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Mattarella: contro Israele attacco proditorio, ferma condanna

Mattarella: contro Israele attacco proditorio, ferma condannaRoma, 7 ott. (askanews) – “Ho appreso con profonda costernazione la notizia dell’attacco che dall’alba di questa mattina ha coinvolto diverse regioni dello Stato di Israele. In queste drammatiche circostanze giungano a Lei, Signor Presidente, e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia. Siamo sinceramente vicini al lutto delle famiglie delle vittime e auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo ristabilimento”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog.

“Desiderio altresì ribadire – prosegue Mattarella – la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura, da tutti auspicata e avvertita come necessaria, tra israeliani e palestinesi”.

Le reazioni europee a proposito dell’attacco di Hamas a Israele

Le reazioni europee a proposito dell’attacco di Hamas a IsraeleRoma, 7 ott. (askanews) – Unanime condanna dei governi europei e dell’Unione Europea dopo gli attacchi lanciati questa mattina da Hamas in territorio israeliano. “Il governo italiano segue da vicino il brutale attacco che si sta svolgendo in Israele. Condanna con la massima fermezza il terrore e la violenza contro civili innocenti in corso. Il terrore non prevarrà mai. Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi”, scrive Palazzo Chigi. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito come i governo condanni con la massima fermezza gli attacchi a Israele. Sono a rischio la vita delle persone, la sicurezza della regione e la ripresa di qualsiasi processo politico”.

L’omologo tedesco, Annalena Baerbock, ha accusato Hamas di contribuire alla “intensificazione della violenza”, aggiungendo come Israele abbia “la piena solidarietà” della Germania e “il diritto, garantito dalla legge internazionale, di difendersi dal terrorismo”. Il governo francese ha espresso “piena solidarietà con Israele e le vittime” del conflitto e ha sottolineato “il pieno e assoluto rigetto del terrorismo e l’impegno a favore della sicurezza di Israele”, mentre il presidente Emmanuel Macron ha ribadito la propria “ferma condanna” degli attacchi.

Il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha condannato gli “orribili attacchi” e ribadito il diritto all’autodifesa di Israele, menttre dalla Spagna – presidente di turno dell’Ue- il governo di Madrid si dichiara “scioccato dalla violenza indiscriminata degli attacchi”. Infine, il responsabile della politica Estera dell’Ue, Josep Borrell, ha condannato gli “attacchi indiscriminati di Hamas” esprimendo la propria “piena solidarietà” a Israele.

Padre Faltas: nessuno in strada a Gerusalemme, mai visto

Padre Faltas: nessuno in strada a Gerusalemme, mai vistoRoma, 7 ott. (askanews) – “La situazione qui è molto caotica. Molto difficile dire quello che sta succedendo, perché non è ancora chiaro cosa sta accadendo. Quello che posso dire è che in 34 anni che sono qui in Terra Santa, non ho mai visto una cosa del genere”. Risponde così, padre Ibrahim Faltas, dal 2022 Vicario della Custodia di Terra Santa, interpellato da askanews su ciò che sta avvenendo in Israele.

“Io mi trovo a Gerusalemme – prosegue il francescano – noi stiamo bene, grazie a Dio. Ma la situazione è caotica. Qui c’è una sorta di coprifuoco, non c’è nessuno in strada, tutti sono a casa perché la gente ha paura. Abbiamo rimandato i ragazzi a casa dalla scuola. Una cosa mai vista”.

Abu Mazen: i palestinesi hanno il diritto di difendersi

Abu Mazen: i palestinesi hanno il diritto di difendersiRoma, 7 ott. (askanews) – Il presidente palestinese Abu Mazen ha dichiarato oggi che i palestinesi hanno il diritto di difendersi dal “terrorismo dei coloni e delle forze di occupazione”. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, riferendo della riunione di emergenza tenuta dal presidente con diversi funzionari civili e della sicurezza.

“Il presidente ha dato istruzioni per fornire protezione al popolo palestinese, sottolineando il diritto del popolo palestinese a difendersi dal terrorismo dei coloni e delle forze di occupazione – riporta Wafa – ha inoltre dato direttive per fornire tutto ciò che è necessario per rafforzare la resilienza e la fermezza del popolo palestinese contro i crimini commessi dall’occupazione israeliana e dalle bande di coloni”.

Hamas ha pubblicato un video di soldati e civili israeliani catturati

Hamas ha pubblicato un video di soldati e civili israeliani catturatiRoma, 7 ott. (askanews) – Il gruppo palestinese Hamas ha pubblicato un video che mostra la cattura di diversi soldati israeliani durante un attacco lanciato questa mattina in una base al confine con la Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel, riferendo anche di altri video pubblicati sulla rete che mostrerebbero civili israeliani catturati durante l’attacco nel sud di Israele. L’esercito israeliano non ha ancora commentato sulla presa di ostaggi. Interpellato sulla questione da al Jazeera, il portavoce del gruppo palestinese, Khaled Qadomi, ha risposto: “Non sono ostaggi. Sono prigionieri di guerra”.

Hamas spiega perché ha lanciato l’attacco a Israele

Hamas spiega perché ha lanciato l’attacco a IsraeleRoma, 7 ott. (askanews) – Il portavoce del gruppo palestinese Hamas, Khaled Qadomi, ha detto ad Al Jazeera che l’operazione militare lanciata oggi contro Israele è la risposta a tutte le “atrocità” subite dai palestinesi.

“Vogliamo che la comunità internazionale fermi le atrocità a Gaza, contro il popolo palestinese e contro i nostri luoghi santi come Al-Aqsa. Tutte queste cose sono la ragione per cui abbiamo iniziato questa battaglia”, ha detto Qadomi. Alla domanda se l’organizzazione abbia preso in ostaggio civili e militari israeliani, ha risposto: “Non sono ostaggi. Sono prigionieri di guerra”.

Hamas lancia operazione contro Israele: razzi e scontri nel sud

Hamas lancia operazione contro Israele: razzi e scontri nel sudRoma, 7 ott. (askanews) – Sono più di 2.200 i razzi lanciati contro Israele da questa mattina alle 6.30 e ci sono scontri in almeno sette località nel sud di Israele, dopo che i miliziani di Hamas si sono infiltrati in territorio israeliano via terra, mare e aria in quella che l’organizzazione palestinese ha definito Operazione “Al Aqsa Flood”. Stando a quanto riportato dai media israeliani, oltre 200 israeliani sono rimasti feriti, ma dalle località situate nel sud di Israele stanno arrivando notizie anche di diverse persone rimaste uccise.

“Hamas ha commesso un grave errore questa mattina e ha iniziato una guerra contro lo Stato di Israele”, ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, poco prima che l’esercito lanciasse l’operazione “Spade di ferro” nella Striscia di Gaza, con decine di caccia israeliani impegnati a colpire obiettivi di Hamas. “Lo Stato di Israele vincerà questa guerra”, ha rimarcato Gallant. Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha definito l’attacco “una campagna eroica per difendere la moschea Al-Aqsa, i luoghi santi e i prigionieri”. E il gruppo palestinese Jihad islamica ha fatto sapere di essere coinvolto nell’operazione. Sui media circolano notizie di civili e militari israeliani sequestrati da Hamas, ma l’esercito non ha voluto finora commentare.

Vertice Ue, immigrazione, von der Leyen: ecco la nostra agenda

Vertice Ue, immigrazione, von der Leyen: ecco la nostra agendaBruxelles, 6 ott. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riassumendo la discussione avuta con i capi di Stato e di governo al Consiglio europeo informale di oggi a Granada, ha descritto una sorta di piano d’azione in cinque punti che bisogna ora mettere in atto per la gestione dell’immigrazione irregolare in Europa.

Sull’immigrazione, ha detto von der Leyen durante la conferenza stampa al termine del vertice, “prima di tutto c’è una buona notizia: due giorni fa c’è stato l’accordo sulla proposta del regolamento per la gestione delle crisi (migratorie, ndr) grazie agli sforzi della presidenza spagnola” del Consiglio Ue. “Questo è importante perché si tratta di un tassello cruciale del mosaico del Patto complessivo sull’immigrazione e l’asilo, che ora speriamo di poter portare presto al traguardo finale”. “Ma ciò che abbiamo discusso oggi è soprattutto la parte operativa della gestione dell’immigrazione. C’è il piano in 10 punti per la reazione a breve termine alla crisi di Lampedusa, ma anche il più strutturale approccio di medio-lungo termine come l’accordo del Memorandum d’intesa con la Tunisia”, ha detto von der Leyen, che poi ha elencato “i cinque elementi che sono stati discussi” al vertice Ue.

“Il primo punto è un un’intesa generale sul fatto che abbiamo bisogno di un approccio complessivo con i paesi partner di origine e di transito. E’ molto importante che investiamo in questi paesi, e il programa dell’Ue ‘Global Gateway’ può svolgere un ruolo cruciale in questo investimento, con 150 miliardi di euro che sono dedicati all’Africa per investire nelle infrastrutture”. In secondo luogo, ha continuato von der Leyen, “c’è stata una comprensione migliore di quanto siano importanti i percorsi legali” per i migranti. Quanto più sono efficaci i nostri percorsi legali e i corridoi umanitari, tanto più possiamo contrastare (‘disrupt’, ndr) il traffico”.

L’anno scorso, ha sottolineato “abbiamo fatto entrare 3,7 milioni di migranti regolari nell’Ue, e sono importanti ne abbiamo bisogno, e sempre di più; ma sono stati anche registrati 330.000 migranti irregolari, e questo è il punto che non possiamo accettare, che siano i trafficanti a decidere chi viene nell’Unione Europea; siamo noi che dobbiamo decidere chi viene, chi ha il diritto d’asilo e anche chi ha accesso al mercato del lavoro. E perciò molto chiaramente servono questi percorsi legali”. Il terzo punto, ha indicato ancora la presidente della Commissione, “è la lotta al traffico. Il traffico è crimine organizzato, e dobbiamo combatterlo come crimine organizzato, con Eurojust, con Frontex e con tutta la forza degli Stati membri”.

Il quarto punto, per von der Leyen, riguarda “il sostegno ai paesi di transito, che devono essi stessi lavorare duramente per gestire i migranti all’interno del loro territorio. Qui bisogna lavorare a stretto contatto con l’Oim e l’Unhcr, per aiutare questi paesi a riportare indietro i migranti nei loro paesi di origine, in modo da dare loro sollievo anche a questi paesi di transito”. È il quinto punto, infine, “è quello dei rimpatri. Abbiamo visto a Lampedusa – ha rilevato von der Leyen – che i paesi di origine per esempio sono Costa d’Avorio, Senegal, Guinea. Il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas è andato immediatamente in questi paesi, in modo da concordare con loro il rimpatrio rapido dei migranti irregolari, in cambio dello stabilimento di ‘partenariati dei talenti’ e di percorsi legali” a favore dei loro cittadini. “I rimpatri dei migranti irregolari – ha concluso la presidente della Commissione – sono molto importanti per spezzare la narrazione dei trafficanti e per mandare il messaggio forte” a chi vuole emigrare “che sono i percorsi legali che li porteranno in Europa, che possono scegliere”.

Usa, a settembre +336.000 posti di lavoro, molto oltre le attese

Usa, a settembre +336.000 posti di lavoro, molto oltre le atteseNew York, 6 ott. (askanews) – Rapporto sull’occupazione di settembre di molto superiore alle stime, negli Stati Uniti. Il mese scorso sono stati creati 336.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 170.000 posti. Il dato di agosto è stato rivisto da +187.000 a +227.00; luglio è stato rivisto da +157.000 a +236.000.

La disoccupazione è confermata al 3,8% come nel mese scorso (non rivista). Le attese erano per un dato del 3,7%. I salari orari medi sono aumentati di 7 centesimi, lo 0,21%, a 33,88 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,15%. La settimana media lavorativa è rimasta confermata a 34,4 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,8%, come nel mese precedente.

Nobel per la Pace all’iraniana Narges Mohammadi

Nobel per la Pace all’iraniana Narges MohammadiRoma, 6 ott. (askanews) – L’edizione 2023 del premio Nobel per la Pace è stata vinta dall’iraniana Narges Mohammadi “per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e della libertà per tutti”.

“La coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate”, ha affermato Berit Reiss-Andersen, capo del Comitato norvegese dei Nobel a Oslo, annunciando l’assegnazione del prestigioso riconoscimento all’attivista iraniana. “Mentre parlo, Mohammadi è ancora in prigione”, ha aggiunto.