Roma, 8 apr. (askanews) – Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affermato che i negoziati tra Russia e Ucraina sono attualmente fuori discussione, sostenendo che Mosca deve mostrare la sua disponibilità a colloqui “costruttivi”.
Blinken ha parlato alle testate giornalistiche del gruppo mediatico tedesco Funke Mediengruppe, tra le quali il Berliner Morgenpost, sostenendo che la Russia deve ancora dimostrare la sua volontà di impegnarsi in “negoziati costruttivi” con l’obiettivo di una “pace giusta e duratura”. Sebbene l’idea di un cessate-il-fuoco possa essere “allettante”, non contribuirà a una “pace giusta e duratura” se significa “ratifica” del controllo di Mosca sui territori che si sono uniti alla Russia dopo l’inizio dell’operazione militare in Ucraina, secondo il capo della diplomazia americana.
Roma, 8 apr. (askanews) – M.O./Attentato Tel Aviv, cordoglio Mattarella per morte avvocato Parini Capo Stato condanna “vile atto terroristico”
Roma, 8 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua esecrazione per il vile atto terroristico che, a Tel Aviv, ha provocato, insieme al ferimento di altri turisti, la morte del giovane avvocato italiano Alessandro Parini, rivolgendo ai suoi familiari e amici i sentimenti di cordoglio e di vicinanza della Repubblica e suoi personali. Ha espresso inoltre al presidente dello Stato d’Israele, Isaac Herzog, le condoglianze della Repubblica Italiana.
Roma, 8 apr. (askanews) – Non ci sono preoccupazioni per gli altri turisti italiani feriti nell’attentato a Tel Aviv in cui ha perso la vita l’avvocato romano Alessandro Perini. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo stamani al GR1. Purtroppo la vittima è questo povero professionista romano. Ho parlato a lungo ieri sera con il padre e la famiglia, naturalmente era profondamente colpita, perché il professionista era appena arrivato a Tel Aviv per una vacanza con degli amici”, ha detto il ministro.
“Gli altri due italiani feriti non sono feriti in maniera grave, sono assistiti dalla nostra ambasciata a Tel aviv. Uno dei due feriti verrà probabilmente dimesso nel giro di poche ore, quindi non ci sono preoccupazioni per le sorti di questi altri due cittadini vittime di questo attentato terroristico, che poi Hamas ha esaltato”, ha detto ancora Tajani. “Ieri in mattinata ero stato in contatto con il ministro degli Esteri israeliano per esprimere la solidarietà per gli attentati subiti anche ieri mattina. Sono state uccise due giovani donne israeliane. Questa scia di terrore continua va assolutamente fermata”, ha proseguito il capo della diplomazia italiana.
Il governo, ha detto ancora Tajani, “segue con grande attenzione gli sviluppi della situazione, il terrorismo che colpisce ancora Israele: sono stati colpiti turisti italiani che non hanno nulla a che vedere con le vicende israelo-palestinesi, si tratta di un attentato criminale che colpisce persone che nulla hanno a che vedere, turisti inermi che stavano passeggiando sul lungomare di Tel Aviv”. Tajani ha sottolineato come “la violenza inaudita di questi assassini non risparmi nessuno” e ha espresso la “condanna fermissima del governo nei confronti di questi attentati, insistiamo perché si trovi sempre una soluzione positiva”.
Gerusalemme, 8 apr. (askanews) – Moshe Basson è anche detto lo chef della Bibbia perché i suoi piatti richiamano sia negli ingredienti che nella realizzazione i passi legati alla vita di Gesù. La storia dello chef inizia nel 1960, quando da bambino pianta un albero di eucalipto nel giardino di casa. Proprio sotto quello stesso albero, dopo vari anni, è stato aperto il suo primo ristorante, che non poteva che chiamarsi “Eucalipto”, nel cuore di Gerusalemme.
“Realizziamo cibo dell’Antico testamento, legato alla terra e al suolo della Terra Santa. E’ il cibo di tutte le religioni. Appartengo a un movimento, “Chef della pace”: siamo cristiani musulmani ed ebrei. Insieme, per un messaggio di pace”. Ogni sera, lo chef della Bibbia porta in tavola il suo piatto forte: Makluba, piatto della cucina palestinese a base di riso, agnello e verdure.
E proprio nei giorni in cui la Terra Santa e Gerusalemme in particolare è sede di violenti scontri nella spianata della moschea di Al-Aqsa, lo chef della Bibbia lancia un messaggio di pace. “Utilizziamo i coltelli grandi per…cucinare e fare tante cose buone. Non per uccidere”.
Roma, 8 apr. (askanews) – La Corea del Nord ha annunciato di aver effettuato un nuovo test nucleare con un drone sottomarino, in risposta alle esercitazioni militari congiunte della Corea del Sud e degli Stati Uniti. Il test di questo “sistema d’arma strategico subacqueo” si è svolto dal 4 al 7 aprile, ha affermato l’agenzia di stampa ufficiale KCNA. L’imbarcazione di tipo Haeil-2 ha percorso una “distanza sottomarina simulata di 1.000 km”, ha aggiunto. La Corea del Nord ha annunciato il mese scorso un primo test di questo dispositivo, che potrebbe “produrre uno tsunami radioattivo su larga scala”.
Roma, 7 apr. (askanews) – “Le autorità israeliane confermano la morte del cittadino italiano Alessandro Parini e riportano il possibile ferimento di altri connazionali nel vile attentato a #TelAviv. Esprimo ferma condanna contro il terrorismo e vicinanza alle famiglie. La Farnesina è al lavoro”. Lo ha scritto in serata il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter. Sul lungomare della città israeliana un uomo ha investito i pedoni in auto e ha cercato di sparare una volta sceso. E’ stato a sua volta ucciso dalle forze di sicurezza dello stato ebraico. Nell’azione terroristica sono rimaste ferite alcune persone. Sarebbero prevalentemente turisti. La premier Giorgia Meloni, ha espresso profondo cordoglio in una nota. Ha anche espresso vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito. Dalla nota si apprende anche che la presidente del Consiglio e il governo sono in contatto con le autorità israeliane per seguire gli aggiornamenti e l’eventuale coinvolgimento nell’attacco di altri cittadini italiani.
Roma, 6 apr. (askanews) – Gli eventi idrologici estremi influenzano la sicurezza umana, a partire dall’alimentazione. I ricercatori del Politecnico di Milano e dell’Università della California a Berkeley – si legge in una nota – hanno esaminato il complesso legame tra siccità e conflitti in America Centrale in uno studio pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista Nature Water.
I ricercatori hanno esplorato, per i decenni dal 1996 al 2016, come la disponibilità di acqua abbia influito sulla produzione agricola e sulla sicurezza alimentare e hanno studiato il nesso tra l’insicurezza alimentare indotta dalla siccità e l’emergere di conflitti nella regione. Le città dell’America Centrale sono note per i loro alti tassi di omicidi e violenze urbane legate alla proliferazione di giovani bande di strada conosciute come maras. Inoltre, le comunità rurali sono minacciate dalla canicula, una stagione secca che si verifica in luglio e agosto, e dai suoi gravi impatti sull’agricoltura, che costituisce la principale fonte di approvvigionamento alimentare e reddito in questa regione del mondo.
“Nel nostro studio, per la prima volta in letteratura, si considera esplicitamente la sicurezza alimentare come un meccanismo centrale nella catena che collega la scarsità d’acqua causata dalla siccità e il conflitto – ha spiegato Martina Sardo, dottoranda presso il Politecnico di Milano e autrice principale dello studio – Abbiamo anche analizzato in che modo il commercio alimentare interno può influenzare il livello di sicurezza alimentare dalle aree di produzione alle aree di consumo alimentare, come le città”. Secondo Maria Cristina Rulli, docente di Idrologia e coordinatrice del Lab Glob3ScienCE (Global Studies on Sustainable Security in a Changing Environment) del Politecnico di Milano, “Abbiamo declinato la sicurezza alimentare sia in termini biofisici, cioè di disponibilità di risorse naturali per la produzione di cibo e la stabilità delle stesse rispetto agli estremi idrologici, sia nei termini socioeconomici attinenti l’accesso alle risorse e quindi al cibo. La combinazione di un modello agroidrologico fisicamente basato e spazialmente distribuito con un complesso modello statistico che correla disponibilità e accesso all’acqua e al cibo, indicatori socio-economici e conflitto, mostra che diminuzioni nella disponibilità e accesso all’acqua e al cibo spiegano l’accendersi del conflitto mentre condizioni stabili di pace sono influenzate maggiormente da favorevoli condizioni socio-economiche. Inoltre, i conflitti in un dato luogo possono essere anche influenzati da condizioni di scarsità idrica che si verificano in luoghi distanti: ciò a spiegare come il commercio interno di cibo possa rafforzare ed espandere spazialmente il nesso acqua-cibo-conflitto”.
Lo studio offre informazioni su come il clima e la disponibilità di acqua possono interagire con il benessere umano e i disordini sociali attraverso la sicurezza alimentare. La ricerca evidenzia anche l’importanza di rafforzare la resilienza delle comunità rurali nei Paesi in via di sviluppo per prevenire l’aumento della tensione sociale.
Roma, 6 apr. (askanews) – Sono 570mila i manifestanti contro la riforma delle pensioni che hanno sfilato in corteo oggi in tutta la Francia. Lo ha annunciato il ministero degli Interni di Parigi. Una mobilitazione, sottolineano i media francesi, in calo: il 28 marzo erano 740.000 le persone scese in piazza per contestare la riforma previdenziale.
Per le strade di Parigi hanno sfilato in 57mila, secondo la prefettura della capitale francese. Fonti del sindacato Cgt, Confederazione generale del lavoro, hanno invece parlato di 400mila persone presenti. Il corteo è stato caratterizzato da fasi di tensioni e disordini. Una signora anziana è stata colpita da un oggetto nel tredicesimo arrondissement di Parigi ed è stata presa in cura dai medici. Una poliziotta della Brav (Brigades de repression des actions violentes motorisees, la brigata mobile della polizia attiva per contenere le proteste) è stata invece trasportata in ospedale dopo aver perso conoscenza, mentre un altro agente è rimasto ferito al volto durante la manifestazioni parigine, sempre secondo la prefettura. Scontri sono avvenuti a Nantes, Nancy e Strasburgo, con diversi arresti da parte della polizia. La manifestazione contro la riforma delle pensioni ha richiamato a Nantes tra le 15mila, secondo la polizia, e le 50mila persone, secondo i sindacati: violenti scontri hanno contrapposto i dimostranti alla polizia. Per oltre tre ore sono avvenuti scontri tra manifestanti che lanciavano oggetti – e provocavano danni – e la polizia: gli agenti, mobilitati in gran numero, hanno reagito sparando gas lacrimogeni. Secondo la prefettura della Loire-Atlantique, 23 persone sono state arrestate a Nantes e nove a Saint-Nazaire, dove la manifestazione ha richiamato tra le 10mila (stima sindacale) e le 7mila (stima polizia) persone. A Nantes, i manifestanti hanno scritto sui muri “gloria alla piazza” e “lunga vita ai netturbini”, hanno appiccato diversi incendi e deturpato cartelloni pubblicitari, una stazione per il noleggio biciclette self-service, una fermata dell’autobus, un semaforo.
Il portico dell’agenzia della Banque de France a Nancy è stato inoltre incendiato a margine del corteo contro la riforma delle pensioni, ha osservato un fotografo della France Presse. I vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere il rogo, durante una manifestazione che ha riunito circa 4mila persone. L’incendio è stato appiccato da un bidone della spazzatura che è stato spinto contro la porta e poi dato alle fiamme. Le strade di Nancy sono state teatro di scontri tra polizia ed elementi radicali come durante i due giorni precedenti di azione contro la riforma delle pensioni. Le forze di sicurezza hanno usato una grande quantità di gas lacrimogeni per cercare di disperdere gli elementi più difficili da controllare, ma gli scontri nel centro della città sono proseguiti intorno alle 18.30. Anche a Strasburgo ci sono stati scontri tra polizia e partecipanti a due cortei, secondo diversi media locali: 12mila manifestanti hanno sfilato per le strade della città alsaziana secondo gli organizzatori, rispetto ai 5.600 di cui hanno parlato le autorità.
Roma, 6 apr. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha assicurato, nei colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron e con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita a Pechino, che intende sentire il leader ucraino Volodymyr Zelensky per promuovere la ripresa di colloqui di pace con la Russia. Lo ha riferito la numero uno dell’esecutivo europeo in una conferenza stampa dopo l’incontro trilaterale. “Ho incoraggiato il presidente Xi a contattare il presidente Zelensky, so dalle mie telefonate che il presidente Zelensky l’ha chiesto, anche pubblicamente, ed è stato interessante sentire che il presidente Xi ha ribadito la sua volontà a parlargli quando le condizioni e il momento lo consentiranno”, ha detto von der Leyen rispondendo a una domanda.
“La posizione della Cina è cruciale per l’Unione europea. Come membro del Consiglio di sicurezza Onu la Cina ha una grande responsabilità e noi ci attendiamo che la Cina svolga questo compito promuovendo una giusta pace che rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha detto ancora la leader dell’esecutivo europeo. Von der Leyen ha anche segnalato di aver “sottolineato nell’incontro che sono fermamente favorevole al piano di pace del presidente Zelensky”, ma ha riferito di aver “accolto favorevolemente alcuni dei principi posti dalla Cina. In particolare in relazione alla sicurezza nucleare e alla diminuzione del rischio nucleare e le affermazioni della Cina sull’inaccettabilità dell’uso delle armi nucleari o delle minacce d’uso delle armi nucleari”. Von der Leyen ha anche detto che nell’Ue si conta “anche sul fatto che la Cina non fornisca alcun aiuto militare alla Russia né direttamente né indirettamente, perché armare l’aggressore sarebbe contro la legge internazionale e danneggerebbe significativamente le nostre relazioni”.
Roma, 6 apr. (askanews) – Un’architettura di sicurezza dell’Europa è impossibile finché l’Ucraina rimarrà occupata. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron in una conferenza stampa congiunta al termine del vertice a Pechino col leader cinese Xi Jinping, secondo quanto riporta il Guardian. Macron ha segnalato che con Xi si è discusso della guerra in Ucraina e si è concordato che le armi nucleari devono essere eslcuse dal conflitto. L’Eliseo ha definito l’incontro “franco e costruttivo”.