanto, nonostante le procedure previste dal patto rischino di trasformare l’Italia in una grande prigione per richiedenti asilo, il Governo, con il Decreto Cutro, si è già mosso nella direzione voluta dall’Europa”. È l’allarme lanciato da Oxfam alla vigilia del Consiglio Ue in programma l’8 e 9 giugno, che avrà al centro la definizione di un accordo tra gli Stati membri su due dossier fondamentali per il presente e futuro di decine migliaia di persone in fuga verso l’Europa, a causa di conflitti, fame e crisi climatica: la definizione di nuove politiche comuni di controllo delle frontiere europee, che potrebbero prevedere anche la detenzione di minori negli hotspot Ue, sul modello greco; il raggiungimento di un meccanismo europeo di ricollocamento dei richiedenti asilo, per cui agli Stati è data la possibilità di non accettare migranti ricollocati dai paesi di primo ingresso, pagando una quota per ogni persona non accolta.

“Entrambe sono proposte che non risolveranno in alcun modo le croniche carenze del sistema di asilo europeo – sottolinea Giulia Capitani, policy advisor di Oxfam Italia su migrazione e asilo – Al contrario esprimono chiaramente l’obiettivo di blindare l’Europa. Quanto poi alla proposta in discussione per il controllo delle frontiere, siamo di fronte a nient’altro che all’esatta copia del modello disumano e fallimentare applicato fino ad oggi nelle isole greche, che finirà solo per rinchiudere altri rifugiati, bambini compresi, in centri simili a prigioni, negando il loro fondamentale diritto di asilo nel territorio dell’Unione”. Il Decreto Cutro, recentemente convertito in legge, è del tutto in linea con queste scellerate politiche europee. Oltre a confermare l’applicazione di procedure di frontiera già previste dal Decreto Lamorgese, promuove infatti un modello di “detenzione diffusa”, nel quale un numero potenzialmente altissimo di richiedenti asilo saranno trattenuti al confine o in altri luoghi come hotspot di nuova costruzione o Centri per il Rimpatrio, privati della libertà personale, al solo scopo di vedere esaminata la loro domanda.

“Che i numeri saranno alti è confermato dal fatto che a livello europeo si continua ad escludere un meccanismo di redistribuzione obbligatoria: a nessun Stato membro si richiede di accogliere i migranti arrivati in Italia, che quindi, al di là di quelli che riusciranno a scappare, resteranno qui. – continua Capitani – L’Italia diventerà una grande zona di frontiera, di contenimento, con una sostanziale mancanza di garanzie per le persone in cerca di rifugio”. Si conferma inoltre la volontà politica di esternalizzare il controllo delle frontiere nella gestione dei flussi migratori. “Stiamo assistendo anche al tentativo degli Stati Ue di aumentare le pressioni sui Paesi terzi, ad esempio in nord Africa, a cui affidare il controllo delle frontiere”, aggiunge Capitani. “Un sistema che come nel caso dell’accordo Italia-Libia, non solo non blocca gli arrivi (da gennaio ad oggi sono oltre 51.000), ma perpetua la violazione dei diritti umani fondamentali delle persone, comprese donne e minori, detenute nei lager libici e vittime di torture e soprusi indicibili”. Se i ministri dell’Unione europea troveranno un accordo sui due dossier al centro del vertice, si apriranno quindi i negoziati con il Parlamento europeo.

In questo contesto Oxfam lancia perciò un appello urgente per la creazione di un sistema di asilo europeo in grado di funzionare davvero: stabilendo regole che prevedano un’equa condivisione dell’accoglienza dei richiedenti asilo in tutta Europa tra gli Stati membri e scongiurando il rischio di replicare quanto succede in Grecia, dove l’incapacità di una condivisione di responsabilità tra gli Stati, lascia migliaia di persone in un limbo legale, intrappolate in baraccopoli o in centri simili a prigioni finanziati dall’Ue; smettendo di stringere accordi con Paesi terzi per esternalizzare la responsabilità europee nei confronti delle persone in cerca di sicurezza in Europa; creando meccanismi indipendenti di monitoraggio su ciò che accade alle frontiere europee, con l’obiettivo di contrastare il rischio di violazioni dei diritti umani.

Diga sul Dnipro distrutta, Zelensky: 150 tonnellate di petrolio verso il Mar Nero

Diga sul Dnipro distrutta, Zelensky: 150 tonnellate di petrolio verso il Mar NeroRoma, 7 giu. (askanews) – A causa dell’esplosione di ieri alla diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnipro, “si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate trasportata dalla corrente verso il Mar Nero”, lo ha reso noto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, sul sito della presidenza. “Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare”, ha commentato Zelensky, ricordando che “è in corso l’evacuazione delle persone dall’area allagata”. “Quasi ottanta insediamenti sono a rischio”, ha aggiunto.

Distrutta in Ucraina la diga sul Dnipro, migliaia di persone in fuga dalle città allagate

Distrutta in Ucraina la diga sul Dnipro, migliaia di persone in fuga dalle città allagateRoma, 7 giu. (askanews) – Migliaia di persone sono fuggite da città e villaggi pesantemente allagati dopo l’esplosione alla diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnipro, nella regione ucraina di Kherson, e si teme che il livello dell’acqua possa aumentare ulteriormente nelle prossime ore. Le evacuazioni di massa stanno proseguendo anche questa mattina. Complessivamente, circa 40.000 persone dovrebbero essere evacuate, ha detto il vice procuratore generale dell’Ucraina Viktoriya Lytvynova: 17.000 nel territorio controllato dall’Ucraina a ovest del fiume Dnipro e 25.000 nell’est occupato dai russi.

Alcuni residenti locali, riferisce la Bbc, sono stati visti mentre cercavano disperatamente di salvare i loro averi nelle case, con il livello dell’acqua vicino al soffitto. Il picco dell’enorme fuoriuscita d’acqua è previsto per questa mattina, ha avvertito l’amministratore delle centrali idroelettriche statali ucraine Ukrhydroenergo, aggiungendo che dovrebbe seguire poi un periodo di “stabilizzazione”, con l’acqua che dovrebbe ritirarsi rapidamente in quattro o cinque giorni. Intanto le Nazioni Unite hanno avvertito che la distruzione della diga avrà “conseguenze gravi e di vasta portata per migliaia di persone”. Secondo il responsabile degli aiuti Onu, Martin Griffiths, la reale entità della catastrofe alla diga di Kakhovka diventerà chiara solo nei prossimi giorni.

Ue, Johansson: verso accordo giovedì sul Patto su immigrazione

Ue, Johansson: verso accordo giovedì sul Patto su immigrazioneBruxelles, 6 giu. (askanews) – Ci sono buone probabilità che i ministri dell’Interno dei Ventisette trovino un accordo in Consiglio Ue sul nuovo Patto comunitario sull’immigrazione e l’asilo alla riunione di giovedì prossimo a Lussemburgo; un accordo che, se necessario, potrà essere approvato a maggioranza qualificata.

Lo ha affermato, durante un punto stampa oggi a Bruxelles, la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. Il testo in discussione prevede un dispositivo di “solidarietà obbligatoria”, con la possibilità che viene lasciata agli altri Stati membri, di scegliere se accettare di ricollocare sul proprio territorio una parte dei migranti irregolari giunti nei paesi di primo ingresso nell’Ue, o se fornire, in alternativa, un sostegno operativo e finanziario a quei paesi, esposti in prima linea ai flussi migratori. “Ci sono grandi possibilità – ha detto la commissaria – che possa esserci una svolta (‘breakthrough’, ndr) già al Consiglio di Lussemburgo, giovedì. Dobbiamo ricordare che su questo c’è una situazione per cui il Consiglio per sei o sette anni non è stato in grado di trovare un accordo. Questo è il momento: gli Stati membri sono in una atmosfera costruttiva, penso, per trovare una soluzione. Spero che sarà possibile, in effetti penso che giovedì ce la faranno, perché adesso gli Stati membri sono così vicini nel negoziato. Insomma, se c’è la volontà, ci sarà un accordo giovedì”.

“La questione principale nel pacchetto – ha precisato Johansson rispondendo ai giornalisti – non è quella di avere una distribuzione più equa”, dei migranti irregolari tra tutti gli Stati membri, “ma di avere una politica Ue dell’immigrazione, un sistema unitario per gestire la migrazione insieme, in modo ordinato. Penso che abbiamo imparato la lezione appresa durante gli ultimi anni: che quando agiamo insieme, come ‘Team Europa’, quando ci aiutiamo a vicenda, siamo tutti vincenti, perché siamo in grado di occuparci di molte sfide. Non solo quella dei rifugiati ucraini in fuga dalla guerra russa, ma anche quella delle strumentalizzazioni di Lukashenko”, il leader bielorusso, “o degli arrivi dai Balcani occidentali lo scorso autunno, o dei massicci sbarchi nelle isole Canarie. Quando siamo insieme siamo forti”. “Insomma il mio messaggio principale agli Stati membri – ha continuato la commissaria – è che questo non è un gioco a somma zero, tra vincenti e perdenti. Perché se ci accordiamo su un approccio comune per gestire insieme l’immigrazione, in maniera umana ma con delle restrizioni, saremo tutti vincenti; perché saremo in grado di gestire l’immigrazione in modo ordinato. E questo, nessuno Stato membro può farlo da solo”.

“Penso che questo sia davvero chiaro. Penso – ha osservato Johansson – che siano una trappola i dibattiti nazionali in cui si cerca di raccontare un dramma di vincenti e perdenti. In realtà, senza un accordo siamo tutti perdenti, mentre con l’accordo siamo tutti vincenti. Inclusi i migranti, perché quando lavoriamo insieme possiamo anche accogliere i migranti e i rifugiati in modo più ordinato, senza che rischino la loro vita”. Quanto alle “restrizioni” da applicare alla politica migratoria, queste riguardano le condizioni per la concessione dell’asilo, tra chi ne ha diritto perché fugge da paesi e situazioni che lo giustificano, e chi no, ovvero i “migranti economici” che possono essere rimpatriati. La commissaria ha precisato che “non ha senso che le persone provenienti dall’Albania, dal Pakistan o dalla Turchia siano trattate allo stesso modo di quelle che vengono dall’Afghanistan, dalla Siria o dal Sudan, per esempio”.

Tornando alle previsioni sulla riunione del Consiglio Ue di giovedì, Johansson ha ribadito: “Mi aspetto che il Consiglio Ue trovi un accordo sul l’approccio comune generale” sul Patto sull’immigrazione e asilo. “C’è un’atmosfera molto costruttiva, gli Stati membri sono entrati nei dettagli della discussione, e credo che sia un ottimo segno”. Quanto al dispositivo che consentirebbe agli Stati membri di scegliere se accettare i ricollocamenti di migranti sul proprio territorio, o, in alternativa, il pagamento di un contributo finanziario proporzionato, la commissaria ha puntualizzato che ” “la proposta che stanno discutendo i negoziatori ora non è quella della Commissione, è quella della presidenza” di turno svedese del Consiglio Ue, “perché sono loro che guidano i negoziati e presiederanno la riunione del Consiglio giovedì”. A un giornalista che chiedeva se possa confermare che la proposta sul tavolo prevede un contributo finanziario compensatorio di 22.000 euro per migrante, a carico dei paesi che decidono di non accettare i ricollocamenti, Johansson ha replicato ribadendo che “questa è una proposta della presidenza svedese” del Consiglio Ue. “Non avevamo quella cifra nella proposta della Commissione”, ha ricordato. “Ma credo che ciò che quella sul tavolo dei negoziati sia una proposta equilibrata; potrebbero esserci dei piccoli aggiustamenti, ma complessivamente penso che sia ben bilanciata”. Comunque, ha insistito la commissaria, “è molto chiaro: la proposta non prevede i ricollocamenti obbligatori ma una solidarietà obbligatoria. Questa è la proposta dell’attuale presidenza ed è anche sulla stessa linea delle presidenze precedenti” di turno del Consiglio Ue, che hanno tentato invano di arrivare a un accordo dopo la presentazione del pacchetto legislativo da parte della Commissione, nel settembre 2020. Quindi, “è chiaro che gli Stati membri possono scegliere un altro tipo di solidarietà”, che però “deve essere obbligatoria, altrimenti non avremmo solidarietà/ Di questo si sta occupando la presidenza svedese, penso in modo molto positivo e costruttivo”. “Io prevedo – ha ripetuto Johansson – che troveremo un compromesso lungo queste linee. Vedremo come sarà bilanciato esattamente. Ma penso che sia assolutamente necessario. Perché non si può chiedere ad alcuni Stati membri di fare i ricollocamenti mentre altri non fanno nulla. Non sarebbe una soluzione sostenibile, naturalmente. Deve esserci un equilibrio tra i diversi tipi di solidarietà nei riguardi dei paesi sotto pressione”. E su questo tema, ha ricordato la commissaria, “prendiamo le decisioni in Consiglio a maggioranza qualificata”. Un chiaro avvertimento agli Stati membri dell’Europa centrale e orientale che sono riusciti spesso, finora, a evitare il voto e ad invocare una impossibile unanimità per le decisioni sull’immigrazione irregolare, quando il Trattato Ue prevede, appunto, il voto a maggioranza qualificata. “E ricordo – ha concluso Johansson – che i paesi che vogliono avere influenza sul risultato dei negoziati devono essere tra quelli che dicono sì al compromesso”.