Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tunisi nega l’ingresso a una missione di eurodeputati, Strasburgo condanna

Tunisi nega l’ingresso a una missione di eurodeputati, Strasburgo condannaStrasburgo, 14 set. (askanews) – La delegazione ad hoc per la Tunisia della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo ha rilasciato oggi a Strasburgo una dichiarazione in cui condanna le autorità tunisine per il rifiuto che hanno opposto all’ingresso nel Paese di una missione di eurodeputati. “Condanniamo la decisione delle autorità tunisine di rifiutare l’ingresso alla delegazione della commissione Affari esteri del Parlamento europeo e chiediamo spiegazioni dettagliate. Questa condotta non ha precedenti dalla rivoluzione democratica del 2011”, si legge nella dichiarazione.

“Continuiamo a essere pronti e a insistere per il dialogo sulle questioni cruciali – prosegue la dichiarazione -, e ricordiamo che questo Parlamento ha sempre approvato l’agenda globale di cooperazione, compreso il rafforzamento della democrazia e il sostegno finanziario, come concordato nell’Accordo di associazione Ue-Tunisia”. “Rimaniamo convinti, come richiesto dall’Ue fin dal luglio 2021, che la terribile situazione economica e sociale in Tunisia, ulteriormente aggravata dalla crisi umanitaria, richieda urgentemente un dialogo nazionale globale, senza il quale le prospettive di uno sviluppo politico ed economico stabile in Tunisia rimangono cupe”, conclude la dichiarazione. La delegazione di eurodeputati che doveva recarsi in Tunisia era composta dal presidente della delegazione ad hoc, Michael Gahler (Ppe, tedesco) e da Dietmar Köster (S&D, tedesco), Salima Yenbou (Renew, Francese), Mounir Satouri (Verdi, Francese) ed Emmanuel Maurel (Sinistra, Francese).

Questa visita era prevista a seguito di una missione conoscitiva in Tunisia della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo 0nell’aprile 2022, quando l’Assemblea aveva espresso preoccupazione per il regresso politico in corso in Tunisia sugli standard democratici e sui diritti umani. “È molto grave che il Governo tunisino abbia negato l’ingresso nel Paese a una delegazione di eurodeputati della commissione Affari esteri. Non si possono firmare accordi e memorandum (che noi, a ragione, abbiamo contestato sin dall’inizio) e poi vietare l’ingresso ai rappresentati dell’Unione Europea”, ha commentato il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Brando Benifei, precisando che la missione degli eurodeputatu “avrebbe dovuto incontrare membri della società civile, sindacati, ed esponenti della maggioranza, ma ovviamente anche dell’opposizione politica al presidente Kais Saied”.

“Pretendiamo immediatamente una condanna da parte dei vertici delle istituzioni europee: non si può accettare un simile comportamento da parte del governo tunisino”, conclude Benifei. La leader del gruppo S&D, Iratxe García, ha annunciato da parte sua che solleciterà una dichiarazione della Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo (composta dai capigruppo più la presidente dell’Assemblea) in cui si chieda l’immediata sospensione del Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia. Iratxe García ha riferito anche che esorterà la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a sospendere immediatamente l’attuazione del Memorandum d’intesa. “Chiederò anche – ha annunciato in una nota – una valutazione della validità giuridica di questo accordo da parte dei servizi giuridici del Parlamento. Questa Assemblea ha sempre lavorato per la difesa dei diritti umani e deve agire su questa questione cruciale”.

Secondo la capogruppo S&D, “è tempo che il Ppe e il suo leader, Manfred Weber, riconoscano che questo Memorandum era un’idea sbagliata, se non illegale, fin dall’inizio, e la smettano di dire che si tratta di un modello da replicare”. “La decisione delle autorità tunisine di negare l’ingresso della missione della commissione Affari esteri dimostra ciò che affermiamo sin dalla firma del Memorandum d’Intesa tra la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente tunisino Saied: esternalizzare la gestione della migrazione è un errore politico, e dare soldi a un regime autoritario che viola i diritti umani e reprime ogni oppositore va contro i nostri valori”, conclude Iratxe Garcia.

Documentario su “Zucchero” in anteprima alla Festa del Cinema di Roma

Documentario su “Zucchero” in anteprima alla Festa del Cinema di RomaRoma, 14 set. (askanews) – Il film documentario “Zucchero – Sugar Fornaciari” di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano sarà presentato in anteprima sabato 21 ottobre alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Il film racconta lo straordinario artista attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici. Un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour”, il suo ultimo tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo. “Zucchero è coerente nelle sue contraddizioni e per questo interessante – spiegano i registi – È un personaggio vibrante che mette assieme la cultura emiliana, a cui torna anche nelle canzoni che ha scritto in questi anni, e il luogo dove ha iniziato la carriera: la Versilia. L’Emilia è il ponte con gli Stati Uniti, con il blues e con quella cultura contadina che l’emigrazione ha sparso nel nuovo continente e che è tornata a noi e, ovviamente, a Zucchero attraverso la musica. Zucchero ha quindi messo in connessione la cultura rurale con quella nera e americana. Un’operazione rischiosa e dalla bassissima possibilità di successo che invece ha funzionato in tutto il mondo. Zucchero è figlio del ‘900, innovatore musicale del suo secolo e sapiente mescitore del suono delle origini alle tendenze musicali contemporanee”.

“Zucchero – Sugar Fornaciari”, una produzione K+, in collaborazione con Adler Entertainment e Ela Film, sarà nelle sale italiane il 23, 24 e 25 ottobre distribuito da Adler Entertainment.

La Tunisia nega l’ingresso nel Paese a una delegazione dell’Europarlamento

La Tunisia nega l’ingresso nel Paese a una delegazione dell’EuroparlamentoRoma, 14 set. (askanews) – La Tunisia ha negato l’ingresso a cinque membri della commissione Affari esteri del Parlamento europeo che avrebbero dovuto visitare il paese ieri sera nel corso di una missione ufficiale. “A questa delegazione non sarà permesso di entrare nel territorio nazionale”, ha scritto il governo tunisino in una lettera alla delegazione, secondo quanto si legge su Politico.

Il governo del presidente Kais Saied non ha motivato la sua decisione, ma due funzionari del Parlamento hanno affermato che Tunisi si sarebbe risentita per una conferenza stampa tenuta dagli eurodeputati a luglio in cui era stato criticato il Paese per il suo presunto arretramento. Il rifiuto potrebbe diventare motivo di imbarazzo per Ursula von der Leyen, che nel suo discorso di ieri sullo stato dell’Unione ha elogiato il controverso accordo raggiunto con la Tunisia per arginare i flussi migratori come modello per accordi simili con altri paesi.

Il vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici Pedro Marques ha descritto la decisione della Tunisia come “oltraggiosa” e ha esortato von der Leyen a cancellare l’accordo sui migranti. “Finanziare un regime autoritario che non rispetta i diritti umani e nega il dialogo democratico tra le istituzioni… è un enorme errore politico”, ha detto a Politico.

La Zecca celebra Dante con la terza moneta ispirata al Paradiso

La Zecca celebra Dante con la terza moneta ispirata al ParadisoRoma, 14 set. (askanews) – Dopo l’Inferno e il Purgatorio, esce la moneta dedicata alla terza cantica della Divina Commedia, il Paradiso, emessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La versione in oro e in argento della moneta completa la Serie dantesca istituita nel 2021 nell’ambito delle celebrazioni per il 700° Anniversario della scomparsa del Sommo Poeta.

Creata dall’artista incisore della Zecca dello Stato Claudia Momoni, la moneta nelle versioni in oro e in argento, presenta un dritto comune raffigurante il profilo di Dante Alighieri, particolare ispirato da un’opera di Sandro Botticelli (Collezione privata). Nel giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” chiusa da una stella. La moneta in oro, versione proof, ha un valore nominale di 20 euro e una tiratura di 1.500 pezzi. Sul rovescio, rappresentazione del Paradiso con il cielo, il sole e le stelle su cui si evidenzia, sopra un tetto di nuvole, un particolare degli “Angeli del Paradiso”, affresco di Giotto realizzato nella Cappella degli Scrovegni di Padova; nel giro, il verso “L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE” che chiude la Cantica del Paradiso. A destra, il valore “20 EURO”; a sinistra “2023”, anno di emissione della moneta; in basso, la “R”, identificativo della Zecca di Roma e la firma dell’autore “MOMONI”.

La moneta in argento, versione Fior di Conio, ha un valore nominale di 5 euro e una tiratura di 6.000 pezzi. Sul rovescio, rappresentazione del Paradiso con il cielo, il sole e le stelle su cui si evidenzia, sopra un tetto di nuvole, un particolare degli “Angeli del Paradiso”, affresco di Giotto realizzato nella Cappella degli Scrovegni di Padova; nel giro, il verso “L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE” che chiude la Cantica del Paradiso. A destra, il valore “5 EURO”; a sinistra “2023”, anno di emissione della moneta; in basso, la “R”, identificativo della Zecca di Roma e la firma dell’autore “MOMONI”. La presenza di elementi colorati caratterizza la versione in argento.

In Libano scontri in un campo profughi palestinese: 15 morti, 150 feriti

In Libano scontri in un campo profughi palestinese: 15 morti, 150 feritiRoma, 14 set. (askanews) – Almeno 15 persone sono morte e oltre 150 sono rimaste ferite a seguito di violenti scontri tra fazioni palestinesi nel campo profughi di Ein El Hilweh, nel sud del Libano, ha riferito oggi l’agenzia di stampa NNA.

Gli scontri sono scoppiati questa mattina presto ed hanno visto contrapporsi uomini di al Fatah ad altre fazioni palestinesi al culmine di tensioni che covano ormai da tempo, ha riferito l’agenzia di stampa. I militanti, secondo quanto spiegato, hanno fatto uso di armi come mitragliatrici e granate con propulsione a razzo. Ein El Hilweh, situato vicino alla città di Sidone, è il campo profughi più grande del Libano.

Tajani: l’emergenza migranti può peggiorare, ora serve un piano con Ue, G20 e Onu

Tajani: l’emergenza migranti può peggiorare, ora serve un piano con Ue, G20 e OnuRoma, 14 set. (askanews) – Gli sbarchi record a Lampedusa, il flusso ininterrotto di migranti di questi giorni sono solo la punta dell’iceberg: secondo quanto spiegato in un’intervista al Corriere della Sera dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la situazione può “perfino peggiorare” nei prossimi mesi. E l’Italia “come hanno detto giustamente sia la presidente del Parlamento europeo Metsola che la presidente della Commissione von der Leyen, deve essere aiutata a livello continentale”. “Non possiamo essere lasciati soli”, ha commentato Tajani.

“O prendiamo il toro per le corna, o non ne usciamo. Non basta nemmeno la sola Europa per affrontare un problema così enorme, che interessa non solo quasi l’intera Africa ma anche l’afflusso dalla rotta balcanica. Per questo abbiamo coinvolto le Nazioni Unite, il G20, abbiamo lavorato a una grande conferenza internazionale che deve essere l’avvio di un vero processo di stabilizzazione del Sahel”, ha insistito Tajani.

Migranti, Tajani: situazione peggiorerà, ora piano con Ue, G20 e Onu

Migranti, Tajani: situazione peggiorerà, ora piano con Ue, G20 e OnuRoma, 14 set. (askanews) – Gli sbarchi record a Lampedusa, il flusso ininterrotto di migranti di questi giorni sono solo la punta dell’iceberg: secondo quanto spiegato in un’intervista al Corriere della Sera dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la situazione può “perfino peggiorare” nei prossimi mesi. E l’Italia “come hanno detto giustamente sia la presidente del Parlamento europeo Metsola che la presidente della Commissione von der Leyen, deve essere aiutata a livello continentale”. “Non possiamo essere lasciati soli”, ha commentato Tajani.

“O prendiamo il toro per le corna, o non ne usciamo. Non basta nemmeno la sola Europa per affrontare un problema così enorme, che interessa non solo quasi l’intera Africa ma anche l’afflusso dalla rotta balcanica. Per questo abbiamo coinvolto le Nazioni Unite, il G20, abbiamo lavorato a una grande conferenza internazionale che deve essere l’avvio di un vero processo di stabilizzazione del Sahel”, ha insistito Tajani.

Tutte le sfide dell’Ue: cosa ha detto Von der Leyen davanti al Parlamento europeo

Tutte le sfide dell’Ue: cosa ha detto Von der Leyen davanti al Parlamento europeoStrasburgo, 13 set. (askanews) – Mario Draghi chiamato a redigere un rapporto sulla competitività dell’industria europea, da mantenere durante la transizione verde “a qualunque costo” (“whatever it takes”, come disse l’ex presidente della Bce quando con una frase salvò l’euro dagli attacchi dei mercati); un nuovo rappresentante speciale dell’Ue per le Pmi e una nuova proposta per ridurre del 25%, in tutti gli Stati membri, gli obblighi di “reporting” delle imprese, oberate dalla burocrazia. E poi i problemi del mercato del lavoro (penuria di manodopera e di competenze) e dell’ormai persistente alta inflazione. Insieme alla notizia dell’apertura di una indagine anti-sovvenzioni sulle auto elettriche cinesi, sono questi gli annunci e le sfide più importanti per l’industria che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha indicato nella parte dedicata all’economia del discorso su “lo stato dell’Unione” pronunciato oggi a Strasburgo davanti alla plenaria del Parlamento europeo.

“Vedo – ha affermato von der Leyen – tre grandi sfide economiche per il nostro settore industriale nel prossimo anno: la carenza di manodopera e competenze, l’inflazione e la necessità di facilitare il funzionamento delle nostre imprese”. “La prima di queste sfide – ha spiegato – riguarda il nostro mercato del lavoro. Non abbiamo dimenticato i primi giorni della pandemia, quando tutti prevedevano una nuova ondata di disoccupazione di massa simile a quella avvenuta negli anni ’30. Ma noi abbiamo sfidato questa previsione. Grazie al programma ‘Sure’, la prima iniziativa europea sulla riduzione dell’orario di lavoro (col finanziamento dei sistemi nazionali di cassa integrazione, ndr), abbiamo salvato 40 milioni di posti di lavoro. Questa – ha sottolineato von der Leyen – è l’economia sociale di mercato europea in azione. E possiamo esserne orgogliosi”.”Abbiamo poi riavviato subito il nostro motore economico – ha ricordato la presidente della Commissione – grazie a ‘NextGenerationEU’. E oggi stiamo vedendo i risultati: l’Europa è vicina alla piena occupazione. Non ci sono milioni di persone in cerca di lavoro, ma milioni di posti di lavoro in cerca di persone che possano occuparli”.

“La carenza di manodopera e di competenze – ha sottolineato von der Leyen – è a livelli record, qui (in Europa, ndr) e in tutte le principali economie. Il 74% delle Pmi riferisce di dover affrontare carenze di competenze. Nel pieno della stagione turistica, ristoranti e bar in Europa operano con orari ridotti perché non riescono a trovare personale. Gli ospedali rinviano le cure a causa della carenza di infermieri. E due terzi delle aziende europee cercano specialisti in tecnologie informatiche”. “Allo stesso tempo – ha continuato -, milioni di genitori, soprattutto le madri, lottano per conciliare la vita professionale e familiare perché non riescono a trovare una soluzione per la cura dei propri figli. Otto milioni di giovani sono disoccupati e non seguono corsi di istruzione o formazione. I loro sogni, le loro stesse vite, sono in stato di sospensione. E questo non solo provoca grandi sofferenze a queste persone, ma è anche uno dei principali ostacoli alla nostra competitività. Perché la carenza di manodopera ostacola la capacità di innovare, crescere e prosperare”.

“Dobbiamo quindi migliorare l’accesso al mercato del lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne. E abbiamo bisogno – ha osservato la presidente della Commissione – di immigrazione di manodopera qualificata. Dobbiamo anche fornire una risposta ai profondi cambiamenti tecnologici, sociali e demografici”, comprese “le nuove sfide legate all’intelligenza artificiale”. “Per questo, dovremmo fare affidamento sulle competenze delle imprese e dei sindacati, i nostri partner nella contrattazione collettiva”, e quindi, ha annunciato la presidente della Commissione, “organizzeremo l’anno prossimo un nuovo vertice delle parti sociali a Val Duchesse”, una residenza storica nella regione di Bruxelles in cui si svolsero i negoziati per il Trattato di Roma sul mercato unico.

“La seconda grande sfida economica”, secondo von der Leyen, “è la persistenza di un’inflazione elevata. Christine Lagarde e la Banca Centrale europea stanno lavorando instancabilmente per frenare l’inflazione, ma sappiamo che il ritorno all’obiettivo di medio termine della Bce (l’inflazione al 2%, ndr) richiederà tempo”. Tuttavia, ha rilevato la presidente della Commissione, “la buona notizia è che l’Europa ha iniziato a ridurre i prezzi dell’energia. Non abbiamo dimenticato che Putin ha deliberatamente utilizzato il gas come arma, né dimenticato i timori di un blackout diffuso e di una crisi energetica come quella degli anni ’70”. “Molti pensavano – ha ricordato ancora von der Leyen – che non avremmo avuto abbastanza energie per superare l’inverno. Ma ce l’abbiamo fatta, perché siamo rimasti uniti e abbiamo messo in comune la nostra domanda e i nostri acquisti di energia”. “Allo stesso tempo – ha aggiunto, rivendicando qui un altro successo dell’Ue -, a differenza degli anni ’70, abbiamo sfruttato la crisi per investire massicciamente nelle energie rinnovabili e accelerare la transizione pulita. Abbiamo approfittato della massa critica europea per abbassare i prezzi e garantire il nostro approvvigionamento” di gas. “Un anno fa il prezzo del gas in Europa superava i 300 euro per MWh Oggi siamo a circa 35 euro. Dobbiamo quindi cercare di replicare questo modello di successo in altri settori come quello delle materie prime critiche o dell’idrogeno verde”. La terza sfida, infine, è quella di cercare di “facilitare l’attività delle imprese europee”. In particolare “le piccole imprese non hanno la capacità di far fronte alla complessità amministrativa. Oppure sono ostacolate dalla lunghezza delle procedure. Ciò spesso significa che riescono a fare di meno nel tempo a loro disposizione e perdono opportunità di crescita. Ecco perché entro la fine dell’anno – ha annunciato la presidente della Commissione – nomineremo un rappresentante dell’Ue per le Pmi sotto la mia diretta autorità”. “Vogliamo – ha spiegato von der Leyen – che le piccole e medie imprese ci raccontino direttamente quali difficoltà incontrano quotidianamente. Per ogni nuovo testo legislativo effettuiamo un controllo di competitività, affidato a un comitato indipendente. E il mese prossimo presenteremo le prime proposte legislative per ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione a livello europeo”. “Il compito non sarà facile”, ha riconosciuto la presidente della Commissione. “Questa è un’impresa che tutte le istituzioni europee devono portare avanti collettivamente. Dobbiamo quindi collaborare con gli Stati membri affinché l’obiettivo del 25% venga raggiunto a livello nazionale”, ha concluso.

Venezia, la Glass Week celebra un’arte che dura da sette secoli

Venezia, la Glass Week celebra un’arte che dura da sette secoliVenezia, 13 set. (askanews) – Oltre 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre per celebrare l’arte del vetro: è la settima edizione della Venice Glass Week, quest’anno ispirata a The Art of Fire, l’arte del fuoco. Mostre, conferenze e dimostrazioni hanno coinvolto molti spazi della città, con un’idea di valorizzazione della tradizione vetraia che ci è stata spiegata da Chiara Squarcina, dirigente dell’Area Attività museali della Fondazione Musei Civici di Venezia, che è tra i principali promotori della Glass Week. “La Fondazione Musei Civici – ha detto ad askanews – ha il Museo del Vetro che è l’emblema della storia del vetro e ricorda a tutti che nel mondo se si lavora il vetro è proprio grazie ai maestri vetrai di Murano che hanno inventato delle tecniche e hanno portato quest’arte in giro per il mondo” .

Alla Glass Week hanno preso parte oltre 200 realtà, e, in una Laguna sempre inondata dalla luce estiva, l’arte del vetro si è svelata anche attraverso una fornace galleggiante, che ha permesso di vedere il lavoro dei maestri arrivare sul Canal Grande, a pochi passi dal Ponte di Rialto. Luciano Gambaro, presidente del Consorzio Promovetro di Murano: “E’ una storia ormai che racconta sette secoli di vetro in questa città – ci ha detto – perché in effetti Murano rappresenta proprio questo e ancora di più rappresenta, ancora adesso, ai nostri giorni, rappresenta idealmente la patria del vetro artistico a livello internazionale. Quindi per noi la Glass Week è un appuntamento assolutamente importante e basilare perché oltretutto permette alle nostre aziende di raccontare quello che è stato il vetro del passato nel presente, ma ancora di più quello che vogliamo sia il vetro nel futuro”.

Altro luogo importante per la settimana è Palazzo Loredan in campo Santo Stefano, dove è stato allestito il Venice Glass Week Hub, che ospita mostre di artisti storici, ma anche di più giovani designer. E proprio il favorire il passaggio di testimone tra le generazioni, in una storia di saperi che è secolare, è un altro degli obiettivi che si pone l’evento veneziano. Anche perché accanto alla dimensione artistica ne vive anche una molto più quotidiana. “Ogni momento della nostra vita – ha concluso Chiara Squarcina – è costellato dal vetro. Il vetro è una presenza che va recepita e soprattutto va tutelata”. E per farlo è importante promuovere le iniziative delle scuole del vetro, ma anche consolidare l’immaginario collettivo intorno a un materiale e alle sue possibilità artistiche.

A Roma dibattito sul discorso di Von der Leyen: difendere l’industria Ue

A Roma dibattito sul discorso di Von der Leyen: difendere l’industria UeRoma, 13 set. (askanews) – “E’ stato un discorso di bilancio ma anche di prospettiva futura che parlava alla maggioranza attuale del Parlamento europeo, io ho particolarmente apprezzato il riferimento alla difesa dell’industria europea. Ho trovato molto importante che la presidente abbia detto che si va bene la concorrenza ma in un quadro globale dove non dobbiamo essere i ‘belli addormentati’ del villaggio globale, ci dobbiamo difendere, dobbiamo difendere la nostra industria, i nostri posti di lavoro”. Così Carlo Corazza, Capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, commentando – via video da Strasburgo – l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen giunta ormai vicina alla fine del suo mandato, in un dibattito organizzato a Roma dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Ue e dall’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo presso gli spazi espositivi di Esperienza Europa ‘David Sassoli’.

Un aspetto quello del rafforzamento della industria europea, soprattutto in funzione anticinese, rilevato anche dal Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti: “Io ho letto questo discorso definendo la nuova commissione non soltanto come geopolitica ma anche come industriale. Dunque come una politica industriale molto più forte che significa lavorare con le aziende e questo probabilmente significherà anche parlare molto più seriamente di bilancio dell’Unione europea”. Parenti ha poi guardato al futuro dell’Europa in considerazione del fatto che il mandato di von der Leyen volge al termine. “C’è un grosso cantiere che si apre. Il focus ora è come imparare da questi anni per rendere la nostra unione sempre più efficiente. Il lavoro che verrà fatto nel corso di quest’anno, a cui accennava von der Leyen, dell’esame dei vari settori sarà solo un lavoro preparatorio a quello che si dovrà fare dopo. C’è la questione del voto a maggioranza che tra l’altro non richiederebbe neppure una riforma, ci sarà un forte lavoro su questo”, ha dichiarato il Capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia.

Presente nel panel anche l’Ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernandez-Palacios, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Unione europea. L’alto diplomatico si è detto soddisfatto del discorso di Ursula von der Leyen. “Direi che ha parlato di tutti i punti della nostra presidenza. Penso sia stato un discorso molto buono e anche bipartisan. Penso che tutta la maggioranza che ha permesso questo mandato di von der Leyen deve essere contenta. E’ stato un discorso sociale, economico, che ha guardato molto anche alla situazione con la Cina e alla situazione in Ucraina. Non ha parlato degli Stati Uniti. Anche questo mi sembra interessante”, ha affermato l’Ambasciatore, sottolineando come il discorso sia stato anche “una presentazione per un secondo mandato” della presidente von der Leyen. E’ intervenuta al dibattito anche Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali (Iai), la quale ha messo l’accento sulla transizione verde. “Alla transizione e al Green deal von der Leyen ha dedicato una ventina di minuti, vuol dire che non c’è un accantonamento come prevedevano o speravano alcuni. Le prossime sfide sono di implementazione che si declinano in termini di politica industriale, assicurando l’accoppiamento tra crecita e decarbonizzazione. L’agenza verde rimane uno dei punti importanti guardando al futuro dell’Ue”.