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Il Consiglio Ue: il ritiro della Russia dall’Ucraina sia immediato e incondizionato

Il Consiglio Ue: il ritiro della Russia dall’Ucraina sia immediato e incondizionato


Il Consiglio Ue: il ritiro della Russia dall’Ucraina sia immediato e incondizionato – askanews.it



Il Consiglio Ue: il ritiro della Russia dall’Ucraina sia immediato e incondizionato – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – I membri del Consiglio europeo confermano “il loro pieno impegno nei confronti della Carta delle Nazioni Unite e dei suoi principi, in un momento in cui questi sono violati dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, “rimangono determinati ad affrontare l’impatto globale dell’aggressione russa” e ribadiscono “la richiesta che la Federazione Russa ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale”. E’ quanto si legge nel resoconto dell’incontro di stamani a Bruxelles con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

I leader e Guterres hanno anche discusso della ‘Black Sea Grain Initiative’ che – insieme alle corsie di solidarietà dell’Ue e l’iniziativa ucraina ‘Grano dall’Ucraina – sono “fondamentali per rafforzare la sicurezza alimentare globale”.

Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace

Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace


Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace – askanews.it



Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace – askanews.it



















Città del Vaticano, 23 mar. (askanews) – La pace è tra i principi ispiratori dell’Unione europea e, malgrado “molteplici alleanze, interessi, strategie” dei vari paesi che la compongono, occorre rilanciare congiuntamente “un impegno coeso”, basato su “un principio etico-politico”, secondo il quale “la guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, che ha citato il drammatico conflitto in Ucraina, parlando in Vaticano ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea (COMECE).

Francesco ha voluto indicare “due punti focali, che corrispondono ai due grandi ‘sogni’ dei padri fondatori dell’Europa: il sogno dell’unità e il sogno della pace”. Per quanto riguarda quest’ultimo ha affermato che “la storia di oggi ha bisogno di uomini e donne animati dal sogno di un’Europa unita al servizio della pace. Dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa ha vissuto il più lungo periodo di pace della sua storia. – ha ricordato – Nel mondo però si sono susseguite diverse guerre. Nei decenni scorsi alcune guerre si sono trascinate per anni, fino ad oggi, tanto che si può parlare ormai di una terza guerra mondiale. La guerra in Ucraina – ha sottolineato Francesco nel suo discorso – è vicina, e ha scosso la pace europea. Le nazioni confinanti si sono prodigate nell’accoglienza dei profughi; tutti i popoli europei partecipano all’impegno di solidarietà con il popolo ucraino. A questa corale risposta sul piano della carità dovrebbe corrispondere – ma è chiaro che non è né facile né scontato – un impegno coeso per la pace”, ha voluto sottolineare ancora. Una “sfida è molto complessa”, non si è nascosto il Papa, “perché i Paesi dell’Unione Europea sono coinvolti in molteplici alleanze, interessi, strategie, una serie di forze che è difficile far convergere in un unico progetto. Tuttavia, un principio dovrebbe essere condiviso da tutti con chiarezza e determinazione: la guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti”, ha detto richiamando l’enciclica “Fratelli tutti”.

“Se i Paesi dell’Europa di oggi non condividono questo principio etico-politico, – ha proseguito Papa Francesco – allora vuol dire che si sono allontanati dal sogno originario. Se invece lo condividono, devono impegnarsi ad attuarlo, con tutta la fatica e la complessità che la situazione storica richiede. Perché la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità”.

Francia, paese torna in piazza contro la riforma delle pensioni

Francia, paese torna in piazza contro la riforma delle pensioni


Francia, paese torna in piazza contro la riforma delle pensioni – askanews.it



Francia, paese torna in piazza contro la riforma delle pensioni – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – All’indomani delle dichiarazioni in televisione del presidente Macron, che ha ribadito di voler andare avanti col suo progetto di riforma delle pensioni perchè è nell’interesse del paese, la Francia torna in piazza. Sono previsti scioperi e manifestazioni in tutto il paese in quello che il nono grande giorno di mobilitazione.

Per il nono giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni, i sindacati sperano ancora una volta di radunare massicci cortei in tutto il Paese, capitalizzando la rabbia generata dall’uso del 49.3, l’articolo di legge che ha permesso al governo di far passare alla camera il disegno di riforma senza passare dal voto. Manifestazioni sono previste in molte città, tra cui Bordeaux, Lione, Lille, Nantes, Strasburgo e Montpellier. A Parigi, i manifestanti percorreranno un percorso ben noto. i partecipanti partiranno alle 14:00 da Place de la Bastille, nell’11° arrondissement della capitale. Si dirigeranno quindi verso Place de la République, passando per Boulevard Beaumarchais e Boulevard du Temple. Il corteo si diramerà poi verso l’Opéra Garnier, suo capolinea, imboccando Boulevard Saint-Martin, per passare davanti a Porte Saint-Denis, Bonne Nouvelle, e imboccare Boulevard des Italiens. Questo percorso era già stato percorso, in senso inverso, il 7 marzo scorso.

Dopo diverse serate di mobilitazioni segnate da violenze, i sindacati sperano di rilanciare la protesta contro la riforma per piegare l’esecutivo, nonostante il voto finale del Parlamento. Le manifestazioni sono state decisamente meno partecipate dall’inizio di marzo: dopo un picco il 7 del mese, sabato 11 marzo in tutta la Francia sono stati contati solo 368.000 manifestanti, secondo la polizia, e un milione secondo la CGT. Si tratta del dato più basso da metà gennaio. Mercoledì 15 nel Paese era stato osservato un rimbalzo limitato, ma le cifre sono rimaste al di sotto dei primi giorni di mobilitazione. A Parigi il picco si è registrato sabato 11 febbraio, con 93mila manifestanti. Un livello che non è mai stato raggiunto da allora: tra il 7 e il 15 marzo la dimensione del corteo è stata dimezzata, secondo la polizia e la CGT. I sindacati sperano di invertire la tendenza questo giovedì: “Ci sarà molta gente, ne sono sicuro”, ha detto Philippe Martinez, questa domenica, su BFMTV. “Vogliamo che gli scioperi si moltiplichino e ci siano sempre più rinnovabili”, ha aggiunto il capo della CGT, ritenendo che “questo è ciò che sta cominciando ad accadere” sul campo. Di fronte al rischio di straripamenti, il ministero dell’Interno mobiliterà 5.000 poliziotti e gendarmi nella capitale, mentre sono attese tra le 40.000 e le 70.000 persone, secondo fonti di polizia citate da AFP.

Istituto di fisica di Mosca annulla incontro con Nobel Muratov

Istituto di fisica di Mosca annulla incontro con Nobel Muratov


Istituto di fisica di Mosca annulla incontro con Nobel Muratov – askanews.it



Istituto di fisica di Mosca annulla incontro con Nobel Muratov – askanews.it


















Milano, 23 mar. (askanews) – L’Istituto di fisica e tecnologia di Mosca (Università nazionale di ricerca) ha annullato un incontro con il premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, direttore del quotidiano Novaya Gazeta, sul quale scriveva Anna Politkovskaya. “A gennaio sono stato invitato a un incontro con gli studenti dell’Istituto: ho percepito che i problemi mi avrebbero seguito” ha dichiarato su Telegram. “Il 21 marzo l’annuncio dell’incontro, sul sito dell’università, è stato oggetto di vili critiche da parte di vari ultras. Il livello degli attacchi è comprensibile: uno dei nazionalisti estremi (Conosci questa razza? Camminano in mimetica, ma a Mosca) ha persino delineato le tesi del mio discorso “antipatriottico”, che non ho ancora nemmeno scritto… Con un tale talento, devi cercare i tartufi…”

L’incontro è stato annullato dopo che il suo annuncio è stato criticato sul canale Telegram pro-Cremlino Readovka, dove Muratov è stato definito un “russofobo” e Novaya Gazeta è stata indicata “agente straniero” benchè la pubblicazione non sia iscritta all’albo degli agenti stranieri, stilato dal ministero della giustizia russo, precisa il sito Meduza. Va notato che l’istituto di fisica è soggetto a sanzioni internazionali da parte di tutti i paesi dell’UE, degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e di numerosi altri paesi a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. Il rettore dell’università, Dmitry Livanov, ha spiegato: “Nonostante il grande interesse dei fisici nel comunicare con Dmitry (Muratov), l’annuncio dell’imminente evento ha causato una raffica di emozioni negative, e principalmente da persone esterne al mondo della fisica”.

Muratov è stato insignito del Nobel per la pace nel 2021, assieme alla giornalista filippina Maria Ressa. “È il premio ad Anna Politkovskaja, non il mio”, aveva commentato a caldo Muratov, raggiunto telefonicamente da askanews. “Questo premio è di Yuri Shchekochikhin, Igor Domnikov e di Stas Markelov” ha detto ad askanews pochi secondi dopo l’annuncio. “Questo premio è di Anastasija Baburova e di Natalia Estemirova. Ecco quello che sento e davvero io sento questo”. Muratov ha già subito in Russia un attacco fisico mentre si accingeva a prendere un treno da Mosca a Samara: è stato aggredito con una miscela di vernice rossa e acetone, che gli causato ustioni agli occhi. L’assalitore, mentre compiva il gesto, ha gridato a favore delle forze russe che combattono in Ucraina.

Livanov ha sottolineato separatamente che l’annullamento dell’incontro (lo definisce “rinvio” a tempo indeterminato) non è collegato a ostacoli legali alla comunicazione del giornalista con il pubblico studentesco. Il rettore dell’università ha concluso il suo commento sull’annullamento dell’incontro di Muratov con gli studenti con le parole “Non abbiamo paura di discussioni aperte e oneste su questioni complesse”. All’origine della creazione dell’istituto ci furono esponenti dell’Accademia delle scienze dell’URSS e premi Nobel come Kapitsa, Semyonov e Landau. Muratov non a caso nella sua risposta ha citato i “principi di Kapitsa”, ovvero il sistema “FisTekh” per attrarre studenti dotati e la loro successiva selezione. “Naturalmente, capisco il motivo per cui l’università ha notificato a me e agli studenti il rinvio dell’incontro. A proposito, questa situazione può essere utilizzata nella ricerca sulla natura dell’entropia…” ha aggiunto Muratov che sembra non ignorare un episodio importante della vita di Kapitsa, quando perse il favore di Stalin, e venne confinato nella sua dacha fino alla morte del “magnifico goergiano” nel 1953. Durante questo periodo Kapitsa si dedicò a ricerche sui fulmini globulari.

Principe William, visita inaspettata in Polonia su confine Ucraina

Principe William, visita inaspettata in Polonia su confine Ucraina


Principe William, visita inaspettata in Polonia su confine Ucraina – askanews.it



Principe William, visita inaspettata in Polonia su confine Ucraina – askanews.it



















Milano, 23 mar. (askanews) – Il principe William ha fatto una visita inaspettata in una base militare in Polonia vicino al confine con l’Ucraina. Lo scrive la BBC, mentre continua la polemica sui proiettili all’uranio impoverito che Londra ha promesso a Kiev. “Mi sono recato in Polonia per incontrare le truppe britanniche e polacche, dove ho sentito parlare del loro straordinario lavoro a sostegno dell’Ucraina” ha scritto sul suo profilo Twitter istituzionale. “Il mio messaggio a loro a nome di tutti noi, grazie!” ha aggiunto.

Ieri il Principe di Galles è arrivato a Rzeszów, nel sud-est della Polonia, dove ha incontrato l’esercito britannico e polacco e ha discusso del sostegno all’Ucraina. Questo è il primo viaggio di William in Polonia dopo aver visitato il paese nel 2017 con sua moglie. Come notato, la sua visita in Polonia è avvenuta su richiesta del governo britannico, sebbene lui stesso abbia dichiarato il suo sostegno all’Ucraina.

La visita del principe a Rzeszów è stata tenuta segreta per motivi di sicurezza fino a quando non è tornato a Varsavia, dove il principe William ha visitato un centro profughi ucraino e dove ha incontrato 300 donne e bambini che si trovavano lì. Il Principe di Galles resterà in Polonia per due giorni. I suoi piani di viaggio includono un incontro con il presidente della Polonia Andrzej Duda nel palazzo presidenziale e la deposizione di una corona presso la tomba del milite ignoto.

L’ambasciatore russo a Washington: l’Occidente porta il mondo verso l’Armageddon nucleare

L’ambasciatore russo a Washington: l’Occidente porta il mondo verso l’Armageddon nucleare


L’ambasciatore russo a Washington: l’Occidente porta il mondo verso l’Armageddon nucleare – askanews.it



L’ambasciatore russo a Washington: l’Occidente porta il mondo verso l’Armageddon nucleare – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – L’Occidente guidato dagli Stati Uniti, avendo deciso di fornire all’Ucraina munizioni all’uranio impoverito, sta irrevocabilmente portando il mondo su una linea pericolosa, oltre la quale c’è un Armageddon nucleare: lo ha detto oggi l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov. “Sembra che l’Occidente illuminato, guidato da Washington, abbia irrevocabilmente deciso di portare l’umanità su una linea pericolosa, oltre la quale si profila sempre più chiaramente l’Armageddon nucleare”, ha spiegato Antonov, secondo quanto riporta la Ria Novosti.

Il coordinatore per le comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato ieri, commentando la decisione del Regno Unito di consegnare proiettili all’uranio impoverito all’Ucraina, che questo tipo di munizioni è abbastanza comune ed è stato utilizzato per decenni. “È davvero difficile commentare questo tipo di assurdità. I funzionari statunitensi hanno toccato un nuovo minimo con le loro dichiarazioni irresponsabili”.

Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario

Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario


Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario – askanews.it



Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Il direttore dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato che la situazione nella centrale elettrica ucraina di Zaporizhzhia “rimane pericolosa” a seguito di un attacco missilistico russo questo mese che ha disconnesso l’impianto dalla rete. La più grande centrale nucleare d’Europa ha bisogno di una fornitura di elettricità affidabile per far funzionare le pompe che fanno circolare l’acqua per raffreddare i reattori e le piscine che contengono combustibile nucleare. Dall’attacco russo del 9 marzo, l’impianto ha fatto affidamento su un’unica linea elettrica di riserva che rimane “disconnessa e in riparazione”, secondo Grossi. “La sicurezza nucleare allo ZNPP rimane in uno stato precario”, ha detto il capo dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica.

La mancanza di accesso alla rete dell’impianto e i necessari lavori di riparazione sulla sua ultima linea elettrica di emergenza potrebbero causare una completa perdita di energia, rendendolo dipendente dai generatori diesel per la settima volta da quando la Russia ne ha preso il controllo un anno fa, ha precisato Grossi. “Chiedo ancora una volta un impegno di tutte le parti per garantire la sicurezza nucleare e la protezione della centrale”, ha insistito. “La situazione nello stabilimento rimane pericolosa. Il team della Missione di supporto e assistenza IAEA a Zaporizhzhya (ISAMZ) attualmente presente presso l’impianto è stato informato che il ripristino della linea era stato programmato per il 5, il 10 e poi il 13 marzo ma non è stato possibile. L’ultima data di riconnessione è prevista per (oggi, ndr) il 23 marzo”.

Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra

Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra


Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra – askanews.it



Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha affermato che se la Germania decide di attuare la decisione della Corte penale internazionale (CPI) sull’”arresto” del presidente russo Vladimir Putin, ciò equivarrà a dichiarare guerra alla Russia. Il ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann aveva affermato che il mandato di “arresto” di Putin sarebbe stato valido in Germania dopo una richiesta della Corte penale internazionale. L’ordine è stato sostenuto anche dal cancelliere Olaf Scholz, che, durante la sua visita in Giappone, ha affermato che “nessuno è al di sopra della legge”.

“Alcuni idioti, idioti come il ministro della Giustizia tedesco, dicono: ‘Bene, se viene, lo arrestiamo.’.. Capite cosa significa? Immaginiamo… il capo in carica di uno Stato nucleare arriva in un territorio, diciamo, della Germania e viene arrestato. Che cos’è? Una dichiarazione di guerra alla Federazione Russa!” ha detto Medvedev in un’intervista ai principali media russi, tra cui la Ria Novosti. Medvedev ha detto che la Russia in una situazione del genere userebbe i mezzi a sua disposizione per prendere di mira “il Bundestag, l’ufficio del cancelliere e così via” ed ha sottolineato che decisioni come quella presa dalla Corte penale internazionale creano un enorme potenziale negativo.

Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole

Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole


Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole – askanews.it



Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.

Fioritura anticipata record per i ciliegi del Giappone

Fioritura anticipata record per i ciliegi del Giappone


Fioritura anticipata record per i ciliegi del Giappone – askanews.it



Fioritura anticipata record per i ciliegi del Giappone – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – I fiori di ciliegio – “sakura” – sono arrivati alla piena fioritura al centro di Tokyo. Secondo l’Agenzia meteorologica giapponese Kishocho la data di oggi si classifica al secondo posto nello storico come anticipo della fioritura piena. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Kyodo.

Il Kishocho utilizza come punto di riferimento uno specifico albero, di tipo “Somei Yoshino”, che si trova all’interno del santuario shinto Yasukuni di Tokyo. Quando l’80 per cento dei fiori su questo albero sono fioriti, viene dichiarata la piena fioritura. Quest’anno è avvenuta nove giorni prima della media e cinque giorni prima rispetto al 2022. La fioritura di quest’anno eguaglia il 2020 e il 2021. Le osservazioni sono iniziate nel 1953.

L’agenzia ritiene che la fioritura degli alberi nella capitale sia stata accelerata dalle temperature che sono salite a circa 20 gradi in diverse occasioni da quando è iniziata la fioritura martedì della scorsa settimana. In tutto il Giappone i ciliegi stanno fiorendo prima del solito quest’anno con scene simili in città a Fukuoka, Osaka e Nagoya.

Per la prima volta, dopo tre anni di stop per la pandemia, i parchi amministrati dal governo metropolitano di Tokyo, come il Parco di Ueno, hanno consentito alle persone di riunirsi per i consueti picnic che si svolgono nella stagione della fioritura dei ciliegi, gli “hanami”.