Zelensky: i russi sono pronti a far esplodere Zaporizhzhia. Respinto attacco aereo su KievRoma, 2 lug. (askanews) – Esiste un “serio rischio” che la Russia possa provocare un’esplosione controllata nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, in grado potenzialmente di rilasciare delle radiazioni: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Zelensky, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, ha citato come fonte l’intelligence ucraina e ha chiesto alla comunità internazionale di prestare maggiore attenzione a quanto accade nell’impianto nucleare, occupato dalle forze russe. Intanto, la difesa antiaerea ucraina ha “distrutto tutti gli obbiettivi nemici nello spazio aereo” di Kiev: lo hanno reso noto le autorità locali. Poco prima era risuonato allarme aereo nella capitale e in diversi oblast del Paese. Secondo quanto reso noto dall’aeronautica militare ucraina, l’attacco è stato condotto con otto droni di fabbricazione iraniana e tre missili da crociera, tutti abbattuti.
Disordini in Francia, notte più calma: 719 arrestiRoma, 2 lug. (askanews) – È di 719 arresti il bilancio della quinta notte di violenze e disordini in Francia in seguito alla morte del giovane Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre.
Il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha definito quella appena trascorsa “una notte più calma grazie all’azione delle forze dell’ordine”, anche se non sono certo mancati gli incidenti. Il bilancio – ancora provvisorio – elenca inoltre 45 feriti fra poliziotti e gendarmi, 577 veicoli e 74 edifici danneggiati, mentre 871 incendi sono stati appiccati per le strade.
Vincent Jeanbrun, sindaco della località di L’Haÿ-les-Roses, ha reso noto sul uso profilo di Twitter che un’automobile in fiamme è stata lanciata contro la sua abitazione,mentre a Brest una concessionaria automobilistica è stata data alle fiamme. Ma le violenze si sono contagiate anche alla vicina Svizzera: secondo i media elvetici incidenti e saccheggi si sono verificati nella notte anche a Losanna, dove sono state infrante numerose vetrine.
Disordini in Francia, notte più calma: 486 arrestiRoma, 2 lug. (askanews) – È di 486 arresti, 194 dei quali a Parigi, il bilancio della quinta notte di violenze e disordini in Francia in seguito alla morte del giovane Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre.
Il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha definito quella appena trascorsa “una notte più calma grazie all’azione delle forze dell’ordine”, anche se non sono certo mancati gli incidenti. Vincent Jeanbrun, sindaco della località di L’Haÿ-les-Roses, ha reso noto sul uso profilo di Twitter che un’automobile in fiamme è stata lanciata contro la sua abitazione,mentre a Brest una concessionaria automobilistica è stata data alle fiamme.
Ma le violenze si sono contagiate anche alla vicina Svizzera: secondo i media elvetici incidenti e saccheggi si sono verificati nella notte anche a Losanna, dove sono state infrante numerose vetrine.
Disordini in Francia, il 30% degli arrestati è minorenne. Sotto accusa il ruolo dei socialRoma, 1 lug. (askanews) – Il 30 per cento dei rivoltosi arrestati per la guerriglia urbana, che da quattro notti consecutive sconvolge la Francia, è costituito da minorenni. Lo ha rivelato il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, intervenuto ai microfoni di Bfm TV. La presenza di molti minorenni rivoltosi, anche giovanissimi, era già stata rilevata dalle forze dell’ordine, dai media o da vari testimoni, senza che fosse stata indicata una cifra precisa.
Dupond-Moretti, intervenuto da Creteil, ha spiegato in particolare che lo Stato vuole avviare procedimenti contro le persone che istigano alla violenza attraverso i social network come Snapchat. Ha assicurato che le persone dietro gli account saranno identificate, che i loro account saranno bloccati e che gli utenti di internet saranno puniti dalla giustizia con “fermezza”. I disordini in Francia sono stati scatenati dalla morte di Nahel, un ragazzo di 17 anni di origini algerine ucciso a Nanterre durante un posto di blocco da un agente di polizia. Il poliziotto, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, ha spiegato di aver agito per legittima difesa. In alcune città per evitare un’altra notte di disordini sono state prese anche misure estreme. Nella città francese di Marsiglia sono state nuovamente vietate tutte le manifestazioni a partire da questo pomeriggio, i trasporti pubblici si fermeranno alle 18 e sono stati mobilitati rinforzi di polizia per provare a prevenire ulteriori violenze dopo una notte di scontri e saccheggi. South Winners 1987, uno dei due principali gruppi di tifosi dell’Olympique Marsiglia, hanno invitato i “giovani marsigliesi” a mostrare “saggezza e moderazione” dopo una notte di rivolte e distruzione che “ha diviso” la seconda città della Francia. Agendo in questo modo si infanga la memoria” di Nahel, ucciso da un poliziotto durante un posto di blocco stradale, e “si divide anche la nostra città che incarna un singolare pluralismo cosmopolita che ci accomuna tutti”, ha scritto questo gruppo, che ha una grande influenza sui giovani, in un raro discorso politico.
In un comunicato stampa, il sindaco della città francese di Saint-Etienne – Gael Perdriau – ha invece annunciato l’introduzione di un coprifuoco questa sera per i minori non accompagnati da un adulto.
Il direttore della Cia ha chiamato il capo degli 007 russi: gli Usa estranei alla rivolta del gruppo WagnerRoma, 1 lug. (askanews) – Il direttore della Cia ha chiamato il capo dell’intelligence di Mosca dopo il fallito ammutinamento in Russia della scorsa settimana per assicurare al Cremlino che gli Stati Uniti non hanno avuto alcun ruolo sulla vicenda del Gruppo Wagner.
William Burns ha chiamato questa settimana il capo del servizio di intelligence estero russo Svr, secondo quanto riportato dal New York Times e dal Wall Street Journal. Si è trattato del contatto di più alto livello tra i due governi da quando il capo dei mercenari filorussi del gruppo Wagner ha guidato una rivolta armata, salvo poi annullarla mentre i suoi combattenti si avvicinavano a Mosca, ha scritto il Wall Street Journal. Lunedì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che la breve rivolta faceva parte di una lotta all’interno del sistema russo e che gli Stati Uniti e i suoi alleati non erano coinvolti. I mercenari russi hanno puntato verso Mosca prima che il loro leader Yevgeny Prigozhin interrompesse l’avanzata e ordinasse loro di tornare indietro per “evitare spargimenti di sangue”.
A seguito di questi eventi, Vladimir Putin ha tenuto questa settimana una serie di discorsi e ha ringraziato l’esercito russo per aver impedito lo scoppio di una “guerra civile”.
Disordini in Francia, il sindaco di Lione chiede rinforzi. Macron rinvia la visita in GermaniaRoma, 1 lug. (askanews) – Il sindaco di Lione, Gregory Doucet, ha chiesto l’invio immediato di rinforzi di polizia dopo i disordini “senza precedenti”, che hanno incluso ore di saccheggi e che hanno visto le forze di polizia talvolta “sopraffatte” e “in inferiorità numerica”. Il ministero degli Interni francese ha annunciato che il CRS 8 – unità della polizia specializzata nel contrasto alla violenza urbana – sarà inviato questa sera in città. La città “è stata funestata da disordini di intensità, danni e violenza senza precedenti”, ha dichiarato Doucet durante un briefing con la stampa presso il municipio a seguito di una riunione di emergenza.
Nel corso della notte, decine di giovani “altamente mobili” a piedi, in bicicletta o in scooter hanno scorrazzato per le strade, con “una quarantina di negozi attaccati, vandalizzati e saccheggiati, una ventina di veicoli incendiati” e danni in tutti gli arrondissement, secondo il rapporto diffuso dal sindaco. Secondo le ultime cifre fornite dalla prefettura, il numero dei feriti tra le forze dell’ordine è di 35, tra cui quattro agenti di polizia colpiti da proiettili a Vaulx-en-Velin, un comune alla periferia di Lione noto per le esplosioni di violenza del 2005. E a causa delle violenze urbane che si sono verificate ogni notte in Francia da martedì sera, il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di rinviare una visita di Stato in Germania. Lo ha annunciato la presidenza tedesca.
I disordini in Francia sono stati scatenati dalla morte di Nahel, un ragazzo di 17 anni di origini algerine ucciso a Nanterre durante un posto di blocco da un agente di polizia. Il poliziotto, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, ha spiegato di aver agito per legittima difesa.
Disordini in Francia, a Nanterre i funerali del 17enne NahelRoma, 1 lug. (askanews) – I funerali di Nahel M., il 17enne di origini algerine ucciso a Nanterre durante un posto di blocco da un agente di polizia, sono iniziati questa mattina presso la camera ardente di Nanterre. Molte persone si sono radunate fuori dall’edificio per la cerimonia, che la famiglia ha voluto fosse il più intima possibile, lontan dalle telecamere.
“Pace all’anima sua, che sia fatta giustizia. Sono venuta a sostenere sua madre, aveva solo lui, poverina”, ha spiegato alla France Presse una donna di Nantes, che non ha voluto rivelare il suo nome, mentre lasciava la camera ardente. Il carro funebre ha lasciato l’agenzia di pompe funebri intorno alle 12. Nel primo pomeriggio è prevista una cerimonia funebre presso la moschea Ibn Badis di Nanterre. La sepoltura avverrà poi nel cimitero di Mont Valerien.
L’uccisione di Nahel ha scatenato disordini e violenze urbane in Francia, da quattro notti consecutive in preda al caos. Il poliziotto responsabile della sua morte, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, ha invocato la legittima difesa.
Il capo di Stato maggiore dell’esercito Usa: la controffensiva dell’Ucraina sarà difficile e sanguinosaRoma, 1 lug. (askanews) – La controffensiva ucraina sarà molto complicata e il raggiungimento dei risultati richiederà molto tempo, oltre a essere “molto, molto sanguinoso”. È il monito lanciato dal capo di Stato maggiore dell’esercito degli Stati Uniti.
Il generale Mark Milley ha dichiarato al National Press Club di Washington che la controffensiva sta “avanzando costantemente, facendosi deliberatamente strada attraverso campi minati molto difficili…500 metri al giorno, 1.000 metri al giorno, 2.000 metri al giorno, questo genere di cose”. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, l’Ucraina è stata cauta nel rivendicare pubblicamente i progressi della controffensiva lanciata il mese scorso per recuperare il territorio occupato dalla Russia. Il presidente, Volodymyr Zelensky, ha riconosciuto la scorsa settimana che il processo sta andando avanti “più lentamente di quanto auspicato”. Milley ha detto di non essere sorpreso che i progressi siano stati più lenti di quanto alcune persone avrebbero potuto prevedere. “La guerra sulla carta e la guerra reale sono diverse. Nella guerra vera, muoiono persone vere. Persone vere sono in prima linea e persone vere sono in quei veicoli. I corpi reali vengono fatti a pezzi dagli esplosivi”, ha sottolineato, “Ho detto che ci vorranno sei, otto, dieci settimane, che sarà molto difficile. Sarà molto lungo e molto, molto sanguinoso. E nessuno deve farsi illusioni su tutto questo”.
Disordini in Francia, non si fermano le violenze: centinaia di arresti, agenti feriti anche a colpi di fucileRoma, 1 lug. (askanews) – Continuano i disordini in Francia, la quarta notte di violenze dopo la morte di Nahel, 17enne di origine maghrebina, ucciso da un poliziotto a colpi d’arma da fuoco dopo essere fuggito da un posto di blocco. Un episodio che ha innescato rivolte e tensioni in tutta la Francia. L’ultimo resoconto del ministero dell’interno riportato da Le Figaro, parla di circa 994 persone arrestate durante la notte, contro i 667 della notte precedente, 406 sono avvenuti a Parigi e nei sobborghi interni. Secondo un rapporto ancora provvisorio, ci sarebbero stati anche 79 feriti tra poliziotti e gendarmi, 1350 veicoli bruciati, 234 edifici bruciati o danneggiati e 2560 incendi registrati su strade pubbliche. Alle 4 del mattino, 58 persone sono state arrestate nella zona di Lione, dove erano stati schierati nel centro della città i mezzi blindati della gendarmeria. Sempre a Lione, 27 poliziotti sono rimasti feriti durante la scorsa notte, sette di loro sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco a Vaulx-en-Velin. La prognosi è tra i 5 e i 10 giorni ma uno di loro, ferito all’occhio e alla guancia, dovrà presto essere operato. Ciò che li ha salvati è che erano un po’ lontani, a una ventina di metri da chi ha sparato, spiega Le Figaro riportando le parole di una fonte tra le forze di polizia. A Grenoble sono state arrestate anche 28 persone mentre le strade erano disseminate di scatole di scarpe abbandonate, manichini e vetri rotti.
Il vertice Ue e l’immigrazione, come Polonia e Ungheria sono finite nell’angoloBruxelles, 30 giu. (askanews) – Al Consiglio europeo di Bruxelles sul tema immigrazione “non c’è stata unanimità ma una larga convergenza a 25 che era stata assente negli anni passati”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante la conferenza stampa al termine del vertice europeo di questo pomeriggio.
Polonia e Ungheria, che hanno contestato e quindi bloccato il paragrafo sull’immigrazione nella bozza di conclusioni del Consiglio europeo, hanno ottenuto solo una frase nelle conclusioni pubblicate dal presidente Michel, in cui si riferisce che durante il vertice “è stato notato” quello che hanno detto contro l’accordo sul Patto immigrazione e asilo approvato dai ministri dell’interno dell’Ue a maggioranza qualificata l’8 giugno a Lussemburgo. D’altra parte, ha detto Michel, “l’accordo è valido e dovrà essere messo in opera” dagli Stati membri, checché ne dicano i premier ungherese e polacco Viktor Orban e Mateusz Morawiecki.
“Per essere stato qui presente già da diversi anni (come premier belga, prima di essere nominato presidente del Consiglio europeo, ndr), quando c’erano delle tensioni molto vive riguardo al tema dell’immigrazione, devo dire che la mia impressione è che sul fondo, sulla maniera operativa di agire, abbiamo fatto molti progressi”, ha detto Michel rispondendo a una giornalista che chiedeva se non fosse preoccupato dall’opposizione frontale di Polonia e Ungheria all’accordo sul Patto Ue su immigrazione e asilo. Su questo tema, ha continuato Michel, “qualche anno fa tutto era assolutamente bloccato sul piano europeo; qui invece vediamo che era già stato fatto un passo avanti importante sul Patto sull’Immigrazione, convalidato a maggioranza qualificata qualche giorno fa” dai ministri degli Interni dell’Ue, “con qualche voto contrario (Polonia e Ungheria, ndr) e qualche astensione (Malta, Bulgaria, Slovacchia e Lituania, ndr), e che oggi c’è un sostegno per il testo sull’immigrazione espresso da 25 paesi su 27, dunque un passo in avanti aggiuntivo”.
“La trasparenza – ha osservato il presidente del Consiglio europeo – impone di dire la verità: la verità è che, da una parte, ci sono 25 paesi mobilitati per sostenere il processo, la messa in opera del Patto migratorio, così come è stato deciso democraticamente, 25 paesi mobilitati per agire sulla dimensione esterna, conformemente alle conclusioni del presidente” del Consiglio europeo (che riprendono passo per passo tutto quello che c’era scritto nella bozza di conclusioni del vertice bloccata da Polonia e Ungheria). E dall’altra parte “ci sono due paesi che hanno indicato la loro disapprovazione”. “Come garante di un dibattito di qualità e rispettoso in Consiglio europeo – ha spiegato ancora Michel – posso riferire che le due ragioni principali di queste posizioni espresse da Polonia e Ungheria, per quello che ho capito, consistono da una parte nella disapprovazione della sostanza del Patto migratorio, e d’altra parte nella disapprovazione del processo decisionale, ovvero dell’uso della maggioranza qualificata, che è il risultato di quanto previsto nei Trattati Ue”.
Questo perché “questi due paesi hanno una interpretazione diversa di alcune conclusioni precedenti del Consiglio europeo”, pubblicate nel 2018. “Noto – ha puntualizzato Michel – che ci sono 25 paesi che hanno la stessa interpretazione di queste conclusioni precedenti, 25 paesi che fanno progressi sull’immigrazione, sulla sua dimensione interna e su quella esterna; e poi ci sono due paesi che ci hanno comunicato che non possono dare il loro accordo, per le due ragioni che ho cercato di indicare in perfetta trasparenza”. Ebbene, ha affermato il presidente del Consiglio europeo, “noi, dimostrando sangue freddo e calma, continueremo ad avanzare, continueremo a mettere in opera il Patto migratorio, che è stato convalidato, e che dovrà essere attuato; e spero che il ‘trilogo’ (il negoziato in corso con il Parlamento europeo e la Commissione per arrivare all’adozione dei testi legislativi finali, ndr) permetterà di portarlo avanti”. “E sul piano esterno – ha aggiunto Michel – non posso che constatare l’implicazione politica al più alto livello, quando i capi di Stato e di governo si coordinano con la presidenza della Commissione, si impegnano con i presidenti dei paesi terzi, mostrano una volontà di essere operativi e concreti nel perseguimento dei risultati, su cose che sono essenziali per migliorare la gestione dell’immigrazione”. “Per esempio – ha indicato il presidente del Consiglio europeo – sulla questione dei visti, o sui programmi d’investimento, o sulla cooperazione per cercare di smantellare il modello di business dei trafficanti”. “E’ di questo che si tratta; e su questo – ha concluso Michel – il dibattito di diverse ore che abbiamo avuto ieri” durante il Consiglio europeo “è stato utile: ha potuto mostrare, se non l’unanimità, che non c’è stata, una larghissima convergenza, ben più grande delle convergenze che erano assolutamente assenti dalla realtà politica dell’Europa qualche anno fa, quando ci sono stati dei momenti molto tesi su questa questione migratoria”.