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Il Presidente serbo-bosniaco Dodik condannato a un anno di carcere

Il Presidente serbo-bosniaco Dodik condannato a un anno di carcereRoma, 26 feb. (askanews) – Un tribunale bosniaco ha condannato a un anno di carcere il presidente serbo-bosniaco Milorad Dodik, sanzionato anche con sei anni di interdizione dall’attività politica per separatismo.


Come riporta l’Associated Press, Dodik – considerato su posizioni filorusse e vicino alla Serbia – non avrebbe implementato le decisioni dell’inviato internazionale, Christian Schmidt, che in base agli accordi di Dayton ha la facoltà di introdurre cambiamenti legislativi nella Repubblica Serba. È improbabile che Dodik, che ha comunque intenzione di presentare appello, possa finire in carcere anche perché gode del pieno appoggio del presidente serbo Aleksandar Vucic, che potrebbe offrirgli asilo politico a Belgrado – e che ha convocato per oggi una riunione del Consiglio per la Sicurezza nazionale serbo. Dodik, che non era presente alla lettura della sentenza, aveva dichiarato di voler disobbedire a qualsiasi condanna e minacciato “misure radicali”, tra cui l’eventuale secessione della Repubblica Serba e la susseguente annessione alla Serbia.

In Romania la polizia arresta Georgescu, candidato favorito alla presidenza

In Romania la polizia arresta Georgescu, candidato favorito alla presidenzaRoma, 26 feb. (askanews) – Il candidato filorusso e favorito alla vittoria delle elezioni presidenziali in Romania, Calin Georgescu, è stato arrestato dalla polizia per essere interrogato, in relazione al controverso voto annullato lo scorso mese di novembre, da lui vinto.


“Calin Georgescu stava per presentare la sua nuova candidatura per la presidenza. Circa 30 minuti fa, è stato fermato nel traffico per essere interrogato presso l’ufficio del Procuratore generale! Dov’è la democrazia, dove sono i partner che devono difendere la democrazia?”, si legge in un post sull’account Facebook di Georgescu, rilanciato da Politico. Secondo il canale di notizie rumeno Digi24, i procuratori hanno emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti e hanno iniziato a perquisire i locali dei suoi più stretti collaboratori e delle guardie del corpo dello stesso Georgescu.


Il canale di notizie rumeno Antena 3 CNN ha riferito che Georgescu è stato interrogato in relazione al finanziamento della sua campagna elettorale dell’anno scorso. I procuratori sospettano che almeno 27 persone hanno agito contro l’ordine costituzionale della Romania e potrebbero essere considerate responsabili di istigazione pubblica, avvio di un’organizzazione fascista e false dichiarazioni sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale. Nessuno ha però mai nominato direttamente Georgescu o i suoi collaboratori.


Tuttavia, poco dopo la notizia della retata di oggi, Georgescu ha affermato che le perquisizioni erano mirate a bloccare la sua nuova candidatura per la presidenza. La Romania è precipitata nel caos politico alla fine dell’anno scorso quando Georgescu, filo-russo di estrema destra e scettico della Nato, ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali e avrebbe dovuto affrontare la riformista Elena Lasconi al ballottaggio. La Corte costituzionale ha annullato il voto a seguito di una presunta operazione russa per influenzare il risultato.


Le nuove elezioni sono programmate per il 4 maggio, con un ballottaggio previsto due settimane dopo, il 18 dello stesso mese.

Kristersson: per contenere i migranti cooperare con i Paesi terzi

Kristersson: per contenere i migranti cooperare con i Paesi terziRoma, 26 feb. (askanews) – Per contenere i flussi migratori, va aumentata la cooperazione con i paesi terzi, per questo la Svezia sostiene il Processo di Roma. Lo ha detto il primo ministro svedese Ulf Kristersson in dichiarazioni alla stampa congiunte con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.


“Sia l’Italia che la Svezia conoscono molto bene le conseguenze negative di questi enormi flussi d’immigrazione”, ha detto Kristersson, rivolgendosi alla presidente del Consiglio erroneamente col nome “Giulia”. Per questo, “dobbiamo cambiare le nostre politiche a livello nazionale e agire fermamente per l’Europa in questo campo”. In Svezia, ha detto ancora Kristersson, “vediamo già dei cambiamenti”, perché “l’anno scorso la Svezia aveva il numero più basso di richiedenti asilo dal 1999. Il patto d’immigrazione e asilo che è stato adottato è il primo passo nella direzione giusta” Per il capo del governo di Stoccolma, “per conservare la libertà senza confini in Europa dobbiamo assicurare i nostri confini esterni”. Quindi, ha detto ancora “dobbiamo aumentare la cooperazione con paesi terzi, questa è una priorità sulla nostra agenda”. In questo senso, “diamo il nostro sostegno per rispondere alle vostre esigenze”.

Tajani: soldati italiani in Ucraina solo in area neutrale, sotto l’Onu

Tajani: soldati italiani in Ucraina solo in area neutrale, sotto l’OnuRoma, 26 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto oggi di essere “scettico” sull’invio di soldati italiani in missione di pace in Ucraina. “Non credo sia la soluzione migliore quella di inviare militari della Nato e militari dell’Unione Europea a garantire una fascia di sicurezza neutrale tra Ucraina e Russia”, ha precisato in un intervento a a Mattino Cinque, su Canale 5. “Se si deve creare una zona neutrale, devono esserci soldati sotto mandato Onu, non della Nato, dell’Unione europea o in generale dell’Occidente”, ha sottolineato, perché altrimenti potrebbero essere percepiti come nemici della Russia.


Secondo Tajani, “la soluzione sarebbe avere un’azione delle Nazioni Unite che decida attraverso il Consiglio di sicurezza, con l’impegno quindi anche della Cina e della Russia, di avere una zona cuscinetto, dove potrebbero anche esserci, in quel caso, militari italiani”, come parte di “una missione delle Nazioni Unite, non una missione dell’Occidente che si schiera contro la Russia”, ha insistito Tajani.

”Trump Gaza number one”: il presidente Usa posta un video AI sulla Riviera

”Trump Gaza number one”: il presidente Usa posta un video AI sulla RivieraRoma, 26 feb. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condiviso sul social Truth un video musicale generato dall’intelligenza artificiale che mostra quella che si suppone sia la sua visione della Striscia di Gaza ricostruita dagli Stati Uniti come la nuova Riviera del Medio Oriente.


La clip raffigura una Striscia costiera futuristica fiancheggiata da lunghi viali, grattacieli e spiagge scintillanti. Le immagini mostrano anche alcuni strani dettagli, come danzatrici del ventre barbute, un bambino che stringe un palloncino dorato a forma di volto di Trump e un’enorme statua dorata dello stesso presidente degli Stati Uniti. Le persone ballano mentre piovono banconote da un dollaro; intanto, un sosia di Elon Musk gusta un piatto locale, crogiolandosi nello spettacolo. Lo stesso Trump viene visto ballare con una donna vestita in modo succinto e alla fine oziare su una sdraio con al fianco il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a bordo di una piscina in uno dei suoi hotel, decorato con le grandi parole dorate “Trump Gaza”.


Le immagini sono accompagnate da un testo musicale, che recita: “Niente più tunnel, niente più paura, la Trump Gaza è finalmente qui. La Trump Gaza splende luminosa, un futuro dorato, una luce nuova di zecca. Banchetti e balli, l’affare è fatto. Trump Gaza number one”.

Ucraina, raggiunto accordo con Usa sulle terre rare

Ucraina, raggiunto accordo con Usa sulle terre rareRoma, 26 feb. (askanews) – L’Ucraina ha accettato i termini dell’accordo sulle terre rare proposto dagli Stati Uniti che non include alcuna clausola sfavorevole per Kiev, e il presidente Volodymyr Zelensky potrebbe firmarlo già venerdì durante la sua visita a Washington: lo ha confermato un alto funzionario ucraino.


In base all’accordo, gli Stati Uniti svilupperebbero congiuntamente con l’Ucraina le ricchezze minerarie del Paese e i relativi ricavi confluirebbero in un fondo di nuova creazione che potrebbe essere “congiunto con l’Ucraina e gli Stati Uniti”, ha detto la fonte ad Afp, a condizione di anonimato. “I funzionari governativi stanno definendo i dettagli. (…) Stiamo programmando una visita a Washington venerdì per firmare l’accordo”, ha affermato. Secondo l’alto funzionario, gli americani “hanno eliminato tutte le clausole che non andavano a genio” a Kiev, “in particolare i 500 miliardi di dollari” che i minerali avrebbero dovuto apportare agli Stati Uniti. L’Ucraina aveva chiesto a Washington garanzie di sicurezza come parte dell’accordo.


Secondo la fonte ucraina, i termini dell’accordo includono un riferimento alla “sicurezza”, ma non menzionano esplicitamente il ruolo degli Stati Uniti. “Si tratta di una clausola generale che afferma che l’America investirà in un’Ucraina sovrana, stabile e prospera, che lavora per una pace duratura e che l’America sostiene gli sforzi per garantire la sicurezza”, ha precisato la fonte.Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto un accordo sulle terre rare con l’Ucraina per compensare Washington per gli aiuti militari e finanziari già forniti, e la sua amministrazione ha aumentato la pressione sul leader ucraino Volodymyr Zelensky per la firma del documento. Il presidente ucraino aveva respinto una versione iniziale dell’accordo, sostenendo che non soddisfaceva gli interessi del suo Paese: “l’Ucraina non è in vendita”, aveva spiegato Zelensky. Senza confermare direttamente l’accordo, ieri Trump ha detto che in cambio dell’intesa l’Ucraina avrebbe ottenuto “il diritto di continuare a combattere”. “Sono molto coraggiosi”, ha spiegato ai giornalisti, ma “senza gli Stati Uniti, i loro soldi e il loro equipaggiamento militare, questa guerra sarebbe finita in un lasso di tempo molto breve”.


Alla domanda se le forniture di equipaggiamento e munizioni statunitensi all’Ucraina sarebbero continuate, il presidente Usa ha quindi commentato: “Forse finché non avremo un accordo con la Russia… Dobbiamo avere un accordo, altrimenti continuerà”. Ci sarebbe bisogno di “una qualche forma di mantenimento della pace” in Ucraina dopo qualsiasi accordo di pace, ha aggiunto Trump, ma dovrebbe essere “accettabile per tutti”.

Ucraina, le terre rare: cosa sono e perché fanno gola a Trump

Ucraina, le terre rare: cosa sono e perché fanno gola a TrumpRoma, 26 feb. (askanews) – I minerali delle cosiddette terre rare sono metalli e altre materie prime necessarie per la produzione di prodotti ad alta tecnologia, in particolare quelli associati alla transizione energetica verde, ma anche all’elettronica di consumo, a infrastrutture di intelligenza artificiale e armi.


La corsa per affrontare la crisi climatica e abbandonare i combustibili fossili ha innescato una vera e propria caccia ai minerali di transizione energetica come cobalto, rame, litio e nichel, utili per l’elettrificazione dei trasporti e la costruzione di turbine eoliche. Gli stessi minerali, assieme ad altri, vengono utilizzati anche per la fabbricazione di telefoni cellulari, data center di intelligenza artificiale e armamenti come i caccia F-35, rendendoli molto richiesti. Con la trasformazione dell’economia e della tecnologia mondiale, il valore di questi minerali è salito alle stelle e la competizione geopolitica per accedervi è in aumento. Nel 2023, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha stimato che il mercato dei minerali per la transizione energetica aveva raggiunto 320 miliardi di sterline nell’anno precedente, il doppio del suo valore cinque anni prima. E se i paesi implementeranno pienamente i loro impegni per l’energia pulita e il clima, si prevede che la domanda raddoppierà entro il 2030 e triplicherà entro il 2040, secondo la stessa Agenzia internazionale per l’Energia.


ELEMENTI DELLE TERRE RARE: COSA SONO Gli elementi delle terre rare (REE) sono un sottoinsieme di 17 minerali critici che sono variamente indispensabili per telefoni cellulari, veicoli elettrici, sistemi di guida missilistica e altre applicazioni elettroniche, industriali ed energetiche. Nonostante il loro nome, la maggior parte degli elementi delle terre rare non sono particolarmente ‘rare’, ma la loro estrazione e raffinazione sono esgtremamente difficili e altamente distruttive per l’ambiente. Ciò significa che la produzione è concentrata in pochissimi luoghi del mondo. Il principale produttore è la Cina. Grandi quantità di questi minerali si trovano anche in Ucraina e in Russia.


In particolare, di questi sottoinsiemi di terre rare fanno parte l’europio, utilizzato nelle barre di controllo delle centrali nucleari; il disprosio, il gandolinio e il praseodimio, utilizzati nei magneti dei comuni telefoni cellulari; il gadolinio, l’olmio e l’itterbio, utilizzati tra le altre cose nei laser. L’ELENCO STATUNITENSE DEI MINERALI CRITICI


Nel 2022, l’US Geological Survey (USGS) ha pubblicato un elenco di 50 minerali, dall’alluminio allo zirconio, che considerava “svolgere un ruolo significativo per sicurezza nazionale, economia, sviluppo delle energie rinnovabili e infrastrutture”. Tra gli elemtni inclusi, figurano l’arsenico, per i semiconduttori; il berillio, utilizzato come agente di lega nell’industria aerospaziale e della difesa; il cobalto, il litio e la grafite, fondamentali per la produzione di batterie; l’indio, che fa sì che gli schermi rispondano al tocco di un dito; e il tellurio, utilizzato per la generazione di energia solare. L’Energy Act degli Stati Uniti stabilisce tra l’altro che l’elenco statunitense deve essere aggiornato ogni tre anni, il che significa che quest’anno sarà sottoposto a revisione. QUALI MINERALI ESSENZIALI HA L’UCRAINA Un articolo del 2022 della presidente dell’Associazione dei geologi ucraini, Hanna Liventseva, affermava che il suo paese conteneva circa il 5% delle risorse minerarie mondiali, nonostante coprisse solo lo 0,4% della superficie del globo, grazie a una geologia complessa che comprende tutti e tre i componenti principali della crosta terrestre. Secondo i dati dell’Ucraina stessa, citati da Reuters, il paese ha depositi di 22 dei 34 minerali identificati come critici dall’Unione europea, tra cui terre rare come lantano, cerio, neodimio, erbio e ittrio. Prima dello scoppio della guerra con la Russia, l’Ucraina era un fornitore chiave di titanio, producendo circa il 7% della produzione globale nel 2019, secondo una ricerca della Commissione europea. Ha anche rivendicato 500.000 tonnellate di riserve di litio e un quinto della grafite mondiale, un componente cruciale delle centrali nucleari. LE RISERVE UCRAINE NEI TERRITORI OCCUPATI DA MOSCA Con la Russia che controlla circa un quinto del territorio ucraino, gran parte delle riserve di Kiev sono andate perdute. Secondo le stime dei think tank ucraini, fino al 40% delle risorse metalliche dell’Ucraina sono sotto occupazione. Le truppe russe occupano anche almeno due dei depositi di litio dell’Ucraina, uno a Donetsk e un altro a Zaporizhzhia. Mosca ha proposto all’amministrazione Trump lo sfruttamento congiunto di questi minerali. La Federazione ha riserve di terre rare, ma non le tecnologie avanzate per estrarle a livello industriale e neppure i mercati su cui piazzarle. LE AMBIZIONI DI TRUMP…E LA CINA C’è una grande ragione per cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è così desideroso di mettere le mani sui minerali essenziali dell’Ucraina: la Cina. Più che mai, la superpotenza asiatica può essere considerata la fabbrica di terre rare del mondo. Trovare un canale alternativo, ovunque nel globo, per l’estrazione e la lavorazione dei minerali essenziali dal terreno, rimane dunque per gli Stati Uniti un punto irrinunciabile nella catena di approvvigionamento. Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia, la quota di raffinazione della Cina è di circa il 35% per il nichel, del 50-70% per litio e cobalto e quasi del 90% per le terre rare. Il suo predominio in quest’ultimo settore, in particolare, è schiacciante. Secondo i dati USGS, nel 2024 la Cina rappresentava infatti quasi la metà delle riserve mondiali di terre rare.

Giudice dà a Trump un giorno per ripristinare aiuti esteri USAID

Giudice dà a Trump un giorno per ripristinare aiuti esteri USAIDMilano, 26 feb. (askanews) – Un giudice federale ha ordinato all’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ripristinare i pagamenti alle organizzazioni non profit che hanno ricevuto fondi dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) entro la mezzanotte del 26 febbraio. Lo riportano il Washington Post ed ABC News.


“Oltre 10 giorni di ritardi hanno causato danni ad alcune delle comunità più povere e malate del mondo. Le persone con HIV hanno perso l’accesso a medicinali salvavita. Quelli nelle aree colpite dalla carestia del Sudan e di altri paesi sono senza cibo”, scrive WP. La decisione è stata presa da Loren AliKhan della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto di Columbia , nominato sotto la presidenza di Joe Biden. In precedenza, il 13 febbraio, aveva emesso un’ordinanza restrittiva temporanea chiedendo lo sblocco dei finanziamenti dell’USAID.


AliKhan ha concordato nella sua decisione che il governo “potrebbe oltrepassare un limite costituzionale” e ha osservato che il 25 febbraio le organizzazioni querelanti nel caso hanno fornito prove del fatto che il governo degli Stati Uniti non ha ancora ripreso i pagamenti. AliKhan ha affermato che le organizzazioni non profit hanno mostrato una “montagna di prove” che “anche la minaccia di un congelamento dei finanziamenti è sufficiente a gettare innumerevoli organizzazioni nel caos più totale”.


Tra gli altri gli operatori di CFK Africa, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che si dedica all’emancipazione dei giovani negli insediamenti informali in tutto il Kenya attraverso programmi di salute pubblica e di leadership giovanile, hanno segnalato gravi ripercussioni sulle comunità in cui operano a seguito dell’improvviso ritiro del sostegno da parte dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID).

Trump: Zelensky venerdì a Washington DC? “Per me va bene”

Trump: Zelensky venerdì a Washington DC? “Per me va bene”Milano, 26 feb. (askanews) – “Ho sentito che verrà venerdì, ovviamente non mi dispiacerebbe se volesse”. Lo ha detto secondo il pool della Casa bianca il presidente Usa Donald Trump in merito alla possibilità di una visita a Washington DC per Volodymyr Zelensky. “Per me va bene” ha detto. “Zelensky vorrebbe firmare un accordo minerario con me”, ha detto Trump ai giornalisti, aggiungendo che “in Ucraina è necessaria una sorta di forza di mantenimento della pace”, che sia “accettabile da tutti”.


Secondo quanto riferito da una fonte ucraina alla CNN, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi ha in programma di recarsi a Washington questo fine settimana. Secondo la fonte, la Casa Bianca ha suggerito venerdì come data per l’incontro.


Martedì Fox News ha riferito che Zelensky si sarebbe recato a Washington questo venerdì per un incontro con Trump, in seguito alle indiscrezioni secondo cui Kiev avrebbe accettato di firmare la versione rivista dell’accordo sui minerali essenziali e sulle terre rare. Lo stesso giorno la Casa Bianca – secondo Ap – ha affermato che i suoi funzionari “determineranno” quali organi di informazione potranno regolarmente seguire da vicino il presidente Donald Trump in una netta rottura con un secolo di tradizione, quando un gruppo di organizzazioni giornalistiche scelte in modo indipendente vanno dove va il capo dell’esecutivo.

Trump: Zelensky venerdì a Washington DC? “Per me va bene”

Trump: Zelensky venerdì a Washington DC? “Per me va bene”Milano, 26 feb. (askanews) – “Ho sentito che verrà venerdì, ovviamente non mi dispiacerebbe se volesse”. Lo ha detto secondo il pool della Casa bianca il presidente Usa Donald Trump in merito alla possibilità di una visita a Washington DC per Volodymyr Zelensky. “Per me va bene” ha detto. “Zelensky vorrebbe firmare un accordo minerario con me”, ha detto Trump ai giornalisti, aggiungendo che “in Ucraina è necessaria una sorta di forza di mantenimento della pace”, che sia “accettabile da tutti”.


Secondo quanto riferito da una fonte ucraina alla CNN, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi ha in programma di recarsi a Washington questo fine settimana. Secondo la fonte, la Casa Bianca ha suggerito venerdì come data per l’incontro.


Martedì Fox News ha riferito che Zelensky si sarebbe recato a Washington questo venerdì per un incontro con Trump, in seguito alle indiscrezioni secondo cui Kiev avrebbe accettato di firmare la versione rivista dell’accordo sui minerali essenziali e sulle terre rare. Lo stesso giorno la Casa Bianca – secondo Ap – ha affermato che i suoi funzionari “determineranno” quali organi di informazione potranno regolarmente seguire da vicino il presidente Donald Trump in una netta rottura con un secolo di tradizione, quando un gruppo di organizzazioni giornalistiche scelte in modo indipendente vanno dove va il capo dell’esecutivo.