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Zelensky: l’accordo sul grano deve essere mantenuto in vigore

Zelensky: l’accordo sul grano deve essere mantenuto in vigoreRoma, 17 lug. (askanews) – L’accordo per l’esportazione del grano dal Mar Nero deve essere mantenuto in vigore. Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky.

In precedenza la Russia aveva annunciato di volersi ritirare dall’accordo, che scade oggi. “Anche senza la Federazione Russa, bisogna fare tutto il possibile per poter utilizzare questo corridoio del Mar Nero. Non abbiamo paura”, ha dichiarato il portavoce presidenziale ucraino, Serhiy Nykyforov. “Siamo stati contattati da aziende e armatori. Hanno detto di essere pronti”, ha spiegato, “Se l’Ucraina li lascia passare e la Turchia continua a farli passare, tutti sono pronti a continuare a fornire grano”.

Carola Rakete si candida all’europarlamento con Die Linke

Carola Rakete si candida all’europarlamento con Die LinkeRoma, 17 lug. (askanews) – Su twitter Carola Rakete, l’attivista ed ex comandate della nave di soccorso migranti Sea Watch 3, ha annunciato l’intenzione di candidarsi al Parlamento Europeo”.

“Ragazzi, mi candido al Parlamento Europeo! Non ve l’aspettavate? E allora indovinate con chi… Con @dieLinke”. Come ecologista a-partitica la Rakete chiarisce nel suo tweet di voler puntare a un rinnovamento della formazione politica tedesca. Insieme, scrive, si può cambiare

Nel 2019 la Rakete venne duramente attaccata dall’allora ministro dell’interno italiano Matteo Salvini e venne anche posta agli arresti domiciliari dopo aver deciso di forzare il blocco del porto di Lampedusa con la sua imbarcazione con a bordo oltre 40 migranti.

Elon Musk: Twitter ha perso il 50% di pubblicità

Elon Musk: Twitter ha perso il 50% di pubblicitàNew York, 17 lug. (askanews) – “Il nostro flusso di cassa è ancora negativo, a causa del calo di circa il 50% delle entrate pubblicitarie e del pesante carico di debiti. Abbiamo bisogno di raggiungere un flusso di cassa positivo prima di concederci il lusso di qualsiasi altra cosa”, ha scritto in un tweet Elon Musk, proprietario della piattaforma social durante il weekend.

Musk, che è anche CEO di Tesla e SpaceX, ha acquisito Twitter lo scorso autunno per 44 miliardi di dollari e dopo averla rilevata ha licenziato i dirigenti e parecchi lavoratori; ha istituito abbonamenti a pagamento e cambiato le policy sulla moderazione dei contenuti, ripristinando account sospesi come quello dell’ex presidente Trump e ha limitato il numero di tweet visibili.

Spagna, sondaggio: socialisti in testa di 1,4 punti su PP

Spagna, sondaggio: socialisti in testa di 1,4 punti su PPRoma, 17 lug. (askanews) – L’ultimo sondaggio CIS di Tezanos prevede la vittoria del PSOE con 1,4 punti di vantaggio sul PP nelle elezioni spagnole di domenica prossima. Il blocco di sinistra, PSOE e Sumar, otterrebbe il 47,1% dei voti, 4,5 punti in più di quello di destra, PP più Vox, che otterrebbe il 42,6%

Il CIS di Tezanos mantiene la previsione della scorsa settimana,e ribadisce che il PSOE vincerà le elezioni domenica prossima con il 32,2% dei voti, 1,4 punti di vantaggio sul PP che raggiungerà 30,8% dei voti. Quest’ultimo sondaggio CIS non offre una distribuzione dei seggi ma, tenendo conto che il suo macro-sondaggio ha dato al PSOE una previsione elettorale del 31,4% e tra 122 e 140 deputati, e ora gli dà una stima più alta -32,2%- è logico supporre che il numero dei seggi si avvicinerebbe e potrebbe addirittura superare la stima più favorevole prevista nel macrosondaggio.

Il risultato offerto da quest’ultimo sondaggio CIS, così favorevole al PSOE, verrebbe a costo di un calo significativo di Sumar, la piattaforma di Yolanda Díaz. Se nel macro sondaggio gli era stata concessa un’intenzione di voto del 16,4%, ora si è ridotta al 14,9. Tuttavia, rimarrebbe la terza forza, superando Vox di oltre tre punti. Per quanto riguarda le formazioni indipendentiste catalane, il Centro indica un chiaro vantaggio dell’ERC rispetto agli Junts. Il primo otterrebbe il 2,1% dei voti e il secondo l’1,4%. Per quanto riguarda i partiti baschi, il sondaggio offre un pareggio nell’1,1% dei voti per il PNV e EH Bildu.

Il CIS chiede anche agli intervistati chi preferirebbero essere presidente del governo dopo le prossime elezioni. In questo caso, il 30,7% afferma che Pedro Sánchez rispetto al 28% che opta per Alberto Núñez Feijóo. La leader di Sumar, Yolanda Díaz, è indicata dal 14,6% degli intervistati e il leader di Vox, Santiago Abascal, dal 7,2%. Il sondaggio flash viene reso pubblico oggi, ultimo giorno in cui per legge è possibile trasmettere i sondaggi, e dodici giorni dopo il macrosondaggio elettorale, con quasi 30.000 interviste, condotto poco prima dell’inizio della campagna.

Oxfam: Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano ucraino

Oxfam: Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano ucrainoRoma, 17 lug. (askanews) – L’accordo che un anno fa aveva portato allo sblocco dell’export di grano dall’Ucraina al Mar Nero verso il resto del mondo si è rivelato del tutto inadeguato a fronteggiare l’aumento della fame globale, acutizzato dalla crescita esponenziale dei prezzi di cibo ed energia. Scioccanti i dati: i Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano e dei cereali usciti dall’Ucraina, mentre agli Stati più poveri e colpiti dalla crisi alimentare è andato appena il 3%.

A rivelarlo è una nuova analisi di Oxfam, diffusa in occasione del mancato rinnovo del patto a causa dell’uscita della Russia. “L’accordo che ha consentito di riprendere le esportazioni di cereali dall’Ucraina ha certamente contribuito a contenere l’impennata dei prezzi alimentari – aumentati comunque del 14% a livello globale nel 2022 – ma non ha rappresentato la soluzione alla fame globale che oggi colpisce almeno 122 milioni di persone in più rispetto al 2019 – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia – Centinaia di milioni di persone soffrivano la fame prima che la Russia invadesse l’Ucraina e centinaia di milioni continuano a soffrire la fame oggi: 783 milioni in totale l’anno scorso, secondo i recentissimi dati FAO. Paesi come il Sud Sudan e la Somalia, a cui è andato appena lo 0,2% del grano ucraino dall’entrata in vigore dell’accordo, sono ad un passo dalla carestia. Tutto questo è semplicemente vergognoso e descrive un mondo in cui la disuguaglianza di accesso al cibo continua a crescere sempre di più invece che diminuire”.

Occorre ripensare radicalmente l’attuale sistema alimentare mondiale “Per combattere davvero la fame dobbiamo ripensare subito e radicalmente l’attuale sistema alimentare mondiale, a maggior ragione oggi che questo accordo non è più in discussione. – aggiunge Petrelli – La crisi attuale non si risolverà continuando a produrre in modo concentrato ed estensivo prodotti di prima necessità solo in alcuni Paesi, ma diversificando e investendo nei piccoli agricoltori soprattutto nei Paesi più poveri, promuovendo un modello agricolo sostenibile anche nei Paesi ricchi e in Europa, tra l’altro parte essenziale del Green Deal. Solo così potremo venir fuori da una dipendenza che in tempi di shock sempre più frequenti genera fame e carestie nelle regioni più povere del nostro mondo”.

Spagna, da ultimi sondaggi esito del voto sul filo di lana

Spagna, da ultimi sondaggi esito del voto sul filo di lanaRoma, 17 lug. (askanews) – In Spagna destra e sinistra arrivano alla settimana delle elezioni con ancora tutto da decidere. L’ultimo rilevamento di Sigma Dos per EL MUNDO disegna uno scenario di grande incertezza, in cui il Partito popolare di Alberto Núñez Feijóo prevarrebbe con 147 deputati nel suo risultato più probabile, davanti al PSOE di Pedro Sánchez, che ne raggiungerebbe 108. La sinistra di Sumar sarebbe la terza forza con 34 deputati, davanti a Vox, con 29, e ai partiti nazionalisti. ERC conserva 10 seggi, Junts ne ottiene 9, EH Bildu 6, PNV 5, mentre CUP e BNG ne vincerebbero uno.

In questo scenario, il blocco conservatore di PP e Vox aggiungerebbe 176 seggi, esattamente quanto è necessario per raggiungere la maggioranza assoluta che consenta un’investitura. Ma la tendenza al ribasso del partito di destra di Santiago Abascal (Vox) ha messo a rischio negli ultimi giorni l’attesa di un cambio di governo. Sebbene il PP cresca, la caduta di Vox significa che tornano in gioco fino a sei seggi che potrebbero andare da Vox al PSOE. Sempre secondo il rilevamento, in totale, sono 26 i seggi in disputa per meno di 4.000 voti nell’ultima settimana di campagna, di cui 16 giocati tra blocco di destra e di sinistra, il che potrebbe alterare notevolmente il risultato finale.

In ogni caso, quello che sembra quasi escluso è che il Psoe possa avere direttamente una nuova investitura se non con il beneplacito delle formazioni indipendentiste catalane Junts e CUP, che hanno già dichiarato che daranno il loro sostegno a condizioni dell’indizione di un referendum sull’indipendenza in Catalogna che attualmente non sembra essere sul tavolo

Che cosa manca nel memorandum d’intesa Ue-Tunisia

Che cosa manca nel memorandum d’intesa Ue-TunisiaBruxelles, 17 lug. (askanews) – Il Memorandum d’intesa per il “partenariato complessivo” in cinque aree tra l’Ue e la Tunisia dà attuazione solo parzialmente all’accordo sul Patto su immigrazione e asilo raggiunto dal Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Ue a Lussemburgo l’8 giugno scorso. In particolare, il Memorandum non riprende uno degli elementi di quell’accordo che più interessano l’Italia: la possibilità di rinviare in Tunisia i migranti irregolari senza diritto d’asilo sbarcati in Italia e transitati dalla stessa Tunisia, anche quando hanno altri paeseádiáorigine. Lo hanno precisato oggi a Bruxelles fonti qualificate della Commissione europea.

“Questo Protocollo d’intesa – hanno puntualizzato le fonti – non affronta specificamente il ritorno dall’Ue di migranti non tunisini che sono transitati attraverso la Tunisia. Questo è un punto su cui le autorità tunisine ritengono di aver comunicato chiaramente: che non sono un paese centro di accoglienza per migranti irregolari generalmente provenienti dall’Europa”. Nel Memorandum, quindi, “ci concentriamo sull’impegno dei tunisini a riprendere i cittadini tunisini arrivati irregolarmente nell’Ue”. Un altro elemento importante che manca nel Memorandum è la parte riguardante l’aiuto macrofinanziario alla Tunisia. L’Italia premeva affinché questi aiuti dell’Ue fossero concessi, almeno per una prima tranche, prima e indipendentemente dall’approvazione del prestito del Fmi alla Tunisia, che continua a essere bloccato per la reticenza del presidente Kais Saied a impegnarsi nelle misure e riforme richieste dal Fondo. Proprio a causa di quest’atteggiamento delle autorità tunisine, gli aiuti macrofinanziari da circa 900 milioni di euro sono restati fuori dal Memorandum d’intesa e condizionati all’approvazione del prestito Fmi.

Il Memorandum menziona invece un “aiuto al bilancio” tunisino da parte dell’Ue pari a 150 milioni di euro, che comunque è sottoposto ad alcune condizioni. “La programmazione dei 150 milioni sarà fatta in modo da garantire che questi soldi vadano a scopi utili nel loro bilancio, che non saranno influenzati dalla disponibilità o meno di un prestito del Fmi”, hanno precisato le fonti, ricordando che l’aiuto bilaterale al bilancio “è qualcosa che abbiamo fatto in passato” con la Tunisia. Il Memorandum d’intesa, infine, dedica uno dei suoi capitoli alla questione dei canali d’immigrazione legale, che è un’area di competenza esclusiva degli Stati membri (al contrario dell’immigrazione irregolare, oggetto di politiche comuni dell’Ue e sottoposta al voto a maggioranza qualificata in Consiglio). Ai giovani tunisini viene offerta l’opportunità di venire in Europa a studiare o a seguire corsi di formazione professionale, attraverso un’estensione del programma Erasmus e il nuovo “Partenariato per i talenti”, che si vuole lanciare, e che in realtà si basa su una realtà già esistente: “Ci sono già 300 posti in Germania, Francia e Belgio e speriamo di avere altri 700 posti negli stessi paesi entro la fine del prossimo anno”, hanno riferito le fonti.

“Dovremo esaminare l’interesse dei nostri Stati membri, perché si tratta di migranti legali, e com’è noto spetta agli Stati membri, in base al quadro giuridico esistente, prendere decisioni in merito all’ammissione di migranti legali. Ma c’è chiaramente – hanno aggiunto le fonti – un forte interesse da parte di altri paesi, oltre ai tre già citati. Quello che stiamo facendo è rendere disponibili servizi educativi di miglioramento delle competenze e altre formazioni attraverso i partenariati per i talenti, e lavorare con i nostri Stati membri che sono interessati e le autorità e i sistemi educativi tunisini per facilitare questa forma di migrazione legale, che penso sia chiaramente nell’interesse di entrambe le parti”. Le fonti della Commissione, infine, hanno precisato che, nonostante l’aumento recente dei flussi dei migranti irregolari lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che sono in larga misura influenzati dalle condizioni del mare e meteorologiche migliori in estate, “quello che abbiamo visto nelle ultime settimane, direi negli ultimi mesi, è che le autorità tunisine hanno intensificato le loro attività. E guardando agli arrivi in Italia, alle intercettazioni in mare e ai rientri in Tunisia delle imbarcazioni intercettate, si nota che il tasso di intercettazione è aumentato in modo abbastanza significativo. Quindi vediamo una tendenza strutturale, che va decisamente nella giusta direzione di evitare le partenze”, hanno concluso le fonti.

Il Cremlino dice che l’accordo sul grano è terminato

Il Cremlino dice che l’accordo sul grano è terminatoMilano, 17 lug. (askanews) – “L’accordo sul grano è terminato”. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “In effetti, gli accordi del Mar Nero hanno cessato di essere validi oggi. Come ha detto in precedenza il presidente della Federazione Russa, la scadenza è il 17 luglio. Purtroppo, la parte che riguarda la Russia in questi accordi del Mar Nero non è stata finora attuata. Pertanto, è terminata”, ha detto Peskov. “Si è fermato. L’accordo sul grano è stato interrotto”.

Secondo Peskov l’attacco al Ponte di Crimea non ha nulla a che fare con l’accordo. “No. No. Questi sono eventi assolutamente non correlati. Sapete che anche prima di questo attacco terroristico, la posizione effettiva è stata dichiarata dal presidente Putin”, ha detto. Poi, nonostante l’annuncio odierno, Peskov ha aperto a un possibile ritorno all’accordo. “Non appena la parte russa sarà rispettata, la parte russa tornerà immediatamente all’attuazione di questo accordo”, ha sottolineato. L’accordo sul grano scadeva oggi. L’accordo ha garantito l’esportazione di cereali e fertilizzanti dai porti ucraini attraverso il Mar Nero.

L’accordo delle Nazioni Unite, che la Turchia ha contribuito a negoziare, ha consentito all’Ucraina di inviare oltre 32 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti agricoli nonostante le navi da guerra russe, dallo scorso anno. La Russia ha minacciato di ritirarsi dall’accordo già in passato perché affermava che le sue stesse richieste per migliorare le esportazioni di grano e fertilizzanti non sono state ascoltate. Inoltre, a Mosca credono che i paesi poveri non abbiano ricevuto abbastanza grano.

Usa, Biden: “La Nato è più grande e più forte che mai”

Usa, Biden: “La Nato è più grande e più forte che mai”Milano, 17 lug. (askanews) – “La Nato è più grande e più forte che mai: siamo pronti ad affrontare le sfide di questa epoca”. Lo afferma il presidente Usa Joe Biden in un video postato da lui stesso su Twitter dove riassume i risultati del recente summit della alleanza militare a Vilnius (11-12 luglio). “È stato bello essere di nuovo a Vilnius, una nazione e una regione che conosce meglio di chiunque altro il potere di trasformazione della libertà. Negli ultimi giorni ho avuto l’onore di partecipare allo storico vertice della Nato, ospitato dalla Lituania” afferma il capo di stato Usa, ricordando l’evento al margine del quale Biden ha anche tenuto un emozionante discorso ai lituani, nella capitale, presso l’università. “La Nato è più forte, come non è mai stata nella sua storia” aggiunge. Nel filmato viene mostrato anche l’incontro avvenuto tra Biden e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Nel filmato vengono mostrati i vari leader dell’alleanza compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre parla con Biden. Il capo di stato americano cita la “brutale guerra di Putin” contro l’Ucraina, specificando che chi pensava che l’alleanza militare sarebbe stata debole e divisa, “ha sbagliato”.

Esplosione ponte di Crimea, Ucraina accusa Mosca: atto provocazione

Esplosione ponte di Crimea, Ucraina accusa Mosca: atto provocazioneMilano, 17 lug. (askanews) – C’è stata un’esplosione sul ponte di Crimea. Due persone sono morte e la loro bambina è rimasta ferita: la piccola è in terapia intensiva secondo Ria Novosti con riferimento all’ospedale centrale di Temryuk, dove è stata portata. L’incidente sul ponte di Crimea potrebbe essere un atto di provocazione da parte di Mosca, ha detto Natalia Humeniuk, portavoce del comando militare del sud dell’Ucraina. “La creazione di tali provocazioni, che le autorità di occupazione della Crimea urlano immediatamente, è un tipico modo di risolvere i problemi da parte delle autorità della Crimea e del paese aggressore (la Russia, ndr)”, ha detto Humeniuk all’emittente nazionale Rada.

Da più parti viene fatto notare che l’attacco coincide con l’adozione di una decisione sull’accordo internazionale sul grano, in scadenza oggi. Il ponte è attualmente chiuso al traffico. Intanto sono state diffuse le immagini dei danni alla struttura. Sergei Aksyonov, governatore filorusso della penisola, ha affermato che “le forze dell’ordine informeranno sulle cause dell’incidente”. Intanto il Ministero dei Trasporti della Federazione Russa afferma che solo il manto stradale del ponte è danneggiato, riferisce Ria Novosti, e le strutture delle campate del ponte di Crimea rimangono salde sui loro supporti e non sono danneggiate. Le informazioni sull’incidente sono discordanti. I canali Telegram locali hanno scritto che nella notte in Crimea si sono uditi rumori di esplosioni nell’area del ponte, dopodiché l’illuminazione è scomparsa su due delle campate. Sui social circolano immagini che mostrano in modo più dettagliato i danni arrecati al ponte.

È stato il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov , ad affermare che un uomo e una donna della regione di Belgorod sono morti sul ponte e la loro figlia è rimasta ferita. Parlando a Suspilne il portavoce dell’intelligence ucraina Andriy Yusov non ha commentato: “Si possono solo citare le parole di Kyryl Budanov secondo cui “il ponte di Crimea è una costruzione non necessaria””.

Il media russo Baza scrive che una campata del ponte è stata distrutta, un’altra è stata danneggiata.