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Londra, il principe Harry a Londra in tribunale: è la prima volta per un membro della famiglia reale

Londra, il principe Harry a Londra in tribunale: è la prima volta per un membro della famiglia realeRoma, 6 giu. (askanews) – Il principe Harry è arrivato questa mattina all’Alta Corte di Londra per testimoniare contro il Daily Mirror, tabloid accusato di aver hackerato il suo telefono: la prima apparizione di un membro della famiglia reale alla sbarra in più di un secolo. Il 38enne duca di Sussex è arrivato in tribunale con un’auto nera e poi è entrato senza dire una parola alle decine di giornalisti che lo aspettavano.

Il principe era stato convocato già ieri in tribunale, ma non si è presentato perché domenica il secondo compleanno della figlia Lilibet non gli ha permesso di prendere in tempo l’aereo da Los Angeles. Il giudice Timothy Fancourt non ha nascosto il suo disappunto ieri, dicendo di essere “un pò sorpreso”.(Nel processo in corso, che si è aperto il mese scorso, Harry accusa l’editore del Daily Mirror di aver utilizzato mezzi illeciti per raccogliere informazioni, incluso l’hackeraggio dei messaggi vocali, tra il 1996 e il 2010. È la prima apparizione di un membro della famiglia reale alla sbarra da quella del futuro Edoardo VII nel 1891 per un processo per diffamazione. L’ultima apparizione del principe Harry nel Regno Unito risale al suo rapido viaggio per l’incoronazione del padre il 6 maggio. Carlo III questa volta è in visita privata in Romania e quindi una riconciliazione sembra di nuovo improbabile. “Esiliato” in California con la moglie Meghan, il figlio più giovane di re Carlo III, in fredda con il resto della famiglia reale, ha avviato una serie di procedimenti legali contro i giornali scandalistici britannici, i cosiddetti tabloid.

Diga di Khakovka, Kiev chiede riunione urgente al Consiglio di Sicurezza Onu. “Enorme crisi umanitaria”

Diga di Khakovka, Kiev chiede riunione urgente al Consiglio di Sicurezza Onu. “Enorme crisi umanitaria”Roma, 6 giu. (askanews) – Il ministero degli Esteri ucraino ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere “l’atto di terrorismo russo contro un’infrastuttura critica ucraina”, dopo la distruzione della diga di Kakhovka, nell’oblast di Kherson.

Kiev ha inoltre lanciato un appello all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica perché esamini l’accaduto e ha chiesto ulteriori sanzioni contro i settori missilistico e nucleare russi da parte di Unione Europea e Paesi del G7. La Russia dal anto suo ha “categoricamente” respinto le accuse di avere distrutto la diga di Kakhovka, e ritiene le autorità ucraine responsabili dell’accaduto: lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando di un “sabotaggio pianificato” da parte ucraina. “Stiamo parlando senza dubbio di un atto di sabotaggio deliberato della parte ucraina, pianificato e condotto su ordine ricevuti dal regime di Kiev”, ha dichiarato Peskov.

Dura la presa di posizione del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, anche nei confronti dei media: “Fa infuriare vedere alcuni media che riportano ‘Kiev e Mosca che si accusano a vicenda’ di avere danneggiato la diga di Kakhovka. Mette fatti e propaganda sullo stesso piano. L’Ucraina sta affrontando un’enorme crisi umanitaria e ambientale. Ignorare questo fatto significa giocare al gioco ‘non del tutto ovvio’ della Russia”, ha scritto Kuleba su Twitter “La distruzione deliberata e pianificata da tempo da parte della Russia della diga di Kakhovka si traduce in un ecocidio regionale”, ha aggiunto Kuleba, concludendo: “Interi ecosistemi vengono danneggiati in modo irreversibile. Esortiamo gli Stati e le organizzazioni internazionali a condannare la Russia e ad aderire alla Formula di Pace di Zelensky alla voce ‘Prevenzione dell’ecocidio’”.

In Ucraina distrutta la diga vicino Kherson, migliaia di persone a rischio

In Ucraina distrutta la diga vicino Kherson, migliaia di persone a rischio


In Ucraina distrutta la diga vicino Kherson, migliaia di persone a rischio


In Ucraina distrutta la diga vicino Kherson, migliaia di persone a rischio






























1686053162 In Ucraina distrutta la diga vicino Kherson migliaia di persone

Roma, 6 giu. (askanews) – Una diga di epoca sovietica a Nova Kakhovka, nella parte della regione di Kherson controllata dai russi nell’Ucraina meridionale, è stata fatta saltare in aria oggi, scatenando un’inondazione in tutta la zona. Ucraina e Russia si sono accusate reciprocamente dell’attacco, condannato dai vertici di Kiev e dalla Comunità internazionle come un ecocidio e un crimine di guerra. Le distruzioni potrebbero avere conseguenze anche sulla vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia, che utilizza l’acqua della diga per il raffreddamento dei suoi reattori. L’allarme è stato lanciato dal direttore dell’Aiea, Rafael Marano Grossi, che la prossima settimana sarà in visita alla centrale, pur precisando che al momento la situazione resta sotto controllo.

Secondo l’esercito ucraino, a fare saltare in aria la diga sarebbero state le forze russe. Le autorità di Nova Kakhovka hanno proclamato lo stato d’emergenza. Circa 16.000 persone si trovano attualmente nell’area interessata dai danni, sulla riva destra del fiume Dnipro, dove si sono riversate “centocinquanta tonnellate di olio lubrificante” in seguito alla distruzione, secondo le autorità ucraine. “C’è anche il rischio di nuove perdite di lubrificante, che avrebbero un impatto negativo sull’ambiente”, hanno avvertito. Intanto, molti distretti sono già “completamente o parzialmente allagati”: Tiahynka, Lvove, Odradokamyanka nel distretto di Beryslav; Ivanivka, Mykilske, Tokarivka, Poniativka, Bilozerka, il microdistretto di Ostriv. Le autorità locali si sono subito attivate per evacuare i residenti più a rischio verso la città di Kherson, e poi a Mykolaiv, e da lì a Khmelnytskyi, Odessa, Kropyvnytskyi, Kiev e altre città. Da parte loro, le agenzie di stampa russe hanno affermato che la diga, controllata dalle forze russe, è stata distrutta da bombardamenti ucraini, mentre un funzionario russo ha affermato che si è trattato di un attacco terroristico. Il presidente Vlaidmir Putin è stato immediatamente informato dell’incidente e il Cremlino ha “categoricamente” respinto le accuse di responsabilità nell’esplosione. E il rimpallo di accuse tra Mosca e Kiev, ripreso da tutti i media internazionali già pochi minuti dopo l’accaduto, ha fatto infuriore, non poco il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba. Dopo avere chiesto la convocazione urgente del Consiglio di Scurezza, Kuleba ha accusato la stampa di “mettere fatti e propaganda sullo stesso piano”. “L’Ucraina sta affrontando un’enorme crisi umanitaria e ambientale. Ignorare questo fatto significa giocare al gioco ‘non del tutto ovvio’ della Russia”, ha aggiunto su Twitter.

Il sospetto delle autorità ucraine e di alcuni analisti è che le truppe russe avrebbero scelto di far saltare laa diga per rallentare l’annunciata controffensiva ucraina. Non a caso Kiev si è affrettata a chiarire che i piani di riconquista dei propri territori non cambieranno. “La distruzione deliberata e pianificata da tempo da parte della Russia della diga di Kakhovka si traduce in un ecocidio regionale”, ha commentato Kuleba. “Interi ecosistemi vengono danneggiati in modo irreversibile. Esortiamo gli Stati e le organizzazioni internazionali a condannare la Russia e ad aderire alla Formula di Pace di Zelensky alla voce ‘Prevenzione dell’ecocidio”, ha aggiunto il ministro. Il presidente ucraino, da parte sua, ha riunito il Consiglio naziona di sicurezza e difesa ed ha accusato i “terroristi russi” di avere sabotato la diga, un gesto – ha detto – che “conferma solo al mondo intero che devono essere espulsi da ogni angolo del territorio ucraino”. “A loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perché usano ogni metro per il terrore”, ha aggiunto. Unanime la condanna della Comunità internazionale. Per il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, l’attacco si “configura chiaramente come un crimine di guerra”, di cui “la Russia e i suoi delegati” saranno ritenuti “responsabili”. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha evidenziato invece che l’esplosione “mette a rischio migliaia di civili e provoca gravi danni ambientali”. Questo è un atto oltraggioso, che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina”, ha aggiunto. La distruzione a Nova Kakhovka, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, “è qualcosa che ha una nuova dimensione, ma che corrisponde anche al modo in cui Putin sta conducendo questa guerra”. “È anche qualcosa che è in linea con molti dei crimini che abbiamo visto in Ucraina, che sono stati commessi da soldati russi e si inquadrano in un modo di condurre la guerra che ha sempre preso di mira obiettivi civili: città, villaggi, ospedali, scuole, infrastrutture”, ha commentato Scholz. Secondo Kaja Kallas, primo ministro dell’Estonia, “lo stato terrorista della Russia ha ora trasformato l’acqua in un’arma”.

Anche “l’Italia condanna con forza il bombardamento della diga di Kakhovka”, “che sta mettendo a rischio migliaia di persone e sta provocando un disastro ecologico, aggravando ulteriormente l’emergenza umanitaria in atto”, ha fatto sapere il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Seguo – ha aggiunto – con la massima attenzione e preoccupazione gli sviluppi, anche in relazione alle possibili conseguenze sulla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzia. Siamo al fianco degli amici ucraini e di tutti i civili che stanno subendo le conseguenze di questo ulteriore e brutale attacco”. Roma, 6 giu. (askanews) – Preoccpazione per i “gravi danni” è stata espressa dal direttore dell’Aiea, Grossi. L’esplosione, ha spiegato al bord dei governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha comportato “una significativa riduzione del livello del serbatoio utilizzato per fornire acqua di raffreddamento alla centrale nucleare di Zaporizhzhia”. E “l’acqua”, ha ricordato, “è necessaria per il sistema di raffreddamento essenziale” dei reattori, per la rimozione del calore residuo dalle vasche del combustibile esaurito e per il raffreddamento dei generatori diesel di emergenza. “L’assenza di acqua di raffreddamento per un lungo periodo di tempo provocherebbe lo scioglimento del carburante e l’inoperabilità dei generatori diesel di emergenza”, ha sottolineato Grossi, pur precisando che “l’attuale valutazione è che non vi è alcun rischio immediato per la sicurezza dell’impianto”. Il capo dell’Aiea ha quindi ricordato che “esiste un certo numero di fonti alternative di acqua”. “Uno dei principali è il grande stagno di raffreddamento accanto al sito che per progettazione è mantenuto al di sopra dell’altezza del serbatoio. Poiché i reattori sono fermi da molti mesi, si stima che questo stagno sarà sufficiente a fornire acqua per il raffreddamento per alcuni mesi”, ha insistito, aggiungendo che “è quindi fondamentale che questo bacino di raffreddamento rimanga intatto”. “Nulla deve essere fatto per minare potenzialmente la sua integrità”, ha ammonito, chiedendo “a tutte le parti di garantire che non venga fatto nulla per indebolirlo”.

Il Cremlino respinge “categoricamente” le accuse sulla diga di Kakhovka

Il Cremlino respinge “categoricamente” le accuse sulla diga di Kakhovka


Il Cremlino respinge “categoricamente” le accuse sulla diga di Kakhovka


Il Cremlino respinge “categoricamente” le accuse sulla diga di Kakhovka






























1686048004 Il Cremlino respinge categoricamente le accuse sulla diga di Kakhovka

Roma, 6 giu. (askanews) – La Russia ha “categoricamente” respinto le accuse di avere distrutto la diga di Kakhovka, e ritiene le autorità ucraine responsabili dell’accaduto: lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando di un “sabotaggio pianificato” da parte ucraina. “Stiamo parlando senza dubbio di un atto di sabotaggio deliberato della parte ucraina, pianificato e condotto su ordine ricevuti dal regime di Kiev”, ha dichiarato Peskov.

Secondo il portavoce il “sabotaggio è collegato al fatto che, avendo lanciato operazioni di controffensiva su larga scala due giorni fa, le forze armate ucraine ora non stanno raggiungendo i loro obiettivi”. Peskov ha sottolineato come uno degli obbiettivi della distruzione della diga sarebbe “privare la Crimea delle forniture idriche: il livello dell’acqua cala e anche l’alimentazione del canale è enormemente ridotta”. “Naturalmente, il Presidente Putin riceve rapporti dal ministero della Difesa e da altri servizi su ciò che sta accadendo intorno alla centrale idroelettrica di Kakhovka”, ha concluso il portavoce.

Grossi (Aiea): si rischia il raffreddamento dei reattori di Zaporizhzhia

Grossi (Aiea): si rischia il raffreddamento dei reattori di Zaporizhzhia


Grossi (Aiea): si rischia il raffreddamento dei reattori di Zaporizhzhia


Grossi (Aiea): si rischia il raffreddamento dei reattori di Zaporizhzhia






























1686045002 Grossi Aiea si rischia il raffreddamento dei reattori di Zaporizhzhia

Roma, 6 giu. (askanews) – La diga di Nova Kakhovka è stata “gravemente danneggiata” e questo ha comportato “una significativa riduzione del livello del serbatoio utilizzato per fornire acqua di raffreddamento alla centrale nucleare di Zaporizhzhia”. E’ quanto ha dteto oggi il direttore dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, ricordando che “l’acqua è necessaria per il sistema di raffreddamento essenziale” dei reattori, per la rimozione del calore residuo dalle vasche del combustibile esaurito e per il raffreddamento dei generatori diesel di emergenza. “L’assenza di acqua di raffreddamento per un lungo periodo di tempo provocherebbe lo scioglimento del carburante e l’inoperabilità dei generatori diesel di emergenza”, ha spiegato Grossi, pur precisando che “l’attuale valutazione è che non vi è alcun rischio immediato per la sicurezza dell’impianto”.

Il personale dell’Aiea sul sito è stato informato che il danno alla diga di Nova Kakhovka sta attualmente portando a “una riduzione dell’altezza dell’invaso di circa 5 cm/ora”. Il team continua a monitorare questo tasso e tutte gli altri aspetti collegati, ha sottolineato Grossi, precisando che “l’acqua nel serbatoio era a circa 16,4 m alle 8 del mattino: se scenderà sotto i 12,7 m, non potrà più essere pompata”. Il capo dell’Aiea ha quindi ricordato che “esiste un certo numero di fonti alternative di acqua”. “Uno dei principali è il grande stagno di raffreddamento accanto al sito che per progettazione è mantenuto al di sopra dell’altezza del serbatoio. Poiché i reattori sono fermi da molti mesi, si stima che questo stagno sarà sufficiente a fornire acqua per il raffreddamento per alcuni mesi”, ha insistito, aggiungendo che “è quindi fondamentale che questo bacino di raffreddamento rimanga intatto”. “Nulla deve essere fatto per minare potenzialmente la sua integrità”, ha ammonito, chiedendo ” a tutte le parti di garantire che non venga fatto nulla per indebolirlo”.

Zuppi: sostegno a Kiev, ma la guerra è un passo indietro

Zuppi: sostegno a Kiev, ma la guerra è un passo indietro


Zuppi: sostegno a Kiev, ma la guerra è un passo indietro


Zuppi: sostegno a Kiev, ma la guerra è un passo indietro




























1686042123 Zuppi sostegno a Kiev ma la guerra e un passo

Roma, 6 giu. (askanews) – L’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi, inviato di pace di papa Francesco in Ucraina, ha ribadito il sostegno a Kiev e ha sottolineato che la guerra rappresenta un passo indietro che distrugge tutto e fa soffrire i bambini. E’ quanto si legge sui media ucraini, dopo il primo giorno di missione di Zuppi nella capitale ucraina. Il cardinale si è espresso durante un incontro a Kiev con il commissario parlamentare ucraino per i diritti umani, Dmytro Lubinets, secondo quanto riferito da un corrispondente di Ukrinform. “È inaccettabile che la violenza di questa guerra abbia colpito i bambini”, ha dichiarato Zuppi. L’inviato del Vaticano ieri ha ricordato come “Papa Francesco, parlando dell’Ucraina, ha usato un’espressione molto bella: ‘Le tue lacrime sono le mie lacrime, il tuo dolore è il mio dolore’. E oggi dico che i tuoi figli sono i nostri figli, posso parlare di questo perché tanti bambini sono venuti in Italia.

Sono circa 16mila le persone nell’area interessata dai danni alla diga di Nova Kakhovka

Sono circa 16mila le persone nell’area interessata dai danni alla diga di Nova Kakhovka


Sono circa 16mila le persone nell’area interessata dai danni alla diga di Nova Kakhovka


Sono circa 16mila le persone nell’area interessata dai danni alla diga di Nova Kakhovka






























1686041582 Sono circa 16mila le persone nellarea interessata dai danni alla

Roma, 6 giu. (askanews) – Circa 16.000 persone si trovano attualmente nell’area interessata dai danni alla diga di Nova Kakhovka, sulla riva destra della regione di Kherson. “A partire da ora, sappiamo che circa 16.000 persone si trovano nell’area del disastro sulla riva destra del fiume Dnipro”, ha detto Oleksandr Prokudin, capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, citato da Ukrinform.

“A partire dalle 7:30” di questa mattina, ora locale, “i seguenti insediamenti sono stati allagati completamente o parzialmente: Tiahynka, Lvove, Odradokamyanka nel distretto di Beryslav; Ivanivka, Mykilske, Tokarivka, Poniativka, Bilozerka, il microdistretto di Ostriv”, ha precisato Prokudin. Secondo il funzionario, è probabile che anche altri insediamenti vengano allagati e le autorità sono pronte a questa evenienza. Attualmente, ha insistito, i residenti di questi insediamenti vengono evacuati con autobus verso la città di Kherson, e poi a Mykolaiv, e da lì a Khmelnytskyi, Odessa, Kropyvnytskyi, Kiev e altre città. Alle 12 un treno per le evacuazioni partirà dalla stazione ferroviaria di Kherson per Mykolaiv.

Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile

Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile


Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile


Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile




























1686036962 Michel lattacco alla diga e un crimine di guerra Mosca

Roma, 6 giu. (askanews) – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dichiarato oggi di essere rimasto scioccato dall’attacco senza precedenti alla centrale idroelettrica di Kakhovka, in Ucraina.

“Scioccato dall’attacco senza precedenti alla diga di Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra – e riterremo la Russia e i suoi delegati responsabili”, ha twittato Michel, aggiungendo che l’Ue proporrà “maggiore assistenza alle popolazioni delle zone inondate”.

Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone

Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone


Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone


Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone






























1686035762 Le autorita di Hong Kong portano a processo una canzone

Roma, 6 giu. (askanews) – Le autorità filo-cinesi di Hong Kong hanno portato a processo una canzone. Si tratta di “Glora a Hong Kong”, un brano considerato inno non ufficiale delle proteste filodemocratiche di qualche anno fa: il segretario alla Giustizia del territorio semi-autonomo cinese ha deferito il testo all’Alta Corte per chiedere un divieto di diffusione ed esecuzione. Lo riferisce il South China Morning Post. L’atto di citazione, depositato ieri, chiede al tribunale di impedire di “trasmettere, eseguire, stampare, pubblicare, vendere, offrire in vendita, distribuire, diffondere, mostrare o riprodurre in qualsiasi modo” la melodia antigovernativa.

L’ingiunzione inoltre prende di mira chiunque intenda incitare altri a separare Hong Kong dalla Cina continentale, commettere un atto sedizioso o insultare l’inno nazionale cinese, la “Marcia dei Volontari”. Il divieto, se concesso, impedirebbe anche a chiunque di suonare la canzone in un modo che potrebbe farla “scambiare come inno nazionale per quanto riguarda la regione amministrativa speciale di Hong Kong”, o suggerire che Hong Kong Kong “è uno stato indipendente e ha un proprio inno nazionale”.

L’ordine riguarderebbe anche “qualsiasi adattamento della canzone, la cui melodia e/o il cui testo sono sostanzialmente gli stessi della canzone”. Il documento presentato al tribunale elenca anche i video di YouTube di 32 versioni della canzone di protesta che potrebbero essere ritenute in violazione dell’ingiunzione prevista, comprese cover strumentali e le versioni cantate in mandarino, inglese, tedesco, olandese, giapponese e coreano.

La data dell’udienza deve ancora essere fissata. Il testo di “Gloria a Hong Kong” invita a lottare per la libertà e a “liberare Hong Kong” in una “rivoluzione dei nostri tempi”. La canzone è diventata così popolare che ha superato i risultati di ricerca su Google come “inno nazionale di Hong Kong” in alcune paesi, portando talvolta autorità estere a scambiarlo per l’inno ufficiale hongkonghese in diversi eventi sportivi internazionali.

Aiea: nessun rischio immediato per Zaporizhzhia dopo i danni alla diga di Kakhovka

Aiea: nessun rischio immediato per Zaporizhzhia dopo i danni alla diga di Kakhovka


Aiea: nessun rischio immediato per Zaporizhzhia dopo i danni alla diga di Kakhovka


Aiea: nessun rischio immediato per Zaporizhzhia dopo i danni alla diga di Kakhovka




























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Roma, 6 giu. (askanews) – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha dichiarato oggi di essere a conoscenza di segnalazioni di danni alla centrale idroelettrica di Kakhovka, nella regione ucraina di Kherson, aggiungendo che non vi è alcun rischio immediato per la sicurezza nucleare nell’impianto di Zaporizhzhia.

All’inizio della giornata, il sindaco della città di Nova Kakhovka, Vladimir Leontyev, ha detto alla Ria Novosti che la parte superiore della centrale idroelettrica di Kakhovka è stata distrutta dai bombardamenti, osservando che la diga del bacino non ha subito danni. “L’Aiea è a conoscenza delle segnalazioni di danni alla diga di Kakhovka in Ucraina; gli esperti dell’Aiea presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia stanno monitorando attentamente la situazione; nessun rischio immediato per la sicurezza nucleare nell’impianto”, ha twittato l’agenzia.

Successivamente, Leontyev ha affermato che la centrale nucleare di Zaporizhzhia non è minacciata dopo il bombardamento. La società nucleare statale russa Rosatom ha anche riferito che non vi sono rischi per la sicurezza nella centrale elettrica di Zaporizhzhia e che la situazione è sotto il controllo del suo personale.