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Lavrov: Trump è l’unico leader occidentale a capire le ragioni russe

Lavrov: Trump è l’unico leader occidentale a capire le ragioni russeRoma, 19 feb. (askanews) – Il presidente statunitense Donald Trump è il primo e finora unico leader occidentale a dire pubblicamente che una delle cause della crisi ucraina è il coinvolgimento dell’Ucraina nella Nato, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov parlando alla Duma di Stato russa.


“Questo è un segnale di comprensione della nostra posizione”, ha affermato il capo della diplomazia russa che ieri ha partecipato all’incontro con la delegazione americana a Riad. “Dobbiamo lavorare e non assumere la postura dell’offeso, questo non porterà a nulla”.

Zelensky: “Non posso svendere l’Ucraina”

Zelensky: “Non posso svendere l’Ucraina”Roma, 19 feb. (askanews) – “Non posso svendere l’Ucraina”: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando l’intenzione statunitense di subordinare gli aiuti militari all’accesso ai giacimenti di terre rare del Paese.


Tuttavia Kiev è pronta a lavorare “su un documento serio” che contenga “delle garanzie di sicurezza”: la proposta della Casa Bianca “è al di fuori dei miei poteri, al di fuori della Costituzione e delle leggi dell’Ucraina, è qualcosa sotto la legge di New York, e non c’è una parola sulle garanzie di sicurezza”.

M.O., Hamas: pronti al rilascio di tutti gli ostaggi “in una sola volta”

M.O., Hamas: pronti al rilascio di tutti gli ostaggi “in una sola volta”Roma, 19 feb. (askanews) – Il movimento palestinese Hamas ha reso noto di essere pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani durante la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco di Gaza con Israele che dovrebbe fermare definitivamente la guerra, ha riferito oggi Al Jazeera, citando il portavoce di Hamas Hazem Qasym.


Tutti gli ostaggi verrebbero rilasciati “in una volta sola”, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, ha affermato Qasym. Ieri, il vice capo dell’ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato che Hamas avrebbe rilasciato sei ostaggi sabato e consegnato i corpi di altri quattro giovedì.

Ucraina, colloquio telefonico dei ministri del Quintetto e dell’Ue

Ucraina, colloquio telefonico dei ministri del Quintetto e dell’UeRoma, 18 feb. (askanews) – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha avuto stasera un colloquio telefonico con i ministri degli Esteri del Quintetto (Stati Uniti, Italia, Regno Unito, Francia e Germania) sull’Ucraina, cui ha partecipato anche l’Alto Rappresentante Ue, Kaja Kallas. Stando a quanto precisato dalla Farnesina in una nota, la conversazione è stata proposta dal Segretario di Stato statunitense Marco Rubio, che ha voluto informare i colleghi europei dell’esito della riunione odierna a Riad con i rappresentanti della Federazione russa, avvenuta a seguito della telefonata tra i Presidenti Trump e Putin.


Si è trattato dell’avvio di primi contatti diretti tra i due Paesi, utile secondo Rubio a sondare la parte russa su una reale volontà di sedersi al tavolo di un negoziato sull’Ucraina, per poter eventualmente avviare un percorso negoziale con il coinvolgimento di tutte le parti interessate. A tale riguardo, Rubio ha fatto stato della volontà statunitense di coinvolgere e tenere aggiornati tutti gli attori, ucraini ed europei. Secondo quanto riportato dalla Farnesina, nel corso della telefonata il ministro Tajani ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del segretario di Stato Rubio, a conferma dell’importanza di uno stretto coordinamento tra Stati Uniti ed Europa sul dossier ucraino e sui temi della sicurezza europea. Nel ribadire la centralità del rapporto transatlantico, il ministro ha reiterato la necessità di giungere a una pace giusta e duratura per l’Ucraina, posizione condivisa dagli altri colleghi europei. “Le parole di Rubio sono state chiarissime”, ha detto il ministro Tajani: “L’Europa sarà coinvolta nelle trattative per un motivo molto chiaro: noi abbiamo inflitto sanzioni alla Russia, sanzioni che sono in vigore, e non ci possono essere trattative se al tavolo non c’è l’argomento delle sanzioni e attorno al tavolo chi le ha decise e le applica”.


I ministri partecipanti hanno infine concordato di tenersi costantemente in contatto sia a livello politico sia tramite i Direttori Politici delle rispettive capitali.

Nato, Rutte a membri NPA: serve aumento spese e produzione difesa

Nato, Rutte a membri NPA: serve aumento spese e produzione difesaBucarest, 18 feb. (askanews) – Oggi (martedì 18 febbraio 2025) il Segretario Generale della NATO Mark Rutte ha accolto i membri dell’Assemblea parlamentare della NATO (NPA, NATO Parliamentary Assembly) nel quartier generale della NATO a Bruxelles. Insieme con il presidente dell’NPA Marcos Perestrello, Rutte ha presieduto la riunione annuale dell’NPA con i rappresentanti permanenti del Consiglio Nord Atlantico. Si è discusso – fa sapere la Nato – una serie di sfide per la sicurezza che l’Alleanza deve affrontare, dalla guerra in corso contro l’Ucraina al sabotaggio, agli attacchi informatici e ad altre attività destabilizzanti che cercano di inserirsi nelle società in tutta l’Alleanza.


Di fronte a queste e ad altre sfide, il Segretario generale ha invitato i membri del Parlamento a sostenere l’aumento della spesa per la difesa e la produzione di difesa. Li ha anche esortati a continuare a sostenere un solido sostegno all’Ucraina, per garantire che l’Ucraina sia in una posizione di forza per garantire una pace duratura. Rutte ha elogiato la cooperazione di lunga data tra la NATO e l’NPA, evidenziando il valore di questo impegno regolare. Questo legame non solo promuove una migliore comprensione delle politiche e delle attività della NATO tra i membri dell’NPA, ma offre anche opportunità agli ambasciatori e ad altri funzionari della NATO di ascoltare direttamente dai rappresentanti dei cittadini che l’Alleanza serve.


L’NPA è un’organizzazione interparlamentare che è istituzionalmente separata dalla NATO. Riunisce parlamentari degli alleati della NATO e dei paesi partner per discutere questioni politiche, di difesa e di sicurezza che l’Alleanza deve affrontare. All’incontro hanno partecipato il Comitato Permanente dell’NPA, che disciplina l’NPA ed è composto dal capo di ogni delegazione di ogni Paese alleato, dal Presidente dell’NPA, dai Vicepresidenti, dal Tesoriere e dal Segretario Generale dell’NPA. (foto Nato)

Ue,Draghi: basta con unanimità per attuare decisioni necessarie

Ue,Draghi: basta con unanimità per attuare decisioni necessarieBruxelles, 18 feb. (askanews) – I meccanismi decisionali dell’Ue devono essere adeguati alle sfide dell’epoca in cui viviamo, che non permette più di indugiare nell’inconcludenza, nelle esitazioni, nell’irrilevanza. Bisogna passare al voto a maggioranza qualificata nelle aree in cui è ancora prevista la regola dell’unanimità, del diritto di veto riconosciuto agli Stati membri. Come la politica estera, e la sicurezza e difesa. Lo ha ribadito Mario Draghi, intervenendo oggi al Parlamento europeo a Bruxelles in occasione della “Settimana parlamentare europea 2025, riproponendo quanto aveva già detto nel suo rapporto sul futuro della competitività pubblicato a settembre.


Durante il dibattito, alcuni deputati presenti nell’emiciclo sono intervenuti riconoscendo la giustezza delle analisi e delle raccomandazioni del Rapporto, ma hanno anche obiettato, come ha riassunto Draghi, che “veniamo da un passato così lungo di inconcludenza ed esitazione, da trovare difficile avere fiducia che le cose possano cambiare in futuro, e che impariamo effettivamente a essere diversi, a prendere decisioni rapidamente in modo efficace”. Secondo l’ex presidente della Bce, “la risposta su questo punto è davvero che non abbiamo alternative. Pensateci”, ha detto rivolto ai deputati: “Il Rapporto usa spesso la parola ‘esistenziale’. L’Unione europea è stata creata – ha ricordato – per garantire ai suoi cittadini pace, indipendenza, sicurezza, sovranità, e poi sostenibilità, prosperità, democrazia, equità e inclusione. Un sacco di cose. E fondamentalmente siamo riusciti a garantire tutto questo, a vivere in una situazione piuttosto confortevole, in cui la retorica era dominante e le grandi sfide non erano davvero in primo piano”.


Ora – ha rilevato Draghi- questo mondo confortevole è finito. Quindi dobbiamo fare il punto della situazione e chiederci: vogliamo difendere questi valori essenziali, la nostra Unione europea, per le cose che può effettivamente fare per noi, o dovremmo semplicemente andarcene? E poi andarcene dove? Ed è qui che inizia davvero il Rapporto. L’intero Rapporto è una linea guida su come possiamo lottare per i nostri valori esistenziali. Quindi dobbiamo essere fiduciosi, dobbiamo essere ottimisti”. “L’attuazione” del Rapporto, ha continuato l’ex premier italiano, “è essenziale, soprattutto perché veniamo, come si diceva, da un così lungo passato di esitazione e inconcludenza, e forse mancanza di speranza”. Ma, ha avvertito, “per essere in grado di attuarlo dobbiamo cambiare il nostro modello decisionale. E per farlo, una cosa da considerare per prima è se l’unanimità debba continuare a essere il principio guida fondamentale per prendere decisioni nella nostra Unione. Il Rapporto suggerisce che, in effetti, non dovrebbe esserlo, che dovremmo passare alle decisioni a maggioranza qualificata in molte aree”.


“La mia sensazione – ha osservato Draghi – è che nei prossimi mesi i paesi si raggrupperanno esattamente a partire da questo punto, tra i paesi che continueranno a difendere l’unanimità e i paesi che sono pronti a scendere a compromessi e ad andare verso un sistema di voto a maggioranza qualificata”. “Ma poi – ha aggiunto – il Rapporto dice che ci sono anche altri modi. Uno è il modello di ‘cooperazione rafforzata’, che è presente nei nostri statuti, ma su questo non siamo creativi. E un terzo modo è il modello intergovernativo: ovvero due, tre, quattro governi che concordano su determinati obiettivi e decidono che si muoveranno insieme, rimanendo aperti all’ingresso di altri paesi. Penso, spero, che sia ovviamente meglio andare tutti insieme; ma per andare insieme, specialmente in settori come la difesa, la politica estera, c’è bisogno di una valutazione comune su quali sono i rischi, su quali sono i compromessi, e soprattutto, su chi è il nemico. Bisogna essere tutti uniti su questo”.


Nella sua ultima replica, Draghi è tornato sul tema del processo decisionale. “Non sto necessariamente suggerendo una centralizzazione”, ha puntualizzato. “Sto suggerendo che dovremmo essere in grado di fare le cose insieme come se fossimo un unico Stato. Ora, se questo richiederà o meno una centralizzazione, dipende fondamentalmente dalla legittimità democratica di ciò che vogliamo fare. Possiamo fare le cose insieme”. Draghi, infine, ha risposto a un deputato che aveva osservato come per i paesi europei le cose abbiano cominciato a funzionare male e l’economia a peggiorare proprio quando si è spinto sulla loro integrazione, dopo il Trattato di Maastricht che ha fondato l’Unione all’inizio degli anni ’90. “Perché dobbiamo fare le cose insieme? Qualcuno diceva che dopo tutto, il suo paese era andato molto bene fino a un certo punto nel tempo. Bene, non siamo più a quel punto. Ora siamo decenni dopo il trattato di Maastricht, in una situazione diversa, in cui la portata dei problemi supera di gran lunga le dimensioni dei nostri paesi”; ad esempio “se si guarda alla difesa, al clima, all’innovazione, persino alla ricerca”. Insomma, ha concluso Draghi, “ora i problemi sono diventati più grandi e la concorrenza è molto più grande di noi”.

Mahmood annuncia l’uscita del nuovo singolo “Sottomarini”

Mahmood annuncia l’uscita del nuovo singolo “Sottomarini”Milano, 18 feb. (askanews) – Mahmood annuncia l’uscita del nuovo singolo “Sottomarini”, da venerdì 21 febbraio disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali. Il brano è stato presentato a sorpresa in anteprima sabato scorso sul palco dell’Ariston, durante la finale della 75° edizione del Festival di Sanremo, dopo che Mahmood aveva co-condotto la quarta serata dedicata alle cover, al fianco di Carlo Conti e in coppia con Geppi Cucciari.


Scritta da Mahmood, “Sottomarini” è una ballad che fa immergere l’ascoltatore nell’universo intimo dell’artista. Un racconto sincero, a cuore aperto, dove i sottomarini diventano una metafora per descrivere la profondità, senza fermarsi alla superficie. L’infanzia è il punto di partenza del brano ma anche un simbolo universale di purezza, autenticità, amore incondizionato, di vita senza maschere, del prendersi cura e preservare il bambino interiore che Mahmood ha ancora dentro di sé. Nella giornata precedente l’esibizione, sono state avvistate numerose parrucche fucsia nelle vie della città di Sanremo, a richiamare quella indossata da un Mahmood bambino nella cover che accompagna il singolo. Scarica qui le foto dell’iniziativa.


A un anno dall’uscita di “Nei letti degli altri” (disco di platino e con più di 820 milioni di stream, pubblicato il 16 febbraio 2024), Mahmood proseguirà a maggio il suo N.L.D.A. TOUR nei palasport – prodotto da Friends & Partners -, dopo il successo delle tappe dello scorso ottobre. L’imperdibile show che ha fatto emozionare già migliaia di persone farà ora tappa il 17 maggio all’Unipol Arena di Bologna, il 20 maggio al Palazzo dello Sport di Roma, il 21 maggio al Palapartenope di Napoli, il 24 maggio all’Inalpi Arena di Torino, per poi concludere il 25 maggio all’Unipol Forum di Milano. Info e biglietti: www.ticketone.it e www.friendsandpartners.it. Un rave teatrale curato nei minimi dettagli, con diversi quadri estetici a volte sognanti a volte più underground, a sottolineare i molteplici mondi di Mahmood, le sue esperienze e l’evoluzione del suo percorso artistico. In scaletta anche i brani “Ra ta ta” (in cui si susseguono immagini scolpite dallo stile unico dell’artista, certificato doppio disco di platino e con 250 milioni di stream) e “Tuta gold” (sperimentale, dallo stile baile funk e ritmo club, 5 dischi di platino e 430 milioni di stream globali).


Autore e cantante stimato nella scena italiana e internazionale, Mahmood conta oggi 37 dischi di platino e 6 dischi d’oro in Italia, 6 dischi di platino e 3 dischi d’oro all’estero e ha oltre 4 miliardi di stream totali all’attivo. Il brano “Sottomarini” svela un nuovo lato della sua poetica.

Hamas giovedì consegna i corpi della famiglia Bibas

Hamas giovedì consegna i corpi della famiglia BibasRoma, 18 feb. (askanews) – Hamas consegnerà giovedì i corpi senza vita di quattro ostaggi israeliani, tra cui quelli della famiglia Bibas. Lo ha precisato il leader del gruppo palestinese nella Striscia di Gaza, Khalil al-Hayya, nel comunicato in cui ha annunciato anche il rilascio, sabato prossimo, di sei ostaggi vivi. “Rilasceremo giovedì prossimo i corpi della famiglia Bibas”, ha dichiarato.


Yarden Bibas, la moglie Shiri e i figli Ariel e Kfir, vennero rapiti nella loro casa nel kibbutz Nir Oz durante l’attacco del 7 ottobre 2023. I due bambini avevano allora rispettivamente 4 anni e nove mesi. Yarden Bibas è stato rilasciato all’inizio del mese. Nel novembre 2023, Hamas affermò che la donna e i due bambini erano rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano, diffondendo un video in cui Yarden accusava il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu della loro morte. Allora le autorità israeliane bollarono il video come “terrorismo psicologico”, non confermando la morte dei tre ostaggi, ma esprimendo da allora “grave preoccupazione” per la loro sorte.


Israele, intanto, conferma che sei ostaggi saranno rilasciati sabato e quattro corpi restituiti giovedì. “Durante i negoziati al Cairo sono stati raggiunti gli accordi secondo i quali i sei ostaggi vivi della prima fase saranno rilasciati sabato”, confermano i servizi del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un comunicato pubblicato su Facebook. “Questo giovedì i corpi di quattro ostaggi saranno consegnati a Israele. Secondo l’accordo, la prossima settimana dovrebbero essere consegnati a Israele altri quattro corpi”, aggiungono. Si ritiene che i sei siano gli ultimi ostaggi vivi sulla lista di coloro che saranno rilasciati nella prima fase dell’accordo. Quattordici dei 33 ostaggi presenti nell’elenco originario della fase 1 devono ancora essere liberati; Hamas ha detto che otto di loro sono morti, e Israele ha detto che questo corrisponde alle sue stesse informazioni. L’unico nome sulla lista di cui Israele ha confermato la morte è Shlomo Mantzur. Israele ha affermato di nutrire “gravi preoccupazioni” per la sorte di Shiri Bibas e dei suoi figli Ariel e Kfir. Il leader di Hamas a Gaza, Khalil al Hayya, ha detto che tra i sei ostaggi vivi ci saranno due israeliani, Avera Mengistu e Hisham al Sayed, che sono detenuti da oltre un decennio.


Al Hayya ha anche affermato che il rilascio sarà condizionato al fatto che Israele rispetti la sua parte della prima fase dell’accordo. Inizialmente tre ostaggi vivi sarebbero stati liberati sabato. Si ritiene che altri 24 ostaggi vivi verranno rilasciati durante la fase 2 dell’accordo.

Alla Camera il meeting Assemblea Parlamentare del Mediterraneo

Alla Camera il meeting Assemblea Parlamentare del MediterraneoRoma, 18 feb. (askanews) – Il 20 e 21 febbraio 2025 la Camera dei deputati accoglierà il 19° Meeting dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (PAM), piattaforma di dialogo e cooperazione parlamentare che ha come obiettivo quello di promuovere la stabilità, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile nell’area del Mediterraneo. La PAM, che riunisce rappresentanti di Parlamenti dei Paesi mediterranei, si configura come un foro privilegiato per affrontare le principali sfide politiche, economiche e sociali della regione. Sono circa 250 i delegati complessivamente attesi, da oltre 30 Paesi.


Il presidente della delegazione italiana nonché Vicepresidente dell’organizzazione e Presidente della 2ª Commissione Permanente della PAM è il deputato Giulio Centemero. L’Assemblea alla Camera si concluderà con l’elezione del nuovo Presidente della PAM, che manterrà l’incarico per i prossimi due anni. La sessione inaugurale si terrà giovedì 20 febbraio, alle 10, nell’Aula dei Gruppi, con trasmissione in diretta sulla WebTv della Camera e accesso aperto alla stampa. La giornata si aprirà con gli indirizzi di saluto del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e della Vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone. Sono previsti messaggi del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e di Paul Gallagher, Segretario Vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. Saluti del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani.


In apertura anche gli interventi di: Enaam Mayara, Presidente della PAM, con osservazioni introduttive, Dubravka Šuica, Commissaria europea per il Mediterraneo, Maurizio Martina, Vicedirettore generale della Fao. A seguire dichiarazioni di Dejan Durovic, in rappresentanza del Parlamento del Montenegro, Mishaal Al-Salmi, Vicepresidente dell’Assemblea Consultiva dell’Arabia Saudita, Mohamed Abou El Enein, Vicepresidente della Camera dei Rappresentanti dell’Egitto, Hamda Hassan Al-Sulaiti, Vicepresidente del Consiglio della Shura del Qatar, Jehad Abdulla Al Fadhel, secondo Vicepresidente del Consiglio consultivo del Bahrain. Al termine della due giorni alla Camera si procederà con l’elezione del nuovo Presidente della PAM per il biennio 2025/2026 con proclamazione del risultato alle 12.25 di venerdì 21 febbraio. Per questo momento è prevista la diretta web e la sala sarà aperta alla stampa.

Zelensky: nessun compromesso sull’integrità territoriale del Paese

Zelensky: nessun compromesso sull’integrità territoriale del PaeseRoma, 18 feb. (askanews) – L’Ucraina sostiene l’instaurazione della pace con la Russia basata sulla fornitura di garanzie di sicurezza a Kiev. Lo ha affermato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad Ankara, secondo quanto riportato dall’Ap.


“Come Paese, vogliamo la pace, vogliamo che la guerra finisca. Ma, naturalmente, vogliamo che la fine di questa guerra si basi sulla fornitura di certe garanzie di sicurezza. Vogliamo che queste garanzie di sicurezza siano fornite dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e da tutta l’Europa, inclusa la Turchia”, ha detto Zelensky prima del suo incontro con l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato quindi che l’Ucraina non scenderà mai a compromessi sull’integrità territoriale del Paese. A questo proposito, secondo quanto riportato dall’Ap, il capo dello Stato ha detto che “non può agire in contrasto con la Costituzione dell’Ucraina”. “Non riconosceremo mai, mai i nostri territori, temporaneamente occupati dalla Russia, come parte della Russia. Sono parte dell’Ucraina”, ha precisato.


Allo stesso tempo, Zelensky ha osservato che Kiev “preferirebbe restituire i territori ucraini occupati dalla Russia attraverso i canali diplomatici”. “Perché non vogliamo perdere la nostra gente, le persone sono la nostra risorsa più grande”, ha spiegato il presidente. Rivolgendosi “a tutte le parti mediatrici, russe, americane ed europee”, Zelensky ha infine sottolineato che l’Ucraina “vuole risolvere il conflitto diplomaticamente, senza spargimento di sangue, ma non rinuncerà mai alla sua integrità territoriale e alla sua sovranità”.


“L’incontro tra Russia e Stati Uniti” a Riad “è stata una sorpresa per noi. L’abbiamo saputo dai media” ha detto oggi il presidente ucraino nel corso della conferenza stampa tenuta ad Ankara dopo l’incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa turca Anadolu, nel corso della conferenza stampa Zelensky ha ricordato che la “Turchia ha adottato una posizione di principio sull’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina” e che Ankara “ha facilitato il rilascio dei nostri soldati e civili”. “Abbiamo discusso in dettaglio di tutti i processi globali che potrebbero portare alla fine di questa guerra della Russia contro l’Ucraina”, ha detto Zelensky dopo l’incontro con Erdogan, aggiungendo: “Sono convinto che per l’Ucraina, per la nostra regione, per l’Europa, sia essenziale che qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra non avvenga alle spalle dei principali soggetti colpiti dalle conseguenze dell’aggressione russa”.


“L’Ucraina, l’Europa in senso più ampio, ossia l’Unione Europea, la Turchia e il Regno Unito, devono essere coinvolte nelle discussioni e nello sviluppo delle necessarie garanzie di sicurezza insieme all’America, che riguardano il destino della nostra parte del mondo”, ha rimarcato. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha poi annunciato il rinvio al 10 marzo della sua visita in Arabia Saudita, inizialmente prevista per domani. “Non andrò in Arabia Saudita – ha detto nella conferenza stampa tenuta ad Ankara dopo l’incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan – ho un buon rapporto con il principe ereditario Mohammed. Ci siamo appena sentiti e abbiamo concordato che andrò in visita ufficiale il 10 marzo”.