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Il ministro dell’interno francese attacca Meloni: non sa gestire l’immigrazione

Il ministro dell’interno francese attacca Meloni: non sa gestire l’immigrazioneRoma, 4 mag. (askanews) – Il ministro dell’Interno francese Darmanin ha attaccato Marine Le Pen e la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, accusandole di condividere il “vizio” tipico dell’estrema destro, quello di “mentire alla popolazione”. I problemi alla frontiera tra Italia e Francia per quanto riguarda i migranti, ha chiarito Darmanin, dipendono dalla premier italiana che “non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”. Ospite questo giovedì su RMC e RMC Story, il ministro dell’Interno ha risposto ai commenti del presidente del partito di Marine Le Pen Jordan Bardella. Il presidente della RN aveva osservato il giorno prima da Mentone, al confine franco-italiano, che il governo ha “polverizzato tutti i registri dell’immigrazione”. “Dobbiamo riservare aiuti sociali ai francesi, espellere delinquenti e criminali stranieri e osare impegnarci in un braccio di ferro diplomatico con i paesi di partenza”, aveva detto Bardella.

“Chi sta prendendo in giro Jordan Bardella?”, ha risposto il ministro dell’Interno. “C’è un afflusso di migranti a Mentone perché Madame Meloni, scelta dagli amici di Madame Le Pen, non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”, ha detto Gérald Darmanin, accusando l’Italia di essere all’origine delle difficoltà migratorie in il sud della Francia. “Madame Meloni è come Madame Le Pen, dice ‘vedrai quello che vedrai’ e quello che vediamo è che non si ferma e si amplifica perché l’Italia sta vivendo una grave crisi migratoria. C’è un vizio di estrema destra, che è quello di mentire alla popolazione. Il signor Bardella dovrebbe parlare con la signora Meloni per dirle di applicare finalmente il suo programma”. Darmanin si è anche detto favorevole alla creazione di una “forza di frontiera”, annunciata a fine aprile dal primo ministro Elisabeth Borne: “In Australia funziona molto bene”.

Ministro interni Francia contro Meloni: non sa gestire immigrazione

Ministro interni Francia contro Meloni: non sa gestire immigrazioneRoma, 4 mag. (askanews) – Il ministro dell’Interno francese Darmanin ha attaccato Marine Le Pen e la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, accusandole di condividere il “vizio” tipico dell’estrema destro, quello di “mentire alla popolazione”. I problemi alla frontiera tra Italia e Francia per quanto riguarda i migranti, ha chiarito Darmarin, dipendono dalla premier italiana che “non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”,

Ospite questo giovedì su RMC e RMC Story, il ministro dell’Interno ha risposto ai commenti del presidente del partito di Marine Le Pen Jordan Bardella. Il presidente della RN aveva osservato il giorno prima da Mentone, al confine franco-italiano, che il governo ha “polverizzato tutti i registri dell’immigrazione”. “Dobbiamo riservare aiuti sociali ai francesi, espellere delinquenti e criminali stranieri e osare impegnarci in un braccio di ferro diplomatico con i paesi di partenza”, aveva detto Bardella. «Chi sta prendendo in giro Jordan Bardella?», ha risposto il ministro dell’Interno. “C’è un afflusso di migranti a Mentone perché Madame Meloni, scelta dagli amici di Madame Le Pen, non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”, ha detto Gérald Darmanin, accusando l’Italia di essere all’origine delle difficoltà migratorie in il sud della Francia.

“Madame Meloni è come Madame Le Pen, dice ‘vedrai quello che vedrai’ e quello che vediamo è che non si ferma e si amplifica perché l’Italia sta vivendo una grave crisi migratoria. C’è un vizio di estrema destra, che è quello di mentire alla popolazione. Il signor Bardella dovrebbe parlare con la signora Meloni per dirle di applicare finalmente il suo programma”, ha chiamato dall’interno il ministro. Darmarin si è anche detto favorevole alla creazione di una ‘forza di frontiera’, annunciata a fine aprile dal primo ministro Elisabeth Borne: “In Australia funziona molto bene. Tutti i servizi statali, doganali, di polizia, militari, sfidano tutte le persone e fanno superare loro i controlli di identità. Eric Ciotti (il presidente della LR e deputato delle Alpi Marittime) ha un esperimento e penso che sia necessario accompagnarlo”, ha chiamato. Al confine, sfidiamo le persone e facciamo passare i controlli di identità

Dal sentirsi blu al vedere rosso, le metafore più colorate da tutto il mondo

Dal sentirsi blu al vedere rosso, le metafore più colorate da tutto il mondoRoma, 4 mag. (askanews) – I colori, con le loro varie tonalità e sfumature, rappresentano una dimensione fondamentale dell’esperienza umana. Sono presenti ovunque: nei paesaggi naturali, nelle opere d’arte, nella moda, nella pubblicità e perfino nel linguaggio quotidiano, in cui le metafore cromatiche si insinuano con naturalezza, talvolta inconsciamente. Espressioni come ‘essere al verde’ o ‘vedere rosso’ fanno parte ormai del linguaggio comune, eppure, se si riflette sul loro significato, è chiaro che si tratta di espressioni insolite: metafore che associano un colore ad aspetti specifici della quotidianità, non sempre con un chiaro collegamento.

In occasione del ‘World Kids Colouring Day’ o Giornata Mondiale del Colore, che ricorre ogni anno il 6 maggio, gli esperti di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, accompagnano in un viaggio interculturale nel mondo dei colori attraverso l’analisi di espressioni idiomatiche curiose che mettono in relazione sensazioni, emozioni e sfumature cromatiche. Il colore ha un’importanza fondamentale nello sviluppo delle capacità cognitive dei bambini ed è anche per questo che si è soliti dare loro matite, pennarelli e ‘carta bianca’. Ma la voglia di sperimentare e di esprimere la propria creatività non sempre si ferma quando si diventa ‘grandi’: artisti, graphic designer e esperti di marketing lo sanno bene. ‘Eppure non serve essere Picasso o Kandinskij’, ha commentato Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel: ‘Anche chi non si occupa di arti visive può trovare comunque il modo di incorporare i colori nel proprio linguaggio, dando vita a formulazioni immaginifiche e creative’.

I colori sono uguali per tutti? Sebbene si riscontrino nella percezione dei colori tendenze universali, il lessico legato ai colori è soggetto a numerose variazioni interculturali, spesso relative all’ambiente in cui è immersa una determinata comunità. Se, ad esempio, in Italia si può sentire chi diventa paonazzo dire di essere ‘rosso come un pomodoro’, in Polonia lo stesso rossore è associato alla barbabietola (‘czerwony jak burak’, letteralmente ‘rosso come una barbabietola’), vegetale di gran lunga più diffuso nel Paese. Allo stesso modo, se le similitudini ‘rosso come il sangue’ o ‘blu come il cielo’ sono riscontrabili nella maggior parte delle lingue a causa dell’universalità dei riferimenti (i colori del sangue e del cielo sono, per l’appunto, universali), ‘bianco come una mozzarella’ è, com’è evidente, un’espressione tipicamente italiana . Come sottolineano gli esperti di Babbel, il linguaggio è particolarmente ricco di espressioni ‘colorate’, ovvero di modi di dire che, per esprimere una vasta gamma di emozioni, stati d’animo e situazioni, fanno riferimento ai colori. La loro origine, però, non sempre è del tutto chiara ed è spesso collegata a simbologie antiche e localizzate.

‘Imparare a riconoscere e comprendere le sfumature insite in questi modi di dire’, ha commentato ancora Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel, ‘non solo ci permette di comprendere più a fondo la cultura alla quale appartengono ma anche, più pragmaticamente, di evitare spiacevoli malintesi in contesti internazionali’. A tal proposito, meglio non confondere l’inglese ‘feeling blue’ (‘sentirsi blu’) con il tedesco ‘blau sein’ (‘essere blu’): se l’espressione inglese si usa per descrivere uno stato d’animo di tristezza o di malinconia, la locuzione tedesca viene utilizzata, invece, per descrivere uno stato di ebbrezza avanzato. Nel primo caso, il collegamento tra la tristezza e il colore blu si suppone derivi dal colorito bluastro della pelle e delle labbra delle persone che soffrono di problemi cardiaci, oppure di chi patisce particolarmente il freddo, mentre l’associazione con l’ebbrezza si potrebbe ricondurre alla pausa pranzo dei tintori di lana che, nel Medioevo, usavano mescolare ad un estratto della pianta autoctona del guado (nota per le sue capacità tintorie dal colore blu) dell’alcol, finendo spesso invece per berlo prima di versarlo nel miscuglio. Potrebbe avere un’origine analoga l’espressione ‘blaumachen’, ‘fare blu’, parafrasabile come ‘bigiare/marinare la scuola’, sempre nella stessa lingua.

L’espressione italiana ‘essere al verde’ che significa ‘essere senza un soldo’, affonderebbe le sue radici nell’antica usanza medievale di fare indossare a chi andava in bancarotta un berretto di colore verde, come segno di pubblico scherno, mentre altri sostengono derivi dalla ‘sala verde’ di un noto caffè padovano, dove ci si poteva accomodare senza consumare. Invece, la metafora ‘essere verde d’invidia’ non compare soltanto nel patrimonio linguistico degli italofoni, ma anche in quello degli ispanofoni (‘estar verde de invidia’) e degli anglofoni (‘to be green with envy’); secondo alcuni, l’invidia verrebbe associata al colore verde in virtù del sospetto che l’eccesso di rabbia possa provocare una produzione esagerata di bile, un liquido verdognolo e acido prodotto dal fegato. Il modo di dire francese ‘être dans le rouge’, letteralmente ‘essere nel rosso’, che sembra in qualche modo richiamare l’italiano ‘essere al verde’, sarebbe connesso al simbolismo legato al colore rosso e, in particolare, alla consuetudine di segnare in questa tonalità i numeri negativi negli antichi libretti di conti e nei vecchi registratori di cassa. In Italia, invece, ‘vede rosso’ chi ha difficoltà a controllare l’ira: in generale, tale colore viene spesso associato ad emozioni forti come la passione, l’amore e, appunto, la collera. Quando una persona si arrabbia, inoltre, aumentano il battito cardiaco e la pressione, nonché il flusso di sangue alla testa, il che può provocare un arrossamento della pelle ed offuscare temporaneamente la vista. Attenzione, però, a non confondere questa espressione con l’inglese ‘red-eye’, ‘occhio rosso’: secondo gli esperti di Babbel, questo termine si riferisce a un volo notturno o ad un viaggio in treno durante il quale non sarà possibile dormire (e, dunque, probabilmente ci si ritroverà con gli occhi arrossati).

Nei Paesi anglofoni si dice che ‘cammina lungo la strada di mattoni gialli’ – ossia lungo la ‘yellow brick road’ – chi è sulla via del successo. Tale modo di dire si può ricondurre al romanzo per bambini ‘Il meraviglioso mago di Oz’: qui, infatti, la protagonista e i suoi compagni di viaggio percorrono una lunga strada colorata di giallo, al termine della quale si giunge alla risoluzione dei problemi e, infine, alla felicità. Ben diverso il significato dell’espressione francese, legata al medesimo colore, ‘rire jaune’ (letteralmente ‘ridere giallo’), che indica una risata forzata e ipocrita. Nel corso del Medioevo il colore giallo era talvolta associato all’imbroglio, al tradimento, alla malattia e persino alla morte (mentre in altri contesti aveva invece un valore positivo, simboleggiando la ricchezza, la prosperità, il potere o la luce divina).

Se un germanofono dice che qualcuno ‘dipinge tutto ciò che è grigio di grigio’ (‘alles grau in grau malen’) intende dire che è un pessimista che vede il mondo come acromatico e monotono; è il contrario della locuzione verbale italiana ‘vedere tutto rosa’, che indica chi è particolarmente ottimista – il rosa viene tradizionalmente associato, in cromologia, all’affetto, alla serenità e alla gioia. Altra espressione legata a questo colore è ‘to be in the pink’: nei paesi anglofoni, chi si trova ‘nel rosa’, si sente fresco e in salute; pare risalga, però, non al colore, bensì ad un omonimo fiore, il garofano, considerato nel 1500 l’apice dell’estetica floreale. La parola ‘pink’, nel significato di ‘rosa, fucsia’ è attestata infatti soltanto a partire dal diciannovesimo secolo.

Per chi fosse interessato all’apprendimento di una lingua straniera, i docenti di Babbel Live, piattaforma che offre lezioni dal vivo tenute da insegnanti certificati, suggeriscono una serie di unità di apprendimento progettate ad hoc per fornire agli utenti le competenze necessarie per discutere di arte e colori ai vari livelli, dall’A2 al C2 (‘Talk about art’).

Mosca: c’è Washington dietro l’attacco di droni al Cremlino

Mosca: c’è Washington dietro l’attacco di droni al CremlinoMilano, 4 mag. (askanews) – Non ci sarà un discorso di Vladimir Putin alla luce del presunto “attacco con droni” al Cremlino e non è prevista una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza russo e Putin lavorerà al Cremlino oggi. Il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov ha detto: “Non è previsto alcun appello speciale”. Poi in merito al comportamento di Putin: “In situazioni così difficili, estreme, il presidente rimane sempre calmo, raccolto, chiaro nelle sue valutazioni, nei comandi che impartisce, quindi non è successo nulla di nuovo in questo senso”. Peskov non ha commentato la proposta dell’ex presidente russo Dmitri Medvedev di eliminare fisicamente il capo di stato ucraino Volodymyr Zelensky.

Peskov si è scagliato poi contro quelli che ha definito “tentativi” di Kiev e Washington di “rinnegare” l’attacco al Cremlino sono “ridicoli”, ha detto secondo le agenzie russe. Secondo lui le decisioni su tali attacchi e obiettivi sono prese dagli Stati Uniti: l’Ucraina obbedisce, e gli Stati Uniti devono capire che Mosca ne è consapevole, ha detto l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa. Per poi aggiungere che l’attacco ha gli Stati Uniti come mandante secondo Mosca: “tutto questo è dettato a Kiev da Washington. E ne siamo ben consapevoli”, ha detto. Poi sulla reazione prevista Peskov ha dichiarato: “In ogni caso, possiamo solo parlare di passi ponderati ed equilibrati che corrispondono agli interessi del nostro paese”, ha detto Peskov secondo le agenzie russe. Quanto ai danni, Peskov ha dichiarato che “sono state bruciate due lastre di rame che ricoprono la cupola”, colpita, accanto al muro del Cremlino. “Queste due lastre di rame saranno sostituite: non so con certezza se verranno sostituite oggi o domani. Tutto sarà come nuovo”, ha aggiunto.

Il tutto dopo che il Dipartimento di Stato Usa ha invitato a “prendere con le pinze” quello che succede a Mosca e le informazioni che vengono dalla Russia. “Le attività terroristiche e di sabotaggio delle forze armate ucraine stanno guadagnando uno slancio senza precedenti”, ha affermato il ministero. Il caso dei droni ucraini che la Russia dice di aver abbattuto perché avrebbero preso di mira Vladimir Putin “è a dir poco strano”, ha detto inoltre il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna a France Inter. Il fatto che i droni raggiungano il Cremlino “è abbastanza difficile da capire in situazioni normali”, ha aggiunto.

Cremlino: c’è Washington dietro il presunto attacco di droni

Cremlino: c’è Washington dietro il presunto attacco di droniMilano, 4 mag. (askanews) – Non ci sarà un discorso di Vladimir Putin alla luce del presunto “attacco con droni” al Cremlino e non è prevista una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza russo e Putin lavorerà al Cremlino oggi. Il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov ha detto: “Non è previsto alcun appello speciale”. Poi in merito al comportamento di Putin: “In situazioni così difficili, estreme, il presidente rimane sempre calmo, raccolto, chiaro nelle sue valutazioni, nei comandi che impartisce, quindi non è successo nulla di nuovo in questo senso”. Peskov non ha commentato la proposta dell’ex presidente russo Dmitri Medvedev di eliminare fisicamente il capo di stato ucraino Volodymyr Zelensky.

Peskov si è scagliato poi contro quelli che ha definito “tentativi” di Kiev e Washington di “rinnegare” l’attacco al Cremlino sono “ridicoli”, ha detto secondo le agenzie russe. Secondo lui le decisioni su tali attacchi e obiettivi sono prese dagli Stati Uniti: l’Ucraina obbedisce, e gli Stati Uniti devono capire che Mosca ne è consapevole, ha detto l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa. Per poi aggiungere che l’attacco ha gli Stati Uniti come mandante secondo Mosca: “tutto questo è dettato a Kiev da Washington. E ne siamo ben consapevoli”, ha detto. Poi sulla reazione prevista Peskov ha dichiarato: “In ogni caso, possiamo solo parlare di passi ponderati ed equilibrati che corrispondono agli interessi del nostro paese”, ha detto Peskov secondo le agenzie russe.

Quanto ai danni, Peskov ha dichiarato che “sono state bruciate due lastre di rame che ricoprono la cupola”, colpita, accanto al muro del Cremlino. “Queste due lastre di rame saranno sostituite: non so con certezza se verranno sostituite oggi o domani. Tutto sarà come nuovo”, ha aggiunto. Il tutto dopo che il Dipartimento di Stato Usa ha invitato a “prendere con le pinze” quello che succede a Mosca e le informazioni che vengono dalla Russia. “Le attività terroristiche e di sabotaggio delle forze armate ucraine stanno guadagnando uno slancio senza precedenti”, ha affermato il ministero. Il caso dei droni ucraini che la Russia dice di aver abbattuto perché avrebbero preso di mira Vladimir Putin “è a dir poco strano”, ha detto inoltre il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna a France Inter. Il fatto che i droni raggiungano il Cremlino “è abbastanza difficile da capire in situazioni normali”, ha aggiunto.

Raid russi sull’Ucraina, esplosioni a Kiev e Zaporizhzhia. Ipotesi false flag dietro l’attacco al Cremlino

Raid russi sull’Ucraina, esplosioni a Kiev e Zaporizhzhia. Ipotesi false flag dietro l’attacco al CremlinoRoma, 4 mag. (askanews) – Diversi attacchi sono stati compiuti nella notte contro le città dell’Ucraina, dove sono scattati molteplici allarmi aerei. Nel mirino dei russi sono finite, oltre alla capitale Kiev, anche Chernihiv, Sumy, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Mykolaiv, Odessa, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia. La capitale ucraina è stata attaccata tre volte in quattro giorni, non era stata sottoposta ad attacchi così frequenti dall’inizio di quest’anno.

Mentre i servizi di emergenza russi hanno reso noto di avere estinto l’incendio nella grande raffineria di petrolio Ilsky, vicino al porto di Novorossiysk sul Mar Nero, colpita da un attacco con droni, si fa strada l’ipotesi false flag per l’attacco al Cremlino con droni avvenuto ieri. Dopo diverse smentite ufficiali di Kiev, e del presidente ucraino Zelensky in prima persona, a dubitare della versione russa in primis gli Usa. “L’attacco al Cremlino potrebbe essere un attacco auto indotto in conseguenza del quale Vladimir Putin troverebbe giustificazioni per condurre nuove azioni criminali in Ucraina”: a sostenere la tesi della messa in scena, in un’intervista al quotidiano La Stampa, è il generale della Us Air Force John Teichert, già alto funzionario delle attività internazionali di Aeronautica e Forza spaziale Usa. Il generale americano non crede sia “realistico” pensare a un’azione delle forze armate ucraine. “Gli ucraini non hanno la motivazione e la capacità di condurre un’operazione del genere in questo particolare momento del conflitto”, sottolinea. “Condurre un’operazione contro il Cremlino, ovvero il centro del potere russo, significherebbe innescare un’escalation dello scontro con una recrudescenza delle azioni di Mosca. Le forze di Kiev si stanno preparando alla controffensiva e credo che un’azione di questo genere rischierebbe di risultare solo una complicazione e una distrazione”, precisa Teichert.

Ieri il segretario di stato americano, Antony Blinken aveva chiarito che Gli Stati Uniti non possono confermare le notizie della Russia secondo cui l’Ucraina ha preso di mira in un attentato il presidente Vladimir Putin – che non si trovava al Cremlino ed è illeso – con un attacco con droni. Parlando con i giornalisti, ha detto che “semplicemente non lo sappiamo” quando gli è stato chiesto della veridicità di queste notizie, sottolineando però: “

Usa, la Federal Reserve alza ancora i tassi di 25 punti base (fed funds al top da 16 anni)

Usa, la Federal Reserve alza ancora i tassi di 25 punti base (fed funds al top da 16 anni)Roma, 3 mag. (askanews) – La Federal Reserve ha nuovamente aumentato i tassi di interesse ufficiali sul dollaro di 25 punti base. Si tratta del decimo aumento consecutivo, con il quale il livello di riferimento sui fed funds sale ad una forchetta del 5-5,25%, il valore più elevato da metà 2007. La manovra restrittiva è stata avviata in riposta all’alta inflazione, allo scopo di favorirne un calmieramento. La decisione di oggi è in linea con le attese.

Nel comunicato diffuso al termine della due giorni di direttorio (Fomc) la Fed ha riformulato i suoi propositi per le decisioni future, affermando che valuterà una serie di elementi per stabilire la misura in cui ulteriori inasprimenti potrebbero rendersi necessari, per raggiungere un livello sufficientemente restrittivo da garantire il ritorno dell’inflazione al 2%. Fino alla passata riunione affermava in maniera più esplicita che sarebbero serviti questi inasprimenti addizionali. La rimodulazione dei termini potrebbe anche segnalare una possibile conclusione della fase rialzista dei tassi.

Zelensky: non abbiamo attaccato Putin o Mosca. Ma Medvedev minaccia: eliminare il presidente ucraino

Zelensky: non abbiamo attaccato Putin o Mosca. Ma Medvedev minaccia: eliminare il presidente ucrainoRoma, 3 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha negato oggi un attacco per colpire Mosca o il presidente russo Volodymyr Zelensky. Il leader di Kiev ha affermato, parlando in Finlandia: “Non abbiamo attaccato Putin o Mosca”. La Russia ha affermato oggi di aver sventato un attacco con droni contro il Cremlino. Putin – secondo Mosca – non era presente nella residenza al momento del tentato attacco.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente Dmitry Medvedev – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti – ha avvertito: la Russia non ha altra scelta che eliminare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo lo sventato attacco con droni al Cremlino contro presidente russo Vladimir Putin. “Dopo l’attacco terroristico di oggi, non ci sono altre opzioni se non l’eliminazione fisica di Zelensky e della sua cricca”, ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram.

La Compagnie festeggia un anno della tratta Milano-New York

La Compagnie festeggia un anno della tratta Milano-New YorkMilano, 3 mag. (askanews) – Il Milano-New York de La Compagnie spegne la sua prima candelina. Un debutto italiano di successo, un progetto – quello dei voli operati esclusivamente in Smart Business Class – che sta dando i suoi frutti catturando in primis il pubblico della cosiddetta Creative Class.

Grazie a un servizio esclusivo e senza stress dal booking al check-in, alla possibilità di viaggiare costantemente connessi sfruttando la tecnologia Wi-Fi disponibile a bordo, ai menù firmati da giovani chef di fama internazionale e a una costante attenzione alla sostenibilità, sono proprio i business traveller insieme a coloro che si muovono nel mondo delle start-up, del design, della moda, dell’arte e più in generale nell’universo lifestyle a rappresentare il pubblico principale di consumatori di questa compagnia aerea che mai smette di evolversi. I viaggiatori de La Compagnie seguono spesso il ritmo degli eventi business e mondani che scandiscono il calendario di Milano e New York, design week, fashion week, inaugurazioni di gallerie d’arte, mostre, vernissage, fiere e conferenze.

La Compagnie omaggia il ‘compleanno’ del suo operativo Milano-New York tratteggiando in modo speciale e originale il legame tra le due città. La compagnia ha invitato infatti Ale Giorgini, affermato illustratore italiano, a realizzare un’opera che potesse raccontare creativamente il legame simbolico tra le due città e l’energia che le unisce. Non soltanto due destinazioni, ma soprattutto due modi di essere unici e simili allo stesso tempo, un parallelismo narrato dal punto di vista delle persone ossia di chi vive in queste due “city” e meglio ne incarna l’identità. “Una vista paesaggistica senza interruzioni, una sorta di eco visiva che mette in relazione le due città: New York come Milano e viceversa. Due città con similitudini e rimandi visivi, ma con caratteristiche profondamente uniche sia negli spazi sia nelle persone che le abitano. Al centro dell’illustrazione, una viaggiatrice che osserva le nuvole danzare e dar vita ai panorami cittadini, alle persone e ai ricordi di viaggio”, spiega Ale Giorgini.

In occasione di un evento organizzato a bordo, tutti i viaggiatori hanno ricevuto una copia autografata dell’illustrazione realizzata da Giorgini e hanno potuto discutere direttamente con l’artista di quali sono stati gli elementi che l’hanno ispirato e ricevere qualche consiglio su cosa non farsi sfuggire una volta atterrati nella Grande Mela. Indirizzi iconici come Union Square, luogo che Giorgini eleva a emblema dei parchi di New York, il Guggenheim Museum o, per gli amanti del cinema pop, il leggendario Ghostbusters Headquarters. “L’approccio creativo e l’offerta smart de La Compagnie ci posizionano come una società moderna, indipendente e flessibile. Valori che si riflettono anche nella scelta delle nostre tratte aeree e nello specifico nello spirito di due città vibranti e all’avanguardia come Milano e New York. Muovendoci con agilità, abbiamo la possibilità di monitorare le tendenze e avere uno sguardo costantemente orientato al futuro così da intercettare desideri ed esigenze del mercato per poi orientare le decisioni di investimento”, commenta Christian Vernet, CEO de La Compagnie.

Fra’ John Dunlap è l’81° Gran Maestro dell’Ordine di Malta

Fra’ John Dunlap è l’81° Gran Maestro dell’Ordine di MaltaRoma, 3 mag. (askanews) – Fra’ John Dunlap è stato eletto Principe e 81° Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta. Luogotenente di Gran Maestro al momento dell’elezione, Fra’ John Dunlap, canadese, 66 anni, è il primo Cavaliere Professo d’oltreoceano ad essere eletto al vertice dell’Ordine di Malta.

Il Consiglio Compito di Stato, l’organismo elettivo, si è riunito a Roma nella Villa Magistrale, una delle due sedi istituzionali dell’Ordine di Malta e lo ha eletto a maggioranza assoluta dei voti, sulla base di una terna indicata ieri dal Capitolo dei Professi. Gli aventi diritto al voto erano 99, provenienti da 18 paesi diversi. Fra’ John Dunlap ha comunicato la sua elezione a Papa Francesco con lettera di proprio pugno. Presterà giuramento oggi alle 18:30 nelle mani del Cardinale Silvano Maria Tomasi c.s., Delegato Speciale del Papa, nella Chiesa di Santa Maria in Aventino, entrando così nella pienezza dei suoi poteri. Secondo l’articolo 13 della nuova Costituzione resterà in carica per 10 anni. Il Gran Maestro è il capo dell’Ordine di Malta, ordine religioso laicale della Chiesa cattolica e al tempo stesso ente di diritto internazionale.

Il nuovo Gran Maestro, rivolgendosi ai membri del Consiglio Compito di Stato, ha affermato: “Accolgo questo incarico con profondo spirito di servizio e con la solenne promessa di un impegno costante. Ringrazio ciascuno di voi per aver riposto fiducia nella mia persona e per aver dimostrato con la vostra presenza qui oggi, grande amore e dedizione per il nostro Ordine. Sono molte le sfide che ci attendono, ma uniti nella consapevolezza della nostra missione Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (testimoniare la fede, aiutare i poveri), sono certo che sapremo affrontarle uniti e coesi, nello stesso spirito che ha guidato oltre 900 anni fa il Beato Gerardo, fondatore dell’Ordine”. Nato ad Ottawa, in Canada, il 16 aprile 1957, John Dunlap, dopo gli studi all’Università di Nizza, si è laureato all’Università di Ottawa e ha poi conseguito il titolo di Dottore in Legge all’Università dell’Ontario occidentale. È stato insignito di un dottorato honoris causa in Amministrazione Pubblica dalla John Cabot University di Roma.

Fra’ John Dunlap è iscritto all’Ordine degli avvocati dello Stato di New York e a quello della Provincia canadese dell’Ontario. Nel 1986 è entrato a far parte dello studio legale Dunnington, Bartholow & Miller di New York, diventandone socio nel 1993. Si è specializzato in diritto societario e dell’immigrazione. Avvocato stimato a livello internazionale, dal 1997 è consulente legale della Missione di Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. L’avvicinamento di Fra’ John Dunlap all’Ordine di Malta e il suo discernimento della vocazione religiosa sono iniziati durante il suo volontariato con i pazienti affetti da Aids e altre patologie presso il Cardinal Cooke Medical Center di Harlem (New York) a metà degli anni ’80. In quello stesso ospedale ha prestato servizio ogni settimana negli ultimi 30 anni.

Ammesso nell’Ordine di Malta nel 1996, ha emesso i voti solenni come Cavaliere Professo nel 2008. Per oltre un decennio ha servito l’Ordine di Malta come Presidente del Comitato per la protezione dei nomi e degli emblemi e Rappresentante presso l’Alleanza degli Ordini di San Giovanni. Nel 2009 Fra’ John Dunlap è stato eletto per un mandato di cinque anni quale membro del Sovrano Consiglio. È stato rieletto per un altro quinquennio dal Capitolo Generale nel 2014 e poi nel 2019. Dal giugno 2022, a seguito della morte di Fra’ Marco Luzzago, è al vertice dell’Ordine di Malta come Luogotenente di Gran Maestro.

Secondo l’articolo 12 della Costituzione, il Gran Maestro è il capo dell’Ordine e a lui spettano prerogative e onori sovrani nonché il titolo di Altezza Eminentissima. Egli deve dedicarsi pienamente all’incremento delle opere melitensi ed essere esempio di autentica vita cristiana per tutti i membri (art. 106 del Codice).

Spetta al Gran Maestro, insieme al Sovrano Consiglio, l’emanazione dei provvedimenti legislativi non previsti dalla Carta Costituzionale, la promulgazione degli atti del governo e la ratifica degli accordi internazionali. Egli amministra, tramite il Ricevitore del Comun Tesoro, i beni dell’Ordine e convoca il Capitolo dei Professi e il Capitolo Generale.

Gli Stati con i quali il Sovrano Militare Ordine di Malta intrattiene relazioni diplomatiche riconoscono al Gran Maestro le prerogative, le immunità e gli onori spettanti ai Capi di Stato.

Il Gran Maestro risiede nella sede di governo dell’Ordine di Malta, il Palazzo Magistrale a Roma.