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Kosovo, scontri nel Nord: alta tensione tra Pristina e Belgrado

Kosovo, scontri nel Nord: alta tensione tra Pristina e BelgradoRoma, 25 set. (askanews) – Il Kosovo sta osservando oggi una giornata di lutto per l’ufficiale di polizia ucciso ieri in scontri con uomini armati serbi, che si sono poi barricati in un monastero ortodosso a Banjska, nel nord del Paese. Nell’attacco, che ha rinnovato le tensioni tra Pristina e Belgrado, sono morti anche tre aggressori. Il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha accusato la Serbia di sostenere il gruppo armato. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato che i funzionari del Kosovo hanno la responsabilità ultima delle morti, aggiungendo che i tre uomini armati uccisi erano serbi del Kosovo.

Su ordine della presidente Vjosa Osmani, le bandiere sono state poste a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici della capitale Pristina in memoria di Afrim Bunjaku. Intanto, nel Nord, dove la maggior parte della minoranza etnica serba del Kosovo vive in quattro comuni intorno a Mitrovica, la polizia è impegnata in pattugliamenti alla ricerca degli aggressori armati, ritenuti responsabili dell’uccisione dell’agente. Secondo i media kosovari, sono stati chiusi i passi di Jarinje e Brnjak, al confine con la Serbia. All’attacco avrebbero partecipato circa 30 uomini armati vestiti con uniformi da combattimento. Gli uomini armati, con il viso coperto, hanno aperto il fuoco su una pattuglia di polizia intorno alle 3 del mattino a Banjska, un villaggio situato a 55 chilometri a nord di Pristina, uccidendo Bunjaku e ferendo un altro agente. Hanno poi utilizzato un veicolo blindato per sfondare i cancelli del monastero del villaggio, dove sono rimasti in conflitto con la polizia kosovara fino a sera. Le due parti si sono scambiate sporadicamente colpi d’arma da fuoco fino al calare dell’oscurità, quando gli assalitori sono fuggiti a piedi dal monastero. Tre degli aggressori sono stati uccisi e due feriti.Due uomini armati e quattro serbi, scoperti nelle vicinanze con apparecchiature di comunicazione, sono stati arrestati e sono indagati per atti terroristici, riferisce oggi l’Associated Press. La polizia ha sequestrato i veicoli utilizzati nell’attacco, sui quali sono state trovate armi da fuoco di diversi calibri, ma anche esplosivi, munizioni e attrezzature logistiche in grado di equipaggiare centinaia di persone, secondo il ministro degli Interni kosovaro Xhelal Svecla.

Non è chiaro chi siano i membri di questo commando o chi li sostenga. Pristina ha accusato Belgrado di appoggiare i “terroristi”, accuse che la Serbia ha respinto al mittente, affermando che sarebbero serbi del Kosovo che protestano contro il governo locale. “Si tratta di un’unità terroristica, criminale e professionale che ha pianificato e preparato ciò che ha fatto. Non è una banda di contrabbandieri ma una struttura mercenaria che è politicamente, finanziariamente e logisticamente sostenuta da Belgrado”, ha accusato Kurti. Il presidente serbo Vucic ha replicato invece che sarebbero serbi del Kosovo “che non vogliono più sopportare il terrore di Kurti”. Vucic ha condannato l’uccisione del poliziotto kosovaro, ma ha comunque affermato che lo scontro è stato il risultato della pressione “brutale” esercitata sui serbi kosovari da parte del governo di Pristina, negando dunque un coinvolgimento della Serbia.

Migranti, Tajani stasera a Parigi: c’è dovere di solidarietà Ue

Migranti, Tajani stasera a Parigi: c’è dovere di solidarietà UeRoma, 25 set. (askanews) – Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà stasera a Parigi per incontrare la ministra francese per l’Europa e gli Affari Esteri, Catherine Colonna. A margine, i due ministri terranno una conferenza stampa congiunta, si legge in una nota.

“Come ha riconosciuto anche il Presidente Macron, sull’emergenza migratoria c’è un dovere di solidarietà europea, perché l’emergenza che il nostro Paese sta vivendo è un’emergenza europea, non solo italiana”, ha osservato il vicepremier. “Per questo”, ha continuato, “stiamo intensificando le interlocuzioni coi nostri partner europei”. Nel sottolineare l’importanza della visita, Tajani ha ricordato che “Italia e Francia hanno relazioni molto intense, ora rafforzate anche dal Trattato del Quirinale”: “le interdipendenze tra i nostri Paesi – l’Italia è il secondo partner commerciale della Francia, e viceversa – fanno sì che si debba lavorare per renderle ancor più profonde e strutturate, rafforzando ulteriormente gli scambi commerciali, che hanno raggiunto nel 2022 i 111 miliardi di Euro, e gli investimenti”.

In tale ottica, ha commentato il vicepremier, “vogliamo puntare a rafforzare il sistema dei collegamenti transalpini, che sono strategici per economie così integrate ed interdipendenti come le nostre”. Sul punto, si ricorda la convocazione a Torino, per il prossimo 31 ottobre, del Comitato bilaterale di cooperazione transfrontaliera. Tra gli altri temi in agenda dell’incontro Tajani-Colonna, figurano le principali crisi internazionali, dal Sahel al Maghreb, all’Ucraina, e i principali temi europei. In proposito, non mancherà un confronto sul processo di allargamento. Particolare attenzione verrà dedicata inoltre alle riforme dell’Unione Europea in previsione dell’ingresso di nuovi Stati Membri e alla revisione del quadro finanziario pluriennale, oltre che alla riforma governance economica europea, su cui esistono ampie convergenze tra Italia e Francia.

Migranti, l’allarme del primo ministro della Sassonia: in Germania la situazione è drammatica

Migranti, l’allarme del primo ministro della Sassonia: in Germania la situazione è drammaticaRoma, 25 set. (askanews) – Il primo ministro della Sassonia, Michael Kretschmer, ha ribadito la sua richiesta di intervento rapido e rigoroso per una soluzione della crisi migratoria, spiegando che in Germania “la situazione è drammatica”. Secondo Kretschmer, riferisce l’emittente Ard, sarebbero necessari controlli ospedalieri per poter tenere la situazione sotto controllo e poter allontanare le persone dal Paese. “Non abbiamo altra scelta”, ha aggiunto

Kretschmer ha anche criticato il governo federale per quella che ha visto come una lunga esitazione. “È da un anno che parliamo a porte chiuse con il governo federale, ma non è successo nulla”, ha commentato, facendo riferimento anche a rimpatri e paesi di origine sicuri come questioni rimaste irrisolte. “Dobbiamo inviare un segnale chiaro agli stati nordafricani e alle popolazioni locali: non ha senso partire”, ha commentato. Intanto, la ministra tedesca degli Interni Nancy Faeser ha respinto la proposta del leader della CSU Markus Söder di imporre un limite massimo annuale per i profughi. Il diritto internazionale si oppone, ha detto ieri sera all’emittente ARD, facendo riferimento, tra l’altro, alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Con i limiti massimi non si fa altro che ingannare la gente facendogli credere che le cose stanno migliorando, ha spiegato la ministra. “L’unica cosa che aiuterà davvero è una soluzione europea”, ha sottolineato Faeser, seocndo cui è necessaria una maggiore distribuzione da parte dell’Ue. “I Comuni sono al limite”, ha aggiunto.

Il primo ministro bavarese Söder ha proposto un “limite di integrazione” per l’ammissione dei rifugiati di circa 200.000 persone. Il leader della CSU ha detto che la cifra di 200.000 rappresenterebbe una quota con cui “l’integrazione ne Paese può ancora avere successo”.

Ucraina, missili russi sul porto di Odessa: distrutti depositi di grano

Ucraina, missili russi sul porto di Odessa: distrutti depositi di granoRoma, 25 set. (askanews) – Il porto meridionale di Odessa, in Ucraina, è stato colpito durante la notte da missili russi che hanno distrutto dei depositi di grano, ha reso noto stamane l’esercito ucraino. La Russia “ha attaccato nuovamente il sud del Paese”, hanno riferito le forze di difesa dell’Ucraina meridionale su Telegram.

Una donna è rimasta ferita e le infrastrutture portuali sono state danneggiate nell’attacco, ha precisato da parte sua Oleh Kiper, governatore della regione di Odessa, nel sud dell’Ucraina. A seguito dell’attacco è scoppiato un incendio in un grattacielo non residenziale della città, ma è stato prontamente domato, ha scritto Kiper su Telegram.

Atterrata la capsula della Nasa con i campioni dell’asteroide Bennu. Serviranno per capire come è nata la Terra

Atterrata la capsula della Nasa con i campioni dell’asteroide Bennu. Serviranno per capire come è nata la TerraRoma, 24 set. (askanews) – E’ atterrata nel deserto dello Utah la capsula rilasciata dalla sonda della Nasa Osirix-Rex con campioni prelevati dall’asteroide Bennu. Lo ha reso noto la Nasa, secondo cui la capsula ha toccato il deserto dello stato Usa alle 8.52 ora americana, le 16.52 in Italia.

La speranza degli scienziati è che tramite la loro analisi si possa capire qualcosa di più in merito alla formazione della Terra. I campioni verranno ora trasportati in un laboratorio presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston; il peso totale dei frammenti è intorno ai 250 grammi.

Lavrov contro Italia: deplorevole voto contro la risoluzione sul nazismo

Lavrov contro Italia: deplorevole voto contro la risoluzione sul nazismoRoma, 23 set. (askanews) – Sergey Lavrov nel suo intervento all’assemblea generale Onu si è scagliato contro l’Italia, assieme a Germania e Giappone, per aver votato l’anno scorso contro la risoluzione promossa dalla Russia sulla “lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza”.

Si tratta, ha detto, “di un fatto deplorevole che fa dubitare della sincerità del pentimento di questi Paesi per i crimini di massa contro l’umanità durante la Seconda guerra mondiale, in totale contraddizione con le condizioni in base alle quali questi Paesi sono stati ammessi a pieno titolo alle Nazioni Unite”. L’Italia, come gli altri Paesi europei, si era opposta alla risoluzione in quanto evocava la ‘denazificazione’ addotta dalla Russia tra le ragioni per l’invasione dell’Ucraina.

La Crimea nel mirino, il capo dell’intelligence militare di Kiev rivendica l’attacco alla Flotta russa

La Crimea nel mirino, il capo dell’intelligence militare di Kiev rivendica l’attacco alla Flotta russaRoma, 23 set. (askanews) – Almeno nove persone sono state uccise nell’attacco sferrato ieri dall’Ucraina al quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli e ci sono anche 16 feriti. Lo ha detto il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, a Voice of America. Secondo Budanov tra le vittime ci sono due generali russi e “tra i feriti c’è il comandante del gruppo, il colonnello generale Romanchuk, che versa in condizioni molto gravi”.

Oggi per due volte è risuonato l’allarme aereo a Sebastopoli: il secondo è stato revocato entro breve, mentre dopo il primo è stata diffusa notizia di pezzi di missili precipitati nei pressi del molo di Sukharnaya Balka. Budanov ha detto che le forze ucraine hanno abbattuto la notte scorsa 14 droni sui 15 lanciati dalla Russia. La maggioranza dei velivoli senza pilota abbattuti, 12, sono stati intercettati nell’oblast meridionale di Dnipropetrovsk.

Il Papa da Marsiglia: nessuna invasione di migranti, basta allarmismi. I respingimenti non sono la soluzione

Il Papa da Marsiglia: nessuna invasione di migranti, basta allarmismi. I respingimenti non sono la soluzioneMarsiglia, 23 set. (askanews) – Ancora un appello di papa Francesco perché il Mediterraneo smetta di essere ciò che è diventato: un “mare mortuum”. Lo ha detto stamane nel suo intervento ai lavori del “Rencontres Mediterraneennes”, di Marsiglia. “C’è un grido di dolore che più di tutti risuona, e che sta tramutando il ‘mare nostrum’ in ‘mare mortuum’, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità”, ha ripetuto Francesco con parole dure già pronunciate ieri. “È il grido soffocato dei fratelli e delle sorelle migranti, a cui vorrei dedicare attenzione riflettendo sulla seconda immagine che ci offre Marsiglia, quella del suo porto. Il porto di Marsiglia è da secoli una porta spalancata sul mare, sulla Francia e sull’Europa. Da qui molti sono partiti per trovare lavoro e futuro all’estero, e da qui tanti hanno varcato la porta del continente con bagagli carichi di speranza. Marsiglia ha un grande porto ed è una grande porta, che non può essere chiusa. Vari porti mediterranei, invece, si sono chiusi”. “E due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: ‘invasione’ ed ‘emergenza’. Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita. – ha sottolineato Francesco – Quanto all’emergenza, il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza: con una responsabilità europea in grado di fronteggiare le obiettive difficoltà”. “Il mare nostrum grida giustizia, con le sue sponde che da un lato trasudano opulenza, consumismo e spreco, mentre dall’altro vi sono povertà e precarietà. Anche qui il Mediterraneo rispecchia il mondo, con il Sud che si volge al Nord, con tanti Paesi in via di sviluppo, afflitti da instabilità, regimi, guerre e desertificazione, che guardano a quelli benestanti, in un mondo globalizzato nel quale tutti siamo connessi ma i divari non sono mai stati così profondi. Eppure, – ha concluso Papa Francesco – questa situazione non è una novità degli ultimi anni, e non è questo Papa venuto dall’altra parte del mondo il primo ad avvertirla con urgenza e preoccupazione. La Chiesa ne parla con toni accorati da più di cinquant’anni”.

E Papa Franceswco è netto anche sui respingimenti: “Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà nell’accogliere, proteggere, promuovere e integrare persone non attese, però il criterio principale non può essere il mantenimento del proprio benessere, bensì la salvaguardia della dignità umana”. E tanto meno la soluzione con i migranti che bussano alle nostre porte, non può essere il respingimento visto che “la soluzione non sarà nella chiusura” dell’Europa. Ancora parole forti da parte di Papa Francesco a Marsiglia dove sta proseguendo il suo 44.mo viaggio apostolico, in gran parte tutto dedicato al tema delle migrazioni. “Coloro che si rifugiano da noi non vanno visti come un peso da portare: se li consideriamo fratelli, ci appariranno soprattutto come doni”, ha detto Francesco davanti al presidente francese Macron che lo ha ascoltato nella grande aula del Palais du Pharo, dove ha concluso i lavori del summit “Rencontres Mediterraneennes”. Ricordando la Giornata del migrante e del rifugiato che si celebrerà proprio domani, il Papa ha detto: “Lasciamoci toccare dalla storia di tanti nostri fratelli e sorelle in difficoltà, che hanno il diritto sia di emigrare sia di non emigrare, e non chiudiamoci nell’indifferenza. La storia ci interpella a un sussulto di coscienza per prevenire il naufragio di civiltà. Il futuro, infatti, – ha proseguito – non sarà nella chiusura, che è un ritorno al passato, un’inversione di marcia nel cammino della storia”. “Contro la terribile piaga dello sfruttamento di esseri umani, la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari – sono state le sue indicazioni – sostenibili grazie a un’accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d’origine”. “Dire ‘basta’, invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di ‘salvare sé stessi’ si tramuterà in tragedia domani, quando le future generazioni ci ringrazieranno se avremo saputo creare le condizioni per un’imprescindibile integrazione, mentre ci incolperanno se avremo favorito soltanto sterili assimilazioni”. Il pontefice non si è nascosto che “l’integrazione è faticosa, ma lungimirante”, ha detto, perché “prepara il futuro che, volenti o nolenti, sarà insieme o non sarà; l’assimilazione, che non tiene conto delle differenze e resta rigida nei propri paradigmi, fa invece prevalere l’idea sulla realtà e compromette l’avvenire, aumentando – ha concluso – le distanze e provocando la ghettizzazione, che fa divampare ostilità e insofferenze. Abbiamo bisogno di fraternità come del pane”.

Napolitano, notizia scomparsa fa il giro del mondo in pochi minuti

Napolitano, notizia scomparsa fa il giro del mondo in pochi minutiMilano, 22 set. (askanews) – La notizia della morte di Giorgio Napolitano fa il giro del mondo in pochi minuti, e dalla Cina all’America, sono molti i quotidiani e i media che pubblicano la sua biografia o un commento sull’eredità politica ed economica lasciata. Ecco solo alcuni dei titoli e dei passaggi chiave:

“È morto Giorgio Napolitano, l’ex presidente italiano ed ex comunista che contribuì a ripristinare la fiducia dei mercati nelle finanze del paese nel 2011 durante la crisi del debito sovrano europeo. Aveva 98 anni”. Così si legge in un tweet di Bloomberg Politics, edizione di Washington. Reuters ed Associated Press battono prontamente la notizia. E in particolare Ap, sul suo sito, lo descrive così: “il primo ex comunista a salire alla presidenza della Repubblica italiana e la prima persona ad essere eletta due volte alla carica”. New York Times World, il profilo twitter del Nyt che si occupa del notiziario globale inquadra il suo ruolo come quello di un salvatore del Paese e “pilastro postcomunista italiano”: “Giorgio Napolitano, il presidente più longevo dell’Italia moderna, che ha orchestrato il trasferimento del potere da un Primo Ministro Silvio Berlusconi segnato dallo scandalo a un economista poco conosciuto e ha salvato la sua nazione sull’orlo del collasso, è morto a 98 anni”. E nell’articolo la testata americana cita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “il quale ha affermato in un comunicato che la vita di Napolitano ‘rispecchia gran parte della storia della seconda metà del 900, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi obiettivi e le sue speranze’”.

“È morto all’età di 98 anni l’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano” scrive United News of India. Mentre in Cina è il giornale principale, il Quotidiano del Popolo a twittare: “Giorgio Napolitano, il presidente più longevo dell’era moderna per l’Italia, dal 2006 al 2015, è morto a Roma all’età di 98 anni”. Il giornale è un organo del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese. Nel dare la notizia in Russia, l’agenzia di stato Ria Novosti cita il canale RaiNews24 come fonte e sottolinea che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’ex capo del governo Mario Draghi hanno espresso le condoglianze per la sua morte. Mentre il principale quotidiano di opinione russo Kommersant, gli dedica una breve biografia dove si ricordano tutti i passaggi chiave: dalle frequentazioni universitarie, sino ai primi contatti con il partito comunista e poi la lunga carriera politica.

“Giorgio Napolitano, il comunista che diventò il monarca dell’Italia repubblicana” per il quotidiano catalano La Vanguardia che apre subito sulla morte dell’ex presidente, ricordando come sia stato il primo ad essere eletto per due volte al Quirinale. “Il primo presidente con due mandati” per il quotidiano spagnolo El Pais che dedica un lungo articolo alla scomparsa di Napolitano, di cui ricorda anche la lunga carriera politica come presidente della Camera, ministro e senatore prima dell’approdo al Quirinale.

“Simbolo della longevità e della stabilità politica, per nove anni alla guida dello Stato”: così il quotidiano francese Le Monde ricorda la figura del presidente emerito Giorgio Napolitano, definendolo “un militante infaticabile venuto dal comunismo”.

L’Ucraina attacca la flotta russa in Crimea

L’Ucraina attacca la flotta russa in CrimeaRoma, 22 set. (askanews) – L’attacco missilistico ucraino di oggi al quartier generale della flotta russa nel Mar Nero in Crimea ha provocato un morto. Lo ha annunciato il governatore Mikhail Razvozhaev. “Manca un militare”, ha riferito il Ministero della Difesa russo in seguito all’attacco. Mosca ha dichiarato che dopo che Kiev ha lanciato un attacco missilistico su Sebastopoli, i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto 5 missili, l’edificio storico del quartier generale della flotta del Mar Nero è stato danneggiato e un militare è scomparso. È molto raro dall’inizio della guerra in Ucraina che il Ministero della Difesa russo ammetta la perdita di uomini.