Blinken a Pechino, è il primo capo della diplomazia Usa in Cina dal 2018Roma, 18 giu. (askanews) – Il segretario di stato americano Antony Blinken è a Pechino. È il primo capo della diplomazia statunitense a visitare la Cina dal 2018. Blinken incontrerà il ministro degli Esteri cinese Qin Gang, l’alto diplomatico cinese Wang Yi e molto probabilmente il presidente cinese Xi Jinping.
Sia i funzionari statunitensi sia quelli cinesi hanno riconosciuto la necessità di stabilizzare le relazioni tra le due nazioni e di avere canali di alto livello. Ma le aspettative che i due Paesi riescano a ristabilire i loro legami, che si sono incrinati a causa dei diritti umani, di Taiwan, della tecnologia e di altre questioni di sicurezza, sono scarse. Poco prima di partire per la Cina venerdì sera, Blinken ha dichiarato durante una conferenza stampa a Washington che i funzionari statunitensi avrebbero parlato apertamente con le loro controparti cinesi di “preoccupazioni molto reali” su una serie di questioni.
Parlando insieme al ministro degli Esteri di Singapore Vivian Balakrishnan, Blinken ha detto che gli Stati Uniti vogliono essere certi che “la competizione che abbiamo con la Cina non sfoci nel confronto o nel conflitto”.
In Tunisia 300 manifestanti per il rilascio di detenuti politiciRoma, 18 giu. (askanews) – Diverse centinaia di sostenitori del Fronte di Salvezza Nazionale (Fsn), il principale blocco di oppositori del presidente tunisino Kais Saied, hanno manifestato per chiedere la liberazione di una ventina di personalità di spicco arrestate da febbraio per “complotto contro la sicurezza dello Stato”.
“Libertà, libertà” o “unità nazionale contro il populismo”, hanno scandito i 250-300 manifestanti riuniti nel centro di Tunisi, reggendo le foto di coloro che considerano “prigionieri politici”. Al grido di “fuori, fuori”, hanno anche chiesto elezioni presidenziali anticipate, dato che il mandato del presidente Saied, che l’opposizione accusa di “deriva dittatoriale”, scadrà nell’ottobre 2024. Da inizio febbraio, le autorità hanno lanciato una campagna di arresti contro attivisti politici, tra cui il cofondatore del Fsn, Jaouhar Ben Mbarek, e il leader del movimento islamoconservatore Ennahdha, membro del Fsn, Rashed Ghannouchi, oltre a uomini d’affari e al direttore di una radio privata locale.
La Ue sta accelerando le forniture di armi per la controffensiva ucrainaRoma, 18 giu. (askanews) – L’Unione Europea sta accelerando le forniture di armi all’Ucraina per sostenere la controffensiva del Paese contro le forze russe. Lo ha dichiarato il commissario Ue dell’Industria, Thierry Breton, al quotidiano francese Le Parisien.
“Intendiamo intensificare i nostri sforzi per la fornitura di armi e munizioni – si tratta di una guerra ad alta intensità in cui giocano un ruolo cruciale”, ha dichiarato Breton, che si è impegnato a fornire un milione di armi di alto calibro entro il prossimo anno. “Ci stiamo preparando per una guerra che durerà ancora diversi mesi, o anche di più”, ha aggiunto.
I nuovi aiuti di Papa Francesco verso Kherson in UcrainaRoma, 17 giu. (askanews) – Nuovi aiuti di Papa Francesco verso Kherson, l’area in Ucraina fortemente danneggiata dopo la distruzione della diga Nova Kakhovka circa una settimana fa. Un carico di saponi, pannolini, viveri in scatola che saranno trasportati da “autisti coraggiosi”, come li ha definiti il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa. Un tir che ha nei colori degli specchietti quelli della bandiera ucraina.
“Anche dal Gemelli, Francesco – racconta il porporato, come riporta Vatican News – non ha fatto mancare la sua vicinanza soprattutto alla popolazione che nella zona della diga di Kherson soffre molto”. È l’ennesimo tir partito da Roma, Krajewski racconta che sono 106 quelli che dalla Chiesa di Santa Sofia hanno raggiunto l’Ucraina. La prossima settimana, annuncia, partirà da Napoli un nuovo camion di aiuti, composto principalmente da viveri in scatola.
Putin ricorda Berlusconi al forum di San Pietroburgo. Poi minaccia: possiamo distruggere il centro di KievRoma, 16 giu. (askanews) – La Russia ha spostato la prima tranche di armi nucleari in Bielorussia, un deterrente, e ricorda, attraverso le parole del presidente Vladimir Putin, che ne ha a disposizione più dei Paesi Nato e non ha intenzione di ridurle. Una minaccia che si aggiunge a quella diretta al centro di Kiev, che Mosca, aggiunge il numero uno del Cremlino, può colpire e distruggere, esattamente come sta bloccando la controffensiva ucraina e bruciando i carri armati Leopard che hanno lo stesso destino che avranno in caso di dispiegamento gli F-16, elemento di ulteriore coinvolgimento dell’Alleanza atlantica. In un’ora e diciannove minuti, il discorso più lungo mai pronunciato al Forum economico di San Pietroburgo dove nelle precedenti edizioni si era limitato a discorsi di meno di mezz’ora, Putin ha parlato di tutto, dall’economia al nuovo ordine mondiale, dal gas e il petrolio alla legislazione russa sulle società estere, e ovviamente anche di Ucraina dove, ha velatamente fatto capire, con “un’amministrazione diversa” a Washington la situazione sarebbe potuta essere differente.
La Russia “ha spostato la prima parte di armi nucleari in Bielorussia, completeremo l’obiettivo entro fine anno”, dice dal palco di San Pietroburgo, aggiungendo che Mosca “ha più armi nucleari dei Paesi della Nato”: “Vogliono che le riduciamo, bene non lo faremo”, ha spiegato parlando dei tentativi di riprendere i colloqui sulla riduzione degli armamenti. La forniture di armi nucleari a Minsk è “elemento di deterrenza, un segnale per chi pensa di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”, aggiunge rimarcando che gli Stati uniti hanno creato “un precedente quando hanno usato armi nucleari”. E oltre alla minaccia del nucleare, Putin prosegue spiegando che la Russia può facilmente distruggere qualsiasi edificio nel centro di Kiev, ma non lo fa per una serie di motivi: “Se distruggiamo cinque complessi Patriot vicino a Kiev, allora possiamo facilmente distruggere qualsiasi edificio e struttura nel centro di Kiev. Non ci sono restrizioni per questo. Non lo stiamo facendo per una serie di motivi”. Posizione che non cambia anche se gli attacchi alla regione russa di Belgorod e al Cremlino sono stati tentativi di “provocarci in azioni di ritorsione, gravi e potenti”.
“L’Ucraina sta portando avanti dei nuovi tentativi di controffensiva e sono in corso scontri in questo momento, anche nell’area di Zaporizhzhia”, ma Kiev “non ha possibilità di successo”, ribadisce Putin sicuro, annunciando che se gli F-16 che verranno forniti all’Ucraina si troveranno in basi all’estero “vedremo come abbatterli, è un grave rischio di un ulteriore coinvolgimento della Nato”, quindi come i carri armati Leopard sono in fiamme in questi momenti anche agli F-16 toccherà lo stesso destino. Nel corso del lungo discorso Putin ricorda anche l’amico scomparso, Silvio Berlusconi, per cui chiede un minuto di silenzio che l’intera sala osserva: “Era un uomo molto brillante, molto attivo ed energico. Una persona straordinaria”. E se parte del discorso è stato dedicato all’Ucraina, la parte iniziale ha tenuto in considerazione l’economia: “La Russia deve aumentare la spesa per la Difesa per garantire la sicurezza del Paese”, dice dopo aver parlato del Pil russo che potrebbe crescere del 2% entro la fine dell’anno e ad aprile ha registrato un +3,3%. “Abbiamo mantenuto una politica responsabile e ben bilanciata, la disoccupazione è rimasta a livelli minimi, al 3,3% così bassa non è mai stata nella nostra storia, e anche l’inflazione, che è più bassa rispetto ad altri Paesi europei, al 2,9%, il minimo storico”, rivendica il presidente russo sottolineando che anche il commercio con l’estero, nonostante le pressioni, ha retto ed è cresciuto.
La riforma del Patto di stabilità Ue e la strana lettera degli 11 ministri “frugali”Lussemburgo, 16 giu. (askanews) – “Si avrebbe dovuto fare di più”: è l’errore più evidente e sorprendente della strana versione in italiano della lettera inviata (ieri) da 11 ministri delle Finanze dei paesi cosiddetti “frugali”, guidati dalla Germania, ai giornali del gruppo Lena (Leading European Newspaper Alliance), in cui si prende posizione a favore di una versione della riforma del Patto di stabilità più favorevole al rigore di bilancio e alle politiche d’austerità, rispetto alla proposta presentata in aprile dalla Commissione europea.
Quella pubblicata in Italia è, in realtà, una versione più corta, tradotta male e sintetizzata peggio, della versione originale completa, pubblicata in altri giornali europei, come il testo francese di FigaroVox/Tribune. La lettera è stata pubblicata, non a caso, prima della riunione del Consiglio Ecofin che discute della proposta di riforma del Patto, oggi a Lussemburgo. Nella versione italiana sono stati omessi dei passaggi fondamentali per capire le argomentazioni degli 11 paesi “frugali” (Germania, Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Slovenia) e per evidenziarne l’ispirazione ancorata nelle sciagurate politiche dell’austerità che condannarono molti paesi dell’Eurozona a una seconda crisi, a causa della mancanza d’investimenti e della speculazione dei mercati contro il debito sovrano, dopo la crisi finanziaria del 2008-2009.
Mentre il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, non perde occasione di ricordare che durante l’austerità gli investimenti pubblici nell’Eurozona vennero azzerati e le politiche Ue intervennero in modo pro-ciclico, invece che anticiclico, gli 11 ministri “frugali” ripetono il mantra ideologico dell’austerità secondo cui non esiste debito buono (quello degli investimenti produttivi) e debito cattivo, ma il debito è sempre un male. Ecco la frase in questione, riportata dalla versione francese, e assente nella sintesi pubblicata in italiano: “Una cosa dovrebbe essere chiara per tutti: per i mercati dei capitali, un debito è un debito. I mercati dei capitali non si interessano ai motivi dell’indebitamento, per quanto validi possano essere. Per preservare la loro credibilità di fronte ai mercati dei capitali, gli Stati membri devono evitare i deficit e i livelli d’indebitamento eccessivi, o mettere in opera delle riduzioni realistiche, opportune e sufficienti dei deficit e dei tassi d’indebitamento”.
Un’altra frase omessa nella versione italiana, spiega bene il motivo dell’opposizione degli 11 ministri a una delle proposte chiave della Commissione, che consentirebbe di spostare dal breve al medio termine i tempi richiesti per gli aggiustamenti di bilancio, dando più margine agli Stati membri impegnati a realizzare investimenti pubblici in alcuni settori prioritari. “Noi non siamo convinti – scrivono gli 11 ministri nella versione originale – che i calendari degli sforzi di consolidamento necessari che si estendono ben al di là del ciclo di una legislatura produrranno i migliori risultati possibili”.
Il testo italiano contiene anche una svista che rende incomprensibile un’altra argomentazione dei frugali: “Mentre gli Stati membri dell’area euro nel 2019 avevano un debito pubblico medio dell’86% del Pil, nel 2020 questo indice era salito quasi al 100%, per scendere poi nel 2020 a circa il 93%. Nel 2002, quando fu introdotto l’euro, la percentuale ammontava al 68%”. Dalla versione francese, si capisce che la riduzione del debito/Pil al 93% si riferisce al 2022, e non al 2020. Interessante anche la frase secondo cui “prima della pandemia, la politica di bilancio era a volte troppo espansiva in Europa. Si sarebbe dovuto fare di più per consolidare e costituire delle riserve di bilancio quando l’economia funzionava a un ritmo regolare e sano. Le regole del Patto (di stabilità, ndr) sono state concepite con questo intento, ovvero permettere ai paesi di accumulare delle riserve di bilancio nei periodi di congiuntura favorevole e utilizzarle nei periodi di congiuntura sfavorevole”. La lettera degli 11 ministri è stata criticata dal commissario Gentiloni, secondo cui “questo è il momento di costruire ponti tra le diverse posizioni, e non di fortificare le posizioni di ciascun paese, creando schieramenti; perché questo, onestamente – ha concluso – non aiuta la soluzione generale. Quindi, legittime le posizioni, ma facciamo uno sforzo per andare verso una posizione comune”. Interessante anche il fatto che l’Olanda (un altro paese considerato tradizionalmente “frugale”) non abbia firmato la lettera degli Undici. La ministra delle Finanze Sigrid Kaag ha ricordato, a margine della riunione dell’Eurogruppo a Lussemburgo, di aver firmato nella primavera scorsa una proposta congiunta con la collega spagnola Nadia Calviño, proprio per superare la tradizionale frattura tra paesi del Nord e del Sud Europa. “Speriamo – ha osservato Kaag – di poter trovare dei modi per andare avanti, che alla fine portino a un Patto di stabilità e crescita riformato ed efficace, e che sia rispettato”. Invece – ha avvertito-, “un ritorno verso il vecchio Patto significherebbe il fallimento politico del nostro sforzo collettivo; perché il vecchio Patto di stabilità e crescita non funziona, non è efficace, e molti paesi non vi aderiscono”. Assicurare il rispetto del Patto, “è un problema reale; e preferisco spendere tutto il nostro tempo e tutti i nostri sforzi, con i colleghi ministri delle finanze e ovviamente con la Commissione, per focalizzarci su ciò che funziona meglio per creare consenso”, ha concluso la ministra olandese.
Putin: abbiamo spostato la prima parte di armi nucleari in Bielorussia. Mosca ne ha più della NatoRoma, 16 giu. (askanews) – La Russia “ha spostato la prima parte di armi nucleari in Bielorussia, completeremo l’obiettivo entro fine anno”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin aggiungendo che Mosca “ha più armi nucleari dei Paesi della Nato”: “Vogliono che le riduciamo, bene non lo faremo”, ha aggiunto al Forum economico di San Pietroburgo.
La forniture di armi nucleari a Minsk è “elemento di deterrenza, un segnale per chi pensa di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”. Inoltre, ha ammonito il presidente russo, gli Stati Uniti hanno creato “un precedente quando hanno usato armi nucleari”.
Putin: prime armi nucleari in Bielorussia, ne abbiamo più di NatoRoma, 16 giu. (askanews) – La Russia “ha spostato la prima parte di armi nucleari in Bielorussia, completeremo l’obiettivo entro fine anno”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin aggiungendo che Mosca “ha più armi nucleari dei Paesi della Nato”: “Vogliono che le riduciamo, bene non lo faremo”, ha aggiunto al Forum economico di San Pietroburgo.
La forniture di armi nucleari a Minsk è “elemento di deterrenza, un segnale per chi pensa di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”. Inoltre, ha ammonito il presidente russo, gli Stati uniti hanno creato “un precedente quando hanno usato armi nucleari”.
Agenzia Ue su droghe: i trafficanti usano sempre più i containerLussemburgo, 16 giu. (askanews) – Nell’Unione europea rimangono elevati i livelli del traffico e della disponibilità di tutti i tipi di droghe illecite, ed è sempre più rilevante il trasporto per via marittima nelle navi portacontainer, in particolare riguardo alla cocaina, sulle rotte dall’America latina ai grandi porti europei. Ci sono inoltre una nuova tendenza dei trafficanti a raggiungere anche dei porti più piccoli e periferici, e un crescente fenomeno di corruzione di membri del personale delle compagnie di navigazione, degli equipaggi delle navi e delle società portuali, per assicurare l’occultamento a bordo e nei container, il trasporto e il recupero finale delle sostanze illecite.
Sono alcune delle conclusioni che si possono trarre dal nuovo rapporto annuale dell’Agenzia europea di Lisbona sulle droghe e le tossicodipendenze (“Rapporto europeo sulla droga: Tendenze e sviluppi”), presentato oggi a Bruxelles con un punto stampa a cui ha parteciato la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson. “Il mercato – si legge nel rapporto – è ora caratterizzato dalla disponibilità relativamente diffusa di una gamma più ampia di farmaci, spesso disponibili ad alta potenza o purezza. Continuano a essere sempre più rilevati gli ingenti sequestri di stupefacenti trasportati in Europa in container per spedizioni intermodali, con le catene di approvvigionamento commerciale che sono un obiettivo chiave per l’infiltrazione da parte dei gruppi della criminalità organizzata. L’Europa rimane anche un’importante area di produzione (nel senso delle capacità di elaborazione e raffinazione, ndr) per alcune sostanze, in particolare le droghe sintetiche e la cannabis”.
Il rapporto rivela poi un aumento dell’importanza della cocaina e degli stimolanti sintetici, con un record storico per quanto riguarda la disponibilità di cocaina. “Nel 2021, gli Stati membri dell’UE hanno sequestrato la cifra record di 303 tonnellate di cocaina. Il traffico di grandi volumi di cocaina attraverso i principali porti marittimi europei, in container commerciali intermodali, è un fattore significativo dell’elevata disponibilità di questa droga in Europa oggi”. “L’impatto dell’elevata disponibilità di cocaina si riflette nelle preoccupazioni per un aumento dei problemi di salute e dei livelli di criminalità, compresi i crimini violenti associati alle attività del mercato della droga. I grandi sequestri riflettono anche i maggiori sforzi compiuti dalle forze dell’ordine per interrompere il traffico attraverso i principali porti europei”, rileva il rapporto.
“Tuttavia, ci sono anche segnali che i gruppi di trafficanti stanno esplorando sempre più nuovi approcci per ridurre il rischio di essere scoperti. Vi sono prove che suggeriscono, ad esempio, che stiano prendendo di mira piccoli porti potenzialmente vulnerabili nell’Unione europea e nei paesi limitrofi”. “Esiste ora anche un’industria di produzione secondaria di cocaina ben consolidata in Europa” con 34 laboratori smantellati nel 2021. Questo, tra l’altro, “facilita l’uso di nuovi metodi per agevolare il traffico, che possono rendere più difficile l’individuazione della cocaina nascosta nei carichi commerciali”, conclude il rapporto.
Belstay Roma Aurelia, party per il primo anno di successiRoma, 16 giu. (askanews) – Giovedì 15 giugno una grande festa con oltre 300 invitati tra partners, fornitori, clienti e stampa, ha inaugurato ufficialmente l’hotel Belstay Roma Aurelia dopo un anno di attività. Un’occasione per brindare ai risultati ottenuti e per consacrare l’anima bleisure dell’hotel romano della catena alberghiera che conta di altre tre strutture ubicate a Venezia Mestre, Milano Linate e Milano Assago. L’evento è stato introdotto da Roberto Di Tullio, amministratore delegato, e da Daniele Montemurro, direttore commerciale della catena alberghiera; con loro Anna D’Alfonso, general manager della struttura che ha fatto gli onori di casa.
I partecipanti hanno gustato le proposte gastronomiche del brand SEGUIMI, create nel rispetto della territorialità degli ingredienti. La cantate Luana Bellagente, con la sua voce soul, ha dato calore all’evento, mentre gli artisti del Circo Nero Italia e i Clown dottori de l’Associazione Andrea Tudisco hanno portato un tocco speciale alla serata. Uno spazio molto importante di questa iniziativa è stato dato, infatti, all’associazionismo. Se è vero che Belstay fa della piacevolezza il suo mantra, e che durante le inaugurazioni affascina il pubblico con magia e leggerezza, l’evento nella capitale ha voluto anche sensibilizzare su tematiche delicate. E’ stato quindi dato ampio spazio ai rappresentanti dell’Associazione Andrea Tudisco che si occupa di bambini “ultrafragili” con necessità di percorsi di cura e degenza di lungo periodo. L’associazione agevola le cure in strutture più vicine alla normalità di una casa e meno di un ospedale avvalendosi anche della collaborazione di medici clown per cercare di rendere più piacevole la degenza dei bimbi. La serata ha raccolto anche donazioni spontanee a favore di Fondazione ANT, a supporto di medici e infermieri che effettuano assistenza domiciliare a malati oncologici.
Strategicamente situato fra il centro città e l’aeroporto di Fiumicino, Belstay Roma Aurelia sorge in posizione sopraelevata rispetto alla Via Aurelia. Hotel full service, dalla sua apertura, avvenuta maggio dello scorso anno, ha registrato un’occupazione media dell’80%. L’hotel, che all’interno della catena segna le miglior performance revenue, ospita eventi mediamente quattro volte a settimana, incessantemente da settembre 2022. La crescita esponenziale della parte Mice è dovuta alla versatilità della struttura, le cui aeree comuni sono modulabili sulle esigenze dei clienti, così come alla divisione food & beverage, in grado di organizzare catering innovativi, capaci di sorprendere, e che hanno posizionato l’hotel come punto di riferimento per gli eventi. “Il primo albergo nel quale abbiamo rilevato la più elevata risposta del mercato è stato il Belstay Roma Aurelia; con un’occupazione media ormai costantemente sopra all’80%, ha già superato le 100.000 presenze dall’apertura”, commenta Roberto Di Tullio Amministratore Delegato Belstay Hotels: “Sopra alle aspettative il tempo di risposta per il comparto MICE, Belstay Roma Aurelia è partito già da settembre 2022 con un fitto calendario di eventi che ha rinnovato in modo cospicuo anche nel 2023; riteniamo quindi di aver realizzato un prodotto in grado di rispondere alle esigenze dei principali fruitori di quest’area di Roma. L’albergo in termini di vendite è attualmente sopra il budget prefissato e stiamo lavorando agli accordi per il 2024 per ottimizzare la strategia di vendita e di gestione dell’albergo”.
Per Daniele Montemurro, cluster director of Sales Belstay Hotels, “Belstay Roma Aurelia ha vinto la sfida in termini di fatturato. La clientela dell’hotel è molto diversificata, Corporate, Mice e Leisure. La componente Eventi ha un forte peso, comporta occupazioni e volumi di rilievo, ma non toglie spazio al pubblico individuale, che rimane una parte considerevole del nostro business”. “Il bilancio di un anno di Belstay è stato positivo, ci siamo posizionati sul mercato dell’area Aurelia conquistando ottimi risultati nel mercato Leisure e in particolar modo in quello MICE. Siamo pronti ad accogliere nuove sfide per raggiungere nuovi traguardi per il 2024 che si prevede un anno interessante visti i contratti, già ad oggi sottoscritti”, conclude Anna D’Alfonso General Manager Belstay Roma Aurelia.