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Tajani: c’è una bella differenza tra Hamas e i palestinesi

Tajani: c’è una bella differenza tra Hamas e i palestinesiRoma, 14 ott. (askanews) – “La situazione è molto complicata, l’Italia sta facendo il possibile per evitare danni enormi alla popolazione civile palestinese, sono stato in Egitto, sono stato in Giordania, stiamo lavorando, noi siamo per i corridoi umanitari”. Lo ha detto il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a margine della sua visita al villaggio Coldiretti, la kermesse dell’associazione dei coltivatori diretti in corso al Circo Massimo di Roma.

“C’è una bella differenza tra Hamas e i palestinesi – ha sottolineato Tajani -, stiamo lavorando con i paesi arabi affinché convincano Hamas a non usare i civili come scudi umani, i palestinesi sono vittime di Hamas e fra questi ci sono tanti cristiani, mi auguro che si possano salvaguardare anche le chiese cristiane della striscia di Gaza”.

Morta la poetessa Louise Gluck, Nobel letteratura nel 2020

Morta la poetessa Louise Gluck, Nobel letteratura nel 2020Roma, 14 ott. (askanews) – È morta -riferisce la Bbc – all’età di 80 anni Louise Glück, poetessa americana e premio Nobel per la letteratura.

La Gluck ha ricevuto il Nobel nel 2020, diventando la prima poetessa americana a vincere l’onore dai tempi di TS Eliot più di 70 anni prima. Le sue poesie parlavano spesso di trauma e disillusione, con la sua poesia più famosa, “Mock Orange”, che metteva in discussione il valore dell’amore e del sesso. In Italia la sua opera è pubblicata da “Il Saggiatore”.

La morte di Glück è stata confermata venerdì dai suoi editori. “La poesia di Louise Gluck dà voce al nostro diffidente ma instabile bisogno di conoscenza e connessione in un mondo spesso inaffidabile”, ha detto in una nota il suo editore di lunga data Jonathan Galassi. “Il suo lavoro è immortale.”

Un’amica ha detto al New York Times che la poestessa è morta di cancro nella sua casa di Cambridge, nel Massachusetts. I giudici del Nobel nel 2020 l’hanno elogiata per «la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale».

La Cluck vinse il Premio Pulitzer nel 1993 per la sua raccolta The Wild Iris, un libro di poesie che trattava temi di sofferenza, morte e rinascita. Tra i suoi altri riconoscimenti il Bollingen Prize for Poetry del 2001, il Wallace Stevens Award, assegnato nel 2008, il National Book Award nel 2014 e una National Humanities Medaglia, assegnata nel 2015 da Barack Obama.

Francia schiera 7.000 soldati dopo l’uccisione di un insegnante

Francia schiera 7.000 soldati dopo l’uccisione di un insegnanteMilano, 14 ott. (askanews) – La Francia schiera 7.000 soldati dopo l’attacco in una scuola ieri. Un insegnante di francese è stato ucciso davanti a una scuola media di Arras, accoltellato a morte da un giovane già segnalato per radicalizzazione. Altre due persone sono rimaste ferite gravemente.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito l’attacco un atto terroristico di matrice islamica e, dopo l’attacco con coltello, il livello di allerta nel paese è stato elevato ai massimi livelli. Il sospetto colpevole – di origini cecene – è stato arrestato: è un ex allievo della scuola. Lo spiegamento dei soldati dovrà essere completato entro lunedì sera.

L’attacco è avvenuto ad Arras, nel nord-est della Francia, città dove vivono sia musulmani che ebrei. La Francia si è svegliata così oggi con un allarme attentato. Almeno otto persone sono state prese in custodia, oltre all’aggressore, due dei suoi fratelli, ha detto una fonte della polizia.

La vittima deceduta, Dominique Bernard, insegnante di francese “è intervenuta per prima e senza dubbio ha salvato lui stesso molte vite umane”, ha sottolineato Macron, invitando i francesi a “stare uniti” di fronte “alla barbarie del terrorismo islamico”.

M.O., Israele: movimento sicuro per abitanti Gaza dalle 9 alle 15

M.O., Israele: movimento sicuro per abitanti Gaza dalle 9 alle 15Milano, 14 ott. (askanews) – L’Esercito israeliano dice in lingua araba su X che consentirà il movimento sicuro per gli abitanti di Gaza su due strade principali a sud del territorio tra le 10.00 e le 16.00 locali (dalle 9 alle 15 italiane). “Nei giorni scorsi vi abbiamo lanciato un appello a lasciare Gaza City a sud di Wadi Gaza per preservare la vostra sicurezza” twitta l’Idf. “Desidero informarvi che l’Idf consentirà la circolazione sicura lungo le strade indicate tra le ore 10.00 e le ore 16.00” si aggiunge.

Si stima che decine di migliaia di palestinesi si siano diretti a sud dal nord di Gaza dopo l’ordine israeliano: un esodo secondo le Nazioni Unite, per le quali più di 400.000 palestinesi erano stati sfollati a causa delle ostilità prima dell’annuncio dell’Idf. Un movimento significativo di civili palestinesi verso sud è già stato segnalato anche da un portavoce dell’Idf. Durante i raid nella Striscia di Gaza di venerdì, secondo il portavoce dell’Idf Daniel Hagari, l’esercito israeliano è riuscito a recuperare i corpi di diversi israeliani dispersi dall’attacco a sorpresa di Hamas di sabato scorso e ad avvisare le loro famiglie.

M.O., le ambiguità della Commissione Ue sul blocco di Gaza

M.O., le ambiguità della Commissione Ue sul blocco di GazaBruxelles, 13 ott. (askanews) – Qual è la linea della Commissione europea sull’assedio militare e il blocco di Gaza da parte di Israele, e soprattutto sul suo devastante impatto sulla popolazione civile palestinese intrappolata nella Striscia? Una posizione ufficiale dell’Esecutivo comunitario è stata espressa oggi dal portavoce capo, Eric Mamer, durante il briefing quotidiano per la stampa. Ma ascoltando poi le parole, da una parte, dell’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, e dall’altra della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è difficile tenerle insieme.

Una differenza di toni e di accenti si nota soprattutto nel modo in cui viene considerato (o ignorato) il blocco deciso e attuato da Israele sulle forniture alla popolazione di Gaza di cibo, acqua, elettricità e medicine, e lo stesso avvertimento ai civili affinché sia evacuato entro 24 ore il Nord della Striscia, per un totale di un milione di persone. Borrell, parlando nel pomeriggio da Pechino, dove si trovava per una missione nell’ambito del “dialogo strategico Ue-Cina”, ha criticato come “irrealistico” l’avvertimento di Israele, a causa del pochissimo tempo, 24 ore, concesso per l’evacuazione.

“Riguardo a questo avvertimento dell’esercito israeliano nei confronti dei civili affinché lascino il nord di Gaza – ha detto l’Alto Rappresentante -, certamente i civili devono essere avvertiti in anticipo. Devono essere avvisati delle imminenti operazioni militari per consentire loro di andarsene, che è ciò che ha fatto Israele. Ma tali avvertimenti, e i movimenti attesi di gran parte della popolazione che dovrebbero produrre, e stiamo parlando di un milione di persone, devono essere realistici. E certamente è del tutto irrealistico che un milione di persone possa spostarsi in 24 ore”, ha sottolineato. “Lo ha detto anche – ha ricordato Borrell – il Segretario generale delle Nazioni Unite (Antonio Guterres, ndr), e mi unisco a lui nel dire che: sì, è positivo avere un avvertimento, ma l’avvertimento deve essere realistico per evitare conseguenze umanitarie devastanti”.

Sì, – ha continuato l’Alto Rappresentante – c’è profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza, in particolare a causa della carenza di acqua, cibo e forniture mediche, carburante ed elettricità. Come ha ricordato il Segretario Generale Onu, e come ho detto anch’io dopo in Oman” martedì scorso, dopo le riunioni dei ministri degli Esteri dell’Ue con gli omologhi dei Paesi del Golfo, “creare un blocco delle forniture di acqua, cibo, carburante e delle forniture mediche non è conforme al diritto internazionale”. “Ci uniamo quindi – ha indicato Borrell – all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, e lo ringrazio per essere pronto ad agire. Sosteniamo gli sforzi delle Nazioni Unite per contribuire ad alleviare la situazione, anche incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e creando lo spazio per gli aiuti umanitari tanto necessari”.

“Questo è perfettamente compatibile – ha puntualizzato l’Alto Rappresentante Ue – con la forte condanna del terribile attacco che Israele ha subito da parte di Hamas”. Di tono molto diverso sono state le dichiarazioni della presidente della Commissione in occasione del suo incontro di oggi a Tel-Aviv con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, al quale ha espresso tutta la solidarietà dell’Unione europea. Dopo aver ricordato che “Israele ha il diritto di difendersi, anzi, ha il dovere di difendere il proprio popolo”, von der Leyen ha osservato: “Vorrei anche essere molto chiara sul fatto che solo Hamas è responsabile di ciò che sta accadendo”. “Gli atti di Hamas non hanno nulla a che fare con le legittime aspirazioni del popolo palestinese. Al contrario, l’orrore scatenato da Hamas non fa altro che portare ancora più sofferenze ai palestinesi innocenti. Anche loro sono minacciati. Le azioni spregevoli di Hamas sono il segno distintivo dei terroristi. E so – ha sottolineato in modo sibillino la presidente della Commissione – che la risposta di Israele dimostrerà che si tratta di una democrazia”. Questo è l’unico punto del suo intervento in cui von der Leyen ha fatto riferimento alla situazione di Gaza, senza mai menzionare il blocco delle forniture, le vittime civili dei bombardamenti israeliani, la situazione umanitaria sempre più drammatica nella Striscia, da cui la popolazione civile non può uscire né verso l’Egitto, che mantiene chiuso il valico di Rafah né, naturalmente, verso Israele. A queste due diverse linee, bisogna aggiungerne poi una terza, la posizione istituzionale “ufficiale” della Commissione che cerca di contemperarle: è la “line to take” (la “linea da tenere” nel gergo di Bruxelles) così come è stata espressa oggi (per lo più leggendo fedelmente il documento che la riportava) dal portavoce capo Eric Mamer. “L’Ue – ha ricordato Mamer – condanna inequivocabilmente gli attacchi terroristici violenti e indiscriminati sferrati da Hamas in Israele e deplora profondamente la perdita di vite umane; questa – ha indicato – è la premessa che dobbiamo sempre tenere presente in questa situazione”. “Abbiamo anche detto e ripetuto che Israele ha il diritto di difendersi” ha continuato il portavoce, aggiungendo poi che questo deve essere fatto “in linea con il diritto internazionale umanitario e che la protezione dei civili è della massima importanza da tutte le parti e ovunque”, una precisazione importante, ma assente nelle dichiarazioni di von der Leyen. “Questa – ha sottolineato Mamer – è la nostra posizione: i civili devono essere pre-avvertiti e allertati riguardo alle operazioni militari imminenti, consentendo loro di andarsene, e questo è ciò che ha fatto Israele”. Qui manca del tutto la critica di Borrell e di Guterres alla eccessiva brevità del periodo di preavviso. Ci sono, in compenso, i riferimenti alle Nazioni Unite: “Tali avvertimenti e le mosse previste da gran parte delle popolazioni devono evitare, come ha sottolineato l’Onu, forti conseguenze umanitarie”. “È anche importante chiarire – ha evidenziato ancora il portavoce – che Hamas non deve impedire alle persone di andarsene e non dovrebbe usarle come scudi umani i civili, poiché ciò costituirebbe un’altra atrocità da parte di Hamas ed equivarrebbe a un crimine di guerra”. “Si teme – ha rilevato ancora Mamer – il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza, in particolare a causa della carenza di acqua, cibo, forniture mediche ed elettricità”. Qui c’è un capolavoro di equilibrismo: la causa del “deterioramento” della situazione umanitaria sarebbe “la carenza” delle forniture essenziali alla popolazione, e non il fatto che Israele le ha bloccate. “L’Ue – ha proseguito il portavoce, sbilanciandosi questa volta più verso Borrell – sostiene quindi gli appelli del Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ed è pronta a sostenere gli sforzi volti ad alleviare la situazione, anche incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e consentendo la consegna degli aiuti umanitari tanto necessari”. “Intensificheremo ulteriormente i nostri impegni con tutti gli attori regionali e i principali partner internazionali. Questa – ha concluso Mamer – è la nostra posizione in seguito all’appello da parte delle autorità israeliane per l’evacuazione del Nord della Striscia di Gaza”.

”L’Ue è al fianco di Israele”: Netanyahu ringrazia Von der Leyen

”L’Ue è al fianco di Israele”: Netanyahu ringrazia Von der LeyenRoma, 13 ott. (askanews) – Benjamin Netanyahu ha incontrato il presidente della Commissione europea a Tel Aviv e ha ringraziato l’Unione Europea per il sostegno. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro israeliano.

Ursula von der Leyen ha a sua volta ribadito che Bruxelles è schierata al fianco dello Stato ebraico. “Questo è il momento di essere solidali con Israele e il suo popolo”, ha dichiarato la presidente della Commissione, “Vorrei anche essere molto chiara sul fatto che Hamas è l’unico responsabile di ciò che sta accadendo”. Von der Leyen ha aggiunto che le azioni “di Hamas non hanno nulla a che fare con la legittima aspirazione del popolo palestinese. Al contrario, l’orrore che Hamas ha scatenato non fa altro che portare ulteriori sofferenze a palestinesi innocenti. Anche loro sono sotto minaccia”.La presidente della Commissione ha anche osservato che “so che il modo in cui Israele risponderà dimostrerà che è una democrazia”.

Von der Leyen ha dichiarato di essere in contatto con i leader di Giordania ed Egitto e ha anche affrontato la questione dell’antisemitismo e degli ‘hate speech’ (discorsi di odio). “Siamo profondamente preoccupati per la diffusione dei discorsi d’odio online e delle fake news, che proliferano a una velocità preoccupante e di cui è persino difficile tenere traccia”, ha dichiarato, sottolineando che “siamo già in contatto con le piattaforme di social media per ricordare loro gli obblighi che hanno”.

Da Gaza in migliaia in macchina e a piedi in viaggio verso Sud

Da Gaza in migliaia in macchina e a piedi in viaggio verso SudRoma, 13 ott. (askanews) – Migliaia di persone stanno raggiungendo la zona meridionale della Striscia di Gaza, in macchina e a piedi, dopo che Israele ha concesso 24 ore di tempo per lasciare la zona nord dell’enclave palestinese. E’ quanto riporta il corrispondente di Al Jazeera, che ha raggiunto la città di Deir al-Balah, nella parte centro-meridionale della Striscia di Gaza. “Di solito impiegavo 15 minuti per arrivare qui da Gaza City, ma questa volta ci ho messo quasi due ore a causa del gran numero di persone e di famiglie che si stanno spostando dalle zone settentrionali e centrali di Gaza verso il Sud, sia in macchina che a piedi – ha raccontato il corrispondente – lungo la strada sono stato testimone di una vera tragedia. Ho visto migliaia di persone portare con sé i propri figli. Alcuni portavano materassi o piccole borse con dentro tutto quello che hanno potuto portare con loro – cose essenziali come vestiti per i loro figli e i documenti necessari. La maggior parte di loro era a piedi con i figli, non era a bordo di veicoli”.

Israele ordina l’evacuazione di Gaza. Hezbollah: pronti a combattere

Israele ordina l’evacuazione di Gaza. Hezbollah: pronti a combattereRoma, 13 ott. (askanews) – Nel giorno in cui tutti gli occhi sono puntati su Gaza e sull’ordine di evacuazione lanciato da Israele per la popolazione civile di Gaza City, si anima il secondo e temuto possibile fronte del conflitto tra Hamas e lo stato ebraico, quello con Hezbollah.

Oggi il movimento islamista con base in Libano ha fatto sentire la sua voce e attraverso le parole del vice segretario Sheikh Naim Qassem ha annunciato che il gruppo è “pronto” e “contribuirà” ai combattimenti contro Israele quando lo deciderà. Hezbollah sta monitorando da vicino le azioni di Israele passo dopo passo e conosce il proprio ruolo, le proprie responsabilità e quando arriverà il momento giusto e deciderà, agirà: “Hezbollah è completamente preparato per qualsiasi scenario”, ha detto il numero due.Parole che arrivano dopo l’incontro del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian a Beirut. Il capo della diplomazia di Teheran, Paese alleato del movimento sciita, ha minacciato che se gli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza non si fermeranno immediatamente, la violenza potrebbe estendersi ad altre parti del Medio Oriente. Il ministro iraniano ha detto: “La cosa divertente è che nel momento in cui l’America chiede alle parti l’autocontrollo, sta permettendo ai criminali della falsa entità sionista di uccidere donne, bambini e civili a Gaza”. Secondo quanto riporta Ap, Amirabdollahian ha aggiunto che “se questi crimini di guerra commessi dall’entità sionista non si fermeranno immediatamente, allora possiamo immaginare qualsiasi possibilità”.

Amirabdollahian ha discusso con il leader del gruppo Hezbollah della instabile situazione in Medio Oriente e “dell’aggressione israeliana a Gaza e dei brutali crimini commessi contro il suo popolo”. Sui timori di un’espansione del conflitto si è espresso nuovamente anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si trova in Israele. “Ci auguriamo che non ci siano iniziative da parte di Hezbollah, lì ci sono 1.300 soldati italiani che fanno parte dell’Unifil, sono portatori di pace e garanzia di pace. L’Italia lavora in favore di una de-escalation, ma dipende molto da quello che faranno gli Hezbollah. Il nostro appello è a tutti a non avviare una nuova stagione che possa incendiare il Medio Oriente”.

Israele ordina evacuazione Gaza. Hezbollah minaccia: pronti a combattere

Israele ordina evacuazione Gaza. Hezbollah minaccia: pronti a combattereRoma, 13 ott. (askanews) – Nel giorno in cui tutti gli occhi sono puntati su Gaza e sull’ordine di evacuazione lanciato da Israele per la popolazione civile di Gaza City, si anima il secondo e temuto possibile fronte del conflitto tra Hamas e lo stato ebraico, quello con Hezbollah.

Oggi il movimento islamista con base in Libano ha fatto sentire la sua voce e attraverso le parole del vice segretario Sheikh Naim Qassem ha annunciato che il gruppo è “pronto” e “contribuirà” ai combattimenti contro Israele quando lo deciderà. Hezbollah sta monitorando da vicino le azioni di Israele passo dopo passo e conosce il proprio ruolo, le proprie responsabilità e quando arriverà il momento giusto e deciderà, agirà: “Hezbollah è completamente preparato per qualsiasi scenario”, ha detto il numero due. Parole che arrivano dopo l’incontro del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian a Beirut. Il capo della diplomazia di Teheran, Paese alleato del movimento sciita, ha minacciato che se gli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza non si fermeranno immediatamente, la violenza potrebbe estendersi ad altre parti del Medio Oriente.

Il ministro ha detto: “La cosa divertente è che nel momento in cui l’America chiede alle parti l’autocontrollo, sta permettendo ai criminali della falsa entità sionista di uccidere donne, bambini e civili a Gaza”. Secondo quanto riporta Ap, Amirabdollahian ha aggiunto che “se questi crimini di guerra commessi dall’entità sionista non si fermeranno immediatamente, allora possiamo immaginare qualsiasi possibilità”. Amirabdollahian ha discusso con il leader del gruppo Hezbollah della instabile situazione in Medio Oriente e “dell’aggressione israeliana a Gaza e dei brutali crimini commessi contro il suo popolo”.

Sui timori di un’espansione del conflitto si è espresso nuovamente anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si trova in Israele. “Ci auguriamo che non ci siano iniziative da parte di Hezbollah, lì ci sono 1.300 soldati italiani che fanno parte dell’Unifil, sono portatori di pace e garanzia di pace. L’Italia lavora in favore di una de-escalation, ma dipende molto da quello che faranno gli Hezbollah. Il nostro appello è a tutti a non avviare una nuova stagione che possa incendiare il Medio Oriente”.

In Francia attacco all’arma bianca al grido di “Allah Akbar”, ucciso un insegnante di liceo

In Francia attacco all’arma bianca al grido di “Allah Akbar”, ucciso un insegnante di liceoRoma, 13 ott. (askanews) – Un morto e due feriti gravi in seguito a un attacco all’arma bianca avvenuto in un liceo di Arras in Francia. Un aggressore armato di coltello ha fatto irruzione nell’istituto e al grido di “Allah Akbar”, ha accoltellato un insegnante, secondo la ricostruzione dei media locali.

Diverse altre vittime sono rimaste ferite. L’aggressore è stato fermato dalla polizia, secondo il ministero dell’Interno francese, e tutte le scuole della città sono state chiuse. Uno dei feriti gravi è un altro professore e il terzo un agente della sicurezza, accoltellato più volte, che è in pericolo, scrive il quotidiano Figaro.

L’aggressore, così come suo fratello, sono stati arrestati dalla polizia secondo il Ministero degli Interni. Entrambi sarebbero di origine cecena. La Procura nazionale antiterrorismo francese ha aperto un’indagine dopo l’attentato al liceo Gambetta di Arras, con l’accusa di “assassinio in relazione a un’impresa terroristica”, “tentato omicidio in relazione a un’impresa terroristica” e “associazione per delinquere terroristica finalizzata alla preparazione di delitti contro la persona”. Lo scrive il quotidiano Figaro a proposito dell’aggressione all’arma bianca in un liceo, in cui si contano un morto e due feriti gravi. Il presidente francese Emmanuel Macron andrà ad Arras, sempre secondo il quotidiano, e lo raggiungerà anche il ministro dell’Istruzione Gabriel Attal e il ministro dell’Interno Gerard Darmanin.

Il presunto colpevole, arrestato dopo l’attacco, è di origine cecena ed è presente nell’elenco dei soggetti segnalati per radicalizzazione.