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Guerra in Medio Oriente, Biden: Israele sta perdendo sostegno per i bombardamenti su Gaza che uccidono civili

Guerra in Medio Oriente, Biden: Israele sta perdendo sostegno per i bombardamenti su Gaza che uccidono civiliNew York, 12 dic. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, intervenendo ad un ricevimento di raccolta fondi a Washington, martedì, ha detto che Israele sta iniziando a perdere il sostegno della comunità internazionale dopo i bombardamenti di Gaza che hanno ucciso migliaia di palestinesi.

“Stanno iniziando a perdere quel sostegno”, ha detto Biden dicendo che anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve cambiare il suo atteggiamento intransigente, anche sul piano proposto dalla sua amministrazione per riaffidare il governo della Striscia nuovamente all’Autorità Palestinese. A riportarlo è il Jerusalem Post.Intanto gli Stati Uniti stanno premendo che si apra un altro varco a Kerem Shalom per l’ingresso degli aiuti umanitari, poichè quello di Rafah non è sufficiente.

 

Tra neuroscienze e AI Salone del Mobile si prepara alla 62esima edizione

Tra neuroscienze e AI Salone del Mobile si prepara alla 62esima edizioneMilano, 12 dic. (askanews) – “Quest’anno abbiamo deciso di avere un aiuto in più: le neuroscienze che ci vengono in aiuto nel testare i layout, con delle persone che si mettono a disposizione e vivono in questi mesi l’esperienza immersiva dei padiglioni, misurando loro le reazioni”. Ad annunciare la novità della 62esima edizione del Salone del Mobile è la presidente Maria Porro che, in occasione di un evento stampa, ha raccontato come l’atteso evento milanese dedicato all’arredo e al design (previsto a Fieramilano a Rho dal 16 al 21 aprile 2024) abbia ha sempre più un “approccio human centric, mettendo al centro il visitatore, l’espositore, il desin lover, le diverse personas che visitano il Salone con le loro diverse esigenze”.

Non solo l’edizione 2024 della manifestazione avrà anche un altro supporto: quello dell’intelligenza artificiale. “E’ qualcosa sulla bocca di tutti ma nessuno la conosce. L’intelligenza artificiale apre un mondo enorme che non ha regole oggi ma con possibilità incredibili. Abbiamo deciso di usarla come strumento potente per indagare il sentiment di chi partecipa al Salone o fa parte della design community e lo trasformerà in una immagine parlante – ha spiegato la presidente – Alla fine questo progetto sarà una piattaforma fluida in costante divenire che si trasformerà di volta in volta in qualcosa di diverso. E ne verrà fuori uno studio che racconta la percezione del design e del Salone”. Grazie all’applicazione delle neuroscienze, a opera di Lombardini22, gruppo di architettura e ingegneria che, anche quest’anno, supporta il Salone nel progetto di evoluzione del layout e dell’esperienza fieristica, la manifestazione ha iniziato ad analizzare i comportamenti emotivi e inconsci delle persone, che percorrono e abitano padiglioni e stand, per progettare esperienze utili e originali. “Le useremo anche in sede di apertura della mostra andando a misurare il livello di soddisfazioe dei visitatori – ha sottolineato Porro – questo ci permette di dare informazioni utili alle aziende rispetto alle caratteristiche di uno stand. Saranno informazioni non solo utili al Salone ma anche alle aziende perché ci interessa analizzare i comportamenti delle persone, consci e inconsci, quelli che formano l’esperienza”.

In quest’ottica, le due biennali di quest’anno EuroCucina e bagno “sono state completamente ridisegnate: nel caso della cucina è emersa fortemente dalla aziende la volontà di dare valore alle piccole aziende quindi il layout è stato ridisegnato per dare visibilità alle piccole. Abbiamo poi lavorato alla riduzione dei corridoi per ridurre i tempi di spostamento. Al centro della biennale cucina ci sarà poi una installazione che cambierà ogni giorno il cui tema sarà quello del food design. Per la biennale del bagno al centro, invece, c’è la salvaguardia di una risorsa preziosa come l’acqua e anche qui ci sarà una grande installazione immersiva”. “L’anno scorso l’87% dei visitatori ha definito memorabile l’esperienza di Euroluce – ha aggiunto – Questo risultato rafforza il progetto di evoluzione del format Salone del mobile, che nel 2024 riguarderà tutti i padiglioni”. Il nuovo layout del Salone dunque rinuncia al classico decumano, sviluppandosi in ottica concentrica con boulevard ad anello, su cui si affacceranno da entrambi i lati le aziende, come fossero le vetrine di una via del centro città. Si riuscirà, così, ad avere accesso a tutti gli stand percorrendo la metà della distanza rispetto all’allestimento tradizionale e senza il rischio di smarrirsi o confondersi. Tra le anticipazioni fornite dalla presidente c’è anche un’altra grande installazione “curata da un importante regista in un altro padiglione che indagherà il tema degli interni e il rapporto col nostro mondo interiore”. Nel ricco palinsesto dell’edizione 2024, infine, le celebrazioni per i 25 anni del Salone Satellite, con un’edizione speciale in fiera, nei padiglioni 5 e 7, e una grande mostra in città presso Triennale Milano, dal 16 al 28 aprile 2024.

Commissione Ue: bene accordo su associazione Andorra e S. Marino

Commissione Ue: bene accordo su associazione Andorra e S. MarinoRoma, 12 dic. (askanews) – Maroš Šefcovic, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha presentato oggi al Consiglio “Affari generali” l’esito dei negoziati per un accordo di associazione tra l’UE e Andorra e San Marino, informando gli Stati membri che è stato raggiunto un accordo a livello di negoziatori.

L’accordo di associazione prevede la partecipazione di Andorra e San Marino al mercato interno dell’UE, nonché la cooperazione in altri settori strategici. Il livello di accesso al mercato interno sarà paragonabile a quello di cui godono la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein nel quadro dell’accordo sullo Spazio economico europeo. L’allineamento di Andorra e San Marino al quadro del mercato interno dell’UE andrà a vantaggio di entrambe le parti. Si tratta di un importante passo avanti che è direttamente in linea con l’obiettivo dell’UE di sviluppare relazioni privilegiate con i paesi vicini, come stabilito all’articolo 8 del trattato sull’Unione europea (TUE), e con l’interesse dimostrato da questi due paesi a instaurare relazioni più strette con l’UE.

Tutte le parti si occuperanno ora dei testi concordati secondo le rispettive procedure. Il 16 dicembre 2014 il Consiglio “Affari generali” ha autorizzato l’avvio di negoziati per un accordo di associazione con Andorra, Monaco e San Marino. La Commissione ha assunto la responsabilità di tali negoziati nel gennaio 2022.

L’Europarlamento approva il regolamento sulle materie prime strategiche

L’Europarlamento approva il regolamento sulle materie prime strategicheBruxelles, 12 dic. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato definitivamente, oggi a Strasburgo, con 549 voti favorevoli, 43 contrari e 24 astensioni, l’accordo raggiunto a metà novembre con il Consiglio Ue sulla proposta di regolamento sulle “materie prime critiche”.

Il regolamento contiene una serie di misure per garantire l’accesso dell’Ue a un approvvigionamento sicuro, diversificato, sostenibile e con prezzi ragionevoli di materie prime critiche, che è essenziale per la competitività dell’economia europea, e in particolare per le industrie verdi e digitali (per le auto elettriche, i pannelli solari e gli smartphone, ad esempio), per la difesa e per il settore aerospaziale. La legislazione mira a istituire incentivi economici e un quadro imprenditoriale più stabile e sicuro per i progetti sia di estrazione che riciclaggio delle materie prime, con procedure di autorizzazione più rapide e semplici.

Il testo definitivo, che dovrà ora essere approvato anche dal Consiglio Ue prima di poter entrare in vigore, mantiene gli obiettivi generali della proposta originaria presentata dalla Commissione il 16 marzo scorso, ma ne rafforza diversi elementi: include l’alluminio nell’elenco dei materiali strategici critici, rafforza gli obiettivi del loro riciclaggio, chiarisce e semplifica le procedure di autorizzazione per i progetti strategici e richiede alle aziende interessate di eseguire una valutazione del rischio della catena di approvvigionamento per le materie prime strategiche. Come nella proposta della Commissione, il testo definitivo mantiene l’elenco di materie prime classificate come “critiche” (34 in totale), e la lista di materie prime critiche definite anche “strategiche” (17, con l’aggiunta dell’alluminio che non era presente nella proposta originaria). Inoltre, il testo adottato definisce “strategica” anche la grafite sintetica (oltre alla grafite naturale già presente nell’elenco), per un periodo di tre anni, fino a quando la Commissione non effettuerà la prima revisione della lista.

Il testo fissa diversi obiettivi strategici a medio termine: l’Ue dovrà avere la capacità di estrarre il 10%, trasformare il 40% e riciclare il 25% (nella proposta originaria della Commissione era il 15%) del suo consumo annuo di materie prime strategiche entro il 2030. L’Unione dovrà inoltre diversificare le proprie importazioni, in modo da non fare affidamento su un’unica fonte di approvvigionamento per più del 65% del suo consumo di materie prime strategiche. Al fine di raggiungere questi obiettivi, il regolamento prevede una procedura di autorizzazione rapida e semplificata per i progetti di estrazione strategici in seno all’Ue, che dovranno essere gestiti da un unico “punto di contatto” nazionale. Verranno unificati anche i tempi delle procedure di autorizzazione. La durata totale del processo di concessione delle autorizzazioni non dovrà superare i 27 mesi per i progetti di estrazione e i 15 mesi per i progetti di trasformazione e riciclaggio.

Mentre la prima fase della valutazione di impatto ambientale (la stesura della relazione che deve essere presentata dal promotore) non sarà inclusa nella tempistica per l’approvazione del progetto, la consultazione pubblica necessaria per la valutazione sarà parte della durata totale del processo di autorizzazione. Il testo prevede, infine, che 18 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento la Commissione presenti una relazione sul consumo stimato di ciascuna materia prima critica per i prossimi tre decenni. Durante i negoziati con il Consiglio Ue, l’apporto del Parlamento europeo si è focalizzato soprattutto su una maggiore attenzione alla produzione e all’incremento di materiali alternativi che possano sostituire le materie prime strategiche, sulla definizione di obiettivi per favorire l’estrazione delle materie prime più strategiche dai prodotti di scarto, e sulla necessità di ridurre la burocrazia per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese (Pmi). Gli eurodeputati hanno inoltre insistito sull’importanza di partenariati strategici di lungo termine con i paesi terzi, al fine di diversificare l’approvvigionamento per l’Ue di materie prime critiche, con vantaggi reciproci. Questi partenariati garantiranno nei paesi terzi coinvolti trasferimenti di conoscenze e tecnologie, la formazione e il miglioramento delle competenze per i nuovi posti di lavoro, migliori condizioni di lavoro e di reddito, nonché l’applicazione dei migliori standard ecologici per l’estrazione e la lavorazione delle materie prime.

Feltrin (Federlegno): stop superbonus? Ci penalizza ma serve realismo

Feltrin (Federlegno): stop superbonus? Ci penalizza ma serve realismoMilano, 12 dic. (askanews) – La conferma di uno stop alla proroga del superbonus da parte Mef “sicuramente avrà un riflesso negativo” per la filiera del legno-arredo “però penso che il messaggio che del governo sia quello di mettere un freno a delle spese che stavano diventando insostenibili di per sè e hanno ipotecato il futuro prossimo”. A parlare è il presidente di Federlegno Arredo, Claudio Feltrin, a margine di un evento con la stampa.

Feltrin invita a essere realisti: “Non possiamo vivere su un altro Pianeta. Ahimè tocca dire che sicuramente non favorirà la ripresa che possiamo intravedere nella seconda metà dell’anno che però dipende dalle economie mondiali. Se migliorerà l’economia mondiale probabilmente il governo potrà essere un po’ più generoso”. Con questo ha chiarito “non voglio dire che appoggio la manovra perchè ci penalizza ma occorre essere un po’ realisti e capire che oggi questa è la situazione e non possiamo immaginarci qualcosa di diverso”. Nel nostro settore, ha ricordato, “il bonus mobili ci ha sicuramente aiutato ma non è stata la ragione del successo della filiera, è stato un aiuto ma noi abbiamo lavorato di nostro”. Il bonus edilizio “ha creato un indotto forte, era un fatto evidente dai dati con una crescita più elevata in Italia rispetto all’estero che non si era mai vista negli anni, oggi ovviamente torniamo alla realtà”. “L’economia vera non è quella che devi incentivare in modo drogato perchè non può durare – ha concluso – oggi occorre fare un bagno nella realtà e tornare coi piedi per terra”.

Inflazione, la Fed e la Bce di fronte ad una difficile gestione delle attese sui tassi

Inflazione, la Fed e la Bce di fronte ad una difficile gestione delle attese sui tassiRoma, 12 dic. (askanews) – Da domani le banche centrali torneranno in primo piano tra i fattori osservati dai mercati, iniziando con gli esiti del direttorio della Federal Reserve statunitense, il Fomc, che alle 20 italiane comunicherà le sue decisioni sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata consolidando è che ometta di effettuare quell’ultimo rialzo prima della fine dell’anno che pure aveva preventivato alla precedente riunione. L’ulteriore limatura dell’inflazione negli Usa, al 3,1% a novembre, un decimale in meno rispetto al livello di ottobre, potrebbe spingere in questa direzione.

Contestualmente, domani la Fed pubblicherà anche le previsioni economiche aggiornate che, come di consueto, conterranno anche una tabella con le attese dei banchieri centrali Usa sul futuro andamento dei tassi (il grafico “dot plot”). Questo particolare elemento dovrebbe, primo, seppellire definitivamente l’ipotesi di ulteriori aumenti dei tassi e, secondo, fornire indicazioni sulla tempistica di un primo taglio. Perché adesso è proprio sul quando le banche centrali inizieranno a ritoccare al ribasso il costo del danaro che si concentrano gli interrogativi di mercati e analisti. Non solo sulla Fed, che può contare su una crescita economica ancora solida, ma ancora più sulla Banca centrale europea, il cui Consiglio direttivo annuncerà le sue decisioni sui tassi giovedì; e che invece deve fronteggiare, oltre a un calo dell’inflazione più rapido del previsto, anche una dinamica dell’economia particolarmente debole, che rischia di scivolare in recessione.

Per questo già dallo scorso 30 novembre, quando Eurostat ha pubblicato la stima preliminare sull’inflazione, che a novembre è consistentemente rallentata al 2,4% per la media dell’area euro, diversi osservatori hanno iniziato a chiedersi se la Bce non si sia spinta troppo in avanti sulla stretta monetaria. E ora rischia forse di ritrovarsi spiazzata, paradossalmente nella situazione diametralmente opposta a quella del 2022, quando venne accusata di essersi mossa “in ritardo” nella sua risposta all’esplosione inflazionistica.

La Bce comunicherà le sue decisioni alle 14 e 15 italiane di giovedì e, mezz’ora dopo, la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Circa un’ora prima, alle 13, la Bank of England annuncerà le sue decisioni sui tassi di interesse per la sterlina Gb. Sempre giovedì, ma la mattina, anche la Banca nazionale svizzera comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Già da tempo diversi esponenti della Bce hanno messo le mani avanti, spiegando che ci si attende una parziale risalita dell’inflazione in questi mesi, in particolare da dicembre, quando in Germania verrà meno l’effetto di alcune misure di aiuto sulle bollette dell’energia.

Resta da verificare se questo riporterà tutto l’indice dell’area euro a valori tali da non rendere complicata la posizione dell’istituzione monetaria. Perché tenere tassi alti con un’inflazione in netto calo mentre l’economia rischia la recessione, e mentre i governi si muovono su politiche di bilancio più restrittive, potrebbe risultare scomodo e sempre più difficile da spiegare. Parallelamente, il dibattito alla Bce potrebbe spostarsi anche su un’altra questione, quella di una progressiva riduzione anticipata delle consistenze di titoli di Stato accumulati con il programma lanciato durante la crisi causata da lockdown e misure anti Covid, il Pepp. La Bce sta già conducendo una manovra di questo genere su un altro programma più consistente di acquisti, l’App, e lo fa in maniera “passiva”, mediante il semplice non rinnovo dei titoli che giungono a scadenza. Finora l’istituzione ha ripetutamente affermato che manterrà inalterate le consistenze del Pepp fino alla fine del 2024. Ma alcuni nel Consiglio – a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’area euro – hanno iniziato ipotizzare che si possa anticipare l’avvio della riduzione delle consistenze anche sul Pepp. Di recente Lagarde ha affermato che l’argomento potrebbe essere affrontato “in un futuro non lontano”. Finora la riduzione degli stock di bond si è svolta senza scossoni. Ma rincarare la dose con il Pepp potrebbe creare ulteriori pressioni sui titoli di Stato, e indirettamente sull’economia, in una fase in cui la Bce potrebbe iniziare a interrogarsi sul se non sia opportuno ammorbidire la linea. Il neo governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, si è già espresso contro l’ipotesi di strette anticipate sul Pepp. E durante un intervento lo scorso 30 novembre (quando sono usciti i dati sull’inflazione) ha anche affermato che se la debolezza dell’economia dovesse causare una accelerazione del processo disinflazionistico, la fase di mantenimento della linea restrittiva sui tassi potrebbe essere accorciata. In generale Panetta ha chiesto di “evitare danni inutili all’economia”. Il tutto mentre gli effetti della stretta monetaria più aggressiva della storia dell’istituzione – la Bce ha alzato i tassi di 450 punti base cmplessivi in poco più di un anno – ancora sembrano non essersi del tutto dispiegati. Secondo l’ultima rilevazione della Banca d’Italia a ottobre i prestiti bancari alle famiglie hanno registrato una contrazione dell’1,1% su base annua mentre quelli alle imprese sono calati del 5,5%. I tassi di interesse sui nuovi mutui hanno ripreso a salire, toccando il 4,72% che rappresenta il livello più elevato dal gennaio 2009, quando secondo le serie storiche questa voce si collocava al 4,9077%. E il 5,46% raggiunto a ottobre dai tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese è il valore più elevato dall’ottobre del 2008, quando questa voce si attestò al 5,8404%. Vi sono quindi validi argomenti a favore di un approccio più prudente, se non “morbido”. Tuttavia, sia per i tassi della Fed che per quelli della Bce, sui mercati si sono create attese di ritocchi al ribasso nel 2024 apparentemente molto più spinte di quelle che le rispettive istituzioni vorrebbero vedere. Per questo una attesa abbastanza diffusa per le conferenze stampa di domani e di giovedì è che il presidente della Fed, Jay Powell, e Lagarde cerchino di ridimensionare queste aspettative, avvertendo che serviranno tempo e pazienza prima di ipotizzare manovre di riduzione.

Salone del Mobile 2024: nasce l’Osservatorio permanente

Salone del Mobile 2024: nasce l’Osservatorio permanenteMilano, 12 dic. (askanews) – L’edizione 62esima del Salone del Mobile di Milano porta con sè una novità: la nascita dell’Osservatorio permanente sulla manifestazione dedicata al design e all’arredo, insieme al Politecnico e al Comune di Milano. Ad annunciarlo la presidente del Salone, Maria Porro, in occasione di un evento con la stampa.

“Questo ecosistema non è mai stato misurato né da un punto di vista economico nè dal punto di vista delle esternalità positive o negativa. E’ importante raccogliere dati per descrivere ciò che Salone rappresenta. Il Salone – ha detto Porro – ha ruolo sociale, istituzionale nei confronti della città e della comunità che rappresenta e nella progettazione del futuro del salone. E’ imprescindibile misurare per migliorare, intraprendere azioni correttive che possiamo mettere in campo per salvaguardare e fare evolvere l’evento”. L’osservatorio nasce dalla collaborazione con la Scuola di design del Politecnico di Milano, “monitorerà l’ecosistema del Salone del mobile, per promuovere maggiore sostenibilità di questo ecosistema che è connesso alle evoluzioni della Città di milano e per questo c’è la volontà di lavorare col sindaco”, ha aggiunto Porro.

L’osservatorio diventerà permanente. “L’idea – ha spiegato Francesco Zurlo, preside della Scuola di design del PoliMi – è di riuscire a documentare con l’accesso ai dati disponibili il Salone del Mobile. Lavoreremo sui dati dell’affluenza” che sono già disponibili, mentre “Per quanto riguarda ciò che accade fuori dal Salone abbiamo a che fare con dati sporchi poco attendibili e dovremo lavorarci. Comprendere il fenomeno ci permette di fornire un indirizzo di governance. Coinvolgeremo anche il Comune e chi vorrà partecipare perchè è un progetto corale aperto a tutti i contributi”. La raccolta dei dati inizierà con l’allestimento dei padiglioni in vista dell’apertura del Salone il prossimo 16 aprile e i primi dati aggregati saranno disponibili a inizio estate.

Guerra in Medio Oriente, Hamas: le vittime palestinesi sono quasi 18.500

Guerra in Medio Oriente, Hamas: le vittime palestinesi sono quasi 18.500Roma, 12 dic. (askanews) – Il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza è salito a 18.412 persone dal 7 ottobre e più di 50.000 sono rimaste ferite, ha dichiarato Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità dell’enclave controllato da Hamas.

“Dall’inizio dell’aggressione nella Striscia di Gaza, 18.412 persone sono state uccise e più di 50.000 sono rimaste ferite”, ha detto il portavoce in una conferenza stampa, trasmessa dal canale televisivo palestinese Al-Aqsa.

Fumata nera dai 27 sulle Nuove tecniche genomiche

Fumata nera dai 27 sulle Nuove tecniche genomicheBruxelles, 12 dic. (askanews) – Il Consiglio Agricoltura dell’Ue non è riuscito ad adottare a maggioranza qualificata il suo “approccio comune” sulla proposta della Commissione europea relativa alla deregolamentazione parziale della messa a coltura e del consumo degli Ogm di nuova generazione, chiamati “Ngt” (“New Genomic Techniques”, ovvero “Nuove tecniche genomiche”).

L’Italia si è espressa a favore della proposta, insieme a circa la metà degli Stati membri (Francia, Olanda, Danimarca, Portogallo, Finlandia, Svezia, Irlanda, Estonia, Lettonia, Lituania e Repubblica ceca) mentre alcuni paesi (Grecia, Cipro) hanno espresso qualche perplessità o chiesto eccezioni per le isole, otto hanno indicato l’intenzione di opporsi (Romania, Croazia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Austria, Lussemburgo, Slovenia) e due (Germania e Bulgaria) hanno annunciato che si asterranno. Il ministro Francesco Lollobrigida, incontrando i giornalisti a margine del Consiglio, ha spiegato le posizioni dell’Italia, usando anche il termine “Tecnologie evolutive avanzate”, coniato dai gruppi d’interesse favorevoli alle Ngt, che evita di menzionare esplicitamente le modifiche apportate al patrimonio genetico delle piante, per non evocare la cattiva reputazione dei “vecchi” Ogm. “Abbiamo parlato delle Ngt, delle Tea, le Tecnologie evolutive avanzate; abbiamo specificato che, per quanto ci riguarda, nulla c’entrano con gli Ogm, che ribadiamo essere lontani da qualunque tipo di utilizzo da parte dell’Agricoltura italiana per produrre cibo da destinare all’alimentazione umana. Questo è il nostro modello e lo difendiamo”, ha detto Lollobrigida. “Ciò non toglie – ha continuato il ministro – che dobbiamo lavorare invece su un’accelerazione di quei processi che rendono le piante più forti, in grado di resistere alle fitopatie vecchie e nuove e al cambio climatico. E questo si può fare attraverso la ricerca e l’innovazione, cercando un nuovo passo avanti di quella rivoluzione verde della quale proprio l’Italia si è resa protagonista, avendo capacità in termini di genetica” di selezionare “sementi in grado di produrre di più e consumando meno suolo. Allora questa è la sfida che abbiamo riproposto”.

A un giornalista che faceva notare come le Ngt siano comunque il risultato di mutazioni genetiche prodotte in laboratorio, e che dunque non si possa dire che non c’entrano nulla con gli Ogm, Lollobrigida ha risposto: “Questo non lo dico io, perché non faccio lo scienziato, lo dicono i nostri scienziati, lo dicono alcuni esponenti della scienza in tutta Europa, come è stato ribadito anche oggi” durante la discussione in Consiglio Ue. La differenza rispetto ai “vecchi” Ogm, in effetti, sta nel fatto che nel caso delle Ngt i nuovi tratti genetici inseriti appartengono alla stessa specie dell’organismo che si vuole modificare (“cisgenesi”) e non provengono da altre specie (“transgenesi”). La tecnica è quindi descritta come una accelerazione di un possibile processo evolutivo naturale. “Si tratta – ha aggiunto Lollobrigida – di una accelerazione all’interno della della stessa tipologia, della stessa specie. Questo è quello che i nostri scienziati ci dicono, ed è quello che io mi permetto di rappresentare, credendo molto che i nostri ricercatori abbiano una capacità di rappresentarci le cose per come sono. E mi pare – ha rilevato – che in chiave europea questo messaggio sia ampiamente condiviso dalla maggior parte dei ministri che anche oggi sono intervenuti”. “Ma io non faccio lo scienziato, io faccio il politico, e mi baso sui dati scientifici, che come al solito vedono anche la comunità scientifica avere eventualmente opinioni non sempre sovrapponibili, ma tendenzialmente omogenee al messaggio che ho appena dato”, ha concluso il ministro.

La proposta della Commissione europea prevede di deregolamentare le piante selezionate con il ricorso alle “nuove tecniche genomiche”, non sottoponendole più alle rigorose norme Ue sugli Ogm (approvazione dopo valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura obbligatorie, distanza minima dalle piante convenzionali e biologiche, possibilità per gli Stati membri di vietarne la coltivazione sul proprio territorio). Questo varrebbe, tuttavia, solo per le piante risultanti da non più di 20 modificazioni genetiche. La regolamentazione attuale per gli Ogm resterebbe invece pienamente applicabile alle piante derivate da Ngt con più di 20 modifiche genetiche.

La presidenza degli Emirati della Cop28 lavora a una nuova bozza sulle “linee rosse”

La presidenza degli Emirati della Cop28 lavora a una nuova bozza sulle “linee rosse”Roma, 12 dic. (askanews) – Il direttore generale della Cop28 Majid Al Suwaidi ha dichiarato che la presidenza emiratina della conferenza sta lavorando a una nuova bozza di accordo basato sulle “linee rosse” espresse ieri dai Paesi che hanno respinto la prima proposta.

“Sapevamo da molto tempo che le formulazioni sui combustibili fossili erano complesse e che le opinioni erano difficili. È importante avere le formule giuste al riguardo”, ha osservato parlando ai giornalisti. “Alcuni vogliono l’uscita, altri la riduzione, altri ancora vogliono formule diverse. L’obiettivo è ottenere il consenso”, ha concluso aggiungendo che il nuovo testo dovrebbe includere obiettivi per il 2030, quindi più precisi rispetto alla bozza precedente.“Tutti vorremmo finire in tempo ma tutti vogliamo ottenere il risultato più ambizioso possibile. Questo è il nostro unico obiettivo”, ha affermato nell’ultimo giorno in programma, teoricamente, per la conferenza di Dubai.