Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

La Siria: Israele ha attaccato gli aeroporti di Aleppo e Damasco

La Siria: Israele ha attaccato gli aeroporti di Aleppo e DamascoRoma, 12 ott. (askanews) – Israele ha attaccato gli aereoporti siriani di Damasco e Aleppo, riferiscono i media siriani, secondo cui la difesa contraerea della Siria ha risposto ai bombardamenti.

Secondo fonti locali siriane, gli scali non sarebbero funzionanti dopo il duplice attacco attribuito ad Israele, lanciato in corrispondenza dell’avvicinarsi di un aereo proveniente da Teheran. Riguardo il velivolo, che avrebbe fatto inversione di rotta, circolano diverse voci: che a bordo vi potrebbe essere stato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian atteso oggi a Damasco, e che si trattasse di un cargo con forniture di armi destinate ad Hamas. 

Netanyahu: Hamas è nemico della civiltà

Netanyahu: Hamas è nemico della civiltàRoma, 12 ott. (askanews) – “Hamas è nemico della civiltà, ha massacrato giovani, ucciso genitori davanti a bambini e bambini davanti a genitori, ha bruciato e decapitato persone”. Lo ha detto oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa con il segretario di Stato Usa Antony Blinken a Tel Aviv. “La cosa che fa più male è la loro celebrazione, è glorificare il male”, ha insistito Netanyahu, aggiungendo: “Hamas deve esere trattato nello stesso modo in cui noi siamo stati trattati”.

Germania, Scholz: l’Olocausto ci impone di difendere Israele. E dà l’ok all’uso dei droni

Germania, Scholz: l’Olocausto ci impone di difendere Israele. E dà l’ok all’uso dei droniRoma, 12 ott. (askanews) – La Germania ha offerto aiuto militare a Israele e promesso di reprimere il sostegno a Hamas in patria in seguito all’attacco del gruppo islamista palestinese contro Israele.

Il ministero della Difesa tedesco ha affermato di aver accettato la richiesta israeliana di utilizzare fino a due dei cinque droni da combattimento Heron TP attualmente noleggiati dall’esercito tedesco e già presenti in Israele per l’addestramento del personale militare tedesco. E il ministro della Difesa Boris Pistorius ha detto a Bruxelles che Israele ha richiesto munizioni per le navi da guerra, richiesta che verrà ora discussa. Il cancelliere Olaf Scholz ha riferito al parlamento tedesco di aver chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di informare la Germania di eventuali necessità, “ad esempio il trattamento dei feriti”. “In questo momento, c’è solo un posto per la Germania: il posto al fianco di Israele”, ha detto ai deputati. “La nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, rende per noi un compito perpetuo difendere la sicurezza dello Stato di Israele”, ha aggiunto.

Scholz ha anche assicurato che la Germania emanerà un divieto formale di attività da parte o a sostegno di Hamas, che è già elencato dall’Unione europea come gruppo terroristico. Gruppi come Samidoun, responsabile dell’azione della pasticceria del fine settimana, saranno banditi. Scholz ha infine affermato che ci sarà “tolleranza zero per l’antisemitismo”. La cancelliera ha messo anche in dubbio la mancanza di una chiara condanna dell’attacco di Hamas da parte dell’Autorità palestinese e del presidente dell’Anp Abu Mazen, affermando che “il loro silenzio è vergognoso”.

Scholz ha infine attaccato il ruolo dell’Iran nella regione. “Non abbiamo prove tangibili che l’Iran abbia dato un sostegno concreto e operativo a questo vile attacco di Hamas”, ha detto. “Ma è chiaro a tutti noi che, senza il sostegno iraniano negli ultimi anni, Hamas non sarebbe stata capace di questi attacchi senza precedenti sul territorio israeliano”.

Diplomazia al lavoro. Israele: Hamas è Isis di Gaza, sarà guerra lunga e estenuante

Diplomazia al lavoro. Israele: Hamas è Isis di Gaza, sarà guerra lunga e estenuanteRoma, 12 ott. (askanews) – Israele si sta preparando a una campagna militare “lunga ed estenuante contro Hamas” e l’esercito è pronto a “una manovra di terra” nella Striscia di Gaza, anche se al momento “nulla è stato ancora deciso”. A quattro giorni dall’inizio del nuovo conflitto tra lo Stato ebraico e gli estremisti palestinesi di Hamas, la tregua appare ancora molto lontana. Nonostante gli sforzi della comunità internazionale per un cessate il fuoco, per l’apertura di corridoi umanitari e per il rilascio immediato degli ostaggi – oggi il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato nella regione per incontrare i vertici di Israele e Anp -, la situazione sul terreno resta difficile: gli islamisti hanno ripreso il lancio di razzi contro le città d’Israele dopo una tregua di circa dieci ore, mentre il governo di Benjamin Netanyahu non sembra disposto a rinunciare a quella che è diventata una vera e propria caccia all’uomo. “Ogni esponente di Hamas è un uomo morto”, ha detto minaccioso il premier israeliano.

Il bilancio delle vittime a Gaza e in Israele, intanto, continua ad aggravarsi. Nello Stato ebraico i morti sarebbero oltre 1.300, secondo l’aggiornamento pubblicato dal Times of Israel citando fonti sanitarie israeliane. Almeno 3.300 i feriti, di cui quasi 400 in gravi condizioni. Nella Striscia, invece, più di 1.200 persone avrebbero perso la vita, in base ai dati in possesso del ministero della Sanità locale. Sarebbero invece 130 gli ostaggi in mano agli estremisti palestinesi, come ha confermato un portavoce del movimento islamico. Le sirene d’allarme antimissile si sono attivate questa mattina anche nel centro dello Stato ebraico; esplosioni, da impatto e da intercettazione, sono state udite nelle aree di Even Yehuda, Tayibe, Ariel e Kfar Yona. Da parte sua, l’esercito israeliano ha colpito nella notte le forze d’élite Nokhba di Hamas, i cui combattenti avevano guidato l’attacco contro Israele il 7 ottobre. Nel mirino dei militari sono finiti i centri di comando operativo “utilizzati dagli agenti che si sono infiltrati nelle comunità” ebraiche, ha confermato l’aeronautica israeliana su X. Un attacco aereo israeliano ha inoltre ucciso 15 palestinesi in un campo profughi di Gaza, secondo i media di Hamas citati dall’agenzia Reuters, mentre il principale ospedale di Gaza ha fatto sapere di avere solo quattro giorni di carburante per i suoi generatori.

Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha informato i 31 suoi omologhi riuniti a Bruxelles per una ministeriale della Nato sulle atrocità commesse dai terroristi di Hamas contro bambini, donne, uomini e anziani. Il ministro ha anche mostrato loro un video non censurato. “Hamas è l’Isis di Gaza, un’organizzazione feroce, finanziata e sostenuta dall’Iran. Hamas è l’Isis”, ha detto, collegato in videoconferenza. “L’Isis di Gaza non esisterà, ai nostri confini. L’IDF distruggerà Hamas. E daremo la caccia a ogni uomo, macchiato del sangue dei nostri figli”, ha minacciato, dopo che l’esercito aveva confermato la notizia secondo cui i soldati avrebbero trovato una bandiera del gruppo jihadista dello Stato Islamico sul giubbotto di un miliziano di Hamas ucciso durante un assalto al Kibbutz Sufa, vicino al confine di Gaza. Gli alleati della Nato, da parte loro, hanno condannato gli attacchi di Hamas. “Israele non è solo”, ha precisato il segretario generale Jens Stoltenberg. Confermando la loro solidarietà allo Stato ebraico, i ministri hanno chiesto all’esercito di usare una forza “proporzionata” per contrastare questi “ingiustificabili atti di terrorismo”, ed hanno auspicato il rilascio immediato degli ostaggi e la protezione della popolazione civile.

A questo proposito, Israele ed Egitto avrebbero raggiunto un accordo, in linea di principio, sulla creazione di un corridoio umanitario sicuro per l’uscita dalla Striscia di Gaza di cittadini stranieri, mentre il Cairo avrebbe opposto il proprio diniego a un’analoga via d’uscita per i profughi palestinesi. Secondo le autorità egiziane, infatti, la fuga dalla Striscia non servirebbe la causa palestinese e non risolverebbe il conflitto in corso. D’altra parte, Izzat al-Risheq, un alto funzionario di Hamas, parlando alla Cnn dal Qatar, ha detto che è ancora troppo presto per discutere di uno scambio di ostaggi con Israele. “Discuteremo di questo problema solo quando finirà l’aggressione israeliana contro il nostro popolo”. La comunità internazionale resta comunque mobilitata al massimo livello per una de-escalation. Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Israele dove sono previsti incontri con le autorità israeliane tra cui il premier Benjamin Netanyahu. Domani, secondo fonti palestinesi, Blinken vedrà il presidente palestinese Abu Mazen. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, da parte sua, ha precisato di essere impegnato con “tutta la forza” necessaria per il rilascio di tutti gli ostaggi, in stretto coordinamento con Israele. Nel frattempo ha annunciato la sospensione degli aiuti allo sviluppo ai Territori palestinesi in attesa del completamento di una revisione sulla loro destinazione, al fine di assicurare che servano al meglio la pace regionale e la sicurezza di Israele.

E anche la Cina starebbe lavorando per una cessazione delle ostilità. L’inviato cinese per gli Affari del Medio Oriente ha confermato che il suo governo è disposto a collaborare con l’Egitto per promuovere un “cessate il fuoco immediato e la fine delle violenze”. Zhai Jun ha ribadito in particolare la posizione di Pechino a favore di una soluzione a due Stati come “soluzione fondamentale” per raggiungere la pace tra Israele e Palestina. “La comunità internazionale dovrebbe compiere sforzi concreti con il massimo senso di urgenza per promuoverla”, ha affermato. Il presidente egiziano Al Sisi ha sentito oggi il premier britannico Rishi Sunak, mentre il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, a loro volta, hanno discusso del conflitto nella prima telefonata tra i due leader dopo l’accordo mediato proprio dalla Cina tra Teheran e Riad. Raisi e il principe ereditario saudita hanno parlato della “necessità di porre fine ai crimini di guerra contro la Palestina”. Salman ha insistito sul fatto il Regno sta facendo tutti gli sforzi possibili per comunicare con tutte le parti internazionali e regionali allo scopo di fermare l’escalation in corso. (di Corrado Accaputo)

Israele mostra alla Nato video delle atrocità di Hamas: “Isis di Gaza”

Israele mostra alla Nato video delle atrocità di Hamas: “Isis di Gaza”Roma, 12 ott. (askanews) – Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha informato oggi i 31 suoi omologhi riuniti a Bruxelles per la ministeriale della Nato sulle atrocità commesse dai terroristi di Hamas contro bambini, donne, uomini e anziani. Lo ha riferito il suo ufficio, citato dal Times of Israel, precisando che il ministro ha anche mostra loro un video non censurato.

“Siamo stati colpiti duramente. Ma non (bisogna) commettere errori: il 2023 non è il 1943. Siamo gli stessi ebrei, ma abbiamo capacità diverse. Lo Stato di Israele è forte. Siamo uniti e potenti”, ha affermato Gallant. “Hamas è l’Isis di Gaza, un’organizzazione feroce, finanziata e sostenuta dall’Iran. Hamas è l’Isis”, ha quindi insistito il ministro, collegato in videoconferenza con i ministri dell’Alleanza atlantica. “L’Isis di Gaza non esisterà, ai nostri confini. L’IDF distruggerà Hamas. E daremo la caccia a ogni uomo, macchiato del sangue dei nostri figli”. Gallant ha quindi espresso apprezzamento per la dimostrazione globale di solidarietà a Israele, in particolare per il sostegno da parte degli Stati Uniti.

L’esercito israeliano (Idf) ha confermato la notizia secondo cui i soldati avrebbero trovato una bandiera del gruppo jihadista dello Stato Islamico sul giubbotto di un miliziano di Hamas ucciso durante un assalto al Kibbutz Sufa, vicino al confine di Gaza. L’Idf ha pubblicato un’immagine che mostra le truppe che tengono la bandiera. Ieri, un canale Telegram chiamato South First Responders, che ha distribuito filmati scioccanti delle scene nei kibbutz e in altre aree devastate dall’attacco di sabato in Israele, ha pubblicato immagini che mostrano la bandiera dell’Isis.

Responsabili israeliani, tra cui lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno ripetutamente collegato Hamas all’Isis all’indomani dell’attacco, anche se il paragone è visto principalmente come un tentativo di spiegare i livelli di atrocità e depravazione dei miliziani integralisti.

Israele: niente acqua e luce a Gaza finché gli ostaggi di Hamas non saranno rilasciati

Israele: niente acqua e luce a Gaza finché gli ostaggi di Hamas non saranno rilasciatiRoma, 12 ott. (askanews) – Il ministro dell’Energia israeliano Israel Katz ha dichiarato che a Gaza non verranno fornite né elettricità né acqua finché le persone rapite durante l’assalto di Hamas non saranno riportate a casa.

“Aiuti umanitari a Gaza? Nessun interruttore elettrico sarà acceso, nessuna pompa dell’acqua sarà aperta e nessun camion di carburante entrerà finché i rapiti israeliani non torneranno a casa”, ha scritto su X aggiungendo che nessuno “può fare la predica sulla moralità” a Israele.

Guerra Israele-Hamas, l’Egitto rifiuta corridoi umanitari per evacuare i palestinesi da Gaza

Guerra Israele-Hamas, l’Egitto rifiuta corridoi umanitari per evacuare i palestinesi da GazaRoma, 12 ott. (askanews) – Il governo egiziano ha rifiutato qualsiasi proposta di creare corridoi umanitari per i palestinesi in fuga da Gaza, secondo un alto funzionario egiziano che parla in forma anonima. Lo riporta il Times of Israel.

Ieri, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby, ha affermato che l’amministrazione Biden è in trattative attive per ottenere un passaggio sicuro per evacuare i civili da Gaza. L’Egitto ha avviato colloqui con Israele e gli Stati Uniti per consentire la consegna di aiuti e carburante attraverso il valico di Rafah.

Gaza al buio, l’allarme della Croce Rossa: gli ospedali rischiano di diventare obitori

Gaza al buio, l’allarme della Croce Rossa: gli ospedali rischiano di diventare obitoriRoma, 12 ott. (askanews) – Il Comitato internazionale della Croce Rossa lancia l’allarme: gli ospedali di Gaza “rischiano di trasformarsi in obitori”.

“Mentre Gaza perde energia, anche gli ospedali perdono energia, mettendo a rischio i neonati nelle incubatrici e i pazienti anziani sotto ossigeno”, ha detto in una nota il direttore regionale del CICR per il Vicino e Medio Oriente, Fabrizio Carboni dopo che l’unica centrale elettrica di Gaza ha smesso di funzionare perché è rimasta senza carburante, anche i generatori utilizzati stanno finendo il carburante e le batterie si stanno esaurendo.

Guerra Israele-Hamas: aumenta il numero delle vittime. A Gaza altri 51 morti negli ultimi raid della notte

Guerra Israele-Hamas: aumenta il numero delle vittime. A Gaza altri 51 morti negli ultimi raid della notteRoma, 12 ott. (askanews) – Il ministero della Sanità palestinese ha rivisto ancora al rialzo il bilancio delle vittime: sono 1.200 i morti da quando Israele ha iniziato gli attacchi aerei nella zona, in rappresaglia al devastante attacco dei militanti di Hamas sabato.

Il bilancio da entrambe le parti ammonta ora a quasi 2.500 vittime. In precedenza, le forze di difesa israeliane avevano affermato che 1.200 israeliani sono stati uccisi nel weekend. Intanto, l’Onu ha annunciato che sono oltre 338.000 gli sfollati a Gaza. Secondo il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, 51 palestinesi sono stati uccisi e 281 feriti nelle ultime ore di attacchi aerei notturni da parte di Israele.

Le forze di difesa israeliane stanno “attualmente conducendo un attacco su larga scala contro obiettivi terroristici appartenenti all’organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza”, secondo un post sui social media dell’IDF di giovedì, ora locale.

Ambasciatore Israele: “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare”

Ambasciatore Israele: “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare”Roma, 12 ott. (askanews) – “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare. Ci saranno foto e informazioni spiacevoli, ma non ci sono alternative. Cercheremo di ridurre al minimo le vittime tra i civili, ma non possiamo accettare che quello che è successo si ripeta di nuovo. Abbiamo il diritto e il dovere di difenderci. Hamas è come l’Isis, non c’è da stare tranquilli neppure in Italia o in Francia”, dice Alon Bar, ambasciatore d’Israele in Italia sul Messaggero.

“I bambini palestinesi e la popolazione civile di Gaza non sono nostri nemici. Abbiamo sempre cercato di risparmiarli, anche se non sempre ci siamo riusciti. C’è un’enorme differenza tra chi si difende da chi pensa che Israele non debba esistere, e chi intenzionalmente massacra centinaia di ragazzi a una festa, entra in casa, sgozza e decapita i bambini. Foto e notizie delle prossime settimane saranno impegnative. Ma non possiamo continuare a permettere accanto a noi il rafforzamento di capacità terroristiche. Avevamo aumentato i permessi ai palestinesi di Gaza per lavorare in Israele, pensando che questo avrebbe indotto Hamas a non attaccarci. Sbagliavamo”. “Spero si capisca che Israele non può limitarsi a soffrire, deve difendersi in concreto – ribadisce l’ambasciatore – Saremo criticati, ma i palestinesi di Gaza sono vittime di Hamas che ha i depositi di munizioni, le postazioni militari e combattenti nascosti in mezzo alla popolazione. Noi da Gaza ce n’eravamo andati senza lasciare militari o insediamenti, c’è stato uno sforzo immenso della cooperazione internazionale e anche di Israele. Abbiamo consentito al Qatar di dare tutto il supporto alla popolazione della Striscia. Conquale risultato?”.

E alla domanda su un attacco nonostante gli ostaggi Bar spiega: “Noi abbiamo una storia di ostaggi. Per Israele ogni vita umana conta. Tra gli ostaggi ci sono cittadini di altre nazionalità, anche italiani. Speriamo che la pressione internazionale induca a liberarli. Ma se Hamas crede che il possesso di ostaggi creerà una sorta di immunità e che per questo Israele non li attaccherà nella Striscia, sappia che sbaglia. I morti sono già più di 1.200… Non staremo fermi aspettando il prossimo massacro”.