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A Gerusalemme lo chef della Bibbia: “Pace per la Terra Santa”

A Gerusalemme lo chef della Bibbia: “Pace per la Terra Santa”




A Gerusalemme lo chef della Bibbia: “Pace per la Terra Santa”




















Gerusalemme, 8 apr. (askanews) – Moshe Basson è anche detto lo chef della Bibbia perché i suoi piatti richiamano sia negli ingredienti che nella realizzazione i passi legati alla vita di Gesù. La storia dello chef inizia nel 1960, quando da bambino pianta un albero di eucalipto nel giardino di casa. Proprio sotto quello stesso albero, dopo vari anni, è stato aperto il suo primo ristorante, che non poteva che chiamarsi “Eucalipto”, nel cuore di Gerusalemme.

“Realizziamo cibo dell’Antico testamento, legato alla terra e al suolo della Terra Santa. E’ il cibo di tutte le religioni. Appartengo a un movimento, “Chef della pace”: siamo cristiani musulmani ed ebrei. Insieme, per un messaggio di pace”. Ogni sera, lo chef della Bibbia porta in tavola il suo piatto forte: Makluba, piatto della cucina palestinese a base di riso, agnello e verdure.

E proprio nei giorni in cui la Terra Santa e Gerusalemme in particolare è sede di violenti scontri nella spianata della moschea di Al-Aqsa, lo chef della Bibbia lancia un messaggio di pace. “Utilizziamo i coltelli grandi per…cucinare e fare tante cose buone. Non per uccidere”.

Pyongyang annuncia nuovo test nucleare con drone sottomarino

Pyongyang annuncia nuovo test nucleare con drone sottomarino




Pyongyang annuncia nuovo test nucleare con drone sottomarino



















Roma, 8 apr. (askanews) – La Corea del Nord ha annunciato di aver effettuato un nuovo test nucleare con un drone sottomarino, in risposta alle esercitazioni militari congiunte della Corea del Sud e degli Stati Uniti. Il test di questo “sistema d’arma strategico subacqueo” si è svolto dal 4 al 7 aprile, ha affermato l’agenzia di stampa ufficiale KCNA. L’imbarcazione di tipo Haeil-2 ha percorso una “distanza sottomarina simulata di 1.000 km”, ha aggiunto. La Corea del Nord ha annunciato il mese scorso un primo test di questo dispositivo, che potrebbe “produrre uno tsunami radioattivo su larga scala”.

Attentato a Tel Aviv, ucciso l’italiano Alessandro Parini

Attentato a Tel Aviv, ucciso l’italiano Alessandro Parini




Attentato a Tel Aviv, ucciso l’italiano Alessandro Parini




















Roma, 7 apr. (askanews) – “Le autorità israeliane confermano la morte del cittadino italiano Alessandro Parini e riportano il possibile ferimento di altri connazionali nel vile attentato a #TelAviv. Esprimo ferma condanna contro il terrorismo e vicinanza alle famiglie. La Farnesina è al lavoro”. Lo ha scritto in serata il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter. Sul lungomare della città israeliana un uomo ha investito i pedoni in auto e ha cercato di sparare una volta sceso. E’ stato a sua volta ucciso dalle forze di sicurezza dello stato ebraico. Nell’azione terroristica sono rimaste ferite alcune persone. Sarebbero prevalentemente turisti. La premier Giorgia Meloni, ha espresso profondo cordoglio in una nota. Ha anche espresso vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito. Dalla nota si apprende anche che la presidente del Consiglio e il governo sono in contatto con le autorità israeliane per seguire gli aggiornamenti e l’eventuale coinvolgimento nell’attacco di altri cittadini italiani.

Studio evidenzia nesso tra siccità e conflitti in America centrale

Studio evidenzia nesso tra siccità e conflitti in America centrale




Studio evidenzia nesso tra siccità e conflitti in America centrale



















Roma, 6 apr. (askanews) – Gli eventi idrologici estremi influenzano la sicurezza umana, a partire dall’alimentazione. I ricercatori del Politecnico di Milano e dell’Università della California a Berkeley – si legge in una nota – hanno esaminato il complesso legame tra siccità e conflitti in America Centrale in uno studio pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista Nature Water.

I ricercatori hanno esplorato, per i decenni dal 1996 al 2016, come la disponibilità di acqua abbia influito sulla produzione agricola e sulla sicurezza alimentare e hanno studiato il nesso tra l’insicurezza alimentare indotta dalla siccità e l’emergere di conflitti nella regione. Le città dell’America Centrale sono note per i loro alti tassi di omicidi e violenze urbane legate alla proliferazione di giovani bande di strada conosciute come maras. Inoltre, le comunità rurali sono minacciate dalla canicula, una stagione secca che si verifica in luglio e agosto, e dai suoi gravi impatti sull’agricoltura, che costituisce la principale fonte di approvvigionamento alimentare e reddito in questa regione del mondo.

“Nel nostro studio, per la prima volta in letteratura, si considera esplicitamente la sicurezza alimentare come un meccanismo centrale nella catena che collega la scarsità d’acqua causata dalla siccità e il conflitto – ha spiegato Martina Sardo, dottoranda presso il Politecnico di Milano e autrice principale dello studio – Abbiamo anche analizzato in che modo il commercio alimentare interno può influenzare il livello di sicurezza alimentare dalle aree di produzione alle aree di consumo alimentare, come le città”. Secondo Maria Cristina Rulli, docente di Idrologia e coordinatrice del Lab Glob3ScienCE (Global Studies on Sustainable Security in a Changing Environment) del Politecnico di Milano, “Abbiamo declinato la sicurezza alimentare sia in termini biofisici, cioè di disponibilità di risorse naturali per la produzione di cibo e la stabilità delle stesse rispetto agli estremi idrologici, sia nei termini socioeconomici attinenti l’accesso alle risorse e quindi al cibo. La combinazione di un modello agroidrologico fisicamente basato e spazialmente distribuito con un complesso modello statistico che correla disponibilità e accesso all’acqua e al cibo, indicatori socio-economici e conflitto, mostra che diminuzioni nella disponibilità e accesso all’acqua e al cibo spiegano l’accendersi del conflitto mentre condizioni stabili di pace sono influenzate maggiormente da favorevoli condizioni socio-economiche. Inoltre, i conflitti in un dato luogo possono essere anche influenzati da condizioni di scarsità idrica che si verificano in luoghi distanti: ciò a spiegare come il commercio interno di cibo possa rafforzare ed espandere spazialmente il nesso acqua-cibo-conflitto”.

Lo studio offre informazioni su come il clima e la disponibilità di acqua possono interagire con il benessere umano e i disordini sociali attraverso la sicurezza alimentare. La ricerca evidenzia anche l’importanza di rafforzare la resilienza delle comunità rurali nei Paesi in via di sviluppo per prevenire l’aumento della tensione sociale.

Ancora proteste in tutta la Francia contro la riforma delle pensioni

Ancora proteste in tutta la Francia contro la riforma delle pensioni




Ancora proteste in tutta la Francia contro la riforma delle pensioni




















Roma, 6 apr. (askanews) – Sono 570mila i manifestanti contro la riforma delle pensioni che hanno sfilato in corteo oggi in tutta la Francia. Lo ha annunciato il ministero degli Interni di Parigi. Una mobilitazione, sottolineano i media francesi, in calo: il 28 marzo erano 740.000 le persone scese in piazza per contestare la riforma previdenziale.

Per le strade di Parigi hanno sfilato in 57mila, secondo la prefettura della capitale francese. Fonti del sindacato Cgt, Confederazione generale del lavoro, hanno invece parlato di 400mila persone presenti. Il corteo è stato caratterizzato da fasi di tensioni e disordini. Una signora anziana è stata colpita da un oggetto nel tredicesimo arrondissement di Parigi ed è stata presa in cura dai medici. Una poliziotta della Brav (Brigades de repression des actions violentes motorisees, la brigata mobile della polizia attiva per contenere le proteste) è stata invece trasportata in ospedale dopo aver perso conoscenza, mentre un altro agente è rimasto ferito al volto durante la manifestazioni parigine, sempre secondo la prefettura. Scontri sono avvenuti a Nantes, Nancy e Strasburgo, con diversi arresti da parte della polizia. La manifestazione contro la riforma delle pensioni ha richiamato a Nantes tra le 15mila, secondo la polizia, e le 50mila persone, secondo i sindacati: violenti scontri hanno contrapposto i dimostranti alla polizia. Per oltre tre ore sono avvenuti scontri tra manifestanti che lanciavano oggetti – e provocavano danni – e la polizia: gli agenti, mobilitati in gran numero, hanno reagito sparando gas lacrimogeni. Secondo la prefettura della Loire-Atlantique, 23 persone sono state arrestate a Nantes e nove a Saint-Nazaire, dove la manifestazione ha richiamato tra le 10mila (stima sindacale) e le 7mila (stima polizia) persone. A Nantes, i manifestanti hanno scritto sui muri “gloria alla piazza” e “lunga vita ai netturbini”, hanno appiccato diversi incendi e deturpato cartelloni pubblicitari, una stazione per il noleggio biciclette self-service, una fermata dell’autobus, un semaforo.

Il portico dell’agenzia della Banque de France a Nancy è stato inoltre incendiato a margine del corteo contro la riforma delle pensioni, ha osservato un fotografo della France Presse. I vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere il rogo, durante una manifestazione che ha riunito circa 4mila persone. L’incendio è stato appiccato da un bidone della spazzatura che è stato spinto contro la porta e poi dato alle fiamme. Le strade di Nancy sono state teatro di scontri tra polizia ed elementi radicali come durante i due giorni precedenti di azione contro la riforma delle pensioni. Le forze di sicurezza hanno usato una grande quantità di gas lacrimogeni per cercare di disperdere gli elementi più difficili da controllare, ma gli scontri nel centro della città sono proseguiti intorno alle 18.30. Anche a Strasburgo ci sono stati scontri tra polizia e partecipanti a due cortei, secondo diversi media locali: 12mila manifestanti hanno sfilato per le strade della città alsaziana secondo gli organizzatori, rispetto ai 5.600 di cui hanno parlato le autorità.

Xi Jinping sentirà Zelensky, lo ha assicurato nei colloqui con von der Leyen e Macron

Xi Jinping sentirà Zelensky, lo ha assicurato nei colloqui con von der Leyen e Macron




Xi Jinping sentirà Zelensky, lo ha assicurato nei colloqui con von der Leyen e Macron




















Roma, 6 apr. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha assicurato, nei colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron e con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita a Pechino, che intende sentire il leader ucraino Volodymyr Zelensky per promuovere la ripresa di colloqui di pace con la Russia. Lo ha riferito la numero uno dell’esecutivo europeo in una conferenza stampa dopo l’incontro trilaterale. “Ho incoraggiato il presidente Xi a contattare il presidente Zelensky, so dalle mie telefonate che il presidente Zelensky l’ha chiesto, anche pubblicamente, ed è stato interessante sentire che il presidente Xi ha ribadito la sua volontà a parlargli quando le condizioni e il momento lo consentiranno”, ha detto von der Leyen rispondendo a una domanda.

“La posizione della Cina è cruciale per l’Unione europea. Come membro del Consiglio di sicurezza Onu la Cina ha una grande responsabilità e noi ci attendiamo che la Cina svolga questo compito promuovendo una giusta pace che rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha detto ancora la leader dell’esecutivo europeo. Von der Leyen ha anche segnalato di aver “sottolineato nell’incontro che sono fermamente favorevole al piano di pace del presidente Zelensky”, ma ha riferito di aver “accolto favorevolemente alcuni dei principi posti dalla Cina. In particolare in relazione alla sicurezza nucleare e alla diminuzione del rischio nucleare e le affermazioni della Cina sull’inaccettabilità dell’uso delle armi nucleari o delle minacce d’uso delle armi nucleari”. Von der Leyen ha anche detto che nell’Ue si conta “anche sul fatto che la Cina non fornisca alcun aiuto militare alla Russia né direttamente né indirettamente, perché armare l’aggressore sarebbe contro la legge internazionale e danneggerebbe significativamente le nostre relazioni”. 

Macron: sicurezza europea impossibile con l’Ucraina occupata dalla Russia

Macron: sicurezza europea impossibile con l’Ucraina occupata dalla Russia




Macron: sicurezza europea impossibile con l’Ucraina occupata dalla Russia – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – Un’architettura di sicurezza dell’Europa è impossibile finché l’Ucraina rimarrà occupata. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron in una conferenza stampa congiunta al termine del vertice a Pechino col leader cinese Xi Jinping, secondo quanto riporta il Guardian. Macron ha segnalato che con Xi si è discusso della guerra in Ucraina e si è concordato che le armi nucleari devono essere eslcuse dal conflitto. L’Eliseo ha definito l’incontro “franco e costruttivo”.

Arabia saudita-Iran firmano ripristino ufficiale delle relazioni

Arabia saudita-Iran firmano ripristino ufficiale delle relazioni




Arabia saudita-Iran firmano ripristino ufficiale delle relazioni – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – L’Arabia saudita e l’Iran hanno firmato oggi a Pechino il comunicato congiunto che segna l’ufficiale ripresa delle relazioni diplomatiche. Lo ha scritto su Twitter la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying.

“Congratulazioni! Arabia saudita e Iran hanno appena firmato un comunicato congiunto sulla ripresa delle relazioni diplomatiche con effetto immediato”, ha scritto Hua. I ministri degli Esteri di Iran e Arabia Saudita – due rivali storici in Medio Oriente – hanno avuto colloqui bilaterali per la prima volta dal 2016. Il principe Faisal bin Farhan al Saud e il ministro Hossein Amir-Abdollahian si sono incontrati a Pechino facendo seguito all’accordo raggiunto con la mediazione cinese il mese scorso per ripristinare le relazioni diplomatiche durante colloqui di livello inferiore.

L’Arabia Saudita aveva tagliato i rapporti con Teheran nel 2016 dopo che la folla aveva preso d’assalto la sua ambasciata nella capitale iraniana.

Von der Leyen a Pechino per sviluppare più legami fra l’Ue e la Cina

Von der Leyen a Pechino per sviluppare più legami fra l’Ue e la Cina




Von der Leyen a Pechino per sviluppare più legami fra l’Ue e la Cina – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – Le relazioni tra l’Unione europea e la Cina sono diventate più complesse, quindi i negoziati sull’ulteriore sviluppo dei legami sono molto importanti. L’ha affermato oggi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, incontrando a Pechino il premier cinese Li Qiang durante la visita che sta svolgendo con il presidente francese Emmanuel Macron. “Le relazioni Ue-Cina sono diventate più complesse negli ultimi anni ed è importante discutere insieme tutti gli aspetti delle nostre relazioni odierne. Ciò aiuterà sia l’Unione europea che la Cina a navigare in un ambiente geopolitico complesso e instabile”, ha detto von der Leyen. Il premier cinese Li Qiang, ricevendo oggi a Pechino il presidente francese Emmanuel Macron, ha detto che la Cina tiene in grande considerazione le sue relazioni con Parigi e si aspetta un ulteriore rafforzamento di questi rapporti grazie alla visita del presidente transalpino. Li ha segnalato che Macron è stato il primo leader di un grande paese occidentale a essere ricevuto dalla Cina dopo l’inizio del terzo mandato di Xi Jinping come presidente cinese. “Questo dimostra l’importanza delle relazioni Cina-Francia”, ha detto il premier nelle sue osservazioni iniziali. Il primo ministro ha inoltre auspicato che il buon andamento della visita di tre giorni di Macron invii “segnali positivi” sulla collaborazione tra Cina e Francia e Cina ed Europa nel promuovere la pace e la stabilità nel mondo.

Macron ha segnalato nell’incontro di voler parlare di “Ucraina, ma anche di tutti i principali conflitti e delle situazioni difficili nel mondo”, giudicando “essenziale” la “capacità di condividere un’analisi comune e di costruire un percorso comune”. E’ il primo viaggio di Macron in Cina dal 2019. Parigi ha continuato a mantenere un buon livello di relazioni con Pechino, nonostante il contesto internazionale si sia fortemente deteriorato. Oggi il capo dello stato transalpino si è detto contrario a un “disaccoppiamento (economico) con la Cina, aggiungendo che Parigi intende “proattivamente continuare ad avere una relazione commerciale” con pechino

Macron è accompagnato da una delegazione di oltre 60 alti dirigenti di grandi imprese francesi come Airbus, EdF e L’Oreal.

L’ambasciatore cinese in Italia assicura: Pechino non armerà la Russia

L’ambasciatore cinese in Italia assicura: Pechino non armerà la Russia




L’ambasciatore cinese in Italia assicura: Pechino non armerà la Russia – askanews.it



















Roma, 6 apr. (askanews) – “Sulla questione ucraina, la Cina mantiene la comunicazione con le parti interessate, compresa l’Ucraina. In quanto grande Paese responsabile, la Cina si è sempre schierata dalla parte della pace e del dialogo e ha sempre insistito sulla promozione della pace e dei colloqui”. E’ quantro ha detto, in un’intervista al quotidiano La Stampa, l’ambasciatore di Pechino in Italia, Jia Guide.

“Il documento rilasciato da Pechino incorpora le legittime preoccupazioni di tutte le parti e propone 12 principi tra cui il cessate il fuoco e la cessazione della guerra, l’opposizione all’uso di armi nucleari, l’avvio di colloqui di pace e la risoluzione delle crisi umanitarie, che sono state ampiamente comprese e riconosciute dalla comunità internazionale. La crisi in Ucraina si trascina da più di un anno e il desiderio di pace della popolazione si fa sempre più forte. La Cina è disposta a collaborare con la comunità internazionale per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella soluzione politica della crisi ucraina”, ha sottolineato l’ambasciatore cinese. Quanto alle relazioni sino-russe, ha spiegato Jia Guide, “aderiscono al non allineamento, al non confronto, e al non prendere di mira terze parti”. “I due capi di stato hanno firmato congiuntamente una serie di documenti di cooperazione bilaterale nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura per la conservazione dei terreni boschivi, della scienza di base, della vigilanza del mercato e dei media. Quanto alla vendita di armi, i singoli media invece di diffondere voci prive di fondamento dovrebbero proporre soluzioni politiche della crisi Ucraina”, ha commentato l’ambasciatore.