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Von der Leyen: la risposta agli estremismi è quella di attuare le nostre politiche

Von der Leyen: la risposta agli estremismi è quella di attuare le nostre politicheBruxelles, 3 lug. (askanews) – Per rispondere all’ascesa dei movimenti estremisti in Europa “penso sia importante attuare le promesse (‘deliver’, ndr), realizzare le nostre politiche”. Lo ha detto oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa congiunta a Madrid con il premier spagnolo Pedro Sanchez, al termine del tradizionale incontro del collegio dei commissari con il governo che assume la presidenza semestrale di turno del Consiglio Ue.

“Penso – ha detto von der Leyen – che in un mondo che cambia sia fondamentale per noi dare fiducia e sicurezza, in questi tempi di cambiamento che devono essere il segno distintivo delle nostre politiche. Se guardiamo agli estremisti, che siano di destra o di sinistra, loro guardano sempre indietro e temono qualsiasi tipo di cambiamento. Noi, i gruppi democratici centristi, dobbiamo dimostrare di avere le idee chiare su come vogliamo affrontare il cambiamento in atto”. “Il cambiamento climatico – ha ricordato la presidente della Commissione – è un dato di fatto. Abbiamo un’idea, abbiamo una visione su come affrontarlo, e su come affrontare le difficoltà, ma anche su come cogliere le opportunità, che sono per esempio le nuove tecnologie, l’innovazione, la possibilità di dimostrare che si può avere crescita e prosperità riducendo le emissioni, che si può avere prosperità – ha sottolineato – proteggendo la natura e l’ambiente”. “La guerra che la Russia ha scatenato in Ucraina – ha continuato von der Leyen – è un dato di fatto. E’ causa di molte, molte sofferenze, e causa anche a noi molti molti problemi. Ma è anche un momento in cui noi, come democratici, dobbiamo dimostrare, ed è quello che stiamo facendo, che siamo fiduciosi: che difenderemo la Carta delle Nazioni Unite, che difenderemo il diritto internazionale, che rafforzeremo i principi, a buon diritto sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, di sovranità e di integrità territoriale”.

“Quindi – ha concluso la presidente della Commissione – dobbiamo realizzare le nostre politiche, e dimostrare di avere una visione e un’idea su come affrontare i problemi del cambiamento che si verifica, ma anche su come trasformarli in opportunità”.

Von der Leyen: con la Spagna alla guida dell’Ue arriveremo al patto sull’immigrazione

Von der Leyen: con la Spagna alla guida dell’Ue arriveremo al patto sull’immigrazioneBruxelles, 3 lug. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso oggi la sua piena fiducia nelle capacità che avrà la presidenza semestrale spagnola del Consiglio Ue, appena iniziata, di condurre a termine entro la fine dell’anno i dossier legislativi più importanti ancora aperti, e in particolare il Patto sull’Immigrazione e l’Asilo.

Von der Leyen lo ha detto durante la conferenza stampa congiunta a Madrid con il premier spagnolo Pedro Sanchez, al termine del tradizionale incontro di tutti i commissari europei con il governo della presidenza semestrale di turno entrante. “Io ho fiducia nella presidenza spagnola, nelle sue istituzioni, nella sua capacità amministrativa, e ho piena fiducia nel profondo spirito europeo spagnolo”, ha assicurato la presidente della Commissione rispondendo alle domande dei giornalisti, e ha aggiunto: “In effetti le prime parti più importanti del Patto sull’immigrazione l’asilo sono state decise come il Trattato Ue prevede che si faccia, a maggioranza qualificata, e questo vale anche per gli altri pacchetti; questo è ciò che il Trattato dice, e su questo dobbiamo rispettare le promesse”.

Il riferimento è all’accordo raggiunto dai ministri dell’Interno dell’Ue a maggioranza qualificata, l’8 giugno a Lussemburgo, sui due regolamenti sull’ procedure d’asilo e sulla gestione dell’immigrazione e dell’asilo. Accordo che ha visto due paesi, Polonia e Ungheria, fortemente contrari, ma messi in minoranza sia al momento del voto l’8 giugno, che durante il Consiglio europeo di giovedì e venerdì scorsi a Bruxelles. L’accordo deve però ancora essere negoziato con il Parlamento europeo prima di poter arrivare all’adozione finale. “Sono molto fiduciosa – ha detto ancora von der Leyen – che riusciremo a concludere ciò che manca ancora, perché l’atmosfera nell’Unione europea è tale per cui in effetti tutti comprendiamo che” la questione migratoria “necessita di una risposta europea, e quindi dobbiamo muoverci avanti tutti insieme, fianco a fianco”.

Von der Leyen: risposta a estremismi? Attuare promesse e politiche Ue

Von der Leyen: risposta a estremismi? Attuare promesse e politiche UeBruxelles, 3 lug. (askanews) – Per rispondere all’ascesa dei movimenti estremisti in Europa “penso sia importante attuare le promesse (‘deliver’, ndr), realizzare le nostre politiche”. Lo ha detto oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa congiunta a Madrid con il premier spagnolo Pedro Sanchez, al termine del tradizionale incontro del collegio dei commissari con il governo che assume la presidenza semestrale di turno del Consiglio Ue.

“Penso – ha detto von der Leyen – che in un mondo che cambia sia fondamentale per noi dare fiducia e sicurezza, in questi tempi di cambiamento che devono essere il segno distintivo delle nostre politiche. Se guardiamo agli estremisti, che siano di destra o di sinistra, loro guardano sempre indietro e temono qualsiasi tipo di cambiamento. Noi, i gruppi democratici centristi, dobbiamo dimostrare di avere le idee chiare su come vogliamo affrontare il cambiamento in atto”. “Il cambiamento climatico – ha ricordato la presidente della Commissione – è un dato di fatto. Abbiamo un’idea, abbiamo una visione su come affrontarlo, e su come affrontare le difficoltà, ma anche su come cogliere le opportunità, che sono per esempio le nuove tecnologie, l’innovazione, la possibilità di dimostrare che si può avere crescita e prosperità riducendo le emissioni, che si può avere prosperità – ha sottolineato – proteggendo la natura e l’ambiente”.

“La guerra che la Russia ha scatenato in Ucraina – ha continuato von der Leyen – è un dato di fatto. E’ causa di molte, molte sofferenze, e causa anche a noi molti molti problemi. Ma è anche un momento in cui noi, come democratici, dobbiamo dimostrare, ed è quello che stiamo facendo, che siamo fiduciosi: che difenderemo la Carta delle Nazioni Unite, che difenderemo il diritto internazionale, che rafforzeremo i principi, a buon diritto sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, di sovranità e di integrità territoriale”. “Quindi – ha concluso la presidente della Commissione – dobbiamo realizzare le nostre politiche, e dimostrare di avere una visione e un’idea su come affrontare i problemi del cambiamento che si verifica, ma anche su come trasformarli in opportunità”.

Rispunta Prigozhin: presto nuove vittorie al fronte

Rispunta Prigozhin: presto nuove vittorie al fronteRoma, 3 lug. (askanews) – “Molto presto vedrete le nostre prossime vittorie al fronte, ne sono certo”: così Evgeny Prigozhin in un messaggio audio pubblicato su canale Telegram Grey Zone, considerato vicino al gruppo Wagner.

“Oggi come mai oggi ci serve il vostro sostegno, vi ringrazio per questo”, dice una voce che sembra effettivamente quella del capo della compagnia militare che ha sfidato i vertici russi il 23-24 giugno lanciando un convoglio con suoi uomini verso Mosca, salvo poi ordinare il dietro front e accettare il trasferimento in Bielorussia. E’ il primo messaggio dopo la fine del braccio di ferro con le autorità moscovite. “Vorrei che capiate che la nostra marcia per la giustizia intendeva in primo luogo essere una lotta contro i traditori e per mobilitare la società, credo che per molti versi ci siamo riusciti”, afferma Prigozhin nella registrazione, senza elaborare.

Raid di Israele a Jenin, battaglia al campo profughi: otto morti

Raid di Israele a Jenin, battaglia al campo profughi: otto mortiRoma, 3 lug. (askanews) – L’esercito israeliano ha lanciato una massiccia operazione militare nel campo di Jenin, casa dei profughi palestinesi, in Cisgiordania. Finora, i funzionari palestinesi hanno affermato che almeno otto persone sono state uccise e altre 50 sono rimaste ferite: 10 di queste versano in gravi condizioni. L’ultimo bilancio fornito dall’Idf riferisce invece di sette vittime e almeno una ventina di feriti, tra cui un soldato dello Stato ebraico. Gli esperti ritengono che quella scattata nella notte, e tuttora in corso, sia una delle più grandi operazioni militari israeliane in Cisgiordania degli ultimi anni. I combattimenti si sono estesi in numerose aree della città e un conflitto a fuoco sarebbe attivo al momento nei pressi di una moschea. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) dovrebbe presiedere una riunione urgente della leadership palestinese in giornata.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che stanno colpendo “infrastrutture terroristiche nell’area di Jenin”. L’operazione è iniziata con diversi attacchi aerei. I video pubblicati sui social media hanno mostrato del fumo elevarsi da un blocco residenziale, mentre decine di palestinesi armati e mascherati sono stati dispiegati a bordo di vicoli del campo. Tra i siti presi di mira negli attacchi c’è un quartier generale congiunto che sarebbe utilizzato dalle fazioni palestinesi a Jenin come posto di osservazione, luogo di ritrovo per terroristi armati, deposito di armi ed esplosivi e centro di contatto e comunicazione per gli agenti, secondo un comunicato congiunto dell’IDF e dello Shin Bet. Il quartier generale sarebbe stato utilizzato anche per dare rifugio ai terroristi in fuga.Il primo ministro palestinese Muhammad Shtayyeh ha detto che “i crimini di Jenin, Nablus e Gaza non porteranno sicurezza a Israele fintanto che attaccherà il popolo e opererà contro la ruota della storia”. “Quello che sta accadendo è un nuovo tentativo di distruggere il campo e sfollare la sua gente. L’eroico campo di Jenin e il suo accampamento ostinato e risoluto resistono all’occupazione e alle sue invasioni, proprio come il resto delle nostre città, villaggi e campi”, ha commentato il premier dell’Anp. “Il nostro eroico popolo affronterà questa aggressione che sta avvenendo sotto gli occhi della comunità internazionale. Laddove persone innocenti vengono bombardate dagli aerei, il nostro popolo non si inginocchierà e non si arrenderà, e rimarremo nello scontro fino alla fine di questa criminale occupazione”, ha insistito Shtayyeh. Da parte sua, il ministro degli Esteri del paese, Eli Cohen, ha precisato che obiettivo di Israele non è il popolo palestinese, ma i gruppi militanti sponsorizzati dall’Iran che operano a Jenin. Parlando in una conferenza stampa a Gerusalemme, Cohen ha affermato che l’esercito israeliano sta attualmente “colpendo l’hub del terrorismo con grande forza” e che “la battaglia è con i “vicini all’Iran” come Hamas e la Jihad islamica, che Cohen descrive come “organizzazioni terroristiche” finanziate da Teheran. “A causa dell’organizzazione terroristica e dei fondi che ricevono dall’Iran, il campo di Jenin è diventato un centro di attività terroristiche”, ha aggiunto Cohen. Israele, ha spiegato ancora, “agirà in modo mirato” e i militari faranno “qualsiasi sforzo per prevenire danni alla popolazione civile locale”.Parlando davanti a una Commissione della Knesset, il consigliere per la Sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi ha accusato i palestinesi di avere trasformato Jenin in “un santuario per gli agenti terroristici”. “Le notizie di intelligence raccolte hanno indicato che c’è uno sforzo da parte dell’Iran e dei suoi delegati, Hamas e Jihad islamica, di trasferire molto denaro e armi ai terroristi”, ha commentato. “L’IDF e le forze di sicurezza stanno ora lavorando per attaccare agenti terroristici, laboratori di esplosivi e centri di produzione di razzi, sulla base di informazioni accurate e di alta qualità, e con l’obiettivo di evitare di danneggiare il più possibile coloro che non sono coinvolti. Truppe del Commando brigata, paracadutisti e militari del Golan prendono parte all’operazione”, ha sottolineato Hanegbi.

L’Ucraina dice di aver liberato in una settimana 37 chilometri quadrati di territorio

L’Ucraina dice di aver liberato in una settimana 37 chilometri quadrati di territorioRoma, 3 lug. (askanews) – L’Ucraina continua il suo sforzo per riconquistare i territori occupati dalla Russia, nonostante i progressi russi in alcune aree orientali del Paese. Secondo quanto comunicato dal viceministro della Difesa Ganna Maliar, l’esercito ucraino avrebbe riconquistato 37 chilometri quadrati di territorio in una settimana, nell’est e nel sud del Paese, nell’ambito della controffensiva che sta conducendo in queste aree.

Nel Sud “i territori liberati sono aumentati di 28,4 chilometri quadrati”, portando a 158 km2 la superficie totale recuperata in quest’area dal lancio della controffensiva all’inizio di giugno, ha affermato Ganna Maliar. A est, i successi di Kiev hanno raggiunto solo 9 km2, ha detto il viceministro.

Raid dell’esercito di Israele a Jenin: almeno 7 morti e 10 feriti

Raid dell’esercito di Israele a Jenin: almeno 7 morti e 10 feritiRoma, 3 lug. (askanews) – E’ salito ad almeno 7 morti il bilancio dell’operazione delle forze di sicurezza israeliane iniziata durante la notte nella città di Jenin, in Cisgiordania: lo ha reso noto l’esercito dello Stato ebraico. Secondo il ministero della Salute palestinese, il bilancio comprenderebbe anche 10 feriti.

Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato che stanno “colpendo le infrastrutture terroristiche nell’area di Jenin”. L’IDF ha affermato che le forze di sicurezza israeliane hanno attaccato il quartier generale utilizzato dai militanti locali a Jenin per pianificare attacchi terroristici contro Israele. Il quartier generale ospiterebbe anche un magazzino per lo stoccaggio di armi ed esplosivi, ha detto l’esercito israeliano. L’IDF ha dichiarato che sta conducendo un “ampio sforzo antiterrorismo in tutta la città e nel campo profughi di Jenin”. Tra i siti presi di mira negli attacchi c’è un quartier generale congiunto che sarebbe utilizzato dalle fazioni palestinesi a Jenin come posto di osservazione, luogo di ritrovo per terroristi armati, deposito di armi ed esplosivi e centro di contatto e comunicazione per gli agenti, secondo un comunicato congiunto dell’IDF e dello Shin Bet. Il quartier generale sarebbe stato utilizzato anche per dare rifugio ai terroristi in fuga.

Al momento, riferisce il Jerusalem Post, non esiste una tempistica chiara per la durata dell’operazione, secondo l’IDF. Il primo ministro Benjamin Netanyahu intanto sta ricevendo aggiornamenti costanti.”Jenin è diventata una città santuario per gli agenti terroristici, e le notizie di intelligence raccolte hanno indicato che c’è uno sforzo da parte dell’Iran e dei suoi delegati, Hamas e Jihad islamica, di trasferire molto denaro e armi ai terroristi”, ha spiegato il consigliere per la Sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi a una commissione della Knesset. “L’IDF e le forze di sicurezza stanno ora lavorando per attaccare agenti terroristici, laboratori di esplosivi e centri di produzione di razzi, sulla base di informazioni accurate e di alta qualità, e con l’obiettivo di evitare di danneggiare il più possibile coloro che non sono coinvolti. Truppe del Commando brigata, paracadutisti e militari del Golan prendono parte all’operazione”, ha aggiunto Hanegbi.

In Francia muore un pompiere di 24 anni durante le proteste a Saint-Denis

In Francia muore un pompiere di 24 anni durante le proteste a Saint-DenisRoma, 3 lug. (askanews) – Un vigile del fuoco di 24 anni è morto mentre stava cercando di spegnere un incendio, ha annunciato il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin.

“Ieri notte, mentre combatteva contro un incendio di diversi veicoli in un parcheggio sotterraneo a Saint-Denis, un giovane caporale capo dei vigili del fuoco di Parigi di 24 anni è morto nonostante il soccorso molto rapido da parte dei suoi compagni di squadra”, ha twittato stamattina il ministro dell’Interno francese.

Disordini in Francia, l’appello della nonna di Nahel: “Basta con le violenze”

Disordini in Francia, l’appello della nonna di Nahel: “Basta con le violenze”Roma, 2 lug. (askanews) – Contattata telefonicamente dai giornalisti di BFMTV, Nadia, la nonna di Nahel, ha chiesto la fine dei disordini che hanno scosso la Francia dopo la morte del nipote, avvenuta martedì. “Voglio che tutto questo finisca ovunque”, ha detto. “Alle persone che stanno distruggendo le cose, dico: ‘Fermatevi’! Non lasciate che distruggano le scuole”, ha continuato la nonna.

I manifestanti stanno “usando Nahel come pretesto”, si lamenta. “Non lasciate che distruggano le scuole, non lasciate che distruggano gli autobus. Sono le madri che prendono gli autobus”, ha dichiarato, dicendosi “stanca” mentre sua figlia “non ha più una vita”. “Do la colpa al poliziotto che ha ucciso mio nipote”, ha detto, assicurando di non avere nulla contro il resto delle forze dell’ordine: “È un bene che siano qui”.

Disordini in Francia, l’attacco all’abitazione di un sindaco scuote il Paese

Disordini in Francia, l’attacco all’abitazione di un sindaco scuote il PaeseRoma, 2 lug. (askanews) – Continuano i disordini in Francia, dopo l’uccisione del giovane Nahel, ad un posto di blocco a Nanterre, e durante la quinta notte di violenze un’auto in fiamme è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses. Un episodio che ha suscitato una forte reazione: per lunedì è stata convocata una manifestazione di sostegno davanti a tutti i municipi francesi.

“Sindaci e cittadini sono invitati domani a riunirsi davanti a tutti i municipi della Francia, che suoneranno le loro sirene, dopo l’attentato contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses”, ha annunciato oggi David Lisnard, il presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia (AMF), come riporta Le Figaro. “L’AMF ha deciso di invitare i sindaci e la popolazione a mobilitarsi”, e “domani alle 12:00 abbiamo deciso con tutti i sindaci di Francia di convocare una manifestazione nelle piazze dei municipi, suoneremo le sirene e continueremo il nostro lavoro quotidiano affinché torni l’ordine”, ha dichiarato David Lisnard sul canale televisivo francese TF1. In un comunicato L’AMF ha chiesto “una mobilitazione civica dei cittadini”, ricordando che i disordini prendono di mira con estrema violenza i simboli della Repubblica come municipi, scuole, biblioteche, polizia municipale.

Intanto il primo ministro Elisabeth Borne e il ministro dell’Interno Gérald Darmanin sono in visita a L’Haÿ-les-Roses, nella casa del sindaco Vincent Jeanbrun, vittima di un violento attacco questa notte, come riporta Le Figaro. I disordini in Francia, dopo l’uccisione del 17enne di origine algerina Nahel M., ad un posto di blocco a Nanterre, non si fermano e durante la quinta notte un episodio ha impresso una preoccupante svolta alle proteste: un’auto in fiamme è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses. La premier francese Elisabeth Borne ha condannato “l’attacco intollerabile” nei confronti del sindaco di L’Haÿ-les-Roses, promettendo che “i responsabili saranno perseguiti con la massima fermezza”, esprimendo il suo sostegno al sindaco e alla sua famiglia “ancora sotto shock”.

La Procura locale ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato che “è stata aperta un’indagine per tentato omicidio” e che “sono stati mobilitati mezzi significativi della polizia giudiziaria”. “Gli autori di questi fatti risponderanno dei loro atti efferati”. Dall’entourage del sindaco Vincent Jeanbrun, Le Figaro ha appreso che l’amministratore si trovava in municipio a tarda notte, quando un gruppo di rivoltosi ha utilizzato un’auto ariete per sfondare il cancello della sua abitazione, dove si trovavano la moglie e i loro due figli di 5 e 7 anni. La donna, inseguita da alcuni manifestanti, si è anche ferita mentre fuggiva con i figli.

La destra ha condannato con forza l’attentato notturno. Gli ex candidati alla presidenza Eric Zemmour e Marine Le Pen hanno denunciato una nuova “svolta” nell’ondata di violenze che da martedì scuote la Francia. “Questi selvaggi hanno osato toccare la famiglia di un uomo che ha come unica colpa quella di essere sindaco e quindi di rappresentare la Francia”, ha commentato il presidente di Reconquest. “Non c’è più nessun limite alla violenza”, ha denunciato il presidente di Rassemblement national Jordan Bardella. Ma anche il prefetto prefetto di polizia di Parigi Laurent Nuñez ha ammesso – intervenendo su Bfm Tv – che è stato superato un limite, annunciando che il sindaco di L’Haÿ-les-Roses Vincent Jeanbrun riceverà una “protezione rafforzata”, dopo l’attacco alla sua casa di questa notte.