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Ucraina, Zelensky si rallegra dei risultati del tour europeo

Ucraina, Zelensky si rallegra dei risultati del tour europeoRoma, 12 ott. (askanews) – Volodymyr Zelensky si è rallegrato dell’esito del suo tour europeo, il cui scopo era presentare il suo “piano di vittoria” per costringere la Russia a mettere fine alla guerra lanciata dal Cremlino nel febbraio 2022, e chiedere più armi per respingere le truppe russe dal territorio ucraino.


“Pacchetti di difesa per la difesa militare, la difesa aerea, investimenti nella produzione di droni e altre armi in Ucraina sono i risultati di una visita a Londra, Parigi, Roma e Berlino”, ha scritto su Telegram, “Il nostro compito comune è quello di avvicinarci a una pace giusta per l’Ucraina e per tutta l’Europa”.

Iran, servizi governativi bloccati e informazioni rubate: si rincorrono voci di cyber-attacchi

Iran, servizi governativi bloccati e informazioni rubate: si rincorrono voci di cyber-attacchiRoma, 12 ott. (askanews) – Attacchi informatici simultanei avrebbero colpito molti siti in Iran, compresi quelli nucleari. La notizia non è stata ancora confermata dalle agenzie ufficiali della repubblica islamica.


In mezzo a questi attacchi informatici, quasi tutti i servizi del governo di Teheran sono stati interrotti. Secondo molte fonti, questo è il primo passo di Israele verso un attacco di rappresaglia all’Iran per il lancio di missili balistici contro il territorio dello stato ebraico, avvenuto lo scorso 1 ottobre. Non solo, anche le strutture nucleari iraniane sono state prese di mira nell’attacco informatico. Un ex segretario del Consiglio supremo iraniano per la sicurezza informatica ha annunciato che quasi tutte le forze governative iraniane, compresi il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo, hanno subito gravi attacchi informatici e furti di informazioni. Secondo Iran International, l’ex segretario del Consiglio Supremo di Cybersecurity iraniano ha dichiarato: “Quasi tutti i settori del governo iraniano, la magistratura, la legislatura e l’esecutivo, sono stati colpiti da questi attacchi informatici. Di conseguenza, sono state rubate anche informazioni importanti”.


Ha aggiunto: “Anche i nostri impianti nucleari e le reti critiche come la distribuzione del carburante, i servizi municipali, i trasporti e i porti sono stati oggetto di attacchi informatici. Questi incidenti sono solo una piccola parte dei tanti diffusi in tutto il Paese”.

Unifil: un altro casco blu ferito nel Sud del Libano

Unifil: un altro casco blu ferito nel Sud del LibanoRoma, 12 ott. (askanews) – Un altro soldato delle Nazioni Unite, il quinto in due giorni, è rimasto ferito nel sud del Libano. Lo ha reso noto l’Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite ). “Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell’Unifil a Naqoura è stato colpito da un proiettile a causa delle attività militari in corso nelle vicinanze”, ha riferito la forza Onu in un comunicato, “È stato operato presso il nostro ospedale di Naqoura per rimuovere il proiettile e attualmente è stabile. Non conosciamo ancora l’origine del fuoco”.


Sempre ieri sera, ha aggiunto l’Unifil in una nota, “gli edifici della nostra postazione Onu a Ramyah hanno subito danni significativi a causa delle esplosioni provocate dai bombardamenti nelle vicinanze”. “Ricordiamo a tutti gli attori l’obbligo di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e dei locali delle Nazioni Unite, evitando anche attività di combattimento in prossimità delle postazioni Unifil”, ha concluso la forza Onu nella nota.

Tensioni in Medio Oriente, Iran vieta i cercapersone e walkie-talkie a bordo degli aerei

Tensioni in Medio Oriente, Iran vieta i cercapersone e walkie-talkie a bordo degli aereiRoma, 12 ott. (askanews) – L’Autorità per l’aviazione civile iraniana ha vietato ai passeggeri di portare a bordo cercapersone e walkie-talkie. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa Isna, in seguito all’ondata di esplosioni di questi piccoli dispositivi in Libano a metà settembre, attribuita a Israele.


“Tutti i dispositivi di comunicazione, a eccezione dei telefoni, sono vietati a bordo (…) anche dei voli cargo”, ha riferito l’Isna, citando il portavoce dell’Aviazione civile iraniana Jafar Yazerlo. Il 17 settembre, esplosioni simultanee di cercapersone utilizzati da Hezbollah, il movimento integralista islamico libanese filo-iraniano, hanno causato decine di morti e migliaia di feriti in Libano.


I cercapersone e i walkie-talkie consentono agli utenti di ricevere messaggi e avvisi sonori utilizzando la propria frequenza radio, al di fuori delle reti di telefonia mobile, senza il rischio di essere intercettati.

Ucraina, intensi combattimenti nella regione di Kursk

Ucraina, intensi combattimenti nella regione di KurskRoma, 12 ott. (askanews) – Intensi combattimenti “proseguono nella regione di Kursk”. Lo ha scritto su Telegram il tenente Andri Kovalenko, responsabile del comitato antidisinformazione dell’Ucraina. Dopo la parziale riconquista delle posizioni in cui si erano infiltrate le forze russe, queste ultime sono tornate all’offensiva, ha continuato.


“La guerra è in movimento, con manovre tipiche di una zona boschiva, quindi è importante non trarre conclusioni definitive. I combattimenti sono intensi e la situazione cambia continuamente. Inoltre, i corrispondenti militari russi stanno cercando di tenere sotto controllo l’argomento, perché le cose non stanno andando come vorrebbero”, ha aggiunto. Mercoledì l’esercito russo ha annunciato di aver riconquistato Novaya Sorochina e Pokrovsky, due villaggi nella parte dell’oblast’ occupata dalle forze ucraine da agosto.

Dancau vince Premio “Ambasciatrice dell’anno 2024” in Italia

Dancau vince Premio “Ambasciatrice dell’anno 2024” in ItaliaRoma, 12 ott. (askanews) – L’Ambasciatrice di Romania in Italia Gabriela Dancau è stata nominata vincitrice del Premio “Ambasciatrice dell’anno 2024” in Italia nel corso della conferenza stampa organizzata presso la sede del Senato per essersi maggiormente distinta per la sua attività diplomatica nel Paese nel 2024.


Il premio viene assegnato annualmente dalla Gazzetta Diplomatica, in memoria dell’ambasciatore italiano Giovanni Jannuzzi, esponente della diplomazia italiana, a seguito del voto espresso da una giuria composta da ambasciatori, senatori e deputati italiani, rappresentanti della Repubblica italiana contesto imprenditoriale e media. La cerimonia di premiazione avrà luogo, il 14 novembre, in Campidoglio, sede del Comune di Roma, e in questa occasione verranno assegnati altri riconoscimenti ai diplomatici italiani. Questo riconoscimento offerto dai rappresentanti delle istituzioni italiane all’Ambasciatrice Gabriela Dancau rappresenta un successo della diplomazia romena in Italia si legge nella pagina Facebook dell’ambasciata a Roma.

Il World Food Programme: dal 1 ottobre nessun aiuto alimentare entra a Gaza

Il World Food Programme: dal 1 ottobre nessun aiuto alimentare entra a GazaRoma, 12 ott. (askanews) – L’agenzia ONU World Food Programme (WFP) ha avvertito oggi che l’escalation di violenza nel nord di Gaza sta avendo un impatto disastroso sulla sicurezza alimentare di migliaia di famiglie palestinesi. I principali valichi di frontiera per il nord della Striscia sono stati chiusi e dal 1 ottobre nessun aiuto alimentare è riuscito ad entrare.


I centri di distribuzione alimentare, così come le cucine e i panifici nel nord di Gaza, sono stati costretti a chiudere a causa di attacchi aerei, operazioni militari di terra e ordini di evacuazione. L’unico panificio funzionante nel nord di Gaza, supportato dal WFP, ha preso fuoco dopo essere stato colpito da una munizione esplosiva. “Il nord è fondamentalmente isolato e non siamo in grado di intervenire”, ha detto Antoine Renard, Direttore WFP per la Palestina. “Il WFP è sul campo dall’inizio della crisi. Ci impegniamo a consegnare cibo salvavita ogni giorno nonostante le crescenti sfide, ma senza un accesso sicuro e duraturo è praticamente impossibile raggiungere le persone che hanno bisogno”.


Le ultime scorte alimentari del WFP nel nord, tra cui cibo in scatola, farina, biscotti ad alto contenuto energetico e supplementi nutrizionali, sono state distribuite a rifugi, strutture sanitarie e cucine a Gaza City e a tre rifugi a nel nord di Gaza. Se il conflitto continua a intensificarsi al ritmo attuale, sarà difficile dire per quanto tempo questi limitati rifornimenti di cibo dureranno, con conseguenze disastrose per le famiglie in fuga. Il rapido deterioramento nel nord della Striscia avviene mentre gli aiuti che entrano a Gaza sono complessivamente al livello più basso da mesi. A malapena arrivano anche i prodotti commerciali. Questo mese il WFP è stato in grado di portare solo il quattro per cento del cibo necessario per sostenere un milione di persone a Gaza. La conseguenza è che, ad ottobre, nessuno a Gaza ha ricevuto i tradizionali e più consistenti pacchi alimentari del WFP. Questi pacchi, contenenti pasta, riso, olio e carne in scatola, rappresentano un’ancora di salvezza per molte famiglie.


“Se non riusciamo a far entrare più aiuti e poi distribuirli all’interno di Gaza, non saremo in grado di consegnare pacchi alimentari a più di un milione di palestinesi a Gaza”, ha detto Renard. “Le persone non hanno più modo di far fronte alla situazione, i sistemi alimentari sono al collasso e il rischio di carestia è reale”. Nella parte meridionale e centrale di Gaza la situazione è a un punto di rottura a causa dell’insicurezza nei dintorni dei valichi. Non ci sono distribuzioni di cibo e i panifici riescono a fatica a trovare farina, con il rischio che chiudano da un giorno all’altro. Solo alcune cucine comunitarie sono ancora in grado di fornire un pasto a quei pochi che riescono ad avervi accesso. Con l’avvicinarsi dell’inverno, gli abitanti di Gaza si ritrovano senza un riparo adeguato, senza carburante e con pochissimi aiuti. Per consegnare aiuti salvavita, il WFP ha urgente bisogno di un accesso sicuro e duraturo. Ciò significa l’apertura di più valichi per far entrare cibo a Gaza e sicurezza per il nostro staff e i nostri partner che lavorano senza sosta per consegnare cibo in sicurezza a chi ne ha urgente bisogno.

Unifil, Tajani: i militari italiani non si toccano, vogliamo sapere da Israele cosa è successo

Unifil, Tajani: i militari italiani non si toccano, vogliamo sapere da Israele cosa è successoRoma, 12 ott. (askanews) – “Vogliamo sapere da Israele cosa è accaduto, se c’è stata una scelta politica o è stata una scelta dei militari sul territorio. Abbiamo detto con grande fermezza che l’attacco è stato inaccettabile perché i militari italiani non sono terroristi di Hezbollah, ma sono militari di un Paese amico che si trovano lì per la pace”, lo ha dichiarato alla Festa del Foglio il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Adesso – ha aggiunto – aspettiamo i risultati dell’inchiesta, continuiamo a parlare con il governo di Israele e i messaggi che arrivano sono rassicuranti, ma alle parole devono seguire i fatti, i soldati italiani non si toccano”.

L’esercito israeliano avverte i residenti nel sud del Libano: non tornate nelle vostre case

L’esercito israeliano avverte i residenti nel sud del Libano: non tornate nelle vostre caseRoma, 12 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha avvertito i residenti del Libano meridionale di “non tornare” alle loro case mentre le truppe continuano a combattere i militanti di Hezbollah nella zona, riferisce l’AFP. Le forze israeliane continuano a “prendere di mira le postazioni di Hezbollah nei vostri villaggi o nelle vicinanze”, ha detto il portavoce militare Avichay Adraee su X. “Per la vostra stessa protezione, non tornate alle vostre case fino a nuovo avviso. Non andate a sud; chiunque vada a sud potrebbe mettere a rischio la propria vita”.


Intanto si aggrava il bilancio delle vittime del conflitto. Il ministero della Salute del Libano ha dichiarato che 60 persone sono state uccise e 168 ferite negli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore, secondo quanto riportato dall’Associated Press. Il bilancio complessivo del conflitto tra Israele e Hezbollah sale a 2.229 morti e 10.380 feriti, ha affermato il ministero. L’unità di risposta alle crisi del Libano ha anche registrato 57 attacchi aerei e incidenti di bombardamento nello stesso periodo di 24 ore, concentrati principalmente nel Libano meridionale, nei sobborghi meridionali di Beirut e nella valle della Bekaa.

Tajani: “Nostri militari non sono Hezbollah. No a bombe contro Onu”

Tajani: “Nostri militari non sono Hezbollah. No a bombe contro Onu”Roma, 12 ott. (askanews) – “La situazione è peggiorata, ma i nostri militari non corrono rischi gravi e rimarranno là. Ci sono stati episodi inaccettabili che non devono più ripetersi. Mandiamo un messaggio forte a tutti: i nostri militari non si toccano. Israele non ha aperto il fuoco solo una volta e abbiamo protestato ripetutamente, con forza, con i ministeri di Esteri e Difesa”, ha dichiarato a La Stampa il ministro degli Esteri Antonio Tajani.


“La missione Unifil è una scelta delle Nazioni Unite: l’Onu non è uno Stato, non si può dire ‘Togliti da lì’. Per questo sono necessarie decisioni adottate al Palazzo di Vetro”, ha aggiunto parlando dell’intento degli attacchi israeliani, condannati dal ministro della Difesa Guido Crosetto che ha parlato di “crimine di guerra”. “Voleva lanciare un segnale chiaro per fermare l’offensiva. Bisogna vedere se dal punto di vista giuridico si configuri il crimine di guerra. Aspettiamo i risultati dell’inchiesta che ha annunciato Israele, io sono garantista. Ma ribadisco, è inaccettabile che soldati impegnati in missione di pace finiscano nel mirino. Non è neppure leale: hanno armi leggere, non ci sono reparti corazzati per respingere quegli attacchi. I nostri militari non sono terroristi di Hezbollah, Israele vada ad attaccare le loro di postazioni”.