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In Francia attesa in tarda mattinata la nomina del nuovo premier

In Francia attesa in tarda mattinata la nomina del nuovo premierRoma, 9 gen. (askanews) – L’annuncio del nuovo primo ministro di Francia non dovrebbe avere luogo prima della tarda mattinata di oggi: lo hanno riferito all’Afp fonti vicine al presidente Emmanuel Macron, all’indomani delle dimissioni di Elisabeth Borne.

Il favorito resta il giovane e popolare ministro dell’Istruzione Gabriel Attal, anche se i ritardi nella scelta – secondo la stampa francese – accreditano le voci di resistenze interne, soprattutto da parte dei ministri Gérald Darmanin e Bruno Le Maire che, secondo una fonte vicina all’Eliseo, starebbero “alzando la posta” per “negoziare il loro accordo” per una promozione così repentina del 34enne macroniano.

L’agenzia Onu per gli affari umanitari (OCHA): l’aggressione su Gaza si è intensificata

L’agenzia Onu per gli affari umanitari (OCHA): l’aggressione su Gaza si è intensificataRoma, 9 gen. (askanews) – L’assalto israeliano a Gaza si è intensificato nelle ultime 24 ore, ha affermato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) nel suo ultimo aggiornamento, con 249 palestinesi uccisi e altri 510 feriti secondo i dati del ministero della Salute del territorio, gestito da Hamas.

Nella dichiarazione, l’Ocha afferma che l’offensiva israeliana nel centro di Gaza e a Khan Younis, nel sud, sta avendo un impatto terribile, con “vittime in rapido aumento” e “conseguenze devastanti per decine di migliaia di civili”, molti dei quali erano già sfollati dopo essere fuggiti dai combattimenti nel nord di Gaza. Gli attacchi israeliani più mortali di lunedì includono uno contro case residenziali a Deir al Balah, in cui sarebbero state uccise 10 persone e decine ferite, e uno contro la scuola UNRWA di Al Maghazi, dove si rifugiavano gli sfollati e dove un numero imprecisato di persone è stato ucciso.

Il terremoto di Capodanno in Giappone ha provocato almeno 202 vittime

Il terremoto di Capodanno in Giappone ha provocato almeno 202 vittimeRoma, 9 gen. (askanews) – Il numero delle persone uccise nel potente terremoto che ha colpito il Giappone lo scorso 1 gennaio è salito ad oltre 200, secondo quanto precisato questa mattina dall’agenzia di stampa Kyodo, citando l’amministrazione locale.

Il precendente bilancio era di 180 vittime e 565 feriti. Il maggior numero di decessi è stato registrato nelle città di Suzu e Wajima, rispettivamente 91 e 81, mentre il totale delle vittime ammonta ora a 202.

Il primo giorno dell’anno, un terremoto di magnitudo 7,6, seguito da una serie di scosse di assestamento, ha colpito un’area vicina alla città di Suzu, nella penisola di Noto, nella prefettura di Ishikawa. La scossa è stata la più potente per la Penisola di Noto da quando sono iniziate le registrazioni nel 1885.

Blinken ha incontrato il coordinatore Onu per gli aiuti a Gaza: più assistenza

Blinken ha incontrato il coordinatore Onu per gli aiuti a Gaza: più assistenzaRoma, 9 gen. (askanews) – Il dipartimento di Stato americano afferma che il segretario di Stato Antony Blinken ha parlato con il nuovo coordinatore delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e la ricostruzione nella Striscia di Gaza.

Secondo il Dipartimento di Stato, Blinken e Sigrid Kaag hanno chiesto di “rafforzare il meccanismo di coordinamento per fornire assistenza umanitaria ai civili a Gaza e facilitare l’assistenza alla parte settentrionale della Striscia di Gaza per consentire il ritorno degli sfollati”. Roma, 9 gen. (askanews) – “Hanno sottolineato un impegno condiviso per raggiungere i più vulnerabili, tra cui l’urgente aumento dell’ingresso di aiuti e beni commerciali a Gaza, l’incremento dell’uso di aiuti localizzati per soddisfare le esigenze immediate e il rafforzamento dei finanziamenti per l’assistenza umanitaria”, si legge nel documento del Dipartimento di Stato. La dichiarazione del Dipartimento di Stato viene rilasciata dopo l’arrivo di Blinken a Tel Aviv, dove è previsto un incontro con i leader israeliani per discutere della guerra in corso contro Hamas.

Ue, l’uscita di Michel (dopo l’annuncio di candidarsi alle Europee) e il rischio Orban al Consiglio europeo

Ue, l’uscita di Michel (dopo l’annuncio di candidarsi alle Europee) e il rischio Orban al Consiglio europeoRoma, 8 gen. (askanews) – L’annuncio, sabato scorso, dell’intenzione del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di presentarsi candidato alle elezioni europee di giugno ha creato una situazione inedita, con in più il rischio che a prendere il suo posto sia chiamato, solo per cinque mesi ma proprio nel momento delicato della gestione dei negoziati sulla nomina della nuova presidenza della Commissione europea, il più antieuropeo e filo russo dei leader dei Ventisette, l’ungherese Victor Orbßn.

La funzione del presidente stabile del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo rinnovabili una volta, è stata introdotta dal Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore due anni dopo, il primo dicembre 2009. Prima di questa modifica del Trattato, la presidenza dei vertici europei era affidata proprio al capo del governo che esercitava la presidenza semestrale del Consiglio dell’Ue nelle sue varie formazioni ministeriali. Finora, non c’erano mai state dimissioni prima della fine del mandato da parte dei predecessori di Michel, Donald Tusk, recentemente ritornato al potere come premier in Polonia, e prima di lui un altro belga, Herman van Rompuy. Se verrà eletto alle elezioni europee, tra le file dei Liberali, Michel dovrà dimettersi da presidente del Consiglio europeo prima di entrare in carica come eurodeputato, dopo aver prestato giuramento, ovvero entro il 14 luglio. Era già previsto che i capi di Stato e di governo dei Ventisette si accordassero (a maggioranza qualificata, secondo l’articolo 15, paragrafo 5, del Trattato sull’Unione europea) per nominare il suo successore al vertice del 24 giugno, in cui Michel dovrebbe essere per l’ultima volta al suo posto. Ma il mandato dell’attuale presidente del Consiglio europeo scadrebbe normalmente il 30 novembre 2024.

I capi di Stato e di governo hanno a questo punto tre possibili strade davanti: 1) nominare a giugno il successore di Michel, decidendo anche di anticiparne a luglio l’entrata in funzione, invece che a fine novembre; 2) affidare la presidenza provvisoria, per i cinque mesi fino a novembre, al capo del governo che da luglio assumerà la presidenza semestrale di turno delle formazioni ministeriali del Consiglio Ue, l’ungherese Victor Orbßn (come prevede l’articolo 2, paragrafo 4, del regolamento interno del Consiglio europeo); 3) decidere di affidare la guida del Consiglio europeo per l’ordinaria amministrazione a un presidente provvisorio (“caretaker”), sempre fino a fine novembre, quando entrerebbe in funzione il nuovo presidente. Fonti del Consiglio europeo facevano notare ieri che le procedure previste dal regolamento interno possono essere modificate a maggioranza semplice dai capi di Stato e di governo, nel caso in cui venisse scelta la prima o la terza opzione. “Ci sono molti strumenti se c’è la volontà politica di evitare Viktor Orbßn” come presidente provvisorio del Consiglio europeo, ha dichiarato Michel alla stampa. “Ci sono varie opzioni possibili”, ha aggiunto, confermando che le regole esistenti potrebbero essere “modificate a maggioranza semplice”.

Medio Oriente, la Jihad islamica diffonde il video di un ostaggio israeliano

Medio Oriente, la Jihad islamica diffonde il video di un ostaggio israelianoRoma, 8 gen. (askanews) – La Jihad islamica palestinese ha diffuso un video che mostra l’israeliano Elad Katzir, tenuto in ostaggio dall’organizzazione nella Striscia di Gaza.

Katzir, 47 anni, è stato rapito dalla sua casa nel kibbutz di Nir Oz. Anche la madre, Hanna, è stata rapita e successivamente rilasciata, mentre il padre, Rami, è stato ucciso il 7 ottobre. Il 20 dicembre è stato pubblicato un altro video in cui Katzir era accanto a un altro ostaggio, Gadi Mozes.

Usa, Tajani: Trump? Relazioni Italia positive con chiunque vinca

Usa, Tajani: Trump? Relazioni Italia positive con chiunque vincaNapoli, 8 gen. (askanews) – “Sono il ministro degli Esteri, non mi permetto mai di giudicare gli altri Paesi. Noi siamo alleati degli Stati Uniti, gli Stati Uniti sono il nostro principale interlocutore insieme all’Unione Europea, le nostre relazioni sono e saranno positive indipendentemente da chi sarà il vincitore delle elezioni”. A dirlo il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, rispondendo a Napoli a una domanda sulla possibile ricandidatura di Donald Trump alla guida degli Usa.

“Abbiamo lavorato con Bush, con Reagan, con Obama, con Biden, con Trump. Non tocca a noi decidere, una grande democrazia come gli Stati Uniti non credo che abbia bisogno di consigli da parte nostra – ha sottolineato il ministro -. La nostra amicizia con Washington è indissolubile, io sto lavorando per esempio molto bene, ho avuto un colloquio di circa tre quarti d’ora l’altro giorno, il primo dell’anno, con il segretario di Stato Blinken e ci siamo ritrovati su tutta la strategia per il Medio Oriente, per la guida italiana del G7. Quindi ripeto, il nostro interlocutore sono gli Stati Uniti, poi gli Stati Uniti, gli americani hanno il diritto di scegliersi il presidente che vogliono”, ha concluso Tajani.

Medio Oriente, Blinken: i palestinesi non possono e non devono lasciare Gaza

Medio Oriente, Blinken: i palestinesi non possono e non devono lasciare GazaNew York, 8 gen. (askanews) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken, intervenendo a Doha, dove si trova in visita ufficiale, ha criticato le dichiarazioni “irresponsabili” e “infiammatorie” fatte da ministri e parlamentari israeliani che chiedevano il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza.

Blinken ha affermato che ai civili palestinesi deve essere consentito di “tornare a casa non appena le condizioni lo consentiranno”. “Non possono e non devono essere costretti a lasciare Gaza”, ha detto in una conferenza stampa insieme al primo ministro e ministro degli affari esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. I suoi commenti arrivano dopo che il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich e il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir hanno fatto commenti a favore del reinsediamento dei palestinesi al di fuori della Striscia di Gaza. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato domenica che il reinsediamento dei palestinesi fuori da Gaza non è la posizione di Israele, “ufficialmente e inequivocabilmente”.

In un raid di Israele in Libano ucciso un comandante delle unità d’elite di Hezbollah

In un raid di Israele in Libano ucciso un comandante delle unità d’elite di HezbollahRoma, 8 gen. (askanews) – Un attacco israeliano nel sud del Libano ha ucciso un comandante di alto livello della forza di elite Radwan di Hezbollah. Lo hanno dichiarato alla Reuters tre fonti di sicurezza.

“Si tratta di un attacco molto doloroso”, ha detto una delle fonti di sicurezza. Hezbollah ha perso più di 130 combattenti nei raid israeliani sul Libano meridionale da quando sono iniziati i bombardamenti transfrontalieri a seguito del blitz di Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre. Il comandante di Hezbollah ucciso in Libano nel raid aereo israeliano, secondo Sky News Arabia, si chiamava Jawad A-Tawil.

Tajani: l’Italia vuole che il G7 possa essere portatore di pace nel mondo

Tajani: l’Italia vuole che il G7 possa essere portatore di pace nel mondoRoma, 8 gen. (askanews) – L’Italia “vuole essere protagonista, vuole che il G7 possa essere portatore di pace nel mondo e di equilibrio”. Lo ha sottolineato – in un video in cui ha annunciato due colloqui telefonici con i colleghi di Parigi e Londra – il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“Ho appena concluso due lunghe telefonate con il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, e con quello britannico, David Cameron, per illustrare loro cosa intende fare l’Italia che ha la guida del G7 – la grande organizzazione delle democrazie liberali con industrie avanzate – nei prossimi mesi”, ha spiegato il titolare della Farnesina, “L’Italia ha infatti l’onore di guidare questa organizzazione per tutto il 2024”. “Ho fatto le stesse telefonate al segretario di stato degli Stati Uniti (Antony) Blinken e al ministro degli Esteri canadese Melanie Joly e così farò nei prossimi giorni con il ministro degli Esteri tedesco, con quello giapponese e con l’Alto rappresentante dell’Unione europea”, ha aggiunto, “L’Italia vuole essere protagonista, vuole che il G7 possa essere portatore di pace nel mondo, di equilibrio: guarderemo certamente alla situazione in Ucraina, a quella in Medio Oriente, ma ci occuperemo anche di intelligenza artificiale”.