Venezia, la Glass Week celebra un’arte che dura da sette secoliVenezia, 13 set. (askanews) – Oltre 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre per celebrare l’arte del vetro: è la settima edizione della Venice Glass Week, quest’anno ispirata a The Art of Fire, l’arte del fuoco. Mostre, conferenze e dimostrazioni hanno coinvolto molti spazi della città, con un’idea di valorizzazione della tradizione vetraia che ci è stata spiegata da Chiara Squarcina, dirigente dell’Area Attività museali della Fondazione Musei Civici di Venezia, che è tra i principali promotori della Glass Week. “La Fondazione Musei Civici – ha detto ad askanews – ha il Museo del Vetro che è l’emblema della storia del vetro e ricorda a tutti che nel mondo se si lavora il vetro è proprio grazie ai maestri vetrai di Murano che hanno inventato delle tecniche e hanno portato quest’arte in giro per il mondo” .
Alla Glass Week hanno preso parte oltre 200 realtà, e, in una Laguna sempre inondata dalla luce estiva, l’arte del vetro si è svelata anche attraverso una fornace galleggiante, che ha permesso di vedere il lavoro dei maestri arrivare sul Canal Grande, a pochi passi dal Ponte di Rialto. Luciano Gambaro, presidente del Consorzio Promovetro di Murano: “E’ una storia ormai che racconta sette secoli di vetro in questa città – ci ha detto – perché in effetti Murano rappresenta proprio questo e ancora di più rappresenta, ancora adesso, ai nostri giorni, rappresenta idealmente la patria del vetro artistico a livello internazionale. Quindi per noi la Glass Week è un appuntamento assolutamente importante e basilare perché oltretutto permette alle nostre aziende di raccontare quello che è stato il vetro del passato nel presente, ma ancora di più quello che vogliamo sia il vetro nel futuro”.
Altro luogo importante per la settimana è Palazzo Loredan in campo Santo Stefano, dove è stato allestito il Venice Glass Week Hub, che ospita mostre di artisti storici, ma anche di più giovani designer. E proprio il favorire il passaggio di testimone tra le generazioni, in una storia di saperi che è secolare, è un altro degli obiettivi che si pone l’evento veneziano. Anche perché accanto alla dimensione artistica ne vive anche una molto più quotidiana. “Ogni momento della nostra vita – ha concluso Chiara Squarcina – è costellato dal vetro. Il vetro è una presenza che va recepita e soprattutto va tutelata”. E per farlo è importante promuovere le iniziative delle scuole del vetro, ma anche consolidare l’immaginario collettivo intorno a un materiale e alle sue possibilità artistiche.
A Roma dibattito sul discorso di Von der Leyen: difendere l’industria UeRoma, 13 set. (askanews) – “E’ stato un discorso di bilancio ma anche di prospettiva futura che parlava alla maggioranza attuale del Parlamento europeo, io ho particolarmente apprezzato il riferimento alla difesa dell’industria europea. Ho trovato molto importante che la presidente abbia detto che si va bene la concorrenza ma in un quadro globale dove non dobbiamo essere i ‘belli addormentati’ del villaggio globale, ci dobbiamo difendere, dobbiamo difendere la nostra industria, i nostri posti di lavoro”. Così Carlo Corazza, Capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, commentando – via video da Strasburgo – l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen giunta ormai vicina alla fine del suo mandato, in un dibattito organizzato a Roma dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Ue e dall’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo presso gli spazi espositivi di Esperienza Europa ‘David Sassoli’.
Un aspetto quello del rafforzamento della industria europea, soprattutto in funzione anticinese, rilevato anche dal Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti: “Io ho letto questo discorso definendo la nuova commissione non soltanto come geopolitica ma anche come industriale. Dunque come una politica industriale molto più forte che significa lavorare con le aziende e questo probabilmente significherà anche parlare molto più seriamente di bilancio dell’Unione europea”. Parenti ha poi guardato al futuro dell’Europa in considerazione del fatto che il mandato di von der Leyen volge al termine. “C’è un grosso cantiere che si apre. Il focus ora è come imparare da questi anni per rendere la nostra unione sempre più efficiente. Il lavoro che verrà fatto nel corso di quest’anno, a cui accennava von der Leyen, dell’esame dei vari settori sarà solo un lavoro preparatorio a quello che si dovrà fare dopo. C’è la questione del voto a maggioranza che tra l’altro non richiederebbe neppure una riforma, ci sarà un forte lavoro su questo”, ha dichiarato il Capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia.
Presente nel panel anche l’Ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernandez-Palacios, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Unione europea. L’alto diplomatico si è detto soddisfatto del discorso di Ursula von der Leyen. “Direi che ha parlato di tutti i punti della nostra presidenza. Penso sia stato un discorso molto buono e anche bipartisan. Penso che tutta la maggioranza che ha permesso questo mandato di von der Leyen deve essere contenta. E’ stato un discorso sociale, economico, che ha guardato molto anche alla situazione con la Cina e alla situazione in Ucraina. Non ha parlato degli Stati Uniti. Anche questo mi sembra interessante”, ha affermato l’Ambasciatore, sottolineando come il discorso sia stato anche “una presentazione per un secondo mandato” della presidente von der Leyen. E’ intervenuta al dibattito anche Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali (Iai), la quale ha messo l’accento sulla transizione verde. “Alla transizione e al Green deal von der Leyen ha dedicato una ventina di minuti, vuol dire che non c’è un accantonamento come prevedevano o speravano alcuni. Le prossime sfide sono di implementazione che si declinano in termini di politica industriale, assicurando l’accoppiamento tra crecita e decarbonizzazione. L’agenza verde rimane uno dei punti importanti guardando al futuro dell’Ue”.
A Roma dibattito sul discorso di Von der Leyen: difendere l’inudstria UeRoma, 13 set. (askanews) – “E’ stato un discorso di bilancio ma anche di prospettiva futura che parlava alla maggioranza attuale del Parlamento europeo, io ho particolarmente apprezzato il riferimento alla difesa dell’industria europea. Ho trovato molto importante che la presidente abbia detto che si va bene la concorrenza ma in un quadro globale dove non dobbiamo essere i ‘belli addormentati’ del villaggio globale, ci dobbiamo difendere, dobbiamo difendere la nostra industria, i nostri posti di lavoro”. Così Carlo Corazza, Capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, commentando – via video da Strasburgo – l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen giunta ormai vicina alla fine del suo mandato, in un dibattito organizzato a Roma dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Ue e dall’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo presso gli spazi espositivi di Esperienza Europa ‘David Sassoli’.
Un aspetto quello del rafforzamento della industria europea, soprattutto in funzione anticinese, rilevato anche dal Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti: “Io ho letto questo discorso definendo la nuova commissione non soltanto come geopolitica ma anche come industriale. Dunque come una politica industriale molto più forte che significa lavorare con le aziende e questo probabilmente significherà anche parlare molto più seriamente di bilancio dell’Unione europea”. Parenti ha poi guardato al futuro dell’Europa in considerazione del fatto che il mandato di von der Leyen volge al termine. “C’è un grosso cantiere che si apre. Il focus ora è come imparare da questi anni per rendere la nostra unione sempre più efficiente. Il lavoro che verrà fatto nel corso di quest’anno, a cui accennava von der Leyen, dell’esame dei vari settori sarà solo un lavoro preparatorio a quello che si dovrà fare dopo. C’è la questione del voto a maggioranza che tra l’altro non richiederebbe neppure una riforma, ci sarà un forte lavoro su questo”, ha dichiarato il Capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia.
Presente nel panel anche l’Ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernandez-Palacios, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Unione europea. L’alto diplomatico si è detto soddisfatto del discorso di Ursula von der Leyen. “Direi che ha parlato di tutti i punti della nostra presidenza. Penso sia stato un discorso molto buono e anche bipartisan. Penso che tutta la maggioranza che ha permesso questo mandato di von der Leyen deve essere contenta. E’ stato un discorso sociale, economico, che ha guardato molto anche alla situazione con la Cina e alla situazione in Ucraina. Non ha parlato degli Stati Uniti. Anche questo mi sembra interessante”, ha affermato l’Ambasciatore, sottolineando come il discorso sia stato anche “una presentazione per un secondo mandato” della presidente von der Leyen. E’ intervenuta al dibattito anche Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali (Iai), la quale ha messo l’accento sulla transizione verde. “Alla transizione e al Green deal von der Leyen ha dedicato una ventina di minuti, vuol dire che non c’è un accantonamento come prevedevano o speravano alcuni. Le prossime sfide sono di implementazione che si declinano in termini di politica industriale, assicurando l’accoppiamento tra crecita e decarbonizzazione. L’agenza verde rimane uno dei punti importanti guardando al futuro dell’Ue”.
Von der Leyen: ho chiesto a Draghi un rapporto sul futuro della competitività europeaStrasburgo, 13 set. (askanews) – Mario Draghi sarà incaricato dalla presidenza della Commissione Ue di redigere un rapporto “sul futuro della competitività europea”. Lo ha annunciato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo Stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo.
Le tre sfide europee dell’occupazione, dell’inflazione e del contesto imprenditoriale, ha detto von der Leyen, “si presentano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di svolgere un ruolo di primo piano nella transizione verde. Dobbiamo quindi guardare oltre e determinare come rimanere competitivi in questo contesto”. “Ecco perché – ha annunciato – ho chiesto a Mario Draghi, una delle menti economiche più brillanti d’Europa, di redigere un rapporto sul futuro della competitività europea. Perché l’Europa farà di tutto per mantenere il suo vantaggio competitivo, ‘a qualunque costo’, ha detto von der Leyen parafrasando la celeberrima frase con cui Draghi salvò l’euro quando era presidente della Bce.
Ue, Von der Leyen rivendica i successi della sua CommissioneStrasburgo, 13 set. (askanews) – “Grazie a questo Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di commissari, abbiamo tradotto in azione oltre il 90% degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019. Insieme, abbiamo dimostrato che quando l’Europa è coraggiosa, riesce a fare le cose”. Lo ha rivendicato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo, mettendo un particolare accento su quanto è stato realizzato riguardo al “Green Deal”, visto come un fattore di crescita e di sostegno della competitività dell’industria europea.
“In un mondo di incertezze – ha detto von der Leyen -, l’Europa deve, ancora una volta, rispondere alla chiamata della storia. Ed è quello che dobbiamo fare, insieme. Dobbiamo innanzitutto conquistare la fiducia degli europei per rispondere alle loro aspirazioni e paure. E nei prossimi 300 giorni è imperativo portare a termine il lavoro che ci hanno affidato”. “Quando mi sono presentata a voi – ha ricordato la presidente della Commissione -, nel 2019, con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi. Questo accadeva prima che il mondo precipitasse in una pandemia globale, e che una guerra brutale colpisse il suolo europeo. Ma guardiamo dov’è l’Europa oggi: abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone all’aggressione russa, risponde all’assertività della Cina e investe nei partenariati” con tante altre economie nel mondo.
“Ora – ha sottolineato von der Leyen – abbiamo un Green Deal per l’Europa che è il fulcro della nostra economia e la cui ambizione non è seconda a nessuno. Abbiamo tracciato il percorso verso la trasformazione digitale e siamo diventati pionieri globali dei diritti online. Abbiamo messo in atto lo storico piano ‘NextGenerationEU’, 800 miliardi di euro per finanziare sia investimenti che riforme, che crea posti di lavoro dignitosi per oggi e domani. Abbiamo gettato le basi di un’Unione della Salute, che ci ha aiutato a vaccinare un intero continente e vaste regioni del mondo”. “Abbiamo iniziato a garantire – ha ricordato ancora von der Leyen – una maggiore indipendenza in settori critici come l’energia, i microchip o le materie prime”. Inoltre, von der Leyen ha ricordato “il lavoro innovativo e pionieristico che abbiamo svolto sull’uguaglianza di genere”.
Ma è soprattutto il successo del Green Deal europeo che la presidente della Commissione ha rivendicato. “Manteniamo la rotta, rimaniamo ambiziosi” sul Green Deal, ha affermato. E ha avvertito: “Non ci stiamo discostando dalla nostra strategia di crescita”, che è, appunto, quella della transizione verde, sottoposta negli ultimi mesi a dure critiche anche da parte del Ppe, il suo gruppo politico. “Insieme – ha proseguito von der Leyen -, abbiamo dimostrato che quando l’Europa è coraggiosa, riesce a fare le cose. Abbiamo trasformato il programma climatico in un programma economico. E questo ha dato un chiaro segnale sulla direzione da prendere in termini di investimenti e innovazione. E i risultati di questa strategia di crescita li abbiamo già visti nel breve termine”.
“L’industria europea – ha osservato la presidente della Commissione – dimostra ogni giorno di essere pronta a facilitare questa transizione. Negli ultimi cinque anni – ha indicato-, il numero di acciaierie pulite nell’Ue è aumentato da zero a 38. Ora stiamo attirando più investimenti nell’idrogeno pulito che gli Stati Uniti e la Cina messi insieme”. “Il Green Deal europeo – ha precisato – fornisce il quadro, gli incentivi e gli investimenti necessari; ma sono i cittadini, gli inventori e gli ingegneri a creare le soluzioni. Ed è per questo che, entrando nella nuova fase del Green Deal europeo, una cosa non cambierà: continueremo a sostenere l’industria europea durante questa transizione. Abbiamo iniziato con un pacchetto di misure, dal regolamento sull’industria ‘Net Zero’ al regolamento sulle materie prime critiche. Con la nostra strategia industriale esaminiamo i rischi e le esigenze di ciascun ecosistema come parte di questa transizione. Dobbiamo finire questo lavoro. E da lì dobbiamo sviluppare un approccio per ciascun ecosistema industriale”. “Ecco perché, a partire da questo mese – ha annunciato von der Leyen -, ospiteremo una serie di dialoghi con l’industria sulla transizione pulita. L’obiettivo principale sarà quello di aiutare ciascun settore a sviluppare il proprio modello economico in un’ottica di decarbonizzazione dell’industria. Perché crediamo che questa transizione sia essenziale per garantire la futura competitività della nostra Europa”. “Dall’energia eolica all’acciaio, dalle batterie ai veicoli elettrici, la nostra ambizione è molto chiara: il futuro del nostro settore delle tecnologie pulite deve essere costruito in Europa. Questo è il nostro compito”, ha detto la presidente della Commissione tra gli applausi dell’Aula. “Troppo spesso – ha lamentato von der Leyen – le nostre aziende si ritrovano escluse dai mercati esteri o vittime di comportamenti predatori. Spesso vengono battuti sul prezzo dai concorrenti che beneficiano di ingenti sussidi pubblici. E non abbiamo dimenticato quanto la nostra industria dell’energia solare abbia sofferto a causa delle pratiche commerciali sleali della Cina. Molte giovani aziende sono state espulse dal mercato dai concorrenti cinesi fortemente sovvenzionati”. Ed è a questo punto che la presidente della Commissione ha annunciato un’indagine anti-sovvenzione sulle auto elettriche cinesi. Il settore dei veicoli elettrici, ha detto, “è un settore essenziale per l’economia pulita, che racchiude un enorme potenziale per l’Europa. Ma i mercati globali sono ora inondati di auto elettriche cinesi a basso costo, il cui prezzo è mantenuto artificialmente basso da massicci sussidi pubblici. Questo – ha sottolineato – costituisce una distorsione del nostro mercato. E così come non le accettiamo al nostro interno, noi non accettiamo distorsioni che vengano dall’esterno. Oggi vi annuncio quindi che la Commissione avvierà un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina”. “L’Europa è aperta alla concorrenza, non una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”, ha concluso von der Leyen.
Mosca: attacco di droni ucraini ha colpito il cantiere navale a Sebastopoli, 24 feritiRoma, 13 set. (askanews) – L’Ucraina ha effettuato nella notte attacchi contro un cantiere navale a Sebastopoli utilizzando dieci missili da crociera e ha attaccato navi della flotta russa del Mar Nero utilizzando droni, ha detto oggi il ministero della Difesa russo. La difesa aerea di Mosca ha distrutto sette razzi e la nave pattuglia Vasily Bykov ha annullato tutti i droni marini, ha aggiunto la stessa fonte.
“Stanotte, le forze armate ucraine hanno effettuato un attacco contro il cantiere navale Ordzhonikidze nella città di Sebastopoli utilizzando dieci missili da crociera e hanno attaccato un gruppo di navi della flotta del Mar Nero durante la navigazione in mare utilizzando droni”, è stato spiegato. “Le difese aeree ne hanno distrutte sette. I missili da crociera e la nave pattuglia Vasily Bykov hanno distrutto tutti i droni marini. Due navi, che erano in riparazione, sono state danneggiate”, ha detto il ministero. Intanto, il governatore della città, Mikhail Razvozhaev, ha annunciato che almeno 24 persone sono rimaste ferite nell’attacco ucraino contro la città portuale.
Putin ha accolto Kim Jong Un che ha promesso pieno appoggio nella “lotta sacra” contro l’OccidenteMilano, 13 set. (askanews) – Mosca ha il pieno appoggio della Corea del Nord nella sua “lotta sacra” contro l’Occidente. Così il leader nordcoreano Kim Jong Un ospite del presidente russo Vladimir Putin al cosmodromo Vostochny. Putin aveva anticipato che nei colloqui – durati due ore – avrebbero discusso del programma satellitare di Pyongyang. Il vertice si è tenuto nella nuova stazione di lancio spaziale russa. “Sono felice di vederla”, ha detto Putin a Kim. “Questo è il nostro nuovo cosmodromo”. In risposta il leader nordcoreano ha detto: “dal primo momento in cui siamo arrivati in Russia, abbiamo potuto sentire la sincerità dei nostri amici russi”, per poi aggiungere che “ci incontriamo con voi in un momento molto speciale, proprio nel cuore di una potenza spaziale, la Russia”.
Quando è stato chiesto se i due leader avrebbero discusso di come Mosca potrà ottenere rifornimenti per ricostituire le scorte in diminuzione di armi e munizioni utili nella guerra contro l’Ucraina, Putin ha detto che avrebbero discusso “tutte le questioni”. Una mezza conferma, dopo i sospetti occidentali sul fatto che la cooperazione in materia di difesa sia uno dei principali punti all’ordine del giorno dell’incontro. “Ecco perché siamo venuti qui” ha detto Putin quando i giornalisti presenti hanno domandato se la Russia avrebbe aiutato Kim a costruire satelliti. “Il leader della Corea del Nord mostra grande interesse per l’ingegneria missilistica, stanno anche cercando di sviluppare lo spazio”, ha aggiunto. “Domande concrete, risposte concrete”: così la tv di Stato Rossia riassume e spiega ai russi l’incontro tra il leader del Cremlino e il leader nordcoreano in Russia, con una visita guidata al cosmodromo Vostochny anche sullo stato di avanzamento dell’assemblaggio del nuovo veicolo di lancio Angara, nonché le caratteristiche del Soyuz-2. “Putin ha spiegato a Kim di persona molti aspetti del cosmodromo Vostochny”, aggiunge la commentatrice Anastasia Efimova. “Gli ha mostrato anche la (limousine) Aurus” e a Kim “è piaciuta”, aggiunge Efimova, mostrando le immagini di un leader nordcoreano sorridente che chiede a Putin che cosa sia quella macchina e poi ci si siede sorridente apprezzando evidentemente gli interni in pelle. Successivamente Putin e Kim hanno preso posto al pranzo ufficiale offerto da Putin dove sul menu compaiono tutte le prelibatezze offerte dalla cucina russa nei giorni migliori, come i pelmeni con granchio della Kamchatka (ravioli russi con ripieno gourmet), storione e manzo con una scelta di vini russi. Nei discorsi Kim ha pronosticato “vittoria sicura nella lotta in corso per le forze russe” e ha detto di aver parlato con Putin della situazione in Europa e nella penisola coreana.
TECNOLOGIA MISSILISTICA RUSSA La tv pubblica ha sottolineato più volte come l’interesse di Kim fosse rivolto alla tecnologia missilistica (spaziale) russa. Putin e Kim hanno visitato l’edificio di assemblaggio e collaudo, dove uno dei locali tecnici è stato completamente ammodernato per l’assemblaggio dell’Angara. I leader dei due Paesi hanno ascoltato brevi spiegazioni sulle caratteristiche tecniche dei lanciatori Soyuz-2 e della famiglia Angara. Successivamente, Putin e Kim Jong-un hanno ispezionato il complesso di lancio del veicolo Soyuz-2. Kim Jong-un e i militari presenti con lui hanno ascoltato con attenzione; il leader nordcoreano ha posto molte domande: era interessato alle caratteristiche del carburante per il razzo, dove cadono i suoi pezzi esauriti, e ai principi di propulsione del veicolo di lancio. Attualmente è in fase di completamento la costruzione di un complesso di lancio per i veicoli di lancio della famiglia Angara, grazie al quale Vostochny potrà realizzare programmi per esplorare il sistema solare e oltre, secondo i media russi. Angara è una famiglia di veicoli di lancio modulari russi con motori a ossigeno-cherosene. SANZIONI ONU La questione delle sanzioni Onu resta comunque alta. Attualmente sono in vigore nove risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che hanno imposto sanzioni adeguate contro la Corea del Nord. Parlando della cooperazione tra la Federazione Russa e la Corea del Nord, evidentemente destinata a intensificarsi, il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov ha detto Russia e la Corea del Nord collaborano per il bene dei popoli dei due paesi e non contro nessuno; le relazioni bilaterali non dovrebbero essere motivo di preoccupazione per i paesi terzi. D’altra parte “la Russia mantiene la sua posizione nelle Nazioni Unite, nel Consiglio di Sicurezza. Ma questo non può, non dovrebbe e non sarà un ostacolo all’ulteriore sviluppo delle relazioni russo-nordcoreane”, ha detto Peskov in un’intervista al canale Rossia.
In generale le autorità russe ritengono che il regime di sanzioni esistente contro la Corea del Nord non debba essere inasprito. Nel maggio 2022, Russia e Cina hanno posto il veto a un progetto di risoluzione statunitense sul rafforzamento delle sanzioni contro la Corea del Nord nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Attualmente sono in vigore nove risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che hanno imposto sanzioni adeguate contro la Corea del Nord, compreso il divieto di esportazione di armi verso la Corea del Nord e il divieto di esportazione di beni di lusso (non è chiaro se la Aurus potrebbe rientrare in questa categoria).
Washington ha proposto di ridurre le esportazioni di petrolio verso la Corea del Nord a 393mila tonnellate per limitare più rigorosamente le opportunità economiche della Corea del Nord. Russia e Cina, al contrario, ritengono che le attuali sanzioni siano sufficienti e che un ulteriore deterioramento dell’economia nordcoreana non risolverà il problema della denuclearizzazione della penisola coreana.
Von der Leyen: Ue a 30 è possibile, ma adeguandone il funzionamentoStrasburgo, 13 set. (askanews) – Ciò che l’Ue ha fatto e sta facendo a 27 può farlo anche a 30 e più, allargandosi all’Ucraina, alla Moldavia, ai Paesi baltici, o alla Georgia. Ma per procedere all’allargamento saranno necessarie delle modifiche nel funzionamento dell’Unione, nelle sue politiche, nei suoi meccanismi finanziari, e se necessario anche delle modifiche dei Trattati.
Lo ha affermato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo. “Dopo la caduta della Cortina di ferro – ha ricordato von der Leyen -, abbiamo trasformato un progetto economico (quello della Comunità economica europea, ndr) in una vera Unione di popoli e di Stati. Credo che il prossimo allargamento” dell’Ue “debba fungere anche da catalizzatore di progresso. Abbiamo iniziato a costruire un’Unione della Salute a 27. Sono convinta che potremo completarlo a 30 e oltre. Abbiamo iniziato a costruire un’Unione della Difesa a 27. E sono convinta che potremo completarla a 30 e oltre. Abbiamo dimostrato che possiamo essere un’Unione geopolitica e che possiamo andare avanti rapidamente quando siamo uniti. E sono convinto che il ‘Team Europa’ lavorerà anche con 30 e più membri”.
“So che quest’Aula la pensa allo stesso modo. Il Parlamento europeo – ha continuato la presidente della Commissione – è sempre stato uno dei principali motori dell’integrazione europea. Lo è da decenni, e lo è ancora oggi. Sosterrò sempre quest’Assemblea e tutti coloro che vogliono riformare l’Unione europea per renderla più efficace per i suoi cittadini. E sì, se e quando sarà necessario questo comporterà l’organizzazione di una Convenzione europea e una modifica dei Trattati”, ha aggiunto tra gli applausi dell’Aula. “Ma non possiamo, e non dobbiamo, aspettare di modificare i Trattati – ha osservato von der Leyen – per andare avanti sulla strada dell’allargamento. Possiamo adeguare l’Ue all’allargamento rapidamente, se si risponde a una serie di domande concrete sul funzionamento pratico di un’Unione composta da più di 30 paesi, e in particolare sulla nostra capacità di azione”.
“La buona notizia – ha continuato la presidente della Commissione – è che ad ogni allargamento abbiamo smentito coloro che affermavano che saremmo stati meno efficaci. Guardiamo agli ultimi anni. Abbiamo concordato il ‘NextGenerationEU’ a 27. Abbiamo concordato l’acquisto di vaccini a 27. Abbiamo concordato sanzioni” contro l’aggressione russa dell’Ucraina “in tempi record, sempre a 27. Abbiamo concordato l’acquisto congiunto di gas naturale non solo con 27, ma includendo già anche Ucraina, Moldavia e Serbia. Quindi è possibile”. “Ma – ha sottolineato von der Leyen – dobbiamo dare uno sguardo più attento alle nostre politiche, una per una, e capire come ciascuna di esse verrebbe influenzata dall’allargamento dell’Unione. Questo è il motivo per cui la Commissione inizierà a lavorare su una serie di revisioni pre-allargamento delle politiche dell’Unione, per determinare se e come ciascun settore politico debba essere adattato. Dobbiamo pensare a come funzionerebbero le nostre istituzioni, a come funzioneranno il Parlamento e la Commissione” dopo l’allargamento. “Dobbiamo pensare al futuro del nostro bilancio, a ciò che finanzia, a come lo finanzia e a come viene finanziato” il bilancio stesso. “E dobbiamo determinare come garantire impegni di sicurezza credibili in un mondo in cui la deterrenza è più importante che mai. Queste sono le domande che dobbiamo affrontare oggi se vogliamo essere pronti per domani. E la Commissione svolgerà il suo ruolo”.
“Per questo – ha annunciato la presidente della Commissione – presenteremo le nostre idee al dibattito dei leader europei sotto la presidenza belga”, nel primo semestre 2024. “Saremo motivati dalla convinzione che il completamento della nostra Unione sia il miglior investimento possibile per la pace, la sicurezza e la prosperità nel nostro continente”. “È quindi giunto il momento che la nostra Europa torni a pensare in grande e a scrivere il proprio destino”, ha concluso von der Leyen.
La Bce vede rischi dalla tassa sugli extra profitti delle banchie in Italia e chiede “un’analisi approfondita”Roma, 13 set. (askanews) – La tassa straordinaria sugli extra profitti delle banche in Italia rischia di compromettere la trasmissione delle misure di politica monetaria della Bce, di favorire la frammentazione del sistema bancario rispetto al resto dell’Ue e di aumentare i costi per attirare nuovo capitale. Lo rileva la Bce nel parere pubblicato oggi rispetto al provvedimento approntato dal governo, notificato alla stessa istituzione lo scorso 11 agosto.
La Bce raccomanda “cautela” su questa misura, per garantire che l’imposta “non incida sulla capacità dei singoli enti creditizi di costituire solide basi patrimoniali e di effettuare adeguati accantonamenti”, per eventuali futuri deterioramenti del credito. Inoltre la Bce richiede che al fine di valutare l’applicazione dell’imposta dal punto di vista della stabilità finanziaria il decreto venga “accompagnato da un’analisi approfondita delle potenziali conseguenze negative per il settore bancario”, con in particolare uno studio sull’impatto sulla redditività a lungo termine, sulla base patrimoniale, sull’accesso ai finanziamenti e sulla concessione di nuovi prestiti, sulle condizioni di concorrenza sul mercato e sul mercato delle liquidità.
Infine Francoforte chiede di chiarire la nozione di “attività totali” rispetto al “perimetro” delle banche e quale sarebbe il trattamento degli enti creditizi in cui siano avvenute fusioni e acquisizioni durante il periodo di stima per il calcolo dell’imposta. La Bce ricorda di essere “competente a formulare un parere in virtù del trattato sul funzionamento dell’Unione europea” sulle disposizioni applicabili agli istituti finanziari “nella misura in cui esse incidono in maniera significativa sulla stabilità degli istituti e dei mercati finanziari e sui compiti della Bce relativi alla vigilanza prudenziale degli enti creditizi”. E di aver adottato di recente un parere su iniziative simili da parte della Spagna e della Lituania, che in entrambi casi ha analizzato dal punto di vista della politica monetaria, della stabilità finanziaria ed è la vigilanza prudenziale sulle banche. Il parere è stato adottato dall’intero Consiglio direttivo.
Von der Leyen chiede a Draghi rapporto su competitività in UeStrasburgo, 13 set. (askanews) – Mario Draghi sarà incaricato dalla presidenza della Commissione Ue di redigere un rapporto “sul futuro della competitività europea”. Lo ha annunciato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo.
Le tre sfide europee dell’occupazione, dell’inflazione e del contesto imprenditoriale, ha detto von der Leyen, “si presentano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di svolgere un ruolo di primo piano nella transizione verde. Dobbiamo quindi guardare oltre e determinare come rimanere competitivi in questo contesto”. “Ecco perché – ha annunciato – ho chiesto a Mario Draghi, una delle menti economiche più brillanti d’Europa, di redigere un rapporto sul futuro della competitività europea. Perché l’Europa farà di tutto per mantenere il suo vantaggio competitivo, ‘a qualunque costo’, ha detto von der Leyen parafrasando la celeberrima frase con cui Draghi salvò l’euro quando era presidente della Bce.