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M.O. La Giordania cancella il summit ad Amman con Biden su Gaza

M.O. La Giordania cancella il summit ad Amman con Biden su GazaMilano, 17 ott. (askanews) – La Giordania ha annunciato che il vertice di Amman con i leader statunitensi, egiziani e palestinesi è cancellato. Il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, ha detto ad Al Jazeera che il vertice di Amman è cancellato in quanto “non c’è alcuna utilità adesso nel parlare di nulla tranne che fermare la guerra”. La Giordania ha annullato il vertice che doveva ospitare mercoledì ad Amman il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i leader egiziani e palestinesi per discutere della situazione a Gaza, ha detto Safadi.

M.O., Consiglio europeo conferma la sua linea unitaria e univoca

M.O., Consiglio europeo conferma la sua linea unitaria e univocaBruxelles, 17 ott. (askanews) – Il vertice Ue straordinario che si è svolto oggi in videoconferenza, a partire dalle 17.30, ha ottenuto senza grandi difficoltà gli obiettivi che sostanzialmente il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, gli aveva dato.

Innanzitutto gli obiettivi espliciti: confermare l’unità totale dei Ventisette su una linea chiara e senza ambiguità riguardo al conflitto in Israele e Gaza, insistendo, oltre che sulla solidarietà con Israele per gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili, anche sulla necessità di rispettare sempre e dovunque il diritto internazionale umanitario (anche quando è Israele che rischia di violarlo con il blocco di Gaza e le vittime civili che sta provocando). In secondo luogo, inviare ai paesi della regione (dopo le ambiguità e contraddizioni della settimana scorsa dovute alle dichiarazioni pubbliche della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e del commissario Ue alla Politica di vicinato, l’ungherese Oliver Varhelyi), un messaggio che corregga l’impressione falsa di una “unione dei valori” ipocrita, di una Europa dei due pesi e due misure, che vede e piange i civili massacrati da Hamas, ma non quelli morti a Gaza sotto i bombardamenti israeliani.

Un chiarimento necessario se si vuole, come ha detto Michel questa sera, impegnare i paesi vicini, l’Egitto, la Giordania, il Libano, nell’azione umanitaria urgente per salvare i civili di Gaza e impedire una ulteriore escalation con l’allargamento del conflitto. Un altro obiettivo, implicito, era quello di rimettere al suo posto la presidente della Commissione, che ha partecipato alla videoconferenza da Strasburgo. Già da sabato scorso, von der Leyen aveva cominciato a “correggere” le sue dichiarazioni pubbliche, aggiungendo la frase, prima sempre omessa, sulla necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario, ogni volta che si afferma il diritto sacrosanto di Israele alla propria autodifesa.

Durante la conferenza stampa finale di stasera a Bruxelles, a cui ha partecipato in collegamento video da Strasburgo, la presidente della Commissione si è allineata chiaramente alla posizione di Michel e dei Ventisette, come era stata espressa nella dichiarazione del Consiglio europeo con l’irrituale comunicato che è stato diramato domenica sera, al momento della convocazione della videoconferenza di oggi, invece che dopo la conclusione della riunione dei leader. E’ “molto importante”, ha detto von der Leyen, “la dichiarazione dei leader concordata oggi, che conclude il Consiglio europeo di cui io sono membro”. Oltre a condannare senza mezzi termini gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili israeliani e all’appello a liberare gli ostaggi, e a “sottolineare con forza” il diritto di Israele a difendersi, i Ventisette avevano affermato, appunto, che questo deve avvenire “in linea con il diritto umanitario e internazionale”, e ribadito “l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto internazionale umanitario”.

I leader dell’Ue avevano anche ribadito “l’importanza della fornitura di aiuti umanitari urgenti”, dicendosi “pronti a continuare a sostenere i civili più bisognosi a Gaza in coordinamento con i partner, garantendo che tale assistenza non venga abusata da organizzazioni terroristiche”, e avvertendo che “è fondamentale prevenire l’escalation regionale”. I Ventisette, inoltre, avevano sottolineato “la necessità di impegnarsi ampiamente con le legittime autorità palestinesi e con i partner regionali e internazionali che potrebbero avere un ruolo positivo da svolgere nel prevenire un’ulteriore escalation”. Questa dichiarazione, già concordata preventivamente e in meno di 48 ore dai Ventisette durante il weekend, ha permesso ai leader di avere una discussione più libera, senza la preoccupazione di controllare e negoziare le formule e le virgole delle tradizionali conclusioni di ogni vertice. Secondo fonti europee, diversi paesi (Irlanda, Francia, Spagna, Lussemburgo, Belgio e Portogallo) hanno criticato duramente von der Leyen per aver rischiato di compromettere al livello internazionale l’unità e l’univocità del messaggio europeo in un’ora tanto grave, per di più senza che i Trattati Ue attribuiscano alla presidente della Commissione prerogative autonome in politica estera rispetto al Consiglio. L’Austria e l’Ungheria (con il premier ungherese Viktor Orban, assente perchè a Pechino, rappresentato dal cancelliere austriaco Karl Nehammer) hanno preso posizioni più vicine a quelle incondizionatamente filoisraeliane che erano state espresse da von der Leyen la settimana scorsa, ma senza mettere in discussione la dichiarazione già concordata dei Ventisette.

Il ministero della Salute di Gaza: bombe sull’ospedale, almeno 500 morti

Il ministero della Salute di Gaza: bombe sull’ospedale, almeno 500 mortiRoma, 17 ott. (askanews) – Secondo il ministero della Salute nella Striscia di Gaza, sono morte almeno 500 persone in un attacco israeliano all’ospedale battista Al Ahli. Lo scrive al Arabiya. L’ospedale si trova nel centro di Gaza e dava rifugio alle famiglie durante i continui bombardamenti israeliani su Gaza.

L’esercito israeliano ha reso noto che sta indagando su quanto accaduto all’ospedale Al Ahali di Gaza City, lo ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari, citato dal Times of Israel. Hagari ha precisato di non avere ancora tutte le informazioni a disposizione e di non sapere se l’esplosione si stata causata da un attacco israeliano. “Ci sono molti attacchi aerei, molti lanci di razzi falliti e molte notizie false da parte di Hamas”, ha detto.

Nuove tazzine d’artista per illycaffè, firmate da Lee Ufan

Nuove tazzine d’artista per illycaffè, firmate da Lee UfanMilano, 17 ott. (askanews) – illycaffè ha presentato la nuova illy Art Collection firmata dall’artista e accademico Lee Ufan. Di origine coreana e residente in Giappone, Lee Ufan è uno dei fondatori dell’avanguardia Mono-Ha (Scuola delle cose), movimento artistico anticonformista fondato sullo studio della natura e dei materiali grezzi o lavorati dall’uomo, che si sviluppò a Tokyo alla fine degli Anni ’60. Lee riflette sui dualismi che poi esprime attraverso l’uso calibrato delle sue pennellate all’interno di uno spazio definito o lasciando dialogare gli elementi artificiali e naturali tra di loro. Attivo a livello internazionale, è considerato tra i più importanti artisti post-minimalisti dell’Asia.

La continua ricerca dell’essenzialità si riflette anche nei decori della sua ultima illy Art Collection che si richiama alla pittura riduzionista fatta di linee e pennellate fluide, dove anche il gesto assume un ruolo importante. Attraverso questi tratti l’artista esprime il suo concetto di incontro, quel momento nel tempo e nello spazio in cui il pennello incontra la tela. La superficie della tazzina illy Art Collection non viene dipinta totalmente, Lee Ufan conserva lo spazio necessario per fare nascere un legame tra la porcellana bianca e la sua creazione. È anche il suo modo di invitarci a una riflessione sull’importanza della moderazione e della semplicità, un invito a prestare attenzione all’ambiente che ci circonda, a concentrarsi su ciò che Lee chiama “il mondo così com’è”. Tutta la sua arte è imbevuta di filosofia: la genesi di ogni opera è avvolta in lunghe fasi meditative di grande concentrazione, in un atto di creazione che è quasi più vicino alla performance, perché concepito dall’artista come un momento di incontro, una via privilegiata per ricercare e rivelare la realtà oltre l’apparenza. “Siamo molto felici di avere realizzato questa illy Art Collection con Lee Ufan, un artista che ci ha conquistato per la sua capacità di descrivere concetti complessi attraverso l’essenzialità dei tratti – dichiara Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè – con il decoro di queste tazzine l’artista ha voluto offrirci idealmente lo spazio fisico e temporale da dedicare alle persone e all’ambiente che ci circonda, una pausa caffè da vivere con la semplicità che ci trasmette il suo pensiero artistico”.

“La pennellata con la quale ho decorato la illy Art Collection esprime le relazioni e la loro natura complessa, relazioni che dobbiamo riuscire a semplificare per coglierne la vera energia e potere – racconta Lee Ufan – Connessioni che si creano anche grazie ad una tazzina di caffè e al rituale che ha costruito intorno alle relazioni umane, producendo momenti di incontro e di socializzazione vera”. La illy Art Collection firmata Lee Ufan sarà presentata in anteprima alla fiera d’arte contemporanea internazionale di Frieze London il prossimo 11 ottobre.

Morto nell’attacco di Hamas ad un kibbutz uno dei tre italo-israeliani dispersi

Morto nell’attacco di Hamas ad un kibbutz uno dei tre italo-israeliani dispersiRoma, 17 ott. (askanews) – E’ morto Eviatar Moshe Kipnis, cittadino italiano-israeliano di 65 anni, irreperibile da sabato 7 ottobre dopo l’attacco terroristico contro il kibbutz di Be’eri, in Israele. Lo ha reso noto il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv è già in contatto con la famiglia per assicurare loro ogni possibile assistenza in questo difficile momento.

In una nota il ministero degli Esteri ha spiegato che le autorità israeliane hanno certificato attraverso l’esame del Dna il decesso di Eviatar Moshe Kipnis, dato per disperso dopo l’attacco lanciato da Hamas contro Israele. Nell’esprimere le condoglianze ai familiari” di Eviatar Moshe Kipnis, “il vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ribadisce il massimo impegno del Governo per rintracciare gli altri due cittadini italo-israeliani tutt’ora irreperibili”, si legge in una nota del ministero.

“Con grande tristezza confermo il decesso di Eviatar Moshe Kipnis, cittadino italo-israeliano disperso dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele. Sono vicino alla famiglia, in particolare ai suoi due figli che ho conosciuto durante la mia missione a Tel Aviv”, ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Terrorismo, Tajani: non drammatizzare né abbassare guardia

Terrorismo, Tajani: non drammatizzare né abbassare guardiaMonza, 17 ott. (askanews) – “Non bisogna abbassare la guardia, non bisogna drammatizzare, la nostra intelligence lavora in Italia e all’estero, le forze dell’ordine sono all’opera per prevenire e reprimere quando necessario. Tutti i siti più a rischio sono presidiati, facciamo tutto ciò che serve”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a margine di un incontro con i vertici di Assolombarda, a proposito del rischio terrorismo legato alla situazione in Medio Oriente.

L’Ucraina ha usato missili statunitensi Atacms contro bersagli russi

L’Ucraina ha usato missili statunitensi Atacms contro bersagli russiRoma, 17 ott. (askanews) – Kiev ha utilizzato missili statunitensi a lungo raggio di tipo Atacms per colpire nove elicotteri russi nell’Ucraina orientale: è quanto riporta il sito di Politico, precisando che i missili sono stati consegnati nelle ultime settimane.

La fornitura dei missili Atacms segnala un cambio di passo nella strategia dell’Ammnistrazione Biden, fino ad ora restia alla consegna di questo genere di armi alle forze ucraine dati i rischi di escalation del conflitto.

Terrorismo, Piantedosi: la vigilanza è alta. In Italia oltre 28mila obiettivi sensibili, di cui 205 israeliani

Terrorismo, Piantedosi: la vigilanza è alta. In Italia oltre 28mila obiettivi sensibili, di cui 205 israelianiRoma, 17 ott. (askanews) – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella informativa urgente alla Camera ha parlato dell’operazione antiterrorismo avvenuta oggi a Milano. “Una conferma del livello di attenzione è l’arresto, avvenuto oggi a Milano, ad opera della polizia di Stato di due persone di origine egiziana (una delle quali di cittadinanza italiana), per reati di terrorismo. Al momento – ha sottolineato il ministro non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l’Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile”. “Uno dei principali fattori scatenanti dei flussi è costituito dai conflitti armati. E in questo momento, come noto, alle porte dell’Europa ce ne sono due, la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, entrambi incerti e suscettibili di provocare un impatto sulle dinamiche dei flussi, senza dimenticare che il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste come solo pochi giorni fa è avvenuto in Francia con l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico islamista e ieri sera a Bruxelles con l’uccisione di due cittadini svedesi”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nell’informativa urgente del Governo sull’incremento dei flussi migratori.

Riguardo all’aumento del rischio di radicalizzazioni e terrorismo, Piantedosi ha reso noto che “a seguito dell’attacco subito da Israele, ho immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale”. In particolare, “è stata effettuata una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia – ha sottolineato il titolare del Viminale – che sono stati quantificati in oltre 28.000, 205 dei quali israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi”. “L’azione del governo, sin dal suo insediamento, si è incentrata su ogni forma di contrasto all’immigrazione irregolare, anche in relazione ai possibili profili di rischio di infiltrazione terroristica nei flussi. I recenti tragici avvenimenti – ha aggiunto il responsabile del Viminale – impongono una rinnovata e più elevata attenzione in particolare attraverso il potenziamento delle attività interforze per i controlli delle frontiere e di quelle effettuate dalle task-force operanti nelle principali aree di sbarco e negli hotspot nazionali”.

“In questo dato specifiche direttive per l’intensificazione di ogni raccordo informativo tra le forze di polizia e le agenzie di intelligence, al fine di monitorare l’evoluzione del conflitto e i suoi possibili riflessi sui flussi migratori, sugli ingressi e sulle presenze nel territorio nazionale”, ha concluso Piantedosi.

L’allarme del World Food Programme: a Gaza restano solo 4 o 5 giorni di cibo

L’allarme del World Food Programme: a Gaza restano solo 4 o 5 giorni di ciboNew York, 17 ott. (askanews) – Oltre alla grave carenza d’acqua, Gaza sta esaurendo le scorte alimentari e nei negozi resta cibo sufficiente solo per pochi giorni. L’allarme è stato lanciato dal Programma alimentare mondiale (WFP), che registra le difficoltà di raggiungere i magazzini dove sarebbero stipate derrate alimentari per due settimane.

Quattro dei cinque depositi di cibo si trovano nella parte di Gaza, a cui lo stato di Israele ha imposto l’evacuazione dei residenti. La mancanza di carburante e di elettricità ne sta rendendo difficile la distribuzione e la conservazione. La sfida più grande per l’agenzia ONU è riuscire a raggiungere i negozi per portare il cibo necessario.

La Difesa Usa ha allertato 2.000 militari per il possibile schieramento in Medio Oriente

La Difesa Usa ha allertato 2.000 militari per il possibile schieramento in Medio OrienteRoma, 17 ott. (askanews) – Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha posto circa 2.000 militari e una serie di unità in allerta attraverso un ordine di preparazione allo schieramento in Medio oriente, ha affermato il Dipartimento della Difesa americano secondo quanto scrive Haaretz.

L’ordine “aumenta la capacità del dipartimento della Difesa di rispondere rapidamente all’evoluzione del contesto di sicurezza in Medio Oriente. Non è stata presa alcuna decisione di schierare alcuna forza in questo momento”, si legge in una nota. “Il segretario continuerà a valutare la nostra posizione in termini di forze e rimarrà in stretto contatto con alleati e partner”, si legge ancora nella comunicazione secondo cui Austin ha esteso il dispiegamento di uno dei due gruppi d’attacco delle portaerei vicino a Israele.