L’Oms dice che spostare i pazienti vulnerabili da Gaza è una “condanna a morte”Roma, 13 ott. (askanews) – Chiedere ai pazienti vulnerabili di evacuare gli ospedali di Gaza equivale a una “condanna a morte”, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), il cui direttore generale Tedros ha fatto appello a Israele affinché revochi l’ordine di evacuazione di Gaza City.
“Ci sono persone gravemente malate le cui ferite prevedono che la loro unica possibilità di sopravvivenza sia l’uso di dispositivi di supporto vitale, come i ventilatori meccanici”, ha detto a Reuters il portavoce dell’Oms Tarik Jasarevic. “Quindi spostare quelle persone è una condanna a morte. Chiedere agli operatori sanitari di farlo è oltremodo crudele”. Intanto Tedros ha scritto che gli ospedali di Gaza sono al “punto di rottura” e “senza l’immediato ingresso degli aiuti, i servizi sanitari essenziali si fermeranno”.
Il ministro degli Esteri Tajani è a Tel AvivRoma, 13 ott. (askanews) – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani è atterrato a Tel Aviv. “Arrivato in #Israel”, ha scritto su X.
“Il crimine di guerra è decapitare i bambini. Quelli sono delitti efferati. I terroristi di Hamas non sono diversi dai nazisti. Sono dei vigliacchi. Un militare non decapiterebbe un bambino di due mesi. E poi continuano a piovere razzi da Gaza. Hamas deve smettere di lanciare missili contro Israele, altrimenti è ovvio che ci sia una reazione”, aveva detto a La Stampa. Tajani chiede anche, all’opinione pubblica, di “non confondere Hamas con i palestinesi. La Palestina è una cosa diversa. Il popolo palestinese è una vittima di Hamas” perché quando “parliamo di Hamas, parliamo di una ridotta minoranza di violenti e criminali”.
Rapporto Congresso Usa: rischio di guerra simultanea con Russia e CinaRoma, 13 ott. (askanews) – Gli Stati Uniti devono intensificare gli sforzi per la modernizzazione delle proprie forze miliari convenzionali e nucleari ed essere pronti alla possibilità di guerre simultanee con Cina e Russia: la raccomandazione arriva dalla Commissione del Congresso sulla postura strategica degli Stati Uniti, che ha diffuso ieri un nuovo rapporto, in cui il contesto globale viene descritto come “fondamentalmente diverso da qualsiasi cosa vissuta in passato, anche nei giorni più bui della Guerra Fredda”.
Il comitato bipartisan, composto da sei democratici e sei repubblicani, chiede di agire con urgenza e “immediatamente” per affrontare le minacce che gravano sugli Stati Uniti. Il rapporto è frutto di un anno di valutazione delle forze convenzionali e nucleari degli Stati Uniti e arriva 14 anni dopo la pubblicazione dell’ultima importante revisione nel 2009. “Oggi, gli Stati Uniti sono sul punto di avere non uno, ma due avversari nucleari di pari peso, ciascuno con l’ambizione di cambiare lo status quo internazionale, con la forza, se necessario: una situazione che gli Stati Uniti non avevano previsto e per la quale non hanno previsto di prepararsi”, scrivono il presidente della commissione Madelyn Creedon e il vicepresidente Jon Kyl nella loro introduzione al rapporto.
Secondo la commissione, mentre il rischio di un grave conflitto nucleare rimane basso, “sebbene non inevitabile, cresce il rischio di un conflitto militare con uno o entrambi Paesi, la Russia e la Cina, sebbene non inevitabile, con esso il rischio dell’uso dell’arma nucleare contro il territorio degli Stati Uniti”. Il rapporto registra i progressi compiuti da Russia e Cina in termini di difesa aerea e missilistica e inserisce, vidimandola, la previsione del Pentagono secondo cui la Cina avrà probabilmente 1.500 testate nucleari entro il 2035.
Tra le raccomandazioni, l’esortazione a realizzare “appieno e con urgenza” il programma di modernizzazione delle armi nucleari iniziato nel 2010 e che dovrebbe durare 30 anni. Questo va ampliato per includere tutte le testate, i sistemi di lancio nucleare e comando, controllo e comunicazioni nucleari. Altre raccomandazioni riguardano lo schieramento di più armi nucleari tattiche in Asia ed Europa, l’aumento della produzione di bombardieri stealth B-21 e sottomarini nucleari di classe Columbia e un migliore uso delle tecnologie emergenti come le capacità ipersoniche e l’intelligenza artificiale.
Israele ordina l’evacuazione di Gaza City. Hamas: è propaganda, restateRoma, 13 ott. (askanews) – Evacuare Gaza City e spostarsi nel Sud della Striscia entro 24 ore. E’ questo l’avvertimento lanciato dall’esercito israeliano alla popolazione civile, 1,1 milioni di persone che vivono a Gaza City, la metà della popolazione dell’intero territorio controllato da Hamas. “Una misura umanitaria”, ha spiegato l’Idf, perché “i civili non sono il nostro nemico”, l’obiettivo è il gruppo islamista, che gestisce l’enclave. E che ha invitato i cittadini palestinesi a non lasciare le proprie case, parlando di “propaganda” da parte di Israele. Intanto, l’Onu, informato dall’esercito israeliano dell’ordine di evacuazione, ha chiesto l’annullamento dell’ordine perché porterebbe a conseguenze devastanti e portare a “una catastrofe umanitaria”.
“L’Idf chiede l’evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case verso sud per la loro sicurezza e protezione”, ha reso noto l’esercito aggiungendo che “l’organizzazione terroristica Hamas ha intrapreso una guerra contro lo Stato di Israele e Gaza City è un’area in cui si svolgono le operazioni militari. Questa evacuazione è per la vostra sicurezza”. Il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio, Daniel Hagari ha dichiarato: “Stiamo combattendo un gruppo terroristico, non la popolazione di Gaza. Vogliamo che i civili non subiscano danni, ma non possiamo convivere con il dominio di Hamas-Isis vicino al nostro confine”. Hamas dal canto suo ha ribattuto che “l’occupazione sta tentando di diffondere e far circolare falsa propaganda attraverso vari mezzi, con l’obiettivo di creare confusione tra i cittadini e minare la stabilità del nostro fronte interno” e ha quindi invitato la popolazione a non lasciare le proprie case e ha dichiarato che anche le ong internazionali, che hanno ricevuto la stessa allerta dei civili, non si sposteranno da Gaza. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (UNWRA), però, ha annunciato di aver trasferito il suo centro operativo ma che nella città restano sfollati e assistiti dall’organizzazione.
Intanto continua ad aggravarsi il bilancio dei combattimenti tra Israele ed Hamas: il ministero della Sanità di Gaza afferma che 1.537 palestinesi sono stati uccisi e altri 6.612 sono rimasti feriti negli attacchi aerei israeliani nella Striscia e le forze di difesa israeliane hanno riferito che almeno 1.300 civili e soldati sono stati uccisi. E Human Rights Watch “ha verificato, sulla base di video e resoconti di testimoni, che le forze israeliane hanno utilizzato fosforo bianco nelle operazioni militari in Libano e Gaza rispettivamente il 10 e 11 ottobre 2023. Sale la tensione a Gerusalemme, per il primo venerdì di preghiera dall’inizio degli scontri: la polizia israeliana sta dispiegando ulteriori forze in preparazione alla preghiera del venerdì nella moschea di Al-Aqsa. Oltre 2.500 agenti di polizia e volontari metteranno in sicurezza la Città Vecchia di Gerusalemme e i suoi dintorni. E l’accesso alla Spianata delle Moschee verrà consentito soltanto agli over 60.
M.O., Onu: Israele ritiri ordine evacuazione Gaza, è devastanteRoma, 13 ott. (askanews) – “Le Nazioni Unite sono state informate che Israele ha ordinato a 1,1 milioni di residenti del nord di Gaza di trasferirsi nel sud del territorio entro 24 ore”, ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric chiedendo che l’ordine venga annullato perché avrebbe conseguenze “umanitarie devastanti”.
“Le Nazioni Unite lanciano un forte appello affinché tale ordine, se confermato, venga annullato” “e ritengono impossibile che un simile movimento abbia luogo senza conseguenze umanitarie devastanti”.
Esercito Israele ordina evacuazione per la popolazione di Gaza CityRoma, 13 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha ordinato a 1,1 milioni di civili di Gaza City di evacuare dalle loro case: “L’IDF chiede l’evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case verso sud per la loro sicurezza e protezione”.
“L’organizzazione terroristica Hamas ha intrapreso una guerra contro lo Stato di Israele e Gaza City è un’area in cui si svolgono le operazioni militari. Questa evacuazione è per la vostra sicurezza”, recita l’avvertimento dell’esercito israeliano in cui si aggiunge che il rientro nella città sarà possibile soltanto quando ci sarà un altro annuncio. “I terroristi di Hamas si nascondono nella città di Gaza all’interno di tunnel sotto le case e all’interno di edifici popolati da innocenti civili di Gaza. Civili di Gaza City, evacuate a sud per la vostra sicurezza e quella delle vostre famiglie e prendete le distanze dai terroristi di Hamas che vi usano come scudi umani”, prosegue l’allerta dell’Idf.
L’esercito ha sottolineato che “farà grandi sforzi per evitare di danneggiare i civili”. Il portavoce, il contrammiraglio, Daniel Hagari ha dichiarato: “Stiamo combattendo un gruppo terroristico, non la popolazione di Gaza. Vogliamo che i civili non subiscano danni, ma non possiamo convivere con il dominio di Hamas-Isis vicino al nostro confine”. E l’ordine di evacuazione per i palestinesi dall’area ha lo scopo di garantire “libertà di azione e di rendere maggiore il danno” contro Hamas. L’Onu ha affermato che una evacuazione di queste dimensioni entro 24 è impossibile e Hagari ha ammesso che “ci vorranno diversi giorni”, ma “stiamo trasmettendo (l’avvertimento) attraverso i canali di comunicazione e in arabo, ci sono modi affinché il messaggio raggiunga la popolazione”.
M.O., esercito Israele ordina evacuazione a 1,1 mln civili a GazaRoma, 13 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha ordinato a 1,1 milioni di civili di Gaza City di evacuare dalle loro case: “L’IDF chiede l’evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case verso sud per la loro sicurezza e protezione”.
“L’organizzazione terroristica Hamas ha intrapreso una guerra contro lo Stato di Israele e Gaza City è un’area in cui si svolgono le operazioni militari. Questa evacuazione è per la vostra sicurezza”, recita l’avvertimento dell’esercito israeliano in cui si aggiunge che il rientro nella città sarà possibile soltanto quando ci sarà un altro annuncio. “I terroristi di Hamas si nascondono nella città di Gaza all’interno di tunnel sotto le case e all’interno di edifici popolati da innocenti civili di Gaza. Civili di Gaza City, evacuate a sud per la vostra sicurezza e quella delle vostre famiglie e prendete le distanze dai terroristi di Hamas che vi usano come scudi umani”, prosegue l’allerta dell’Idf.
L’esercito ha sottolineato che “farà grandi sforzi per evitare di danneggiare i civili”. Il portavoce, il contrammiraglio, Daniel Hagari ha dichiarato: “Stiamo combattendo un gruppo terroristico, non la popolazione di Gaza. Vogliamo che i civili non subiscano danni, ma non possiamo convivere con il dominio di Hamas-Isis vicino al nostro confine”. E l’ordine di evacuazione per i palestinesi dall’area ha lo scopo di garantire “libertà di azione e di rendere maggiore il danno” contro Hamas. L’Onu ha affermato che una evacuazione di queste dimensioni entro 24 è impossibile e Hagari ha ammesso che “ci vorranno diversi giorni”, ma “stiamo trasmettendo (l’avvertimento) attraverso i canali di comunicazione e in arabo, ci sono modi affinché il messaggio raggiunga la popolazione”.
M.O., Blinken: attacco Hamas è come “dieci 11 settembre”Roma, 12 ott. (askanews) – L’attacco di Hamas “è l’equivalente di dieci 11 settembre” in termini di perdite di vite umane, “questo attacco è stato devastante”, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken che si trova a Tel Aviv.
Rispondendo a una domanda sulla possibilità che gli Stati Uniti intervengano se i militanti Hezbollah in Libano aprissero un secondo fronte nella regione, ha detto che gli americani sono determinati a far sì che “non ci sia un secondo fronte” e che nessuno dovrebbe “tentare di trarre vantaggio da questo momento”.
Il G7 finanziario condanna da Marrakech gli attacchi di Hamas a IsraeleMarrakech, 12 ott. (askanews) – Con un segnale netto e inequivocabile i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali del G7 (Usa, Canada, Germania, Italia, Regno Unito, Giappone, Francia), riunitisi a Marrakech in Marocco, hanno condannato gli attacchi di Hamas a Israele. “Inequivocabilmente condanniamo i recenti attacchi terroristici di Hamas allo Stato di Israele ed esprimiamo la nostra solidarietà al popolo israeliano”, si legge nel comunicato finale nel quale viene peraltro ribadito “il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina e siamo uniti – si legge – nella nostra condanna della aggressione illegale, ingiustificabile, e della guerra di aggressione non provocata della Russia nei confronti dell’Ucraina”. “Continueremo – si legge ancora – i nostri sforzi per assicurare che la Russia paghi la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina”.
M.O., Crosetto: evitare escalation più vasta e vittime civiliBruxelles, 12 ott. (askanews) – “A noi preoccupa che non ci sia una escalation, che non ci siano persone che non c’entrano nulla in questo scontro, come è successo ai coloni, ai bambini, ai neonati israeliani, che rimangano in mezzo a quella che è una legittima reazione da parte di Israele, che si è sentito attaccato e deve difendersi”. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando con i giornalisti a margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato, questo pomeriggio nella sede dell’Alleanza a Bruxelles.
“Probabilmente – ha osservato Crosetto – la convivenza con Hamas, che fino adesso è avvenuta in qualche modo e non aveva avuto effetti così devastanti, adesso è impossibile. E quindi la reazione di Israele adesso è assicurarsi il futuro; e il futuro probabilmente comprende uno scontro con Hamas molto duro”. “Questo può avere conseguenze? Noi ci auguriamo di no. L’Italia – ha assicurato il ministro – farà di tutto perché siano rispettati i diritti delle persone che non c’entrano nulla, perché sono estranee a questa cosa. Io non sovrappongo Hamas al popolo palestinese, li tengo ben distinti”.
“E soprattutto”, bisogna “che non ci sia un’escalation che incide su un’area molto più vasta di quella su cui stiamo concentrando adesso l’attenzione. Questo penso – ha detto Crosetto – che debba essere l’obiettivo di tutta la comunità internazionale”. Ma Israele, è stato chiesto al ministro, è d’accordo con i corridoi umanitari, lascerà uscire i civili da Gaza? “Da quello che ho sentito io, e dalle stesse dichiarazioni del mio collega israeliano (Yoav Galant, che ha partecipato alla riunione della Nato, ndr), è aperto ed è sempre stato aperto, non è mai stato chiuso. E la possibilità fin dall’inizio è stata data a chiunque volesse allontanarsi; bisogna agire in modo tale che le persone intanto lo sappiano, e poi che in qualche modo riescano a muoversi. E penso che questo sia l’obiettivo che deve garantire soprattutto la comunità internazionale: chi vuole andar via deve poter andar via immediatamente. Deve essere assicurato un corridoio per uscire” da Gaza “e per trovare un posto dove poter andare”.
A una domanda sulla possibilità che le forze di pace italiane siano chiamate a partecipare alla predisposizione dei corridori umanitari per uscire da Gaza, il ministro ha risposto: “L’Italia non si è mai tirata indietro. Qualora fosse richiesto dalla comunità internazionale, dall’Onu, un impegno italiano di pace di questo tipo saremmo i primi a essere disponibili. Ma per adesso nessuno ha chiesto nulla di simile”. Quanto alle immagini sugli attacchi terroristici ai civili israeliani che ha mostrato ai colleghi della Nato il ministro israeliano Galant, “si tratta della violenza – ha riferito Crosetto – con cui Hamas ha deciso di agire nei confronti di bambini, neonati, donne anziane e giovani. Anche la guerra, nella sua drammaticità, ha delle regole; quando si superano, si va al di là di quello che è umano. Quindi è normale che la reazione da parte di chi ha subito una ferita così forte sia una reazione forte”.
C’è una possibilità di dialogo con Hamas per liberare gli ostaggi? “Se c’è – ha osservato Crosetto – non è una cosa che può affrontare la Nato. La possono affrontare alcune nazioni che hanno un dialogo più facile con Hamas, non sono sicuramente la Nato o le nazioni occidentali che hanno un dialogo con Hamas. Ci sono nazioni che hanno un dialogo” con l’organizzazione terroristica “e penso che spetti a loro cercare in ogni modo di stemperare questa situazione drammatica”. Ma dialogare con certi paesi, gli è stato chiesto ancora, non è un segno di debolezza dell’Occidente? “Mi pare – ha replicato il ministro – che parliamo con quegli Stati, da sempre, di altri temi economici. Se non ci vergogniamo a parlare di temi economici, o che riguardano l’energia, non vedo perché dovremmo vergognarci a parlare di temi umanitari. I temi umanitari travalicano le differenze, nel momento in cui deve prevalere la ragione e non sicuramente l’ideologia”, ha concluso. Loc