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Jean Marie Le Pen è ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo un malore

Jean Marie Le Pen è ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo un maloreRoma, 16 apr. (askanews) – Jean-Marie Le Pen, 94 anni, è ricoverato nella regione parigina, ha appreso il giornale francese Le Figaro, confermando le informazioni di Point. Il fondatore del Fronte nazionale soffre “di grande stanchezza, forse di natura cardiaca”, sottolineano i colleghi. “La sua famiglia e i suoi cari sono preoccupati ma tranquilli”, ha aggiunto all’AFP il suo consigliere Lorrain de Saint Affrique.

Jean-Marie Le Pen – si ricorda – è stato presidente del Front National dal 1972 al 2011, quando passò il testimone a sua figlia Marine. Nel 2002 si qualificò al secondo turno delle elezioni presidenziali contro Jacques Chirac, ma perse con il 17,8% dei voti. È stato presidente onorario del partito fino al 2018, nonostante la sua esclusione due anni prima. Soprannominato il “menhir” è stato eurodeputato fino al 2019 ed era stato ricoverato in ospedale nel febbraio 2022 dopo una “lieve forma di ictus”. Secondo quanto riferito dal settimanale francese Le Point, che per primo ha dato la notizia nella tarda serata di ieri, le condizioni di salute di Jean Marie Le Pen sono ritenute gravi dai medici che hanno in cura il fondatore del Front National. Il leader per tanti anni della estrema destra transalpina prima del malore delle ultime ore non aveva avuto alcun tipo di problema e la scorsa settimana aveva ricevuto dei giornalisti per una serie di interviste.

In Sudan scontri tra esercito e forze paramilitari a Khartoum

In Sudan scontri tra esercito e forze paramilitari a KhartoumRoma, 15 apr. (askanews) – Aerei militari sorvolano Khartoum nel corso dei violenti scontri scoppiati oggi nella capitale e nel nord del Sudan dopo le crescenti tensioni tra i vertici della giunta militare che guida il Paese dal golpe dell’ottobre del 2021.

Le Forze paramilitari di supporto rapido, comandate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo detto Hemetti, attuale vice presidente della giunta, hanno accusato oggi l’esercito, guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente della giunta, di aver attaccato il loro quartier generale nella zona meridionale di Khartoum, innescando le violenze. Accusa respinta dall’esercito che ha a sua volta puntato il dito contro i paramilitari per l’inizio delle ostilità. Stando a quanto riportato dai media sudanesi, i combattimenti sono iniziati a Soba, a sud di Khartoum, dove si trova la base delle forze di supporto rapido, per poi estendersi alle aree attorno al palazzo presidenziale, al comando dell’esercito e ai quartieri dove si trovano alcune postazioni militari. Scontri sono scoppiati anche nei pressi della base aerea di Merowe, nel nord del Sudan.

Le forze paramilitari hanno subito annunciato di aver preso il controllo dell’aeroporto internazionale di Khartoum, del palazzo presidenziale e della base di Merowe. Ma il portavoce dell’esercito ha bollato come “bugie” tali dichiarazioni. “Le forze ribelli di supporto rapido hanno diffuso bugie sull’attacco alle loro posizioni per coprire la loro rivolta”, ha detto il portavoce dell’esercito, Nabil Abdallah. In una nota, l’esercito sudanese ha poi annunciato “operazioni dell’aviazione” contro i tentativi del “nemico” di prendere il controllo di siti strategici a Khartoum, rivendicando di avere ancora il controllo di “tutte le basi e di tutti gli aeroporti”. Sui social media, diversi utenti hanno pubblicato i filmati che mostrano caccia volare sulla capitale.

“L’aviazione sta distruggendo i campi delle forze di supporto rapido di Taiba e Soba e sta dando la caccia ai membri delle forze paramilitari che stanno tentando di mischiarsi ai civili”, ha precisato l’esercito in una nota. Giovedì scorso, il portavoce dell’esercito aveva ammonito sul rischio di violenze a fronte del dispiegamento “non autorizzato e non coordinato con l’esercito” delle forze di Hemetti nella capitale e vicino alla base di Merowe. Uno sviluppo avvenuto a fronte dello stallo del processo politico in corso per ripristinare un governo civile nel Paese, causato proprio dal mancato accordo sull’integrazione delle Forze di supporto rapido nell’esercito nazionale.

Solo ieri, i leader di tre gruppi armati sudanesi, firmatari dell’accordo di pace di Juba e protagonisti di un’azione di mediazione, avevano annunciato che Hemetti e Al-Burahn erano pronti a risolvere la crisi. “Seguo con attenzione quanto sta succedendo a Khartoum. La nostra Ambasciata, pienamente operativa, ha avvisato i connazionali di restare in casa. L’Unità di Crisi monitora gli sviluppi. Appello al dialogo e a cessare le violenze”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani a proposito dei violenti scontri tra l’esercito e le forze paramilitari in corso in Sudan.

In Sudan le forze paramilitari dicono di aver preso il controllo dell’aeroporto di Khartoum

In Sudan le forze paramilitari dicono di aver preso il controllo dell’aeroporto di KhartoumRoma, 15 apr. (askanews) – Le forze paramilitari di supporto rapido sudanesi hanno dichiarato di aver preso il controllo dell’aeroporto internazionale di Khartoum e della base di Merowe, nel nord del Paese, sostenendo di aver respinto gli attacchi lanciati oggi dall’esercito sudanese.

“Le forze di supporto rapido si sono difese e hanno risposto alle forze ostili, infliggendo loro pesanti perdite – si legge nella dichiarazione diffusa sull’account Twitter – sono riuscite a prendere il controllo dell’aeroporto e della base di Merowe. Hanno cacciato gli aggressori dal quartier generale di Soba (nel sud di Khartoum, ndr) e hanno preso il controllo dell’aeroporto internazionale di Khartoum”. Le forze paramilitari di supporto rapido sudanesi hanno dichiarato di aver preso il palazzo presidenziale di Khartoum, oltre all’aeroporto internazionale della capitale sudanese, negli scontri scoppiati oggi con l’esercito. Lo hanno annunciato su Twitter. 

Macron ha promulgato la legge che riforma le pensioni in Francia

Macron ha promulgato la legge che riforma le pensioni in FranciaRoma, 15 apr. (askanews) – Il presidente francese Emanuel Macron ha promulgato nella notte la controversa riforma delle pensioni, dopo la convalida arrivata ieri dal Consiglio costituzionale.

“Il codice della previdenza sociale è così modificato (…) al primo comma, la parola ‘sessantadue’ è sostituita dalla parola ‘sessantaquattro’”, recita il testo in Gazzetta ufficiale. Ieri i sindacati avevano chiesto a Macron di non firmare la riforma. Stando a quanto precisato dai media francesi, in giornata sono previste azioni in diverse città del Paese per protestare contro la legge.

Il premier giapponese Kishida illeso dopo l’esplosione di una bomba fumogena a un evento

Il premier giapponese Kishida illeso dopo l’esplosione di una bomba fumogena a un eventoRoma, 15 apr. (askanews) – Il premier giapponese Fumio Kishida è rimasto illeso dopo che un uomo ha lanciato una bomba fumogena durante una sua visita nella località di Wakayama, nell’ovest del Giappone, per un evento elettorale locale. Lo riporta l’agenzia di stampa Kyodo, precisando che un uomo di 24 anni è stato arrestato.

Stando alla ricostruzione dell’agenzia Kyodo, l’uomo avrebbe lanciato una bomba fumogena tra le centinaia di persone presenti a un evento elettorale e si sarebbe udita una forte esplosione, che ha fatto fuggire le persone in preda al panico. Al momento non ci sono notizie di feriti. Il premier Fishida ha deciso di rispettare l’agenda degli appuntamenti della giornata.

L’ex primo ministro Shinzo Abe venne ucciso a colpi di arma da fuoco nel luglio dello scorso anno durante un appuntamento elettorale nella città di Nara.

Usa, Biden dice di aver deciso di ricandidarsi nel 2024

Usa, Biden dice di aver deciso di ricandidarsi nel 2024Milano, 15 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di aver deciso di candidarsi per un secondo mandato nel 2024 e di voler annunciare la sua campagna “relativamente presto”. Secondo i media americani Biden, visibilmente rinvigorito dopo i giorni in Irlanda, ha promesso di annunciare “presto” la sua decisione in merito a una nuova candidatura nel 2024. “Lo annunceremo relativamente presto. Ma questo viaggio ha solo rafforzato il mio sentimento di ottimismo su cosa si può fare”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti quando gli è stato chiesto della candidatura.

Esattamente nello stesso momento, dall’altra parte dell’Atlantico, il suo possibile sfidante nel 2024, Donald Trump, si stava rivolgendo alla potente lobby delle armi, la NRA affermando: “Ero orgoglioso di essere il presidente più pro-armi e pro-Secondo Emendamento che tu abbia mai avuto alla Casa Bianca… e con il tuo sostegno nel 2024, sarò ancora una volta il tuo fedele amico e impavido campione come 47° Presidente degli Stati Uniti”, ha detto Trump, attaccando poi le politiche di Biden sulle armi: “L’agenda di Biden per il controllo delle armi è parte integrante della crociata di sinistra per armare il governo contro i cittadini rispettosi della legge lasciando liberi i criminali”.

Capo Wagner: opzione ideale annunciare fine guerra Ucraina

Capo Wagner: opzione ideale annunciare fine guerra UcrainaMilano, 15 apr. (askanews) – Il servizio stampa del fondatore del Wagner Group, Yevgeny Prigozhin, ha pubblicato il 14 aprile un testo rilanciato da The Kyiv Independent in cui si afferma che “l’opzione ideale” sarebbe che la Russia cessasse la fase attiva della guerra e “si trincerasse saldamente” nei territori occupati. Il tutto mentre nella battaglia di Bakhmut i russi sembrano avanzare.

“L’opzione ideale sarebbe annunciare la fine del conflitto, informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati previsti e, in un certo senso, li abbiamo davvero raggiunti”, ha scritto Prigozhin. Secondo Prigozhin, il compito principale della Russia in futuro dovrebbe essere quello di “stabilirsi saldamente e trincerarsi” nei territori occupati. Il tutto dopo che si è ipotizzato che siano i mercenari di Wagner a essere collegati ai video dei soldati ucraini che vengono decapitati, emersi online. Allo stesso tempo, Prigozhin ha riconosciuto che l’Ucraina è uno “stato completamente orientato” ad essere una “nazione” piuttosto che considerarsi parte della Russia.

Le dichiarazioni in merito allo stop alla guerra giunte da Prigozhin confermerebbero le ambizioni politiche del fondatore della Wagner, mentre a San Pietroburgo si dice che vorrebbe prendere il controllo del partito Russia Giusta. E a giudicare dall’umore del leader della fazione, Sergei Mironov, non è escluso che la manovra funzioni. Il tutto dopo che all’inizio di aprile, quattro deputati della fazione nell’Assemblea legislativa di San Pietroburgo hanno annunciato che avrebbero lasciato il partito. Tra loro c’era Marina Shishkina, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, che in precedenza aveva espresso apertamente insoddisfazione per il riavvicinamento tra Mironov e il capo della Wagner.

Mironov infatti più di una volta ha parlato con approvazione dei della famigerata compagnia di mercenari russi, chiamando il loro capo con il diminutivo Zhenya.

I sindacati francesi invitano Macron a non firmare la riforma delle pensioni

I sindacati francesi invitano Macron a non firmare la riforma delle pensioniMilano, 14 apr. (askanews) – I sindacati francesi hanno esortato ancora una volta il presidente Emmanuel Macron a non firmare la sua riforma delle pensioni, in un ultimo disperato tentativo di impedire l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni. “Vista la massiccia bocciatura (pubblica) di questa riforma, i sindacati gli chiedono solennemente di non promulgare questa legge, unico modo per placare la rabbia che si sta manifestando nel Paese”, si legge in un comunicato congiunto inviato all’agenzia di stampa Afp.

I sindacati francesi non accetteranno “nessun incontro con l’esecutivo” entro il 1 maggio dopo l’approvazione della riforma delle pensioni da parte del Consiglio costituzionale questa sera. Lo affermano in un comunicato congiunto rifiutando così l’invito lanciato in giornata dal presidente Emmanuel Macron che ha proposto martedì un incontro all’Eliseo, “qualunque sia la decisione del Consiglio costituzionale”. I sindacati hanno anche chiesto a Macron “solennemente” di non promulgare la legge di riforma delle pensioni.

Sul fronte delle manifestazioni, i sindacati nel comunicato informano che sostengono “azioni e scioperi locali che saranno decisi a livello locale” e chiedono che il 1 maggio sia “un giorno di mobilitazione popolare e eccezionale contro la riforma delle pensioni”. Dopo la decisione del consiglio costituzionale che ha approvato la riforma delle pensioni più di 3.000 persone si sono radunate sul piazzale dell’Hotel de Ville a Parigi. In serata massiccia presenza della polizia a guardia del Consiglio costituzionale e del quartiere dell’Eliseo. Lo riferisce France 24, che parla di un gran numero di poliziotti antisommossa che ha sorvegliato il quartiere sin dalle prime ore di oggi. Nelle vicinanze si trova anche il palazzo presidenziale dell’Eliseo.

L’Onu: serve solidarietà con l’Italia, ma no alla linea dura con i migranti

L’Onu: serve solidarietà con l’Italia, ma no alla linea dura con i migrantiRoma, 14 apr. (askanews) – L’Alto Commissario Onu per i diritti umani Volker Turk ha sollecitato “solidarietà con l’Italia” a fronte del crescente numero di persone “che mettono a rischio la propria vita” lungo la rotta del Mediterraneo centrale, ricordando quindi a Roma che “l’adozione di una linea più dura sul contenimento dell’immigrazione irregolare non impedirà le partenze, ma provocherà più sofferenze umane e morti in mare”.

In una nota, l’Alto commissariato Onu per i diritti umani ha ricordato che dal 2014 sono oltre 26.000 le persone morte o disperse durante la traversata del Mediterraneo, di cui oltre 20.000 lungo la rotta del Mediterraneo centrale. “Stiamo assistendo a un forte aumento del numero di persone disperate che mettono a serio rischio la propria vita”, ha detto l’Alto Commissario, chiedendo agli Stati di aprire più canali di migrazione regolare, di migliorare la condivisione delle responsabilità e di garantire accordi per lo sbarco sicuro e tempestivo di tutte le persone soccorse in mare. Turk ha quindi elogiato la Guardia costiera italiana per le operazioni di soccorso degli ultimi giorni a favore di circa 2.000 persone e nella nota si ricorda che sono circa 31.300 i migranti arrivati in Italia dall’inizio dell’anno. “Ora è il momento della solidarietà con l’Italia e di una cooperazione rafforzata per salvaguardare la protezione dei diritti umani di tutte le persone in movimento”, ha quindi aggiunto Turk, chiedendo agli Stati dell’Unione europea di coordinarsi sulla governance della migrazione.

Riguardo alla decisione di Roma di imporre lo stato di emergenza, l’Alto Commissario ha commentato: “Qualsiasi nuova politica nell’ambito dello stato di emergenza deve essere in linea con gli obblighi in materia di diritti umani dell’Italia. Non si può derogare alla tutela dei diritti umani, come il diritto alla vita e il divieto di respingimento, nemmeno durante questi periodi”. “L’esperienza ci insegna che l’adozione di una linea più dura sul contenimento dell’immigrazione irregolare non impedirà le partenze, ma provocherà più sofferenze umane e morti in mare – ha poi rimarcato – invece sarebbe molto meglio che i paesi fornissero percorsi sicuri e regolari per la migrazione e prevenissero morti inutili”.

Infine, nella nota si afferma che “l’Alto Commissario ha implorato il governo italiano di abbandonare la nuova e dura legge adottata all’inizio dell’anno che limita le operazioni di ricerca e salvataggio dei civili, e di astenersi dal criminalizzare coloro che sono impegnati a fornire assistenza salvavita”.

In Francia in pensione a 64 anni. Il Consiglio costituzionale ha approvato la riforma

In Francia in pensione a 64 anni. Il Consiglio costituzionale ha approvato la riformaRoma, 14 apr. (askanews) – Il Consiglio costituzionale francese ha convalidato gli elementi essenziali della riforma delle pensioni, compresa la sua misura faro di portare l’età pensionabile legale a 64 anni, respingendo alcune misure del progetto di governo, come la creazione di un “indice senior”.

I “saggi” hanno, contestualmente, respinto una richiesta di referendum di iniziativa condivisa (Rip) avanzata dalla sinistra. Una seconda richiesta, depositata successivamente, dovrà essere oggetto di una nuova sentenza il 3 maggio.