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Oggi il Nobel letteratura, Cartarescu e Millahuser tra i favoriti

Oggi il Nobel letteratura, Cartarescu e Millahuser tra i favoritiRoma, 10 ott. (askanews) – Oggi alle 13 l’Accademia Svedese annuncerà a Stoccolma il vincitore del premio Nobel per la letteratura e come sempre sui media – e sui siti di scommesse – si moltiplicano voci e indiscrezioni sul possibile vincitore. Secondo alcune fonti del mondo dell’editoria, il favorito potrebbe essere il romeno Mircea Cartarescu, l’autore di Solenoide (Il Saggiatore) e Melancolia (La Nave di Teseo). Prende quota però anche il nome di un oustider, lo statunitense Steven Millahuser (Mondadori ha da poco pubblicato “La Notte dell’incanto” e ripreso il suo vecchio romanzo premio Pulitzer “Martin Dressler”). Altre fonti, anche alla luce della situazione geopolitica, rilanciano invece il nome di Salman Rushdie (il suo ultimo libro – Coltello – è un memoir sull’attentato subito due estati fa). I bookmaker però la pensano diversamente e sembrano orientati a dare credito alla pista che porterebbe il Nobel in Cina con la scrittrice Can Xue (che in Italia viene pubblicata da Utopia, il suo ultimo libro è “La strada di fango giallo”). Molto quotato dagli allibratori anche l’australiano Gerald Murnane, in Italia edito da Safarà (tra i suoi lavori “Le pianure”, “Una vita tra le nuvole”, “Tamarisk Road”). E resta sempre valida l’ipotesi Claudio Magris: il nome dello scrittore triestino circola da anni ma non è detto che sia stato dimenticato.


In termini concreti, le uniche certezze sono le quote decise dalle società di scommesse. Il sito “Nicer Odds” ha messo a confronto tutte le quote dei vari boomakers e stilato una classifica in punti percentuali. Oltre a quelli già citati tornano in pista il francese Michel Houllebecq, gli americani Thomas Pynchon e Don de Lillo, l’anglo indiano Salman Rshdie, l’argentino Cesar Aira e – immancabile – il giapponese Haruki Murakami e la scrittrice giamaicana Jamaica Kinkaid. Di seguito la classifica stilata dal sito, con le cifre più basse che ovviamente corrispondono alle più alte probabilità di vittoria stimate.


Can Xue – 5.00 Gerald Murnane – 6.00 Anne Carson – 7.00 Lyudmila Ulitskaya – 8.50 Mircea Cartarescu – 9.50 Thomas Pynchon – 11.00 César Aira – 13.00 Ngugi Wa Thiong’o – 13.00 Haruki Murakami – 15.00 Lßszló Krasznahorkai – 15.00 Michel Houellebecq – 15.00 Pierre Michon – 17.00 Raul Zurita – 17.00 Jamaica Kincaid – 19.00 Salman Rushdie – 19.00

Il 71% delle lampade vendute online non sono conformi alle norme Ue

Il 71% delle lampade vendute online non sono conformi alle norme UeMilano, 9 ott. (askanews) – Il 71% delle lampade vendute online, ispezionate, non è conforme alle normative europee e il 95% dei prodotti manca delle marcature WEEE e CE e non rispetta i requisiti di informazione per Ecodesign, etichettatura energetica e la sicurezza elettrica. E’ quanto emerso da uno studio condotto tra il 2022 e il 2023 da LightingEurope, l’associazione che rappresenta i produttori e le associazioni nazionali del settore illuminazione in Europa.


Di qui una dichiarazione congiunta firmata da 59 associazioni di categoria e organizzazioni di tutela dell’ambiente e dei consumatori che fa appello all’Unione Europea per un intervento contro le lacune normative che permettono la vendita online di prodotti di illuminazione non conformi. Alla dichiarazione si è unita anche Assoluce, l’associazione di di FederlegnoArredo riunisce le più importanti realtà italiane produttrici di apparecchi di illuminazione. I prodotti, finiti al centro della contestazione, compromettono la sicurezza dei consumatori, la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese italiane ed europee, lamentano le associazioni. Se il commercio elettronico è in rapida crescita, un numero sempre maggiore di prodotti per illuminazione venduti online non rispetta le normative europee in materia di sicurezza e sostenibilità.


“Il Green Deal europeo e le normative sui dispositivi elettrici e elettronici stabiliscono standard rigorosi per garantire sostenibilità e sicurezza. Tuttavia, il proliferare di prodotti non conformi rischia di compromettere gli sforzi dell’Unione Europea per un futuro più sostenibile e minaccia questi progressi, creando concorrenza sleale per le imprese che rispettano le regole – commenta Carlo Urbinati, presidente di Assoluce – È paradossale che le imprese italiane debbano affrontare barriere non tariffarie complesse, mentre nell’UE entrano prodotti non conformi senza adeguati controlli. Assicurare che tutti gli operatori rispettino i requisiti dell’UE è fondamentale per proteggere i consumatori e salvaguardare un mercato equo”. LightingEurope, insieme agli altri partner industriali e organizzazioni di difesa dell’ambiente e dei consumatori, chiede all’Europa responsabilità per i prodotti venduti online, il miglioramento della tracciabilità e il rafforzamento delle autorità doganali, con regole più efficaci per fermare le importazioni non conformi, specialmente quelle provenienti da Paesi extra-UE. “Assoluce – conclude Urbinati – si impegna a collaborare con le istituzioni europee e i partner del settore per garantire un mercato competitivo, sicuro e sostenibile per tutti”.

M.O., decollato volo rimpatrio dal Libano con circa 100 italiani

M.O., decollato volo rimpatrio dal Libano con circa 100 italianiRoma, 9 ott. (askanews) – È decollato questa sera un secondo volo organizzato, su indicazione del Vice Presidente del Consiglio Tajani, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, diretto all’aeroporto di Roma Fiumicino, con a bordo circa 150 persone fra cui un centinaio di cittadini italiani e i loro familiari di nazionalità libanese, oltre a una ventina di cittadini di vari Paesi europei e più di trenta rifugiati siriani. Quest’ultimi saranno accolti dalla Comunità di Sant’Egidio nell’ambito di un’iniziativa di solidarietà e accoglienza.


Con questa operazione, resa possibile grazie anche al contributo dell’Unione europea attraverso il Meccanismo di Protezione Civile, il Ministero degli Esteri ha facilitato il rientro di tutti i connazionali che avevano manifestato l’esigenza di lasciare il Libano nei giorni scorsi, ma che si erano trovati in difficoltà a causa della saturazione dei collegamenti aerei commerciali. Su impulso del Ministro Tajani è stato possibile organizzare anche questo secondo volo in tempi rapidi, assicurando il rimpatrio in sicurezza e garantendo l’assistenza necessaria ai cittadini italiani in Libano.

Restituito a eredi proprietari dipinto Monet rubato dai nazisti

Restituito a eredi proprietari dipinto Monet rubato dai nazistiRoma, 9 ott. (askanews) – Un prezioso dipinto di Claude Monet, razziato dai nazisti nella seconda guerra mondiale, è stato restituito agli eredi del proprietario originale ebreo. Lo ha annunciato oggi la Commissione per l’arte saccheggiata in Europa.


Nell’agosto 1940, il regime nazista ordinò la confisca e la vendita di tutte le proprietà di Bela Parlagi e di sua moglie Hilda, ha dichiarato la Commissione in un comunicato. Parlagi tentò di rintracciare le opere confiscate fino alla sua morte nel 1981. La famiglia Parlagi si rivolse alla commissione per chiedere aiuto nel 2014 e nel 2021 il dipinto fu scoperto a New Orleans, negli Stati uniti. Gli attuali proprietari hanno restituito il dipinto e rinunciato al titolo di proprietà.


“Grazie agli sforzi della squadra dell’Fbi specializzata in crimini d’arte, a cui la Commissione si è rivolta per aiutare nel recupero del Monet, e agli uffici degli avvocati statunitensi, il Monet è stato preso in custodia dall’Fbi. Nel maggio 2024, il Tribunale distrettuale orientale della Corte distrettuale degli Stati uniti della Louisiana ha ordinato la restituzione del dipinto agli eredi di Bela Parlagi, le sue due nipoti Helen Lowe e Françoise Parlagi”, si legge nel comunicato. Secondo la Commissione, restano ancora sei opere d’arte confiscate dalla collezione di Parlagi che non sono state ritrovate. Tra queste, un Pissarro e un Signac.

M.O., ammiraglio Franchetti: ruolo Marina Usa non è cambiato

M.O., ammiraglio Franchetti: ruolo Marina Usa non è cambiatoVenezia, 9 ott. (askanews) – (di Cristina Giuliano) Si dice che gli italiani siano un popolo di “santi, poeti e navigatori”. E un navigatore di sicuro lei lo è. Anzi Lisa Franchetti, Capo delle Operazioni Navali della Marina Statunitense ha raggiunto la vetta più alta di una carriera che tutti i marinai sognano: prima donna a ricoprire questa prestigiosa carica a capo della flotta più potente al mondo secondo il Global Naval Powers Ranking (2024).


L’ammiraglio in un’intervista ad askanews parla anche delle sue origini italiane, raccontando la forza delle radici che legano lei – ufficiale Usa con vasta esperienza in ambito operativo e d’indirizzo, per dirla con le parole di Joe Biden – al nostro Paese. “Sono molto orgogliosa delle mie origini italiane. I miei bisnonni, da parte di mio padre erano italiani. Da una parte di Baveno, sul Lago Maggiore, e dall’altra di Frosinone. E credo che Minoli fosse un cognome e Franchetti l’altro. Le mie origini italiane le ho assorbite da mia nonna. Crescendo, abbiamo fatto molti pasti in famiglia fantastici, cibo unico, spirito familiare meraviglioso e un orto davvero grande con pomodori incredibili. Ed è così che ho assimilato le mie le origini italiane”. Franchetti poi ricorda il nonno, uno scalpellino che lavorava in una cava: “Ho imparato da lui il valore del duro lavoro, e poi da mio padre, che è diventato la prima persona della nostra famiglia ad andare al college”. E la passione per l’Italia resta in casa a quanto pare. “Quando ho vissuto a Napoli – dice – per due anni e mezzo come comandante della Sesta Flotta, ho potuto imparare di più sulle mie origini, e mia figlia ha deciso di studiare italiano, e quando siamo tornati negli Stati Uniti, ha continuato i suoi studi di italiano, e non vediamo l’ora di tornare qui, un giorno”.


L’ammiraglio si trova in Italia, a Venezia per il XIV Trans-Regional Seapower Symposium, ospitato dalla Marina Militare italiana. E a margine del simposio ci parla della presenza della Marina degli Stati Uniti, dal Medio Oriente al Mediterraneo. Askanews: In un contesto come quello attuale, generato dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla guerra in Medio Oriente, il mare ha ripetutamente dimostrato di essere un campo di battaglia. In quali mari si manifestano o potrebbero manifestarsi le principali minacce al mondo libero? In questo contesto, che ruolo svolge la Marina degli Stati Uniti?


Franchetti: “Il mare collega davvero tutto il nostro mondo, a livello globale, e quindi è molto importante, soprattutto per la Marina degli Stati Uniti, essere schierata a livello globale. Operiamo in tutto il mondo, dai fondali marini allo spazio, e le nostre navi sono lì per scoraggiare qualsiasi potenziale avversario. Ci siamo anche per essere in grado di rispondere a una crisi e, se necessario, vincere in modo decisivo in guerra, insieme ai nostri alleati e partner. Quindi penso che la cosa più importante sia che siamo presenti ovunque, così siamo in grado di lavorare insieme ad alleati e partner nell’operazione Prosperity Guardian nel Mar Rosso per sostenere il libero flusso del commercio attraverso il punto di strozzatura del Medio Oriente. Stiamo anche operando nell’Indo-Pacifico con il gruppo d’attacco della portaerei Theodore Roosevelt, e stavamo anche operando e facendo esercitazioni qui nel Mediterraneo e nel Baltico insieme alla Marina Militare italiana. E sapete, la vostra portaerei, la Cavour e il suo gruppo d’attacco sono attualmente dispiegati nell’Indo-Pacifico. Quindi tutte le marine forniscono una presenza deterrente e siamo in grado di rispondere in caso di crisi. Se dovessimo averne bisogno”. askanews: Questo ruolo è cambiato dall’inizio della guerra in Medio Oriente?


Franchetti: “Il nostro ruolo non è cambiato – afferma -. La nostra Marina e il nostro team del Corpo dei Marines operano insieme in tutto il mondo per essere in grado di scoraggiare qualsiasi potenziale espansione di un conflitto ed essere in grado di rispondere in caso di crisi. Quindi penso che il ruolo della nostra Marina non sia cambiato affatto, e sono molto felice di poter lavorare di nuovo al fianco di molte marine alleate e partner per proteggere quell’ordine internazionale basato sulle regole che garantisce la sicurezza e la prosperità di tutte le nostre nazioni”. askanews: Parliamo di interoperabilità e dell’importanza delle collaborazioni con la Marina italiana e i partner della NATO. Si parla molto di ciò che accade sulla terraferma ma poco di ciò che accade in mare: cosa puoi dirci? Franchetti: “Operiamo tutti nello stesso ambiente. Abbiamo le stesse sfide, dal vento, dal mare, e abbiamo tutti le stesse procedure per lavorare insieme. Possiamo immediatamente lavorare insieme e poi esercitarci perché abbiamo lavorato così a lungo per costruire l’interoperabilità, ovunque ci troviamo, che sia Mediterraneo o Baltico. Quando ero comandante della Sesta Flotta, lavoravo regolarmente con la Marina italiana, una Marina molto capace, e abbiamo fatto molte esercitazioni, sia in Mare aperto, sia come BALTOPS, sia ora lavorando insieme con la portaerei italiana Cavour e al suo gruppo d’attacco nell’Indo-Pacifico. Abbiamo appena terminato una grande esercitazione con lei (nave Cavour) e alcuni dei nostri cacciatorpediniere, così le marine possono prendere, collegarsi e lavorare insieme in qualsiasi momento. Ed è questa la vera bellezza delle marine e del lavorare insieme in mare”. askanews: Il North Stream (e anche un altro episodio nel Baltico che ha coinvolto Finlandia e Cina) ha dimostrato che la sicurezza dei fondali marini è un aspetto sottovalutato da tutti. È il momento di prendere decisioni condivise? Come si può garantire la sicurezza dei fondali marini dove passano i cavi che garantiscono le nostre comunicazioni e le forniture di energia? Franchetti: “Il mare è la linfa vitale di tutta la nostra sicurezza e prosperità globale. Il 90% del commercio scorre via mare, e poi almeno il 99% di tutte le nostre transazioni finanziarie, le comunicazioni via Internet passano attraverso quei cavi che lei ha menzionato, circa dieci trilioni di transazioni finanziarie ogni singolo giorno. Sappiamo che è molto importante proteggere i mari, sopra e sotto. Ed è per questo che sono davvero felice che abbiamo questo simposio transregionale sulla potenza marittima, ospitato dall’ammiraglio (Capo di stato Maggiore della Marina Militare italiana Enrico) Credendino, così possiamo parlare tra noi e condividere idee sulla protezione del nostro mare, che sia sotto il mare, nei fondali e in mare. E sono ancora grata all’ammiraglio Credendino e all’opportunità di parlarne con 74 diverse marine e guardie costiere rappresentate da tutto il mondo”.

Salone Mobile in trasferta in Cina: Paese strategico, export vale 479 mln

Salone Mobile in trasferta in Cina: Paese strategico, export vale 479 mlnMilano, 9 ott. (askanews) – Dopo un’edizione 2024 da record, Salone del mobile è nuovamente in viaggio per il mondo per stimolare il dialogo con i mercati chiave per il made in Italy. Se settembre è stato il mese degli Stati Uniti, con l’installazione “Italian design: from classic to contemporary”, a cura di Ferruccio Laviani allestita in partnership con Bloomingdale’s, da novembre sarà il Paese del Dragone ad accogliere due nuovi grandi eventi di richiamo internazionale.


La prima destinazione è Shanghai, dove, dall’8 al 10 novembre, Salone del Mobile è per la prima volta Project Partner della West Bund Art & Design, tra le più prestigiose fiere d’arte asiatiche. A catturare la scena sarà “The Orbit’s Orbit: installazione performativa dedicata al design italiano firmata dall’artista Matilde Cassani”. Allestita negli spazi di The Orbit, architettura icona progettata da Heatherwick Studio, l’installazione dialogherà con più di 50 icone del Made in Italy, protagoniste di una città radiale animata dalle interazioni dei visitatori, inedite performance e un ciclo di conversazioni sul design. La seconda tappa è Hong Kong, dall’11 al 21 novembre, con “SaloneSatellite Permanent Collection 1998-2024 Exhibition”. Promossa da International design furniture Hong Kong e Designworks Foundation negli spazi dell’Arts Pavilions, nel cuore del distretto culturale di West Kowloon – la mostra presenterà una selezione di oltre cento progetti della Collezione Permanente del SaloneSatellite. Un omaggio ai talenti emergenti che, partendo da un contesto di novità, sono oggi riconosciuti a livello globale, grazie all’hub under 35 del Salone del Mobile.Milano, fondato e curato da Marva Griffin Wilshire.


La scelta del Paese del Dragone è strategica: nonostante le difficoltà del mercato immobiliare, nel 2023, l’Italia si conferma il principale esportatore di arredi verso la Cina, con un valore di 479,01 milioni di euro. Un interesse confermato durante l’edizione 2024 del Salone del Mobile.Milano, che ha visto la Cina riconquistare – dopo la transizione post-pandemica – il primo posto per numero di visitatori. Per Salone del Mobile, i progetti speciali di New York, Shanghai e Hong Kong sono il risultato di un percorso di ideazione di nuovi format, performativi ed espositivi, studiati per mercati esteri, con l’obiettivo di rafforzare i processi di internazionalizzazione, stimolare il dialogo internazionale sui temi dell’abitare, sperimentare linguaggi e pratiche multidisciplinari nell’ambito della cultura del progetto.


Dopo la Cina, Salone del Mobile.Milano tornerà a viaggiare in Europa, Nord America e Stati Uniti per condividere con la community di operatori, architetti, designer e giornalisti le prime anticipazioni della prossima edizione del Salone del Mobile.Milano (8-13 aprile 2025). Il tour internazionale riflette l’impegno del Salone nel rafforzare il proprio ruolo di facilitatore di relazioni, connettore di mercati strategici per la filiera del legno-arredo italiana, promotore di business, networking e scambio culturale.

”Venezia Anarchica”, una mostra e un ciclo di incontri

”Venezia Anarchica”, una mostra e un ciclo di incontriRoma, 9 ott. (askanews) – Quarant’anni fa, nel 1984 (l’anno orwelliano), si teneva nel cuore di una Venezia non ancora stravolta dal turismo di massa, un Incontro Internazionale Anarchico che ha segnato la storia del dissenso libertario in Italia e nel mondo.


Fenomeno politico, culturale, artistico, accademico e conviviale che ha visto la partecipazione di migliaia di persone provenienti da oltre trenta paesi e l’attiva collaborazione di personaggi come Enrico Baj, Luigi Veronelli e Arturo Schwarz (per citare solo gli italiani), quell’evento ha mostrato in presa diretta i tanti volti dell’anarchismo reale, ben lontani dagli stereotipi ottocenteschi tuttora veicolati dalla vulgata politica. A quattro decenni di distanza, quella intensa, colorata e festosa «occupazione anarchica» di Venezia viene presentata e riattivata attraverso una mostra e un ciclo di incontri che includono seminari, performance, proiezioni e itinerari psicogeografici, proponendo un confronto tra ieri e oggi in grado di restituire la pluralità e originalità dell’approccio libertario al mutamento sociale.


Inaugurazione della mostra Coreografie del dissenso su carta venerdì 18 ottobre 2024 – Sala Gradoni, Biblioteca Iuav, ore 16 con Elena Roccaro (curatrice della mostra), Tomás Ibáñez (ex vice-rettore della Università Autonoma di Barcellona), Marianne Enckell (responsabile del Centre international de recherches sur l’anarchisme di Losanna), Fabio Santin (graphic designer, Venezia), Antonio Senta (storico, Bologna) La rassegna è curata da Elena Roccaro, in collaborazione con Sara Marini (docente Iuav), Senato degli Studenti (Iuav), Fabio Santin (rivista «ApARTe°»), Marco Pandin (etichetta indipendente «stella*nera»), Associazione About (Venezia) e Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli (Milano). Programma completo 18 ottobre 2024 – ore 16 Inaugurazione della mostra Coreografie del dissenso su carta Tolentini, Santa Croce, 191, Biblioteca Iuav, Sala Gradoni 18 ottobre 2024 – ore 19 Serata conviviale con proiezioni di immagini dell’epoca riprese dall’archivio della BBC e open mic per un confronto tra generazioni Associazione About – Lista Vecchia dei Bari, 1165 19 ottobre 2024 – Campo San Polo – ore 10 Tour psicogeografico (in italiano e inglese) nei luoghi della Venezia radicale a cura di Fabio Santin e Paola Brolati 24 ottobre 2024 – ore 19 Noi c’eravamo. Testimonianze su Venezia ’84 Marco Pandin in conversazione con Giorgio Canali (CCCP) e Sergio Milani (Kina) Associazione About, Lista Vecchia dei Bari, 1165 30 ottobre 2024 – ore 18 Venezia Anarchica in pellicola: A living song proiezione di un documentario dell’Incontro Internazionale Anarchico del 1984 girato e prodotto da Mok Chiu Yu & Yuen Che Hung di Hong Kong (in cantonese e inglese) Tolentini, Santa Croce, 191, Biblioteca Iuav, Sala Gradoni 14 novembre 2024 – ore 14 Spazio e società. Le influenze libertarie allo Iuav seminario con Sara Marini, Elena Roccaro, Franco Buncuga, Brunetto De Battè, Beatrice Cavallina, Franco La Cecla, Raul Pantaleo Ca’ Tron, Calle del Tentor, 1957, Salone piano nobile

Israele: chiudere gli ospedali a Nord di Gaza. Lettera di 130 soldati: non combattiamo

Israele: chiudere gli ospedali a Nord di Gaza. Lettera di 130 soldati: non combattiamoRoma, 9 ott. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno ordinato la chiusura di vari ospedali nel nord della Striscia di Gaza, fra cui il Adwan, l’ospedale Indonesiano e quello di al-Awda. Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, tra sabato e domenica l’Idf ha ordinato l’evacuazione di diverse zone della parte settentrionale e centrale della Striscia, compresa l’area di Khan Younis.


Intanto, in una lettera aperta inviata oggi, mercoledì 9 ottobre, al premier israeliano Benyamin Netanyahu e al suo ministro della Difesa Yoav Gallant, 130 ufficiali e soldati dello stato ebraico “riservisti e di carriera” hanno invitato i loro leader a “firmare subito un accordo per salvare gli ostaggi vivi”, altrimenti “non continueranno a servire” il Paese. “Non possiamo continuare in queste circostanze. La guerra a Gaza condanna a morte i nostri fratelli e sorelle rapiti”, hanno scritto in questa lettera indirizzata anche al capo di stato maggiore delle Forze Armate, Herzi Halevi.Mentre un uomo e una donna sono stati uccisi a Kiryat Shmona, una città di confine nel nord-est di Israele, secondo il servizio di emergenza israeliano, Mda, citato dai media locali. Le forze di difesa israeliane hanno riferito che almeno 20 razzi sono stati lanciati nella zona e anche il movimento sciita libanese Hezbollah ha confermato di avere preso di mira la città.


 

Uragano Milton, cheista evacuazione per oltre 5 mln di persone

Uragano Milton, cheista evacuazione per oltre 5 mln di personeRoma, 9 ott. (askanews) – Le autorità della Florida hanno invitato 5,5 milioni di persone a lasciare la costa occidentale dello stato in previsione dell’arrivo dell’uragano Milton, considerato uno dei più devastanti degli ultimi decenni: è quanto riporta il quotidiano statunitense The New York Times.


Ai residenti è stato chiesto di recarsi nei rifugi vicini e a non viaggiare da nessuna parte senza necessità. La CNN da parte sua ha riferito che circa 1.500 stazioni di servizio dello stato (circa il 18% del totale) erano rimaste senza carburante dell’aumento della domanda da parte dei residenti che cercano di fare rifornimento prima di evacuare. Nella serata di ieri l’occhio del ciclone si trovava a circa 700 chilometri a sud-ovest di Tampa, e si dirigeva verso est/nord-est a una velocità di circa 16 chilometri orari: dovrebbe toccare terra entro la serata di mercoledì e secondo quanto reso noto dal Centro uragani statunitense la sua potenza dovrebbe aumentare.


Le maggiori dimensioni aumentano anche il rischio di mareggiate; il centro uragani prevede onde alte fino a 3-4,5 metri a nord e a sud della baia di Tampa, oltre ai forti venti e al rischio di inondazioni improvvise nell’entroterra dovute alle piogge intense.

Ucraina: rinviato vertice di Ramstein

Ucraina: rinviato vertice di RamsteinRoma, 9 ott. (askanews) – Il settimanale tedesco Der Spiegel citando fonti Usa rivela che il vertice di Ramstein di sabato tra il presidente Usa Biden, il cancelliere Scholz, Macron e Starmer e la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina sono stati rinviati. Il presidente Usa ha in effetti rinunciato al suo viaggio in Germania per via dell’uragano Milton. Il summit si terrà in altra data ancora da stabilirsi.


Oltre al summit tra i capi di stato di Usa, Gb, Germania e Francia viene rinviata dunque anche la riunione del Gruppo di contatto per la difesa ucraina (UDCG) previsto presso la base aerea di Ramstein in Germania sempre nel pomeriggio di sabato. Ieri l’addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, aveva dichiarato che Biden aveva rinviato il suo viaggio in Germania e Angola previsto dal 10 al 15 ottobre per supervisionare i lavori di risposta all’uragano Milton.


“Il vertice ucraino previsto per questo sabato a Ramstein è stato annullato. Un rappresentante del Pentagono lo ha confermato (…). L’incontro è stato riprogrammato e si svolgerà in un altro giorno”. L’ultima riunione dell’UDCG, tenutasi il 6 settembre, è stata dedicata alle consegne di sistemi di difesa aerea a Kiev.