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Papa Francesco ha confermato la missione di Zuppi a Pechino

Papa Francesco ha confermato la missione di Zuppi a PechinoCittà del Vaticano, 4 ago. (askanews) – Papa Francesco ha confermato che il card. Matteo Zuppi, nominato quale inviato speciale per la sua missione di pace in Ucraina, si recherà a Pechino, dopo aver visitato Kiev, Mosca e Washington. Una conferma giunta in una intervista che Francesco ha rilasciato alla rivista “Vida Nueva”. Sulla mediazione per ottenere il ritorno dei minori deportati in Russia, Francesco sottolinea: “sto pensando di nominare un rappresentante permanente per servire come ponte tra le autorità russe e ucraine”. Al di là di questo conflitto, rivela poi che il Vaticano per ultimo ha proposto “un incontro per la pace con i leader religiosi ad Abu Dhabi”.

Un drone ha danneggiato una nave russa nel Mar Nero

Un drone ha danneggiato una nave russa nel Mar NeroRoma, 4 ago. (askanews) – Una nave militare russa, la Olenegorsky Gornyak, è stata danneggiata in un attacco con droni navali ucraini nel Mar Nero. Lo hanno annunciato fonti dell’intelligence ucraina, spiegando che l’operazione è stata condotta congiuntamente dagli 007 di Kiev e dalla Marina ucraina. Secondo quanto si è appreso, l’assalto è avvenuto vicino al porto russo di Novorossiysk, che è un importante snodo per le esportazioni di Mosca. “Una grande nave della marina, l’Olenegorsky Gornyak è stata colpita”, ha detto una fonte alla Cnn. Un drone marino caricato con 450 chilogrammi di tritolo esplosivo ha attaccato la nave, che aveva a bordo circa 100 militari russi, ha precisato la stessa fonte. “A seguito dell’attacco la nave russa ha subito gravi danni e non è in grado di adempiere ai suoi doveri”. Alcuni video pubblicati sui social network mostrano una nave della Marina russa pesantemente inclinata e rimorchiata vicino a una base navale del Mar Nero. I video identificano la nave proprio come la Olenegorsky Gornyak. La CNN e la BBC, inoltre, hanno ricevuto delle immagini che mostrano un drone marino senza pilota che si avvicina a una nave russa che sembra corrispondere all’identità della nave da sbarco colpita al porto di Novorossijsk. Il video di 36 secondi, girato dallo stesso drone marino, mostra l’UAV mentre si avvicina al mezzo navale russo nella notte. Le immagini si chiudono proprio mentre il drone raggiunge la nave.

In precedenza, il ministero della Difesa russo aveva affermato di avere sventato attacchi ucraini durante la notte a una base navale nel Mar Nero e nella penisola di Crimea. Novorossiysk è uno dei più grandi porti del Mar Nero. I servizi di emergenza nell’area hanno confermato le segnalazioni di esplosioni e i servizi di sicurezza sono stati informati, hanno riferisto stamattina i media statali russi. Il porto, intanto, avrebbe temporaneamente sospeso qualsiasi movimento di navi in seguito all’assalto, secondo il Caspian Pipeline Consortium, che carica il petrolio sulle petroliere nel porto. L’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti però afferma che il porto di Novorossiysk “funziona in modalità normale dopo l’attacco notturno degli UAV”, citando l’Unione russa dei marittimi. “Le operazioni di carico stanno procedendo come previsto”, ha aggiunto l’agenzia di stampa.

La Cina: “Alcune forze hanno politicizzato la cooperazione con l’Italia”

La Cina: “Alcune forze hanno politicizzato la cooperazione con l’Italia”Roma, 4 ago. (askanews) – “Alcune forze hanno lanciato un clamore maligno e politicizzato lo scambio culturale e la cooperazione commerciale tra Cina e Italia nell’ambito della Belt&Road Initiative (Bri) nel tentativo di interrompere la cooperazione e creare divisioni”: è quanto ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese in una dichiarazione riportata dall’ambasciata cinese in Italia.

“Impegnarsi nella cooperazione Belt and Road è una scelta fatta da Cina e Italia sulla base del legame storico e culturale che lega i due Paesi che ha portato grande entusiasmo e potenziale per la cooperazione bilaterale”, ha detto il portavoce rispondendo a una domanda della stampa riguardo alla possibilità che l’Italia non rinnovi il memorandum sulla Nuova Via della Seta. “Negli ultimi 5 anni, il commercio bilaterale è aumentato del 42%, raggiungendo l’anno scorso quasi 80 miliardi di dollari – ha aggiunto il portavoce – l’Italia è stata il Paese ospite d’onore al China International Import Expo e al China International Consumer Products Expo. I due paesi hanno contribuito congiuntamente alla realizzazione di navi da crociera e alla realizzazione di una cooperazione di terzo mercato in Africa, Medio Oriente e America Latina”.

“L’Italia è diventata la principale destinazione europea per i turisti cinesi diventando molto popolare in Cina per mostre e spettacoli d’arte italiana”, ha proseguito il portavoce, per poi concludere: “Alcune forze hanno lanciato un clamore maligno e politicizzato lo scambio culturale e la cooperazione commerciale tra Cina e Italia nell’ambito della Bri nel tentativo di interrompere la cooperazione e creare divisioni”.

Teleperformance, miglior programma agenti assistenza clienti da remoto

Teleperformance, miglior programma agenti assistenza clienti da remotoRoma, 3 ago. (askanews) – Teleperformance, leader globale nei servizi aziendali digitali, ha annunciato oggi di essere stato premiato come miglior programma di assistenza clienti tramite agenti da remoto nelle Americhe, Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) e nell’Asia Pacifica da ContactCenterWorld, la più grande associazione di contact center al mondo. I premi ottenuti in tutte le regioni, si legge in una nota, rendono Teleperformance il leader globale nei programmi di assistenza clienti da remoto per il secondo anno consecutivo.

Teleperformance ha vinto i massimi riconoscimenti in tutte le regioni per il suo esclusivo programma di lavoro da remoto Cloud Campus, che consente all’azienda di fornire ai clienti opzioni di servizi di smartshoring flessibili, agili e resilienti, tra cui personale virtuale, nazionale e internazionale, per supportare una varietà di esigenze di supporto linguistico dei clienti in tutto il mondo. Tutti gli aspetti del modello di fornitura di smartshoring dell’azienda sono stati realizzati per ottimizzare l’ambiente di lavoro da remoto, dalle misure di sicurezza al reclutamento virtuale e ai processi automatizzati, tutti collegati da Hub Cloud Campus centralizzati. Circa la metà dei 410.000 dipendenti Teleperformance lavora da remoto in tutto il mondo, fornendo servizi in più di 300 lingue e dialetti a clienti in 170 Paesi, per conto di molti dei brand più rispettati al mondo.

“Siamo lieti di essere nuovamente riconosciuti per il nostro esclusivo modello di lavoro da remoto Cloud Campus che aiuta le organizzazioni ad attrarre talenti e fornire agilità, resilienza e migliori prestazioni aziendali”, ha dichiarato Fabio Luis, Global Lead for Cloud Campus di Teleperformance. “Con Cloud Campus, abbiamo sfruttato la tecnologia per digitalizzare e semplificare molte delle pratiche di gestione quotidiana e delle attività di back office associate alla formazione e al supporto degli agenti del Customer Care. Inoltre, attraverso questa digitalizzazione stiamo anche ponendo le basi affinché i nostri clienti integrino più agilmente le future tecnologie emergenti nei loro modelli di assistenza clienti”.

Il Niger celebra l’indipendenza. Tajani: Italia non è nel mirino

Il Niger celebra l’indipendenza. Tajani: Italia non è nel mirinoRoma, 3 ago. (askanews) – Il governo italiano non intende modificare la sua presenza in Niger, dopo il golpe militare che ha portato alla destituzione del presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, ed ha intenzione di mantenere una presenza nel Sahel, “area strategica per la sicurezza dell’Europa” che sta vivendo un profondo “cambiamento degli assetti politici”. “L’Italia non è nel mirino”, ha confermato il ministro Antonio Tajani in un’intervista a Repubblica, ricordando che il Paese africano – che ieri ha aperto i suoi confini terrestri con cinque Stati – rappresenta un importante snodo anche per il controllo dei flussi migratori. “Uno dei corridoi più importanti dell’immigrazione verso Nord, ovvero verso la Libia, passa proprio dalla regione di Agadez. È una regione attraversata da trafficanti di droga, trafficanti di esseri umani e di armi. Anche per questo vogliamo essere presenti”, ha commentato il titolare della Farnesina.

La tensione in Niger resta alta. Oggi si prospetta una giornata “incandescente”. Si celebra il Giorno dell’indipendenza dalla Francia ed è “previsto un corteo verso l’ambasciata francese” a Niamey. Centinaia di sostenitori dei golpisti si sono radunati nel centro della capitale con cartelli antifrancesi e bandiere russe, secondo quanto riportano i media francesi, che pubblicano immagini delle proteste. I manifestanti hanno cominciato a radunarsi su invito di M62, una coalizione di organizzazioni della società civile che rivendica la sovranità del Niger contro ogni ingerenza esterna. “La Francia via dall’Africa”, “La Francia deve andarsene, viva il Niger”, “Viva la Russia, viva il Niger, viva il popolo del Niger”, c’è scritto sui cartelli visibili tra i manifestanti.Parigi ha espresso preoccupazione ed ha chiesto alla giunta al potere di “garantire pienamente” la sicurezza della sua sede diplomatca, già attaccata nei giorni scorsi, sulla base degli “obblighi previsti dal diritto internazionale, e in particolare dalle Convenzioni di Vienna”. Non così il nostro Paese. “L’Italia non è uno Stato verso il quale possono esserci atteggiamenti negativi” e “al momento non è accaduto nulla”, ha confermato Tajani a Rai Isoradio, ricordando comunque che in occasione della festività l’ambasciata italiana a Niamey oggi resterà “chiusa”. “Non ci sono state fino a ieri manifestazioni contro l’Italia”, ha insistito Tajani. “Non riconosciamo il governo attuale. Ma gli stessi militari che hanno fatto il colpo di Stato hanno garantito la sicurezza del convoglio italiano che ha trasportato i nostri connazionali e molti cittadini stranieri, fra cui 21 americani, in aeroporto”, ha ricordato, facendo riferimento al rientro a Roma di un gruppo di italiani e di stranieri, avvenuto ieri notte con un volo speciale messo a disposizione dal governo. Gli italiani rimasti in Niger sono ora “una cinquantina”, ha confermato il ministro. Si tratta per la maggior parte di operatori esperti di organizzazioni non governative, tutta gente che “conosce bene il territorio”, aveva detto già ieri. “I più giovani, invece, sono già rientrati”, mentre nel Paese restano anche “poco meno di 400 militari” che dovevano addestrare le forze armate nigerine e che sono “rimasti estranei ad ogni attività legata al golpe”. Tutti i connazionali “sono seguiti minuto per minuto dalla nostra ambasciata e dalla nostra unità di crisi”, che hanno messo a punto “tutti i piani possibili per aiutarli” in caso di emergenze.

La situazione, comunque, è in evoluzione. L’Italia resta “favorevole a qualsiasi tentativo diplomatico per trovare un accordo” e per questa ragione la nostra ambasciatrice a Niamey, Emilia Gatto, è rientrata in sede, nella capitale nigerina. “Continuiamo a tessere le fila per una soluzione diplomatica. Deve essere ripristinata la democrazia. Ma vogliamo che siano individuate soluzioni pacifiche. Siamo sempre stati contrari anche all’ipotesi di qualsiasi intervento militare europeo”, ha ribadito Tajani, confermando la posizione del governo Meloni. “Non siamo favorevoli all’uso delle armi, speriamo che la diplomazia sia vincitrice in questo paese”, ha detto il ministro, ricordando che la sua “priorità”, “il problema numero uno” è “l’incolumità dei nostri cittadini”.D’altra parte, secondo il titolare della Farnesina, “molti, forse tutti in Europa”, sono stati “colti di sorpresa” da questa evoluzione all’interno del sistema di potere del Niger. È stata un’azione maturata all’interno del palazzo presidenziale mentre “il primo ministro nigerino si trovava a Roma”, ha ricordato. “E se avesse temuto un colpo di Stato non sarebbe arrivato in Italia”, ha precisato Tajani, lasciando intendere che neppure il capo del governo di Niamey aveva avuto sentore di una posisbile svolta manu militari. “È stata la guardia del presidente ad agire autonomamente. Nessuno lo sapeva, né gli Stati Uniti né la Francia”. Quanto alla Russia, invece, “non abbiamo nessuna notizia di un coinvolgimento nelle vicende nigerine, nella fase di gestazione del golpe”, ha detto il ministro. Che poi il gruppo Wagner “cerchi di mettere un cappello sopra e di infilarsi anche in Niger è un altro conto”. Ma “le manifestazioni con le fotografie di Putin sono state più in chiave anti-francese che altro”, ha aggiunto Tajani, concludendo: “certo, in tutta quella regione la Russia da anni si è infiltrata con abilità”.

L’Ucraina rivendica anche il secondo attacco al ponte di Crimea

L’Ucraina rivendica anche il secondo attacco al ponte di CrimeaRoma, 3 ago. (askanews) – Il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina Oleksiy Danilov ha confermato che i servizi ucraini sono stati coinvolti in entrambe le esplosioni sul ponte di Crimea. Lo riferisce Strana.ua, rilanciato da Novaya Gazeta Europe.

“I nostri militari fanno chiarezza sull’intoccabilità di molti oggetti che in Russia erano considerati protetti al 100%. Come il ponte di Crimea, di cui hanno parlato i rappresentanti del nostro servizio di sicurezza che hanno preso parte sia al primo che al secondo caso “, ha detto Danilov. Usa e Paesi alleati occidentali non autorizzano l’uso di armi occidentali per colpire la Russia, ha argomentato Danilov, ma queste restrizioni non si applicano alla produzione del complesso militare-industriale ucraino.Alla fine di luglio, Kiev ha confermato per la prima volta il coinvolgimento dell’Ucraina nell’esplosione del ponte di Crimea nell’ottobre 2022 che ha causato l’interruzione del traffico sul ponte che collega la penisola sul mar Nero al territorio vero e proprio della Russia ed è costato la vita a quattro persone.

Il secondo attacco al ponte di Kech è del 17 luglio e ha provocato la morte di due persone.

Niger, Tiani parla in tv: “respingiamo sanzioni, non cediamo a minacce”

Niger, Tiani parla in tv: “respingiamo sanzioni, non cediamo a minacce”Roma, 2 ago. (askanews) – Rifiutiamo qualsiasi interferenza negli affari interni del Niger. Il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria respinge in blocco le sanzioni e si rifiuta di cedere a qualsiasi minaccia da qualunque parte esse provengano”. Lo ha dichiarando in un discorso in tv il generale Abdourahamane Tiani, capo della autoproclamata giunta militare promotrice del colpo di Stato per deporre il presidente Mohamed Bazoum. Tiani ha anche invitato i francesi residenti nella ex colonia a restare nel Paese “perchè non sono affatto minacciati e non hanno ragioni oggettive per lasciare il Paese”.

Capitol Hill, la Polizia esclude presenza uomo armato al Senato

Capitol Hill, la Polizia esclude presenza uomo armato al SenatoRoma, 2 ago. (askanews) – La polizia metropolitana di Washington ha escluso la presenza di persone armate all’interno degli uffici del Senato, come denunciato da una chiamata anonima al numero unico di emergenza 911 giudicata attendibile dalle forze dell’ordine. I controlli proseguono in tutti gli uffici e l’area resta per ora chiusa al traffico pedonale e stradale. Ma la polizia ha escluso che ci siano persone armate e che vi siano stati incidenti o vittime afferma che non ci sono tiratori attivi negli edifici degli uffici del Senato e nessun ferito.

Al personale del Senato è stato detto di restare riparato sul posto e tutte le porte e le finestre di accesso all’edificio del Senato sono bloccate e presidiate. Intorno all’area continuano ad arrivare e stazionare veicoli di emergenza e soccorso. La polizia di Capitol Hill ha precisato che perquisizioni e controlli sono ancora in corso.

Allarme a Capitol Hill, evacuato ufficio Senato per uomo armato

Allarme a Capitol Hill, evacuato ufficio Senato per uomo armatoRoma, 2 ago. (askanews) – Allarme a Capitol Hill a Washington. Un ufficio del Senato è stato evacuato a seguito di una telefonata al numero urgenze 91 per la presenza di un uomo armato. Polizia e Forze dell’ordine stanno presidiando e perquisendo gli uffici dove è stata segnalata la presenza dell’uomo armato. L’allarme arriva all’indomani della terza incrininazione di Donald Trump, accusato di voler ribaltare il risultato delle presidenziali. “State lontani dall’area, stiamo controllando”, ha twittato la polizia di Capitol Hill.

In Ucraina il numero delle amputazioni è simile a quello della Prima Guerra Mondiale

In Ucraina il numero delle amputazioni è simile a quello della Prima Guerra MondialeRoma, 2 ago. (askanews) – Il numero di amputazioni necessarie agli ucraini è già a un livello simile a quello della Prima guerra mondiale. Secondo il Wall Street Journal, tra i 20mila e i 50mila ucraini hanno subito l’amputazione di uno o più arti nei diciotto mesi successivi all’intervento armato della Russia.

Per fare un confronto, durante i quattro anni della Prima guerra mondiale, 41mila soldati britannici e 67mila tedeschi hanno avuto bisogno di amputazioni. Il quotidiano dà inoltre un’idea di quanto siano dispendiose le protesi: alcune costano più di 46.500 euro. Secondo quanto riferito dalle autorità di Kiev, i feriti pagano 21mila euro per coprire i costi, ma molti hanno ancora difficoltà a permettersi le cure. Alcuni dei feriti hanno dovuto recarsi all’estero per farsi curare.