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L’Europa meridionale si prepara alla seconda tempesta di calore

L’Europa meridionale si prepara alla seconda tempesta di caloreRoma, 16 lug. (askanews) – L’Europa meridionale si sta preparando per una seconda tempesta di calore in una settimana, con Spagna, Italia e Grecia, insieme al Marocco e ad altri paesi del Mediterraneo che martedì protrebbero superare i record di temperatura massima. Un nuovo anticiclone che si è spinto nella regione dal Nord Africa potrebbe portare le temperature al di sopra del record di 48,8°C visto in Sicilia nell’agosto 2021, e segue l’ondata di caldo di Cerberus della scorsa settimana. L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha affermato che la prossima settimana potrebbe portare le temperature più calde mai registrate in Europa in un’ondata di caldo chiamata Caronte, dal nome del barcaiolo mitologico greco che traghetta le anime negli inferi.

Sullivan: le cluster bombs all’Ucraina non intaccano l’autorità morale Usa

Sullivan: le cluster bombs all’Ucraina non intaccano l’autorità morale UsaRoma, 16 lug. (askanews) – L’autorità morale degli Stati Uniti non è compromessa dalla fornitura di cluster bombs (munizioni a grappolo) all’Ucraina, perché entrambi i Paesi non fanno parte del trattato che vieta l’uso di munizioni a grappolo e gli Stati Uniti stanno aiutando l’Ucraina a difendersi. Lo ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

“La nostra autorità morale non deriva dall’essere firmatari della convenzione contro le munizioni a grappolo. Non abbiamo bandito in nessun momento da quando quella convenzione è entrata in vigore, e nemmeno l’Ucraina. La nostra autorità morale e l’autorità morale dell’Ucraina in questo conflitto derivano dal fatto che stiamo sostenendo il Paese sotto un attacco brutale e feroce da parte del suo vicino…e l’idea che fornire all’Ucraina un’arma per poter difendere la propria patria, proteggere i propri civili è in qualche modo una sfida alla nostra autorità morale la trovo discutibile”, ha detto Sullivan all’emittente Nbc News.

Putin: la Russia ha una “scorta sufficiente” di cluster bombs e siamo pronti a usarle

Putin: la Russia ha una “scorta sufficiente” di cluster bombs e siamo pronti a usarleRoma, 16 lug. (askanews) – La Russia ha una “scorta sufficiente” di cluster bombs (bombe a grappolo) e Mosca si riserva il diritto di utilizzarle, se munizioni del genere fossero utilizzate contro le forze russe in Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin.

In un’intervista alla tv di stato, di cui sono stati diffusi alcuni stralci, Putin ha dichiarato: “Naturalmente, se fossero utilizzate contro di noi, ci riserveremmo il diritto di intraprendere azioni reciproche”. Ha aggiunto che la Russia non ha ancora utilizzato le armi malgrado, a “un certo punto, una certa carenza di munizioni”. L’Ucraina ha ricevuto dagli Stati Uniti bombe a grappolo, munizioni vietate in oltre 100 Paesi. Kiev si è impegnata a usarle soltanto per rimuovere concentrazioni di soldati nemici, ha riferito l’agenzia di stampa Reuters.

Vienna è la città più vivibile del mondo secondo l’Economist Intelligence Unit

Vienna è la città più vivibile del mondo secondo l’Economist Intelligence UnitRoma, 16 lug. (askanews) – Vienna è tornata al primo posto come la migliore città in cui vivere a livello globale, secondo un rapporto dell’Economist Intelligence Unit (EIU). Il Global Liveability Index 2023 ha attribuito il successo di Vienna alla sua “combinazione vincente” di stabilità, buona cultura e intrattenimento, infrastrutture affidabili, istruzione e servizi sanitari esemplari.

Secondo lo studio la capitale austriaca “ha occupato questa posizione regolarmente negli ultimi anni, e solo la pandemia di Covid-19 che ha fatto sì che la città lasciasse il suo primato” Nella parte alta della classifica anche Copenaghen, che mantiene la sua posizione di seconda città più vivibile al mondo, mentre le città australiane Sydney e Melbourne sono entrate nella top five. Il rapporto annuale dell’Economist ha preso in considerazione 172 città analizzando alcune categorie che definiscono la vivibilità: stabilità, assistenza sanitaria, cultura e ambiente, istruzione e infrastrutture. L’indice è salito lo scorso anno per raggiungere il massimo da 15 anni mentre il mondo si riprendeva dalla pandemia, ha affermato l’EIU. Il punteggio medio dell’indice è ora di 76,2 su 100, rispetto al 73,2 di un anno fa.

Ecco la lista delle 10 migliori città in cui vivere 1 Vienna, (Austria) 2 Copenhagen, (Danimarca) 3 Melbourne, (Australia) 4 Sydney, (Australia) 5 Vancouver (Canada) 6 Zurigo, (Svizzera) 7 Calgary (Canada) 8 Ginevra, (Svizzera) 9 Toronto (Canada) 10 Osaka (Giappone), Auckland (Nuova Zelanda) ù Pari merito

Fonte: Economist Intelligence Unit (Eiu)

Vienna è la città più vivibile del mondo in graduatoria Economist

Vienna è la città più vivibile del mondo in graduatoria EconomistRoma, 16 lug. (askanews) – Vienna è tornata al primo posto come la migliore città in cui vivere a livello globale, secondo un rapporto dell’Economist Intelligence Unit (EIU). Il Global Liveability Index 2023 ha attribuito il successo di Vienna alla sua “combinazione vincente” di stabilità, buona cultura e intrattenimento, infrastrutture affidabili, istruzione e servizi sanitari esemplari.

Secondo lo studio la capitale austriaca “ha occupato questa posizione regolarmente negli ultimi anni, e solo la pandemia di Covid-19 che ha fatto sì che la città lasciasse il suo primato” Nella parte alta della classifica anche Copenaghen, che mantiene la sua posizione di seconda città più vivibile al mondo, mentre le città australiane Sydney e Melbourne sono entrate nella top five.

Il rapporto annuale dell’Economist ha preso in considerazione 172 città analizzando alcune categorie che definiscono la vivibilità: stabilità, assistenza sanitaria, cultura e ambiente, istruzione e infrastrutture. L’indice è salito lo scorso anno per raggiungere il massimo da 15 anni mentre il mondo si riprendeva dalla pandemia, ha affermato l’EIU. Il punteggio medio dell’indice è ora di 76,2 su 100, rispetto al 73,2 di un anno fa. Ecco la lista delle 10 migliori città in cui vivere

1 Vienna, (Austria) 2 Copenhagen, (Danimarca) 3 Melbourne, (Australia) 4 Sydney, (Australia) 5 Vancouver (Canada) 6 Zurigo, (Svizzera) 7 Calgary (Canada) 8 Ginevra, (Svizzera) 9 Toronto (Canada) 10 Osaka (Giappone), Auckland (Nuova Zelanda) — Pari merito Fonte: Economist Intelligence Unit (Eiu)

Corea del Sud, 7 corpi estratti da un tunnel stradale allagato

Corea del Sud, 7 corpi estratti da un tunnel stradale allagatoRoma, 16 lug. (askanews) – Le forze di soccorso sudcoreane hanno estratto sette corpi da un tunnel allagato dove circa 15 veicoli erano rimasti intrappolati nell’acqua fangosa. Le forti piogge che si registrano da giorni nel Paese hanno provocato inondazioni improvvise e frane, provocando la morte di almeno 33 persone e costringendo migliaia di persone a evacuare. Lo hanno reso noto le autorità locali riportate dai media del Paese.

Circa 400 soccorritori, tra cui sommozzatori, stanno perlustrando il tunnel nella città centrale di Cheongju, dove i veicoli, tra cui figura un autobus, sono stati travolti da un’alluvione improvvisa sabato sera, ha detto il capo dei vigili del fuoco della città in una conferenza stampa. Un funzionario dei vigili del fuoco provinciali di Chungcheong, ha affermato che potrebbero essere necessarie diverse ore per pompare fuori tutta l’acqua dal tunnel, che era ancora pieno di 4-5 metri di acqua densa di fango e altri detriti. I lavoratori stanno procedendo con cautela per evitare che eventuali vittime o sopravvissuti vengano spazzati via. Intanto Nove sopravvissuti sono stati salvati dal tunnel e altri 11 sono stati ritenuti dispersi sulla base di rapporti di famiglie o altri, ma il numero esatto di passeggeri intrappolati nei veicoli non è stato immediatamente chiaro.

La Corea del Sud è stata colpita da forti piogge dal 9 luglio. La pioggia ha costretto più di 6.100 persone a evacuare e ha lasciato 27.260 famiglie senza elettricità negli ultimi giorni, secondo il Ministero dell’Interno e della Sicurezza.

Secondo l’intelligence inglese fra le forze russe c’è sempre meno fiducia nei vertici militari

Secondo l’intelligence inglese fra le forze russe c’è sempre meno fiducia nei vertici militariRoma, 15 lug. (askanews) – I vertici militari russi sono sempre più sotto la lente delle crtitiche per le performance nella guerra ucraina. Lo afferma oggi ila valutazione quotidiana d’intelligence resa nota dal ministero della Difesa britannico.

In particolare, la valutazione è incentrata sulla vicenda del generale Ivan Popov, al comando di unità che combattono a Zaporizhzhia, che è stato licenziato dopo aver criticato la leadership militare russa. In video trapelato, l’ufficiale accusava i vertici militari di “colpire alle spalle” le forze sul campo nel momento più difficile. “I commenti di Popov attirano l’attenzione sulla grave disaffezione che molti ufficiali probabilmente nutrono nei confronti dell’alta dirigenza militare. Le lamentele fanno eco in gran parte a quelle fatte dal fondatore del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin prima del suo ammutinamento del giugno 2023”, si legge nella valutazione condivisa su Twitter. “È probabile che le critiche dirette dei subordinati diventino un problema crescente per il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore, il generale Gerasimov”.

Il Pentagono: il gruppo Wagner non è più “significativamente” coinvolto nella guerra in Ucraina

Il Pentagono: il gruppo Wagner non è più “significativamente” coinvolto nella guerra in UcrainaRoma, 14 lug. (askanews) – I mercenari del gruppo paramilitare russo Wagner non sono più “significativamente” coinvolti nelle operazioni di combattimento in Ucraina. Lo ha dichiarato il Pentagono, due settimane dopo il fallito ammutinamento dei combattenti del gruppo.

“In questa fase, non vediamo le forze del Gruppo Wagner partecipare in modo significativo alle operazioni di combattimento in Ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder, in una conferenza stampa. Gli Stati Uniti reputano che “la maggior parte” dei combattenti Wagner si trovi ancora nelle aree dell’Ucraina occupate dalla Russia, ha aggiunto. A fine giugno, il gruppo paramilitare Wagner, che ha giocato un ruolo chiave nell’offensiva di Mosca in Ucraina, ha cercato di rovesciare la leadership militare russa in una rivolta lampo. Il leader del gruppo, Yevgeny Prigozhin, ha assicurato all’opinione pubblica che la sua rivolta non era finalizzata a rovesciare il governo, ma a salvare il Gruppo Wagner dallo smantellamento da parte dello stato maggiore russo, che accusa di incompetenza nel conflitto in Ucraina.

Dopo gli sceneggiatori, in sciopero anche gli attori di Hollywood

Dopo gli sceneggiatori, in sciopero anche gli attori di HollywoodRoma, 13 lug. (askanews) – Ancora alta tensione a a Hollywood. Dopo il fallimento delle trattative tra i maggiori studi americani e il potente sindacato degli attori, che denunciava proposte salariali “insulse”, gli attori hanno deciso di scioperare. Una decisione che dovrebbe paralizzare completamente Hollywood. “Il consiglio nazionale di SAG-AFTRA ha votato all’unanimità un ordine di sciopero contro studi e emittenti”, ha annunciato giovedì sera Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo nazionale di questo sindacato che rappresenta 160.000 attori e altri professionisti del piccolo e grande schermo. Gli attori si uniscono così agli sceneggiatori, già in sciopero dall’inizio di maggio.

“Dopo più di quattro settimane di trattative”, il precedente accordo è scaduto mercoledì sera a mezzanotte senza alcuna speranza di conciliazione, aveva rilevato in giornata il sindacato SAG-AFTRA, principale rappresentante degli attori americani. Le sue posizioni sono troppo lontane da quelle dell’Alliance of Film and Television Producers (AMPTP), che riunisce storici gruppi cinematografici come Disney, NBC Universal, Paramount, Warner Bros Discovery e Sony, e piattaforme digitali come Netflix, Amazon o Sony. Mela. “Le risposte dell’AMPTP alle proposte più importanti del sindacato sono state offensive e irrispettose nei confronti del nostro contributo vitale a questo settore. I datori di lavoro si sono rifiutati di essere coinvolti in modo significativo su alcune questioni e su altre ci hanno completamente ignorato “, ha scritto il sindacato in una dichiarazione rilasciata giovedì. Questo doppio movimento sociale che riunisce i volti e le penne dell’industria cinematografica è il primo dal 1960 a Hollywood.

I due settori chiedono un aumento del loro compenso, in ribasso nell’era dello streaming. Vogliono anche garanzie sull’uso dell’intelligenza artificiale, per evitare che l’IA generi script o cloni la loro voce e immagine. Lo sciopero degli attori è un duro colpo per i capi degli studi e delle piattaforme di streaming. Da maggio le uniche produzioni che hanno deciso di girare lo fanno sulla base di sceneggiature già completate in primavera, senza poterle modificare. Questo è particolarmente vero per il prequel de Il Signore degli Anelli finanziato da Amazon, The Rings of Power. Ma, senza attori, le riprese semplicemente non sarebbero possibili. Solo pochi talk show e reality show potrebbero continuare. red

Biden: escludo che la Russia usi le armi nucleari in Ucraina

Biden: escludo che la Russia usi le armi nucleari in UcrainaRoma, 13 lug. (askanews) – “Non esiste alcuna reale possibilità che la Russia faccia ricorso alle armi nucleari in Ucraina”: lo ha ribadito il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in visita in Finlandia dove ha incontrato l’omologo Sauli Niinisto.

Biden, che ha parlato nella conferenza stampa congiunta, si è detto sicuro che la guerra non potrà trascinarsi troppo a lungo “per due motivi”: “Primo, non credo che la Russia possa rimanere indefinitamente sul piede di guerra in termini di risorse e capacità; e secondo, arriverà il momento in cui il presidente Putin deciderà che non è nell’interesse economico o politico della Russia continuare il conflitto”. L’adesione dell’Ucraina alla Nato “è solo questione di tempo”, ma nessun Paese può entrare nell’Alleanza mentre si trova in stato di guerra. ha detto Biden. “Nessuno può entrare nella Nato mentre è in corso una guerra, perché ciò garantirebbe di ritrovarsi in una terza guerra mondiale. Quindi non si tratta del fatto se l’Ucraina debba entrare o meno nella Nato, ma quando, e lo farà”, ha concluso.