Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Usa, Hilary entra in California, minaccia inondazioni catastrofiche

Usa, Hilary entra in California, minaccia inondazioni catastroficheMilano, 21 ago. (askanews) – Il non più uragano e ormai tempesta tropicale Hilary porta forti venti e pioggia, inondando le strade della California, secondo la CNN. I residenti della California meridionale, che si stavano già preparando alla rara tempesta estiva, sono stati anche colpiti ieri da un fenomeno più familiare: un terremoto di magnitudo 5.1. Hilary si sta spingendo nel sud della California con forti venti, mentre i residenti affrontano strade allagate, linee elettriche abbattute, e si rendono necessari i soccorsi.

Si prevede che Hilary continuerà a spostarsi verso nord attraverso la California e a dissiparsi sul Nevada centrale lunedì, portando quantità di precipitazioni “potenzialmente storiche” lungo il percorso che potrebbero innescare più inondazioni, smottamenti e colate detritiche, secondo il National Weather Service. “Le aree che normalmente non subiscono inondazioni improvvise si allagheranno”, ha affermato il National Weather Service. “Vite e proprietà sono in grave pericolo fino a lunedì”, ovvero sino alla giornata di oggi.

La tempesta potrebbe potenzialmente essere il primo sistema tropicale mai registrato a colpire il Nevada. Potrebbe anche provocare il caos più a nord. Il centro della tempesta tropicale Hilary si è trasferito nel sud della California. San Diego dovrà affrontare la tempesta prima che si sposti nell’area di Los Angeles, dove più di 9 milioni di persone sono sotto allerta di inondazioni improvvise.

Hilary si è spostata a nord lungo il Messico per tutta la domenica, sferzando la penisola della Baja California, dove almeno una persona è morta . Mentre i venti sono diminuiti domenica, i forti acquazzoni della tempesta portano il rischio di inondazioni “catastrofiche e pericolose per la vita” in alcune parti della California e del Nevada.

Voto Ecuador ferma trivelle Amazzonia, presidenza al ballottaggio

Voto Ecuador ferma trivelle Amazzonia, presidenza al ballottaggioMilano, 21 ago. (askanews) – Quito ferma le trivelle in Amazzonia, ma dovrà aspettare metà ottobre per saper chi sarà il presidente ecuadoriano. I candidati alla massima carica dell’Ecuador Luisa Gonzalez e Daniel Noboa andranno al secondo turno, il 15 ottobre 2023. Lo riporta il sito del quotidiano locale El Telegrafo. Con il 33,17%, il candidato González era al primo posto. Mentre Noboa ha ottenuto il 24,12%. Questo, con il 62,33% dei voti a conteggio. Questi risultati segnano una tendenza, ha affermato la presidente del Consiglio elettorale nazionale, Diana Atamaint. Se vincerà González, la candidata del movimento Revolución Ciudadana, lista 5, sarà la prima donna eletta alle urne come primo presidente. Ma se toccherà a Daniel Noboa, rappresentante dell’alleanza ADN, sarà il presidente più giovane nella storia del Paese.

Va detto che la campagna elettorale presidenziale si è svolta in un contesto di spargimento di sangue, traffico di droga e stanchezza degli elettori. Agustin Intriago, Fernando Villavicencio, Pedro Briones sono tre importanti politici assassinati in tre settimane in Ecuador. Il profilo più alto tra loro era il candidato presidenziale e sostenitore della lotta alla corruzione Villavicencio, ucciso a colpi di arma da fuoco in pieno giorno mentre lasciava un comizio pochi giorni fa e che era secondo nei sondaggi prima del suo omicidio: era stato sostituito all’ultimo minuto da un collega giornalista, Christian Zurita, che però non è riuscito a raccogliere abbastanza voti in base ai risultati preliminari. Il candidato del movimento Construye, indossando un giubbotto anti proiettile ha tenuto una conferenza stampa dopo aver appreso i risultati preliminari delle elezioni nazionali dicendosi fiero di essere arrivato al terzo posto. Gli ecuadoriani si sono recati alle urne per decidere non solo tra otto candidati alla presidenza, ma anche votare su un quesito referendario senza precedenti che potrebbe stabilire le sorti dell’Amazzonia e un nuovo corso per la nazione dipendente dal petrolio. Gli ecuadoriani hanno dato il loro sì per fermare definitivamente lo sfruttamento del petrolio del blocco ITT (all’interno del parco Yasuní, da cui Yasunidos, il movimento ambientalista che ha sostenuto questa scelta). Questo nonostante gli allarmi di istituzioni come Petroecuador e la Banca Centrale dell’Ecuador (BCE), che hanno presentato studi che stabiliscono che lo Stato perderà tra i 14 e gli oltre 16 miliardi di dollari di entrate nei prossimi 20 anni, riporta il quotidiano della sera La Hora.

Lo Stato e il governo avranno un termine di un anno, secondo la sentenza della Corte costituzionale, per chiudere tutti i pozzi del cosiddetto blocco 43, che si trova in un parco nazionale amazzonico e in una delle sacche di biodiversità più ricche al mondo. La più grande area protetta dell’Ecuador ospita anche il popolo Waorani e le ultime comunità indigene del paese in isolamento volontario, i Tagaeri e i Taromenani. Il quesito referendario chiedeva agli elettori se consentire l’estrazione mineraria nel Chocó Andino, una vasta area di terra vicino alla capitale.

Terremoto di magnitudo 5.1 nel sud della California, nessun danno

Terremoto di magnitudo 5.1 nel sud della California, nessun dannoRoma, 21 ago. (askanews) – Un terremoto di magnitudo 5.1 ha colpito la California meridionale, già interessata dall’arrivo della tempesta tropicale Hilary. Secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti l’epicentro del sisma è stato a Ojai, tra Santa Barbara e Ventura, e si è verificato lungo la faglia di Sisar.

Lo sceriffo della contea di Ventura ha dichiarato che non sono stati segnalati danni immediati. Le unità di aviazione della contea hanno poi riferito che non ci sono stati danni dopo aver sorvolato le dighe di Lake Casitas e Matilija e la città di Ojai. Le scosse sono state avvertite in tutta Los Angeles e nelle comunità circostanti, secondo uno strumento dell’USGS che consente ai residenti di autodenunciare le proprie esperienze. Secondo i vigili del fuoco di Los Angeles, non sono stati segnalati danni strutturali o feriti.

Almeno due scosse di assestamento – di magnitudo 3.1 e 3.6 – hanno seguito la scossa iniziale.

Usa, Biden: è tempo per leggi di buon senso sulle armi

Usa, Biden: è tempo per leggi di buon senso sulle armiRoma, 20 ago. (askanews) – “Sì, c’è il diritto di portare armi. Ma i nostri ragazzi ed educatori hanno anche il diritto di vivere liberamente senza temere per la propria vita in classe. È tempo che il Congresso approvi leggi di buon senso su armi e sicurezza”. Lo ha scritto su X il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, accompagnando il suo tweet con l’immagine di un’altra sua dichiarazione firmata: “Tutti vogliamo che i nostri figli imparino a leggere e scrivere invece che come abbassarsi cercando riparo in classe”.

Zelensky ha ringraziato per la promessa di 42 aerei F16 da combattimento

Zelensky ha ringraziato per la promessa di 42 aerei F16 da combattimentoMilano, 20 ago. (askanews) – “Abbiamo un accordo rivoluzionario, passi concreti. I jet saranno nel cielo ucraino. Grazie Olanda! Grazie presidente Mark Rutte, grazie a tutti coloro che ci stanno aiutando! Vogliamo vincere”. Così sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky saluta la decisione di Paesi Bassi e Danimarca di inviare aerei da combattimento F-16 in Ucraina. L’incontro si svolge pochi giorni l’ok degli Stati Uniti alla consegna. Sul suo canale Telegram Zelensky aveva scritto: “Oggi stiamo facendo un altro passo avanti per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina. Gli F-16 sono gli aerei che useremo per tenere lontani i terroristi russi dalle città e dai villaggi ucraini”. Il presidente ucraino ha detto di aver concordato col premier olandese uscente l’invio di “42 aerei”, “dopo aver addestrato i nostri piloti e ingegneri. E questo è solo l’inizio”.

“I nostri negoziati di oggi e ogni incontro con il primo ministro Mark Rutte sono sempre molto importanti e significativi”, scrive in un successivo post su Telegram Zelensky nel quale riassume gli argomenti toccati col premier uscente olandese. Il primo aspetto riguarda l’importanza dei Paesi Bassi di “contribuire allo sforzo globale per la formula della pace. Ad oggi, 63 Stati hanno aderito a livello di ambasciatori e l’Olanda è tra i primi, tra i leader”. Durante l’incontro con Rutte si è parlato anche della “situazione sul campo di battaglia, della protezione contro il terrore russo. Grazie ai Paesi Bassi per aver guidato la coalizione Patriot, per ogni lanciatore e missile antiaereo fornito” Infine il terzo e più importante punto che Zelensky definisce “storico, potente e motivante per noi. Un altro passo per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina: gli F-16. Il primo ministro Mark Rutte e io abbiamo concordato il numero di F-16 che saranno forniti all’Ucraina dopo l’addestramento dei nostri piloti e ingegneri”. “Sono felice di essere oggi nei Paesi Bassi e felice che questa visita e i nostri accordi con il primo ministro Mark Rutte ci rafforzino nella difesa della libertà e del diritto internazionale”, conclude.

La fornitura degli F16 all’Ucraina è “un altro passo nel nostro sostegno all’Ucraina, un passo a lungo termine. Inoltre è un segnale chiaro: continueremo a sostenere l’Ucraina. Non importa quanto tempo ci vuole e in ogni modo possibile. Con militari, aiuti umanitari e con la ricostruzione”. Così, dal canto suo, il premier uscente olandese, Mark Rutte, ha annunciato sui social la decisione di consegnare 42 aerei da combattimento F16 all’Ucraina. “A maggio, – ha ricordato Rutte – i Paesi Bassi hanno annunciato che avrebbero addestrato soldati ucraini per il dispiegamento di F-16. Oggi possiamo annunciare che Paesi Bassi e Danimarca intendono consegnare anche quegli F-16 all’Ucraina, non appena le condizioni saranno soddisfatte. Lo facciamo in stretta collaborazione con gli Stati Uniti e gli altri nostri partner internazionali”.

A caccia dei caccia: ucraino Zelensky dopo Svezia, nei Paesi Bassi

A caccia dei caccia: ucraino Zelensky dopo Svezia, nei Paesi BassiMilano, 20 ago. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “è di nuovo nei Paesi Bassi per una visita”, scrive De Volkskrant. “È stato ricevuto alla base aerea di Eindhoven dal primo ministro uscente Rutte, tra gli altri” aggiunge la pubblicazione. “Per la seconda volta in breve tempo” sottolinea De Telegraaf. “La visita è stata tenuta segreta fino all’atterraggio per motivi di sicurezza. L’incontro si svolgerà presso la base aerea di Eindhoven e si concentrerà sulle buone relazioni reciproche. Verrà discussa anche la consegna di aerei da combattimento olandesi F-16 all’Ucraina”.

Dall’inizio dell’invasione russa, Kiev ha chiesto instancabilmente gli aerei occidentali. Zelensky è stato in Olanda l’ultima volta il 4 maggio. Quella visita durò un giorno. “Questa volta si tratta di una visita di diverse ore. Dopo la visita, Zelensky e Rutte terranno una conferenza stampa” si afferma su De Volkskrant. I Paesi Bassi sono uno tra i principali sostenitori della fornitura di aerei da combattimento F-16 all’Ucraina. Insieme con la Danimarca, i Paesi Bassi consegneranno l’aereo all’Ucraina e addestreranno i piloti. Gli Stati Uniti, che hanno sviluppato il dispositivo, hanno dato l’ok. A CACCIA DEI CACCIA, NUOVA TAPPA DEL TOUR Ieri Zelensky era in Svezia dove ha parlato del suo interesse per i jet da combattimento svedesi JAS Gripen, aereo realizzato dalla Saab. Ieri ha anche lasciato intendere che oggi e domani avrebbe avuto altri incontri in altri Paesi.

Già questa settimana è stato compiuto un passo importante in questa direzione. Gli Stati Uniti hanno approvato l’invio di aerei da combattimento F-16 dai Paesi Bassi e dalla Danimarca in Ucraina una volta completato l’addestramento dei piloti ucraini. L’Ucraina ha precedentemente presentato una richiesta ai Paesi Bassi perché il paese insiste sugli aerei F-16, da usare nella guerra contro l’invasione russa. Ad oggi, i Paesi Bassi sono stati cauti al riguardo. Parte del programma di oggi è la visita di Zelensky per vedere “l’equipaggiamento” – gli F-16 – che l’Ucraina alla fine riceverà dai Paesi Bassi. “BUON RAPPORTO” RUTTE E ZELENSKY Lo stesso Zelensky riferisce di essere arrivato in Olanda. “L’argomento principale: gli F-16 per l’Ucraina, per proteggere il nostro popolo dal terrore russo”, scrive sul social media X (ex Twitter). Zelensky e Rutte ora sono “buoni conoscenti” dice la stampa olandese. “Si sono parlati decine di volte e hanno un buon rapporto”, si aggiunge. Zelensky è contento del sostegno olandese nella lotta del suo paese contro la Russia, ma dice che vorrebbe ricevere ancora più armi.

Durante la sua prima visita nei Paesi Bassi, il 4 maggio, Zelensky aveva sostenuto l’istituzione di un tribunale speciale all’Aia. Lì, i leader russi potrebbero essere condannati per “l’atto di aggressione”, come disse il leader ucraino che quel giorno aveva un programma fitto di impegni, inclusi incontri con il re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi e un discorso alla Camera dei rappresentanti. “IN GUERRA, PIÙ TEMPO DEL NECESSARIO” Il nuovissimo ambasciatore dell’Ucraina nei Paesi Bassi – Oleksandr Karasevych – ha affermato questa settimana su De Telegraaf che la guerra sta andando avanti più del necessario. “Stiamo assistendo a progressi, ma potrebbe non essere così veloce come le persone si aspettavano. La mia principale preoccupazione è che siamo a corto di armi, munizioni e altro. Ci vuole molto tempo per ottenerli. Di conseguenza, la guerra dura più del necessario”.

(Di Cristina Giuliano)

Turco Erdogan in Ungheria, incontra Orban anche su Ucraina e Nato

Turco Erdogan in Ungheria, incontra Orban anche su Ucraina e NatoMilano, 20 ago. (askanews) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è oggi in visita in Ungheria. Lo riporta Trt World. La visita all’estero del presidente turco, la prima da quando è stato rieletto a maggio, è stata annunciata all’inizio di questa settimana e ha colto di sorpresa gran parte dell’élite politica ungherese. Durante il viaggio è previsto un incontro con il primo ministro ungherese Viktor Orban: all’interno della NATO, il più grande ostacolo sulla strada del sostegno all’Ucraina.

I due capi di governo parleranno dei reciproci rapporti tra i loro Paesi, ma anche della guerra in Ucraina. Un importante argomento di discussione è l’adesione della Svezia alla NATO. Ad eccezione della Turchia, l’Ungheria non ha ancora ratificato tale adesione. La visita di Erdogan, nel giorno in cui l’Ungheria celebra la creazione dello Stato ungherese, può essere anche un’espressione di gratitudine per il sostegno della Nato a questo dossier. A luglio, la Turchia ha ritirato le sue obiezioni alla Svezia, dopodiché l’Ungheria ha annunciato che avrebbe acconsentito anche all’adesione della Svezia. Tuttavia, ciò non è ancora avvenuto in entrambi i casi. I parlamenti di entrambi i paesi probabilmente voteranno in merito in autunno.

Oggi anche il premier serbo Aleksandar Vucic è a Budapest, dove incontrerà Erdogan e Orban. Vucic è uno dei principali alleati della Russia in Europa. Dice di voler parlare con Erdogan per migliorare i rapporti tra Serbia e Turchia. La Turchia ha inviato truppe in Kosovo come parte di una forza di mantenimento della pace Navo a giugno, dopo che sono scoppiate nuove tensioni tra albanesi ed etnici serbi.

L’Unicef denuncia che la crisi in Niger la pagano milioni di bambini

L’Unicef denuncia che la crisi in Niger la pagano milioni di bambiniMilano, 20 ago. (askanews) – “La crisi in corso nella Repubblica del Niger continua a rappresentare un pericolo sempre maggiore per milioni di bambini vulnerabili nel paese. L’attuale situazione è molto preoccupante e aggiunge un pesante fardello a un panorama umanitario già disastroso, in cui la prevalenza della malnutrizione grave tra i bambini è estremamente elevata – una delle peggiori dell’Africa occidentale e centrale. Attualmente, più di due milioni di bambini sono stati colpiti dalla crisi e hanno un disperato bisogno di assistenza umanitaria”. Lo afferma in una dichiarazione il rappresentante Unicef in Niger Stefano Savi. “Anche prima dei recenti disordini civili e dell’instabilità politica in Niger, si stimava che 1,5 milioni di bambini sotto i 5 anni sarebbero stati malnutriti nel 2023, con almeno 430.000 bambini che avrebbero sofferto della forma più letale di malnutrizione. Si tratta di una cifra destinata ad aumentare se i prezzi dei generi alimentari continueranno a salire e se la recessione economica colpirà le famiglie, i nuclei familiari e i redditi”, aggiunge.

L’Unicef continua a fornire aiuti umanitari ai bambini in tutto il Paese e a luglio ha inviato a 1.300 centri sanitari alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF), che serviranno a curare 100.000 bambini nei prossimi mesi, mentre la stagione di magra continua. Tuttavia, questo è tutt’altro che sufficiente. Con le recenti carenze di elettricità e il 95% delle infrastrutture della catena del freddo nel sistema sanitario che dipendono dall’elettricità, è necessario fare di più per garantire che i vaccini infantili e le altre forniture non siano a rischio.

E’ fallita la missione russa sulla Luna: la sonda si è schiantata

E’ fallita la missione russa sulla Luna: la sonda si è schiantataMilano, 20 ago. (askanews) – La Russia fatica con il suo tentativo di sbarcare sulla Luna e presumibilmente la sua navetta si è “schiantata” sul grande satellite. Mosca con il mezzo da sbarco Luna-25, stava cercando di battere l’India, che dovrebbe atterrare sulla Luna il 23 agosto. Ieri i russi hanno perso il contatto con Luna-25. Oggi il dispositivo Luna-25, secondo i calcoli preliminari, “ha cessato di esistere, scontrandosi con la superficie della Luna”, riferiscono le agenzie russe.

“Secondo i risultati dell’analisi preliminare, a causa della deviazione dei parametri effettivi dell’impulso da quelli calcolati, il veicolo spaziale Luna-25 è passato a un’orbita esterna e ha cessato di esistere a seguito di una collisione con la superficie lunare”, afferma il rapporto. Su Telegram, l’Agenzia spaziale federale russa, o Roskosmos, scrive che stanno analizzando la situazione. “Durante l’operazione si è verificata una situazione di emergenza a bordo della stazione automatica, che non ha consentito di eseguire la manovra con i parametri specificati” si legge.

Luna-25 doveva atterrare domani, lunedì, 21 agosto. Roscosmos ha sottolineato che le misure per cercare l’apparato e stabilire una comunicazione con esso il 19 e 20 agosto non hanno prodotto risultati. La Russia non tentava una missione lunare da Luna-24 nel 1976.

Il razzo vettore “Soyuz-2.1b” con la stazione “Luna-25” è stato lanciato dal cosmodromo di Vostochny alle 02.10 ora di Mosca dell’11 agosto. Il 12 e 14 agosto, il veicolo spaziale ha effettuato due correzioni di traiettoria. Mercoledì 16 agosto, la stazione automatica è entrata nell’orbita lunare.

Ucraina, card. Zuppi: Unione europea fa troppo poco per la pace

Ucraina, card. Zuppi: Unione europea fa troppo poco per la paceRimini, 20 ago. (askanews) – L’Unione europea “fa troppo poco”, per il conflitto tra Ucraina e Russia, “dovrebbe fare molto di più. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di Papa Francesco a una pace creativa”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi, in un’intervista a IlSussidiario.net.

Nella giornata in cui è previsto un intervento al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, il card. Zuppi ha auspicato che le chiese ortodosse “sappiano essere strumento di pacificazione, e trovare vie di dialogo. E’ il comandamento di Gesù. Chissà che questa guerra non sia occasione di nuovo dialogo tra le Chiese, tutte le Chiese”. Trattarsi da “fratelli tutti”, secondo l’arcivescovo di Bologna “è l’unico modo per potere vivere insieme. Se non siamo fratelli tutti diventiamo nemici tutti, oppure rischiamo prevalga la logica del più forte. Ma c’è un’altra ragione ancora più profonda. Fratelli tutti lo siamo davvero, perché il Signore ci ha fatto membri dell’unica famiglia umana. Riconoscerci fratelli tutti è fare la volontà originale di Dio”.