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M.O., camion sulla folla vicino Tel Aviv: almeno 35 feriti

M.O., camion sulla folla vicino Tel Aviv: almeno 35 feritiRoma, 27 ott. (askanews) – Almeno 35 persone sono rimaste ferite, sei delle quali in modo grave, dopo che un camion si è schiantato sulla folla a una fermata dell’autobus nei pressi della base di Glilot, vicino Tel Aviv. Secondo le prime informazioni dei media locali, molti dei feriti erano anziani scesi da un autobus prima di visitare un museo nelle vicinanze. La polizia israeliana sospetta che si sia trattato di un attacco terroristico. L’area in cui ha avuto luogo l’incidente ospita un’importante sede del Mossad e dei servizi segreti dell’esercito. Gli agenti intervenuti sul posto hanno sparato all’autista del camion e lo hanno “neutralizzato”, hanno confermato le autorità israeliane.


“Alle 10:08 abbiamo ricevuto informazioni (…) su un camion che aveva colpito una stazione degli autobus su Aharon Yariv Boulevard a Ramat Hasharon. I servizi di emergenza stanno attualmente curando dozzine di vittime sul posto”, ha affermato il servizio sanitario Magen David Adom in una nota. Sul posto stanno operando numerose ambulanze, personale di polizia e almeno un elicottero che assicura la sorveglianza aerea. Oggi in Israele si terranno diverse cerimonie per il primo anniversario ebraico del 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas sul suolo israeliano che ha scatenato la guerra in corso nella Striscia di Gaza.


Un testimone oculare, Asaf Hujah, ha detto ad Haaretz di avere visto il camion sfrecciare verso la fermata dell’autobus e schiantarsi contro la parte posteriore di un autobus parcheggiato lì. “Ho visto un mucchio di persone schiacciate sotto il camion; è stata una scena difficile e ho chiamato immediatamente la polizia”, ha spiegato. Hujah ha aggiunto che l’autista del camion è rimasto ferito nella collisione e due poliziotti si sono avvicinati a lui per valutare le sue condizioni. “Poi ha alzato la testa e ha cercato di aggredirli, così hanno sparato e lo hanno ucciso”.

M.O., Khamenei: malvagità Israele né ingigantita né sminuita

M.O., Khamenei: malvagità Israele né ingigantita né sminuitaMilano, 27 ott. (askanews) – “La malvagità del regime sionista di due notti fa non deve essere né ingigantita né sminuita. L’errore di calcolo del regime sionista deve essere annullato”. Lo ha scritto su X Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, commentando l’attacco di Israele sull’Iran di ieri notte, in risposta ai bombardamenti del primo ottobre. “Dovrebbero comprendere la forza, la volontà e l’iniziativa della nazione iraniana e dei giovani del Paese”, ha aggiunto Khamenei riferendosi a Tel Aviv.


Secondo il leader storico iraniano, “dovrebbe essere fatto ciò che è meglio per questa nazione e per il Paese”, ha chiosato.

Elezioni in Bulgaria: aperte le urne per settimo voto in 3 anni

Elezioni in Bulgaria: aperte le urne per settimo voto in 3 anniRoma, 27 ott. (askanews) – Gli elettori bulgari, sempre più sfiduciati e distaccati dalla politica, si recano oggi alle urne per la settimana volta in tre anni per nuove elezioni anticipate, dopo il fallimento delle trattative per formare un governo in seguito al voto di giugno. Le urne sono aperte dalle 7:00 alle 20:00(dalle 6:00 alle 19:00 ora italiana).


Secondo i sondaggi che danno la fiducia nel Parlamento ai minimi storici, appena il 6%, e che prevedono un’affluenza ancora inferiore a quella di giugno, meno di un elettore su tre potrebbe recarsi alle urne, il partito dell’ex premier Boyko Borissov GERB si tiene saldo al primo posto intorno al 26%, dato che non gli offre la possibilità di governare da solo. Continua l’ascesa dell’estrema destra filo-russa di Vazrazhdane (Rinascita), ormai ad un passo dal secondo posto. Timori per la tenuta del Movimento della minoranza turca, che dopo la scissione interna potrebbe non giocare il ruolo di ago della bilancia come in passato. In lieve risalita nei sondaggi anche il Partito Socialista Bulgaro (BSP).


Le percentuali deprimenti sembrano riflettere la crescente insoddisfazione della popolazione bulgara nei confronti di un sistema politico che non è riuscito a fornire al paese un periodo prolungato di stabilità e ha visto governi andare e venire con allarmante rapidità, causando anche la mancata ricezione di parte dei fondi del Pnrr. Sette partiti dovrebbero entrare in parlamento dopo il voto di oggi, ma l’instabilità resta dietro l’angolo e potrebbe anche accrescere ulteriormente la popolarità del partito di estrema destra filo-russo che si è classificato terzo nel sondaggio bTV con il 13,1%. In altri sondaggi è arrivato secondo. Potrebbero essere rappresentati in Parlamento (la soglia di sbarramento è al 4%) anche i populisti di C’è un popolo come questo, e Grandezza, ennesimo partito di estrema destra russofila, da subito alle prese con diatribe interne dopo l’entrata in parlamento.

Medio Oriente, l’Onu: tutti gli atti di escalation devono cessare

Medio Oriente, l’Onu: tutti gli atti di escalation devono cessareRoma, 26 ott. (askanews) – Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha espresso “profondo allarme” dopo gli attacchi israeliani della scorsa notte in Iran, sottolineando che “tutti gli atti di escalation sono condannabili e devono cessare”.


In una nota diffusa dal suo portavoce Stephane Dujarric, Guterres ha quindi rilanciato “il suo appello a tutte le parti perché mettano fine a tutte le azioni militari, comprese quelle a Gaza e in Libano, esercitino il massimo sforzo per scongiurare una guerra regionale totale e tornino sulla strada della diplomazia”.

La Nato nel Mare del Nord, “Qui ci addestriamo per proteggere cieli e mare”

La Nato nel Mare del Nord, “Qui ci addestriamo per proteggere cieli e mare”A bordo della Uss Harry Truman (Mare del Nord), 26 ott. (askanews) – Un velivolo militare bimotore turboelica, il C-2 Greyhound, dell’aviazione statunitense, trasporta un gruppo di 12 giornalisti embedded dall’aeroporto militare di Prestwick, nella parte occidentale della Scozia, in mare aperto, nelle acque del Mare del Nord sulla nave americana USS Harry S. Truman. Parte da qui la maxi-esercitazione marittima della Nato “Neptune Strike 2024” (NEST 24-2), una delle principali attività di vigilanza rafforzata della Nato, in programma fino al 31 ottobre. Una esercitazione congiunta che vede impegnate diverse aree, dal Mediterraneo centrale e dall’Adriatico fino al Mare del Nord e al Mar Baltico.


“Ci esercitiamo congiuntamente con altri Paesi per garantire la difesa comune”, riferisce il comandante dello Squadrone 136 Bernie Lutz, pilota di caccia, nome da combattimento “Virus”. “Se la nostra attività è cambiata dopo la guerra della Russia in Ucraina? Direi di no. Io continuo a volare, ogni giorno, a difendere i cieli dell’Alleanza. La Nato si è rafforzata negli anni, ci preoccupiamo della difesa comune”. È preoccupato per una escalation del conflitto dopo l’invio di truppe nordcoreane in Russia? “Non entro nelle questioni politiche, non sono preoccupato. Continuo a fare il mio lavoro”. Neptune Strike permetterà all’Alleanza di “assumere il controllo operativo di capacità di guerra marittima all’avanguardia di numerosi alleati, tra cui diverse portaerei e gruppi d’assalto di spedizione che saranno dispiegati in diversi domini operativi”.


Nel Mare del Nord, per la prima volta in via ufficiale c’è anche la Svezia, ultimo membro della Nato (adesione nel 2023). Qui le attività coinvolgono la portaerei USS Harry S Truman Carrier Strike Group, oltre a quella della Royal Navy HMS Prince Of Wales e delle sue scorte. Alla maxi-operazione in tutta Europa partecipano circa 20 navi di superficie e sottomarini, insieme a forze per operazioni speciali e numerosi aerei, con oltre 15.000 militare impegnati.Le nazioni che partecipano all’esercitazione sono: Albania, Belgio, Canada, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.


Deterrenza e difesa sono i due obiettivi per la Nato, che mostra i muscoli di fronte al protrarsi della guerra della Russia in Ucraina e che ora potrebbe vedere una escalation del conflitto dovuto all’invio di truppe nordcoreane alla Russia, anche se al momento non è chiaro il loro impiego. Il contesto in cui si inserisce Neptune Strike è delicato anche per l’attacco, nella notte,di Israele all’Iran. Tuttavia la Neptune Strike era stata già programmata da tempo e non in seguito ai recenti sviluppi in Medio Oriente. Certo è che la Nato è sempre più impegnata in operazioni di deterrenza e difesa collettiva.


Gli obiettivi principali della NEST 24-2 sono il mantenimento della libertà di navigazione e di manovra nell’area di operazioni della Nato, la sicurezza dei punti marittimi strategici, la deterrenza e la vigilanza e l’aumento dell’interoperabilità nei domini operativi (ad esempio, l’integrazione aria-terra), promuovendo le capacità della Nato di consentire operazioni multidominio ad ampio raggio. Le attività comprendono, tra l’altro, sbarchi anfibi, operazioni antimine, smaltimento di ordigni esplosivi e difesa dai droni.NEST 24-2 è condotta dalla Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), con sede a Oeiras, in Portogallo. La serie Neptune Strike rientra nel Progetto Neptune, avviato nel 2020, con l’obiettivo di migliorare il ritmo e la flessibilità del comando e del controllo delle forze navali d’attacco e anfibie. (Di Serena Sartini)

Accordo tra i leader dei Paesi del G7: 50 miliari di dollari di prestiti all’Ucraina

Accordo tra i leader dei Paesi del G7: 50 miliari di dollari di prestiti all’UcrainaWashington, 26 ott. (askanews) – I leader dei Paesi del G7 (Usa, Giappone, Germania, Francia, Italia Canada, regno Unito) hanno raggiunto un accordo nella serata di venerdì a Washington per erogare 50 miliardi di dollari in prestiti all’Ucraina già a dicembre, prestiti sostenuti dagli interessi derivanti dai beni sovrani russi congelati a partire da dicembre.


“Questi prestiti saranno serviti e rimborsati da flussi futuri di entrate straordinarie derivanti dall’immobilizzazione dei beni sovrani russi il nostro obiettivo è iniziare a erogare i fondi entro la fine dell’anno”, si legge nella dichiarazione finale del G7 resa pubblica durante gli incontri annuali del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale a Washington, al quale hanno partecipato ministri finanziari e governatori delle banche centrali. Nella dichiarazione di accompagnamento da parte dei ministri delle finanze del G7 si sottolinea inoltre che i prestiti saranno erogati tramite una serie di prestiti bilaterali, a partire dal 1° dicembre e fino alla fine del 2027 “in rate che rifletteranno le urgenti esigenze di finanziamento dell’Ucraina”.


Ogni prestito bilaterale entrerebbe in vigore entro e non oltre il 30 giugno 2025. Come saranno ripartiti i prestiti per 50 miliardi di dollari? Il primo addendo riguarda la decisione del G7 segue quella degli Stati Uniti che mercoledì scorso avevano hanno annunciato che avrebbero concesso all’Ucraina un prestito di 20 miliardi di dollari a dicembre, con una scadenza pensata per proteggere tale strumento finanziario dall’eventualità di una vittoria del candidato repubblicano alla presidenza Stati Uniti Donald Trump nelle elezioni statunitensi di novembre. Trump infatti nei mesi scorsi si è impegnato a “uscire” dalla guerra dell’Ucraina con la Russia. Il prossimo presidente degli Stati Uniti entrerà in carica non prima di gennaio. Un altro addendo di 20 miliardi di dollari all’Ucraina arriverà dall’Ue, con i residui 10 miliardi di dollari suddivisi tra Canada, Gran Bretagna e Giappone.


L’annuncio dei “prestiti straordinari per l’accelerazione delle entrate” è anche conseguenza dell’accordo raggiunto a giugno dai leader del G7 durante il loro vertice annuale in Puglia per sfruttare i guadagni derivanti dai beni russi congelati per aiutare l’Ucraina. Una parte importante del sostegno dei Sette all’Ucraina riguarda le sanzioni alla Russia. “Le sanzioni imposte alla Russia – si legge nell’ultimo comunicato del G7 a Washington sotto la presidenza italiana – hanno smorzato la sua capacità di condurre la guerra contro l’Ucraina, creando ritardi e aumentando i costi dei suoi sforzi di approvvigionamento; hanno ulteriormente isolato la sua economia dal mondo e imposto costi reali a individui e aziende russe che forniscono supporto ai suoi sforzi bellici. Siamo anche impegnati – si legge ancora – a ostacolare la capacità della Russia di eludere o aggirare le sanzioni e acquisire beni a duplice uso per il campo di battaglia anche in cooperazione con paesi terzi. Il tetto massimo del prezzo del petrolio ha avuto successo nel sostenere la stabilità nei mercati energetici, riducendo al contempo le entrate della Russia. Accogliamo con favore gli sforzi della Coalizione per garantire che le misure del tetto massimo del prezzo del petrolio siano correttamente implementate. Restiamo impegnati a prendere ulteriori iniziative in risposta alle violazioni del tetto massimo del prezzo del petrolio e ad aumentare i costi per la Russia dell’utilizzo della flotta ombra per eludere le sanzioni”.

L’Oms: l’ospedale Kamal Adwan a nord di Gaza è ancora sotto assedio, cessate il fuoco

L’Oms: l’ospedale Kamal Adwan a nord di Gaza è ancora sotto assedio, cessate il fuocoRoma, 26 ott. (askanews) – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha affermato oggi che l’ospedale Kamal Adwan, l’ultimo funzionante nel nord di Gaza, è “ancora sotto assedio”. L’Oms è riuscita comunque a contattare il proprio personale sul posto.


Ieri il ministero della Salute di Gaza ha accusato le forze israeliane di avere preso d’assalto l’ospedale Kamal Adwan nel campo di Jabalia, dove è stata lanciata un’operazione militare importante all’inizio di questo mese. Secondo un primo bilancio, nel raid sono stati uccisi due bambini. Le forze israeliane, inoltre, sono state accusate di avere arrestato centinaia di dipendenti, pazienti e sfollati. Da parte loro, le forze di difesa israeliane hanno confermato che stanno operando a Kamal Adwan, ma hanno detto di non essere “a conoscenza di scontri e raid nell’area dell’ospedale”. Ieri, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha confermato su X che “tre operatori sanitari e un altro dipendente sono stati feriti, 44 operatori sanitari sono stati detenuti e quattro ambulanze danneggiate”. “Circa 600 pazienti, operatori sanitari e individui sono attualmente in ospedale”, ha precisato. Secondo Tedros, “l’assedio e gli attacchi agli operatori sanitari sono avvenuti poche ore dopo che una missione guidata dall’Oms ha fornito assistenza essenziale per mantenere operativa la struttura e ha portato i pazienti critici all’ospedale Al-Shifa”. “Esortiamo a proteggere gli ospedali, gli operatori sanitari e i pazienti. Cessate il fuoco!”, ha concluso il leader dell’organizzazione.

L’Iran: abbiamo il diritto e il dovere di difenderci

L’Iran: abbiamo il diritto e il dovere di difenderciRoma, 26 ott. (askanews) – L’Iran “condanna” gli attacchi israeliani contro il suo territorio e “ha il diritto e il dovere di difendersi”, ha reso noto oggi il ministero degli Esteri iraniano. “L’Iran ritiene di avere il diritto e il dovere di difendersi da atti di aggressione stranieri, sulla base del diritto intrinseco all’autodifesa contenuto nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”, si legge in un comunicato stampa della diplomazia iraniana.


Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato “nella maniera più severa” l’attacco di Israele
“contro diversi centri militari in Iran” come “una chiara violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, in particolare lì dove proibisce “l`uso della forza contro l`integrità territoriale e la sovranità nazionale dei paesi”.  Secondo la diplomazia di Teheran, “la continuazione
dell`occupazione, delle azioni illegali e dei crimini del regime sionista nella regione, in particolare il genocidio del popolo palestinese e l`aggressione contro il Libano – che è continuata all`ombra del vasto sostegno militare e politico degli Stati Uniti e di alcuni altri paesi occidentali – è la principale causa di tensione e insicurezza nell`area”. La Repubblica Islamica ha infine sottolineato “la necessità di un`azione immediata e urgente da parte della comunità internazionale per fermare il genocidio, la guerra e l’aggressione” di Israele “contro Gaza e il Libano” e di “frenare l’atteggiamento guerrafondaio del regime sionista”. 

Usa2024, Beyoncé sul palco con Kamala Harris: “Facciamo la storia”

Usa2024, Beyoncé sul palco con Kamala Harris: “Facciamo la storia”Roma, 26 ott. (askanews) – La star della musica americana Beyoncé ha c onfermato ieri il suo sostegno alla candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris, presentandosi sul palco di un comizio elettorale dell’attuale vice di Joe Biden in Texas, suo Stato natale. Nonostante le speculazioni, la star non si è esibita. “Sono qui come madre”, ha detto Beyoncé. “Siamo sull’orlo di un cambiamento incredibile, sull’orlo della storia”, ha detto alla folla in delirio. “Per tutti gli uomini e le donne in questo luogo, e per chi guarda in tutto il paese, abbiamo bisogno di voi”, ha detto Beyoncé a una folla di 30.000 persone allo stadio all’aperto Shell Energy di Houston.


Da parte sua, Kamala Harris ha avvertito che il divieto quasi totale di aborto nello Stato potrebbe diventare legge se Donald Trump dovesse essere eletto alla Casa Bianca. “Siamo chiari: se Donald Trump vince di nuovo, vieterà l’aborto a livello nazionale”, ha detto Harris ai suoi sostenitori, dopo essere salita sul palco sulle note della canzone di Beyoncé, Freedom.

Media: l’Iran ha informato Israele che non risponderà all’attacco

Media: l’Iran ha informato Israele che non risponderà all’attaccoRoma, 26 ott. (askanews) – L’Iran ha informato Israele tramite un intermediario straniero che non risponderà all’attacco di questa notte: lo riferisce Sky News Arabia, citando fonti.


Gli attacchi di rappresaglia notturni di Israele contro l’Iran sono stati progettati per ridurre al minimo le vittime e prevenire un’escalation tra Israele e Iran. secondo una fonte informata citata dal Washington Post. Israele ha lanciato il suo atteso attacco di rappresaglia contro l’Iran questa mattina presto, settimane dopo il massiccio sbarramento di missili balistici della Repubblica islamica sul paese, con l’esercito che ha affermato che gli “attacchi mirati” dell’aeronautica militare israeliana hanno avuto per obiettivo siti militari strategici, in particolare siti di produzione e lancio di droni e missili balistici, nonché batterie di difesa aerea. L’Iran ha confermato che l’attacco ha preso di mira siti militari nella capitale Teheran e in altre parti del paese, ma ha affermato che l’operazione dello Stato ebraico ha causato “danni limitati” e che i sistemi di difesa aerea hanno contrastato con successo gran parte degli attacchi, un’affermazione respinta in Israele. Il Washington Post ha sottolineato che gli attacchi israeliani di questa mattina miravano a mantenere l’impatto a un livello che l’Iran sarebbe stato in grado di minimizzare. Inoltre, secondo il sito di notizie Axios, che cita tre fonti a conoscenza della questione, ieri Israele ha inviato un messaggio all’Iran prima dei suoi attacchi aerei di rappresaglia di questa mattina, avvertendo gli iraniani di non rispondere. Il messaggio israeliano è stato un tentativo di limitare un’ulteriore risposta dell’Iran e la conseguente escalation, hanno detto le fonti citate da Axios.