Donald Trump è indagato per l’assalto a Capitol HillNew York, 18 lug. (askanews) – L’ex presidente Usa Donald Trump ha dichiarato martedì mattina di aver ricevuto una lettera dal Dipartimento di giustizia in cui viene comunicato di essere oggetto di indagine nell’inchiesta sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, poichè ha cercato di restare al potere nonostante avesse perso le elezioni del 2020.
In un post sulla piattaforma Truth Social, Trump ha detto di aver ricevuto la “lettera bersaglio” domenica sera e ha aggiunto insulti al procuratore generale. “Lo squilibrato Jack Smith, il pubblico ministero con il Dipartimento di Giustizia di Joe Biden, ha inviato una lettera (di nuovo era domenica sera!) affermando che sono un OBIETTIVO dell’indagine del Grand Jury del 6 gennaio, e mi ha dato 4 giorni, molto brevi, per riferire al Grand Jury, che quasi sempre significa arresto e incriminazione.
Un cittadino Usa attraversa il confine e viene arrestato in Corea del NordNew York, 18 lug. (askanews) – Un cittadino statunitense è detenuto in Corea del Nord dopo aver attraversato il confine dalla Corea del Sud senza autorizzazione, ha detto martedì il comando delle Nazioni Unite di stanza nell’area. Secondo un funzionario statunitense, raggiunto da NBC news si tratterebbe di un militare.
L’uomo stava visitando il villaggio di Panmunjom nella zona demilitarizzata, nota come Joint Security Area. Questa zona utilizzata in genere dalla Corea del Nord e del Sud per impegni e negoziati diplomatici demarca il confine tra i due Paesi. Sembra che l’uomo abbia attraversato questa linea di demarcazione senza essere stato autorizzato.
Patrick Zaki è stato condannato a 3 anni di carcere in EgittoRoma, 18 lug. (askanews) – Su twitter l’avvocata e attivista per i diritti umani egiziana Mai El-Sadany ha fatto sapere che lo studioso e ricercatore egiziano Patrick Zaky, dell’Università di Bologna, è stato condannato a tre anni di carcere dal tribunale per il suo articolo del 2019 “Displacement, Killing & Harassment: A Week in the Diaries of Egypt’s Copts”. “E’ questo il modo in cui si proteggono le minoranze religiose in Egitto?” domanda El-Sadany in chiusura del suo tweet.
Così la Cina ha oscurato il numero dei morti per Covid nel 2023Roma, 18 lug. (askanews) – I conti non tornano: una delle province più popolose della Cina, Zhejiang, ha reso inaccessibili oggi i dati della mortalità nel primo trimestre di quest’anno, in seguito alla revoca delle restrizioni per il Covid-19, dopo che è stata rilevata una differenza notevole tra i numeri decessi di quest’anno e quelli dei due anni precedenti. Lo segnala il Financial Times.
Giovedì sono state diffuse statistiche secondo le quali le cremazioni nella provincia di Zhejiang nel primo trimestre 2023 sono state 171mila, con un balzo in avanti del 73 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I decessi riportati nel 2021 sono stati 91mila, nel 2022 sono stati 99mila. Questi dati testimoniano come, dopo che Pechino ha rottamato la politica “zero Covid”, ci sia stato un incremento molto forte della mortalità. Ma, a rendere confusa la situazione, c’è stata prima una revisione dei parametri per attribuire una morte al Covid e ora l’oscuramento dei dati della mortalità. A gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha accusato Pechino si sottostimare i numeri dei morti nella pandemia.
La Russia attacca il porto di Odessa (fondamentale per l’accordo sul grano)Roma, 18 lug. (askanews) – Le forze russe hanno lanciato attacchi aerei sulla città portuale meridionale dell’Ucraina di Odessa. L’attacco arriva 24 ore dopo che il ponte chiave della Crimea che collega la penisola annessa alla Russia è stato colpito da due attacchi. Nel frattempo, Mosca si è ritirata dall’accordo che consente all’Ucraina di esportare in sicurezza grano nel mercato globale. La decisione è stata ampiamente criticata poiché i funzionari ucraini hanno esortato i leader mondiali a continuare l’accordo senza la Russia. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver distrutto oggi a Odessa, nel Sud dell’Ucraina, i siti utilizzati da Kiev per preparare l’attacco del giorno prima contro l’importante ponte di Crimea. “Durante la notte, le forze armate russe hanno lanciato un attacco di rappresaglia su strutture in cui si sono preparati degli atti terroristici contro la Russia utilizzando droni navali”, ha affermato il ministero in una nota, aggiungendo che è stato colpito “anche il luogo della loro fabbricazione in un cantiere navale vicino alla città di Odessa”.
Il Cremlino avverte: se il grano passa vicino alle zone di guerra sono possibili rischiMilano, 18 lug. (askanews) – I tentativi di continuare l’affare del grano senza la partecipazione della Federazione Russa dovrebbero tenere conto dei rischi associati al fatto che la rotta di esportazione del grano passa vicino alla zona di guerra. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov secondo le agenzie russe: “stiamo parlando di una zona che è direttamente vicina all’area di combattimento”, ha detto. “E senza adeguate garanzie, lì sorgono alcuni rischi. Pertanto, se qualcosa è formalizzato senza la Russia, allora questi rischi devono essere presi in considerazione. Qui non possiamo dire fino a che punto e quali paesi sono pronti ad assumersi questi rischi” ha aggiunto.
Aborto e guerra in Ucraina, Mosca vuole stop a pillola giorno dopoMilano, 18 lug. (askanews) – Il Ministero della Salute della Federazione Russa vuole limitare le vendite di farmaci come la pillola del giorno dopo e quelli per l’aborto medico, rafforzandone il controllo nelle farmacie e nelle cliniche. Sinora la vendita nelle farmacie russe era abbastanza libera, ufficialmente con prescrizione medica. La notizia ha avuto un certo impatto sui social in russo e in ucraino, facendo tornare in auge una citazione generalmente attribuita al maresciallo sovietico Georgy Zhukov: “le donne ne partoriscono ancora”, uno slogan che indica l’atteggiamento cinico dei capi militari nei confronti delle perdite umane in guerra e del valore attribuito alla vita umana.
La dicotomia aborto e guerra è comunque sempre più in auge nel dibattito non ufficiale, mentre le perdite russe sul campo riguardano da vicino la vexata quaestio della bassa natalità. In particolare le compresse di Postinor (levonorgestrel, un contraccettivo destinato a situazioni eccezionali volte a prevenire la gravidanza entro 72 ore da rapporti sessuali non protetti o il fallimento di metodi contraccettivi meccanici), entro la fine dell’anno passeranno alla cosiddetta “contabilità quantitativa per soggetto” (PKU), un elenco che per ora funziona solo con stupefacenti e psicotropi. I commenti sui social sono i più disparati. Il profilo “Il mio aborto” su Vkontakte difende il diritto femminile a decidere cosa fare del feto, mentre – collegando evidentemente la questione dell’aborto alla guerra in corso in Ucraina – c’è chi è su posizioni diverse e scrive: “Mentre i ragazzi russi stanno versando il loro sangue al fronte, le donne russe stanno versando il sangue dei loro bambini non ancora nati nelle retrovie… Entro 12 settimane, di un bambino nel grembo materno si può già determinare il sesso, ma la medicina non può determinare una persona in questo bambino? L’aborto è un omicidio! L’aborto dovrebbe essere vietato dalla legge!”
Il ministro della Salute della Federazione Russa Mikhail Murashko ha anche aggiunto che i farmaci usati per l’aborto farmacologico “dovrebbero essere strettamente controllati”. In Russia, l’aborto viene eseguito su richiesta di una donna fino a 12 settimane di gravidanza, diverso è invece il tempo concesso in caso di stupro e per ragioni di salute della paziente. I medicinali per l’aborto medico, che vengono utilizzati all’inizio della gravidanza, sono venduti ufficialmente su prescrizione medica.
Nell’agosto 2022, il primo vicepresidente del Comitato per la famiglia, le donne e i bambini della Duma di Stato, Tatyana Butskaya, ha annunciato la preparazione di emendamenti che vietano la vendita di farmaci per l’aborto medico nelle farmacie online. Intanto la Chiesa ortodossa russa ha proposto di consentire l’aborto solo con il consenso del marito. Secondo il capo della commissione patriarcale, il sacerdote Fyodor Lukyanov: gli aborti dovrebbero essere fatti solo con il benestare del consorte, limitati ai motivi medici quando la salute del bambino è minacciata.
Trump su Fox News: metterei fine a guerra in Ucraina in un giornoRoma, 18 lug. (askanews) – L’ex presidente degli Stati Uniti, che sarà nuovamente candidato alla Casa Bianca nel 2024, intende far leva sui suoi “buoni rapporti” con Zelensky e Putin per portarli rapidamente al tavolo delle trattative.
Se rieletto Presidente degli Stati Uniti nel 2024, Donald Trump porrà fine alla guerra in Ucraina “in un giorno”. L’ex capo dello Stato lo aveva assicurato ai primi di maggio durante un’intervista al canale di notizie inglese conservatore GB News, al microfono di Nigel Farage, artefice della Brexit. Candidato a un secondo mandato nel 2024, il sulfureo miliardario americano è tornato nel dettaglio su questo celebre piano, nel corso di un programma in onda su Fox News domenica 16 luglio. Per influenzare l’esito del conflitto, Donald Trump intende soprattutto utilizzare i suoi “buoni rapporti” con i presidenti ucraino e russo, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, per costringerli a sedersi al tavolo dei negoziati. “Conosco Zelensky molto bene, e Putin ancora meglio, ha affermato l’ex presidente. Ho avuto un ottimo rapporto con i due.
Quando il giornalista di Fox News che lo interroga ribatte che non saranno certo i suoi “collegamenti” a fermare i bombardamenti, Trump chiarisce le sue parole. “A Zelenskyj direi: basta, devi fare un accordo”, ha detto l’ex presidente. “E direi a Putin: se non fai un accordo, daremo molto (all’Ucraina, ndr). Più di quanto avrebbero mai ottenuto “. E insiste: “Concluderò l’accordo in un giorno”. Se queste dichiarazioni fanno sorridere, è perché sembrano, allo stato attuale delle cose, perfettamente utopistiche, dal momento che le esigenze di ciascun campo rimangono totalmente incompatibili. All’inizio dell’anno, Vladimir Putin ha chiarito che avrebbe negoziato solo se l’Ucraina avesse accettato le “nuove realtà territoriali”, vale a dire l’annessione delle quattro oblast ucraine di Donestk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia.
L’Ucraina, da parte sua, chiede il ripristino dell’”integrità territoriale” del Paese, quindi il ritorno ai confini prebellici, oltre al risarcimento e alla punizione per i crimini di guerra. Due posizioni, per il momento, inconciliabili. Donald Trump ha anche approfittato del suo tempo su Fox News per attaccare il suo successore Joe Biden, che accusa di non essere in grado di trattare con i leader mondiali. Questi ultimi «sono persone intelligenti, compreso Macron in Francia, compreso Putin”, ha sottolineato l’ex inquilino della Casa Bianca. “Queste persone sono veloci, dure, generalmente cattive e al top del loro gioco”. Viceversa, secondo lui, Joe Biden “non ha idea di cosa stia accadendo”, e questo in un periodo che è “il più pericoloso della storia” degli Stati Uniti.
Kiev: abbattuti 6 missili russi e 25 droni nel sud dell’UcrainaMilano, 18 lug. (askanews) – Le forze armate ucraine hanno abbattuto sei missili russi e 25 droni nel sud dell’Ucraina. A Odessa frammenti di razzi hanno danneggiato il porto e case private, una persona è rimasta ferita. Secondo Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, l’attacco russo alle regioni meridionali dell’Ucraina è un tentativo di Mosca di impedire l’esportazione di grano di Kiev, dopo che l’accordo sull’export di cereali è venuto a cadere per volontà russa da ieri.
Il comando operativo “Sud” delle forze armate dell’Ucraina ha riferito che nella notte l’esercito ucraino ha abbattuto sei missili Kalibr russi su Odessa, nonché 25 droni kamikaze Shahed nelle regioni di Odessa e Mykolaiv. A Odessa, frammenti di razzi abbattuti e l’onda d’urto hanno danneggiato le infrastrutture portuali e diverse abitazioni private. Un civile è rimasto ferito, ha detto il capo dell’amministrazione regionale di Odessa Oleg Kiper sui social. A Nikolaev, a seguito dell’attacco, è stato registrato un attacco a una struttura industriale, è scoppiato un incendio, ha detto sui social Vitaly Kim, capo dell’amministrazione regionale di Nikolaev. Non ci sono state vittime. Ieri la giornata è stata segnata dal mancato rinnovo russo all’accordo per l’export internazionale dei cereali. Dall’agosto 2022, la Black Sea Grain Initiative ha spedito oltre 32 milioni di tonnellate di cereali e prodotti alimentari ucraini nel mondo, comprese alcune delle regioni del mondo con maggiore insicurezza alimentare come il Corno d’Africa, il Sahel, lo Yemen e l’Afghanistan. Più in generale, ogni spedizione nell’ambito dell’Iniziativa ha contribuito a ridurre le difficoltà nei paesi più poveri del mondo, poiché portare il grano sui mercati mondiali abbassa i prezzi del cibo per tutti.
“Gli Stati Uniti deplorano profondamente la decisione della Russia di sospendere la partecipazione alla Black Sea Grain Initiative” ha detto il segretario di Stato Usa Antony J. Blinken in una dichiarazione diffusa dal dipertimento. “L’uso continuo del cibo come arma da parte del governo russo danneggia milioni di persone vulnerabili in tutto il mondo” ha aggiunto. Nonostante le affermazioni della Russia, le Nazioni Unite hanno facilitato le esportazioni russe record di cibo, coordinandosi con il settore privato e con Stati Uniti, UE e Regno Unito per chiarire eventuali preoccupazioni sollevate dalla Russia. “Come abbiamo costantemente chiarito, non sono in vigore sanzioni del G7 sulle esportazioni russe di alimenti e fertilizzanti”, ha continuato Blinken. “La Russia purtroppo non contribuisce al Programma alimentare mondiale e le sue esportazioni si concentrano sui paesi a più alto reddito, non sui più poveri del mondo. Questa decisione è coerente con il veto della Russia della scorsa settimana su una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che autorizza nuovamente l’assistenza umanitaria transfrontaliera critica ai siriani. Le azioni ciniche feriscono i più vulnerabili del mondo”, ha chiosato il capo della diplomazia americana.
In Grecia i vigili del fuoco continuano la lotta contro gli incendiMilano, 18 lug. (askanews) – I vigili del fuoco proseguono per il secondo giorno consecutivo la loro lotta contro gli incendi boschivi scoppiati vicino ad Atene, mentre molti residenti sono stati evacuati dalle zone balneari greche colpite dall’ondata di caldo.
“La nostra principale preoccupazione è la protezione della vita umana”, ha detto il portavoce dei vigili del fuoco Yannis Artopios durante una conferenza stampa, sottolineando che la lotta contro le fiamme continua. Lo riporta Afp. Il fronte più violento dell’incendio è stato localizzato nella foresta di Dervenohoria, 50 km a nord di Atene, dove stanno operando 140 vigili del fuoco, supportati da sei bombardieri ad acqua e un elicottero, secondo Artopios.
Nella zona marittima a 40 km da Atene di Kouvaras dove l’incendio è divampato lunedì prima di essere trasportato da forti venti nelle vicine città di Anavyssos e Lagonissi, molti residenti hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni entro sera dopo aver chiamato le autorità ad allontanarsi dalla zona.