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Secondo la Cia “l’élite russa inizia a mettere in discussione Putin”

Secondo la Cia “l’élite russa inizia a mettere in discussione Putin”Milano, 21 lug. (askanews) – L’élite in Russia sta mettendo sempre più in discussione la leadership del presidente Vladimir Putin, secondo il direttore della Cia William Burns. I dubbi sono aumentati drasticamente dopo la rivolta di breve durata in cui il gruppo di mercenari dei gruppi Wagner ha marciato su Mosca il mese scorso, ha osservato Burns partecipando all’Aspen Security Forum negli Stati Uniti questa settimana, secondo Politico.

La Cia sta ora cercando di capitalizzare la crescente insoddisfazione nei confronti di Putin e ha recentemente pubblicato un video nel tentativo di reclutare informatori russi. Il filmato è stato visto ben 2,5 milioni di volte nella prima settimana, il che secondo Burns dimostra che l’insoddisfazione per Putin sta crescendo in Russia. “Questo solleva alcune domande più profonde sul giudizio di Putin, sul suo relativo distacco dagli eventi e persino sulla sua indecisione”, ha detto Burns secondo Politico. La ribellione del gruppo Wagner “ha rivelato alcune delle debolezze significative in un sistema che Putin ha costruito”, ritiene il capo della Cia, che conosce bene il Paese dopo un periodo come ambasciatore Usa a Mosca. Queste debolezze sono state messe in luce anche dall’errore di valutazione di Putin da quando ha lanciato l’invasione dell’Ucraina, ha detto Burns secondo il giornale. La Cia ha creato a maggio uno speciale canale Telegram sul quale ha pubblicato un video in russo per i delusi dal corso intrapreso dalla Russia e che si rivolge chiaramente a chi lavora per lo stato russo. Nel video si dice alla fine che “c’è chi non vuole ascoltare la verità. Ma noi vogliamo ascoltarla”, si precisa, alla evidente ricerca di informazioni utilizzando il canale di informazioni anonime Tor.

Le immagini sono state girate secondo tutti i canoni della appartenenza alla Russia: c’è l’inverno, ci sono citazioni dai classici, c’è lo stemma araldico dell’aquila bicipite, ci sono alcuni aspetti della vita dei russi che spesso generano nei cittadini della federazione rabbia o preoccupazione. Una voce fuori campo pone l’annosa questione: “È questo il percorso che ho scelto per me stesso?”. Chiaro è il nesso: per la Cia la guerra in Ucraina ha creato un’opportunità storica scommettendo sui russi insoddisfatti dalla guerra e dalla vita in Russia. Quasi immediato a maggio il commento del Cremlino: “sia la Cia che le altre agenzie di intelligence occidentali non indeboliscono la loro attività nel nostro Paese”.

La Russia avvia una “esercitazione” nel Mar Nero (con munizioni vere)

La Russia avvia una “esercitazione” nel Mar Nero (con munizioni vere)Milano, 21 lug. (askanews) – La marina russa ha condotto una “esercitazione” con missili e munizioni vere nel Mar Nero nordoccidentale. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca. Ciò avviene mentre infuria la guerra di invasione contro Kiev, pochi giorni dopo che il Cremlino ha dichiarato che avrebbe considerato le navi in viaggio verso l’Ucraina attraverso il Mar Nero come potenziali obiettivi militari. E in ore particolarmente impegnate per la marina russa, che ha anche iniziato con la Cina esercitazioni congiunte nel Mar del Giappone per “respingere un attacco con mezzi aerei” denominate “North. Interaction – 2023”.

“ESERCITAZIONI” Nel Mar Nero le navi e l’aviazione della Russia hanno condotto “esercitazioni” per isolare l’area, “temporaneamente chiusa” alla navigazione, ha riferito il ministero della Difesa russo. La flotta del Mar Nero “ha sparato direttamente missili da crociera contro una nave… Ha inoltre adottato una serie di misure per trattenere la nave”, ha affermato il ministero della Difesa in una nota. Messi in pratica i piani per fermare una nave intrusa e lanciati missili da crociera anti-nave contro un obiettivo nella parte nord-occidentale del mar Nero. La lanciamissili “Ivanovets” ha colpito il bersaglio, che è stato distrutto, dice la Difesa russa. LE MINACCE Mercoledì sera, la Russia ha dichiarato che considererà tutte le navi che salpano per i porti ucraini nel Mar Nero come possibili portatori di equipaggiamento militare. La Russia afferma inoltre che qualsiasi paese che abbia navi dirette ai porti ucraini sarà considerato parte del conflitto, schierato dalla parte ucraina.

Lunedì il Cremlino ha annunciato di non voler rinnovare l’accordo internazionale sul grano tra Russia e Ucraina, che vedeva impegnati in prima linea la Turchia come mediatore e l’Onu. Mosca ha poi attaccato diverse importanti città portuali in Ucraina. Molti degli attacchi sono stati mirati su depositi di grano. Anche Odessa è stata colpita nella notte. L’ACCORDO La Russia non ha voluto rinnovare l’accordo perché ritiene che le richieste russe non siano state soddisfatte. La decisione è stata accolta con forte condanna a livello internazionale. L’Ucraina è conosciuta come il granaio del mondo e la maggior parte del grano va nei paesi poveri. Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere pronto a riprendere l’accordo non appena le richieste russe saranno soddisfatte. Tra l’altro, la Russia vuole l’accesso al sistema di pagamento SWIFT e che le Nazioni Unite rendano più facile per la Russia esportare prodotti agricoli. IL PREZZO DEL GRANO Il prezzo del grano è aumentato notevolmente negli ultimi giorni. Dopo le dichiarazioni russe di ieri, il prezzo del grano è salito dell’8,2 per cento sugli indici europei. Nel suo discorso quotidiano serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che gli attacchi contro il porto di Odessa dimostrano che la Russia non sta attaccando solo l’Ucraina, ma anche milioni di persone in altre parti del mondo. “Tutti sono colpiti dal terrore della Russia. Tutti dovrebbero essere interessati a ritenere la Russia responsabile”, dice. Allo stesso tempo, chiede più difesa aerea per poter fermare più droni e razzi russi.

Ieri gli Usa hanno fatto sapere che ritengono che la Russia abbia già in programma di attaccare navi civili nel Mar Nero. Il portavoce, Adam Hodge, alla Casa Bianca ha detto che Mosca è pronta ad attaccare le navi civili nel Mar Nero, per poi dare la colpa all’Ucraina. Intanto in una lettera all’Organizzazione marittima internazionale, l’Ucraina scrive che creerà una rotta marittima raccomandata su base temporanea. Il percorso è destinato ad attraversare le zone marittime della vicina Romania. L’obiettivo è facilitare l’apertura del trasporto marittimo internazionale nel nord-ovest del Mar Nero. A firmare la lettera all’Onu il ministro ad interim delle infrastrutture Vasyl Shkurakov.

Ucraina, esercitazione russa nel Mar Nero con munizioni vere

Ucraina, esercitazione russa nel Mar Nero con munizioni vereMilano, 21 lug. (askanews) – La marina russa ha condotto una “esercitazione” con missili e munizioni vere nel Mar Nero nordoccidentale. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca. Ciò avviene mentre infuria la guerra di invasione contro Kiev, pochi giorni dopo che il Cremlino ha dichiarato che avrebbe considerato le navi in viaggio verso l’Ucraina attraverso il Mar Nero come potenziali obiettivi militari. E in ore particolarmente impegnate per la marina russa, che ha anche iniziato con la Cina esercitazioni congiunte nel Mar del Giappone per “respingere un attacco con mezzi aerei” denominate “North. Interaction – 2023”.

“ESERCITAZIONI” Nel Mar Nero le navi e l’aviazione della Russia hanno condotto “esercitazioni” per isolare l’area, “temporaneamente chiusa” alla navigazione, ha riferito il ministero della Difesa russo. La flotta del Mar Nero “ha sparato direttamente missili da crociera contro una nave… Ha inoltre adottato una serie di misure per trattenere la nave”, ha affermato il ministero della Difesa in una nota. Messi in pratica i piani per fermare una nave intrusa e lanciati missili da crociera anti-nave contro un obiettivo nella parte nord-occidentale del mar Nero. La lanciamissili “Ivanovets” ha colpito il bersaglio, che è stato distrutto, dice la Difesa russa. LE MINACCE Mercoledì sera, la Russia ha dichiarato che considererà tutte le navi che salpano per i porti ucraini nel Mar Nero come possibili portatori di equipaggiamento militare. La Russia afferma inoltre che qualsiasi paese che abbia navi dirette ai porti ucraini sarà considerato parte del conflitto, schierato dalla parte ucraina.

Lunedì il Cremlino ha annunciato di non voler rinnovare l’accordo internazionale sul grano tra Russia e Ucraina, che vedeva impegnati in prima linea la Turchia come mediatore e l’Onu. Mosca ha poi attaccato diverse importanti città portuali in Ucraina. Molti degli attacchi sono stati mirati su depositi di grano. Anche Odessa è stata colpita nella notte. L’ACCORDO La Russia non ha voluto rinnovare l’accordo perché ritiene che le richieste russe non siano state soddisfatte. La decisione è stata accolta con forte condanna a livello internazionale. L’Ucraina è conosciuta come il granaio del mondo e la maggior parte del grano va nei paesi poveri. Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere pronto a riprendere l’accordo non appena le richieste russe saranno soddisfatte. Tra l’altro, la Russia vuole l’accesso al sistema di pagamento SWIFT e che le Nazioni Unite rendano più facile per la Russia esportare prodotti agricoli.

IL PREZZO DEL GRANO Il prezzo del grano è aumentato notevolmente negli ultimi giorni. Dopo le dichiarazioni russe di ieri, il prezzo del grano è salito dell’8,2 per cento sugli indici europei. Nel suo discorso quotidiano serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che gli attacchi contro il porto di Odessa dimostrano che la Russia non sta attaccando solo l’Ucraina, ma anche milioni di persone in altre parti del mondo. “Tutti sono colpiti dal terrore della Russia. Tutti dovrebbero essere interessati a ritenere la Russia responsabile”, dice. Allo stesso tempo, chiede più difesa aerea per poter fermare più droni e razzi russi. Ieri gli Usa hanno fatto sapere che ritengono che la Russia abbia già in programma di attaccare navi civili nel Mar Nero. Il portavoce, Adam Hodge, alla Casa Bianca ha detto che Mosca è pronta ad attaccare le navi civili nel Mar Nero, per poi dare la colpa all’Ucraina.

Intanto in una lettera all’Organizzazione marittima internazionale, l’Ucraina scrive che creerà una rotta marittima raccomandata su base temporanea. Il percorso è destinato ad attraversare le zone marittime della vicina Romania. L’obiettivo è facilitare l’apertura del trasporto marittimo internazionale nel nord-ovest del Mar Nero. A firmare la lettera all’Onu il ministro ad interim delle infrastrutture Vasyl Shkurakov.

Contenuto incendio vicino Atene ma allerta alta in Grecia e Ue

Contenuto incendio vicino Atene ma allerta alta in Grecia e UeRoma, 20 lug. (askanews) – I vigili del fuoco hanno contenuto l’enorme incendio a ovest di Atene ma le autorità si preparano a possibili nuovi roghi a causa delle condizioni meteorologiche estreme. Nell’area operano sette aerei antincendio e nove elicotteri, compresi quattro aerei inviati dall’Italia e dalla Francia nell’ambito del meccanismo di supporto dell’Unione Europea.

Il caldo torrido che ha investito il sud del Mediterraneo europeo ha causato un rischio alto o molto alto di incendi in Spagna, Italia e Grecia. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha dichiarato che i vigili del fuoco e l’autorità di protezione civile rimarranno in allerta mentre una nuova ondata di caldo si sposta verso est con temperature che dovrebbero raggiungere i 45 gradi domenica. “Siamo di fronte a un’altra ondata di caldo e a un possibile rafforzamento dei venti. Quindi, nei prossimi giorni sono necessarie vigilanza assoluta e prontezza assoluta”, ha detto il premier greco che oggi ha dichiarato lo stato di emergenza sull’isola di Rodi, dove sono stati emessi ordini di evacuazione per diverse zone di montagna.

Allerta alta anche in Spagna, dove un uomo marocchino di 42 anni è morto ieri per un problema legato al caldo nella regione di Murcia dove le temperature hanno raggiunto il picco di 44 gradi ieri. Malaga ha toccato i 44,2 gradi, record di tutti i tempi per la città costiera meridionale.

Spagna, ultimo dibattito, ‘vince’ la sinistra, leader PP assente

Spagna, ultimo dibattito, ‘vince’ la sinistra, leader PP assenteRoma, 20 lug. (askanews) – A tre giorni dal voto, la sinistra ‘unita’ spagnola – Partito Socialista e Sumar – ‘vince’ l’ultimo dibattito secondo gli analisti dando una buona prova di coesione davanti a una coalizione di destra in difficoltà. Il premier Sanchez (socialista) e la sua vice, la leader di Sumar Yolanda Diaz si sono ritrovati assieme contro il solo leader dell’estrema destra di Vox Santiago Abascal. Assente – “si vergognava di presentarsi assieme a Vox” ha ironizzato Sanchez – il leader dei popolari Alberto Nunez Feijo. “Un’assenza molto presente”, commenta El Mundo, mentre su La Vanguardia l’analista Enric Juliana è anche più esplicito: un’assenza che è un clamoroso “errore” e “un’imprecisione” dal punto di vista della democrazia, scrive. A pochi giorni dal voto, l’esito del dibattito ribadisce dunque una sensazione di grande incertezza. Tutti i sondaggi vedono di fatto un testa a testa tra le due coalizioni e la differenza, secondo gli analisti, la faranno dieci, quindici seggi che potranno andare da una parte o dall’altra. Ma significativamente – questo in particolare si è visto dal dibattito – mentre la sinistra non è mai apparsa così unita, tra i Popolari e Vox ci sono ancora differenze e problemi.

Pedro Sánchez, Yolanda Díaz, Santiago Abascal e un assente molto presente: Alberto Núñez Feijóo. L’ultimo dibattito della campagna su RTVE, scrive El Mundo, è stato un faccia a faccia tra il candidato socialista e il candidato di Sumar, rispettivamente presidente e vicepresidente del governo, contro il leader Vox e contro il candidato PP, assente. Durante buona parte del duello, la leader di Sumar ha dominato con proposte e dati e ha monopolizzato la discussione scagliandosi contro Santiago Abascal mentre Pedro Sánchez ha mantenuto un profilo più istituzionale. Il candidato socialista ha detto chiaramente di andare alle urne con la speranza di poter governare con l’appoggio di Sumar e ha ipotizzato che il Pp lo farà con Vox anche se Feijóo, ha detto, “non ha partecipato al dibattito perché si vergogna di apparire insieme ad Abascal». Yolanda Díaz ha confermato le parole del socialista e ha assicurato che il suo partito aspira ad essere il sostegno del PSOE per rilanciare il governo di coalizione e impedire così alle politiche di destra di “danneggiare gli spagnoli”. Sánchez e Díaz sono sembrati in grande sintonia, per tutto il dibattito si sono chiamati direttamente per nome e non hanno avuto alcun momento di disaccordo.

Sulla difensiva, il leader di Vox Santiago Abascal ha criticato Sánchez dicendo che le sue decisioni di governo sono nate da “una menzogna sovrana” perché frutto di patti con partiti separatisti o indotte da “burocrati internazionali”. E ha ribadito che “governare sulla base della menzogna è illegittimo”. Messo alle strette, il leader di Vox ha dovuto però anche lamentarsi contro i Popolari che almeno in teoria continuano a ripetere di non voler guidare un governo assieme a Vox. Su La Vanguardia, l’analista Enric Juliana, assegna la ‘vittoria’ nel dibattito ai due leader della sinistra, e in particolare a Yolanda Diaz. Feijo, scrive, non presentadosi voleva sminuire la rilevanza dell’ultimo dibattito preelettorale ma ha sbagliato: “l’appuntamento di ieri sera, perfettamente condotto dal giornalista Xabier Fortes, non è stato di seconda divisione. Non è stata una perdita di tempo, visto che la partita non è ancora del tutto risolta, per quanto i sondaggi concordino su un possibile vincitore. Dieci o quindici deputati in una direzione o nell’altra possono creare nella notte del 23 scenari politici molto diversi. La decisione di Núñez Feijóo di non partecipare al dibattito può essere considerata sbagliata, a prescindere da considerazioni tattiche. L’uomo che oggi ha le migliori possibilità di presiedere il futuro Governo aveva l’obbligo di presentarsi in tribuna. Come democratico, ieri sera Feijóo ha commesso una “imprecisione”.

“Santiago Abascal ha avuto momenti incisivi. Molto istituzionale, Sánchez per la prima volta ha difeso in modo molto esplicito la continuità della coalizione. La vera vincitrice – conclude Juliana – è stata Yolanda Díaz, con la sua grande verve”.

Tajani: Zaki? I risultati non capitano mai a caso

Tajani: Zaki? I risultati non capitano mai a casoRoma, 19 lug. (askanews) – “In politica contano i fatti, i fatti ci sono stati, quindi è arrivata una bella notizia come ritenevamo che sarebbe dovuta arrivare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando, in un breve punto stampa fuori Montecitorio, la grazia concessa dal presidente egiziano Al Sisi allo studente dell’Università di Bologna Patrick Zaki, condannato ieri da un tribunale egiziano a tre anni di reclusione.

“I risultati non capitano mai a caso – ha aggiunto Tajani rispondendo alla domanda se il governo italiano si aspettasse questa notizia -. Dalla prima visita che ho fatto in Egitto, uscendo da un incontro con al Sisi, ho detto che ci sarebbe stata un’attenzione positiva sul caso Zaki, quindi oggi è arrivato un risultato positivo. Ripeto: contano i fatti”.

Il presidente egiziano ‘grazia’ Patrick Zaki (secondo fonti presidenziali)

Il presidente egiziano ‘grazia’ Patrick Zaki (secondo fonti presidenziali)Roma, 19 lug. (askanews) – Secondo fonti presidenziali citate dalla Reuters, il presidente egiziano ha graziato il ricercatore Patrick Zaki, condannato ieri dal tribunale. Il ricercatore, sul punto di laurearsi all’Università di Bologna, era stato condannato definitivamente a 3 anni di carcere (aveva già scontato 22 mesi in carcere). Il governo italiano segue “con molta attenzione la vicenda di Patrick Zaki”, sulla quale occorre comunque “prudenza” aveva sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Morning News su Canale 5.
Ieri lo studente egiziano dell’Università di Bologna è stato condannato dalla Procura di Mansoura ad altri 14 mesi di carcere – oltre ai 22 già scontati – dopo l’arresto nel febbraio 2020 e questa decisione ha riacceso i riflettori sul suo caso, insieme al fatto che il presidente egiziano al Sisi sarà a Roma il prossimo weekend.

I raid russi delle ultime ore hanno distrutto 60.000 tonnellate di grano ucraino

I raid russi delle ultime ore hanno distrutto 60.000 tonnellate di grano ucrainoRoma, 19 lug. (askanews) – Sessantamila tonnellate di grano per l’esportazione e immagazzinate nel porto ucraino di Chornomorsk, vicino a Odessa, sono state distrutte durante gli attacchi russi nella notte. Lo ha detto oggi il ministro dell’Agricoltura ucraino, Mykola Solsky.

“Ci vorrà almeno un anno per riparare completamente l’infrastruttura danneggiata. Nel porto di Chornomorsk sono state distrutte anche 60.000 tonnellate di grano, che avrebbero dovuto essere spedite attraverso il corridoio del grano sessanta giorni fa”, ha annunciato Solsky, in un comunicato. “L’infrastruttura del grano dei commercianti e dei trasportatori internazionali e ucraini è stata la più colpita”, ha continuato, affermando che “la sicurezza alimentare globale è di nuovo in pericolo” con questi attacchi contro i siti ucraini legati all’esportazione di grano.

Gli “incentivi” di Putin per chi va al fronte in Ucraina: avanzamenti di carriera al ritorno

Gli “incentivi” di Putin per chi va al fronte in Ucraina: avanzamenti di carriera al ritornoMilano, 19 lug. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin ha “chiesto” a Sergey Kirienko, Primo Vice Capo di gabinetto della Amministrazione presidenziale della Russia, “di prestare attenzione” alle persone che sono andate al fronte in Ucraina, pur avendo delle prospettive di carriera in Russia. “Sergey Vladilenovic Kirienko spesso è in zona personalmente” ha precisato Putin, riferendosi evidentemente al fronte ucraino. “Gli chiedo di rivolgere attenzioni a tali persone, intendo prospettive di avanzamenti di carriera nell’interesse del Paese. Non soltanto nelle forze armate ma anche nella vita civile”. Lo ha detto Putin durante una diretta trasmessa online dal Cremlino e ascoltata da askanews.

Il presidente russo Vladimir Putin tiene oggi una riunione del Consiglio di Sorveglianza di “Russia – Terra di Opportunità” e un incontro con i membri del Governo. “Andare al fronte e contemporaneamente mantenere delle prospettive di carriera dalla posizione di vice sindaco di una delle principali città del Paese”, ha specificato Putin commentando l’intervento in sala di una persona che raccontava di aver deciso di partire per il fronte nonostante avesse tre figli e prospettive di carriera. L’uomo si è presentato alla riunione con Putin in mimetica verde. “Il suo destino rispecchia una parte della storia del nostro Paese” ha proseguito Putin. “La ricerca del Paese del proprio posto nella vita e per lei è lo stesso e alla fine è arrivato alla cosa principale in questa ricerca: la dedizione di se stessi per il Paese e alla fine la lotta per il futuro dei nostri figli e di suo figlio” ha aggiunto. “Il lavoro più pesante, di giorno e di notte, con il rischio per la vita e per la salute, continuo”, ha chiosato, augurando all’uomo un ritorno alla vita pacifica.

L’esercito ucraino distrugge un deposito di munizioni russe in Crimea

L’esercito ucraino distrugge un deposito di munizioni russe in CrimeaMilano, 19 lug. (askanews) – L’Ucraina afferma di aver effettuato con successo un attacco a una base militare in Crimea, secondo Mosca è stato colpito un deposito di munizioni. L’incendio scoppiato in un campo di addestramento nel distretto di Kirov, avrebbe interessato anche un deposito di munizioni. Il capo del parlamento russo di Crimea, Vladimir Konstantinov, ha affermato che la situazione al campo di addestramento di Starokrymsky sarà risolta in un “giorno o due”. Lo ha detto in un commento sul canale televisivo Rossia24. “Ora ci sono esplosioni. La situazione è ancora dinamica”, ha detto Konstantinov.

Oltre 2.000 persone nei pressi della base militare di Kirovske in Crimea sono state evacuate oggi a causa del fuoco. Lo ha affermato il governatore nominato dai russi della penisola occupata, Sergei Aksenov. Il Ministero dei Trasporti della Crimea riferisce che “gli autobus turistici da e per la Crimea partono attraverso un percorso alternativo via terra”. “Nel campo di addestramento di Starokrymsky vicino al villaggio di Krynychki, è stato preso di mira un deposito di munizioni, la detonazione continua”, afferma il canale Telegram Krymskij Veter. Si noti inoltre che ci sono stati tre attacchi e sono stati registrati colpi sul campo di addestramento, dopodiché si è verificata una detonazione e “si sono sentite esplosioni anche a Feodosia”.

Successivamente, i militari russi hanno bloccato le strade e tutte le uscite che passano davanti al campo di addestramento di Starokrymsky in direzione di “Tavrida”. Ciò è stato confermato anche da Aksenov. Il presidente russo Vladimir Putin è a conoscenza della situazione in Crimea. Lo rende noto il Cremlino attraverso i suoi canali. “È noto che c’è stato un incendio, si stanno prendendo misure”, ha fatto sapere il Cremlino. Oggi un incendio e una serie di esplosioni hanno interessato l’area della penisola ucraina, annessa dalla Russia nel 2014. “L’Occidente collettivo è pronto a chiudere un occhio su qualsiasi attacco terroristico che il regime di Kiev organizza nel nostro Paese. In questo caso, non rifuggono da alcun silenzio. Questa non è una novità, è già successo e continuerà a essere così. Lo sappiamo molto bene”. Lo ha detto Dmitry Peskov, addetto stampa del presidente della Federazione Russa, sottolineando che l’Occidente non abbia ancora condannato l’attacco al ponte di Crimea