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Myanmar, graziata Aung San Suu Kyi

Myanmar, graziata Aung San Suu KyiRoma, 1 ago. (askanews) – La leader civile del Myanmar e premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, estromessa dal potere con un colpo di Stato militare nel 2001 e successivamente arrestata dalla giunta al potere, è stata graziata. Lo riporta il quotidiano francese Le Figaro, citando un’Afp.

Aung San Suu Kyi ha ottenuto la grazia nell’ambito di un’amnistia concessa dalla giunta militare a oltre 7.000 prigionieri, in occasione della Quaresima buddista, hanno annunciato oggi i media statali, secondo quanto si legge. “Il presidente del Consiglio amministrativo statale ha graziato Daw Aung San Suu Kyi, che è stata condannata dai tribunali competenti, ai sensi della legge sui diritti umani”, ha riferito il telegiornale locale.

La leader civile del Myanmar Aung SanSuu Kyi è stata graziata

La leader civile del Myanmar Aung SanSuu Kyi è stata graziataRoma, 1 ago. (askanews) – La leader civile del Myanmar Aung San Suu Kyi, deposta con un colpo di stato militare nel 2021 e arrestata dalla giunta militare al potere, è stata graziata. Intanto la giunta militare al governo in Myanmar ha esteso lo stato di emergenza imposto quando l’esercito ha preso il potere, costringendo a un ulteriore rinvio delle elezioni promesse al suo arrivo.

L’emittente MRTV ha riferito che il Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza si è riunito ieri nella capitale, Naypyidaw, e ha esteso lo stato di emergenza per altri sei mesi a partire da oggi con l’obiettivo di prepararsi alle elezioni. L’NDSC è nominalmente un organo governativo costituzionale, ma in pratica è controllato dai militari.

Lo stato di emergenza è stato dichiarato quando le truppe hanno arrestato Aung San Suu Kyi e alti funzionari del suo governo e membri del suo partito – la Lega nazionale per la democrazia – l’1 febbraio 2021. Il provvedimento consente ai militari di assumere tutte le funzioni di governo, conferendo al capo del consiglio militare al potere, l’anziano generale Min Aung Hlaing, i poteri legislativo, giudiziario ed esecutivo.

Piogge torrenziali e inondazioni a Pechino, 11 morti e 27 dispersi

Piogge torrenziali e inondazioni a Pechino, 11 morti e 27 dispersiRoma, 1 ago. (askanews) – Almeno 11 persone sono morte e altre 27 sono considerate disperse a Pechino a seguito delle piogge torrenziali e le inondazioni che da venerdì scorso stanno colpendo la capitale della Cina. Lo hanno annunciato oggi i media statali martedì, secondo quanto si legge su Le Figaro. Il tifone Doksuri, declassato a tempesta, ha attraversato la Cina da sud-est a nord, colpendo la provincia orientale del Fujian dopo avere interessato le vicine Filippine.

Le piogge torrenziali hanno iniziato a colpire la regione sabato. In sole 40 ore la capitale ha visto cadere l’equivalente delle precipitazioni medie di un intero mese di luglio. “Le forti piogge hanno causato almeno 11 morti e 27 dispersi”, ha spiegato la televisione di stato CCTV, citando le autorità municipali incaricate del controllo delle inondazioni. Tra le vittime figura un vigile del fuoco che era impegnato nelle operazioni di soccorso. Tra le persone scomparse ci sono anche quattro soccorritori professionisti di un’organizzazione non governativa.

Mosca è stata colpita da un nuovo attacco di droni

Mosca è stata colpita da un nuovo attacco di droniRoma, 1 ago. (askanews) – Le difese aeree russe hanno abbattuto “diversi” droni che hanno preso di mira la regione di Mosca, ha detto il sindaco Sergei Sobyanin, con uno che ha colpito una torre che era già stata colpita domenica. Il ministero della Difesa russo ha affermato che due droni sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea nei distretti di Odintsovo e Narofominsk vicino a Mosca, mentre un terzo è stato bloccato e si è schiantato nella capitale, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale russa Tass. Il ministero ha accusato Kiev degli attacchi. Sobyanin ha dichiarato in un post di Telegram che non sono stati segnalati feriti. “La facciata del 21° piano è stata danneggiata. La vetrata di 150 metri quadrati era rotta”, ha detto. Anche l’aeroporto Vnukovo di Mosca è stato temporaneamente chiuso e i voli sono stati reindirizzati.

Ambasciatore di Francia ha presentato le credenziali a Mattarella

Ambasciatore di Francia ha presentato le credenziali a MattarellaRoma, 31 lug. (askanews) – Il nuovo ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens, si è recato oggi al Quirinale per la presentazione delle lettere credenziali al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Era accompagnato da una delegazione dell’Ambasciata: Christophe Lemoine, ministro consigliere, e Pauline Le Louargant, capo gabinetto.

Nominato ufficialmente il 21 giugno scorso e arrivato il 17 luglio a Palazzo Farnese, Martin Briens è stato direttore del gabinetto civile e militare della ministra della Difesa, dal 2017 al 2022, come si legge nel comunicato diffuso dall’ambasciata. Diplomatico di carriera entrato al ministero francese dell’Europa e degli Affari esteri nel 1996 al termine del suo percorso di studio presso l’Ecole Nationale d’Administration (anno accademico ”Victor Schoelcher”), ha rivestito vari incarichi a Pechino (1999-2003), a Washington (2003-2006), nonché presso la Rappresentanza permanente della Francia alle Nazioni Unite a New York (2010-2013) in veste di vice-rappresentante permanente.

A Parigi, ha inoltre svolto le funzioni di vice-direttore del Centro di Analisi e Previsione (2006-2007), di vice-direttore del disarmamento e della non-proliferazione nucleare (2007-2010). È stato anche vice-direttore del gabinetto del ministro francese degli Affari esteri e dello sviluppo internazionale (2013-2016) e direttore della strategia presso il ministero francese della Difesa (2016-2017). Uscendo dal Quirinale, Martin Briens ha sottolineato quanto sia “lieto e onorato” di questo incontro che segna il suo “debutto” italiano: “Sono arrivato il prima possibile a Roma, ma la mia missione in Italia inizia formalmente oggi, dopo avere presentato le lettere credenziali al Presidente Mattarella”. “Il Presidente Mattarella è un grande amico della Francia e vi si è ancora recato recentemente per inaugurare la mostra dei capolavori di Capodimonte al Louvre insieme al Presidente Macron”, ha ricordato Briens. “Il cuore della Francia pulsa anche in Italia e ho l’intenzione di andare incontro alle autorità e alle popolazioni dell’insieme delle regioni italiane al più presto, e già dall’inizio del mio mandato”, ha concluso il diplomatico.

L’Unesco raccomanda di inserire Venezia tra i siti in pericolo

L’Unesco raccomanda di inserire Venezia tra i siti in pericoloRoma, 31 lug. (askanews) – L’Unesco ha raccomandato oggi di aggiungere Venezia nella lista dei siti del patrimonio mondiale ritenuti in pericolo, affermando che le autorità italiane devono rafforzare le iniziative per proteggere la città storica e la laguna.

Nella sua raccomandazione, riportata dalla France presse, l’Unesco ha ammonito sui danni “irreversibili” che Venezia rischia a causa di una serie di problemi, dal cambiamento climatico al turismo di massa. La raccomandazione passa ora al vaglio, per l’eventuale adozione, del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco che si riunirà a settembre a Riad.

Unesco raccomanda di inserire Venezia tra i siti in pericolo

Unesco raccomanda di inserire Venezia tra i siti in pericoloRoma, 31 lug. (askanews) – L’Unesco ha raccomandato oggi di aggiungere Venezia nella lista dei siti del patrimonio mondiale ritenuti in pericolo, affermando che le autorità italiane devono rafforzare le iniziative per proteggere la città storica e la laguna.

Nella sua raccomandazione, riportata dalla France presse, l’Unesco ha ammonito sui danni “irreversibili” che Venezia rischia a causa di una serie di problemi, dal cambiamento climatico al turismo di massa. La raccomandazione passa ora al vaglio, per l’eventuale adozione, del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco che si riunirà a settembre a Riad.

Niger, premier: Bazoum “grande combattente”, spera in esito positivo

Niger, premier: Bazoum “grande combattente”, spera in esito positivoRoma, 31 lug. (askanews) – Il presidente del Niger, Mohamed Bazoum, detenuto nella residenza presidenziale dai militari responsabili del golpe del 26 luglio scorso, “sta bene” e “spera davvero che le cose vadano nella giusta direzione”. Lo ha detto a France24 il premier nigerino, Ouhoumoudou Mahamadou, che il giorno del colpo di stato si trovava a Roma per il vertice della Fao sui sistemi alimentari e ora è a Parigi.

Bazoum “è un grande combattente e un sindacalista esperto”, ha rimarcato il premier, aggiungendo: “Se affronta questa situazione con ottimismo, possiamo credergli. Spera davvero che le cose vadano nella giusta direzione”. Nello scatto diffuso su Twitter dal presidente del Ciad Mahamat Idriss Déby Itno, Bazoum appare sorridente. Deby è volato ieri a Niamey dopo aver partecipato al vertice straordinario dell’Ecowas in Nigeria, e ha avuto colloqui con Bazoum, con l’ex presidente nigerino, Mahamadou Issoufou, e con il leader della giunta, Abdourahmane Tchiani.

Ieri l’Ecowas ha annunciato sanzioni contro il Niger e ha concesso sette giorni di tempo ai golpisti per far tornare Bazoum alla guida del Paese, sottolineando che una volta scaduto tale termime verranno “adottate tutte le misure necessarie per ripristinare l’ordine costituzionale e queste misure potrebbero includere l’uso della forza”. Il premier nigerino si è detto “molto soddisfatto” delle decisioni dell’Ecowas, una “reazione logica” dei Paesi vicini, “perché è un golpe gratuito, senza alcun fondamento”. E anche se non è stato escluso il ricorso alla forza, Mahamadou ha detto di rimanere “ottimista”.

“Conosco la fragilità del Niger – ha spiegato – conosco il contesto economico e finanziario del Niger. È un Paese che non potrà resistere a questo tipo di sanzioni. A livello economico sarà un disastro. A livello sociale sarà un disastro. Perché il Niger è un paese che fa molto affidamento sui suoi rapporti di partnership internazionale”.

In Niger arrestati i membri del partito e del governo di Bazoum

In Niger arrestati i membri del partito e del governo di BazoumRoma, 31 lug. (askanews) – Il Partito Nigerino per la Democrazia e il Socialismo (Pnsd) del presidente Mohamud Bazoum ha denunciato oggi l’arresto di diversi suoi membri e ministri di governo da parte della giunta militare al potere dopo il golpe del 26 luglio scorso.

“Dopo il sequestro del Presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, i golpisti moltiplicano gli arresti”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Pnsd, precisando che la scorsa notte è finito in manette il presidente del Comitato Esecutivo Nazionale del Pnds e Alto Rappresentante del Presidente della Repubblica, El hadj Foumakoye Gado, mentre oggi è stata la volta del ministro del Petrolio, Mahamane Sani Mahamadou, e del ministro per le Miniere, Ousseini Hadizatou. Nella nota si ricorda che erano già stati arrestati il ministro dell’Interno e del Decentramento, il ministro dei Trasporti e il suo vice.

I golpisti del Niger sostengono che la Francia vuole “intervenire militarmente”

I golpisti del Niger sostengono che la Francia vuole “intervenire militarmente”Roma, 31 lug. (askanews) – La giunta militale al potere a Niamey dopo il golpe del 26 luglio scorso ha accusato la Francia di voler “intervenire militarmente” per far tornare il presidente Mohamed Bazoum alla guida del Niger.

In un comunicato letto in tv, il portavoce della giunta ha dichiarato che, “alla ricerca di modi e mezzi per intervenire militarmente, la Francia, con la complicità di alcuni nigerini, ha tenuto una riunione presso la sede della Guardia Nazionale del Niger, per ottenere le necessarie autorizzazioni politiche e militari”.