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Vertice Ue, Polonia e Ungheria non si smuovono: sull’immigrazione (solo) le conclusioni del presidente Michel

Vertice Ue, Polonia e Ungheria non si smuovono: sull’immigrazione (solo) le conclusioni del presidente MichelBruxelles, 30 giu. (askanews) – Come era da attendersi, il Consiglio europeo di Bruxelles è terminato senza poter approvare il paragrafo delle conclusioni “consensuali” del vertice sull’immigrazione, a causa dell’opposizione di Ungheria e Polonia. Sull’immigrazione saranno pubblicate, invece, delle conclusioni del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

La Polonia pretendeva, in particolare, che le conclusioni rimettessero in discussione l’accordo raggiunto nel Consiglio dei ministri degli Interni dell’Ue, l’8 giugno a Lussemburgo, sul Patto per l’Immigrazione e l’Asilo, che prevede, tra l’altro, che gli Stati membri debbano scegliere tra i ricollocamenti sul proprio territorio di una parte dei migranti dai paesi di primo ingresso e, se rifiutano questa soluzione, un contributo finanziario di 20.000 euro per migrante non ricollocato. “Non sono mai delusa da chi difende i propri interessi nazionali”, ha detto la premier Giorgia Meloni, che aveva tentato una mediazione, al termine del Consiglio europeo, parlando della posizione di Polonia e Ungheria sull’immigrazione.

La mediazione del Vaticano per la pace in Ucraina va avanti. Dopo il viaggio a Mosca di Zuppi “ulteriori passi”

La mediazione del Vaticano per la pace in Ucraina va avanti. Dopo il viaggio a Mosca di Zuppi “ulteriori passi”Roma, 30 giu. (askanews) – Un “fruttuoso incontro” con Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia: lo definisce così, la sala stampa della Santa Sede, il colloquio che il cardinale Matteo Zuppi ha avuto ieri a Mosca con Kirill. Zuppi ha trasmesso “il saluto del Santo Padre” al Patriarca e con lui si è “intrattenuto su iniziative umanitarie che possano facilitare una soluzione pacifica”.

“I risultati della visita – prosegue la nota vaticana – saranno portati alla conoscenza del Santo Padre, in vista di ulteriori passi da compiere, sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per la pace”. “Nei giorni 28 – 30 corrente mese – si legge nella nota vaticana – il cardinale Matteo Zuppi, Inviato del Santo Padre, ha effettuato una visita a Mosca finalizzata all’individuazione di iniziative umanitarie, che possano aprire percorsi per il raggiungimento della pace. Nei tre giorni, Sua Eminenza ha incontrato S.E. Yuri Ushakov, Assistente del Presidente della Federazione Russa per gli affari di politica estera, e la Sig.ra Maria Lvova-Belova, Commissario presso il Presidente della Federazione Russa per i diritti del bambino. Nel corso dei colloqui, è stato fortemente sottolineato l’aspetto umanitario dell’iniziativa, nonché l’esigenza di poter pervenire alla tanto desiderata pace”. “In una breve visita alla Chiesa di San Nicola in Tolmachi, presso la Galleria Tretyakov, Sua Eminenza si è soffermato in preghiera davanti all’icona della Madonna di Vladimir, a cui ha affidato la sua missione”.

“Sua Eminenza – conclude la nota della Santa Sede – ha anche incontrato i Vescovi della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia, con i quali, insieme ad un nutrito gruppo di sacerdoti ed alla presenza di Ambasciatori e di Rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, ha presieduto una solenne concelebrazione nella cattedrale dell’Arcidiocesi della Madre di Dio, a Mosca. È stata questa l’occasione per trasmettere alla comunità cattolica la vicinanza, il ricordo e la preghiera del Santo Padre”.

Disordini in Francia, Macron pronto ad adattare “senza tabù” il sistema di ordine pubblico

Disordini in Francia, Macron pronto ad adattare “senza tabù” il sistema di ordine pubblicoRoma, 30 giu. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron è pronto ad adattare il sistema di ordine pubblico “senza tabù” dopo la terza notte di violenze in Francia. Lo ha dichiarato l’Eliseo, in un momento in cui diversi leader politici parlano di introdurre lo stato di emergenza.

Il capo dello Stato, che torna a Parigi prima della fine del vertice europeo di Bruxelles, si aspetta che il primo ministro e il ministro degli Interni “gli facciano proposte per sviluppare e adattare ulteriormente” il sistema di ordine pubblico, “senza tabù”, ha dichiarato una fonte dell’Eliseo. I disordini sono stati scatenati dalla morte di Nahel, un ragazzo di 17 anni ucciso a Nanterre durante un posto di blocco da un agente di polizia. Il poliziotto, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, ha spiegato di aver agito per legittima difesa.

Il vertice Ue e il nodo immigrazione, perché Polonia e Ungheria non possono fermare l’accordo

Il vertice Ue e il nodo immigrazione, perché Polonia e Ungheria non possono fermare l’accordoBruxelles, 30 giu. (askanews) – La seconda giornata del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo è cominciata stamattina a Bruxelles con un’ora e mezzo di ritardo rispetto all’orario previsto, le 9.30, a causa del persistente disaccordo di Polonia e Ungheria sul paragrafo delle conclusioni del vertice relativo all’immigrazione.

Secondo fonti europee, dopo che la prima giornata del Consiglio europeo si era chiusa a tarda notte senza approvare questo paragrafo delle conclusioni, i tecnici hanno continuato a tentare una mediazione. Il ‘piano B’, in mancanza di unanimità dei leader a favore del testo, sarebbe quello di denominare il paragrafo contestato come “conclusioni della presidenza del Consiglio europeo”, invece che dell’intero vertice a 27. Su questo punto si era espresso favorevolmente ieri già il premier ungherese Viktor Orban. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di eliminare dal paragrafo contestato qualsiasi considerazione positiva sugli ultimi progressi fatti nel lavoro dell’Ue sulla “dimensione esterna” della gestione del fenomeno migratorio, e lasciare solo l’avvertenza finale, secondo cui il Consiglio europeo continuerà a monitorare il lavoro sulla questione.

In ogni caso, le fonti Ue hanno escluso che il Consiglio europeo possa rimettere in discussione l’accordo sulla “dimensione interna” del Patto Ue su Immigrazione e Asilo, concluso dai ministri dell’Interno l’8 giugno a Lussemburgo, con decisione a maggioranza qualificata e voto contrario proprio di Polonia e Ungheria. Il termine “dimensione interna” si riferisce in particolare alla cosiddetta “solidarietà obbligatoria” che costringerebbe gli Stati membri a scegliere se ricollocare sul proprio territorio quote di migranti (stabilite secondo criteri oggettivi) dai paesi di primo ingresso, o, in alternativa, pagare 20.000 euro per ogni migrante non accolto. E questo è esattamente il punto che Budapest e Varsavia non accettano assolutamente e vorrebbero cancellare. Polonia e Ungheria, inoltre, contestano il fatto che decisioni di questo genere possano essere prese dai ministri competenti in Consiglio Ue a maggioranza qualificata (come prevede il Trattato), e pretendono di continuare come si è fatto negli ultimi sette anni, quando sulle decisioni in materia d’immigrazione non si è mai votato se non c’era il consenso di tutti i paesi.

Da notare, inoltre, che le conclusioni del Consiglio europeo riguardo ai rapporto con la Tunisia non fanno parte del paragrafo sull’immigrazione, ma sono nel paragrafo sulle relazioni estere, che non sembra essere contestato. Prima della ripresa del Consiglio europeo, c’è stato un incontro trilaterale fra la premier italiana Giorgia Meloni e i suoi colleghi polacco, Mateusz Morawiecki, e ungherese, Viktor Orban, per tentare una mediazione.

L’accordo dei ministri degli Interni dei 27 dell’8 giugno costituisce la posizione negoziale del Consiglio Ue per le trattative che sono già cominciate con il Parlamento europeo, che su questa materia è co-legislatore, in vista di un accordo sul testo finale che si spera possa essere raggiunto entro il prossimo mese di febbraio.

In calo l’inflazione nell’Eurozona: a giugno è al 5,5% (a maggio era 6,1%)

In calo l’inflazione nell’Eurozona: a giugno è al 5,5% (a maggio era 6,1%)Milano, 30 giu. (askanews) – L’inflazione su base annua dell’Eurozona dovrebbe essere del 5,5% a giugno 2023, in calo rispetto al 6,1% di maggio, secondo una stima flash di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.

Osservando le componenti principali dell’inflazione nell’area Euro, si prevede che cibo, alcol e tabacco registreranno i valori più elevati su base annua a giugno (11,7%, rispetto al 12,5% di maggio), seguito dai beni industriali non energetici (5,5%, rispetto al 5,8% di maggio), servizi (5,4%, rispetto al 5,0% di maggio) ed energia (-5,6%, rispetto al con -1,8% a maggio).

Il ministero della Difesa ucraino: le forze russe hanno iniziato a lasciare Zaporizhzhia

Il ministero della Difesa ucraino: le forze russe hanno iniziato a lasciare ZaporizhzhiaRoma, 30 giu. (askanews) – Le forze russe stanno iniziando a lasciare la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha indicato il Dipartimento centrale di intelligence del Ministero della Difesa ucraino.

Le truppe di Mosca hanno occupato l’impianto da marzo dello scorso anno e l’Ucraina ha recentemente effettuato esercitazioni di risposta a disastri nucleari, in previsione di un potenziale attacco. Per tutta la durata della guerra sono state sollevate preoccupazioni sulla sicurezza dell’impianto, con entrambe le parti che si sono accusate reciprocamente di aver attaccato la struttura. La principale direzione dell’intelligence di Kiev ha dichiarato in un post su Telegram che alcuni lavoratori hanno ricevuto l’ordine di lasciare l’impianto entro il 5 luglio.

“Secondo gli ultimi dati, il contingente di occupazione sta gradualmente lasciando il territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Tra i primi a lasciare l’impianto sono stati tre dipendenti di Rosatom che erano a capo delle azioni dei russi. Anche ai dipendenti ucraini che hanno firmato un contratto con Rosatom è stato consigliato di evacuare. Secondo le istruzioni ricevute, dovrebbero partire entro il 5 luglio”. La Commissione ha inoltre sottolineato che il numero di pattuglie militari sta “gradualmente diminuendo” intorno all’impianto.

Terza notte di scontri in Francia per la morte di Nahel, il ministro dell’Interno Darmanin: 667 arresti

Terza notte di scontri in Francia per la morte di Nahel, il ministro dell’Interno Darmanin: 667 arrestiRoma, 30 giu. (askanews) – È aumentato a oltre 650 arresti il numero dei provvedimenti in Francia nella terza notte di disordini scatenati dalla morte di Nahel. Lo ha annunciato il ministro degli Interni del Paese, Gerald Darmanin. Nahel, un ragazzo di 17 anni, è stato ucciso a Nanterre durante un posto di blocco da un agente di polizia. Il poliziotto, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, ha spiegato di aver agito per legittima difesa.

“Ieri sera, i nostri agenti di polizia, i gendarmi e i vigili del fuoco hanno affrontato ancora una volta con coraggio una rara violenza”, ha scritto Darmanin su Twitter, “Seguendo le mie precise istruzioni, hanno effettuato 667 arresti”.

Francia, avvocato poliziotto contesterà carcerazione preventiva

Francia, avvocato poliziotto contesterà carcerazione preventivaMilano, 29 giu. (askanews) – L’avvocato del poliziotto che ha sparato al 17enne Nahel, in Francia, contesterà la carcerazione preventiva del suo cliente. Laurent-Franck Lienard lo ha annunciato questa sera su BFMTV, dicendo che avrebbe contestato “domani mattina” la detenzione preventiva del suo cliente, l’ufficiale di polizia, dopo la sua incriminazione. “È devastato”, ha detto l’avvocato del poliziotto ma assicura che il suo assistito “chiede perdono alla famiglia”.

Ospite di BFMTV questa sera, l’avvocato dell’ufficiale di polizia incriminato e posto in custodia cautelare dopo aver ucciso il giovane Nahel a Nanterre, ha annunciato che il suo assistito “ha capito che serve da scusa per calmare i rivoltosi”. Secondo il legale del poliziotto, il suo assistito “si è commosso per la morte di questo giovane” e chiede “perdono alla famiglia”.

Per il legale “non voleva uccidere”. Invitato su BFMTV, Laurent-Franck Lienard ha confidato che “le prime parole” pronunciate dal suo assistito “sono state per chiedere scusa e le ultime parole che ha pronunciato sono state per chiedere scusa alla famiglia”. Poi ha aggiunto: “È devastato, non si alza la mattina per uccidere le persone”.

Biden: Corte Suprema “non normale” lontana da diritti fondamentali

Biden: Corte Suprema “non normale” lontana da diritti fondamentaliMilano, 29 giu. (askanews) – “Questa corte ha fatto di più per disfarsi dei diritti fondamentali di qualsiasi altra nella storia recente: non è normale”. Così il presidente Usa Joe Biden sulla Corte suprema americana in una intervista trasmessa da Msnbc.

Biden poi aggiunge che sarebbe un errore espandere il numero dei membri della Corte Suprema, anche se ha detto a MSNBC, di vedere l’istituzione come fuori contatto con i valori fondamentali del paese: “penso che se iniziamo il processo per cercare di espandere la corte, la politicizzeremo”.

Alta tensione a Nanterre durante la “marcia bianca”, Darmanin mobilita 40mila agenti

Alta tensione a Nanterre durante la “marcia bianca”, Darmanin mobilita 40mila agentiRoma, 29 giu. (askanews) – Saranno 40.000 gli agenti dispiegati stasera in Francia, di cui circa 5.000 a Parigi e sobborghi, per fronteggiare eventuali nuove violenze per l’uccisione del 17enne Nahel da parte di un poliziotto. Lo ha annunciato alla stampa il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, sottolineando che si tratta di “quattro volte di più” del numero di agenti schierati la scorsa notte, quando ci sono stati disordini, con attacchi a municipi, scuole e stazioni di polizia.

Intanto a Nanterre, dove è stato ucciso l’adolescente durante un controllo di polizia, è partita la “marcia bianca” per chiedere “giustizia per Nahel”. In testa al corteo, diretto alla sede della prefettura, c’è la mamma del giovane. Poco dopo sono scoppiate violenze a margine della marcia. Secondo quanto riferito dalla France presse, ci sono scontri tra polizia e individui e si è alzata una colonna di fumo nero, di cui non si conosce ancora l’origine. Una fonte della polizia ha fatto sapere che circa 6.200 persone hanno partecipato alla marcia che si è conclusa nei pressi della prefettura, vicino al luogo dove è morto l’adolescente.