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Usa: abbattuti 14 droni lanciati nel Mar Rosso da zone Houthi in Yemen

Usa: abbattuti 14 droni lanciati nel Mar Rosso da zone Houthi in YemenRoma, 16 dic. (askanews) – “Nelle prime ore del mattino del 16 dicembre, il cacciatorpediniere lanciamissili statunitense Uss Carney, operante nel Mar Rosso, ha ingaggiato con successo 14 sistemi aerei senza pilota lanciati come un’ondata di droni dalle aree controllate dagli Houthi dello Yemen”: è quanto ha riferito sul proprio account X il Comando unificato delle forze armate Usa (Centcom), precisando che i droni “sono stati abbattuti senza causare danni alle navi nell’area o feriti”. Gli Houthi hanno rivendicato oggi di aver lanciato “un gran numero di droni” contro “obiettivi sensibili nell’area di Umm al-Rashrash”, nome arabo di Eilat, nel sud di Israele.

I 3 ostaggi uccisi per sbaglio dagli israeliani avevano la bandiera bianca

I 3 ostaggi uccisi per sbaglio dagli israeliani avevano la bandiera biancaRoma, 16 dic. (askanews) – I tre ostaggi erano a torso nudo e uno di loro impugnava un bastone con una bandiera bianca quando sono stati individuati, scambiati per “terroristi” e uccisi ieri dalle forze armate israeliane a Shujaiyeh, nel nord della Striscia di Gaza. E’ quanto emerge da una prima indagine sull’accaduto, riportata oggi dai media israeliani.

Stando all’indagine, un soldato di stanza in uno dei piani alti di un edificio della zona ha individuato le tre figure che uscivano da un edificio a diverse decine di metri di distanza, a torso nudo e sventolando la bandiera bianca. Credendo fosse una trappola per attirare le forze israeliane, il militare ha immediatamente aperto il fuoco, uccidendo due degli ostaggi, e ha lanciato l’allarme “terroristi!”. Il terzo ostaggio, ferito, è quindi rientrato dall’edificio da cui era uscito con i compagni di prigionia, dove sono state inviate le forze israeliane. Nel rapporto si afferma che mentre si avvicinavano all’edificio, i soldati hanno cominciato a sentire grida di aiuto in ebraico. L’ostaggio israeliano è quindi uscito e poi rientrato di nuovo nell’edificio. I soldati hanno creduto si trattasse di un miliziano di Hamas che voleva “attirarli” in una trappola. Sono quindi entrati nell’edificio e hanno ucciso l’ostaggio.

E’morto a Parigi Toni Negri, il fondatore di Autonomia operaia

E’morto a Parigi Toni Negri, il fondatore di Autonomia operaiaRoma, 16 dic. (askanews) – E’ morto la notte scorsa, nella sua casa di Parigi, il filosofo, politologo, attivista, saggista, accademico e politico italiano, Toni Negri. Tra gli anni sessanta e gli anni settanta, fu uno dei maggiori teorici del marxismo operaista e fondò Autonomia operaia. Aveva 90 anni. La notizia è stata data dalla moglie, la filosofa Judith Revel

Toni Negri fu incarcerato e processato, all’interno del processo 7 aprile, con l’accusa di aver partecipato ad atti terroristici e d’insurrezione armata. Assolto da queste imputazioni, fu poi nuovamente condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale in una rapina. Tra i principali teorici del marxismo operaista, autore di numerosi saggi su Hegel, Marx, Spinoza, negli anni Novanta aveva pubblicato “Impero” (un testo che ebbe grande influenza nel dibattito sulla globalizzazione a cavallo tra i due secoli) e altri saggi con Michel Hardt.

Usa, l’attore di “Friends” Matthew Perry stroncato dalla ketamina

Usa, l’attore di “Friends” Matthew Perry stroncato dalla ketaminaRoma, 15 dic. (askanews) – L’attore di “Friends” Matthew Perry è morto a causa degli “effetti acuti della ketamina”, con alcuni altri fattori che hanno contribuito all’incidente tra cui “annegamento, malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina (usata per trattare il disturbo da uso di oppioidi)”. Lo hanno reso noto le autorità statunitensi, secondo quanto riporta la Afp.

Perry è stato trovato morto nella vasca idromassaggio della sua casa a Los Angeles lo scorso 28 ottobre. La ketamina è farmaco anestetico che, se assunto a dosaggi inferiori a quelli necessari per l’anestesia, agisce sul sistema nervoso centrale come un potente psichedelico producendo una sensazione di dissociazione tra mente e corpo. Attualmente viene usato quasi esclusivamente in ambito veterinario.

Consiglio europeo, il compromesso a 26 su revisione bilancio Ue

Consiglio europeo, il compromesso a 26 su revisione bilancio UeBruxelles, 15 dic. (askanews) – Il veto del premier ungherese, Viktor Orbßn, alla revisione di mezzo percorso del Quadro finanziario di bilancio dell’Ue 2021-2027, ha costretto il Consiglio europeo di Bruxelles, alle prime ore di stamattina, a sospendere la discussione su questo punto, prospettando di ritornare a parlarne in un possibile nuovo vertice straordinario “all’inizio dell’anno prossimo”.

La lunga discussione notturna sul bilancio pluriennale, comunque, non è stata inutile: ha portato a un nuovo testo di compromesso che ora ha il consenso degli altri 26 Stati membri, dopo aver drasticamente ridotto alcune voci di spesa, sotto la spinta della Germania e degli altri paesi “frugali” (Olanda, Austria e paesi nordici). Il veto ungherese non ha bloccato solo i 50 miliardi di aiuti previsti per l’Ucraina (17 miliardi a fondo perduto, più 33 miliardi di prestiti garantiti dai paesi Ue) dopo che lo stesso Orbßn, uscendo dalla sala ieri, aveva permesso la storica decisione sull’avvio del percorso di adesione della stessa Ucraina. La revisione del bilancio pluriennale comprende (o comprendeva) anche nuove risorse per la politica d’immigrazione e vicinato e il sostegno ai rifugiati, per la competitività industriale per l’industria della difesa, nonché per il forte aumento della spesa per gli interessi, dovuto all’inflazione, riguardanti le euro obbligazioni contratte sul mercato per finanziare il fondo di ripresa per il “NextGenerationEU”.

Nel compromesso a Ventisei, l’ammontare dei “soldi freschi” che gli Stati membri dovranno assicurare al bilancio comunitario fino al 2027 è di 21 miliardi di euro, circa un terzo di quello che aveva proposto la Commissione europea (65,8 miliardi), a cui si propone di aggiungere 10,6 miliardi reperiti attraverso il ri-orientamento delle priorità e la riallocazione di fondi tra diverse voci dell’attuale bilancio. I tagli voluti dai “frugali”, che, significativamente, non toccano i fondi per l’Ucraina, colpiscono invece soprattutto la dimensione esterna e politica migratoria (da 15 a 9,6 miliardi), la competitività industriale (da 10 a 1,5 miliardi, interamente destinati al solo Fondo di difesa), lo “strumento di flessibilità” per le spese impreviste (da 3 a 2 miliardi), i “costi amministrativi” (1,9 miliardi, che riguardavano anche gli adeguamenti all’inflazione degli stipendi del personale Ue, e che vengono azzerati), e infine la spesa aggiuntiva per i tassi d’interesse sul debito (originariamente stimata a 18,9 miliardi, che dovrebbero essere ora reperiti tramite un complesso meccanismo “a cascata”). In quest’ultimo caso, si ricorrerà in primo luogo alla riallocazione di altre spese giudicate non prioritarie, poi alla riassegnazione dei fondi non spesi dei progetti comunitari incompiuti, e se questo non basta, come ultima ratio, la Commissione potrà proporre “ulteriori appropriazioni” nei bilanci annuali.

Da notare che nella generale diminuzione dei fondi per il vicinato e l’immigrazione, sarebbero stanziati 2 miliardi per la voce relativa al “vicinato meridionale”, quando nella proposta originaria c’erano solo 0,3 miliardi (una modifica che tiene conto delle priorità difese dall’Italia). Inoltre, viene ridotto da 3,5 a 2 miliardi il contributo per i rifugiati siriani in Turchia, mentre restano uguali i 2 miliardi per i Balcani occidentali e i 2 miliardi attribuiti in totale alla voce Immigrazione (di cui 0,9 miliardi per il Fondo Asilo e integrazione, 1 miliardo per la gestione delle frontiere e 0,2 miliardi per l’Agenzia Ue per l’Asilo).

Bilancio Ue, intesa a 26 ma veto Orban; oggi focus migranti e M.O.

Bilancio Ue, intesa a 26 ma veto Orban; oggi focus migranti e M.O.Bruxelles, 15 dic. (askanews) – Prima della chiusura della riunione del Consiglio, nella notte era stato trovato un accordo a 26 sulla revisione del Quadro di finanza pluriennale dell’Ue, ma sulla “negobox” presentata dal presidente Charles Michel (e modificata nelle trattative) il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban ha posto il veto. Dunque anche da parte italiana c’è stato il via libera, spiegano fonti europee.

Per quanto riguarda lo stop alla revisione del bilancio europeo, uno dei motivi di maggior opposizione da parte di Orban è quello delle risorse aggiuntive per il sostegno all’Ucraina. Al momento i fondi sono bloccati ma le fonti assicurano che comunque gli aiuti sono garantiti “fino alla primavera”. Questa mattina la discussione riprende alle 10 e il capitolo principale, su cui deve essere trovata una sintesi su posizioni divergenti, è quello del Medio Oriente. Gli altri temi sono sicurezza e difesa, Agenda strategica e lotta all’antisemitismo. Altro tema – prioritario per Giorgia Meloni – è quello della gestione dei migranti: la discussione dei leader partirà dalla lettera inviata alla vigilia del summit dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

I lavori dovrebbero terminare nel tardo pomeriggio di oggi.

Gb, alla fine vittoria (e risarcimento) per Harry contro il Mirror

Gb, alla fine vittoria (e risarcimento) per Harry contro il MirrorMilano, 15 dic. (askanews) – L’Alta Corte del Regno Unito ha stabilito che il principe Harry è stato oggetto di attacchi telefonici “su vasta scala” da parte del Mirror dal 2006 al 2011. Il Duca di Sussex è stato risarcito con 140.600 sterline (poco meno la metà di quanto chiesto). E ha dunque parzialmente vinto in tribunale il caso, dove accusava il gruppo media britannico Mirror Group di metodi di lavoro illegali come l’hacking telefonico. Lo riferiscono i media britannici.

Il principe ha anche chiesto ulteriori indagini su Mirror Group Newspapers (Mgn) che pubblica, tra gli altri, il Daily Mirror, il Sunday Mirror e il Sunday People. Harry ha testimoniato nel caso a giugno di quest’anno ed è stato quindi il primo esponente della famiglia reale a testimoniare in tribunale in 130 anni, rompendo di fatto quel patto non scritto tra media e Corona. Secondo Harry, la MGN lo aveva preso di mira per 15 anni a partire dal 1996. Tra le accuse più gravi avanzate dal secondogenito di re Carlo III, la violazione della sua segreteria telefonica, quando era adolescente e frequentava l’Eton College.

Harry ha affermato che più di 140 articoli pubblicati sulle riviste MGN utilizzavano metodi illegali di raccolta dati. Il processo ha riguardato solo una frazione di quegli articoli. Il giudice ha riscontrato che in 15 casi era stata utilizzata la raccolta illegale di dati.

Ungheria, Cremlino loda veto Orban a Ucraina in Ue: “impressionati”

Ungheria, Cremlino loda veto Orban a Ucraina in Ue: “impressionati”Milano, 15 dic. (askanews) – L’Ungheria difende i propri interessi bloccando gli aiuti dell’UE all’Ucraina, sostiene il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Venerdì sera, Budapest ha posto il veto al pacchetto Ue di 50 miliardi di euro, destinato all’Ucraina. Il paese ha anche bloccato la decisione sul bilancio dell’Ue. “L’Ungheria è un paese sovrano. Ha i suoi interessi. E l’Ungheria, a differenza di molti paesi europei, difende fermamente i propri interessi, il che ci impressiona”, ha detto Peskov in una conferenza stampa. Allo stesso tempo, la Russia attacca la decisione dell’Ue di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina. “Avvicinare l’Ucraina, la Moldova e la Georgia all’adesione all’Ue potrebbe in ultima analisi destabilizzare l’unione”, sostiene Peskov.

L’Ungheria blocca l’accordo sul bilancio Ue, trattativa in corso

L’Ungheria blocca l’accordo sul bilancio Ue, trattativa in corsoBruxelles, 15 dic. (askanews) – Prosegue la trattativa nel Consiglio europeo sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale ma – secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche – sembra improbabile che possa essere raggiunto un accordo questa notte. I lavori, quindi, dovrebbero essere interrotti per riprendere domani, seconda giornata del summit.

A bloccare la possibilità di intesa è ancora la contrarietà del premier ungherese Viktor Orban all’inserimento dei fondi per sostenere l’Ucraina. Lo stesso Orban oggi aveva espresso il suo dissenso contro l’avvio dei negoziati per l’ingresso di Kiev nell’Ue, decidendo però di non porre il veto e lasciare la sala al momento del voto. Sul tema del bilancio però, nonostante il lavoro degli sherpa e il ‘pressing’ degli altri Paesi membri, il premier ungherese non sembra al momento disposto a cedere.

Consiglio Ue, le conclusioni su allargamento e riforme interne

Consiglio Ue, le conclusioni su allargamento e riforme interneBruxelles, 14 dic. (askanews) – Il Consiglio europeo sottolinea che l’allargamento dell’Ue “è un investimento geostrategico per la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità. È un motore per migliorare le condizioni economiche e sociali dei cittadini europei, riducendo le disparità tra i Paesi, e deve promuovere i valori su cui si fonda l’Unione. Guardando avanti alla prospettiva di un’Unione ulteriormente allargata, sia i futuri Stati membri che l’Ue dovranno essere pronti al momento dell’adesione. Il lavoro su entrambi i binari dovrebbe avanzare in parallelo”. Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles, relative al capitolo “Allargamento e Riforme”, che riguarda le future nuove adesioni e le modifiche istituzionali e politiche necessarie per rafforzare l’Ue e adeguarne le strutture e il processo decisionale alle nuova sfide.

Gli aspiranti membri dell’Ue, ricordano le conclusioni, “devono intensificare gli sforzi di riforma, in particolare nel settore dello stato di diritto, in linea con la natura basata sul merito del processo di adesione e con l’assistenza dell’Ue”. Ma, si avverte nelle conclusioni, “parallelamente, l’Unione deve gettare le basi interne e fare le riforme necessarie, definendo le ambizioni a lungo termine dell’Unione e le modalità per realizzarle, e affrontando le questioni chiave relative alle sue priorità e politiche, nonché alla sua capacità di agire. Ciò renderà l’Ue più forte e rafforzerà la sovranità europea”.

Basandosi sul “pacchetto allargamento” della Commissione dell’8 novembre 2023, il Consiglio europeo ha quindi adottato una serie di decisioni riguardo a diversi Paesi che aspirano all’adesione. Innanzitutto, “avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e con la Repubblica di Moldova”. Per questi due paesi, il Consiglio europeo invita il Consiglio Ue (a livello ministeriale) ad adottare i rispettivi quadri negoziali una volta adottate le misure pertinenti stabilite nelle rispettive raccomandazioni della Commissione dell’8 novembre 2023. Il Consiglio europeo decide inoltre “di concedere lo status di Paese candidato alla Georgia, fermo restando che saranno adottate le misure pertinenti previste nella raccomandazione della Commissione dell’8 novembre 2023”, mentre “avvierà i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina una volta che sarà stato raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione”. Su quest’ultimo punto, i leader invitano “la Commissione a riferire al Consiglio sui progressi compiuti entro marzo 2024, in vista di una decisione”.

“L’Unione europea – continuano le conclusioni – è pronta a completare la fase di apertura dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord non appena quest’ultima avrà adempiuto al suo impegno di completare le modifiche costituzionali indicate nelle conclusioni del Consiglio Ue del 18 luglio 2022, in linea con le sue procedure interne. Il Consiglio europeo invita la Macedonia del Nord ad accelerare il completamento di questi cambiamenti”. “Riaffermando il suo pieno e inequivocabile impegno a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all’Ue”, il Consiglio europeo chiede poi “l’accelerazione del loro processo di adesione”.

I leader prendono atto della comunicazione della Commissione su “un nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali, che mira ad accelerare la convergenza socioeconomica tra i Balcani occidentali e l’Unione europea, sulla base di rigorose condizionalità, e incoraggia la regione a compiere passi avanti per accelerare il ritmo delle riforme legate all’Ue e promuovere l’integrazione economica regionale attraverso il mercato regionale comune, sulla base delle norme e degli standard dell’Ue”. Il Consiglio europeo “resta impegnato a portare avanti la graduale integrazione tra l’Unione europea e la regione durante il processo di allargamento stesso in modo reversibile e basato sul merito”. E passa quindi a parlare delle riforme istituzionali interne di cui l’Ue ha bisogno per adattarsi all’ingresso dei futuri nuovi paesi membri. “Con l’allargamento – si afferma nelle conclusioni del vertice – il successo dell’integrazione europea richiede che le politiche dell’Unione siano adatte alla situazione futura e finanziate in modo sostenibile, sulla base dei valori su cui si fonda l’Unione, e che le istituzioni dell’Ue continuino a funzionare in modo efficace”. Il Consiglio europeo annuncia quindi che “affronterà le riforme interne nelle prossime riunioni, con l’obiettivo di adottare entro l’estate 2024 delle conclusioni su una tabella di marcia per i lavori futuri”.