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A Gaza si combatte senza sosta, quasi 200 morti a Jabaliya

A Gaza si combatte senza sosta, quasi 200 morti a JabaliyaRoma, 2 nov. (askanews) – Prosegue senza sosta e ampliandosi di ora in ora l’operazione di terra lanciata dalle Forze di difesa israeliane (Idf) contro Hamas nella Striscia di Gaza. L’Idf ha dichiarato di avere eliminato in aspri combattimenti durante la notte “decine di terroristi” oltre a “un gran numero” di infrastrutture di Hamas nel nord della Striscia. I soldati della famosa Brigata Golani, impegnata in prima linea nei combattimenti, hanno eliminato “decine di terroristi a Gaza che hanno lanciato missili anticarro, esplosivi e bombe a mano contro le forze” israeliane”.

A Gaza la situazione umanitaria resta disastrosa secondo le agenzie dell’Onu e le principali Ong internazionali presenti nell’enclave palestinese. Nel nord della Striscia, Hamas ha riferito che sono almeno 195 i palestinesi morti e 120 i dispersi dopo i due attacchi israeliani al campo profughi di Jabaliya, mentre almeno 777 persone risultano ferite. Oggi fonti egiziane e palestinesi hanno annunciato che saranno evacuati altri circa 60-100 feriti palestinesi – secondo Msf ne restano un totale di almeno 20.000 nella Striscia – in Egitto tramite il valico di Gaza dopo i circa 80 trasferiti ieri negli ospedali egiziani. Sempre oggi il Cairo, per voce del suo vice capo della diplomazia, ha fatto sapere che l’Egitto si prepara ad accogliere nelle prossime ore e giorni “circa altri 7000” fra stranieri e palestinesi con doppio passaporto. Di questi 400 stranieri dovrebbero lasciare Gaza oggi stesso dopo gli oltre 350 di ieri. “Spero che oggi altri due italiani possano lasciare la Striscia”, ha detto in diretta telefonica Antonio Tajani, ministro degli Esteri al programma Ping Pong di Radio 1 Rai.

L’Idf ha intanto aggiornato al rialzo il bilancio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza confermando che le famiglie di 242 ostaggi sono state informate. Inoltre, è trapelata la notizia che una delegazione di Bangkok ha incontrato i leader di Hamas in Iran per discutere dei 22 thailandesi presi in ostaggio dal movimento islamista il 7 ottobre. La questione degli ostaggi è stata menzionata nuovamente dal presidente americano Joe Biden che ha parlato nella notte della necessità di una “pausa umanitaria” a Gaza. “Una pausa significa dare tempo per far uscire gli ostaggi”, ha aggiunto.

Sul fronte diplomatico, l’attenzione è rivolta al ritorno del segretario di Stato Usa Antony J. Blinken in Medio Oriente, prima di fare tappa in Giappone, India e Corea del Sud. Il capo della diplomazia americana si recherà a Tel Aviv e Amman. In Israele, il segretario Blinken ribadirà il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi dal terrorismo in conformità con il diritto internazionale umanitario e discuterà gli sforzi per salvaguardare i cittadini statunitensi in Israele, Cisgiordania e Gaza; lavorerà per garantire l’immediato rilascio degli ostaggi, aumentare il ritmo e il volume degli aiuti umanitari che entrano a Gaza per essere distribuiti ai civili palestinesi, e per prevenire l’espansione del conflitto”, ha spiegato il dipartimento di Stato.

Da Parigi a Roma, la guerra in Medio Oriente risveglia l’antisemitismo “nascosto”

Da Parigi a Roma, la guerra in Medio Oriente risveglia l’antisemitismo “nascosto”Milano, 2 nov. (askanews) – Pietre d’inciampo oltraggiate a Roma come i simboli antisemiti apparsi a Vienna e a Parigi, mentre sconvolge ancora la serie di minacce contro gli ebrei nei campus universitari degli Stati Uniti: è grande il timore di una forte recrudescenza dell’antisemitismo in America come in Europa, ed anche in Russia dove la scorsa settimana in un aeroporto in Daghestan si è verificata una vera sommossa popolare contro un volo giunto da Tel Aviv. Mentre appare chiaro come la guerra in Medio Oriente abbia risvegliato l’antisemitismo “nascosto” nelle pieghe delle nostre società, di cui ha parlato anche Papa Francesco nella sua intervista al Tg1.

ROMA Come spiegato sui social dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a Trastevere due pietre d’inciampo dedicate a due vittime romane della Shoah, deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, sono state oltraggiate. “Roma condanna fermamente questo gesto inaccettabile e miserabile. Solidarietà a tutta la Comunità Ebraica della nostra città” ha twittato il primo cittadino. Oggi sul Corriere della Sera l’appello del presidente della comunità ebraica della Capitale Viktor Fadlun: non si ripeta da noi quanto accaduto a Parigi. PARIGI La Francia è alle prese con un forte aumento degli episodi di antisemitismo. Dopo gli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre, in Francia sono stati denunciati più di 850 atti del genere, afferma il ministro degli Interni Gérald Darmanin. Stelle di David trovate su edifici nella zona di Parigi, atti che ricordano gli anni ’30: lunedì sera circa 60 erano state dipinte sui muri del 14esimo arrondissement di Parigi. Graffiti simili sono stati trovati anche nella periferia parigina: Vanves, Fontenay-aux-Roses, Aubervilliers e Saint-Ouen. Le stelle erano talvolta accompagnate da iscrizioni come “dal fiume al mare, la Palestina vincerà”.AUSTRIA Un incendio appiccato nella sezione ebraica del cimitero centrale di Vienna e le svastiche disegnate con la vernice rossa sui muri esterni lasciano sgomenti. Il presidente della comunità ebraica di Vienna Oskar Deutsch ha scritto su X/Twitter, che l’incendio ha bruciato l’atrio d’ingresso di una sala cerimoniale ma non ha causato feriti. Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha dichiarato di condannare “con la massima fermezza” l’attacco al cimitero ebraico. Ha scritto su X che l’antisemitismo “non ha posto nella nostra società” e ha aggiunto che spera che i responsabili vengano trovati rapidamente. Il tutto proprio mentre sono iniziati i lavori per trasformare la casa dove Adolf Hitler nacque nel 1889 a Braunau am Inn in una stazione di polizia: progetto inteso a renderla poco attraente come luogo di pellegrinaggio per le persone che glorificano il dittatore nazista.

USA I crimini d’odio antisemiti, anti-arabi e musulmani sono saliti alle stelle a New York e Los Angeles da quando è iniziata la guerra tra Israele e Hamas, sulla scia di un aumento dei crimini d’odio a livello nazionale. Il direttore dell’Fbi Christopher Wray ha messo in guardia contro gli “estremisti violenti” negli Stati Uniti e all’estero che si ispirano all’attacco di Hamas. Il numero di crimini d’odio antisemiti è aumentato del 175% nello stesso periodo a LA. Tra questi una frase antisemita scarabocchiata sulla casa di un sopravvissuto all’Olocausto in California. L’amministrazione Biden sta intraprendendo molteplici azioni per affrontare l’allarmante aumento di episodi di antisemitismo segnalati nelle scuole e nei campus universitari.RUSSIA Sembra che la stragrande maggioranza di coloro che hanno preso parte alla rivolta antisemita scoppiata in Russia il 29 ottobre siano sfuggiti alla punizione, ha riferito il Moscow Times il primo novembre. Un gruppo di oltre 1.000 persone, secondo quanto riferito alla ricerca di ebrei, ha fatto irruzione all’aeroporto di Makhachkala, nella repubblica russa del Daghestan, mentre un volo da Tel Aviv stava per atterrare. Le riprese video dell’evento mostrano centinaia di manifestanti, alcuni dei quali portano bandiere palestinesi, fermano le auto, entrano nell’aerodromo e causano disagi all’interno dell’aeroporto. Più di 20 persone sono rimaste ferite, di cui almeno 10 hanno riportato lesioni da moderate a gravi. Sia i civili che gli agenti di polizia hanno avuto bisogno di cure mediche. ATENE La stazione di metropolitana Monastiraki, nel centro della capitale greca, è stata teatro di un attacco organizzato da un gruppo di circa 30-40 neofascisti, nella serata di ieri: militanti di estrema destra che, vestiti di nero e con il volto coperto, hanno fatto irruzione in una carrozza di un treno della metro, causando danni e ferendo una donna. La polizia greca ha annunciato 60 fermi, di cui 14 si sono conclusi con l’arresto, mentre è in corso la procedura di espulsione 12 italiani dell’organizzazione Casa Pound.

Liberata in Arabia Saudita la hostess Ilaria De Rosa, oggi in Italia

Liberata in Arabia Saudita la hostess Ilaria De Rosa, oggi in ItaliaRoma, 2 nov. (askanews) – E’ stato liberata ed è in volo per l’Italia Ilaria De Rosa, la hostess trevigiana arrestata lo scorso maggio in Arabia Saudita con l’accusa di detenzione di stupefacenti. Come riporta la Tribuna di Treviso, stamattina è stato reso noto che il rilascio della 24enne dal carcere di Gedda. In base a un decreto di espulsione, De Rosa è stata fatta salire sul primo volo per l’Italia della Saudia Airlines a Gedda, e dovrebbe arrivare a Roma entro le 14 di oggi.

M.O., Tajani: primo gruppo di italiani è uscito da Striscia di Gaza

M.O., Tajani: primo gruppo di italiani è uscito da Striscia di GazaMilano, 2 nov. (askanews) – Quatto italiani, volontari di ONG internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, che nelle scorse settimane erano già localizzati presso la base UNRWA a Rafah, hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo.

“Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia” ha dichiarato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Ho appena parlato con i connazionali e con il funzionario dell’ambasciata al Cairo che li sta assistendo. Stanno tutti bene.” ha aggiunto il Vicepremier. “continuiamo a lavorare adesso per gli altri italiani e congiunti che sono ancora nella Striscia. Contiamo di farli uscire con le prossime aperture, programmate da domani e per i prossimi giorni”.

L’operazione, resa molto complessa dalla situazione sul terreno e dalla difficoltà nelle comunicazioni, è stata portata a termine grazie all’azione combinata dell’Ambasciata a Tel Aviv, del Consolato Generale a Gerusalemme e dell’Ambasciata al Cairo, col coordinamento dell’Unità di Crisi e l’apporto determinante della nostra “intelligence”. L’Ambasciata al Cairo, presente sul lato egiziano di Rafah, seguirà il successivo trasferimento dei 5.

Oltre agli italiani, circa 450 persone hanno lasciato Gaza stamani raggiungendo l’Egitto attraverso il valico di Rafah, a seguito dell’accordo raggiunto tra autorità israeliane e egiziane. Il gruppo è formato in larga parte da cittadini internazionali, oltre che da persone con doppia cittadinanza e da palestinesi in gravi condizioni di salute, che saranno curati negli ospedali egiziani.

Il Papa al Tg1: La guerra? È sempre una sconfitta

Il Papa al Tg1: La guerra? È sempre una sconfittaMilano, 2 nov. (askanews) – Dalla preoccupazione che deriva dalla guerra in Medio Oriente al conflitto in Ucraina, con l’appello a deporre le armi – “la guerra è sempre una sconfitta” – ma anche il bilancio del Sinodo, il ruolo delle donne nella Chiesa tra questione “teologica”, gestione pratica e necessità di rinnovamento, mettendo in guardia dagli “indietristi”. Il Pontefice ha parlato con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci in un’intervista esclusiva, trasmessa ieri sera e che in queste ore sta riscuotendo grandi consensi. Ma ecco cosa ha detto il Santo Padre, che ha rassicurato sulla sua salute: “Ancora vivo, sai”.

Profonda la preoccupazione per il Medio Oriente. “Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo”, ha detto il Pontefice. Secondo lui “due popoli devono vivere insieme” e la “soluzione saggia: due popoli due Stati” deve essere riaffermata, secondo l’accordo di Oslo, ovvero due Stati e Gerusalemme con status speciale. Francesco parla anche dei suoi contatti con i religiosi rimasti a Gaza. E non dimentica di porre l’accento sull’antisemitismo “nascosto” nelle pieghe delle nostre società.

Nell’intervista Francesco definisce quello ucraino “un popolo martire”. Il suo appello potente ancora una volta è per la Pace: “Fermatevi! Fermatevi un po’ e cercate un accordo di pace, gli accordi sono la vera soluzione”, dice. In primo piano anche la questione dei flussi migratori, il ruolo fondamentale dell’Europa nell’aiutare i Paesi di primo approdo dei migranti, l’emergenza del clima con l’appello del Papa per fermare i cambiamenti climatici: il Santo padre andrà a Dubai per la Cop 28. “Credo che partirò il primo dicembre fino al 3 dicembre. Starò tre giorni lì” ha detto, segnalando i passi indietro compiuti da tutti dopo Parigi (l’incontro sul clima più bello di tutti).

Ma anche una risposta a chi lo accusa di essere un Papa di “sinistra”: “Le vere qualifiche sono: è coerente, non è coerente?” ha detto Francesco. Nonché un ricordo di Papa Benedetto XVI e del lavoro che Francesco sta portando avanti, iniziato da Joseph Ratzinger. Spazio anche al privato del Santo padre: il momento più difficile del pontificato, il suo stato di salute, la vita da ragazzo, e anche la fidanzata prima di prendere i voti rivista poi donna e madre circondata dai figli e dal marito.

E anche un momento di nostalgia del mare amato da Francesco ma da tempo non visitato. Poi il calciatore preferito: Maradona, un grande in campo ma che ha fallito come uomo, Messi che oltre ad essere un campione è un vero “signore” ma soprattutto Pelè, che il Papa conobbe e per il quale non nasconde ancora grande simpatia.

Blinken torna in M.O. “per prevenire l’espansione del conflitto”

Blinken torna in M.O. “per prevenire l’espansione del conflitto”Milano, 2 nov. (askanews) – Da oggi un lungo e complesso viaggio di oltre una settimana per il segretario di Stato Usa Antony J. Blinken, impegnato in una molteplice operazione diplomatica che parte dal fronte più caldo e urgente in assoluto, il Medio Oriente, per poi arrivare nel Sol Levante (sede G7 a presidenza di turno giapponese), India e Corea del Sud dove discuterà “le sfide globali, tra cui la guerra della Russia contro l’Ucraina e la crescente cooperazione militare di Mosca con la Corea del Nord”. Il capo della diplomazia americana si recherà a Tel Aviv, Israele; Amman, Giordania; a Tokyo, in Giappone; a Seoul, nella Repubblica di Corea; e Nuova Delhi, in India. Un lungo e ampio tour dal 2 al 10 novembre 2023, descritto da Matthew Miller, portavoce del dipartimento, in base a una nota.

“In Israele, il segretario Blinken ribadirà il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi dal terrorismo in conformità con il diritto internazionale umanitario e discuterà gli sforzi per salvaguardare i cittadini statunitensi in Israele, Cisgiordania e Gaza; lavorerà per garantire l’immediato rilascio degli ostaggi, aumentare il ritmo e il volume degli aiuti umanitari che entrano a Gaza per essere distribuiti ai civili palestinesi, e per prevenire l’espansione del conflitto”, spiega Miller. In Giordania, il segretario – rende noto il dipartimento – sottolineerà “l’importanza di proteggere le vite dei civili e l’impegno condiviso per facilitare la fornitura maggiore e sostenuta di assistenza umanitaria ai civili a Gaza, la ripresa dei servizi essenziali e garantire che i palestinesi non siano sfollati con la forza, all’esterno di Gaza”. Discuterà anche dei “meccanismi urgenti” per arginare la violenza, calmare la retorica, ridurre le tensioni regionali e riaffermare l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con i partner per creare le condizioni necessarie per una pace duratura e sostenibile in Medio Oriente, inclusa la creazione di uno Stato palestinese.

Blinken guiderà quindi le delegazioni statunitensi a Tokyo, Seul e Nuova Delhi “per portare avanti gli sforzi di collaborazione per sostenere una regione indo-pacifica libera e aperta che sia prospera, sicura, connessa e resiliente. A Tokyo, il Segretario parteciperà alla seconda riunione dei ministri degli Esteri del G7 del 2023, in cui i ministri degli Esteri del G7 si baseranno sugli impegni assunti dai leader al vertice del G7 di Hiroshima”. Il capo della diplomazia Usa avrà anche incontri bilaterali con il Primo Ministro Kishida Fumio e il Ministro degli Esteri Kamikawa Yoko per discutere le priorità bilaterali, tra cui il sostegno alla ripresa economica e al fabbisogno energetico dell’Ucraina e il rafforzamento della cooperazione Usa nell’Indo-Pacifico, prosegue la nota.

Il segretario si recherà quindi a Seul per incontrare il presidente Yoon Suk Yeol, il ministro degli Esteri Park Jin e il consigliere per la sicurezza nazionale Cho Tae-yong. Blinken discuterà di come gli Stati Uniti e la Corea del Sud possono rispondere alle sfide globali, tra cui la guerra della Russia contro l’Ucraina e la crescente cooperazione militare della Russia con la Corea del Nord, nonché l’instabilità in Medio Oriente. Discuteranno inoltre degli sforzi reciproci per sostenere gli investimenti bilaterali e la sicurezza economica.

A Tokyo e a Seul, il Segretario sottolineerà l’impegno ferreo degli Stati Uniti nella difesa del Giappone e della Repubblica di Corea e riaffermerà l’importanza di un impegno trilaterale forte e prolungato dopo lo storico vertice di Camp David di agosto. Il Segretario si recherà poi a Nuova Delhi per partecipare al Dialogo Ministeriale 2+2, al quale si unirà il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III. La delegazione incontrerà gli omologhi indiani: il ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar, il ministro della Difesa Rajnath Singh e altri alti funzionari indiani per discutere delle preoccupazioni e degli sviluppi sia bilaterali che globali nell’Indo-Pacifico.

M.O., alto funzionario Unhcr si dimette: è in atto un genocidio

M.O., alto funzionario Unhcr si dimette: è in atto un genocidio

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Guterres (Onu): subito il cessate fuoco a Gaza, i civili vanno rispettati

Guterres (Onu): subito il cessate fuoco a Gaza, i civili vanno rispettatiRoma, 31 ott. (askanews) – Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco immediato a Gaza per consentire l’accesso umanitario “per soddisfare le urgenti necessità create dalla catastrofe in corso” nel territorio palestinese. Guterres ha inoltre affermato di essere “profondamente allarmato” per l’escalation del conflitto.

“Condanno l’uccisione di civili a Gaza e sono costernato dalle notizie secondo cui due terzi delle persone uccise sono donne e bambini.” Il capo delle Nazioni Unite ha lanciato un appello per la protezione dei civili che, secondo lui, “hanno sopportato il peso maggiore degli attuali combattimenti”. Ha esortato tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario, aggiungendo: “Il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate. Non è un menu à la carte e non può essere applicato in modo selettivo”. Il capo delle Nazioni Unite António Guterres ha descritto inolrte il livello di assistenza umanitaria consentita nella Striscia di Gaza come “completamente inadeguato” e insufficiente a soddisfare i bisogni urgenti dei civili.

Infine ha lanciato ancora una volta un appello per il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi detenuti da Hamas, aggiungendo di essere “profondamente preoccupato per il rischio di una pericolosa escalation” oltre Gaza.

Fbi: la minaccia terrorista in Usa è la più alta dai tempi di Isis

Fbi: la minaccia terrorista in Usa è la più alta dai tempi di IsisRoma, 31 ott. (askanews) – L’attacco di Hamas a Israele ispirerà la minaccia terroristica più significativa per gli Stati Uniti dall’ascesa dello Stato islamico quasi dieci anni fa. Lo ha detto oggi il direttore dell’Fbi Christopher Wray in un’udienza al Congresso.

Wray ha affermato che dall’escalation del conflitto israelo-palestinese a Gaza questo mese, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, diverse organizzazioni terroristiche straniere hanno chiesto attacchi contro gli Stati Uniti e l’Occidente, aumentando significativamente la minaccia rappresentata dagli estremisti violenti americani.

Guterres: subito cessate fuoco a Gaza, civili vanno rispettati

Guterres: subito cessate fuoco a Gaza, civili vanno rispettatiRoma, 31 ott. (askanews) – Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco immediato a Gaza per consentire l’accesso umanitario “per soddisfare le urgenti necessità create dalla catastrofe in corso” nel territorio palestinese.

Guterres ha inoltre affermato di essere “profondamente allarmato” per l’escalation del conflitto. “Condanno l’uccisione di civili a Gaza e sono costernato dalle notizie secondo cui due terzi delle persone uccise sono donne e bambini.”

Il capo delle Nazioni Unite ha lanciato un appello per la protezione dei civili che, secondo lui, “hanno sopportato il peso maggiore degli attuali combattimenti”. Ha esortato tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario, aggiungendo: “Il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate. Non è un menu à la carte e non può essere applicato in modo selettivo”.

Il capo delle Nazioni Unite António Guterres ha descritto inolrte il livello di assistenza umanitaria consentita nella Striscia di Gaza come “completamente inadeguato” e insufficiente a soddisfare i bisogni urgenti dei civili. Infine ha lanciato ancora una volta un appello per il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi detenuti da Hamas, aggiungendo di essere “profondamente preoccupato per il rischio di una pericolosa escalation” oltre Gaza.