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Lo smartphone Emporia E6, una risposta al gap digitale degli anziani

Lo smartphone Emporia E6, una risposta al gap digitale degli anzianiMilano, 15 ott. (askanews) – L’Italia è uno dei paesi con le più alte speranze di vita nel mondo. La percentuale di anziani è già consistente ma tenderà ad aumentare nei prossimi decenni. Secondo una indagine di Emporia, brand austriaco di tecnologia per senior, questa fascia di età si trova a fare i conti oggi con una evoluzione sempre più accelerata degli smartphone. Secondo la ricerca il 50 per cento degli anziani possiede uno smartphone che spesso arriva in casa di seconda mano come regalo di figli o nipoti che lasciano loro un device per acquistare i nuovi prodotti sul mercato. Ma dopo un primo aiuto familiare per capirne il funzionamento la popolazione di anziani si trova spesso a fare i conti con le difficoltà della tecnologia. Anche per questo la gamma di device pensati per i senior ha una bella nicchia di mercato, soprattutto in Italia, come ha sottolineato Mauro Invernizzi, Amministratore Delegato di Emporia Italia, nel corso di un incontro per la stampa dopo il lancio del nuovo smartphone E6.

“Riteniamo che l’esperienza di un’azienda come la nostra sia fondamentale e sia propedeutica al fine di far superare il gap digitale di queste persone. Non le lasci da sole. Siamo un’azienda che è votata, come core business, a semplificare la tecnologia. “La semplificazione è nel dna di Emporia, ma è unita anche allo sviluppo di prodotti tecnologicamente avanzati”, ha aggiunto.”Con l’emporia E6 ci rivolgiamo a persone che apprezzano un prodotto di fascia alta facile da usare, che offre sicurezza e che soddisfa tutti gli standard che oggi vengono richiesti a uno smartphone”, ha sottolineato Invernizzi. Tecnologia 5G, fotocamera da 50 megapixel, sensore di impronte digitali, input vocale. Nonostante le caratteristiche high-tech, emporia E6 è in grado di offrire facilità d’uso grazie all’interfaccia brevettata emporia e supporto tecnico all’avanguardia per chi ha problemi di udito. Da segnalare la funzione di chiamata d’emergenza con un tasto posto sul retro dello smartphone.

Particolarmente utile è la possibilità di passare facilmente dalla modalità Android alla semplice interfaccia utente Emporia. Se, ad esempio, parenti o specialisti aiutano a configurare lo smartphone e preferiscono farlo con interfaccia Android, possono farlo e poi passare all’interfaccia emporia, chiara e facile da usare, con pochi click.

In Polonia urne aperte per elezioni legislative

In Polonia urne aperte per elezioni legislativeRoma, 15 ott. (askanews) – Urne aperte in Polonia per elezioni legislative serrate e cruciali per il futuro del Paese, dei legami del paese con l’Ue e con la vicina Ucraina. Secondo i sondaggi, la destra conservatrice di Diritto e Giustizia (PiS, al potere) dovrebbe ottenere il maggior numero di voti. Ma rischia di avere difficoltà a formare una coalizione di governo, aprendo la strada all’opposizione guidata dall’ex capo del Consiglio europeo, Donald Tusk.

I seggi chiudono alle 21. Subito dopo sono attesi gli exit poll e domani i risultati definitivi. La Polonia ha 29 milioni di elettori, di cui più di mezzo milione registrati all’estero. Una vittoria del PiS potrebbe esacerbare le tensioni con Bruxelles e Kiev e deludere coloro che sono preoccupati per il futuro dello stato di diritto, della libertà di stampa, dei diritti delle donne e dei migranti.

Israele: ostaggi tenuti da Hamas nei tunnel, la priorità è salvarli

Israele: ostaggi tenuti da Hamas nei tunnel, la priorità è salvarliRoma, 15 ott. (askanews) – La massima priorità di Israele è salvare gli ostaggi da Gaza, nonostante le difficoltà legate ai combattimenti in un’area urbana densamente popolata, ha detto alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF).

Facendo riferimento alla “elaborata rete di tunnel di Hamas”, il tenente colonnello Jonathan Conricus ha affermato che gli ostaggi sono “molto probabilmente tenuti sottoterra in varie località”. “È estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un’area urbana così densa”, ha detto. “Sappiamo che Hamas ha un’elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, il che sicuramente aggraverà la complessità dei combattimenti e siamo preparati per questo”, ha insistito Conricus.

“I combattimenti saranno lenti”, ha precisato ancora Conricus. “I progressi saranno lenti e noi saremo cauti, ma siamo molto determinati a raggiungere i terroristi di Hamas che attualmente si nascondono sotto i nostri civili nel sistema di tunnel di cui dispongono”. Il portavoce militare dello Stato ebraico ha quindi precisato che le operazioni e i raid condotti un giorno e mezzo fa hanno permesso di recuperare “alcune informazioni utili”, ma nessun corpo degli israeliani catturati è stato ripreso da Israele.

Israele, esercito: ampia operazione di terra dopo evacuazione dei civili

Israele, esercito: ampia operazione di terra dopo evacuazione dei civiliRoma, 15 ott. (askanews) – L’esercito israeliano si sta preparando per una “significativa operazione di terra” nella Striscia di Gaza e attacchi via mare e aria. Ma lo stesso Idf fa sapere che questa partirà una volta che i civili avranno lasciato l’area settentrionale dell’enclave. Lo ha detto alla Cnn il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus. “È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo – ha detto il portavoce – abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore”.

Intanto, le Forze armate israeliane e lo Shin Bet hanno annunciato di avere assassinato Bilal al-Kadra, il comandante delle forze Nohba, unità di forze speciali di Hamas, nel battaglione South Khan Yunis, responsabile del raid contro i kibbutz Nirim e Nir Oz di sabato. Secondo l’annuncio, altri agenti di Hamas e della Jihad islamica sono stati uccisi in attacchi notturni a Zeitoon, Khan Yunis e Jabaliya. I vertici militari di Israele hanno anche riferito che l’esercito ha attaccato quartier generali e basi militari, dozzine di lanciatori, postazioni anticarro e posti di osservazione appartenenti ad Hamas.

Da giorni le forze israeliane martellano la Striscia di Gaza dopo l’assalto senza precedenti da parte del gruppo estremiestico Hamas, che ha fatto 1.300 morti, la maggior parte civili, oltre a 150-200 ostaggi che sarebbero tenuti a Gaza. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza hanno causato oltre 400 morti e 1.500 feriti nella giornata di ieri. Gli Stati Uniti hanno incoraggiato i cittadini di Gaza a spostarsi verso il valico di frontiera con l’Egitto per essere pronti a una possibile ripresa del traffico, tuttavia il Cairo condizionerebbe la riapertura alla ricezione di aiuti umanitari. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha affermato che i palestinesi non se ne andranno, dicendo: “Gli abitanti di Gaza sono profondamente radicati nel suo suolo e non se ne andranno mai”. Abbiamo solo una via, ovvero il diritto di ritornare nelle nostre terre in tutta la Palestina”.

Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha fatto sapere di aver ordinato alla portaerei Eisenhower di dirigersi nel Mediterraneo orientale “nell’ambito del nostro impegno volto a scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di allargare” il conflitto in corso tra Israele e Hamas. E’ quanto si legge in una dichiarazione diffusa dal Pentagono. La Eisenhower si unirà alla portaerei Ford, arrivata all’inizio della settimana, andando così a rafforzare “il ferreo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele e la nostra determinazione a scoraggiare qualsiasi attore statale o non statale che punti a un’escalation di questa guerra”, ha aggiunto Austin.

Dopo il tour nella regione del segretario di Stato Usa Antony Blinken, si muove la diplomazia cinese. L’inviato cinese Zhai Jun si recherà in Medio Oriente la prossima settimana per fare pressioni e cercare di ottenere un cessate il fuoco nel conflitto Israele-Hamas e promuovere colloqui di pace: lo riferisce l’emittente statale cinese CCTV, rilanciata dalle agenzie internazionali.

La Commissione Ue triplica gli aiuti umanitari per Gaza

La Commissione Ue triplica gli aiuti umanitari per GazaRoma, 14 ott. (askanews) – La Commissione europea aumenterà gli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza di 50 milioni di euro, per un totale di 75 milioni di euro: lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine di un colloquio con il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

“Continueremo la nostra stretta cooperazione con le Nazioni Unite e le sue agenzie per garantire che questi aiuti raggiungano le persone che ne hanno bisogno nella Striscia di Gaza. La Commissione sostiene il diritto di Israele di difendersi dai terroristi di Hamas, nel pieno rispetto del diritto umanitario internazionale”, ha concluso.

La Polonia domenica alle urne, un voto cruciale per l’Europa e l’Ucraina

La Polonia domenica alle urne, un voto cruciale per l’Europa e l’UcrainaMilano, 14 ott. (askanews) – Con una guerra da un anno e mezzo alle porte e un mondo attonito per quanto accade in Medio Oriente, la Polonia va alle urne per elezioni i cui risultati e sviluppi avranno conseguenze non solo nel Paese. Domani si tengono elezioni parlamentari e un referendum. Si vota dalle 7 alle 21, per il Sejm (Dieta, ovvero la Camera). Il partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS) – che attualmente governa con il sostegno di alcuni partiti populisti più piccoli – spera di vincere un terzo mandato consecutivo e formare il prossimo governo del paese. Gli si oppone una coalizione di partiti centristi guidata da Donald Tusk, ex primo ministro ed ex presidente del Consiglio europeo, che denuncia la svolta illiberale che durante gli otto anni di governo del PiS ha fatto sì che il paese – un tempo considerato il campione della transizione democratica dopo l’implosione del blocco socialista – perdesse amici in Occidente.

Gli ultimi sondaggi hanno registrato una tendenza sfavorevole per il PiS, comunque dato per favorito. Anche in caso di vittoria, alcune indagini demoscopiche indicano la possibilità di formare un governo di maggioranza da parte dell’opposizione tradizionale. Mentre nel caso di un risultato non netto, si potrebbe aprire un pertugio per l’estrema destra, che potrebbe trarne vantaggio. E in particolare un partito di estrema destra, la Confederazione, che si scaglia contro l’assistenza economica fornita ai rifugiati ucraini in Polonia: quest’anno il gruppo ha ottenuto sostegno in molte delle roccaforti rurali del PiS, e i funzionari governativi hanno risposto inasprendo il tono nei confronti di Kiev. Quasi alla fine di una campagna elettorale molto aspra, lunedì 9 ottobre si è tenuto sulla tv nazionale il duello preelettorale che ha visto contrapporsi il primo ministro Mateusz Morawiecki (PiS), il leader Piattaforma Civica (in polacco: Platforma Obywatelska, PO) Donald Tusk, e altri esponenti come Joanna Scheuring-Wielgus (Nuova sinistra) o Szymon Holownia di Trzecia Droga, coalizione centrista-agraria, nonché il co-leader del partito di estrema destra della Confederazione (per esteso Confederazione Libertà e Indipendenza) Krzysztof Bosak.Tusk, che è il principale obiettivo di screditamento nella campagna elettorale di Diritto e Giustizia, si è presentato agli elettori come “uno di voi”, ma troppo teso e per questo incapace di vincere il dibattito. Ma nemmeno Morawiecki ha trionfato, davanti a un pubblico stanco dei suoi continui attacchi.

Per giorni la provocazione di Tusk è stata: “Jarek, dove ti nascondi?” E lunedì sera, il presidente del partito conservatore, Jaroslaw Kaczynski si teneva a distanza, a Przysucha, cittadina di 6.000 anime e una delle roccaforti rurali del PiS. Secondo alcuni per cancellare l’impressione che avesse paura del confronto con Tusk, che aveva ampiamente annunciato la sua apparizione in Tv e aveva sfidato il suo rivale a un duello mediatico. Ma ciò che ha lasciato perplessi gli elettori polacchi è stata la mancanza di riferimenti alla questione dei rifugiati nel discorso di Kaczynski a Przysucha. O il non aver detto nulla sulla guerra in M.O.. Tusk è stato oggetto di intensi attacchi da parte dei media statali, che lo hanno dipinto come un burattino in mano alla Germania che rappresenta gli interessi di un’arrogante élite urbana, per aver concluso accordi sul gas con la Russia durante il suo periodo come primo ministro. Accusato inoltre di essere un codardo per non aver visitato l’Ucraina mentre sta combattendo l’aggressione della Russia. Ma Kiev e la sua guerra è un tema complesso e trasversale in questo contesto elettorale, a fronte di una progressiva stanchezza nei confronti del tema stesso da parte dell’elettorato. Varsavia è stato un importante fornitore di armi per l’Ucraina e rimane un paese chiave per il trasferimento di armi ed equipaggiamenti militari occidentali a Kiev. Tuttavia la recente polemica giunta sino a livello di capi di stato e di governo dei due Paesi confinanti, sul grano (apparentemente risolta) e sulla fornitura di armi, scopre chiaramente crepe che non riguardano solo la stanchezza. Il governo polacco ha sempre più preso di mira l’Ucraina con una forte retorica, in particolare sulle importazioni di grano ucraino che, a suo dire, indebolirebbero gli agricoltori polacchi, ma anche sulla fornitura di armi occidentali e sui tentativi di Kiev di aderire alla NATO e all’UE.

A questo si aggiunge l’odio che divide i due leader di partito: Kaczynski accusa Tusk di essere “moralmente responsabile” della morte del gemello Lech nello schianto dell’aereo presidenziale a Smolensk, in Russia nel 2010 (all’epoca Tusk era premier e venne accusato dal PiS di negligenze).

Israele conferma: continueremo a non fornire acqua ed elettricità a Gaza

Israele conferma: continueremo a non fornire acqua ed elettricità a GazaRoma, 14 ott. (askanews) – Il ministro dell’Energia israeliano Israel Katz ha ribadito su X (l’ex Twitter) che, malgrado gli appelli in senso contrario, Israele manterrà la sua posizione di non fornire a Gaza le risorse idriche ed elettriche convenzionali che solitamente offre.

Israele garantisce circa il 10 per cento dell’acqua di Gaza e circa il 50 per cento della sua elettricità. “Non ci arrenderemo e non ci fermeremo”, ha scritto Katz su X, “Hamas è responsabile di ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza. Sull’acqua, sull’elettricità, su tutto”. Ha aggiunto di aver chiesto alla popolazione di Gaza di lasciare le loro case e di allontanarsi da Hamas perché il movimento integralista palestinese utilizza le persone come scudi umani. Ha detto che il loro spostamento “salverebbe delle vite ed eliminerebbe le minacce dei nazisti. Ciò che è stato, non sarà”.

Tajani: “Sugli ostaggi di Hamas trattative non facili, c’è una guerra”

Tajani: “Sugli ostaggi di Hamas trattative non facili, c’è una guerra”Roma, 14 ott. (askanews) – Le trattative per la liberazione degli ostaggi in Medio Oriente “non sono facili, perchè di fatto siamo in una situazione di guerra”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, collegato con la Festa del Foglio in corso a Firenze.

“È Hamas che ha detto di non volere il corridoio umanitario e che ha respinto ieri la proposta dell’Egitto”, ha detto il vice premier e titolare della Farnesina, “Le trattative non sono facili, perchè di fatto siamo in una situazione di guerra. Lavorare con Hamas e Israele…teniamo anche conto, per esempio, che i prigionieri non sono tutti nelle mani di Hamas, sono nelle mani di diverse organizzazioni alleate anche di Hamas. È quindi un’operazione non facile e la diplomazia non è che in un giorno, con un tocco di bacchetta magica, può risolvere tutti i problemi…”.”Stiamo lavorando tutti molto intensamente, direi in sintonia, e ieri sono stato con il ministro degli Esteri del Canada e della Giordania: abbiamo lavorato durante una cena di lavoro per cercare di trovare alcuni punti comuni per favorire la liberazione degli ostaggi”, ha sottolineato Tajani, “Ma ripeto, la situazione è molto complicata e stiamo lavorando: intanto siamo riusciti a portare a casa tutti gli italiani che erano temporaneamente in Israele, cioè pellegrini e turisti. Ieri ne abbiamo portati anche alcuni nell’aereo che mi accompagnava a Tel Aviv e poi ad Amman, oggi parte l’ultimo aereo con circa 180 italiani: credo che si sia completato il riaccompagno a casa di coloro che avevano visto i voli annullati, di coloro che volevano rientrare”.

Continua a Riyad l’ampio e complesso tour di Blinken in Medio oriente

Continua a Riyad l’ampio e complesso tour di Blinken in Medio orienteMilano, 14 ott. (askanews) – Continua l’ampio tour del segretario di Stato Usa Antony J. Blinken in Medio Oriente che secondo il Dipartimento di Stato rimarrà nell’area sino al 15 ottobre, mentre si consuma il conflitto israelo palestinese e l’Arabia Saudita sta congelando i piani sostenuti dagli Stati Uniti per normalizzare i legami con Israele, con un rapido ripensamento delle priorità di politica estera di Riyad. Il regno “ha deciso di sospendere le discussioni su una possibile normalizzazione con Israele e ha informato i funzionari americani”, è stato detto, mentre Blinken, è a Riyad nell’ambito del suo tour regionale Diplomazia di ampio respiro quella di Blinken. Ieri il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha detto che il Segretario di Stato ha parlato telefonicamente con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. “Il Segretario e il Cardinale hanno discusso delle preoccupazioni condivise sugli orribili attacchi terroristici di Hamas contro Israele e sulla necessità di aiutare a proteggere i più vulnerabili” hanno detto. “Il Segretario ha ringraziato il Cardinale Parolin per la forte dichiarazione del Papa a sostegno di Israele, affermando il diritto di Israele all’autodifesa e chiedendo il rilascio degli ostaggi” è stato aggiunto. Intanto oggi Israele ed Egitto hanno dato il via libera per consentire ai cittadini americani di lasciare la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, ha detto all’Afp un funzionario americano a condizione di anonimato.

Il tour di Blinken ha toccato e toccherà Israele, Giordania, Qatar, Bahrein, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Il Segretario – secondo gli Usa – ribadirà con la massima fermezza la sua condanna degli attacchi terroristici in Israele. E riaffermerà la solidarietà degli Stati Uniti al governo e al popolo di Israele. “Il segretario coinvolgerà i partner regionali negli sforzi per aiutare a prevenire la diffusione del conflitto, garantire il rilascio immediato e sicuro degli ostaggi e identificare meccanismi per la protezione dei civili” ha detto il Dipartimento.

Usa, Continua a Riyad ampio e complesso tour Blinken in M.O.

Usa, Continua a Riyad ampio e complesso tour Blinken in M.O.Milano, 14 ott. (askanews) – Continua l’ampio tour del segretario di Stato Usa Antony J. Blinken in Medio Oriente che secondo il Dipartimento di Stato rimarrà nell’area sino al 15 ottobre, mentre si consuma il conflitto israelo palestinese e l’Arabia Saudita sta congelando i piani sostenuti dagli Stati Uniti per normalizzare i legami con Israele, con un rapido ripensamento delle priorità di politica estera di Riyad. Il regno “ha deciso di sospendere le discussioni su una possibile normalizzazione con Israele e ha informato i funzionari americani”, è stato detto, mentre Blinken, è a Riyad nell’ambito del suo tour regionale

Diplomazia di ampio respiro quella di Blinken. Ieri il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha detto che il Segretario di Stato ha parlato telefonicamente con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. “Il Segretario e il Cardinale hanno discusso delle preoccupazioni condivise sugli orribili attacchi terroristici di Hamas contro Israele e sulla necessità di aiutare a proteggere i più vulnerabili” hanno detto. “Il Segretario ha ringraziato il Cardinale Parolin per la forte dichiarazione del Papa a sostegno di Israele, affermando il diritto di Israele all’autodifesa e chiedendo il rilascio degli ostaggi” è stato aggiunto. Intanto oggi Israele ed Egitto hanno dato il via libera per consentire ai cittadini americani di lasciare la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, ha detto all’Afp un funzionario americano a condizione di anonimato.

Il tour di Blinken ha toccato e toccherà Israele, Giordania, Qatar, Bahrein, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Il Segretario – secondo gli Usa – ribadirà con la massima fermezza la sua condanna degli attacchi terroristici in Israele. E riaffermerà la solidarietà degli Stati Uniti al governo e al popolo di Israele. “Il segretario coinvolgerà i partner regionali negli sforzi per aiutare a prevenire la diffusione del conflitto, garantire il rilascio immediato e sicuro degli ostaggi e identificare meccanismi per la protezione dei civili” ha detto il Dipartimento.