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Appello di Guterres dal vertice Fao di Roma: Mosca torni ad attuare l’accordo sul grano

Appello di Guterres dal vertice Fao di Roma: Mosca torni ad attuare l’accordo sul granoRoma, 24 lug. (askanews) – “Faccio un appello alla Russia affinchè torni all’attuazione dell’Iniziativa del Mar Nero, in linea con la mia ultima proposta”: è quanto ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel suo intervento alla cerimonia di apertura del Secondo Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite.

“Russia e Ucraina sono essenziali per la sicurezza alimentare”, ha ricordato Guteress, aggiungendo: “Da parte mia ribadisco l’impegno per garantire l’accesso ai mercati mondiali ai prodotto alimentari e ai fertilizzanti sia dall’Ucraina che dalla Russia, per garantire la sicurezza alimentare a tutti”.

Greta Thunberg multata in Svezia per “disobbedienza alla polizia”

Greta Thunberg multata in Svezia per “disobbedienza alla polizia”Milano, 24 lug. (askanews) – L’attivista per il clima Greta Thunberg è stata multata da un tribunale svedese, riconosciuta colpevole di disobbedienza alle forze dell’ordine. Si era rifiutata di eseguire quanto richiesto dalla polizia durante un’azione ambientalista a Malmö. Così scrivono i giornali svedesi Expressen e Aftonbladet. Multa e risarcimento per poco più di 200 euro, secondo il conteggio riportato da Aftonbladet.

La stessa Thunberg è apparsa in tribunale, ma si è dichiarata non colpevole. Tuttavia ha riconosciuto di aver ricevuto un ordine dalla polizia di muoversi, che non ha ascoltato. “Il mio comportamento era giustificabile”, ha detto la Thunberg in tribunale e ha sottolineato di aver agito in emergenza a causa della crisi climatica. “La crisi climatica minaccia la vita, la salute e la proprietà”, ha detto la ventenne ambientalista. Ma il pubblico ministero svedese Emma Olsson ha respinto la tesi dell’urgenza. Difese simili sono già state ascoltate in tribunale, ha affermato. “L’obiezione è comprensibile, ma non può essere accolta” ha detto.

In teoria punibile con sei mesi di reclusione – sentenza raramente pronunciata in questo tipo di casi – l’attivista è stata condannata a pagare una multa di 1.500 corone svedesi (130 euro) e un risarcimento di 1.000 corone svedesi, secondo Expressen.A metà giugno, Thunberg e altri attivisti hanno cercato di impedire alle petroliere di entrare e uscire da un terminal petrolifero nel porto di Malmö. Dietro l’azione c’era il gruppo “Ta Tilbaka Framtiden”, ovvero “Riprenditi il futuro”. Denunciate anche altre due persone che hanno partecipato all’azione. Saranno portate in tribunale il mese prossimo. “È stato il 19 giugno di quest’anno che Greta Thunberg , insieme con molti altri attivisti per il clima del movimento, ha cercato di bloccare l’ingresso e l’uscita delle petroliere all’Oil Harbor di Malmö” riporta il sito in svedese Hbl.

La presenza di Wagner in Bielorussia induce la Polonia ad alzare la guardia sul corridoio di Suwalki

La presenza di Wagner in Bielorussia induce la Polonia ad alzare la guardia sul corridoio di SuwalkiMilano, 24 lug. (askanews) – Il ministro della difesa polacco Mariusz Blaszczak ha annunciato una nuova unità militare che sarà istituita ad Augustow: si tratta di genieri che si occuperanno del corridoio di Suwalki. Si parla sempre di più di questa striscia di terra di confine che divide due Paesi Nato, la Polonia dalla Lituania e che si frappone tra l’exclave russa Kaliningrad e la Bielorussia. E si moltiplicano i sospetti che la presenza delle truppe Wagner nelle vicinanze, in Bielorussia, rispecchi nuove mire di Mosca in quella direzione.

Il canale Telegram del fondatore dei mercenari Wagner Evgeny Prigozhin ha citato il 17 luglio un video dalla tv russa dove Andrei Kartapolov, capo della Commissione Difesa della Duma di Stato (Camera bassa del Parlamento russo), ha affermato che Wagner è stata trasferita in Bielorussia per occupare il corridoio di Suwalki, aggiungendo “in caso di presa, gli Stati baltici (Paesi Nato, ndr) saranno tagliati fuori dal resto dell’Europa”. Oggi il ministro polacco dice che stanno rafforzando la parte orientale del paese, sul confine con la Bielorussia. “Il punto è spaventare l’aggressore, per dimostrare che non vale la pena attaccare la Polonia”, ha detto secondo Pap. Il tutto dopo che venerdì il presidente russo Vladmir Putin ha apertamente minacciato Varsavia, affermando che parte del suo territorio “è un regalo di Stalin: glielo ricorderemo”, ha detto.”C’è un certo corridoio Suwalki…” aveva dichiarato Kartapolov pubblicamente sulla tv russa. “E di questo corridoio Suwalki abbiamo davvero bisogno… Stiamo parlando del fatto che è pronta un’azione d’urto, con cui prendere questo sfortunato corridoio nel giro di poche ore”, ha detto il deputato. Il corridoio di Suwalki prende il nome dalla città polacca, che si trova sul confine. Oggi sui social della Wagner in un altro messaggio si legge: “Dicono che il direttore (Prigozhin, ndr) si sia offerto di prendere Kharkiv o sfondare il corridoio Suwalki, ma, ancora una volta, secondo le indiscrezioni, è stato rallentato”.

Durante una conversazione trasmessa su Radio Olsztyn, il capo del ministero della Difesa polacca ha dichiarato che la Polonia si aspettava il trasferimento del gruppo di mercenari russi Wagner in Bielorussia. Attualmente, gli uomini di questo gruppo stanno partecipando ad esercitazioni presso il campo di addestramento situato a pochi chilometri dal confine polacco. “Il compito delle autorità polacche è rafforzare il confine”, ha detto Btaszczak e ha aggiunto che soldati dall’Ovest del Paese erano già stati trasferiti a Est.”Il compito principale del nuovo battaglione sarà rafforzare il fronte orientale e proteggere il cosiddetto corridoio di Suwalki – un lembo di terra lungo circa 65 km posto a cavallo del tortuoso confine tra Lituania e Polonia – a causa delle condizioni geografiche, del terreno e della posizione strategica delle vie di comunicazione” riporta la Radio Polacca. Il ministro spera che i giovani abitanti di Augustow e dintorni si uniscano ai suoi ranghi. Il battaglione genieri di Augustow farà parte della 15a brigata meccanizzata Gizycko, che a sua volta fa parte della 16a divisione meccanizzata della Pomerania. L’unità sarà creata nell’ambito del Pacchetto di rafforzamento delle forze armate polacche per il periodo 2023-2025, adottato dal governo polacco nel 2022, che prevede il rafforzamento delle basi tattiche già esistenti sul fianco orientale della Nato.

Si ricordi che in articolo “Il nebbioso futuro del mondo osceno” che aveva pubblicato il 14 febbraio 2022 a 10 giorni dall’invasione dell’Ucraina, Vladislav Surkov, già eminenza grigia del Cremlino, sconfessava anche il trattato di Brest-Litovsk, del 1918, a causa del quale Mosca “ha abbandonato i vasti territori degli Stati baltici, della Bielorussia e dell’Ucraina che in precedenza le appartenevano”. Per poi concludere “ed è impensabile che la Russia rimanga entro i confini di un mondo osceno”. (di Cristina Giuliano)

Wagner in Bielorussia, Varsavia alza la guardia sul “corridoio Suwalki”

Wagner in Bielorussia, Varsavia alza la guardia sul “corridoio Suwalki”Milano, 24 lug. (askanews) – Il ministro della difesa polacco Mariusz Blaszczak ha annunciato una nuova unità militare che sarà istituita ad Augustow: si tratta di genieri che si occuperanno del corridoio di Suwalki. Si parla sempre di più di questa striscia di terra di confine che divide due Paesi Nato, la Polonia dalla Lituania e che si frappone tra l’exclave russa Kaliningrad e la Bielorussia. E si moltiplicano i sospetti che la presenza delle truppe Wagner nelle vicinanze, in Bielorussia, rispecchi nuove mire di Mosca in quella direzione.

Il canale Telegram del fondatore dei mercenari Wagner Evgeny Prigozhin ha citato il 17 luglio un video dalla tv russa dove Andrei Kartapolov, capo della Commissione Difesa della Duma di Stato (Camera bassa del Parlamento russo), ha affermato che Wagner è stata trasferita in Bielorussia per occupare il corridoio di Suwalki, aggiungendo “in caso di presa, gli Stati baltici (Paesi Nato, ndr) saranno tagliati fuori dal resto dell’Europa”. Oggi il ministro polacco dice che stanno rafforzando la parte orientale del paese, sul confine con la Bielorussia. “Il punto è spaventare l’aggressore, per dimostrare che non vale la pena attaccare la Polonia”, ha detto secondo Pap. Il tutto dopo che venerdì il presidente russo Vladmir Putin ha apertamente minacciato Varsavia, affermando che parte del suo territorio “è un regalo di Stalin: glielo ricorderemo”, ha detto.

“C’è un certo corridoio Suwalki…” aveva dichiarato Kartapolov pubblicamente sulla tv russa. “E di questo corridoio Suwalki abbiamo davvero bisogno… Stiamo parlando del fatto che è pronta un’azione d’urto, con cui prendere questo sfortunato corridoio nel giro di poche ore”, ha detto il deputato. Il corridoio di Suwalki prende il nome dalla città polacca, che si trova sul confine. Oggi sui social della Wagner in un altro messaggio si legge: “Dicono che il direttore (Prigozhin, ndr) si sia offerto di prendere Kharkiv o sfondare il corridoio Suwalki, ma, ancora una volta, secondo le indiscrezioni, è stato rallentato”. Durante una conversazione trasmessa su Radio Olsztyn, il capo del ministero della Difesa polacca ha dichiarato che la Polonia si aspettava il trasferimento del gruppo di mercenari russi Wagner in Bielorussia. Attualmente, gli uomini di questo gruppo stanno partecipando ad esercitazioni presso il campo di addestramento situato a pochi chilometri dal confine polacco. “Il compito delle autorità polacche è rafforzare il confine”, ha detto Btaszczak e ha aggiunto che soldati dall’Ovest del Paese erano già stati trasferiti a Est.

“Il compito principale del nuovo battaglione sarà rafforzare il fronte orientale e proteggere il cosiddetto corridoio di Suwalki – un lembo di terra lungo circa 65 km posto a cavallo del tortuoso confine tra Lituania e Polonia – a causa delle condizioni geografiche, del terreno e della posizione strategica delle vie di comunicazione” riporta la Radio Polacca. Il ministro spera che i giovani abitanti di Augustow e dintorni si uniscano ai suoi ranghi. Il battaglione genieri di Augustow farà parte della 15a brigata meccanizzata Gizycko, che a sua volta fa parte della 16a divisione meccanizzata della Pomerania. L’unità sarà creata nell’ambito del Pacchetto di rafforzamento delle forze armate polacche per il periodo 2023-2025, adottato dal governo polacco nel 2022, che prevede il rafforzamento delle basi tattiche già esistenti sul fianco orientale della Nato.

Si ricordi che in articolo “Il nebbioso futuro del mondo osceno” che aveva pubblicato il 14 febbraio 2022 a 10 giorni dall’invasione dell’Ucraina, Vladislav Surkov, già eminenza grigia del Cremlino, sconfessava anche il trattato di Brest-Litovsk, del 1918, a causa del quale Mosca “ha abbandonato i vasti territori degli Stati baltici, della Bielorussia e dell’Ucraina che in precedenza le appartenevano”. Per poi concludere “ed è impensabile che la Russia rimanga entro i confini di un mondo osceno”. Di Cristina Giuliano

Il Cremlino nega di avere colpito la cattedrale di Odessa

Il Cremlino nega di avere colpito la cattedrale di OdessaRoma, 24 lug. (askanews) – Il Cremlino nega che siano stati missili russi a colpire la Cattedrale della Trasfigurazione a Odessa. Secondo il portavoce Dmitri Peskov, si tratta di “una menzogna assoluta: l’esercito russo non colpisce le chiese”, ha affermato.

Il portavoce punta il dito contro l’Ucraina, sostenendo che “stiamo parlando di (sistemi) anti-missili, in realtà, che sono stati lanciati e che hanno distrutto la chiesa”. Lo riporta Ria Novosti. Sull’attacco a Odessa nella notte tra sabato e domenica Mosca e Kiev si sono accusate vicendevolmente. Il ministero della Difesa russo prima ha confermato un attacco sulla regione poi ha sostenuto che la causa “più probabile” della distruzione parziale della cattedrale è stato il precipitare di un missile antiaereo ucraino, teoria confermata oggi da Peskov.

Intanto, intervenendo su un altro tema molto attuale, il presidente Vladimir Putin ha affermato che la Russia sostituirà le esportazioni di grano ucraino in Africa, dopo che Mosca è uscita dall’accordo mediato da Turchia e Onu che consente la loro spedizione sicura. Il leader del Cremlino ha spiegato in una dichiarazione pubblicata sul sito web della presidenza russa che la Russia continuerà i suoi “energici sforzi per fornire cereali, prodotti alimentari, fertilizzanti e altri beni all’Africa”, secondo quanto spiegato dall’Agence France-Presse.

“Voglio assicurare che il nostro paese è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che gratuita”, ha commentato Putin.

In Grecia dopo Rodi anche Corfù è in fiamme: evacuazioni in corso

In Grecia dopo Rodi anche Corfù è in fiamme: evacuazioni in corsoRoma, 24 lug. (askanews) – Evacuazioni in corso nell’isola di Corfù, dopo che un vasto incendio è scoppiato nella parte settentrionale, frequentata da molti turisti, in special modo britannici. La decisione delle autorità greche arriva dopo che circa 19.000 persone sono state evacuate dall’isola di Rodi, anch’essa colpita da imponenti incendi.

L’ordine di evacuazione, emesso dai servizi d’emergenza della Grecia, è arrivato nella tarda serata di ieri e riguarda un certo numero di aree di Corfù. In particolare, tutte le persone presenti nelle zone di Santa, Megoula, Porta, Palia, Perithia e Sinies sono state invitate ad allontanarsi. Imbarcazioni sono state inviate per evacuare residenti e turisti via mare, ha detto un funzionario del governo. Quasi 2.500 persone sono già state evacuate per precauzione durante la notte, secondo quuanto precisato da un portavoce dei vigili del fuoco all’AFP.

L’incendio boschivo nel nord di Corfù ha portato all’”evacuazione preventiva di 2.466 persone” questa notte, ha affermato Yannis Artopios, sottolineando che finora le fiamme non hanno provocato danni a case o strutture alberghiere.

Il Partito Popolare spagnolo avverte: o governa Feijoo o si torna al voto

Il Partito Popolare spagnolo avverte: o governa Feijoo o si torna al votoRoma, 24 lug. (askanews) – Per il Partito Popolare, primo gruppo politico in Spagna dopo le elezioni legislative di ieri, non ci sono alternative: o si forma un governo guidato da Alberto Nunez Feijoo o si torna alle urne per un nuovo voto. “Ci sono due opzioni, o Feijóo sarà presidente o ci sarà un blocco che porterà a ripetere le elezioni. E questo dovrebbe essere giustificato da tutti coloro che hanno perso” ieri alle urne, ha precisato il coordinatore generale del Pp, Elías Bendodo, dopo i risultati del voto.

“Stiamo parlando di un blocco e della ripetizione delle elezioni. Nessuno di questi è uno scenario buono per ciò di cui il nostro Paese ha bisogno”, ha insistito. “Ci assumeremo la nostra responsabilità di guidare la coalizione della maggioranza di governo”, ha concluso Bendodo. Analoga la posizione espressa dalla segretaria generale del Pp, Cuca Gamarra, che in un’intervista televisiva citata dal El Pais ha avvertito che “la via alternativa all’investitura di Feijóo è un Frankenstein 2”. Il riferimento di Gamarra è al soprannome con cui l’opposizione e i media conservatori hanno definito la coalizione di PSOE e Unidas Podemos con il sostegno parlamentare di partiti come ERC e Bildu durante l’ultima legislatura. Una strada, quest’ultima, che evidentemente il Pp non ritiene percorribile. “O si materializza un’investitura con Feijóo o quello che propone Sßnchez è il blocco e la ripetizione elettorale”, ha affermato Gamarra.

Feijóo, intanto, inizierà presto un giro di contatti per cercare di formare un governo. “Feijóo chiamerà Pedro Sßnchez”, ha confermato Gamarra.

Droni ucraini colpiscono due edifici non residenziali a Mosca

Droni ucraini colpiscono due edifici non residenziali a MoscaMilano, 24 lug. (askanews) – Due droni ucraini hanno colpito nel corso della notte due edifici non residenziali a Mosca. I droni, secondo quanto riferito da Mosca, sono stati poi distrutti e l’attacco “terroristico del regime di Kiev” è stato “sventato”. La Russia ha accusato l’Ucraina dell’attacco con droni. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che due droni sono stati “soppressi e si sono schiantati”, aggiungendo che non ci sono state vittime.

Secondo le agenzie russe un drone è caduto vicino allo stesso ministero. Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha detto che gli attacchi hanno colpito edifici “non residenziali” intorno alle 4 ora locale (le 3 in Italia). Ha aggiunto che gli edifici non hanno subito gravi danni. Ma le agenzie di stampa statali hanno riferito che alcuni frammenti di droni sono stati trovati a soli 2 km dall’edificio del ministero della Difesa. “Un tentativo del regime di Kiev di compiere un atto terroristico utilizzando due droni su obiettivi nel territorio della città di Mosca è stato fermato”, ha spiegato il ministero russo in un comunicato pubblicato su Telegram. L’agenzia di stampa statale Tass ha precisato che detriti di droni sono stati trovati anche lungo Komsomolsky Avenue. Il dipartimento dei trasporti di Mosca ha scritto su Telegram che il traffico lungo il percorso è stato bloccato e le foto mostrano i servizi di emergenza che stanno lavorando sul posto. Il traffico è stato interrotto anche su Likhachev Avenue, dove è stato danneggiato un grattacielo. Filmati pubblicati sul canale televisivo Zvezda mostrano finestre mancanti in cima all’edificio. L’attacco con droni su alcuni palazzi a Mosca avvenuto nelle ultime ore è un’operazione speciale della direzione principale dell’intelligence ucraina. Lo dicono fonti nei servizi speciali di Rbk-Ucraina, che parlando in codice lasciano intendere: “tutti gli uccelli sono volati a Mosca”. Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha riferito di aver “intercettato due droni” e ha già accusato la parte ucraina dell’attacco.

Sono due i droni che hanno attaccato Mosca. È stato riferito che uno ha colpito il centro commerciale in cui si trova il negozio Leroy Merlin e l’altro è caduto poco distante dall’edificio del Ministero della Difesa della Federazione Russa e al quartier generale dell’intelligence informatica militare. L’obiettivo dell’attacco, molto probabilmente, era la sede del Ministero della Difesa russo nella capitale russa ovvero l’edificio sull’argine di Frunzenskaya: il centro di business su Komsomolsky Prospekt, colpito, è a pochi passi dal Ministero della Difesa. Nel frattempo, l’investigatore di Bellingcat Hristo Grozev ha attirato l’attenzione sul fatto che vicino al luogo in cui è caduto il relitto di un drone, c’è un’università militare, oltre a diverse strutture segrete della direzione principale dell’intelligence della Federazione Russa, in particolare il “quartier generale dell’attacco informatico del Gru”, i servizi segreti militari russi.

In Spagna non c’è “l’ondata Meloni”: Sanchez tiene e argina Vox

In Spagna non c’è “l’ondata Meloni”: Sanchez tiene e argina VoxRoma, 24 lug. (askanews) – Che cosa significa a livello europeo il risultato delle elezioni in Spagna e le tante incognite seminate dal voto che non assegna nè alle destre, nè alle sinistre una maggioranza assoluta? “Il timore di una nuova alleanza di Paesi guidati dalla destra nel Consiglio europeo svanisce, ma preparatevi al ritorno della Catalogna come questione politica o a nuove elezioni”, commenta stamane Politico. “Insomma, ci saranno altre notizie da Madrid durante il resto della presidenza spagnola del Consiglio”.

Bruxelles attendeva il risultato del voto anticipato spagnolo perché la Spagna da luglio è alla presidenza di turno dell’Ue (il premier Sanchez ha rinviato il discorso di inaugurazione al parlamento europeo per opportunità elettorale) ma soprattutto perché dalle urne spagnole poteva uscire un decisivo sdoganamento delle destre e relativi equilibri anche in chiave Ue, in vista delle europee del 2024. La premier Giorgia Meloni ha sostenuto Vox e il suo leader Santiago Abascal; una settimana fa è intervenuta in collegamento a un raduno del partito a Valencia, ha parlato dell’ora dei “patrioti”. Al parlamento europeo nel 2021 Meloni ha evitato l’alleanza con i sovranisti di cui fa parte anche la Lega di Salvini, assicurandosi la collaborazione del Partito Popolare Europeo. Simile schema in qualche modo è stato riprodotto dal Partito Popolare spagnolo, che ha già avviato una serie di accordi a livello di enti locali con l’estrema destra. Ma alla luce dello scrutinio di ieri questo forse gli ha giocato contro: la scommessa di arrivare al governo trovando accordi con Vox non ha pagato, i risultati di ieri non lasciano spazio a un ingresso dell’estrema destra in una coalizione governativa. “La Spagna ferma l’ondata Meloni, l’ondata Orban, l’ondata Morawiecki, l’alleanza della destra con l’estrema destra, ma non ha completato la creazione di una formula di governance stabile”, osserva (e titola) oggi il quotidiano La Vanguardia, riferendosi al fatto che Fratelli d’Italia appartiene alla famiglia europea dei Conservatori e riformisti, un gruppo che comprende i polacchi di Diritto e giustizia e Vox.

“Alberto Nunez Feijóo vince senza numeri per governare. Niente può fare con Vox”, e d’altro canto “Sanchez ha resistito, ma la sua investitura potrebbe essere bloccata dall’uomo di Waterloo, Carles Puigdemont”, l’ex presidente della Generalitat in esilio, il cui partito Junts si ritrova ago della bilancia della governablità a Madrid. Insomma, sempre citando La Vanguardia, “tutti gli attori e gli ingredienti dell’effervescente politica spagnola si sono ricombinati in modo davvero sorprendente”, gli scenari sono aperti, ma quelli europei meno di quanto sembrasse due giorni fa. Intanto in Germania il presidente del gruppo parlamentare conservatore CDU/CSU al Bundestag, Friedrich Merz, ha detto ieri che il suo partito è “certamente” pronto a collaborare con l’estrema destra nazionalista di Alternative fur Deutschland (AfD) a livello comunale. Una presa di posizione clamorosa e di portata storica, che ha sollevato un coro di voci contrarie in seno alla Cdu, ma che la stessa Afd ha tradotto nella fine del “cordone sanitario” tra conservatori ed estrema destra in Germania.

Sanchez rimonta ma la Spagna rischia un ritorno alle urne

Sanchez rimonta ma la Spagna rischia un ritorno alle urneRoma, 23 lug. (askanews) – Due mezzi vincitori: il premier socialista Pedro Sanchez e il Partido Popular; diversi sconfitti: l’estrema destra di Vox, l’indipendentismo catalano nel suo insieme e i sondaggisti. Un involontario trionfatore: l’ex presidente della Generalitat in esilio, Carles Puigdemont, il cui partito Junts si ritrova ago della bilancia della governablità a Madrid.

I risultati definitivi del voto spagnolo sono ben diversi da quelli che promettevano i sondaggi: il Pp di Alberto Nuñez Feijoó ha sì ottenuto la maggioranza delle preferenze, ma ben lontano dai livelli previsti dagli istituti demoscopici. Anche contando Vox (12,3%, terza ma in calo di consensi) e gli altri partiti minori, le destre si fermano a 171 seggi: cinque in meno della maggioranza assoluta che blinda il mandato a formare un nuovo governo. Nel dettaglio, il Partido Popular ha 136 seggi, distante dalla maggioranza assoluta anche contando l’ultradestra di Vox che ottiene 33 seggi e le altre formazioni minori della destra. Il partito Socialista limita i danni in netta rimonta rispetto alle previsioni demoscopiche: 122 seggi (31,7%, +2) ai quali si aggiungono i 31 della nuova coalizione di sinistra di Sumar (12,3%). Gli altri potenziali alleati della coalizione sommano altri 19 seggi (7 gli indipendentisti catalani di Erc, 6 la sinistra radicale basca di Bildu, 5 i nazionalisti baschi del Pnv più altre formazioni minori) per un totale di 172.

Rimangono quindi i sette voti degli indipendentisti conservatori catalani di Junts, che di fatto hanno attualmente la chiave della governabilità: senza il loro apporto, lo scenario più probabile è infatti un ritorno alle urne. Feijoó ha comunque rivendicato la vittoria e in quanto candidato più votato chiede agli altri partiti (ovvero, ai socialisti) di astenersi per permettergli di formare un governo di minoranza. Ma si tratta di uno scenario che appare del tutto improbabile; l’unica arma che gli rimane è quella di tentare di delegittimare a priori un eventuale esecutivo a guida socialista.

Il premier uscente Sanchez da parte sua ha ottenuto in buona parte il risultato voluto con l’anticipo delle elezioni: una mobilitazione della sinistra che grazie al voto utile gli ha permesso di limitare i danni (anzi, di migliorare leggermente i risultati del 2019, come ha fatto notare lo stesso premier nel suo discorso postelettorale), senza tuttavia raggiungere l’obbiettivo prefissato di poter riciclare senza problemi l’attuale maggioranza di governo. La sinistra e i suoi alleati, in tutte le sue declinazioni, arriva infatti a 172 seggi e Sanchez si è ben guardato dal fare previsioni su un futuro governo. Fuori dai due blocchi principali rimangono infatti i sette seggi di Junts (Uniti per la Catalogna: dal suo appoggio (diretto, o più probabilmente tramite un’astensione al secondo voto di investitura) dipende la riedizione della maggioranza attuale o un ritorno alle urne dal risultato ancor più incerto. Si tratta di un paradosso perché la vittima principale del voto utile (e dell’astensione) è stato proprio l’indipendentismo catalano nel suo insieme. In particolare la sinistra di Erc che ha perso ben sei seggi a favore dei socialisti del Psc; di fatto, a salvare Sanchez in termini numerici è stata proprio la Catalogna.

La questione principale quindi torna ad essere quella catalana: Sanchez fino ad ora l’ha sopita, ma non certo risolta; e questa volta, il prezzo politico da pagare per rimanere alla Moncloa potrebbe essere troppo alto da accettare. Per il premier infatti acconsentire ad un indulto personale per Puigdemont o addirittura a un futuro referendum di indipendenza sarebbe un suicidio politico. Ma basterebbe anche solo discutere l’idea per perdere voti a favore della destra, Vox o non Vox. Non è chiaro d’altra parte quale altro risultato che vada al di là di qualche concessione economica la coalizione politica catalana guidata da Carles Puigdemont possa realisticamente ottenere da un negoziato, visto che negli ultimi anni i socialisti hanno promesso molto e mantenuto quasi niente. Nonostante in campagna elettorale Junts abbia quindi dipinto il voto nazionale come un problema della Spagna e non della Catalogna, il settore più pragmatico del partito (minoritario nella dirigenza, non necessariamente nella base), potrebbe comunque finire col considerare l’investitura di Sanchez come il male minore. L’alternativa è infatti un’impasse che porterebbe di nuovo alle urne: Sanchez potrebbe in questo caso dare la colpa all’intransigenza dell’indipendentismo catalano, ma nulla gli garantisce che fra qualche mese l’elettorato progressista torni a votare con la stessa convinzione. La fase negoziale che inizia oggi quindi si preannuncia lunga e faticosa. In palio un voto di investitura che di fatto – data l’esistenza della sfiducia costruttiva – in caso di esito positivo garantirà al leader socialista altri quattro anni di governo, più o meno agitato. Se tutto sommato Sanchez può dirsi abbastanza saldo alla guida del suo partito – il risultato di ieri equivale a un mezzo miracolo – non si può dire altrettanto di Feijoó: se dovesse rimanere a mani vuote, è probabile che si produca un cambio della guardia per i popolari, con una serie di faide interne dalle quali potrebbe uscire vincitrice Isabel Díaz Ayuso, padrona del Pp di Madrid ma personaggio assai più divisivo in un Paese sempre più polarizzato. (di Maurizio Ginocchi)