Roma, 4 apr. (askanews) – L’ex presidente Usa Donald Trump è stato formalmente incriminato dal tribunale distrettuale di Manhattan per 34 capi di accusa legati al reato di frode. Trump si è dichiarato non colpevole per tutti e 34 i capi di contestatigli. Fra i reati contestati all’ex presidente, vi sono i pagamenti corrisposti per pagare il silenzio di due donne, una delle quali è l’ex pornostar Stormy Daniels.
Donald Trump ha poi lasciato il tribunale di Lower Manhattan senza rilasciare dichiarazioni, per fare ritorno alla sua residenza di Mar-a-Lago, dove è prevista una conferenza stampa. Come previsto dalle procedure legali Trump – primo ex Presidente degli Stati Uniti incriminato per reati penali – è stato tratto formalmente in arresto al momento del suo ingresso in tribunale, senza tuttavia che sia stato fatto ricorso alle manette o a una cella di detenzione prima dell’udienza.
Trump – al quale sono state rilevate le impronte digitali ma non scattata la foto segnaletica – si è dichiarato innocente di tutti i capi di imputazione che gli sono stati contestati, confermando l’anticipazione dei sui legali di non avere intenzione di arrivare ad un patteggiamento extragiudiziale con la Procura. L’ex Presidente è stato quindi rimesso in libertà in attesa di essere convocato per le udienze preliminari del processo, questione di mesi più che di settimane, senza necessità di pagare alcuna cauzione dato che nello stato di New York i reati di cui è accusato non ne prevedono la necessità. La prossima udienza si terrà il 4 dicembre. L’avvocato di Trump, Joe Tacopina ha detto che l’ex presidente “è rammaricato, ma è intenzionato a dare battaglia”.
Milano, 4 apr. (askanews) – La Finlandia è da oggi parte della Nato a tutti gli effetti: la sua bandiera ora sventola davanti alla sede dell’alleanza militare a Bruxelles insieme con le 30 degli altri Paesi membri. Mentre il Presidente della Repubblica finlandese Sauli Niinisto ufficializza: “L’epoca del non allineamento militare nella nostra storia sta volgendo al termine. Inizia una nuova era”.
Nel pomeriggio a Bruxelles il suo ministro degli Esteri Pekka Haavisto ha firmato e poi consegnato la lettera di adesione al Segretario di Stato statunitense Antony Blinken, che ha scelto per l’occasione una cravatta blu su camicia bianca e completo blu ovvero i colori della Nato ma anche della Finlandia. Proprio come lo stesso segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg che ha definito la giornata “storica” e si è detto “emozionato e orgoglioso”. Orgoglioso si è detto anche il presidente Usa Joe Biden che ha anche invitato Turchia e Ungheria a concludere i processi di ratifica per la Svezia, che secondo gli auspici di un anno fa doveva entrare “mano nella mano” con la Finlandia ed è invece ancora alla porta. Per ora dunque c’è solo una new entry, il 31° paese alleato, a circa un anno dalla decisione popolare e politica finlandese, provocata dall’invasione russa dell’Ucraina. Il commento di Mosca non si è fatto attendere, anzi è arrivato addirittura in anticipo rispetto alla stretta di mano tra Blinken e Haavisto: il Cremlino ha minacciato “contromisure”. Secondo il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, l’adesione danneggerà la sicurezza della Russia. Secondo lui, l’Alleanza Atlantica è ostile a Mosca.
Di sicuro l’ingresso raddoppia all’incirca la lunghezza del confine che la Nato condivide con la Russia e rafforza il suo fianco orientale mentre la guerra in Ucraina continua sempre più brutale. “Diamo il benvenuto alla Finlandia nell’alleanza”, ha dichiarato Stoltenberg. Poco prima il segretario generale aveva detto: Vladimir “Putin aveva come obiettivo dichiarato dell’invasione dell’Ucraina quello di ottenere meno Nato” ma ha avuto “l’opposto”, ovvero ai suoi confini più alleanza, che ora valuterà pure se spendere di più in difesa. “Discuteremo come aumentare l’investimento in difesa e mi aspetto quando i nostri alleati si incontreranno al summit a Vilnius (11-12 luglio), che si accorderanno su investimenti più ambiziosi e guarderemo al 2% del Pil per la Difesa, non come un tetto di spesa, ma come base minima che abbiamo bisogno di spendere, in un mondo più pericoloso per la sicurezza”, ha precisato. “È un grande giorno per la Finlandia e voglio dire che è un giorno importante per la NATO”, ha detto Niinisto in una conferenza stampa congiunta con Stoltenberg. La Russia aveva annunciato che avrebbe rafforzato la sua capacità militare nelle sue regioni occidentali e nord-occidentali in risposta all’adesione. Mentre Kiev ha salutato la mossa di Helsinki: il presidente Volodymyr Zelensky ha scritto su Telegram: “le mie sincere congratulazioni alla Finlandia e al presidente Sauli Niinisto per l’adesione alla Nato nel 74esimo anniversario della sua fondazione. In mezzo all’aggressione russa, l’Alleanza diventa l’unica effettiva garanzia di sicurezza nella regione. Ci aspettiamo che il Summit di Vilnius avvicini l’Ucraina al nostro obiettivo euro-atlantico”.
Il conflitto ucraino in effetti ha davvero rivoluzionato il mondo se si pensa che poco più di tre anni orsono il presidente francese Emmanuel Macron nella ormai strafamosa intervista all’Economist dichiarava: “La Nato è in stato di morte cerebrale”. Un’espressione forte, che in particolare la questione finlandese ha ribaltato, oltre a rappresentare la fine del non allineamento militare per Helsinki, iniziato dopo che il paese respinse un tentativo di invasione da parte dell’Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale e decise di cercare relazioni amichevoli con la vicina Russia. Resta da vedere come si concluderà la questione svedese: il ministro degli Esteri del Paese per ora rimasto alla porta, Tobias Billstroem ha detto che l’ambizione di Stoccolma è diventare membro al vertice di Vilnius a luglio. E secondo Helsinki: “L’adesione della Finlandia non è completa senza l’adesione della Svezia”.
Bruxelles, 4 apr. (askanews) – “La posizione della Nato sull’adesione dell’Ucraina è immutata: entrerà a far parte dell’Alleanza, è stato già ribadito durante i vertici Nato. Allo stesso tempo, ci rendiamo tutti conto che, per compiere progressi significativi in questo campo, il primo passo è garantire che l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente”. Lo ha affermato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, durante una conferenza stampa questo pomeriggio al quartier generale di Bruxelles dell’Alleanza, a margine della riunione dei ministri degli Esteri degli Stati membri.
“Questo è il motivo – ha continuato il segretario generale – per cui gli alleati e i partner della Nato stanno fornendo all’Ucraina un livello di supporto senza precedenti, e continueremo a farlo; ed è il motivo per cui siamo anche in costante e stretto contatto con gli ucraini e forniamo anche training” militare. “Gli alleati hanno annunciato oggi un ulteriore sostegno all’Ucraina per garantire che prevalga come Stato sovrano e indipendente, condizione preliminare per qualsiasi discussione significativa sulla futura adesione”, ha concluso Stoltenberg.
Roma, 4 apr. (askanews) – L’Esercito repubblicano nazionale russo ha rivendicato l’attentato in cui il 2 aprile è rimasto ucciso il blogger ultranazionalista Vladlen Tatarsky. La “colonna pietroburghese” dell’organizzazione che si oppone al regime russo e alla guerra in Ucraina, in una dichiarazione pubblicata dal canale Telegram Rospartizan dice che l’azione “è stata preparata e messa a punto in modo autonomo”, senza “l’aiuto di alcuna struttura straniera e tantomeno di servizi segreti”, diretto riferimento alle accuse delle autorità russe nei confronti dei vertici ucraini. La stessa dichiarazione è stata diffusa anche dall’ex deputato russo Ilya Ponomarev, che vive in Ucraina, scrive il sito Meduza. Il gruppo di oppositori militanti chiede ai difensori dei diritti di aiutare Daria Trepova, la giovane che avrebbe consegnato la statuetta con dentro dell’esplosivo, “e altre persone innocenti”.
Roma, 4 apr. (askanews) – L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è arrivato al tribunale di Manhattan dove verrà formalmente incriminato per frode: la procedura – che non prevede un arresto – dovrebbe durare una ventina di minuti.
Durante l’udienza saranno letti i capi d’accusa – secondo diverse fonti 30, legati al pagamento in nero di 130mila dollari alla pornostar Sotrmy Daniels per comprare il suo silenzio durante la campagna elettorale del 2016. Trump farà poi ritorno alla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, dove intende tenere una conferenza stampa. Trump, che aveva lasciato una decina di minuti prima la sua residenza newyorchese, la Trump Tower, è arrivato in anticipo rispetto ai tempi previsti; non ha rilasciato alcuna dichiarazione ed è entrato direttamente in tribunale.
Prima dell’udienza l’ex presidente – vestito in blu con cravatta rossa – dovrà fornire le proprie generalità e le impronte digitali, anche se non è chiaro se gli verrà scattata la foto segnaletica: secondo la Cnn, lui sarebbe favorevole. Un arresto vero e propio appare escluso secondo i media statunitensi. Davanti al tribunale – sorvegliato da un ingente dispiegamento di polizia e sorvolato da diversi elicotteri – vi sono poche centinaia di persone, in buona parte giornalisti; al momento non si è registrato alcun problema di ordine pubblico.
Al termine dell’udienza – mentre Trump tornerà probabilmente in Florida – è prevista una conferenza stampa del procuratore di Manhattan, Alvin Bragg, che Trump ha accusato di persecuzione politica.
Roma, 4 apr. (askanews) – All’ultima assemblea degli azionisti, al termine di 167 anni di storia del Credit Suisse, il presidente Axel Lehmann ha chiesto scusa agli investitori per il crollo della banca svizzera. “È un giorno triste. Per tutti voi e per noi”, ha detto Lehmann agli azionisti nella prima assemblea in presenza della banca in quattro anni, in uno stadio di hockey su ghiaccio da 15.000 posti alla periferia di Zurigo. “L’amarezza, la rabbia e lo shock di tutti coloro che sono delusi, sopraffatti e colpiti dagli sviluppi delle ultime settimane sono palpabili”.
I dirigenti del Credit Suisse sono arrivati all’assemblea preparati alle proteste, dopo il controverso e fortunoso salvataggio a opera della rivale UBS due settimane fa. “Mi dispiace davvero. Mi scuso per non essere riuscito ad arginare la perdita di fiducia che si era accumulata negli anni e per avervi deluso”, ha detto Lehmann. Dopo l’intervento di Lehmann, che ha assunto la presidenza un anno fa, e il discorso dell’amministratore delegato Ulrich Körner, ai partecipanti è stata data l’opportunità di porre domande e sfogare la loro frustrazione. La banca si aspettava una partecipazione all’assemblea di 2.000 azionisti.
La riunione è stata a tratti nervosa, con Lehmann che chiedeva agli azionisti di ridurre al minimo il loro tempo sul podio, richieste che sono state ignorate da alcuni oratori e si sono scontrate con lo scherno dei partecipanti. Gli azionisti hanno chiesto al consiglio una serie di informazioni aggiuntive sulle circostanze relative alla sua acquisizione da 3,25 miliardi di dollari da parte di UBS. Secondo i sondaggi di opinione, più di tre quarti degli elettori svizzeri vogliono che la mega banca combinata venga smembrata.
“Capisco che vi sentiate delusi, scioccati o arrabbiati”, ha detto Körner agli azionisti. “Condivido la delusione di tutti voi, nostri azionisti, ma condivido anche la delusione di tutti i nostri dipendenti, dei nostri clienti e, in definitiva, del pubblico in generale”. “Dopo 167 anni il Credit Suisse sta rinunciando alla sua indipendenza. Una storia aziendale orgogliosa e, a volte, turbolenta sta volgendo al termine e qualcosa di nuovo sta nascendo” ha aggiunto. Agli azionisti di UBS e Credit Suisse è stato tolto il diritto di voto sull’acquisizione, nell’ambito della legislazione di emergenza adottata dal governo svizzero per affrettare l’operazione.
I proxy hanno esortato gli azionisti a votare contro diversi membri del consiglio, tra cui Lehmann. Il fondo sovrano norvegese, uno dei primi 10 azionisti indipendenti, ha dichiarato che voterà contro la maggioranza del consiglio, Lehmann. Diversi membri del consiglio di amministrazione di Credit Suisse hanno deciso di dimettersi prima del voto, con solo sette candidati alla rielezione. Shan Li, Seraina Macia, Blythe Masters, Richard Meddings e Ana Paula Pessoa si sono ritirati. Il primo azionista a parlare all’evento ha commentato le rigide misure di sicurezza, che secondo Lehmann servivano a garantire la protezione dei partecipanti. “Oggi non ho portato la mia pistola, non preoccupatevi”, ha detto, rivolto al consiglio di amministrazione del Credit Suisse. “Oggi indosso la mia cravatta rossa per indicare che io e molti altri azionisti stiamo vedendo rosso”. Gli azionisti hanno anche chiesto alla banca di adottare una serie di misure, dall’interruzione del finanziamento di un progetto di gas liquido in Texas che mette in pericolo un cimitero sacro indigeno alla fine del procedimento legale contro il blog finanziario Inside Paradeplatz. Altri azionisti hanno proposto di assumere un esperto per valutare gli eventi che hanno portato all’acquisizione di Credit Suisse, mentre un avvocato di Losanna ha proposto un codice etico in 10 punti da far adottare a UBS. Lehmann ha detto che li passerà a Sergio Ermotti, l’amministratore delegato designato di UBS. Tra gli incidenti più bizzarri, un azionista che ha detto che il consiglio di amministrazione del Credit Suisse sarebbe stato crocifisso in epoca medievale, mentre un altro ha offerto al consiglio un sacchetto di gusci di noce vuoti, che ha detto costare quanto una singola azione del Credit Suisse. Lehmann ha detto che avrebbe accettato il regalo, anche se ha aggiunto che aveva il suo pacchetto di noci per consentirgli di tirare avanti durante l’assemblea.
Bruxelles, 4 apr. (askanews) – “La Finlandia è il 31esimo membro dell’Alleanza atlantica”. Lo ha dichiarato in diretta Tv, alle 14.45 oggi a Bruxelles, al quartier generale della Nato, il segretario di Stato americano Antony Blinken.
“Pochi minuti fa – ha riferito Blinken – ho ricevuto dalla Turchia lo strumento di ratifica del Protocollo di adesione della Finlandia. Con quest’atto, il Protocollo è ora in vigore”. A questo punto, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha consegnato al ministro finalndese degli Esteri, Pekka Haavisto, l’invito formale ad aderire all’Alleanza. Haavisto, a sua volta ha preso l’invito dalle mani di Stoltenberg e consegnato a Blinken, come rappresentante degli Stati Uniti, lo strumento di adesione della Finlandia al Trattato del Nord Atlantico.
“Ora che ho ricevuto questo strumento d’adesione, posso dichiarare che La Finlandia è il 31esimo membro dell’Alleanza atlantica”, ha quindi affermato Blinken. Stretta di mano fra i tre davanti alle telecamere e applausi. Ma non è finita qui: Haavisto ha ripreso la parola e ha detto: “Ora che siamo membri della Nato, abbiamo un atto molto importante da compiere, quello di depositare la nostra ratifica della richiesta d’adesione della Svezia. Questo – ha aggiunto consegnando a Blinken il documento – è il nostro primo atto come Stato membro”. “Sono lieto di ricevere questo documento dalla Finlandia”, ha concluso il segretario di Stato americano.
Roma, 4 apr. (askanews) – Artem Uss, il figlio di un governatore russo, scomparso il mese scorso in Italia dopo essere stato arrestato e posto agli arresti domiciliari su richiesta degli Stati Uniti, ha annunciato oggi di essere tornato in Russia. “Sono in Russia! In quei giorni particolarmente tesi ho avuto al mio fianco persone forti e affidabili. Voglio ringraziarli”, ha detto all’agenzia di stampa Ria Novosti Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Alexander Uss.
Citato dalle agenzie di stampa russe, il governatorato di Krasnoyarsk ha confermato che Uss è tornato in Russia, senza specificare in quale città si trovasse o in quali circostanze fosse tornato. Artem Uss è ricercato negli Stati Uniti in relazione alla vendita illegale di tecnologia americana a compagnie di armi in Russia. È stato arrestato a ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa. In attesa di una decisione del tribunale sulla sua estradizione negli Stati Uniti, era agli arresti domiciliari, con un braccialetto elettronico. Alla fine di marzo, dopo che un tribunale italiano ha dato il via libera alla sua estradizione, è scomparso. Anche le autorità russe avevano inserito Uss nella lista dei ricercati, in un apparente tentativo di ottenere la sua estradizione in Russia per evitare quella negli Stati Uniti.
Citato oggi dalla Ria, Uss ha affermato di essere stato costretto a sfuggire agli arresti domiciliari in Italia a causa della decisione “politica” di estradarlo negli Stati Uniti, presa “sotto la pressione delle autorità americane”. “Mentre inizialmente facevo affidamento sulla sua imparzialità, il tribunale italiano ha mostrato un chiaro pregiudizio politico”, ha detto. In concreto, Uss è sospettato, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a società produttrici di armi eludendo le sanzioni in vigore.
New York, 4 apr. (askanews) – La crisi innescata dai recenti crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank non è ancora finita e si ripercuoterà sull’economia per gli anni a venire, ha dichiarato martedì il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon nella sua lettera annuale agli azionisti.
L’amministratore delegato della più grande banca degli Stati Uniti delineando l’ampio danno che il crollo del sistema finanziario ha causato a tutte le banche, ha esortato i legislatori a riflettere attentamente prima di rispondere con una politica di regolamentazione. “Questi fallimenti non sono stati positivi per le banche di qualsiasi dimensione”, ha scritto Dimon, rispondendo alle provocazioni che vedevano le grandi banche uscire vincenti dal crollo delle piccole. “Qualsiasi crisi che danneggi la fiducia degli americani nelle loro banche danneggia tutte le banche”, ha spiegato Dimon, precisando che se “è vero che questa crisi bancaria ha ‘beneficiato’ le banche più grandi a causa dell’afflusso di depositi che hanno ricevuto da istituti più piccoli, l’idea che questo tracollo sia stato un bene, è assurda”.
Il Ceo ha continuato dicendo che le normative attuali potrebbero cullare le banche nell’autocompiacimento, mentre invece servono regolamentazioni non “istintive o politicamente motivate”. Per Dimon, “il dibattito non dovrebbe sempre riguardare più o meno regolamentazione, ma quale mix di regolamenti manterrà il sistema bancario americano il migliore del mondo”.
Bruxelles, 4 apr. (askanews) – La polizia belga ha perquisito questa mattina la sede del Partito popolare europeo (Ppe), sequestrando dei computer, secondo quanto hanno riferito fonti informate alla testata Euractiv.com.
“Dei poliziotti belgi hanno fatto irruzione al primo e al terzo piano della sede del partito in rue du Commerce”, hanno detto le fonti. Secondo le prime informazioni, da confermare, la polizia starebbe cercando elementi di prova di frodi finanziarie che avrebbero coinvolto il personale del Ppe. Una fonte del Ppe ha detto a Euractiv che una dichiarazione verrà rilasciata più tardi nella giornata.