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Missili russi colpiscono la città di Zelensky, massici attacchi di droni sulle città ucraine

Missili russi colpiscono la città di Zelensky, massici attacchi di droni sulle città ucraineRoma, 8 set. (askanews) – Massicci attacchi russi con missili e droni sulle città ucraine.

Un attacco missilistico russo ha ucciso una persona e ne ha ferite altre nove a Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: lo ha reso noto il governatore regionale. Oleh Lysak ha detto su Telegram che il missile ha colpito questa mattina un edificio amministrativo nella città meridionale dell’Ucraina. La vittima sarebbe un agente di polizia. L’aeronautica ucraina ha abbattuto 16 dei 20 droni lanciati dalla Russia durante la notte nelle regioni di Odessa e Mykolaiv: lo hanno riferito oggi funzionari regionali e militari.

Il Comando militare per il Sud ha precisato che 14 droni sono stati abbattuti sulla regione di Odessa e altri due sulla regione di Mykolaiv, secondo l’agenzia Reuters ripresa dal Guardian. I droni sarebbero stati lanciati dalla Russia e dalla Crimea; un edificio non residenziale è stato danneggiato dai detriti di un velivolo senza pilota, senza provocare vittime.

Funzionari regionali hanno affermato che la Russia ha attaccato con missili anche la regione sud-orientale di Zaporizhzhia e la regione nord-orientale di Sumy, ferendo diverse persone.

La storia delle Olimpiadi raccontata in tre monete

La storia delle Olimpiadi raccontata in tre moneteRoma, 8 set. (askanews) – Le monete della Collezione Numismatica 2023 emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, celebrano “La Storia delle Olimpiadi in Italia”. La nuova serie, ispirata ai valori dello sport, debutta in vista dell’appuntamento sportivo mondiale dedicato ai Giochi Olimpici e alle Paralimpiadi Invernali Milano Cortina 2026.

Tre speciali monete in oro, dal valore nominale di 20 euro, in versione proof con una tiratura di 1.000 pezzi, dedicate alle edizioni delle Olimpiadi di Cortina 1956, Roma 1960 e Torino 2006. È disponibile anche un set completo delle tre monete in una tiratura di 500 pezzi. Cortina 1956 La moneta dedicata alle Olimpiadi di Cortina d’Ampezzo del 1956 è opera dell’artista incisore della Zecca dello Stato, Silvia Petrassi. Sul dritto il logo ufficiale della VII edizione dei Giochi olimpici invernali. Nel giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”; in basso, la firma dell’autore “PETRASSI”. Sul rovescio, al centro della composizione, raffigurazione della torcia Olimpica delle Olimpiadi Invernali del 1956 in evidenza sulle montagne di Cortina d’Ampezzo. Nel giro, la scritta “CORTINA D’AMPEZZO 1956 – OLYMPIC HERITAGE”; a destra, il valore “20 EURO”; a sinistra, rispettivamente in alto e in basso, “2023”, anno di emissione della moneta, e “R”, identificativo della Zecca di Roma.

Roma 1960 La moneta dedicata alle Olimpiadi di Roma del 1960 è opera dell’artista incisore della Zecca dello Stato, Valerio De Seta. Sul dritto, la raffigurazione del logo ufficiale dei Giochi della XVII Olimpiade. Nel giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”. Sul rovescio, al centro della composizione, raffigurazione della torcia Olimpica delle Olimpiadi del 1960 in evidenza sul Colosseo. Nel giro, la scritta “ROME 1960 – OLYMPIC HERITAGE”; in alto, il valore “20 EURO” e “2023”, anno di emissione della moneta; in basso, a sinistra, “R”, identificativo della Zecca di Roma; a destra, firma dell’autore “V. DE SETA”. Torino 2006 La moneta dedicata a Torino 2006, opera dell’artista incisore della Zecca dello Stato Silvia Petrassi, mostra sul dritto la raffigurazione del logo ufficiale della XX edizione dei Giochi olimpici invernali. Nel giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”; in esergo, la firma dell’autore “PETRASSI”. Sul rovescio, al centro della composizione, raffigurazione della torcia Olimpica delle Olimpiadi del 2006 in evidenza sulla Mole Antonelliana contornata dal profilo montuoso stilizzato della città di Torino. Nel giro, la scritta “TORINO 2006 – OLYMPIC HERITAGE”; a sinistra, rispettivamente in alto e in basso, il valore “20 EURO” e “2023”, anno di emissione della moneta; a destra, “R”, identificativo della Zecca di Roma.

Macron: alle Olimpiadi è ovvio: nessuna bandiera russa

Macron: alle Olimpiadi è ovvio: nessuna bandiera russaRoma, 7 set. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che la bandiera russa non potrà partecipare alle Olimpiadi di Parigi del prossimo anno a causa dei crimini di guerra commessi dal regime di Vladimir Putin in Ucraina.

Alla Russia non è stato permesso di esporre la propria bandiera alle Olimpiadi dai Giochi di Rio de Janeiro del 2016 per questioni legate al doping. In un’intervista al quotidiano L’Equipe pubblicata oggi, Macron ha detto che a causa della guerra in Ucraina la bandierà russa non potrà sventolare ai giochi. La Russia, come paese, ha detto, non ha posto ai giochi in un momento in cui ha commesso crimini di guerra e deportato bambini.

“Ovviamente non può esserci una bandiera russa ai Giochi di Parigi, penso che ci sia consenso su questo”. Alla domanda se sia favorevole alla presenza di atleti russi, Macron ha affermato che la questione “non dovrebbe essere politicizzata”. Ha aggiunto: “Voglio che il mondo olimpico prenda una decisione consapevole e ho piena fiducia nel presidente del CIO Thomas Bach”.

La vera questione che il mondo olimpico dovrà decidere è quale posto dare a questi atleti russi, che a volte si sono preparati per tutta la vita e potrebbero anche essere vittime di questo regime. Alcuni potrebbero contrastarlo, anche nelle loro dichiarazioni pubbliche. Il CIO ha incoraggiato gli organi di governo degli sport individuali a consentire a russi e bielorussi di competere come “atleti neutrali” senza simboli o bandiere nazionali negli eventi di qualificazione olimpica.

La Francia potrebbe rifiutarsi di rilasciare visti ad atleti, allenatori e funzionari russi, come hanno fatto alcuni paesi europei per gli eventi sportivi che hanno ospitato dall’inizio dell’invasione.

Biden, Lanciato spot su visita a Kiev prima del summit del G20

Biden, Lanciato spot su visita a Kiev prima del summit del G20New York, 7 set. (askanews) – La campagna per la rielezione del presidente americano Joe Biden ha pubblicato un nuovo spot pubblicitario che mette in risalto la sua leadership sulla scena globale nel mezzo della guerra in Ucraina. Le immagini mostrano la visita di Biden al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, in febbraio, mentre imperversa la guerra con la Russia.

“E’ la prima volta nella storia moderna… che un presidente americano entra in una zona di guerra non controllata dagli Stati Uniti”, si sente nello spot, che verrà trasmesso domenica durante il programma “60 Minutes” della CBS negli stati teatro della battaglia elettorale del presidente:, Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Nord Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. L’annuncio che include foto e video della storica visita di Biden è stato lanciato in rete oggi, mentre il presidente americano è in viaggio per il summit del G20 in India. Intanto oggi un sondaggio della CNN ha rilevato che il gradimento presidenziale è sceso al 39%, il livello più basso del 2023.

Cosa pensa davvero l’intelligence Usa della controffensiva ucraina

Cosa pensa davvero l’intelligence Usa della controffensiva ucrainaMilano, 7 set. (askanews) – La probabilità che le forze armate ucraine sfondino le difese russe entro la fine dell’anno è del 40-50%. Allo stesso tempo, la quantità limitata di munizioni e il peggioramento del tempo renderanno il compito “molto difficile”. Lo ha detto Trent Maul, direttore dell’analisi per la Defense Intelligence Agency americana (Dia), all’Economist. “Se avessimo avuto questa conversazione due settimane fa, sarei stato un po più pessimista”, dice Trent Maul. “La loro svolta su quella seconda cintura difensiva… è in realtà piuttosto considerevole”, aggiunge.

Maul nota che “Sergei Surovikin, il generale russo che costruì le linee difensive, e Evgeny Prigozhin, i cui mercenari del Gruppo Wagner hanno ottenuto i guadagni più tangibili della Russia nell’ultimo anno, sono entrambi fuori dal campo di battaglia: il primo licenziato e il secondo morto in un incidente aereo”, scrive “The Economist”. “Maul, scegliendo con cura le parole, afferma che i recenti successi dell’Ucraina sono ‘significativi’ e danno alle sue forze una ‘possibilità realistica’ – in termini di intelligence una probabilità del 40-50% – di rompere le restanti linee russe entro la fine dell’anno. Ma avverte che le munizioni limitate e il peggioramento del tempo renderanno tutto questo ‘molto difficile’”, aggiunge.

Unesco: limite di età per uso intelligenza artificiale nelle scuole

Unesco: limite di età per uso intelligenza artificiale nelle scuoleRoma, 7 set. (askanews) – L’UNESCO ha invitato i governi a “regolamentare rapidamente” l’uso di strumenti di intelligenza artificiale come il chatbot virale ChatGPT nelle aule scolastiche, anche limitandone l’uso ai bambini più grandi. In una guida che sarà resa pubblica giovedì, le Nazioni Unite ritengono che le autorità pubbliche non siano pronte a gestire le questioni etiche legate all’integrazione dei programmi di intelligenza artificiale nelle scuole.

Sostituire gli insegnanti con tali programmi potrebbe compromettere il benessere emotivo dei bambini e lasciarli vulnerabili alla manipolazione, avverte l’organizzazione con sede a Parigi. Secondo il direttore generale dell’UNESCO, la francese Audrey Azoulay, citata in un comunicato stampa, “l’intelligenza artificiale generativa può essere una straordinaria opportunità per lo sviluppo umano, ma può anche essere fonte di danni e danni”. “Non può essere integrato nell’istruzione senza l’impegno pubblico e forti garanzie e normative governative”, ha aggiunto. I programmi di IA generativa accessibili al grande pubblico si sono moltiplicati dalla fine del 2022, quando ChatGPT, creata dalla start-up californiana OpenAI, ha dimostrato la sua capacità di generare saggi, poesie e conversazioni coerenti a partire da domande concise. Questa crescita ha anche fatto temere nuove forme di plagio o di imbroglio all’interno delle scuole e delle università, senza però ridurre l’attrattiva di un mercato dell’istruzione considerato potenzialmente molto redditizio. La raccomandazione dell’UNESCO afferma che gli strumenti di intelligenza artificiale hanno il potenziale per aiutare i bambini con bisogni educativi specifici, ad esempio generando sottotitoli, a condizione che insegnanti, utenti e ricercatori aiutino a progettarli e che i governi ne regolino l’uso.

La guida non raccomanda però un’età minima per gli scolari, ma sottolinea che ChatGPT non può, secondo le sue stesse condizioni, essere utilizzata da chi ha meno di 13 anni. Secondo il rapporto, molti commentatori sostengono di aumentare il limite a 16.

La Germania e il passato di emigrazione che non ti aspetti

La Germania e il passato di emigrazione che non ti aspettiBrema (Germania), 7 set. (askanews) – Difficile oggi immaginare la Germania come un Paese-punto di partenza di flussi migratori. Ma è stato proprio così in passato. E i tedeschi non lo dimenticano. A Brema, città anseatica che nei suoi mille anni di storia fu anche sede dell’armatore tedesco Norddeutscher Lloyd – ovvero il creatore di transatlantici all’avanguardia che arrivarono a compiere la traversata dell’oceano in meno di 5 giorni all’inizio degli anni 30 – rimangono molti segni di un passato che racconta quando noi europei eravamo migranti. Uomini, donne e bambini, spesso con valigie di cartone e muniti solo della speranza di raggiungere il Nuovo Mondo dove conoscere la vera fortuna.

Enormi e velocissime navi come l’Europa e la Brema uscirono dai cantieri Norddeutscher Lloyd, imbarcazioni che più volte vinsero il nastro azzurro per la velocità di navigazione. I passeggeri si registravano dove oggi sorge un hotel, il Courtyard by Marriott Bremen, ma che all’epoca era il quartier generale dell’armatore e che ha mantenuto vivo il ricordo del passato di quel palazzo sontuoso (esponendo poster e materiali originali d’epoca), passaggio d’obbligo per depositare i propri dati e partire per le Americhe. Secondo lo “Yearbook of Immigration Statistics 2015” americano i flussi dalla Germania cominciarono ben prima di quelli dall’Italia: 976.072 individui nel decennio 1849-1859 (34,68% del totale di 2.814.554 immigrati), mentre tra il 1879 e 1889 arrivarono a 1.445.181 persone (sempre dai porti tedeschi, ovvero il 27,53% del totale di 5.248.568, di cui poco meno di 268 mila dall’Italia). E come scriveva la data journalist Talia Bronstein in merito alle polemiche sorte nel 2017 dopo il divieto temporaneo di Trump all’immigrazione da sette nazioni a maggioranza musulmana: “Indipendentemente dalle mosse politiche future, quasi 200 anni di immigrazione suggeriscono che nessun leader o atto legislativo è in grado di fermare il diversificato flusso di immigrati verso gli Stati Uniti”.

Ma non è stata solo l’America – aspetto ancor più sorprendente dell’emigrazione dalla Germania – una destinazione. Anche l’Italia. Come è ad esempio scritto in “Napoli Cosmopolita” di Dieter Richter (Electa Napoli) nella prima metà dell’Ottocento “il cosiddetto ‘walz’ ovvero l’obbligo di girovagare durante il periodo dell’apprendistato, faceva parte del tirocinio di ogni garzone, artigiano tedesco secondo quanto stabiliva l’ordinamento delle corporazioni. E il Golfo di Napoli per i giovani artigiani girovaghi era tanto affascinante quanto lo era per i viaggiatori del Grand tour”. E poi ancora partirono in molti, dal porto di Brema e poi da quello della città balneare di Bremerhaven, a 70 chilometri di distanza. Provenivano da Oldenburg, Sassonia, Austria-Ungheria e Russia, in fuga dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni o dalla mancanza di prospettive: in un commovente viaggio storico dal molo di Bremerhaven verso la stazione di emigrazione Ellis Island fino alla vita da immigrato nella New York del XIX e XX secolo.

Racconta anche questo il pluripremiato Centro tedesco dell’emigrazione a Bremerhaven, più di un semplice museo: dalla sua apertura nel 2005 si è trasformato in un’istituzione di importanza nazionale che offre ai visitatori l’esperienza di cosa significhi essere un migrante. Oltre ad essere un luogo di incontro e di ricerca applicata sulla migrazione. Con una funzione educativa sia per le classi di studenti, sia per gli adulti che lo visitano, tedeschi e non. (Di Cristina Giuliano)

Germania, produzione industriale luglio -0,8% su base mensile

Germania, produzione industriale luglio -0,8% su base mensileRoma, 7 set. (askanews) – Secondo i dati provvisori forniti dall’Ufficio federale di statistica (Destatis), nel luglio 2023 la produzione industriale in termini reali (aggiustata per i prezzi) è scesa dello 0,8% mese su mese dopo l’adeguamento stagionale e di calendario.

Il meno volatile confronto su tre mesi ha mostrato che nel periodo maggio-luglio 2023 la produzione è stata inferiore dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Dopo la revisione dei dati provvisori, la produzione di giugno 2023 è diminuita dell’1,4% rispetto al mese precedente (dato provvisorio: -1,5%). Nel luglio 2023, la produzione nell’industria, esclusa l’energia e l’edilizia, è diminuita dell’1,8% rispetto a giugno 2023 dopo l’adeguamento stagionale e di calendario. La produzione di beni d’investimento è diminuita del 2,9%, la produzione di beni di consumo è diminuita dell’1,0% e la produzione di beni intermedi è diminuita dello 0,7%. Al di fuori dell’industria, la produzione di energia nel luglio 2023 è aumentata del 2,2% e quella nel settore edile è aumentata del 2,6%.

Rispetto a luglio 2022, la produzione industriale è scesa del 2,1% nel luglio 2023 dopo l’adeguamento per gli effetti di calendario. Nello stesso periodo, la produzione nell’industria in senso stretto e nell’edilizia è diminuita dell’1,3%. A luglio 2023 la produzione nei settori industriali ad alta intensità energetica è diminuita dello 0,6% rispetto a giugno 2023. Rispetto a luglio 2022, nel luglio 2023 la produzione dei rami industriali ad alta intensità energetica è diminuita dell’11,4%.

Draghi all’Economist: no a un ritorno a vecchie regole di bilancio

Draghi all’Economist: no a un ritorno a vecchie regole di bilancioRoma, 6 set. (askanews) – L’Europa deve cambiare per affrontare le nuove sfide condivise e tornare a vecchie regole, come il Patto di stabilità, sarebbe la “scelta peggiore”, mentre è necessario “creare un’unione più stretta”. L’ha affermato l’ex presidente del consiglio Mario Draghi in un intervento pubblicato oggi dall’Economist.

“Le strategie che hanno garantito la prosperità e la sicurezza dell’Europa in passato – la dipendenza dall’America per la sicurezza, dalla Cina per le esportazioni e dalla Russia per l’energia – sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili. In questo nuovo mondo, la paralisi è chiaramente insostenibile per i cittadini, mentre l’opzione radicale di uscire dall’Ue ha prodotto risultati decisamente contrastanti. Creare un’unione più stretta si rivelerà, in ultima analisi, l’unico modo per garantire la sicurezza e la prosperità tanto agognate dai cittadini europei”, ha scritto Draghi. Draghi auspica un’”unione fiscale” nella zona euro, le cui prospettive stanno paradossalmente migliorando perché “la natura della necessaria integrazione fiscale sta cambiando”. Il combinato disposto della politica della Bce che dal 2012 “ha sviluppato strumenti politici per contenere le divergenze ingiustificate tra i costi di finanziamento dei paesi più forti e quelli più deboli, e ha mostrato la propria volontà di utilizzarli” e il fatto che “l’Europa non si trova più ad affrontare crisi causate principalmente da politiche inadeguate in determinati paesi” ma “shock comuni e importati come la pandemia, la crisi energetica e la guerra in Ucraina”, troppo grandi perché possano essere gestiti da singoli paesi, fanno sì che ci sia meno opposizione anche da parte dei paesi forti ad “affrontarli attraverso un’azione fiscale comune”.

L’Europa – continua Draghi – “deve ora affrontare una serie di sfide sovranazionali che richiederanno ingenti investimenti in un breve lasso di tempo, compresa la difesa, la transizione verde e la digitalizzazione”. E al momento “non ha né una strategia federale per finanziarli, né le politiche nazionali possono assumerne il ruolo, poiché le norme europee in materia fiscale e sugli aiuti di Stato limitano la capacità dei paesi di agire in modo indipendente”. L’inerzia, però, pone il “serio rischio” che “l’Europa non raggiunga i suoi obiettivi climatici, non riesca a fornire la sicurezza richiesta dai suoi cittadini e perda la sua base industriale a favore di regioni che si impongono meno vincoli”. Proprio per questo – afferma l’ex premier ed ex presidente della Bce – “ritornare passivamente alle vecchie regole fiscali – sospese durante la pandemia – sarebbe il peggior risultato possibile”.

In questo senso l’invito è a “ridefinire il quadro fiscale e il processo decisionale dell’Ue per renderli commisurati alle nostre sfide condivise”. La Commissione europea ha presentato – dice ancora Draghi – “una proposta per nuove regole fiscali mentre, con l’ulteriore allargamento dell’Ue sul tavolo, è il momento giusto per prendere in considerazione tali cambiamenti”.

Usa, Sale a 54,5 punti Ism servizi a agosto, sopra le stime

Usa, Sale a 54,5 punti Ism servizi a agosto, sopra le stimeNew York, 6 set. (askanews) – L’attività economica nel settore servizi è rimasta in espansione negli Stati Uniti, a agosto, facendo registrare un dato superiore alle attese; solo a dicembre era stata in contrazione, interrompendo una serie di 30 mesi consecutivi di crescita. L’Ism servizi, l’indice – redatto dall’Institute for Supply Management – che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, è salito da 52,7 punti a 54,5, contro attese per un dato a 52,5 punti. Da segnalare che un valore al di sopra dei 50 punti indica una fase di espansione della congiuntura.

Guardando alle singole componenti, quella sull’andamento aziendale è salita da 57,1 a 57,3, quella sull’occupazione è salita da 50,7 a 54,7. La componente relativa ai nuovi ordini è aumentata da 55 a 57,5; infine, l’indice sui prezzi è salito da 56,8 a 58,9 punti.