Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Nasrallah (Hezbollah): Israele vuole sottomettere i popoli della regione

Nasrallah (Hezbollah): Israele vuole sottomettere i popoli della regioneRoma, 11 nov. (askanews) – “Non si tratta solo di vendetta, è un’aggressione per raggiungere obiettivi, il principale dei quelli è la sottomissione dei palestinesi, dei libanesi, dei popoli della regione”: è quanto ha detto oggi il leader del gruppo libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, riguardo all’operazione militare lanciata da Israele nella Striscia di Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre del gruppo palestinese Hamas.

Nasrallah sta tenendo il suo secondo discorso dall’inizio del conflitto, in occasione della “giornata dei martiri”. “Il nemico vuole spezzare la volontà di rivendicare diritti legittimi e vuole promuovere la cultura della resa e, attraverso i suoi crimini a Gaza, vuole dire a tutti i palestinesi di dimenticare la loro terra e i loro luoghi sacri”, ha aggiunto Nasrallah. Il leader Hezbollah ha rimarcato come dal 7 ottobre scorso la Striscia di Gaza sia “vittima senza sosta di aggressioni e crimini atroci e quello che è strano è che tra i crimini di aggressione ci siano gli attacchi aperti agli ospedali con deboli scuse”.

Erdogan: “Gerusalemme è la nostra linea rossa”

Erdogan: “Gerusalemme è la nostra linea rossa”Roma, 11 nov. (askanews) – “Gerusalemme è per noi una linea rossa. Il ritorno della Città della Pace e di tutti i territori palestinesi è il nostro desiderio comune”: lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip erdogan, nel suo intervento al vertice straordinario arabo-islamico in corso a Riad sul conflitto in corso tra Israele e il gruppo estremista palestinese Hamas.

“Le iniziative di normalizzazione nella regione rimarranno vane fino a quando la questione palestinese verrà ignorata”. “È una vergogna che i paesi occidentali, che parlano sempre di diritti umani e di libertà, restino in silenzio di fronte ai massacri in corso in Palestina”, ha rimarcato il leader turco, citato dall’agenzia Anadolu, denunciando “una barbarie senza precedenti in cui ospedali, scuole e campi profughi a Gaza vengono bombardati e i civili vengono uccisi”.

Unicef: “Appese a un filo le vite di migliaia e migliaia di bambini a Gaza”

Unicef: “Appese a un filo le vite di migliaia e migliaia di bambini a Gaza”Roma, 11 nov. (askanews) – Il crollo quasi totale e gli attacchi ai servizi medici e sanitari in tutta Gaza, in particolare nelle aree settentrionali, minacciano la vita di tutti i bambini della Striscia di Gaza. Questo l’allarme lanciato oggi dall’Unicef.

“Il diritto alla vita e alla salute dei bambini viene negato – ha dichiarato Adele Khodr, Direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, in un comunicato – la protezione degli ospedali e la consegna di forniture mediche salvavita è un obbligo previsto dalle leggi di guerra ed entrambe le cose sono necessarie ora”. “I bambini di Gaza sono appesi a un filo, soprattutto nel nord – ha detto Khodr – migliaia e migliaia di bambini rimangono nel nord di Gaza mentre le ostilità si intensificano. Questi bambini non hanno un posto dove andare e sono a rischio estremo. Chiediamo che gli attacchi alle strutture sanitarie cessino immediatamente e che vengano consegnati urgentemente carburante e forniture mediche agli ospedali di tutta Gaza, comprese le zone settentrionali della Striscia”.

La Croce rossa internazionale è “scioccata e inorridita” dalla situazione all’ospedale Al Shifa di Gaza

La Croce rossa internazionale è “scioccata e inorridita” dalla situazione all’ospedale Al Shifa di GazaRoma, 11 nov. (askanews) – “Noi del Comitato internazionale della Croce rossa siamo scioccati e inorriditi dalle immagini e dalle notizie che arrivano dall’ospedale Al Shifa di Gaza”: è quanto ha scritto sul proprio accoun X il direttore generale dell’organizzazione, Robert Mardini.

“La situazione insopportabilmente disperata per i pazienti e il personale intrappolati all’interno deve finire. Ora – ha aggiunto – gli ospedali, i pazienti, il personale e l’assistenza sanitaria devono essere protetti. Punto”.

A Gaza ucciso un capo di Hamas che teneva i civili ostaggio in ospedale

A Gaza ucciso un capo di Hamas che teneva i civili ostaggio in ospedaleRoma, 11 nov. (askanews) – L’esercito israeliano ha dichiarato oggi di aver ucciso un comandante del gruppo estremista palestinese Hamas che “teneva in ostaggio circa 1.000 abitanti di Gaza all’ospedale Rantisi”.

Nella dichiarazione riportata dai media israeliani, l’esercito ha spiegato che, grazie alle informazioni raccolte dallo Shin Bet e dalla direzione dell’intelligence militare, le truppe della Brigata Givati hanno inviato un caccia per colpire Ahmed Siam, il comandante della compagnia Nasser-Radwan di Hamas, che impediva ai civili di lasciare l’ospedale. Siam è stato ucciso nella scuola al-Buraq di Gaza City, insieme ad altri agenti di Hamas sotto il suo comando, ha precisato l’esercito. Ieri l’agenzia di stampa palestinese Wafa aveva riferito del raid israeliano sulla scuola, affermando che ha causato oltre 50 morti, tra cui donne e bambini.

Israele annuncia una “pausa tattica” nel campo profughi di Jabalia a Gaza

Israele annuncia una “pausa tattica” nel campo profughi di Jabalia a GazaRoma, 11 nov. (askanews) – L’esercito israeliano ha annunciato su Twitter sette ore di corridoio umanitario lungo la strada Salah a-Din, già usata nei giorni scorsi dai palestinesi che si spostano dal nord al sud della Striscia di Gaza, e “una pausa tattica delle attività militari” di quattro ore nel campo profughi di Jabalia, sempre per consentire l’evacuazione verso sud.

Il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Avichay Adraee, ha precisato su X che la strada Salah a-Din sarà aperta dalle 9 alle 16, aggiungendo che i civili potranno raggiungere il sud della Striscia di Gaza anche attraverso la strada costiera. Inoltre ha dichiarato che l’esercito effettuerà “una pausa tattica delle attività militari” a Jabalia dalle 10 alle 14.

A Gaza spenti tutti i generatori all’ospedale Al Shifa

A Gaza spenti tutti i generatori all’ospedale Al ShifaRoma, 11 nov. (askanews) – “Questo è il momento su cui avevamo in guardia il mondo intero, tutti i generatori sono spenti, tutte le fonti di energia sono esaurite”: lo ha detto ad Al Jazeera il vice ministro della Sanità della Striscia di Gaza, Youssef Abu Alreesh, che si trova all’interno dell’ospedale al-Shifa, il più grande dell’enclave palestinese, circondato dalle forze israeliane.

“Abbiamo 39 neonati nelle incubatrici, quei bambini stanno lottando contro la morte”, ha denunciato, aggiungendo: “Nessuno può muoversi nel complesso, i cecchini sono posizionati ovunque, oltre ai droni che prendono di mira e uccidono qualsiasi persona si muova”. Il vice ministro ha riferito di “violenti scontri nei pressi dell’ospedale”. “Tutto quello che posso dire è che abbiamo iniziato a perdere vite umane. I pazienti muoiono di minuto in minuto, anche i bambini nelle incubatrici. Abbiamo perso un bambino nell’incubatrice, abbiamo perso anche un giovane nel reparto di terapia intensiva”: è quanto ha detto ad al Jazeera il direttore dell’ospedale al Shifa di Gaza City, Muhammad Abu Salmiya. La struttura ospedaliera, la più grande della Striscia di Gaza, “è circondata e gli edifici dell’ospedale presi di mira, le forze di occupazione israeliane sono fuori e impediscono a chiunque di muoversi”. “L’ospedale è rimasto senza elettricità, senza internet e perfino senza acqua e forniture mediche – ha proseguito Abu Salmiya – siamo totalmente tagliati fuori dal mondo, siamo a pochi minuti da una morte imminente. Siamo bloccati, abbiamo inviato molti SOS al mondo intero, non c’è stata risposta, nessuna risposta”.

M.O., Macron: bombardamenti israeliani su Gaza ingiustificati

M.O., Macron: bombardamenti israeliani su Gaza ingiustificatiRoma, 10 nov. (askanews) – “Non vi sono giustificazioni” per i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre una tregua sarebbe di beneficio anche per Israele: lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, intervistato dalla Bbc.

Macron ha tuttavia riconosciuto il diritto a difendersi dello Stato ebraico, e ha sottolineato come la Francia abbia “chiaramente condannato” gli atti “terroristici” di Hamas, augurandosi che anche Gran Bretagna e Stati Uniti si uniscano ai suoi appelli per un cessate il fuoco. La conclusione di tutti i governi e le agenzie presenti alla conferenza umanitaria svoltasi ieri a Parigi è che “non vi sia altra soluzione che una pausa umanitaria seguita da un cessate il fuoco, che ci permetta di proteggere i civili che non hanno nulla a che fare con i terroristi”, ha continuato.

“Oggi sono i civili ad essere bombardati, de facto: questi bambini, queste donne, questi anziani vengono bombardati e uccisi. Non esiste alcuna ragione e quindi legittimità per questo, e quindi chiediamo a Israele di fermarsi” ha concluso Macron, precisando come non sia il suo ruolo quello di stabilire se sia stato violato in diritto internazionale.

Il direttore di Al Shifa: “Giornata di guerra contro gli ospedali a Gaza”

Il direttore di Al Shifa: “Giornata di guerra contro gli ospedali a Gaza”Roma, 10 nov. (askanews) – “Una giornata di guerra contro gli ospedali”, una giornata “tragica in tutti i sensi della parola”: così il direttore del complesso Al Shifa, il più grande ospedale di riferimento della Striscia di Gaza, ha commentato ad Al Jazeera le notizie degli attacchi che oggi hanno investito le strutture sanitarie dell’enclave palestinese. Anche Al Shifa, dove un attacco israeliano ha causato almeno 13 morti.

Interpellato dall’emittente del Qatar, Muhammad Abu Salmiya ha spiegato che nella struttura ormai “i malati e i feriti occupano tutti i corridoi dell’ospedale e non possiamo eseguire operazioni chirurgiche” e che il personale medico “sta prendendo decisioni difficili tra chi salvare e chi lasciare morire”. “Mentre vi parlo ho davanti a me 100 cadaveri”, ha affermato. Al momento, solo quattro unità dell’ospedale al Shifa sono ancora operative: l’unità di terapia intensiva, l’unità delle incubatrici dei neonati, la sala operatoria e l’unità di dialisi. “Questi reparti non possono funzionare senza elettricità – ha ricordato Abu Salmiya – abbiamo un disperato bisogno di carburante per mantenere operative queste unità importanti. La vita di migliaia di pazienti è appesa a un filo. Questo è un crimine di guerra”.

Portavoce Onu: “Se c’è un inferno sulla terra, è Nord Gaza”

Portavoce Onu: “Se c’è un inferno sulla terra, è Nord Gaza”Roma, 10 nov. (askanews) – “Se c’è un inferno sulla terra, è il nord di Gaza”: lo ha detto oggi il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), Jens Laerke, ammettendo l’impossibilità di inviare aiuti nell’area. Nel nord della Striscia di Gaza, ha detto Laerke, “è una vita di paura di giorno e di oscurità di notte e cosa diresti ai tuoi figli in una situazione del genere: che il fuoco che vedono nel cielo è lì per ucciderli?”. Nel briefing con la stampa, il portavoce ha precisato che i camion dell’Onu carichi di aiuti umanitari raggiungono il sud della Striscia di Gaza, ma “al momento non possiamo andare verso nord, il che ovviamente è profondamente frustrante perché sappiamo che ci sono diverse centinaia di migliaia di persone”.