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Kiev avverte: nel Mar Nero ci sono 11 navi russe pronte a combattere

Kiev avverte: nel Mar Nero ci sono 11 navi russe pronte a combattereRoma, 22 apr. (askanews) – Il comando operativo ucraino ha riferito che 11 navi da guerra russe sono pronte al combattimento nel Mar Nero. Lo riferisce l’agenzia di stampa del comando di Kiev Ukrinform. “La situazione nell’area meridionale di responsabilità delle forze di difesa rimane difficile, ma continuiamo il nostro lavoro di combattimento”, scrive Ukrinform. “Il raggruppamento di navi nemiche nel Mar Nero – aggiunge – è composto da 11 unità, tra cui due lanciamissili sottomarini armati con otto missili Kalibr”.

Il New York Times rivela: la fuga di documenti top secret dal Pentagono andava avanti da oltre un anno

Il New York Times rivela: la fuga di documenti top secret dal Pentagono andava avanti da oltre un annoRoma, 22 apr. (askanews) – La falla d’intelligence che ha portato alla diffusione di documenti riservati del Pentagono per mano del giovane aviere della Guardia nazionale Jack Teixeira si è manifestata ben prima di quanto finora si credesse. Il New York Times, in base a una revisione dei post pubblicato sulla piattaforma di chat popolare tra i gamer, Discord, si è reso conto che Teixera aveva già pubblicato informazioni riservate a partire da febbraio 2022, subito dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Non solo. Secondo il NYT, oltre al piccolo gruppo di 50 membri su cui sono state rinvenute in un primo momento le foto dei documenti riservati – Thug Shaker Central – ce n’è un altro con circa 600 membri col quale l’aviere 21enne avrebbe condiviso di documenti. Teixeira, come esperto IT, aveva le credenziali per accedere a documento top secret. Non è chiaro se le autorità fossero o meno consapevoli, al momento della pubblicazione dell’articolo sul NYT, dell’esistenza di questo secondo e più ampio gruppo di persone che ha avuto accesso a segreti. Il giornale ha appreso del secondo gruppo da un utente di Discord. E questo gruppo più ampio è pubblicamente visibile come canale YouTube e facilmente accessibile, secondo il NYT. Il primo “leak” sarebbe apparso sul gruppo meno di 48 ore dopo l’inizio dell’invasione russa. “Ho visto un report del Pentagono il quale dice che un terzo della forza è usata per invadere”, scrisse allora l’utente, voglioso di impressionare gli altri componenti della chat room.

Alcune delle intelligence condivise dall’aviere alludono a situazioni sul campo di battaglia. Il 27 marzo 2022 condivise informazioni del ritiro dei russi da Kiev che, a suo dire, proverrebbero da “un sito della NSA”. Sostanzialmente annunciava che “potrebbe esserci un ritiro delle truppe a ovest di Kiev” ed effettivamente due giorni dopo i russi annunciarono il ritiro dalla capitale ucraina.

Mosca ha ordinato l’arresto di un giornalista investigativo bulgaro

Mosca ha ordinato l’arresto di un giornalista investigativo bulgaroRoma, 22 apr. (askanews) – Un tribunale di Mosca ha ordinato l’arresto in contumacia del giornalista investigativo bulgaro Christo Grozev, aggiungendolo alla sua lista di “agenti stranieri”. L’ha riferito l’agenzia di stampa statale Ria Novosti. Grozev è il principale corrispondente russo per il Bellingcat. Grozev ha svolto un ruolo chiave nelle sue indagini sull’avvelenamento del politico dell’opposizione Alexei Navalny (da cui è stato tratto anche il pluri premiato documentario, anche con l’Oscar, “Navalny” di Daniel Roher, in cui il giornalista appare mentre svolge proprio il suo lavoro di indagine), e ha ampiamente raccontato l’offensiva di Mosca in Ucraina.

Grozev non è attualmente in Russia. Nel 2022 è stato inserito nella lista dei ricercati dalle autorità russe, che lo hanno accusato di aiutare l’intelligence ucraina.

Corte suprema Usa toglie restrizioni pillola abortiva

Corte suprema Usa toglie restrizioni pillola abortivaMilano, 22 apr. (askanews) – La Corte Suprema statunitense ha preservato l’accesso delle donne alla pillola abortiva respingendo le restrizioni stabilite da un tribunale di grado inferiore.

I giudici hanno così accolto le richieste di emergenza dell’amministrazione Biden e dei Danco Laboratories di New York, produttori del farmaco mifepristone facendo appello contro una sentenza del tribunale di grado inferiore che annullerebbe l’approvazione del mifepristone da parte della Food and Drug Administration. Il farmaco è stato approvato per l’uso negli Stati Uniti dal 2000 e più di 5 milioni di persone lo hanno utilizzato. Il mifepristone è utilizzato in combinazione con un secondo farmaco, il misoprostolo, in più della metà di tutti gli aborti negli Stati Uniti.

Combattimenti in Sudan, l’Ue cerca il cessate il fuoco per evacuare 1.500 cittadini da Khartoum

Combattimenti in Sudan, l’Ue cerca il cessate il fuoco per evacuare 1.500 cittadini da KhartoumRoma, 21 apr. (askanews) – L’Unione europea sta intensificando i contatti per ottenere un cessate-il.fuoco in Sudan e per poter evacuare via terra i suoi circa 1.500 cittadini coinvolti nei combattimenti a Khartoum. Lo ha annunciato un funzionario europeo. “L’evacuazione non può essere effettuata attraverso l’aeroporto, che è chiuso, ma via terra e abbiamo bisogno di un cessate-il-fuoco di tre giorni per portare a termine un’operazione del genere”, ha dichiarato alla France Presse.

“Al momento non ci sono le condizioni di sicurezza per prendere in considerazione un’operazione del genere, ma saremo pronti quando sarà il momento”, ha aggiunto. L’operazione è coordinata da Francia e Grecia, ha sottolineato. La situazione in Sudan sarà discussa lunedì alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue a Lussemburgo. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell sta intensificando i contatti con i leader dei Paesi della regione. Ha parlato con il segretario generale della Lega Araba e con il ministro degli Esteri egiziano. Intensi combattimenti contrappongono l’esercito regolare del generale Abdel Fattah al-Burhane, leader de facto del Sudan dal golpe del 2021, e ai paramilitari delle Forze di supporto rapido (Fsr) del generale Mohamed Hamdane Daglo.

L’Ue ha una delegazione a Khartoum e sette Paesi (Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Grecia e Repubblica ceca) hanno rappresentanze nella capitale sudanese. “Spetta alle organizzazioni africane lavorare per un cessate-il-fuoco. Ne va della stabilità della regione”, ha sottolineato una fonte europea. I belligeranti hanno ignorato molteplici appelli per un cessate-il-fuoco in occasione della festa dell’Eid-el-Fitr, la fine del mese sacro del Ramadan.

Il ministro degli Esteri della Finlandia: ho sentito Tajani, abbiamo parlato dell’Ucraina e del Sudan

Il ministro degli Esteri della Finlandia: ho sentito Tajani, abbiamo parlato dell’Ucraina e del SudanHelsinki, 21 apr. (askanews) – “Ho chiamato ieri il vostro ministro degli Esteri Antonio Tajani, per parlare del prossimo incontro del ministri degli Esteri Ue in Lussemburgo lunedì: abbiamo discusso diverse questioni”, tra le quali “l’attuale situazione in Sudan” e “gli aiuti italiani all’Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto in una video intervista in esclusiva ad askanews, la prima rilasciata a un media italiano dopo l’ingresso della Finlandia nella Nato, il 4 aprile, dove lo stesso ministro ha avuto un importante ruolo.

“Abbiamo discusso i risultati dell’incontro G7 di cui è parte l’Italia” ha aggiunto Haavisto durante l’intervista che si è tenuta nella sede del ministero da lui guidato a Helsinki. “Abbiamo discusso anche degli aiuti italiani all’Ucraina e abbiamo sentito che ci sono molti aiuti commerciali per la ricostruzione che arriveranno dall’Italia per l’Ucraina”, ha proseguito. Nel corso del colloquio i due ministri hanno parlato anche della questione migranti e della “attuale situazione in Sudan, dove entrambi i nostri Paesi – ha detto Haavisto – hanno propri connazionali in circostanze davvero difficili, a Khartoum e in altri luoghi in Sudan”, ha detto Haavisto.Secondo il ministro finlandese “ad un certo punto si potrebbe rendere necessaria un’evacuazione per i nostri connazionali: stiamo lavorando strettamente e fiduciosamente con l’Italia su questi temi”.

(Di Cristina Giuliano e Serena Sartini) 

Ministro Esteri Finlandia: “è importante il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo”

Ministro Esteri Finlandia: “è importante il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo”Helsinki, 21 apr. (askanews) – “L’Italia è già un nostro buon partner nel contesto dell’Unione Europea” e la Finlandia riconosce “l’importante ruolo degli italiani nel Mediterraneo”. Così il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto in una video intervista in esclusiva ad askanews, la prima rilasciata a un media italiano dopo l’ingresso della Finlandia nella Nato il 4 aprile, quando lo stesso ministro ha consegnato il documento di adesione del suo Paese al Trattato Nord Atlantico. “Noi siamo uno di quei Paesi che guardano all’importante ruolo degli italiani nel Mediterraneo” ha precisato Haavisto, che ha spiegato di aver “chiamato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, per parlare del prossimo incontro del ministri degli Esteri Ue in Lussemburgo lunedì: abbiamo discusso diverse questioni”.

“Abbiamo discusso i risultati dell’incontro G7 di cui è parte l’Italia” ha aggiunto Haavisto durante l’intervista nella sede del ministero da lui guidato a Helsinki, che verrà pubblicata integralmente da askanews il 26 aprile. “Abbiamo discusso anche degli aiuti italiani all’Ucraina e abbiamo sentito che ci sono molti aiuti commerciali per la ricostruzione che arriveranno dall’Italia per l’Ucraina”, ha proseguito. Nel corso del colloquio i due ministri hanno parlato anche della questione migranti e della “attuale situazione in Sudan, dove entrambi i nostri Paesi – ha detto Haavisto – hanno propri connazionali in circostanze davvero difficili, a Khartoum e in altri luoghi in Sudan”, ha detto Haavisto.

Secondo il ministro finlandese “ad un certo punto si potrebbe rendere necessaria un’evacuazione per i nostri connazionali: stiamo lavorando strettamente e fiduciosamente con l’Italia su questi temi”. Poi alla domanda se condivide il punto di vista che sia l’Italia, sia la Finlandia, per motivi diversi, devono gestire confini molto impegnativi, il ministro risponde: “Condivido pienamente questa visione” ha dichiarato Haavisto. L’Italia è uno di quei Paesi che conosce molto bene la situazione nordafricana, in particolare la Libia certamente. Dobbiamo dare ascolto molto attentamente all’esperienza su questi temi. Noi (finlandesi) abbiamo un confine molto lungo con la Russia e abbiamo analizzato molto spesso gli sviluppi in Russia e abbiamo anche cercato di aumentare la nostra conoscenza, ma queste sono dinamiche interne. Penso che entrambi i Paesi (Italia e Finlandia, ndr) si prendono cura dei confini esterni della Nato e Ue”.

(Di Cristina Giuliano e Serena Sartini)

Si è dimesso il vice premier e ministro della giustizia britannico Dominic Raab, accusato di bullismo

Si è dimesso il vice premier e ministro della giustizia britannico Dominic Raab, accusato di bullismoRoma, 21 apr. (askanews) – Il ministro della Giustizia e vice primo ministro britannico, Dominic Raab, si è dimesso dai suoi incarichi a seguito di accuse di bullismo. Nella sua lettera di dimissioni, Raab afferma di sentirsi “obbligato ad accettare l’esito dell’inchiesta” – ma sottolinea che il rapporto di Adam Tolley “ha respinto tutte le accuse mosse contro di me tranne due”.

Ieri il primo ministro britannico Rishi Sunak aveva ricevuto il rapporto interno da lui stesso ordinato sulle accuse di “bullismo” ai danni di alcuni sottoposti avanzate contro Raab.

Un aereo russo ha sganciato per errore una bomba su Belgorod, cratere di 20 metri nel centro della città

Un aereo russo ha sganciato per errore una bomba su Belgorod, cratere di 20 metri nel centro della cittàRoma, 21 apr. (askanews) – Un cacciabombardiere russo ha sganciato per errore una bomba a Belgorod, città russa presso il confine con l’Ucraina e ha provocato un enorme cratere – 20 metri di larghezza – nel centro della città. Ieri sera tardi le autorità locali hanno riferito di una forte esplosione e il governatore regionale ha detto che due donne sono rimaste ferite.

“Mentre un aereo dell’aeronautica Sukhoi Su-34 stava sorvolando la città di Belgorod, si è verificata una scarica accidentale di munizioni per aviazione”, ha detto il ministero della Difesa, secondo Tass. Il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, annunciando lo stato di emergenza, ha scritto su Telegram che un cratere di 20 metri (65 piedi) di diametro si è creato su una delle strade principali. Quattro auto e quattro condomini sono stati danneggiati.

Speciale Lettonia, viaggio a Riga dove allineamento Nato è totale

Speciale Lettonia, viaggio a Riga dove allineamento Nato è totaleRiga, 21 apr. (askanews) – Può sembrare davvero strano vedere la bandiera giallo-blu, quella ucraina, che sventola sulla facciata principale dell’Accademia delle scienze di Riga, in Lettonia. Un palazzone, in completo stile sovietico, principale simbolo del quartiere russo della capitale del Paese baltico. Maskavas Forstate, che in lettone significa sobborgo russo, è il quartiere sulla riva destra del fiume Daugava, che meglio racconta il suo passato, a cavallo tra due popoli e due regimi.

Al mercato si parla solo russo. I palazzi richiamano l’architettura sovietica. Nel Paese ci sono più di mezzo milione di lettoni russi, un quarto dell’intera popolazione. Nessuno vuole rispondere a chi gli chiede se temono una invasione anche in Lettonia, dopo l’Ucraina, da parte di Mosca. E si percepisce paura, timore, diffidenza. “Se ho paura che la guerra arrivi anche da noi? Certamente, chi non ha paura di Putin?”, risponde un giovane, uno dei pochi che – oltre al russo – parla anche inglese. “Non voglio essere fotografato – prosegue – non voglio finire con un colpo in testa dai russi. Qui siamo nel quartiere della piccola Mosca – ci spiega – tutti qui parlano russo. Tutti hanno paura, ma nessuno lo dice”. Poi l’accusa all’Occidente. “Denunciano quanto accaduto in Georgia prima, in Ucraina ora. Però stanno tutti a guardare”.

Da Riga arriva un segnale chiaro alla Russia di Putin: l’allineamento alla Nato è totale. Consolati chiusi nel Paese, diplomatici espulsi. La bandiera ucraina svetta in ogni dove nella capitale lettone. Dalla città vecchia, Patrimonio Unesco, fino al quartiere Art Nouveau. Bandiere, striscioni, slogan davanti ai Musei, sui tram, ma anche al Comune, ai ministeri e davanti al castello, sede del presidente lettone. Una gigantografia, che campeggia da oltre un anno sulla facciata del Museo della Scienza, di fronte all’ambasciata russa, riproduce il presidente russo Vladimir Putin come un teschio. “Con questo manifesto esprimiamo il nostro sostegno all’Ucraina – si legge sul sito ufficiale del museo – e, dalla nostra posizione vicina all’ambasciata di Mosca, facciamo una chiara dichiarazione contro la guerra scatenata Putin”. I segni del sostegno a Kiev, qui a Riga sono ancora visibili, anche se nel tempo sono diminuiti. Tante anche le bandiere della Nato nella piccola perla del Baltico, che si specchia sulle acque del fiume Daugava. I lettoni riconoscono il ruolo importantissimo della base dell’Alleanza ad Adazi, a una trentina di chilometri da Riga, a 300 chilometri dalla Russia. Circa 4mila soldati impiegati per garantire la sicurezza del confine est, ma è già previsto un aumento.

In Lettonia, un paese grande come la Svizzera, con appena 2 milioni di abitanti, è stata da poco reintrodotta la leva obbligatoria per gli under 28, a partire dall’anno prossimo. Non è ancora del tutto chiaro come funzionerà ma c’è chi la vive come una imposizione che Riga aveva abolito dopo l’ingresso nella Nato nel 2004. (di Serena Sartini e Cristina Giuliano)