Almeno 150 operatori sanitari uccisi nei bombardamenti di Israele a GazaRoma, 4 nov. (askanews) – Almeno 150 operatori sanitari hanno perso la vita a causa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza nell’escalation del conflitto in corso. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità palestinese, Mai al Kaila. “I crimini di Israele contro il sistema sanitario della Striscia di Gaza hanno provocato la morte di 150 operatori sanitari e la distruzione di 27 ambulanze”, ha dichiarato il ministro.
Inoltre, 16 ospedali e 32 centri di assistenza sanitaria primaria hanno cessato di funzionare”, ha aggiunto. Secondo il ministro, Israele sta violando completamente il diritto internazionale, mentre la comunità globale non fornisce alcuna risposta. Il silenzio, ha denunciato Al Kaila, dà a Israele il via libera per proseguire i bombardamenti e altre atrocità.
Il 7 ottobre, il movimento fondamentalista palestinese Hamas ha lanciato migliaia di razzi dalla Striscia di Gaza in un attacco senza precedenti e ha effettuato un’incursione armata nelle zone di confine meridionale di Israele, spingendo il primo ministro dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, a dichiarare che il Paese “è in guerra”. In risposta all’attacco a sorpresa di Hamas, l’esercito israeliano ha mobilitato 300mila riservisti, ha lanciato diverse ondate di attacchi aerei e il 28 ottobre Netanyahu ha annunciato che le truppe israeliane erano entrate a Gaza ed erano passate alla seconda fase della guerra per distruggere le infrastrutture di Hamas e recuperare gli ostaggi.
Guterres (Onu): inorridito dall’attacco israeliano all’ambulanza a GazaRoma, 4 nov. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto “inorridito” dall’attacco dell’esercito israeliano contro un’ambulanza a Gaza di ieri, aggiungendo che il conflitto tra Israele e Hamas “deve finire”. “Sono inorridito dalla notizia dell’attacco a Gaza contro un convoglio di ambulanze fuori dall’ospedale di al-Shifa. Le immagini dei corpi sparsi sulla strada davanti all’ospedale sono strazianti”, ha dichiarato Guterres in una nota.
Strage per un raid di Israele contro una scuola a Nord di GazaRoma, 4 nov. (askanews) – Venti persone sono state uccise e altre decine ferite in un raid che ha colpito una scuola nel nord della Striscia di Gaza, ha annunciato questa mattina il movimento estremista palestinese Hamas. “Venti martiri e decine di feriti sono arrivati all’ospedale al-Shifa di Gaza City dopo l’attacco mirato contro una scuola trasformata in un campo improvvisato per sfollati nell’area di al-Saftaoui, nel nord della Striscia di Gaza”, ha dichiarato il ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas. “Diversi colpi di mortaio sono caduti sulla scuola che è stata presa di mira direttamente”, ha aggiunto il movimento in un comunicato.
Il 9 novembre a Parigi conferenza sugli aiuti umanitari a GazaRoma, 4 nov. (askanews) – Di fronte alla critica situazione umanitaria della popolazione civile palestinese a Gaza, gravemente colpita dai bombardamenti e dalla mancanza di elettricità, carburante, acqua e materiale sanitario, la Francia accoglierà, su iniziativa del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, una conferenza internazionale sugli aiuti umanitari alle popolazioni civili di Gaza, che si terrà a Parigi il 9 novembre. Lo ha annunciato il ministero degli esteri francese. La conferenza mobiliterà i principali attori coinvolti nella risposta umanitaria a Gaza, determinati ad agire in modo concreto a favore delle popolazioni civili palestinesi della città: Stati, principali donatori, organizzazioni internazionali e ong attive a Gaza.
Inviato Usa: quasi un milione di persone trasferite a sud di GazaRoma, 4 nov. (askanews) – L’inviato speciale statunitense David Satterfield ha dichiarato oggi che tra 800.000 e un milione di persone si sono trasferite nel Sud della Striscia di Gaza, mentre circa 350.000-400.000 rimangono ancora nel nord dell’enclave palestinese.
Parlando con i giornalisti nella capitale giordana, Amman, Satterfield ha affermato che non sono stati registrati casi di sequestro di aiuti da parte di Hamas. “L’UNRWA ha avuto accesso al carburante nei depositi di Gaza per camion di aiuti, desalinizzazione e ospedali nel sud di Gaza”, ha osservato, secondo quanto riportato dal Guardian.
Nasrallah (Hezbollah): tutte le opzioni sul tavolo, inutili le minacce UsaRoma, 3 nov. (askanews) – “Tutte le opzioni sono sul tavolo” e il gruppo libanese Hezbollah “è pronto a ogni possibilità”, anche a rispondere “alle flotte” schierate dagli Stati Uniti nel Mediterraneo, che “non ci spaventano”. Questo il monito lanciato oggi dal leader del Partito di Dio, Hassan Nasrallah, nel primo discorso tenuto dall’inizio del conflitto aperto tra il gruppo palestinese estremista Hamas e Israele, il 7 ottobre scorso. Un discorso di quasi due ore in cui ha rimarcato che un’eventuale escalation della guerra dipenderà dallo “sviluppo della situazione a Gaza” e dal comportamento che terrà Israele nei confronti del Libano. E in cui ha rivendicato che Hezbollah “è entrato in battaglia l’8 ottobre”, impegnando le forze israeliane lungo il confine libanese all’indomani dell’attacco lanciato da Hamas contro Israele.
ATTACCO 7 OTTOBRE “La decisione della grande operazione del 7 ottobre è stata al 100% palestinese”, ha detto Nasrallah all’inizio del suo discorso, confermando che “quanti hanno preso questa decisione l’hanno nascosta alle altre fazioni palestinesi e alle forze nella regione”. Una segretezza che “ne ha garantito il successo”. Il leader Hezbollah ha quindi bollato come “bugie” le ricostruzioni secondo cui l’attacco è servito a sostenere “obiettivi dell’Iran nella regione o i negoziati sul nucleare” iraniano. L’operazione lanciata da Hamas, ha puntualizzato, “è interamente palestinese, per la Palestina, la sua causa, il suo popolo, e non è collegata ad alcuna questione regionale o internazionale”. “L’Iran sostiene apertamente i movimenti di resistenza in Libano, in Palestina e nella regione, ma non esercita alcun controllo sulla loro leadership”, ha rimarcato Nasrallah.
“TERREMOTO IN ISRAELE” Secondo Nasrallah, l’attacco del 7 ottobre scorso ha causato “un terremoto” in Israele, “con shock militari, di sicurezza, morali e psicologici e conseguenze strategiche che avranno un impatto duraturo” sul paese. L’operazione “ha messo in luce la debolezza di Israele”, ha dichiarato, sostenendo che “gli israeliani ora credono più di me che Israele sia più debole di una tela di ragno”. Una fragilità confermata anche dalla “rapidità” dell’intervento dell’amministrazione statunitense a sostegno di “questa entità vacillante”, ha aggiunto. GUERRA A GAZA Per il leader del gruppo sciita libanese, dal 7 ottobre scorso l’esercito israeliano sta bombardando nella Striscia di Gaza “soltanto civili e non riesce a raggiungere gli obiettivi” fissati. “Questo conflitto si concluderà con la vittoria di Gaza e la sconfitta del nemico”, ha dichiarato Nasrallah, affermando che Israele “non otterrà nulla con i suoi massacri”. Ma “quanto sta accadendo a Gaza non è semplicemente un’altra guerra”, si tratta di una “battaglia decisiva” perchè quello che “verrà dopo non sarà lo stesso di ciò che è accaduto prima”, ha proseguito. “Il primo obiettivo è la cessazione delle ostilità e della guerra contro Gaza. Il secondo è la vittoria della resistenza islamica a Gaza, e in particolare di Hamas a Gaza”, ha aggiunto, sottolineando però che questa “vittoria sarà nell’interesse dell’intera regione”.FRONTE LIBANESE, “POSSIBILE GUERRA PIU’ AMPIA” Allargando lo sguardo sulla regione e sui “movimenti di resistenza, il punto che tutti aspettano”, Nasrallah ha ricordato che “la resistenza islamica in Iraq ha iniziato ad assumersi le proprie responsabilità e ha espresso la propria disponibilità ad entrare in una nuova fase”, mentre “i nostri fratelli nello Yemen hanno pubblicamente e ufficialmente, nonostante le minacce americane e occidentali, preso una serie di iniziative e lanciato missili e droni”.
“Riguardo al nostro fronte libanese, noi siamo entrati nella battaglia l’8 ottobre”, ha dichiarato. “A quanti chiedono a Hezbollah di impegnarsi in una guerra aperta, quello che sta accadendo al confine può sembrare moderato, ma non è così” perchè “quello che sta accadendo non si vedeva dal 1948, nemmeno durante la guerra del luglio 2006”. Queste operazioni alla frontiera tra Libano e Israele stanno causando “paura a livello del comando politico e militare del nemico, così come tra gli americani”, perchè “c’è il timore che questo fronte possa portare a un’ulteriore escalation o a una guerra più ampia. Questa è una possibilità e il nemico deve tenerla a mente”, ha ammonito Nasrallah, secondo cui Israele “commetterebbe un grave errore se lanciasse un’offensiva contro il Libano”.GLI STATI UNITI “RESPONSABILI” DELLA GUERRA Secondo Nasrallah, gli Stati Uniti sono “pienamente responsabili della guerra nella Striscia di Gaza e Israele è solo uno strumento per condurla”.
“Ci è stato detto che l’aeronautica americana ci avrebbe bombardato e che la flotta americana sarebbe stata lì per noi se avessimo lanciato operazioni nel sud. E poi sono arrivate una seconda e una terza flotta. E altre ne arriveranno”, ha detto Nasrallah facendo riferimento al dispiegamento di portaerei Usa nel Mediterraneo come deterrenza rispetto a un possibile allargamento del conflitto. “Ma queste minacce non cambieranno nulla. Abbiamo iniziato il nostro lavoro su questo fronte”, ha proseguito il leader libanese, secondo cui una eventuale escalation “dipende da due cose: lo sviluppo della situazione a Gaza e il comportamento del nemico sionista nei confronti del Libano”. “Agli americani dico: le minacce contro di noi non servono a nulla. Le vostre flotte nel Mediterraneo non ci spaventano e non ci hanno mai spaventato. Abbiamo preparato una risposta alle flotte con le quali ci minacciate”, ha ammonito Nasrallah, secondo cui spetta agli americani fermare “l’aggressione contro Gaza, perché è la vostra aggressione”. (di Simona Salvi)
Nasrallah: tutte le opzioni sono sul tavolo, inutili minacce UsaRoma, 3 nov. (askanews) – “Tutte le opzioni sono sul tavolo” e il gruppo libanese Hezbollah “è pronto a ogni possibilità”, anche a rispondere “alle flotte” schierate dagli Stati Uniti nel Mediterraneo, che “non ci spaventano”. Questo il monito lanciato oggi dal leader del Partito di Dio, Hassan Nasrallah, nel primo discorso tenuto dall’inizio del conflitto aperto tra il gruppo palestinese estremista Hamas e Israele, il 7 ottobre scorso. Un discorso di quasi due ore in cui ha rimarcato che un’eventuale escalation della guerra dipenderà dallo “sviluppo della situazione a Gaza” e dal comportamento che terrà Israele nei confronti del Libano. E in cui ha rivendicato che Hezbollah “è entrato in battaglia l’8 ottobre”, impegnando le forze israeliane lungo il confine libanese all’indomani dell’attacco lanciato da Hamas contro Israele.
ATTACCO 7 OTTOBRE “La decisione della grande operazione del 7 ottobre è stata al 100% palestinese”, ha detto Nasrallah all’inizio del suo discorso, confermando che “quanti hanno preso questa decisione l’hanno nascosta alle altre fazioni palestinesi e alle forze nella regione”. Una segretezza che “ne ha garantito il successo”. Il leader Hezbollah ha quindi bollato come “bugie” le ricostruzioni secondo cui l’attacco è servito a sostenere “obiettivi dell’Iran nella regione o i negoziati sul nucleare” iraniano. L’operazione lanciata da Hamas, ha puntualizzato, “è interamente palestinese, per la Palestina, la sua causa, il suo popolo, e non è collegata ad alcuna questione regionale o internazionale”.
“L’Iran sostiene apertamente i movimenti di resistenza in Libano, in Palestina e nella regione, ma non esercita alcun controllo sulla loro leadership”, ha rimarcato Nasrallah. “TERREMOTO IN ISRAELE”
Secondo Nasrallah, l’attacco del 7 ottobre scorso ha causato “un terremoto” in Israele, “con shock militari, di sicurezza, morali e psicologici e conseguenze strategiche che avranno un impatto duraturo” sul paese. L’operazione “ha messo in luce la debolezza di Israele”, ha dichiarato, sostenendo che “gli israeliani ora credono più di me che Israele sia più debole di una tela di ragno”. Una fragilità confermata anche dalla “rapidità” dell’intervento dell’amministrazione statunitense a sostegno di “questa entità vacillante”, ha aggiunto. GUERRA A GAZA
Per il leader del gruppo sciita libanese, dal 7 ottobre scorso l’esercito israeliano sta bombardando nella Striscia di Gaza “soltanto civili e non riesce a raggiungere gli obiettivi” fissati. “Questo conflitto si concluderà con la vittoria di Gaza e la sconfitta del nemico”, ha dichiarato Nasrallah, affermando che Israele “non otterrà nulla con i suoi massacri”. Ma “quanto sta accadendo a Gaza non è semplicemente un’altra guerra”, si tratta di una “battaglia decisiva” perchè quello che “verrà dopo non sarà lo stesso di ciò che è accaduto prima”, ha proseguito. “Il primo obiettivo è la cessazione delle ostilità e della guerra contro Gaza. Il secondo è la vittoria della resistenza islamica a Gaza, e in particolare di Hamas a Gaza”, ha aggiunto, sottolineando però che questa “vittoria sarà nell’interesse dell’intera regione”. FRONTE LIBANESE, “POSSIBILE GUERRA PIU’ AMPIA” Allargando lo sguardo sulla regione e sui “movimenti di resistenza, il punto che tutti aspettano”, Nasrallah ha ricordato che “la resistenza islamica in Iraq ha iniziato ad assumersi le proprie responsabilità e ha espresso la propria disponibilità ad entrare in una nuova fase”, mentre “i nostri fratelli nello Yemen hanno pubblicamente e ufficialmente, nonostante le minacce americane e occidentali, preso una serie di iniziative e lanciato missili e droni”. “Riguardo al nostro fronte libanese, noi siamo entrati nella battaglia l’8 ottobre”, ha dichiarato. “A quanti chiedono a Hezbollah di impegnarsi in una guerra aperta, quello che sta accadendo al confine può sembrare moderato, ma non è così” perchè “quello che sta accadendo non si vedeva dal 1948, nemmeno durante la guerra del luglio 2006”. Queste operazioni alla frontiera tra Libano e Israele stanno causando “paura a livello del comando politico e militare del nemico, così come tra gli americani”, perchè “c’è il timore che questo fronte possa portare a un’ulteriore escalation o a una guerra più ampia. Questa è una possibilità e il nemico deve tenerla a mente”, ha ammonito Nasrallah, secondo cui Israele “commetterebbe un grave errore se lanciasse un’offensiva contro il Libano”. GLI STATI UNITI “RESPONSABILI” DELLA GUERRA Secondo Nasrallah, gli Stati Uniti sono “pienamente responsabili della guerra nella Striscia di Gaza e Israele è solo uno strumento per condurla”. “Ci è stato detto che l’aeronautica americana ci avrebbe bombardato e che la flotta americana sarebbe stata lì per noi se avessimo lanciato operazioni nel sud. E poi sono arrivate una seconda e una terza flotta. E altre ne arriveranno”, ha detto Nasrallah facendo riferimento al dispiegamento di portaerei Usa nel Mediterraneo come deterrenza rispetto a un possibile allargamento del conflitto. “Ma queste minacce non cambieranno nulla. Abbiamo iniziato il nostro lavoro su questo fronte”, ha proseguito il leader libanese, secondo cui una eventuale escalation “dipende da due cose: lo sviluppo della situazione a Gaza e il comportamento del nemico sionista nei confronti del Libano”. “Agli americani dico: le minacce contro di noi non servono a nulla. Le vostre flotte nel Mediterraneo non ci spaventano e non ci hanno mai spaventato. Abbiamo preparato una risposta alle flotte con le quali ci minacciate”, ha ammonito Nasrallah, secondo cui spetta agli americani fermare “l’aggressione contro Gaza, perché è la vostra aggressione”. (di Simona Salvi)
Elon Musk annuncia sabato debutto di xAI, sua società di IANew York, 3 nov. (askanews) – Il fondatore di Tesla, Elon Musk, ha annunciato in un post su X, la piattaforma social già nota come Twitter, che sabato debutterà ufficialmente la sua società di intelligenza artificiale, xAI. Il debutto sarà riservato ad un gruppo selezionato, ha specificato Musk, sottolineando che xAI “è il meglio che esiste attualmente”.
La startup AI, annunciata da Musk a luglio, cerca di “comprendere la vera natura dell’universo”, secondo il suo sito web, e Musk sembra che la stia preparando per competere con aziende come OpenAI, Google e Anthropic, che sono dietro i principali chatbot di ChatGPT, Bard e Claude. Secondo Greg Yang, co-fondatore di xAI, la startup approfondirà la “matematica del deep learning”, e “svilupperà la ‘teoria del tutto’ per le grandi reti neurali” per portare l’intelligenza artificiale “al livello successivo”.
Netanyahu: non ci sarà nessun cessate-il-fuoco senza la restituzione degli ostaggiRoma, 3 nov. (askanews) – Non ci sarà alcun cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza “fino a quando gli ostaggi non saranno stati rilasciati” da Hamas. Lo ha chiarito il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
“Le nostre forze stanno operando a pieno regime su tutti i fronti”, ha aggiunto. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto di aver discusso con il primo ministro israeliano misure specifiche per proteggere i civili palestinesi e ridurre al minimo le vittime durante l’operazione di terra israeliana nella Striscia di Gaza.
“Dobbiamo fare di più per proteggere i civili palestinesi. Abbiamo chiarito che, mentre Israele porta avanti la sua campagna per sconfiggere Hamas, è importante il modo in cui lo fa (…). I civili non dovrebbero subire le conseguenze della sua disumanità e brutalità. Forniamo a Israele i consigli che solo i migliori amici possono offrire su come ridurre al minimo le morti civili, pur raggiungendo gli obiettivi di trovare e porre fine ai terroristi di Hamas e alle loro infrastrutture di violenza. Oggi ho parlato con il primo ministro Netanyahu e altri alti funzionari sui passi concreti per raggiungere questo obiettivo”, ha detto Blinken.
Condotte 1880 e CRCC China firmano accordo per lavori in AlgeriaRoma, 3 nov. (askanews) -È stato firmato presso la sede di Roma della Società Italiana per le Condotte d’Acqua 1880, in via Salaria, l’accordo del valore di 250 milioni di euro tra Condotte 1880, guidata da Valter Mainetti e CRCC, China Railway Construction Company, per la realizzazione di due importanti progetti in Algeria.
In particolare, CRCC supporterà Condotte 1880 nella realizzazione delle opere civili della linea ferroviaria che collega la città di Oued Tlelat alla città di Tlemcen, nonché nella costruzione di un tronco autostradale di circa 34 Km, che fa parte della quarta Rocade di Algeri (quarta linea di circonvallazione) che si sviluppa nella Provincia della Città di Medea: inoltre Condotte 1880 e CRCC potranno sviluppare congiuntamente altre iniziative sul territorio algerino e in altri paesi, anche europei. CRCC, presente in oltre 100 paesi, è leader mondiale nel settore delle costruzioni, con un fatturato di oltre 150 miliardi di dollari e circa 270.000 dipendenti.
Condotte 1880, acquisita nello scorso luglio da Tiberiade Holding che fa capo ad un ramo della famiglia Mainetti, ha avviato un programma di sviluppo e ha già in corso importanti commesse e concessioni in Italia e all’estero per un valore di oltre 7 miliardi. Fra queste il Policlinico di Caserta, la Metro D di Roma, la Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni (Milano), una quota nel consorzio per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, la Ferrovia, autostrade in Algeria e nel Kuwait.