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Musk: Stalink non spegnerà mai suoi terminali in Ucraina

Musk: Stalink non spegnerà mai suoi terminali in UcrainaRoma, 10 mar. (askanews) – L’imprenditore statunitense Elon Musk ha affermato che, nonostante il suo disaccordo con le politiche di Kiev, la sua azienda Starlink, che fornisce telecomunicazioni satellitari, non spegnerà mai i suoi terminali in Ucraina.


In precedenza, Musk ha affermato che il sistema Starlink era la spina dorsale dell’esercito ucraino e che se avesse deciso di spegnerlo, la prima linea delle Forze armate ucraine sarebbe crollata. “Per essere estremamente chiari, non importa quanto io non sia d’accordo con la politica ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che, senza Starlink, le linee ucraine crollerebbero, poiché i russi possono bloccare tutte le altre comunicazioni! Non faremmo mai una cosa del genere o la useremmo come merce di scambio”, ha detto Musk su X. Domenica, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha minacciato di trovare un sostituto per il sistema Starlink, che Varsavia paga per le Forze armate ucraine, se la società di Musk SpaceX, che fornisce i servizi Starlink, si rivelasse un fornitore inaffidabile. In risposta alla pubblicazione di Sikorski, Musk lo ha definito un “ometto” e ha affermato che non c’era un sostituto per Starlink.


In precedenza, i media occidentali avevano riferito che i negoziatori americani avevano presumibilmente sollevato la questione della cessazione dell’accesso a Starlink durante le discussioni di un accordo per fornire agli Stati Uniti l’accesso alle risorse minerarie ucraine. Tuttavia, Musk in seguito ha negato questa informazione.

Romania, Georgescu escluso dalle presidenziali, scontri in piazza

Romania, Georgescu escluso dalle presidenziali, scontri in piazzaRoma, 9 mar. (askanews) – Scontri in piazza a Bucarest tra i tra i sostenitori di Calin Georgescu e la polizia. A innescare le tensioni la decisione dell’ufficio elettorale della Romania di non ammettere la candidatura dello stesso Georgescu alle nuove presidenziali, dopo che la precedente tornata elettorale era stata annullata a seguito dell’affermazione del candidato indipendente di destra.


I manifestanti si erano adunati nei pressi degli edifici dell’ufficio elettorale in attesa della decisione. E quando la polizia ha cercato di allargare le transenne che delimitavano un perimetro attorno all’edificio, sono iniziati gli scontri, secondo quanto riporta il quotidiano romeno Adevarul. Le forse dell’ordine hanno sparato lacrimogeni contro i manifestanti. Georgescu potrà cercare di far ricorso contro la decisione presso la Corte costituzionale, lo stesso organismo che aveva annullato le elezioni.

Starlink, Musk al ministro degli Esteri della Polonia: “Taci, ometto”

Starlink, Musk al ministro degli Esteri della Polonia: “Taci, ometto”Roma, 9 mar. (askanews) – “Stai zitto, omuncolo. Pagate una frazione del costo e non c’è sostituto per Starlink”. Così Elon Musk risponde su X a un messaggio del ministro degli Esteri della Polonia, Radoslaw Sikorski. Quest’ultimo aveva criticato, sempre sul social del magnate, un messaggio in cui lo stesso Musk aveva rilanciato i richiami a cercare un accordo di pace tra Ucraina e Russia, affermando che Starlink è “la spina dorsale dell’esercito Ucraino” e che l’intero fronte sarebbe collassato se avesse spento l’accesso al sistema di comunicazioni satellitare.


“Starlink per l’Ucraina è pagato dal ministero della digitalizzazione della Polonia al costo di circa 50 milioni di dollari l’anno. A parte l’etica di minacciare la vittima di un’aggressione, se Space X si rivelasse inaffidabile – ha scritto il ministro polacco – saremo costretti a cercare altri fornitori”.

Usa, Trump: con i dazi ci riprendiamo quel che ci è stato rubato

Usa, Trump: con i dazi ci riprendiamo quel che ci è stato rubatoRoma, 9 mar. (askanews) – Con i dazi commerciali “ci stiamo riprendendo parte di quello che ci è stato rubato per decenni”. E quando scadranno esenzioni e limitazioni “potrebbero salire, non penso che caleranno, penso che li aumenteremo. Il nostro Paese è stato rapinato per decenni e non ci rapinerà più nessuno”. Lo ha affermato il presidente Usa Donald Trump, che in una intervista a Fox News è tornato sul tema dei dazi commerciali che ha deciso. Come Usa “siamo tornati e siamo di nuovo rispettati. E sono state solo poche settimane”.


“Abbiamo avuto quasi sei settimane grandiose. E spero che possiamo continuare con questo ritmo molto rapido. Voglio un paese dinamico, in cui è l’impresa privata a trainare, non lo Stato. E voglio un apparato militare forte”, ha proseguito. Le parziali marce indietro sui dazi per Canada e Messico sono state decise “perché siamo un grande Paese e voglio aiutare Messico e Canada, che fanno tanta attività con noi”. E le esenzioni per un mese a favore dei produttori auto Usa sono state decise perché “li voglio aiutare. Ma dal 2 aprile diventa un meccanismo reciproco: quello che ci metto di dazi noi lo mettiamo a loro. Ho ritenuto che per il bene dei produttori americani di auto sarebbe stata una cosa equa da fare – ha detto – quindi gli ho dato un po’ di tregua”.


Dopo questo mese di tregua o moderazione “i dazi potrebbero salire – ha avvertito Trump -. Per anni i globalisti hanno rapinato gli Usa. Quello che stiamo facendo è semplicemente riprenderci parte di questo. Gli Usa sono stati rapinati da ogni Paese nel mondo e ora ci riprenderemo molto di tutto questo. Non consentiremo più a nessuno di approfittarsi di noi”. Trump non ha voluto sbilanciarsi a fare previsioni sull’economia. “Odio farlo”, ha detto. Ma ha riconosciuto che “ci sta un periodo di transizione, perché quello che stiamo facendo è molto massiccio. Ci vuole un po’ di tempo ma poi sarà fantastico per noi”. E sui pesanti cali di Wall Street, “la Borsa non è calata così tanto” e comunque “quello che devo fare è costruire un Paese forte. I cinesi hanno prospettive di 100 anni”, mentre finora negli Usa c’erano “prospettive di tre mesi” per le politiche. “Ora noi stiamo gettando fondamenta solidissime per il futuro”.


E poi ci sta l’opposizione dei democratici e del “gruppo Kamala, Biden, Obama. Se avessero vinto penso che non avremmo più un Paese. Ci sta un gruppo di persone, i democratici, che stanno lì seduti, arrabbiati e insolenti, indipendentemente da quello che faccio o quello che dico”. E se continuano a spingere su temi che non interessano agli elettori “finiranno per diventare un partito piccolo, perché la gente non vuole più avere nulla a che fare con queste stupide idee sul transgenderismo ovunque, negli sport femminili. Ma stavano lottando accanitamente per queste cose”. E se è vero che “devi sempre cercare di capire dove stia il tuo opponente, che in affari o in politica”, in questo caso “è qualcosa che non capisco. Non lo capiamo”.


Così come “se guardi alle loro teorie sulle tasse. Per tutta la vita ho sentito politici che dicevano che ti avrebbero tagliato le tasse. E questi dicevano ‘alzeremo le tasse’: mai sentito prima – ha notato Trump -. Questi dicevo che avrebbero fatto il maggior aumento delle tasse della storia”.

Ue, Von der Leyen: gli Usa sono il nostro più stretto alleato

Ue, Von der Leyen: gli Usa sono il nostro più stretto alleatoBruxelles, 9 mar. (askanews) – “Gli Stati Uniti sono stati per più di 80 anni il nostro più stretto alleato. E di fronte alle avversità, gli Stati Uniti e l’Europa sono sempre stati più forti insieme. E sì, ci sono delle differenze, possiamo avere opinioni diverse su alcuni argomenti. Ma se guardiamo agli interessi comuni che abbiamo, questi superano sempre le nostre differenze. Quindi penso che sia importante che lavoriamo insieme. Avremo le nostre differenze, dovremo risolverle, ma dovremo trovare strade comuni”.


Lo ha affermato oggi a Bruxelles la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la sua conferenza stampa in occasione del bilancio dei primi 100 giorni del suo secondo mandato, in risposta ai giornalisti che chiedevano se si possa considerare ancora gli Usa di Donald Trump come un alleato affidabile dell’Europa. “Ovviamente – ha aggiunto von der Leyen – gli Stati Uniti sono alleati. Ciò non significa che il modello che abbiamo avuto negli ultimi 25 o 30 anni, almeno, se non di più, sia ancora quello giusto, che la maggior parte della responsabilità della difesa debba ricadere sugli Stati Uniti e non su tutti gli altri alleati. Dobbiamo fare i nostri compiti a casa. Dobbiamo adempiere alle nostre responsabilità, dobbiamo prenderle sulle nostre spalle. E quindi, il primo passo con il pacchetto ‘ReArm Europe è importante per essere sicuri che possiamo davvero intensificare le nostre capacità di difesa”.


“Essere alleati – ha puntualizzato la presidente della Commissione – non significa che debba esserci uno squilibrio nella responsabilità o nell’onere che è stato condiviso. Ero presente nel 2014 come ministro della difesa al vertice Nato in Galles quando è stato concordato il 2%. Bene, oggi sappiamo dove sono le cifre, e sappiamo che avremo bisogno di più del 2%. Il Segretario generale della Nato parla di oltre il 3%. E questo è un appello che va a tutti noi nell’alleanza”. Infine, per quanto riguarda le nuove controversie sul piano economico e le tensioni commerciali con l’amministrazione Trump, una giornalista ha chiesto se von der Leyen intenda adottare verso gli Usa la stessa politica di “de-risking” (minimizzazione del rischio) che l’Ue applica alla Cina.


“Per questa domanda, la risposta è un chiaro no: è una relazione completamente diversa quella che abbiamo con gli Stati Uniti rispetto a quella che abbiamo con la Cina. Quindi, una risposta chiara” ha replicato la presidente della Commissione.

FT: “Musk cerca Mattarella per salvare l’accordo Starlink in Italia”

FT: “Musk cerca Mattarella per salvare l’accordo Starlink in Italia”Roma, 9 mar. (askanews) – “Sarebbe un onore parlare con il presidente (della Repubblica Sergio) Mattarella”. Così, ieri in serata, Elon Musk, co fondatore di Tesla e numero uno di Space X e Starlink, ha risposto alle speculazioni di un influencer (che si autodefinisce “suprematista americano”) secondo cui il presidente italiano starebbe cercando di impedire l’accordo del governo con Starlink “per motivazioni politiche”. Il Financial Times torna oggi sulla questione con un articolo in cui interpreta il messaggio di Musk come un tentativo di ottenere un incontro con Mattarella per salvare l’accordo.


Il tutto mentre in Italia l’opposizione politica contro la possibile intesa da 1,5 miliardi di euro, volta ad assicurare comunicazioni in sicurezza per funzionari e militari italiani in missione all’estero “è aumentata nell’ambito delle tensioni diplomatiche transatlantiche”, dice il quotidiano. Il FT ricorda che il governo Meloni è in trattative per un possibile accordo quinquennale con Starlink e che la premier Giorgia Meloni che “ha rinsaldato un forte rapporto personale con Musk, ha difeso l’accordo, spiegando che non vi sono alternative pubbliche per garantire la sicurezza di questa tipologia di comunicazioni” che riguarderebbe personale diplomatico, funzionari e militari italiani oltre frontiera.Secondo il quotidiano l’accordo rischia di essere compromesso dalle tensioni tra Stati Uniti Europa sulla difesa, in particolare dopo la decisione del presidente Usa Donald Trump di sospendere gli aiuti militari e la condivisione di intelligence con l’Ucraina.


Il Ft precisa che il presidente italiano non ha rilasciato commenti pubblici sulla possibile intesa con Starlink. E aggiunge che un portavoce del Quirinale, interpellato sul caso, non ha sua volta rilasciato commenti sulla questione. Ma ricorda che precedentemente, lo scorso anno, Mattarella aveva espresso biasimo per gli interventi pubblici di Musk su questioni interne italiane, in particolare quando questi “aveva chiesto la rimozione dei giudici che avevano emesso sentenze sfavorevoli contro una delle iniziative del governo Meloni per scoraggiare gli arrivi di migranti”.

Ucraina, la Polonia è pronta a cercare una alternativa a Starlink

Ucraina, la Polonia è pronta a cercare una alternativa a StarlinkRoma, 9 mar. (askanews) – La Polonia, che paga i servizi Internet Starlink dell’Ucraina, potrebbe cercare un’alternativa se la società di Elon Musk si dimostrasse “inaffidabile”. E’ quanto ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri di Varsavia dopo che il miliardario ha ipotizzato di disattivare l’accesso al sistema.


“Starlink per l’Ucraina è pagato dal ministero polacco della digitalizzazione al costo di circa 50 milioni di dollari all’anno”, ha scritto il capo della diplomazia polacco Radoslaw Sikorski su X. “A parte l’etica di minacciare la vittima di aggressione, se SpaceX si dimostra un fornitore inaffidabile saremo costretti a cercare altri fornitori”, ha aggiunto.Musk, figura di alto profilo nell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato oggi in un post sulla sua piattaforma X che “l’intera prima linea dell’Ucraina crollerebbe se la disattivassi(Starlink)”. Musk ha affermato di essere “disgustato da anni di massacri in una guerra di stallo che l’Ucraina perderà inevitabilmente”.

M.O., Israele annuncia una “Direzione per la Migrazione” per evacuare Gaza

M.O., Israele annuncia una “Direzione per la Migrazione” per evacuare GazaRoma, 9 mar. (askanews) – Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato oggi che il governo intende creare una “direzione per la migrazione” in risposta alla proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di sfollare gli abitanti della Striscia di Gaza.


“Stiamo istituendo una direzione per l’immigrazione, ci stiamo preparando sotto la guida del primo ministro e del ministro della Difesa. Il budget non sarà un ostacolo”, ha detto alla Knesset, secondo il quotidiano israeliano Haaretz. “Sono in corso i preparativi per la creazione di una grande direzione sull’immigrazione all’interno del ministero della Difesa. Se evacuiamo 5.000 persone di Gaza al giorno, ci vorrà un anno. La logistica è complicata perché devi sapere chi andrà in quale Paese”, ha aggiunto Smotrich.

Ucraina, Nbc: l’accordo sulle terre rare non è sufficiente alla ripresa degli aiuti Usa

Ucraina, Nbc: l’accordo sulle terre rare non è sufficiente alla ripresa degli aiuti UsaRoma, 9 mar. (askanews) – Secondo il canale americano Nbc News, che cita due membri dell’amministrazione americana, Donald Trump avrebbe chiarito in privato ai suoi collaboratori che un accordo sullo sfruttamento delle terre rare ucraine non sarebbe sufficiente per rilanciare gli aiuti militari di Washington e lo scambio di intelligence.


Sempre secondo l’emittente, il presidente degli Stati Uniti vuole che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “cambi il suo atteggiamento nei confronti dei colloqui di pace”, in particolare che si dica pronto a fare concessioni territoriali alla Russia, che faccia dei passi verso lo svolgimento delle elezioni e, “possibilmente”, che si dimetta dalle sue funzioni.D Delle delegazioni ucraine e americane si devono incontrare martedì in Arabia Saudita.

Ue, von der Leyen: 100 giorni da inizio mandato, sembra una vita

Ue, von der Leyen: 100 giorni da inizio mandato, sembra una vitaBruxelles, 9 mar. (askanews) – Martedì prossimo, 11 marzo, “celebreremo i 100 giorni dall’insediamento della nuova Commissione europea, 100 giorni dal primo dicembre che sembrano una vita: il mondo intorno a noi sta cambiando alla velocità della luce, i cambiamenti geopolitici stanno scuotendo le alleanze, certezze vecchie di decenni stanno crollando. E abbiamo ancora una guerra brutale che infuria ai nostri confini”.


La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyn ha esordito così, nella sua inusuale conferenza stampa domenicale, oggi a Bruxelles, per fare un bilancio del lavoro già svolto nel nuovo mandato dell’Esecutivo comunitario, e di quello in preparazione per rispondere alle molte sfide che l’Europa deve affrontare in quello che appare chiaramente come l’inizio di una nuova epoca, a cominciare dalla necessità di una vera, efficace, adeguata e forte Difesa europea. “Siamo chiaramente entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica”, ha osservato von der Leyen, rilevando, con un riferimento implicito alla nuova Amministrazione Usa, che “alcuni si chiudono, seminano incertezze e si sforzano di ottenere guadagni a breve termine”. Ma, ha aggiunto, “voglio essere molto chiara: l’Europa resterà aperta”.


“Dall’inizio del mandato – ha ricordato la presidente della Commissione -, abbiamo realizzato otto iniziative per rendere l’Europa più competitiva. E altre tre sono in preparazione. Abbiamo iniziato con la ‘Bussola della competitività’, che è la traduzione del rapporto Draghi in una comunicazione della Commissione, e sostanzialmente mostra la tabella di marcia che ci attende, la nostra stella polare per un’Europa più forte e più prospera. Funziona in parallelo con il ‘Clean Industrial Deal’, che sostiene le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite, la tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività”. Per la nuova Commissione, “la direzione di marcia è sempre stata chiara. Ciò che è cambiato in questi 100 giorni – ha sottolineato von der Leyen – è il nuovo senso di urgenza. Perché qualcosa di fondamentale è cambiato. I nostri valori europei, democrazia, libertà e stato di diritto, sono minacciati. Vediamo che la sovranità ma anche impegni ferrei vengono rimessi in discussione. Tutto è diventato oggetto di scambio (‘transazionale’, ndr). Insomma, il ritmo del cambiamento è accelerato e l’azione necessaria deve essere audace e determinata”.


Questa settimana ha visto il “sostegno unanime” del Consiglio europeo straordinario, giovedì scorso a Bruxelles, al piano “ReArm Europe”, il pacchetto da 800 miliardi di euro per la difesa presentato dalla Commissione. Questo, ha detto von der Leyen, “è storico. Può essere la base per un’Unione europea della Difesa. Porteremo avanti il piano ‘ReArm Europe’ con tutta la nostra forza. L’idea alla base è che dobbiamo liberare tutto il nostro potenziale di fronte a minacce concrete. E se possiamo collaborare con altri paesi che la pensano come noi, come il Regno Unito, la Norvegia o il Canada, il potenziale è ancora maggiore”.